MAIS - Di.Pro.Ve
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USO NON<br />
ZOOTECNICO<br />
<strong>MAIS</strong>
64%<br />
1%<br />
18%<br />
11%<br />
4%<br />
2%<br />
*(dolcificanti, biopolimeri, energia)<br />
*
IMPORTANZA ECONOMICA AD USO<br />
NON ZOOTECNICO<br />
Source: Aires.<br />
In Italia Italy (2004) i prodotti products per uso alimentare for human ricavati uses dal made mais<br />
from generano maize generate un business a di business oltre 500 milioni of 592 di million euro<br />
€<br />
11%<br />
16%<br />
5%<br />
8%<br />
60%<br />
Amiderie Molini industriali Molini artigianale Trasporto Manut.ne e Comm.le
Birra<br />
USI INDUSTRIALI DEL <strong>MAIS</strong><br />
Whiskey bourbon: 70-80% mais, 15% segale, 5-10% malto<br />
Farina bramata<br />
Fioretto<br />
Fumetto
<strong>Pro</strong>dotti industriali derivati dal mais<br />
La gamma di prodotti ottenibili dal mais a secco<br />
(mulini) o per via umida (amideria) è molto<br />
ampia<br />
Dalla lavorazione a secco si ottengono spezzati<br />
più o meno fini (grits), semola, farina e crusca.<br />
Con gli sfarinati si producono fiocchi, polenta,<br />
farine precotte, semole glutinate, etc.<br />
Dalla lavorazione umida si ottiene: amido nativo,<br />
proteine, farina glutinata, corn steep liquor<br />
(un concentrato proteico frutto della<br />
fermentazione lattica del mais).
MACINAZIONE UMIDA<br />
• Lo scopo della macinazione umida è la<br />
produzione di amido puro e di vari prodotti<br />
derivati dall’amido estratto.<br />
• Il processo si basa sull’impiego dell’acqua calda<br />
(per 30-36 ore, t°
Composizione chimica dell’amido<br />
L’amido di mais è costituito da molecole di<br />
destrosio organizzate in catene:<br />
- amilosio, a struttura lineare<br />
- amilopectina, a struttura ramificata<br />
Il rapporto amilosio/amilopectina è:<br />
nel mais comune mediamente 26/74,<br />
nel mais waxy 0,2/99,8<br />
nell’amylo-mais 30/70
PRINCIPALI DERIVATI DELLA<br />
MACINAZIONE UMIDA<br />
• AMIDO, è il prodotto più importante, usato tal quale dopo<br />
essiccamento (amido nativo) o modificato con trattamenti<br />
chimici, fisici o enzimatici (sciroppi di glucosio, destrosio,<br />
fruttosio o isoglucosio), usati come dolcificanti, ingredienti<br />
nutritivi, fonte di zuccheri fermentescibili.<br />
L’amido pregelificato o precotto (trattamento a caldo in<br />
acqua e successiva essiccazione), usato come addensante in<br />
prodotti alimentari, come collante nella fabbricazione della<br />
carta (amylo-mais), come appretto nei tessuti, ecc.<br />
L’amido modificato per vari usi industriali e per additivi<br />
alimentari. Facilitano la preparazione industriale degli<br />
alimenti, rendendoli più resistenti alle sollecitazioni<br />
termiche e meccaniche durante la fase di fabbricazione.<br />
Migliorano e prolungano la conservazione e la salubrità degli<br />
alimenti. Trovano largo impiego nei prodotti cotti, congelati,<br />
in scatola, nelle zuppe istantanee e negli alimenti da cuocere<br />
con microonde. Uso farmaceutico e cosmetico
PRINCIPALI DERIVATI DELLA<br />
MACINAZIONE UMIDA<br />
I prodotti dell’amideria sono pure impiegati nella<br />
fabbricazione di colori, per la realizzazione di stampi in<br />
fonderia e nelle formulazioni di detergenti<br />
biodegradabili<br />
L’elevata fermentescibilità giustifica il largo impiego di<br />
zuccheri di mais che ne fa l’industria della<br />
fermentazione per la produzione di lieviti, bevande<br />
(birra, whisky), alcool, acidi organici, antibiotici, enzimi,<br />
ecc.<br />
È possibile trovare i derivati dell’amido nell’edilizia con<br />
funzioni di ritardante di presa nei cementi speciali o<br />
come componente di plastiche biodegradabili<br />
Il settore farmaceutico produce antibiotici, vitamine,<br />
soluzioni fisiologiche, utilizzando derivati dell’amido di<br />
mais come materie prime o come eccipienti nelle<br />
formulazioni di pastiglie
Campi d’impiego dell’amido e dei suoi<br />
derivati
PRINCIPALI DERIVATI DELLA<br />
MACINAZIONE UMIDA<br />
• GLUTINE DI <strong>MAIS</strong> (corn gluten meal) per mangimi<br />
zootecnici o usi alimentari (alto contenuto proteico,<br />
60%)<br />
• CONCENTRATO DELLE ACQUE DI<br />
MACERAZIONE (corn steep liquor) contiene<br />
sostanze azotate (21%), glucidiche e saline solubili,<br />
usato in mangimistica e nell’industria farmaceutica<br />
come substrato di fermentazione. Viene<br />
addizionato alla semola di mais per formare la<br />
farina glutinata di mais (corn gluten feed)<br />
• CRUSCA usata in mangimistica<br />
• GERME per estrazione di olio e, come<br />
sottoprodotto, il panello ad uso mangime.
