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NELLA BIBBIA VI SONO CONTRADDIZIONI?

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sette perirono assieme; furono messi a morte nei primi giorni della mietitura, quando si iniziava a<br />

mietere l'orzo”.<br />

Sacrifici umani no<br />

Deuteronomio 12:30-31 “guàrdati bene dal cadere nel laccio seguendo il loro esempio, dopo che<br />

saranno state distrutte davanti a te, e dall'informarti sui loro dèi, dicendo: «Come servivano i loro<br />

dèi queste nazioni? Anch'io voglio fare lo stesso». Non farai così riguardo al SIGNORE tuo Dio,<br />

poiché esse praticavano verso i loro dèi tutto ciò che è abominevole per il SIGNORE e che egli<br />

detesta; davano perfino alle fiamme i loro figli e le loro figlie, in onore dei loro dèi”.<br />

Risposta:<br />

Nessun sacrificio umano era richiesto alla nazione d'Israele, ma solo animale. Su questo non ci<br />

piove. Le scritture di Levitico 27 e 2Samuele 21 menzionano cose diverse che un'accurata<br />

traduzione dall'ebraico rende meglio il senso.<br />

Traducendo "dovrà essere messa a morte", e “furono messi a morte” si afferra meglio che non si<br />

trattava di sacrifici veri e propri, ma l'esecuzione giudiziaria di cose su ricadeva un decreto<br />

distruttivo. In merito a questo termine ebraico cherem, bisogna dire quanto segue: "Trattando con<br />

la nazione d‟Israele, Jahveh Dio decretò che certe cose, persone o anche città intere fossero poste<br />

sotto un bando sacro (o interdizione, interdetto), vietandone così qualsiasi impiego comune o<br />

profano. Koehler e Baumgartner definiscono chèrem “cosa o persona votata (alla distruzione o a<br />

un uso sacro e quindi preclusa all‟uso profano)”, e come forma causativa del verbo charàm, nel<br />

senso di “bandire (segregare tramite bando . . . dalla società e dalla vita, votare alla distruzione)”.<br />

(Lexicon in Veteris Testamenti Libros, Leida, 1958, p. 334) Per gli israeliti, queste cose votate<br />

diventavano quindi “tabù”. La corrispondente parola araba ha tuttora un significato simile. Il<br />

territorio sacro della Mecca e di Medina è ritenuto haram dagli arabi di religione musulmana, e<br />

l‟harim di uno sceicco è stato a lungo considerato zona vietata per tutti fuorché per il proprietario<br />

dell‟harem o per i suoi eunuchi."<br />

A parte il discorso terminologico, forse l'equivoco potrebbe nascere dall'espressione "è qualcosa di<br />

santissimo a Jahveh". Ma se ricordiamo che "santo" indica qualcosa di appartato per un'opera,<br />

quella persona veniva "appartata" per Jahveh nel senso che doveva essere messa a morte, in<br />

quanto era votata alla distruzione. Il secondo brano non è assolutamente in contraddizione perchè<br />

non sta parlando di sacrifici umani da rendere a Jahveh, ma di una sorta di riscatto causato da<br />

Saul nel tentato sterminio dei gabaoniti, gravissima azione che infrangeva il giuramento fatto da<br />

Israele nei confronti dei gabaoniti (Giosuè 9:15). Ecco la ragione per cui furono consegnati solo i<br />

figli di Saul (escluso Mefiboset, causa un altro giuramento) per tale colpa del sangue. Furono poi i<br />

gabaoniti a "impiccarli", modalità che rende abbastanza evidente che non si trattasse di un<br />

sacrificio per Dio (il sacrificio richiedeva il versamento del sangue non lo strangolamento...<br />

Come morì Saul?<br />

Ucciso da un amalechita.<br />

2Samuele 1:6-10 “Il giovane che gli raccontava queste cose, disse: «Mi trovavo per caso sul<br />

monte Ghilboa e vidi Saul che si appoggiava sulla sua lancia e i carri e i cavalieri stavano per<br />

raggiungerlo. Egli si voltò indietro, mi vide e mi chiamò. Io risposi: "Eccomi". Egli mi chiese: "Chi<br />

sei?" Gli risposi: "Sono un Amalechita". Egli mi disse: "Avvicìnati a me e finiscimi, perché sono<br />

preso da vertigine, anche se sono ancora vivo". Io dunque mi avvicinai e lo uccisi, perché sapevo<br />

che, una volta caduto, non avrebbe potuto vivere. Poi presi il diadema che egli aveva in capo, il<br />

braccialetto che aveva al braccio, e li ho portati qui al mio signore»”.

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