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Antonio Labriola e «La Sapienza» - Archivi di Famiglia

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La filosofia nella scuola e nell’università<br />

– Armando Gnisci, Piccolo prolegomeni ad un’ermeneutica interculturale.<br />

Ad una prima lettura cursoria dell’in<strong>di</strong>ce emerge la varietà delle tematiche<br />

affrontate nel volume, ma il collante è costituito dal comune intento,<br />

espresso bene nel retrocopertina, <strong>di</strong> «mantenere vivo il sentimento<br />

del ruolo insostituibile che la filosofia ha nella formazione della persona<br />

e nella storia della cultura. […] contrastare ogni <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> morte<br />

della filosofia, che oggi spesso risuona richiamandosi da un lato alla critica<br />

antimetafisica <strong>di</strong> ispirazione neopositivista o esistenzialista,<br />

dall’altro all’idea <strong>di</strong> riduzione dei problemi umani al naturalismo e biologismo,<br />

o alla <strong>di</strong>fesa acritica del mito e della religione».<br />

In questo contesto si possono leggere le numerose metafore, riferite<br />

nel tempo alla filosofia, ricordate nella Premessa. Tra tutte trovo particolarmente<br />

significativa la metafora <strong>di</strong> Kant, che paragona la filosofia ad<br />

Ecuba, una regina «detronizzata dagli avversari, che penetrarono nel<br />

suo dominio in modo avventuroso e con mezzi nuovi» o quella <strong>di</strong> Wittgenstein:<br />

la filosofia è come una scala, uno strumento che consente<br />

all’uomo <strong>di</strong> esaminare i “fatti” ad una certa <strong>di</strong>stanza, ma deve essere<br />

buttata via una volta utilizzata (Tractatus logico–philosophicus).<br />

Nel saggio <strong>di</strong> Nicola Siciliani de Cumis, Rileggendo L’Università e la<br />

libertà della scienza <strong>di</strong> <strong>Antonio</strong> <strong>Labriola</strong>, a proposito del ruolo della filosofia<br />

in rapporto alle altre scienze, si legge la tesi <strong>di</strong> <strong>Labriola</strong>:<br />

[…] che la filosofia debba cessare <strong>di</strong> essere nell’or<strong>di</strong>ne degli stu<strong>di</strong>i un che <strong>di</strong> extra–scientifico,<br />

e un quasi rimasuglio <strong>di</strong> tra<strong>di</strong>zione scolastica: — che la filosofia<br />

debba essere liberata dalla forzata ed inverosimile congiunzione con la filologia;<br />

— che la filosofia debba essere messa alla portata <strong>di</strong> tutti quelli che stu<strong>di</strong>ano<br />

ogni altra <strong>di</strong>sciplina, perché vi trovi un facoltativo complemento <strong>di</strong> coltura qualunque<br />

stu<strong>di</strong>oso si senta in grado <strong>di</strong> superare nella trattazione delle varie scienze<br />

la specialità della ricerca 1 .<br />

La <strong>di</strong>dattica per non <strong>di</strong>ventare sterile, dovrebbe avvalersi della ricerca,<br />

intrecciandosi e sperimentandosi in essa, costruendo un rapporto<br />

1 N. SICILIANI DE CUMIS, Rileggendo L’Università e la libertà della scienza <strong>di</strong> <strong>Antonio</strong><br />

<strong>Labriola</strong>, in La filosofia nella scuola e nell’università, a cura <strong>di</strong> I. Kajon e N. Siciliani<br />

de Cumis, Roma, Lithos, 2005, p. 158.<br />

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