31.05.2013 Views

NELLA BIBBIA VI SONO CONTRADDIZIONI?

NELLA BIBBIA VI SONO CONTRADDIZIONI?

NELLA BIBBIA VI SONO CONTRADDIZIONI?

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

<strong>NELLA</strong> <strong>BIBBIA</strong> <strong>VI</strong> <strong>SONO</strong> <strong>CONTRADDIZIONI</strong>?<br />

In tutta la storia dell‟umanità dagli inizi fino ai giorni d‟oggi vi sono stati sempre uomini che in un<br />

modo o nell‟altro hanno schernito la parola di Dio. I modi in cui le Sacre Scritture sono state<br />

calpestate e insultate sono stati i più svariati. Chi l‟ha rinnegata come parola ispirata di Jahveh, chi<br />

l‟ha accusata di essere priva di ogni potenza, ma solo ricolma di parole vuote. Addirittura vi sono<br />

stati e ci sono tutt‟ora individui i quali la considerano addirittura antiquata, sorpassata e non più<br />

adatta ai giorni nostri. Però una delle accuse tanto classiche quanto inconsistenti è questa:<br />

“LA <strong>BIBBIA</strong> SI CONTRADDICE”<br />

Arrivando poi addirittura a citare fino ad una miriade interminabile di versetti i quali secondo tali<br />

critici si contraddirebbero provando la loro tesi blasfema. In questo studio ne riporterò molti anche<br />

se non ho la pretesa di averli esaminati e fatti esaminare tutti. Incominciamo ad esaminare il<br />

problema partendo dalle Scritture ebraiche e aramaiche, più comunemente dette Vecchio<br />

Testamento. Partirò prima con la presunta contraddizione, poi vi sarà una Risposta, la quale la<br />

confuterà chiarendo, almeno lo spero, ogni possibile dubbio a riguardo.<br />

Che età aveva Terach quando è morto?<br />

205 anni.<br />

Genesi 11:32. “Il tempo che Tera visse fu duecentocinque anni; poi Tera morì in Caran”.<br />

145 anni (70+75):<br />

Genesi 11:26 “Tera visse settant'anni e generò Abramo, Naor e Aran”.<br />

“Allora egli lasciò il paese dei Caldei, e andò ad abitare in Carran; e di là, dopo che suo padre<br />

morì, Dio lo fece venire in questo paese, che ora voi abitate”. Atti 7:4<br />

“Abramo partì, come il SIGNORE gli aveva detto, e Lot andò con lui. Abramo aveva settantacinque<br />

anni quando partì da Caran”. Genesi 12:4.<br />

Risposta:<br />

L‟errore dei critici è qui facile da dimostrare. Essi vedendo che Abraamo viene menzionato per<br />

primo pensano che sia stato il primogenito di Tera, partendo da questo malinteso essi iniziano dai<br />

settant‟anni di Terah e ad essi ne aggiungono altri settantacinque strumentalizzano passi come Atti<br />

7,4; Genesi 12,4. ma ciò è falso.<br />

Infatti la genealogia di Abraamo presente in Genesi 11:26; viene fatta tenendo conto<br />

dell'importanza del personaggio e non dell'ordine cronologico di nascita...<br />

Un episodio per comprendere meglio la cosa lo possiamo trarre dal libro biblico di I Cronache 1:28;<br />

leggiamolo:<br />

“I figli di Abraamo furono: Isacco e Ismaele”.<br />

In questo passo nel quale vengono menzionati i due figli di Abraamo, notiamo il nome di Isacco<br />

viene evidenziato per primo, eppure Ismaele è il primogenito di Abraamo, ci fa comprendere come


in tal caso la genealogia del primo patriarca d‟Israele viene fatta in base all‟ordine di importanza e<br />

non all‟ordine di nascita, lo stesso vale per Genesi 11:26.<br />

Tenendo conto quindi di tali fatti che ci aiutano indubbiamente a intendere nel modo giusto il verso<br />

di Genesi, capitolo undici citato poco prima, possiamo concludere che Tera generò Abramo a 130<br />

anni, visto che quando morì aveva 205 anni, mentre Abramo ne aveva 75 (130+75=205).<br />

Dio mantiene le promesse?<br />

Si.<br />

Genesi 17:8 “A te e alla tua discendenza dopo di te darò il paese dove abiti come straniero: tutto il<br />

paese di Canaan, in possesso perenne; e sarò loro Dio»”.<br />

No.<br />

Atti 7:5 “In esso però non gli diede in proprietà neppure un palmo di terra, ma gli promise di darla<br />

in possesso a lui e alla sua discendenza dopo di lui, quando egli non aveva ancora nessun figlio”.<br />

Si.<br />

Ebrei 11:8-9 “Per fede Abraamo, quando fu chiamato, ubbidì, per andarsene in un luogo che egli<br />

doveva ricevere in eredità; e partì senza sapere dove andava. Per fede soggiornò nella terra<br />

promessa come in terra straniera, abitando in tende, come Isacco e Giacobbe, eredi con lui della<br />

stessa promessa,”<br />

No.<br />

Ebrei 11:13 “Tutti costoro sono morti nella fede, senza ricevere le cose promesse, ma le hanno<br />

vedute e salutate da lontano, confessando di essere forestieri e pellegrini sulla terra”.<br />

Risposta:<br />

Iniziamo a confutare quest‟altra “contraddizione” degli oppositori della Bibbia incominciando ad<br />

esaminare il passo di Genesi 17:8.<br />

Genesi 17:8 “Darò a te e alla tua discendenza dopo di te il paese dove sei straniero, tutto il paese<br />

di Canaan in possesso perenne; sarò il vostro Dio»”.<br />

Atti 7:5; e Ebrei 11:3; non contraddicono affatto i due passi che li precedono. Il verso di Atti<br />

comunque afferma che Dio avrebbe dato ad Abramo la terra promessa, anche se in futuro, mentre<br />

in Ebrei si parla di un altro tipo di eredità la quale non riguarda certamente la Palestina.<br />

Oltretutto è interessante notare quanto segue:<br />

Abraamo avrebbe avuto quel paese di cui parla Jahveh in Genesi 17:8; perchè la sua discendenza<br />

sarebbe appunto stata la "proprietaria di quel paese" quindi si può dire che questo era il luogo dato<br />

ad Abraamo anche se lui era solo"straniero" in esso.


Quanti erano i parenti di Giuseppe?<br />

Settanta.<br />

Genesi 46:26-27 “Le persone che vennero con Giacobbe in Egitto, discendenti da lui, senza<br />

contare le mogli dei figli di Giacobbe, erano in tutto sessantasei. I figli di Giuseppe, natigli in Egitto,<br />

erano due. Il totale delle persone della famiglia di Giacobbe che vennero in Egitto, era di settanta”.<br />

Esodo 1:5 “Tutte le persone discendenti da Giacobbe erano settanta. Giuseppe era già in Egitto”.<br />

Settantacinque.<br />

Atti 7:14 “Poi Giuseppe mandò a chiamare suo padre Giacobbe e tutta la sua parentela, composta<br />

di settantacinque persone”.<br />

Risposta:<br />

«Ci sono varie possibili spiegazioni. Una è che Atti 7:14 si basi sulla versione greca dei Settanta, e<br />

un‟altra è che Stefano abbia incluso le mogli di nove figli di Giacobbe.<br />

Vediamo prima ciò che disse Stefano, secondo quanto riportato in Atti 7:14: “Giuseppe mandò a<br />

chiamare suo padre Giacobbe e tutta la sua parentela, composta di settantacinque persone”. Con<br />

questo in mente, possiamo esaminare ciò che dice il racconto di Genesi circa il trasferimento della<br />

famiglia di Giacobbe in Egitto. Genesi 46:8 inizia dicendo: “Questi sono i nomi dei figli d'Israele che<br />

vennero in Egitto: Giacobbe e i suoi figli. Il primogenito di Giacobbe: Ruben”.<br />

Segue quindi un elenco dei discendenti di Giacobbe, inclusi alcuni suoi pronipoti. La lista termina<br />

con queste parole: “Le persone che vennero con Giacobbe in Egitto, discendenti da lui, senza<br />

contare le mogli dei figli di Giacobbe, erano in tutto sessantasei. I figli di Giuseppe, natigli in Egitto,<br />

erano due. Il totale delle persone della famiglia di Giacobbe che vennero in Egitto, era di settanta”.<br />

— Genesi 46:26, 27.<br />

L‟elenco dei 66 discendenti di Giacobbe è stato compreso in vari modi. Alcuni studiosi includono Er<br />

ed Onan, figli di Giuda, come pure i suoi nipoti Chesron e Camul. (Genesi 46:12) Altri non contano<br />