OLIO DI <strong>MAIS</strong><br />
• MOLTO PREGEVOLE per alto contenuto in acidi<br />
grassi insaturi (>80%)<br />
• Alto contenuto in ACIDO LINOLEICO (55-60%)<br />
ACIDO OLEICO (30%)<br />
• Basso contenuto in ACIDO LINOLENICO (0,8%)<br />
• Alto contenuto in SOSTANZE ANTIOSSIDANTI<br />
(tocoferoli)
MACINAZIONE A SECCO<br />
• La granella viene macinata e sottoposta a tre<br />
operazioni di setacciatura, dalle quali si ricavano:<br />
BRAMATA o SEMOLINO (prodotto più grossolano),<br />
usato per preparare prodotti per la prima colazione a<br />
base di cereali (corn flakes), per mezzo di cottura,<br />
rullatura e tostatura.<br />
FIORETTO o FARINA DI MEDIA FINEZZA, così<br />
come il semolino, è cucinata in acqua bollente per<br />
preparare la polenta<br />
FUMETTO o FARINA FINE, così come la media, è<br />
usata per fare frittelle, pane di mais, vari altri<br />
prodotti da forno (dolci e biscotti) o per l’industria<br />
della birra o del whisky in sostituzione del malto.<br />
SOTTOPRODOTTI, germi, usati per estrarre olio, o<br />
unitamente ai pericarpi (crusca) per l’alimentazione<br />
degli animali.
Combustione del mais<br />
I residui (stocchi, foglie, tutoli, brattee)<br />
utilizzati tal quali, o imballati o<br />
addensati in pellet o bricchette di<br />
diverse dimensioni<br />
La granella, in sostituzione di pellet<br />
legnosi, in caldaie di piccole dimensioni<br />
I prodotti della lavorazione della granella<br />
(es. farine, amido) quali ingredienti o<br />
additivi dei pellet
(In futuro non solo da granella ma anche dagli stocchi, ricchi di cellulosa)
Raccolto a maturazione cerosa
SILO<strong>MAIS</strong>- FONTE ENERGETICA PER LA PRODUZIONE<br />
DI BIOGAS
AVVERSITÀ<br />
<strong>MAIS</strong>
AVVERSITÀ<br />
• Meteoriche: temperature, siccità, ristagno<br />
idrico, vento, grandine<br />
• Parassiti animali ipogei: elateridi<br />
(ferretti), agrotidi (nottue), miriapodi,<br />
maggiolino, grillotalpa, afidi radicali<br />
• Parassiti animali epigei: piralide,<br />
diabrotica, nottua delle graminacee, tripidi,<br />
sesamia, crambide<br />
• Parassiti vegetali: carbone,<br />
elmintosporiosi, fusariosi, marciumi stocco
Piralide<br />
Principali fitofagi
PIRALIDE (Ostrinia nubilalis)<br />
Facilità di stroncamento dello stocco<br />
Danni produttivi fino al 30%, danni qualitativi<br />
Sulle spighe danneggiate sviluppo di muffe che producono<br />
micotossine<br />
Il livello di suscettibilità cresce con lo sviluppo della<br />
pianta e con la conseguente diminuzione nelle foglie del<br />
glucoside <strong>Di</strong>mboa (V 7-9)
PIRALIDE: CICLO BIOLOGICO<br />
2<br />
I<br />
I<br />
I<br />
a generazione più dannosa<br />
Ovideposizione sulla spiga<br />
Scavano gallerie nel fusto arrivando anche al pennacchio<br />
Ovideposizione sulla pagina inferiore delle foglie
Lotta mediante trattamenti bioinsetticidi a base di Bacillus thurigensis, o<br />
chimici (deltametrina). Importante l’epoca (schiusa delle uova e prima della<br />
penetrazione nella pianta), di solito dopo una settimana dalla sfarfallamento
TRATTAMENTI ALLA PIRALIDE
APPLICAZIONI PRODOTTI ANTIPIRALIDE<br />
IGR=insect growth regulator, molecole che disturbano la muta degli insetti
La DIABROTICA rappresenta attualmente<br />
la più grave minaccia per la maiscoltura del<br />
nord Italia.
