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Antonio Labriola e «La Sapienza» - Archivi di Famiglia

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Socialista fuori concorso<br />

degli scritti dello Spaventa, e in qualche opuscolo <strong>di</strong> polemica segnatamente<br />

con il Varisco. Del resto le sue pubblicazioni più importanti sono<br />

<strong>di</strong> storia della filosofia; e in queste la preoccupazione speculativa cede il<br />

posto alla ricerca eru<strong>di</strong>ta, all’analisi delle fonti, all’esposizione obiettiva.<br />

Fra i titoli esibiti dal Gentile non ve ne è alcuno <strong>di</strong> strettamente dottrinale<br />

nel senso <strong>di</strong> ciò che occorre a documentare la preparazione <strong>di</strong>retta ad<br />

insegnare la filosofia teoretica». Il concorso fu vinto da Cosmo Guastella.<br />

In tema <strong>di</strong> concorsi, interessante la documentazione per uno <strong>di</strong> estetica<br />

del 1902: commissario e relatore era Benedetto Croce (non professore). A lui<br />

<strong>Antonio</strong> <strong>Labriola</strong> (non commissario) scriveva: «ho piacere che verrai in<br />

Roma per la commissione <strong>di</strong> così detta Estetica, perché avrò l’occasione <strong>di</strong><br />

averti sottomano per qualche giorno. Penso però che tu devi a priori negare<br />

la legittimità a qualunque concorrente, se vuoi essere fedele al tuo libro [poco<br />

prima Benedetto Croce aveva pubblicato la sua Estetica]. Mi <strong>di</strong>cono che<br />

nella Commissione entri Villari e Barzellotti. Bisogna proprio <strong>di</strong>re che è una<br />

commissione non–bella: ma la tua Estetica non è legata al bello».<br />

Il concorso andrà deserto e nessuno fu <strong>di</strong>chiarato vincitore, con questa<br />

motivazione, scritta da Benedetto Croce: «un insegnante <strong>di</strong> estetica<br />

dovrebbe riunire queste due parti: 1) una solida conoscenza della teoria<br />

estetica, rafforzata dalla conoscenza precisa del modo in cui essa teoria<br />

si è svolta nella prassi generale del pensiero e della filosofia; 2) la padronanza<br />

<strong>di</strong> un tal materiale <strong>di</strong> storia delle arti e della letteratura che, non<br />

potendo essere mai per ogni parte eguale e completa, non fosse però, in<br />

nessun caso, esclusivamente letterario. A questo modello nessuno dei<br />

concorrenti <strong>di</strong>chiarati eleggibili risponde pienamente; ma alcuni <strong>di</strong> essi<br />

potrebbero rispondervi in seguito. È evidente che il concorso, ban<strong>di</strong>to<br />

per una cattedra che da circa un ventennio era stata vacante, li ha colti<br />

non del tutto preparati; e nella medesima con<strong>di</strong>zione si sono trovati forse<br />

altri, che non han concorso, ma che potrebbero farlo, ove la cattedra<br />

non venisse coperta e il concorso fosse rinnovato <strong>di</strong> qui a qualche anno,<br />

con speranza <strong>di</strong> un vantaggio per gli stu<strong>di</strong> che ora non si raggiungerebbe<br />

<strong>di</strong> certo».<br />

Tempi felici e onesti quelli in cui un concorso poteva andare deserto e<br />

nessuna facoltà poteva, come avviene oggi, designando un proprio commissario,<br />

imporre <strong>di</strong> fatto il proprio can<strong>di</strong>dato, favorendo spesso il «cre-<br />

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