Er ed Onan, perché già deceduti al tempo del trasferimento in Egitto. (Genesi 38:6-10) Alcuni<br />

studiosi biblici contano Dina, che a quanto pare non si sposò mai, o forse Eliab, nipote di Ruben,<br />

menzionato in Numeri 26:8. Ai 66 discendenti si possono aggiungere Giacobbe e anche Giuseppe<br />

e i suoi due figli (questi ultimi tre non presero parte al trasferimento in Egitto). Si arriva così al<br />

totale di 70.<br />

Senz‟altro il discepolo Stefano sapeva che il testo ebraico dice che i familiari di Giacobbe<br />

trasferitisi in Egitto erano 66. Perché allora Atti 7:14 attribuisce a Stefano la cifra di 75?<br />

Alcuni commentatori biblici affermano che Stefano si basò forse sul modo in cui Genesi 46:27 è<br />

reso nella versione greca dei Settanta. Questa versione dà la cifra più alta perché al versetto 20<br />

aggiunge cinque nomi (tre figli di Manasse ed Efraim e due nipoti), che non sono menzionati nel<br />

testo ebraico. Oppure, se Stefano stesso aveva in mente la cifra ebraica di 66, quando Luca<br />

scrisse il libro di Atti in greco può aver messo la cifra della Settanta, in quanto questa era la<br />

versione greca comunemente usata allora.<br />

Ma sia che Stefano abbia effettivamente parlato di 75 anime o che questo numero sia stato preso<br />

dalla versione greca di Genesi 46:27, esso si può armonizzare con la cifra ebraica di 66<br />

aggiungendo le mogli dei figli di Giacobbe, che, come dice specificamente Genesi 46:26, erano<br />

state omesse.<br />

Perché contare solo nove mogli? Dei dodici figli, la moglie di Giuseppe non sarebbe stata inclusa<br />

in quanto, essendo egiziana, non era stata chiamata lì da Giuseppe. (Atti 7:13-15) Inoltre, all‟epoca<br />

del trasferimento la moglie di Giuda era morta. (Genesi 38:12) Quindi resterebbero al massimo 10<br />

mogli. Può darsi che fosse morta anche la moglie ebrea di Simeone, dal momento che il suo ultimo<br />

figlio, Saul, è chiamato “figlio di una Cananea”. (Genesi 46:10) Oppure la cifra di nove potrebbe


essere esatta se Beniamino, il figlio più giovane, non era ancora sposato all‟epoca in cui la famiglia<br />

prese a risiedere in Egitto. In questo caso i figli di Beniamino menzionati in Genesi 46:21<br />

sarebbero nati dopo il trasferimento, pur essendo inclusi nell‟elenco a motivo del ruolo che<br />

avrebbero poi avuto nella tribù e nella nazione. (Confronta Ebrei 7:9, 10). Perciò, se si sommano le<br />

mogli di nove figli di Giacobbe al totale parziale di 66 anime menzionato nel testo ebraico di<br />

Genesi 46:26, si arriva a 75, come dice la Settanta e come si legge in Atti 7:14.<br />

Dove fu seppellito Giacobbe?<br />

Macpela:<br />

Genesi 50:13 “lo trasportarono nel paese di Canaan e lo seppellirono nella grotta del campo di<br />

Macpela, che Abraamo aveva comprato, con il campo, da Efron l'Ittita, come sepolcro di sua<br />

proprietà, di fronte a Mamre”.<br />

Sichem:<br />

Atti 7:15-16 “Giacobbe discese in Egitto, dove morirono lui e i nostri padri; poi furono trasportati a<br />

Sichem, e deposti nel sepolcro che Abraamo aveva comprato con una somma di denaro dai figli di<br />

Emmor in Sichem”.<br />

Risposta:<br />

Semplice, Macpela era un campo presente nella città di Sichem.<br />

Quando gli israeliti, i discendenti di Giacobbe, giunsero nella Terra Promessa dopo essere stati per<br />

oltre due secoli in Egitto, seppellirono le ossa di Giuseppe “a Sichem, nella parte del campo che<br />

Giacobbe aveva comprato dai figli di Chemor”. (Giosuè 24:32) Tuttavia, nella sua difesa di fronte<br />

agli ebrei, Stefano disse che Giuseppe era stato sepolto “nel sepolcro che Abraamo aveva<br />

comprato . . . figli di Emmor (Chemor) in Sichem”. Atti 7:16; (parole fra parentesi mie). Forse la<br />

dichiarazione di Stefano era ellittica. Colmando l‟ellissi, le parole dell‟apostolo potrebbe essere<br />

lette in tal modo: “Giacobbe scese in Egitto, e decedette; e così i nostri antenati, e furono trasferiti<br />

a Sichem e posti nella tomba che Abraamo aveva comprato a prezzo con denaro d‟argento [e in<br />

quella comprata] dai figli di Emmor, a Sichem”. (At 7:15, 16) Inoltre è possibile che, essendo<br />

Giacobbe nipote di Abraamo, l‟acquisto possa essere stato attribuito ad Abraamo, il capo<br />

patriarcale. Questo sarebbe un uso del nome di un antenato al posto di quello dei discendenti,<br />

come in seguito fu fatto con il nome di Israele (Giacobbe) e di altri. — Confronta. Osea 11:1, 3, 12;<br />

Matteo 2:15-18.<br />

Quante persone morirono?<br />

Ventiquattromila:<br />

Numeri 25:9 “Di quel flagello morirono ventiquattromila persone”<br />

Ventitremila:


1Corinzi 10:8 “Non fornichiamo come taluni di loro fornicarono e ne caddero, in un giorno solo,<br />

ventitremila”.<br />

Risposta:<br />

Forse il numero degli uccisi poteva essere compreso fra i 23.000 e i 24.000, così che entrambe le<br />

cifre potrebbero essere accettabili, i due scrittori usarono solo due approssimazioni diverse.<br />

Inoltre il libro di Numeri indica in modo specifico che “tutti i capi del popolo” coinvolti in questo<br />

peccato non furono uccisi dal flagello ma dai giudici e poi appesi. (Numeri 25:4, 5) È possibile che<br />

questi “capi” colpevoli fossero 1.000 o circa 1000, questi, sommati ai 23.000 menzionati da Paolo,<br />

darebbero un totale di 24.000.<br />

Quindi, anche se le vittime dirette del flagello divino erano 23.000, si può dire che tutti e 24.000 ne<br />

furono colpiti in quanto morirono tutti per decreto di Dio, in conseguenza del Suo avverso giudizio<br />

(Deuteronomio 4:3).<br />

Dove morì Aaronne?<br />

Sul monte Or.<br />

Numeri 33:38 “E il sacerdote Aaronne salì sul monte Or per ordine del SIGNORE e lì morì,<br />

quarant'anni dopo l'uscita dei figli d'Israele dal paese d'Egitto, il quinto mese, il primo giorno del<br />

mese”.<br />

A Mosera.<br />

Deuteronomio 10:6 “I figli d'Israele partirono da Beerot-Benè-Iaacan per Mosera. Là Aaronne morì<br />

e fu sepolto; ed Eleazar, suo figlio, divenne sacerdote al suo posto”.<br />

Risposta:<br />

Qui la contraddizione è solo apparente, infatti Mosera era semplicemente la località ai piedi del<br />

monte Or ai confini di Edom.<br />

Numeri menziona il monte Or come luogo di sepoltura di Aaronne mentre Deuteronomio Mosera.<br />

Ebbene il monte Or era situato nei pressi di Mosera ed è per questo che probabilmente in Numeri<br />

si menziona Mosera. Abbiamo però motivo di credere che Aaronne fu sepolto sulla vetta del monte<br />

Or come menzionato in Numeri 20:22-28, che come detto si trovava nei pressi di Mosera. Vedi<br />

anche Deuteronomio 32:50.<br />

Uno dei comandamenti:<br />

Dio ordina di non uccidere:<br />

Esodo 20:13 “Non uccidere”.