Arriva in Europa nel 1992 (Belgrado), a <strong>Ve</strong>nezia nel 1999,<br />
a Milano nel 2002
<strong>Di</strong>abrotica - ciclo
<strong>Di</strong>abrotica – Ciclo in Nord Italia<br />
(400 uova per femmina)
Piante con conformazione a ‘collo d’oca’
DIFESA:<br />
Rotazioni,<br />
Semine precoci,<br />
Scelta dell’ibrido,<br />
Geoinsetticidi,<br />
Trattamenti con insetticidi
Elateridi (gen. Agriotes)<br />
Frequenti in terreni dopo prato o medicaio<br />
Le larve completano lo sviluppo dopo numerose mute<br />
(>8), superando anche 2 inverni
Elateridi - sintomatologia<br />
Le larve, ma anche gli adulti, prima attaccano i semi in germinazione,<br />
successivamente la parte interrata della pianta e poi l’intera pianta.<br />
Lotta: concia del seme o geoinsetticidi
Nottue (delle graminacee, delle messi, dei seminativi)
Nottue- danni<br />
Lotta: trattamento con insetticidi a base di deltametrina, nel tardo<br />
pomeriggio o alla sera con abbondante bagnante
Afidi (Rhopalosiphon maidis, R. padi) e<br />
Cicaline (Metopolophium dirhodum, Laodelphax<br />
striatellus, Peregrinum maidis )<br />
Gli afidi sono particolarmente dannosi sui mais dolci
Afidi e Cicaline - virus<br />
Lotta: seme conciato e trattamenti insetticidi
Crambide<br />
(Angustalius malacellus)<br />
• <strong>Di</strong>ffuso in pianura padana<br />
• Compie saltuari attacchi, favoriti<br />
dalla soppressione di graminacee<br />
spontanee<br />
• Le larve attaccano prevalentemente<br />
i mais dolci e di secondo raccolto<br />
• La pianta reagisce con emissione di<br />
culmi secondari<br />
• Depone le uova nel terreno<br />
• Tre generazioni/anno. La seconda è<br />
la più dannosa
Sesamie (Sesamia cretica e S. nonagrioides)<br />
Sono diffuse al centro ed al sud.<br />
Le larve scavano gallerie nello stocco, nell’asse delle<br />
pannocchie e delle spighe e danneggiano le cariossidi.<br />
La S. cretica svolge 2-3 generazioni, la S. nonagrioides, 4.<br />
Svernano come larve nei residui degli stocchi.<br />
Le piante attaccate in uno stadio<br />
giovanile disseccano; quelle già<br />
sviluppate, minate nello stocco,<br />
si indeboliscono e si stroncano<br />
facilmente
PRINCIPALI MALATTIE FUNGINE<br />
• Carbone (Ustilago maydis)<br />
• Marciume del seme e delle plantule (Pythium spp.,<br />
Helmintosporium spp.)<br />
• Elmintosporiosi (Helmintosporium turcicum, H.<br />
maydis)<br />
• Peronospora (Sclerospora macrospora)<br />
• Marciume dello stocco (Fusarium graminearum)<br />
• Fusariosi della spiga (Fusarium verticillioides)<br />
• Marciumi da Aspergillus flavus<br />
• Marciumi delle spighe e delle cariossidi (Penicillium<br />
spp.)<br />
• Mosaico del mais (Maize Mosaic Virus)<br />
• Nanismo ruvido del mais (Maize Rough Dwarf Virus)<br />
• Nanismo giallo dell’orzo (Barley Yellow Dwarf Virus)
Carbone (Ustilago maydis)<br />
Causa la formazione di galle<br />
su varie parti della pianta,<br />
ma soprattutto sulla spiga.<br />
Le galle sono bianche ma dopo<br />
circa 20 gg si trasformano in<br />
una massa nera pulverulenta.<br />
La malattia è favorita da un andamento climatico<br />
caldo-asciutto.<br />
Danno produttivo ridotto
Marciume del seme e delle plantule (Pythium<br />
spp., Helmintosporium spp.)<br />
Funghi presenti nel terreno o sul seme.<br />
È spesso causa di morte della pianta<br />
L’infezione prende avvio sulle parti della<br />
pianta a contatto con il terreno, causando<br />
imbrunimenti e successivi fenomeni di<br />
marcescenza<br />
La gravità della malattia è influenzata da<br />