Alcune delle tante stragi ordinate da Dio:<br />

Esodo 32:27 “Ed egli disse loro: «Così dice il SIGNORE, il Dio d'Israele: "Ognuno di voi si metta la<br />

spada al fianco; percorrete l'accampamento da una porta all'altra di esso, e ciascuno uccida il<br />

fratello, ciascuno l'amico, ciascuno il vicino! »”<br />

Giosuè 6:21 “Votarono allo sterminio tutto ciò che era nella città, passando a fil di spada uomini,<br />

donne, bambini, vecchi, buoi, pecore e asini”.<br />

Giudici 21:10 “Allora la comunità mandò là dodicimila uomini fra i più valorosi, e diede loro<br />

quest'ordine: «Andate, e passate a fil di spada gli abitanti di Iabes in Galaad, con le donne e i<br />

bambini”.<br />

Risposta<br />

Prima di tutto è interessante notare quanto segue:<br />

La parola erbaica tradotta in italiano con “non uccidere” è “lo´ tirtsàch”, la cui traduzione letterale è<br />

“non assassinare”. Oltretutto è interessante notare come in Esodo 20:13 non è usato il verbo<br />

ebraico taharògh, “devi uccidere”, come invece viene utilizzato in Esodo 2:14. Arrivati a questo<br />

punto si potrebbe porre tale domanda: Che differenza passa da “assassinare” e “uccidere”?<br />

Con “assassinare”, Iddio vuole semplicemente dire che egli condanna l‟omicidio indiscriminato<br />

della creatura umana. Solo Dio è giudice e unicamente lui può decidere quando e come togliere la<br />

vita a un essere umano e non un qualsiasi uomo, Esodo 20:13.<br />

Quando fu costruito il tempio?<br />

480 dopo l‟uscita dall‟Egitto<br />

1Re 6:1 “Il quattrocentottantesimo anno dopo l'uscita dei figli d'Israele dal paese d'Egitto, nel<br />

quarto anno del suo regno sopra Israele, nel mese di Ziv, che è il secondo mese, Salomone<br />

cominciò a costruire la casa per il SIGNORE”.<br />

574 anni dopo l‟uscita dall‟Egitto (40+450+40+40+4)<br />

Atti 13:16-22 “Allora Paolo si alzò e, fatto cenno con la mano, disse: «Israeliti, e voi che temete<br />

Dio, ascoltate. Il Dio di questo popolo d'Israele scelse i nostri padri, fece grande il popolo durante<br />

la sua dimora nel paese di Egitto, e con braccio potente lo trasse fuori. E per circa quarant'anni<br />

sopportò la loro condotta nel deserto. Poi, dopo aver distrutto sette nazioni nel paese di Canaan,<br />

distribuì loro come eredità il paese di quelle. Dopo queste cose, per circa<br />

quattrocentocinquant'anni, diede loro dei giudici fino al profeta Samuele. In seguito chiesero un re;<br />

e Dio diede loro Saul, figlio di Chis, della tribù di Beniamino, per un periodo di quarant'anni. Poi lo<br />

rimosse, e suscitò loro come re Davide, al quale rese questa testimonianza: "Io ho trovato Davide,<br />

figlio di Iesse, uomo secondo il mio cuore, che eseguirà ogni mio volere”.<br />

1Cronache 29:26-27 “Davide, figlio d'Isai, regnò su tutto Israele. Il tempo che regnò sopra Israele<br />

fu quarant'anni; a Ebron regnò sette anni; e a Gerusalemme, trentatrè”.


Risposta:<br />

Il problema qui è determinare da quando Paolo comincia la sua cronologia ed a che periodo egli si<br />

riferisca con l'espressone "circa quattrocentocinquant'anni". Se noti nel suo discorso il verso17 non<br />

comincia parlando dell'Esodo da piuttosto da quando da quando Dio “scelse i nostri antenati”, cioè<br />

dall‟effettiva nascita di Isacco, il seme della promessa. In effetti la nascita di Isacco aveva risolto in<br />

modo definitivo la questione di chi Dio avrebbe riconosciuto come seme, questione fino ad allora<br />

incerta per il fatto che Sara era sterile. E' da questa data e non dall'Esodo che Paolo descrive gli<br />

atti di Dio a favore della sua nazione eletta "finché diede loro dei giudici fino al profeta Samuele”<br />

(verso 20).<br />

Quindi il periodo di 450 anni [oppure 40 + 450 anni] non si riferisce al periodo che va dall'uscita<br />

dall'Egitto al primo re d'Israele ma piuttosto si devono considerare i 40 anni nel deserto parte di<br />

periodo complessivo di circa 450 anni che va dalla nascita di Isacco fino ad includere il periodo<br />

trascorso in Egitto (per in totale di circa 450 anni). Tale data corrisponde a 46 anni dopo l‟Esodo.<br />

Se noti questa data è completa in armonia con il resto della cronologia biblica infatti quei 46 anni<br />

che avanzano corrispondono esattamente ai 40 anni trascorsi nel deserto (v. 18) ed ai 6 anni<br />

trascorsi nella conquista del Paese di Canaan proprio come dicono il resto delle scritture<br />

(Deuteronomio 2:7; Numeri 9:1; 13:1, 2, 6; Giosuè 14:6, 7, 10.<br />

Inoltre mi pare che solo dalla cronologia di Paolo in Atti non è possibile poi risalire alla data di<br />

costruzione del tempio, infatti Paolo parla di circa 450 dalla nascita di Isacco fino a quando Dio<br />

diede dei giudici ma non dice quanto tempo intercorre dalla fine dei 450 anni fino<br />

all'intronizzazione di Saul. Nella presumere delle contraddizioni nella cronologia di Paolo il tuo<br />

amico mormone a mio parere fa tre errori:<br />

1. Fa partire la cronologia di Paolo dall'Esodo, mentre incomincia "da quando Dio scelse i nostri<br />

antenati”.<br />

2. Considera i 40 anni ed i 450 come due periodi differenti da sommare mentre i 450 anni circa<br />

sono il periodo complessiva che va "da quando da quando Dio “scelse i nostri antenati” (che è<br />

sicuramente antecedente l'Esodo) fino a "quando diede loro dei Giudici".<br />

3. Include nei 450 il periodo dei giudici ma Paolo dice chiaramente che "Dopo questo" (cioè dopo<br />

gli avvenimenti che accaddero nei 450 anni) diede loro dei Giudici, pertanto il periodo dei giudici è<br />

escluso dalla sua cronologia.<br />

Questo ultimo punto di solito è il più controverso infatti i critici della Bibbia, per dimostrare che la<br />

Bibbia si contraddice ed è inaffidabile da un punto di vista cronologico e storico insistono nel dire<br />

che quei 450 anni circa comprendevano anche il periodo dei giudici (andrebbero dunque dalla fine<br />

dei 40 anni nel deserto fino all'intronizzazione di Saul) contraddicendo il resto della cronologia<br />

biblica.<br />

A questo riguardo è interessante osservare che "E dopo queste cose" è la lezione testuale più<br />

antica ed affidabile [P74, aleph, A, B, C, Vg] ed esclude che i 450 anni possano includere il periodo<br />

dei giudici. Infatti l'obiezione che il periodo dei 450 anni comprenda anche i giudici è molto diffusa<br />

nei paesi anglosassoni(credo che il tuo amico abbia copiato l'obiezione da qualche sito americano)<br />

e si basa sul fatto che la Versione King James segue altri codici (di base il Textus Receptus) che<br />

anticipano l'espressione greca "kai meta tauta" modificandone il senso in "E dopo, per circa<br />

quattrocentocinquant'anni, diede". Come vedi una traduzione più accurata permette di capire più a<br />

fondo il senso del versetto.


Chi consultò Saul?<br />

Saul consultò il Signore.<br />

1Samuele 28:6 “Saul consultò il SIGNORE, ma il SIGNORE non gli rispose né tramite sogni, né<br />

mediante l'urim, né per mezzo dei profeti”.<br />

Saul non consultò il Signore.<br />

1Cronache 10:13-14 “Così morì Saul, a causa dell'infedeltà che egli aveva commessa contro il<br />

SIGNORE per non aver osservato la parola del SIGNORE, e anche perché aveva interrogato e<br />

consultato quelli che evocano gli spiriti, mentre non aveva consultato il SIGNORE. E il SIGNORE<br />

lo fece morire, e trasferì il regno a Davide, figlio d'Isai”.<br />

Risposta:<br />

Qui l'apparente contraddizione può essere spiegabile inquadrando il racconto nel suo complesso...<br />

In 1 Samuele 15,24-30; Saul riceve dal profeta Samuele un messaggio riguardante il suo rigetto<br />

quale re d'Israele da parte di Jahveh. In quella stessa circostanza, Saul pur manifestando<br />

pentimento, non è sinceramente pentito perchè si preoccupa d'essere onorato davanti al popolo.<br />

Una cosa del genere accadde nell'episodio in oggetto che può chiarificare l'arcano. E' vero che<br />

Saul consulta Jahveh, ma è un atto insincero, formale, oltre che egoistico, visto che era cosciente<br />

d'essere stato rigettato da Dio stesso e di non godere del suo favore. Così il racconto di Samuele<br />

descrive l'atto mentre effettivamente accade, mentre l'altro, essendo una "cronaca" dei fatti dei re,<br />

registra come è stato considerato storicamente il re Saul. In pratica, quella consultazione che Saul<br />

Gli rivolse, dal punto di vista di Jahveh è come se non fosse mai avvenuta perchè, di fatto, Egli<br />

avendolo rigettato definitivamente nemmeno gli rispose. Poiché non si può pensare ad una sordità<br />

divina, il racconto di 1 Cronache pone l'accento su come passò alla storia il re Saul...<br />

Quanti erano i figli di Iesse?<br />

8 (7+Davide)<br />

1Samuele 16:10-11 “Isai fece passare così sette dei suoi figli davanti a Samuele; ma Samuele<br />

disse a Isai: «Il SIGNORE non si è scelto questi». Poi Samuele disse a Isai: «Sono questi tutti i<br />

tuoi figli?» Isai rispose: «Resta ancora il più giovane, ma è al pascolo con le pecore». Samuele<br />

disse a Isai: «Mandalo a cercare, perché non ci metteremo a mangiare prima che sia arrivato<br />

qua»”.<br />

Solo 7:<br />

1Cronache 2:13-15 “Isai generò Eliab, suo primogenito, Abinadab il secondo, Simea il terzo,<br />

Netaneel il quarto, Raddai il quinto, Osem il sesto, Davide il settimo”.<br />

Risposta:<br />

In 1 Samuele vengono menzionati Tutti i figli di Iesse.<br />

I cronache invece fu scritto da Esdra dopo il ritorno dall' esilio Babilonese. Esdra era interessato a<br />

ricostruire la genealogia degli Israeliti per poter ridistribuire i vari incarichi sacerdotali e le terre ai<br />

legittimi discendenti.<br />

E' evidente quindi che non menziona un figlio di Iesse poichè questi probabilmente morì prima di


lasciare una discendenza e quindi per i fini che si proponeva Esdra era inutile menzionarlo.<br />

Furono allontanate le alture?<br />

Si:<br />

2Cronache 14:2 “Tolse via gli altari degli dèi stranieri, e gli alti luoghi; spezzò le statue, abbatté gli<br />

idoli di Astarte”.<br />

No:<br />

1Re 15:14 “Tuttavia gli alti luoghi non furono eliminati, sebbene il cuore d'Asa fosse interamente<br />

per il SIGNORE, durante tutta la sua vita”<br />

Risposta:<br />

E' significativo però che sempre il libro di 2° Cronache 15:17 dica successivamente: “Tuttavia gli<br />

alti luoghi non furono eliminati da Israele; sebbene il cuore di Asa fosse integro durante l'intera sua<br />

vita”.<br />

Asa, succeduto sul trono ad Abiia, servì con fedeltà Jahveh e decise di liberare il regno da tutto ciò<br />

che aveva a che fare con la falsa adorazione. (1Re 15:11-13) “Eliminò da tutte le città di Giuda gli<br />

alti luoghi e le colonne solari”. (2Cr 14:4) Tuttavia 1 Re 15:14 e 2 Cronache 15:17 fanno supporre<br />

che gli alti luoghi non siano stati eliminati. Potrebbe darsi che Asa, pur eliminando gli alti luoghi<br />

destinati all‟adorazione di falsi dèi, abbia lasciato stare quelli presso i quali si adorava Jahveh.<br />

Oppure, forse gli alti luoghi riapparvero verso la fine del suo regno e li dovette distruggere il suo<br />

successore, Giosafat. Ma neanche durante il regno di Giosafat gli alti luoghi scomparvero del tutto.<br />

(1Re 22:42, 43; 2Cronache 17:5, 6; 20:31-33) L‟adorazione di Giuda presso gli alti luoghi era così<br />

radicata che le riforme di Asa e di Giosafat non riuscirono a eliminarli in modo definitivo".<br />

Chi spinse Davide al censimento?<br />

Satana:<br />

1Cronache 21:1 “Satana si mosse contro Israele, e incitò Davide a fare il censimento d'Israele”.<br />

Dio:<br />

2Samuele 24:1 “Il SIGNORE si accese di nuovo d'ira contro Israele, e incitò Davide contro il<br />

popolo, dicendo: «Va' e fa' il censimento d'Israele e di Giuda»”.<br />

Risposta:<br />

come si nota c'è scritto "uno" letteralmente "egli" . Facendo una ricerca ho trovato questo materiale<br />

Chi spinse Davide a fare un censimento degli israeliti?<br />

Il problema potrebbe essere risolto con una traduzione più corretta, la quale aiuterebbe senza<br />

dubbio a chiarire la cosa, il verso di 2Samuele 24:1; potrebbe essere reso così: “L‟ira di Jahveh si<br />

accese di nuovo contro Israele, quando uno incitò Davide [o, “quando Davide fu incitato”] contro di<br />

loro, dicendo: „Va, fa il conto di Israele e di Giuda‟”. Ma non fu Jahveh a indurre il re Davide a


peccare, perché 1 Cronache 21:1 dice: “Satana [o, “uno che fa resistenza”] si levava contro Israele<br />

e incitava Davide a contare Israele”. Dio disapprovò gli israeliti e quindi lasciò che Satana il<br />

Diavolo li facesse peccare in questo modo. Per questa ragione 2 Samuele 24:1 sembra indicare<br />

che fu Dio stesso a farlo. Fatto interessante, la traduzione di Joseph B. Rotherham dice: “L‟ira di<br />

Yahweh divampò contro Israele, così che egli permise che Davide fosse spinto contro di loro,<br />

dicendo: Va, conta Israele e Giuda”, (corsivo mio).<br />

Circa 2 Samuele 24:1-2 in effetti in ebraico il radicale privo del suffisso pronominale si può tradurre<br />

sia con "egli" che con "uno" che potrebbe quindi essere riferito a Satana (lett. uno che fa<br />

opposizione) oppure altra spiegazione potrebbe essere che spesso nel linguaggio biblico quando<br />

Dio "permette" che avvenga qualcosa si dice che lo fa lui stesso . Dio disapprovò gli israeliti e<br />

quindi lasciò che Satana il Diavolo li facesse peccare in questo modo.<br />

Quanti peccati ha commesso Davide?<br />

Davide ha peccato nel fare il censimento.<br />

2Samuele 24:10 “Dopo che Davide ebbe fatto il censimento del popolo, provò un rimorso al cuore,<br />

e disse al SIGNORE: «Ho gravemente peccato in quel che ho fatto; ma ora, o SIGNORE, perdona<br />

l'iniquità del tuo servo, perché ho agito con grande stoltezza»”.<br />

Davide NON ha peccato mai, eccetto il caso di Uria.<br />

1Re 15:5 “perché Davide aveva fatto ciò che è giusto agli occhi del SIGNORE, e non si era<br />

scostato in nulla dai suoi comandamenti per tutto il tempo della sua vita, salvo nel fatto di Uria,<br />

l'Ittita”.<br />

Risposta:<br />

Questa presunta contraddizione non ha alcun senso. Al contrario in “1Re” si riporta l'unico peccato<br />

di cui Davide non si pentì subito, ci volle l'intervento di Natan... al contrario per il censimento "il<br />

cuore gli batteva" subito e quindi per Jahveh è come se non avesse peccato... il suo perdono<br />

cancella il peccato.<br />

Quindi Davide non aveva mai peccato se non nel caso odioso di Uria in cui dovette avere una<br />

seria riprensione per continuare ad essere approvato.<br />

Quanti erano?<br />

Quattrocentosettantamila.<br />

1Cronache 21:5 “Ioab fornì a Davide la cifra del censimento del popolo: c'erano in tutto Israele un<br />

milione e centomila uomini abili alle armi; e in Giuda quattrocentosettantamila uomini abili alle<br />

armi”.<br />

Cinquecentomila.<br />

2Samuele 24:9 “Ioab fornì al re la cifra del censimento del popolo; c'erano in Israele ottocentomila<br />

uomini forti, atti a portare le armi; e in Giuda, cinquecentomila”.<br />

Risposta:


In 2 Samuele 24:9 si parla di 800.000 israeliti e 500.000 uomini di Giuda, mentre in 1 Cronache<br />

21:5 i combattenti di Israele sono 1.100.000 e quelli di Giuda 470.000. Le forze regolari al servizio<br />

del re consistevano in 288.000 soldati, divisi in 12 gruppi di 24.000 uomini ciascuno; ogni gruppo<br />

prestava servizio un mese all‟anno. C‟erano poi altri 12.000 uomini al servizio dei 12 principi tribali,<br />

per un totale di 300.000 effettivi.<br />

A quanto pare la cifra di 1.100.000 uomini menzionata in 1 Cronache 21:5 include questi 300.000<br />

uomini già arruolati, mentre 2 Samuele 24:9 non li include.(Numeri 1:16; Deuteronomio 1:15; 1<br />

Cronache 27:1-22) Per quanto riguarda Giuda, sembra che 2 Samuele 24:9 includa una forza di<br />