terreni mal drenati, compatti, freddi e umidi<br />
I mais dolci sono più sensibili
Elmintosporiosi (Helmintosporium turcicum,<br />
H. maydis)<br />
Malattia fogliare che causa disseccamenti<br />
con conseguente indebolimento della pianta.<br />
La malattia è favorita da condizioni di<br />
umidità molto alta.<br />
La specie maydis comprende due razze:<br />
- razza "O";<br />
- razza "T" (più pericolosa; attacca le<br />
foglie, le guaine, il culmo determinando<br />
il marciume del tutolo).<br />
Questi patogeni vengono controllati<br />
mediante la concia del seme.
Peronospora o cima pazza (Sclerospora<br />
macrospora)<br />
Causa alterazioni in varie parti della pianta.<br />
La più caratteristica e quella a carico del<br />
pennacchio che si trasforma in una massa di<br />
strutture fogliari.<br />
L’infezione è favorita da condizione di<br />
sommersione delle giovani piantine (fino allo<br />
stadio di 4-5 foglie)<br />
Sintomi: abbondanti accestimenti, arricciamenti<br />
e arrotolamenti delle foglie superiori, foglie<br />
strette e nastriformi, piante più piccole
Marciume dello stocco<br />
(Fusarium graminearum)<br />
Il rammollimento del culmo, soprattutto<br />
nella parte basale, e la sua disgregazione<br />
sono i sintomi tipici del marciume che<br />
causa indebolimento della pianta fino<br />
alla morte nei casi più gravi<br />
Causa allettamenti e stroncature<br />
del culmo, spighe ridotte, cariossidi<br />
piccole e striminzite e ammuffimenti<br />
sulla spiga
Fusariosi della spiga (Fusarium<br />
verticillioides)<br />
Causa marciumi all’apice o su piccoli gruppi di cariossidi in<br />
altre parti della spiga<br />
Spore trasportate dal vento<br />
o dalla pioggia, l’infezione<br />
avviene attraverso le sete o<br />
ferite da grandine o da insetti,<br />
oppure da seme infetto
MARCIUME DELLO<br />
STOCCO, DELLA SPIGA<br />
E DELLE CARIOSSIDI<br />
DA FUSARIUM/<br />
GIBBERELLA (Fusarium<br />
graminearum/Gibberella<br />
zeae/,<br />
F. verticillioides/G.<br />
fujikuroi) Fusarium. Stadio iniziale F. Stadio avanzato<br />
F. Infezioni sulla foglia, Danno da Gibberella<br />
nello stocco
MARCIUME DELLO<br />
STOCCO, DELLA SPIGA<br />
E DELLE CARIOSSIDI<br />
DA FUSARIUM/<br />
GIBBERELLA<br />
<strong>Pro</strong>ducono MICOTOSSINE:<br />
tricoteceni e zearalenone (F.<br />
culmorum e F. graminearum);<br />
T2, HT2 (F. sporotrichiodes)<br />
fumosine (F. verticilliodes e<br />
F. proliferatum)<br />
F. Infezione tardiva.<br />
Il bianco indica micelio<br />
non ancora maturo<br />
Evidenti danni alla granella
F. verticilliodes produce micotossine, in particolare le<br />
fumosine
Marciumi da Aspergillus flavus<br />
L’infezione avviene attraverso le sete o le ferite delle<br />
cariossidi, specialmente quando l’umidità della<br />
granella scende sotto il 28%<br />
La loro moltiplicazione avviene specialmente in condizioni<br />
di stress idrico.<br />
<strong>Pro</strong>duce una muffa verde sulle<br />
cariossidi e può produrre<br />
aflatossine, la cui produzione<br />
può continuare anche in<br />
post-raccolta
MARCIUMI DELLA<br />
SPIGA E DELLE<br />
CARIOSSIDI DA<br />
ASPERGILLO<br />
(Aspergillus flavus<br />
A. parasiticus)<br />
Si sviluppano<br />
anche in magazzino con<br />
umidità > 15%.<br />
Danni da piralide con infezione da Aspergillus<br />
Granelle danneggiate da Aspergillus
MARCIUME DELLA<br />
SPIGA E DELLE<br />
CARIOSSIDI DA<br />
PENICILLIUM<br />
(Penicillium spp.)<br />
Sviluppo prevalente<br />
in magazzino se seme<br />
danneggiato.<br />
<strong>Pro</strong>ducono ocratossine<br />