30.000 uomini dislocati come osservatori lungo il confine con i filistei, non inclusi invece nella cifra<br />

fornita da 1 Cronache 21:5. (2 Samuele 6:1) Se teniamo presente che 2 Samuele e 1 Cronache<br />

furono scritti da due uomini con mentalità e scopi diversi, possiamo facilmente conciliare le cifre.<br />

Quanto è costato il campo?<br />

600 sicli d‟oro:<br />

1Cronache 21:24-25 “Ma il re Davide disse a Ornan: «No, io comprerò da te queste cose per il loro<br />

intero prezzo; poiché io non offrirò al SIGNORE ciò che è tuo, né offrirò un olocausto che non mi<br />

costi nulla». E Davide diede a Ornan come prezzo del luogo il peso di seicento sicli d'oro”.<br />

50 sicli d‟argento:<br />

2Samuele 24:24 “Ma il re rispose ad Arauna: «No, io comprerò da te queste cose per il loro prezzo<br />

e non offrirò al SIGNORE, al mio Dio, olocausti che non mi costino nulla». Davide comprò l'aia e i<br />

buoi per cinquanta sicli d'argento”.<br />

Risposta:<br />

Arauna a quanto pare voleva offrire gratuitamente il terreno, insieme al bestiame e agli attrezzi di<br />

legno per il sacrificio, ma Davide insisté per pagarne il prezzo. In 2 Samuele 24:24 viene indicato<br />

che Davide acquistò l‟aia e il bestiame per 50 sicli d‟argento mentre in 1 Cronache 21:25 viene<br />

detto che Davide pagò 600 sicli d‟oro per il terreno.<br />

Lo scrittore di 2 Samuele considera solo l‟acquisto del posto per l‟altare e del materiale per il<br />

sacrificio fatto allora, e quindi il prezzo menzionato riguarderebbe solo queste cose. Invece lo<br />

scrittore di 1 Cronache considera la cosa in relazione al tempio costruito più tardi sul posto e<br />

menziona l‟acquisto in rapporto a quella costruzione. (1Cronache 22:1-6; 2Cr 3:1) Poiché l‟intera<br />

area del tempio era molto grande, sembra che la somma di 600 sicli d‟oro si riferisca all‟acquisto di<br />

questa vasta area e non solo del pezzetto necessario per l‟altare costruito inizialmente da Davide,<br />

in effetti per l'acquisto di un'aia 600 sicli d'oro (ovvero quasi un chilo e mezzo di oro!) sembra<br />

esagerata!<br />

E' evidente che Esdra non aveva intenzione di fare una semplice "ricopiatura" dei fatti già narrati in<br />

Samuele e disponibili agli Israeliti ma piuttosto aggiunge dei particolari oppure considera i fatti da<br />

un diverso punto di vista.<br />

Quanto erano alte le colonne?


diciotto cubiti d'altezza<br />

1Re 7:15 “Fece le due colonne di bronzo. La prima aveva diciotto cubiti d'altezza, e una corda di<br />

dodici cubiti misurava la circonferenza della seconda”.<br />

trentacinque cubiti d'altezza<br />

2Cronache 3:15 “Fece pure davanti alla casa due colonne di trentacinque cubiti d'altezza; e il<br />

capitello, in cima a ciascuna, era di cinque cubiti”.<br />

Risposta:<br />

Le colonne sono state fuse inizialmente in un unica colata di circa 35 cubiti e poi divise in due<br />

tronconi, in modo da avere due colonne di circa 18 cubiti di altezza.<br />

Quando misura la circonferenza?<br />

1Re 7:23 “Poi fece il «Mare» di metallo fuso, che aveva dieci cubiti da un orlo all'altro; era di forma<br />

perfettamente rotonda, aveva cinque cubiti d'altezza, e una corda di trenta cubiti ne misurava la<br />

circonferenza”.<br />

Ma la circonferenza non doveva essere di 31,4 cubiti?<br />

(C=P*D<br />

3,14*10<br />

31,4)<br />

Risposta:<br />

I 30 cubiti della circonferenza sono evidentemente una cifra approssimativa: infatti per l‟esattezza<br />

sarebbero 31,4.<br />

A questo proposito è stata fatta un‟interessante osservazione: “Fino all‟epoca di Archimede [III<br />

secolo a.E.V.], la circonferenza veniva sempre misurata in linea retta in base al raggio; ed era<br />

naturale che Hiram dicesse che il mare misurava all‟incirca trenta cubiti, misurandolo, secondo la<br />

consuetudine, in base al raggio, o semidiametro, di cinque cubiti, che applicato sei volte tutt‟attorno<br />

al perimetro, o „orlo‟, avrebbe dato i trenta cubiti dichiarati. Nel brano non c‟era evidentemente altra<br />

intenzione se non quella di indicare le dimensioni del Mare, nel linguaggio usuale che chiunque<br />

avrebbe capito, misurando la circonferenza nel modo in cui tutti gli esperti artigiani, come Hiram, in<br />

quel tempo misuravano il cerchio. Egli, naturalmente, doveva sapere benissimo che mentre il<br />

perimetro dell‟esagono inscritto avente per lato il raggio era di trenta cubiti, l‟effettiva circonferenza<br />

sarebbe stata un po‟ maggiore”. (Rennie, citato in C. Wordsworth, Notes on the King James<br />

Version, Londra, 1887)<br />

Sembra dunque che la proporzione di tre a uno (cioè che la circonferenza è tre volte il diametro)<br />

fosse il modo abituale di stabilire la misura, beninteso solo approssimativa.


I peccati dei padri li scontano anche i figli?<br />

I peccati del padre li scontano anche i figli.<br />

Isaia 14:21 “Preparate il massacro dei suoi figli, a causa della iniquità dei loro padri! Che non si<br />

rialzino più a conquistare la terra, a riempire il mondo di città!”<br />

Esodo 20:5 “Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il SIGNORE, il tuo Dio, sono<br />

un Dio geloso; punisco l'iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli<br />

che mi odiano”.<br />

Deuteronomio 23:2 “Il bastardo non entrerà nell'assemblea del SIGNORE; nessuno dei suoi<br />

discendenti, neppure alla decima generazione, entrerà nell'assemblea del SIGNORE”.<br />

2Samuele 12:13-14 “Allora Davide disse a Natan: «Ho peccato contro il SIGNORE». Natan rispose<br />

a Davide: «Il SIGNORE ha perdonato il tuo peccato; tu non morrai. Tuttavia, siccome facendo così<br />

tu hai dato ai nemici del SIGNORE ampia occasione di bestemmiare, il figlio che ti è nato dovrà<br />

morire». Natan tornò a casa sua”.<br />

I peccati del padre NON li scontano anche i figli<br />

Deuteronomio 24:16 “Non si metteranno a morte i padri per colpa dei figli, né si metteranno a<br />

morte i figli per colpa dei padri; ognuno sarà messo a morte per il proprio peccato”.<br />

Risposta:<br />

La presunta incongruenza sarebbe solo tra Esodo 20:5 e Deuteronomio 24:16. La spiegazione qui<br />

è abbastanza armonica perchè mentre Esodo 20:5 descrive gli effetti della disubbidienza come<br />

nazione e per questo potevano risentirne le successive generazioni non individualmente ma<br />

collettivamente, Deuteronomio evidenzia invece che sono i singoli a pagare per i loro errori<br />

individuali.<br />

Il resto non è contraddittorio perchè:<br />

1) Isaia 14:21 -> profezia adempiutasi con lo stroncamento definitivo della dinastia babilonese;<br />

2) Deuteronomio 23:2 -> era una legge preventiva con lo scopo di proteggere i diritti di<br />

successione dei figli legittimi e della loro progenie. Scoraggiava inoltre la prostituzione e impediva<br />

il declino della disposizione familiare.<br />

3) 2 Samuele 12:13-14 -> figlio che non sarebbe mai potuto nascere non solo perchè illegittimo,<br />

ma anche per il fatto che se fosse stata applicata la legge di messa a morte per adulterio, sarebbe<br />

perita la madre insieme al bambino che portava in grembo.<br />

Chi fu il successore di Giosia?<br />

Ioacaz:<br />

2Cronache 36:1 “Allora il popolo del paese prese Ioacaz, figlio di Giosia, e lo fece re a<br />

Gerusalemme, al posto di suo padre”.<br />

Sallum:


Geremia 22:11 “Infatti così parla il SIGNORE, riguardo a Sallum, figlio di Giosia, re di Giuda, che<br />

regnava al posto di Giosia suo padre, e che è uscito da questo luogo: «Egli non vi ritornerà più”.<br />

Risposta:<br />

Il successore fu senza dubbio Ioacaz come confermato anche in 2 Re 23:31.<br />

Sembra che Esdra e Geremia, secondo certi manoscritti, lo chiamano Sallum da ciò che questo<br />

fosse il suo nome prima di salire al trono<br />

Quanti anni di carestia?<br />

7 anni:<br />

2Samuele 24:13 “Gad andò dunque da Davide, gli riferì questo e disse: «Vuoi sette anni di carestia<br />

nel tuo paese, oppure tre mesi di fuga davanti ai tuoi nemici che t'inseguono, oppure tre giorni di<br />

peste nel tuo paese? Ora rifletti e vedi che cosa devo rispondere a colui che mi ha mandato»”.<br />

3 anni<br />

1Cronache 21:11-12 “Gad andò dunque da Davide, e gli disse: «Così dice il SIGNORE: "Scegli<br />

quello che vuoi: o tre anni di carestia, o tre mesi durante i quali i tuoi avversari facciano scempio di<br />

te e ti raggiunga la spada dei tuoi nemici, oppure tre giorni di spada del SIGNORE, ossia di peste<br />

nel paese, durante i quali l'angelo del SIGNORE porterà la distruzione in tutto il territorio d'Israele".<br />

Ora, vedi che cosa io debba rispondere a colui che mi ha mandato»”.<br />

Risposta:<br />

Anche in questo caso c‟è una differenza fra il libro di Samuele e quello di Cronache. Mentre in 2<br />

Samuele 24:13 si parla di sette anni di carestia, in 1 Cronache 21:12 si parla di tre. (La Settanta<br />

greca ha “tre” anche in Samuele).<br />

Una spiegazione molto plausibile è che i sette anni menzionati in 2 Samuele sarebbero stati, in<br />

parte, un‟estensione dei tre anni di carestia che ci furono a motivo del peccato di Saul e della sua<br />

casa contro i gabaoniti. (2Samuele 21:1, 2) L‟anno in corso (la registrazione richiese 9 mesi e 20<br />

giorni [2Samuele 24:8] sarebbe stato il quarto anno, e con i tre anni successivi si sarebbe giunti a<br />

sette.<br />

E’ giusto sacrificare esseri umani?<br />

Sacrifici umani si:<br />

Levitico 27:28-29 “Nondimeno, tutto ciò che uno avrà consacrato al SIGNORE per voto<br />

d'interdetto, fra le cose che gli appartengono, si tratti di una persona, di un animale o di un pezzo<br />

di terra del suo patrimonio, non potrà essere né venduto, né riscattato; ogni interdetto è cosa<br />

interamente consacrata al SIGNORE. Nessuna persona consacrata per voto di interdetto potrà<br />

essere riscattata; dovrà essere messa a morte”.<br />

2Samuele 21:8-9 “ma il re prese i due figli che Rispa, figlia di Aia, aveva partoriti a Saul, Armoni e<br />

Mefiboset, e i cinque figli che Merab, figlia di Saul, aveva partoriti ad Adriel di Meola, figlio di<br />

Barzillai, e li consegnò ai Gabaoniti, che li impiccarono sul monte, davanti al SIGNORE. Tutti e


sette perirono assieme; furono messi a morte nei primi giorni della mietitura, quando si iniziava a<br />

mietere l'orzo”.<br />

Sacrifici umani no<br />

Deuteronomio 12:30-31 “guàrdati bene dal cadere nel laccio seguendo il loro esempio, dopo che<br />

saranno state distrutte davanti a te, e dall'informarti sui loro dèi, dicendo: «Come servivano i loro<br />

dèi queste nazioni? Anch'io voglio fare lo stesso». Non farai così riguardo al SIGNORE tuo Dio,<br />

poiché esse praticavano verso i loro dèi tutto ciò che è abominevole per il SIGNORE e che egli<br />

detesta; davano perfino alle fiamme i loro figli e le loro figlie, in onore dei loro dèi”.<br />

Risposta:<br />

Nessun sacrificio umano era richiesto alla nazione d'Israele, ma solo animale. Su questo non ci<br />

piove. Le scritture di Levitico 27 e 2Samuele 21 menzionano cose diverse che un'accurata<br />

traduzione dall'ebraico rende meglio il senso.<br />

Traducendo "dovrà essere messa a morte", e “furono messi a morte” si afferra meglio che non si<br />

trattava di sacrifici veri e propri, ma l'esecuzione giudiziaria di cose su ricadeva un decreto<br />

distruttivo. In merito a questo termine ebraico cherem, bisogna dire quanto segue: "Trattando con<br />

la nazione d‟Israele, Jahveh Dio decretò che certe cose, persone o anche città intere fossero poste<br />

sotto un bando sacro (o interdizione, interdetto), vietandone così qualsiasi impiego comune o<br />

profano. Koehler e Baumgartner definiscono chèrem “cosa o persona votata (alla distruzione o a<br />

un uso sacro e quindi preclusa all‟uso profano)”, e come forma causativa del verbo charàm, nel<br />

senso di “bandire (segregare tramite bando . . . dalla società e dalla vita, votare alla distruzione)”.<br />

(Lexicon in Veteris Testamenti Libros, Leida, 1958, p. 334) Per gli israeliti, queste cose votate<br />

diventavano quindi “tabù”. La corrispondente parola araba ha tuttora un significato simile. Il<br />

territorio sacro della Mecca e di Medina è ritenuto haram dagli arabi di religione musulmana, e<br />

l‟harim di uno sceicco è stato a lungo considerato zona vietata per tutti fuorché per il proprietario<br />

dell‟harem o per i suoi eunuchi."<br />

A parte il discorso terminologico, forse l'equivoco potrebbe nascere dall'espressione "è qualcosa di<br />

santissimo a Jahveh". Ma se ricordiamo che "santo" indica qualcosa di appartato per un'opera,<br />

quella persona veniva "appartata" per Jahveh nel senso che doveva essere messa a morte, in<br />

quanto era votata alla distruzione. Il secondo brano non è assolutamente in contraddizione perchè<br />

non sta parlando di sacrifici umani da rendere a Jahveh, ma di una sorta di riscatto causato da<br />

Saul nel tentato sterminio dei gabaoniti, gravissima azione che infrangeva il giuramento fatto da<br />

Israele nei confronti dei gabaoniti (Giosuè 9:15). Ecco la ragione per cui furono consegnati solo i<br />

figli di Saul (escluso Mefiboset, causa un altro giuramento) per tale colpa del sangue. Furono poi i<br />

gabaoniti a "impiccarli", modalità che rende abbastanza evidente che non si trattasse di un<br />

sacrificio per Dio (il sacrificio richiedeva il versamento del sangue non lo strangolamento...<br />

Come morì Saul?<br />

Ucciso da un amalechita.<br />

2Samuele 1:6-10 “Il giovane che gli raccontava queste cose, disse: «Mi trovavo per caso sul<br />

monte Ghilboa e vidi Saul che si appoggiava sulla sua lancia e i carri e i cavalieri stavano per<br />

raggiungerlo. Egli si voltò indietro, mi vide e mi chiamò. Io risposi: "Eccomi". Egli mi chiese: "Chi<br />

sei?" Gli risposi: "Sono un Amalechita". Egli mi disse: "Avvicìnati a me e finiscimi, perché sono<br />

preso da vertigine, anche se sono ancora vivo". Io dunque mi avvicinai e lo uccisi, perché sapevo<br />

che, una volta caduto, non avrebbe potuto vivere. Poi presi il diadema che egli aveva in capo, il<br />

braccialetto che aveva al braccio, e li ho portati qui al mio signore»”.