Spiga e cariossidi danneggiate
Micotossine<br />
• Sono sostanze naturali, prodotte da funghi<br />
microscopici, in grado di causare effetti<br />
tossici, acuti o cronici, sugli animali e sull’uomo<br />
• I funghi tossigeni sono dei Deuteromiceti e<br />
tra essi le secie più pericolose sono comprese<br />
nei generi Aspergillus, Fusarium e<br />
Penicillium, oltre ad Alternaria e Claviceps<br />
• Essendo sostanze stabili si accumulano<br />
nell’organismo e causano tossicità una volta<br />
raggiunto un certo livello nei tessuti<br />
• La loro pericolosità è elevata perché:
• <strong>Pro</strong>vocano gravi danni a diversi organi del<br />
corpo (alcune possono essere cancerogene)<br />
• Riescono ad agire a basse concentrazioni<br />
• Alcune passano attraverso l’apparato<br />
digerente e si possono ritrovare, variamente<br />
modificate, nei prodotti zootecnici<br />
• Non esistono metodi efficaci per eliminarli dai<br />
prodotti contaminati<br />
• Permangono anche dopo che è stato eliminato<br />
l’organismo che le ha prodotte<br />
• Possono essere presenti anche dove la muffa<br />
non è visibile
• La produzione di micotossine è condizionata<br />
da fattori ambientali tra cui i più importanti<br />
sono umidità e temperatura<br />
• I funghi tossigeni sono diffusi in modo quasi<br />
ubiquitario nei nostri ambienti; sono dotati di<br />
grande capacità saprofitaria e vivono e si<br />
riproducono a spese di tutti i tipi di s.o. non<br />
vivente.<br />
• Le micotossine si possono sviluppare sia nelle<br />
piante infette in campo, sia nelle derrate<br />
immagazzinate.<br />
• In campo si possono sviluppare soprattutto<br />
quando le piante sono soggette a stress e su<br />
ibridi/varietà suscettibili.
• La tecnica colturale può influire sullo sviluppo<br />
dei funghi tossigeni.<br />
• Nella fase di raccolta ed essiccazione i danni<br />
meccanici al seme ed i tempi lunghi di<br />
riduzione dell’umidità possono favorire lo<br />
sviluppo dei funghi.<br />
• In fase di conservazione, con presenza di<br />
superfici di condensazione e nuclei di<br />
riscaldamento si può avere un ulteriore<br />
sviluppo dei funghi e delle micotossine<br />
• Alcune micotossine sono labili al calore ed il<br />
rischio di assunzione nell’uomo si riduce per<br />
effetto della cottura degli alimenti, mentre è<br />
rilevante nella formulazione dei mangimi per<br />
l’allevamento del bestiame, utilizzati senza<br />
trattamento
• La completa sanità è considerata oggi la base<br />
per ogni prodotto destinato all’alimentazione.<br />
I limiti di contaminazione tollerati divengono<br />
sempre più restrittivi sia perché la tecnica<br />
permette di evidenziare quantitativi sempre<br />
più bassi di contaminanti, sia perché sono<br />
sempre di più le sostanze che vengono<br />
studiate e che risultano dannose.<br />
• Le micotossine sono un problema di filiera
• <strong>Di</strong>verse micotossine sono implicate<br />
nell’insorgenza di malattie nell’uomo (effetto<br />
cancerogeno). Il meccanismo d’azione si<br />
esplica a livello degli acidi nucleici, inibendo la<br />
sintesi del DNA o alterando la trascrizione e<br />
la traduzione dell’informazione genetica e la<br />
sintesi proteica.<br />
• Nei bovini da latte, suini e pollame le<br />
micotossine provocano danni al fegato o in<br />
altri organi, riducendo l’efficienza della<br />
crescita, la conversione del mangime in carne,<br />
il livello di fertilità, la resistenza alle<br />
malattie, l’efficacia delle vaccinazioni, etc.