Suicida:<br />

1Samuele 31:4 “Saul disse al suo scudiero: «Sfodera la spada e trafiggimi, affinché questi<br />

incirconcisi non vengano a trafiggermi e a farmi oltraggio». Ma lo scudiero non volle farlo, perché<br />

aveva paura. Allora Saul prese la propria spada e vi si gettò sopra”.<br />

Risposta:<br />

Anche in questo caso non c‟è alcuna contraddizione, o meglio vederla sembra una forzatura... il re<br />

Saul morì suicida mentre l'amalechita evidentemente mentì a Davide, cercando di sfruttare la<br />

situazione per ingraziarsi il favore del nuovo re, che egli sapeva essere nemico di Saul.<br />

Dove fu sepolto Saul?<br />

2Samuele 21:14 “Le ossa di Saul e di Gionatan suo figlio furono sepolte nel paese di Beniamino, a<br />

Sela, nella tomba di Chis, padre di Saul; fu fatto tutto quello che il re aveva ordinato. Dopo questo,<br />

Dio fu placato verso il paese”.<br />

1Cronache 10:12 “e tutti gli uomini valorosi si alzarono, presero i cadaveri di Saul e dei suoi figli, e<br />

li portarono a Iabes; seppellirono le loro ossa sotto la tamerice di Iabes, e digiunarono per sette<br />

giorni”.<br />

Risposta:<br />

Le ossa di Saul furono prima sepolte, grazie all'intervento valoroso di alcuni uomini di Iabes-<br />

Galaad, nello stesso paese di Iabes. In seguito, a distanza nel tempo, Davide fece rientrare le ossa<br />

nel luogo di sepoltura familiare di Saul. Non c'è contraddizione perchè in 1° Samuele 31:11-13 si fa<br />

riferimento all'episodio di 1° Cronache 10:12.<br />

Dopo che Saul e i suoi tre figli furono uccisi dai filistei, questi ultimi esposero i loro corpi nella<br />

piazza di Bet-San. Gli uomini di Iabes-Galaad però intenzionati a recuperare le spoglie, a loro<br />

rischio e pericolo invasero il territorio nemico, successivamente a missione riuscita, li portarono a<br />

Iabes-Galaad, dando a Saul e ai suoi figli, degna sepoltura, infine digiunarono per sette giorni.<br />

1Samuele 31:8-13; 1Cronache 10:8-12.<br />

In seguito poi Davide fece trasferire le ossa di Saul e di Gionatan da Iabes-Galaad al luogo di<br />

sepoltura della famiglia di Saul in territorio beniaminita, dove vennero risotterrate. — 2Samuele<br />

21:12-14."<br />

Dio può essere visto?<br />

Si:<br />

Esodo 33:23 “poi ritirerò la mano e mi vedrai da dietro; ma il mio volto non si può vedere»”<br />

Esodo 33:11 “Or il SIGNORE parlava con Mosè faccia a faccia, come un uomo parla col proprio<br />

amico; poi Mosè tornava all'accampamento; ma Giosuè, figlio di Nun, suo giovane aiutante, non si<br />

allontanava dalla tenda”.<br />

Esodo 24:10 “e videro il Dio d'Israele. Sotto i suoi piedi vi era come un pavimento lavorato in<br />

trasparente zaffiro, e simile, per limpidezza, al cielo stesso”.


No:<br />

Giovanni 1:18 “Nessuno ha mai visto Dio; l'unigenito Dio, che è nel seno del Padre, è quello che<br />

l'ha fatto conoscere”.<br />

Esodo 33:20 “Disse ancora: «Tu non puoi vedere il mio volto, perché l'uomo non può vedermi e<br />

vivere»”.<br />

1Timoteo 6:16 “il solo che possiede l'immortalità e che abita una luce inaccessibile; che nessun<br />

uomo ha visto né può vedere; a lui siano onore e potenza eterna. Amen”.<br />

Risposta:<br />

Naturalmente la risposta alla domanda è no! La ragione è espressa in Esodo 33:20 confermato da<br />

Giovanni 1:18 documentando che nessuno ha mai “visto” Dio. (1 Timoteo 6:16 sarebbe da<br />

escludere perché si sta parlando di Gesù e non del Padre.)<br />

Esodo 33:11 e Esodo 33:23 potrebbero essere spiegabili alla luce di Galati 3:19 dove è scritto che<br />

la legge “fu trasmessa mediante angeli per mano di un mediatore”, oppure dal fatto che gli uomini<br />

di Dio ebbero una “visione” del Figlio, o l‟angelo di Jahveh. Senza comunque mai vedere il Padre.<br />

Infine il linguaggio usato in Esodo 24:10 dimostra che si trattava di una semplice visione simile a<br />

quelle viste da Ezechiele e dall‟apostolo Giovanni.<br />

Il Signore conosce il cuore di tutti?<br />

Si.<br />

Atti 1:24 “Poi in preghiera dissero: «Tu, Signore, che conosci i cuori di tutti, indicaci quale di questi<br />

due hai scelto”.<br />

No, infatti a bisogno di metterli alla prova per assicurarsi che gli obbediscano.<br />

Genesi 22:12 “E l'angelo: «Non stendere la mano contro il ragazzo e non fargli male! Ora so che tu<br />

temi Dio, poiché non mi hai rifiutato tuo figlio, l'unico tuo»”.<br />

Deuteronomio 8:2 “Ricòrdati di tutto il cammino che il SIGNORE, il tuo Dio, ti ha fatto fare in questi<br />

quarant'anni nel deserto per umiliarti e metterti alla prova, per sapere quello che avevi nel cuore e<br />

se tu avresti osservato o no i suoi comandamenti”.<br />

Risposta:<br />

Il racconto di Atti mostra che dopo quella preghiera i discepoli “gettarono le sorti” per poter<br />

determinare il discepolo che doveva sostitutuire Giuda. Perciò, quell‟espressione è usata dai<br />

discepoli nel senso che riconoscono in Jahveh colui che esamina i cuori e conosce le motivazioni<br />

più intime. Però ama mettere le sue creature alla prova affinché palesino i loro sentimenti e reali<br />

intenzioni, come nel caso di Abramo col tentato sacrificio di Isacco o di Israele nel deserto.<br />

Dio cambia?<br />

Dio non cambia mai:


Giacomo 1:17 “ogni cosa buona e ogni dono perfetto vengono dall'alto e discendono dal Padre<br />

degli astri luminosi presso il quale non c'è variazione né ombra di mutamento”.<br />

Malachia 3:6 “«Poiché io, il SIGNORE, non cambio; perciò voi, o figli di Giacobbe, non siete<br />

ancora consumati”.<br />

Numeri 23:19 “Dio non è un uomo, da dover mentire, né un figlio d'uomo, da doversi pentire.<br />

Quando ha detto una cosa non la farà? O quando ha parlato non manterrà la parola?”<br />

Dio cambia:<br />

Genesi 6:6 “Il SIGNORE si pentì d'aver fatto l'uomo sulla terra, e se ne addolorò in cuor suo”.<br />

Giona 3:10 “Dio vide ciò che facevano, vide che si convertivano dalla loro malvagità, e si pentì del<br />

male che aveva minacciato di far loro; e non lo fece”.<br />

1Samuele 2:30 “Perciò, così dice il SIGNORE, il Dio d'Israele: "Io avevo dichiarato che la tua casa<br />

e la casa di tuo padre sarebbero state al mio servizio per sempre"; ma ora il SIGNORE dice:<br />

"Lungi da me tale cosa! Poiché io onoro quelli che mi onorano, e quelli che mi disprezzano<br />

saranno disprezzati”.<br />

2Re 20:1 “In quel tempo Ezechia si ammalò di una malattia che doveva condurlo alla morte. Il<br />

profeta Isaia, figlio di Amots, andò da lui, e gli disse: «Così parla il SIGNORE: Dà i tuoi ordini alla<br />

tua casa; perché tu morirai; non guarirai»”.<br />

2Re 20:4-5 “Isaia non era ancora giunto al centro della città, quando la parola del SIGNORE gli fu<br />

rivolta in questi termini: «Torna indietro, e di' a Ezechia, principe del mio popolo: "Così parla il<br />

SIGNORE, Dio di Davide tuo padre: Ho udito la tua preghiera, ho visto le tue lacrime; ecco, io ti<br />

guarisco; fra tre giorni salirai alla casa del SIGNORE”.<br />

Risposta:<br />

Dio è immutabile, non contraddice mai la sua personalità e le sue giuste norme, ma agisce sempre<br />

in armonia con esse. Quelle scritture, citate per obiettare questa verità di fondo, costituiscono la<br />

stupenda testimonianza che Jahveh è un Dio dinamico, misericordioso e che impiega le sue<br />

facoltà in modo da interagire con gli uomini. Questo stupendo rapporto con gli essere umani è ciò<br />

che fa innamorare di Jahveh.<br />

Coloro che pongono queste contraddizioni sinceramente non hanno compreso molto del nostro<br />