• Aspergillus spp: molto termofilo (da 7 a<br />
42°C), resiste al secco, predilige clima<br />
caldo, è tipico del post-raccolta<br />
• Penicillium spp: predilige ambienti<br />
freschi ed umidi, è tipico del postraccolta<br />
• Fusarium spp: preferisce temperature<br />
fresche ed elevati livelli di umidità,<br />
diffuso nelle aree settentrionali, è<br />
tipico del campo
FUSARIUM-TOXINS IN EUROPA<br />
Fumonisine B1-B2<br />
Media 1999-2003<br />
Fumonisins are higher in South Europe<br />
da 0 a 75% della media Europea<br />
1999 - 2003<br />
da 75 a 125%<br />
da 125 a 250%<br />
più di 250%<br />
dati non sufficienti<br />
Source: Indagine Europea di Syngenta Seeds<br />
M edia di tutte le località 1999 - 2003<br />
Zearalenone 0.06 ppm<br />
Deossinivalenolo 0.82 ppm<br />
Fumonisine B1 e B2 1.59 ppm<br />
Deossinivalenolo<br />
Media 1999-2003<br />
DON and ZEA are higher in Center-North Europe<br />
Zearalenone<br />
Media 1999-2003
aflatossine<br />
fumosine
Misure di contenimento delle<br />
micotossine<br />
• Punto chiave della strategia di<br />
contenimento dello sviluppo di patogeni<br />
tossigeni è la gestione integrata<br />
dell’agrotecnica, dal momento che sullo<br />
sviluppo delle malattie fungine incide<br />
largamente l’andamento climatico, ma<br />
risultano fattori determinati anche le<br />
scelte agronomiche, varietali e la<br />
protezione fungicida.
Gli ibridi più precoci (300-400) sono maggiormente suscettibili alla contaminazione da aflatossine, mentre gli ibridi<br />
più tardivi (600-700) sono più predisposti alla contaminazione da fumosine.<br />
(Miglioramento genetico)
EFFETTI DEI TRATTAMENTI ALLA PIRALIDE
TECNICA<br />
COLTURALE<br />
DIFESA<br />
<strong>MAIS</strong>
DIFESA<br />
• Per limitare lo sviluppo di malattie si può agire in modo<br />
preventivo attraverso la scelta degli ibridi e delle<br />
tecniche colturali (avvicendamento, sfibramento e<br />
interramento con aratura dei resti colturali) o in modo<br />
curativo applicando agrofarmaci ad azione specifica<br />
contro i patogeni.<br />
• Una corretta scelta del seme è alla base della<br />
prevenzione delle malattie, così come una buona semina<br />
• Il diserbo e la concimazione possono svolgere un ruolo<br />
importante nel controllo delle malattie, perché piante<br />
vigorose sono in grado di affrontare meglio gli attacchi<br />
dei patogeni<br />
• La concia del seme garantisce buona protezione delle<br />
plantule da insetti e patogeni presenti nel seme e nel<br />
terreno
STRATEGIE DI DIFESA<br />
Concia del<br />
seme<br />
Concia del<br />
seme<br />
Concia del<br />
seme<br />
Concia del<br />
seme<br />
Trattamento<br />
fogliare<br />
Concia del Trattamento<br />
seme fogliare<br />
Trattamento<br />
fogliare<br />
Trattamento<br />
fogliare<br />
Trattamento<br />
fogliare
EFFETTI DI<br />
UN MODERNO<br />
CONCIANTE