Creatore.<br />

Per quanto riguarda poi il passo di Genesi 6:6: lasciamo che il fratello A.W.Pink ci dia la risposta,<br />

tratta dalla sua opera: “La sovranità di Dio”:<br />

Ancora, però, qualcuno cavilla ed afferma: Se tutto ciò che accade sulla terra è l'adempimento del<br />

beneplacito dell'Onnipotente, se Dio ha prestabilito - prima della fondazione del mondo - tutto ciò<br />

che avviene nella storia umana, allora perché leggiamo in Genesi 6:6 "Il SIGNORE si pentì d'aver<br />

fatto l'uomo sulla terra, e se ne addolorò in cuor suo"? Non è forse vero che questo testo lascia<br />

intendere come gli antidiluviani avessero seguito un modo d'agire che il loro Fattore non aveva<br />

stabilito per loro, e, proprio perché essi avevano "corrotto" la loro via sulla terra, il Signore si pentì<br />

di aver portato all'esistenza creature simili? Prima di trarre queste conclusioni, però, notiamo che<br />

cosa implicano queste deduzioni. Se le parole: "Si pentì d'aver fatto l'uomo sulla terra" sono<br />

considerate in senso assoluto, allora si negherebbe l'onniscienza di Dio, perché, se questo fosse<br />

stato il caso, il comportamento dell'uomo sarebbe stato imprevedibile da Dio nel giorno in cui Egli<br />

lo creò. Deve essere, quindi, evidente, ad ogni anima rispettosa, che quelle parole intendano dire<br />

qualcosa di diverso. Di fatto le parole: "Il Signore si pentì" è il modo che Dio usa per adattarsi alla<br />

nostra intelligenza finita, e nel dire questo, non stiamo cercando di sfuggire alla difficoltà o di


tagliare un nodo, ma proponiamo un'interpretazione che è, come cercheremo di dimostrare, in<br />

perfetto accordo con la tendenza generale delle Scritture. La Parola di Dio si rivolge a creature<br />

umane, e quindi si esprime come si esprimono gli esseri umani. Proprio perché noi non possiamo<br />

elevarci al livello di Dio, Egli, per grazia, scende al nostro e conversa con noi con il nostro modo di<br />

parlare...<br />

2 Re 20:1,4-5 non rappresenta in sè una contraddizione in quanto Isaia sta dicendo a Ezechia che<br />

le parole di Jahveh riguardano gli ordini da dare alla sua casa visto che ha una malattia mortale.<br />

Riscontrare questo non significa aver pronunciato un giudizio o dato una profezia. Difatti, la<br />

preghiera di Ezechia fu ascoltata da Jahveh ed esaudita miracolosamente con un prolungamento<br />

di 15 anni di vita.<br />

Dio vuole sacrifici?<br />

Dio non vuole sacrifici.<br />

Geremia 7:22 “Poiché io non parlai ai vostri padri e non diedi loro alcun comandamento,<br />

quando li feci uscire dal paese d'Egitto, circa olocausti e sacrifici”.<br />

Geremia 6:20 “Che m'importa dell'incenso che viene da Seba, della canna odorosa che viene dal<br />

paese lontano? I vostri olocausti non mi sono graditi, i vostri sacrifici non mi piacciono»”.<br />

Dio comanda sacrifici:<br />

Esodo 29:36 “Ogni giorno offrirai un toro come sacrificio di espiazione, per fare l'espiazione;<br />

purificherai l'altare mediante questa tua espiazione, e lo ungerai per consacrarlo”.<br />

Risposta:<br />

Geremia 7:22 non sta indicando che Israele non avesse avuto comando di fare olocausti o<br />

sacrifici, ma sta facendo riflettere sul concetto di ubbidienza facendo riferimento all'avvenimento<br />

storico che accadde, come dice il versetto "quando li feci uscire dal paese d'Egitto".<br />

Il racconto di Esodo 15:22-26 riporta cosa avvenne quando uscirono dall'Egitto.<br />

Perciò Geremia 7:22 non è una contraddizione di quanto previsto dalle leggi sacrificali contenute<br />

nella Torah non quando furono fatti uscire dall'Egitto, ma qualche mese dopo...<br />

Su Geremia 6:20 "I vostri olocausti non mi sono graditi, i vostri sacrifici non mi piacciono»" mi pare<br />

evidente che la lezione di Jahveh è che quantunque si facciano formalmente sacrifici a Lui, non<br />

serve a nulla se non c'è l'ubbidienza al resto delle sue norme morali...<br />

Dio mente?<br />

Dio non mente mai:<br />

Ebrei 6:18 “affinché mediante due cose immutabili, nelle quali è impossibile che Dio abbia mentito,<br />

troviamo una potente consolazione noi, che abbiamo cercato il nostro rifugio nell'afferrare<br />

saldamente la speranza che ci era messa davanti”.<br />

Dio mette la menzogna sulla bocca dei profeti.


1Re 22:23 “E ora ecco, il SIGNORE ha messo uno spirito di menzogna in bocca a tutti questi tuoi<br />

profeti; ma il SIGNORE ha pronunziato del male contro di te»”.<br />

Romani 3:7 “Ma se per la mia menzogna la verità di Dio sovrabbonda a sua gloria, perché sono<br />

ancora giudicato come peccatore?”<br />

Filippesi 1:18 “Che importa? Comunque sia, con ipocrisia o con sincerità, Cristo è annunziato; di<br />

questo mi rallegro, e mi rallegrerò ancora”.<br />

Risposta.<br />

Queste scritture trascurano il contesto in cui sono inserite.<br />

Nei versetti precedenti I° Re 22:23, si menziona che Micaia, un profeta di Jahveh, rivelò ad Acab<br />

d'aver visto una visione in cui Jahveh stesso permetteva ad una creatura spirituale di diventare<br />

“uno spirito ingannevole” nella bocca dei 400 profeti di Acab. Perciò, questo re fu avvertito che il<br />

successo dell'impresa dei suoi profeti era falso, la realtà sarebbe stata diversa. Egli non credette al<br />

profeta di Jahveh e preferì lasciarsi ingannare dalle menzogne e pagò questo con la vita...<br />

Romani, invece, è completamente fuori argomento perchè Paolo sta parlando di sè come una<br />

menzogna alludendo al Salmo 62:9.<br />

Lo stesso dicasi di Filippesi in quanto, il contesto dei versetti precedenti (da 15 a 17) rivela il senso<br />

delle parole di Paolo: "Alcuni, è vero, predicano Cristo anche per invidia e spirito di contesa, ma<br />

altri con buoni sentimenti. Questi lo fanno per amore, sapendo che sono stato posto per la difesa<br />

del vangelo; quelli invece predicano Cristo con spirito di rivalità, con intenzioni non pure, pensando<br />

di aggiungere dolore alle mie catene." (CEI) Paolo perciò sostiene che è vero che gli oppositori<br />

predicano il Cristo con sentimenti cattivi, ma non ha importanza perchè il risultato della loro<br />

opposizione è che si attira lo stesso l'attenzione verso Cristo, rendendogli ulteriore testimonianza...<br />

Dio vieta l’incesto?<br />

Dio vieta l'incesto:<br />

Deuteronomio 27:22 “«Maledetto chi si corica con la propria sorella, figlia di suo padre o figlia di<br />

sua madre!» - E tutto il popolo dirà: «Amen»”.<br />

Levitico 20:17 “Se uno prende la propria sorella, figlia di suo padre o figlia di sua madre, e vede la<br />

nudità di lei e lei vede la nudità di lui, è un'infamia; tutti e due saranno tolti via sotto gli occhi dei<br />

figli del loro popolo; quel tale ha scoperto la nudità della propria sorella; porterà la pena della sua<br />

iniquità”.<br />

Dio benedice la moglie di Abramo che è anche la sorella:<br />

Genesi 20:11-12 “Abraamo rispose: «L'ho fatto, perché dicevo tra me: "Certo, in questo luogo non<br />

c'è timor di Dio e mi uccideranno a causa di mia moglie". Inoltre, è veramente mia sorella, figlia di<br />

mio padre, ma non figlia di mia madre, ed è diventata mia moglie”.<br />

Genesi 17:16 “Io la benedirò e da lei ti darò anche un figlio; la benedirò e diventerà nazioni; re di<br />

popoli usciranno da lei»”.<br />

Risposta.<br />

I riferimenti della Legge Mosaica citati sono chiari: Dio vieta l'incesto. Perchè allora concesse a


personaggi come Abraaamo, nel caso riportato, di poter sposare la propria sorellastra?<br />

"Perché il matrimonio tra fratello e sorella non era fuori luogo al principio della storia umana? Dio<br />

creò Adamo ed Eva perfetti e si propose che tutto il genere umano discendesse da loro. (Gen.<br />

1:28; 3:20) Era ovvio che, specialmente nelle primissime generazioni, ci sarebbero stati matrimoni<br />

fra parenti stretti. Anche dopo la comparsa del peccato, nelle prime generazioni il pericolo che i<br />

bambini ereditassero grosse deformità era relativamente trascurabile, perché la razza umana era<br />

molto più vicina alla perfezione di cui avevano goduto Adamo ed Eva. Ne è una prova la longevità<br />

delle persone di quei tempi. (Vedi Genesi 5:3-8; 25:7). Ma circa 2.500 anni dopo il peccato di<br />

Adamo, Dio proibì i matrimoni incestuosi. Questo servì a proteggere la progenie ed elevò la<br />

moralità sessuale dei servitori di Jahveh al di sopra di quella dei popoli circonvicini che praticavano<br />

ogni sorta di attività depravate. — Vedi Levitico 18:2-18."<br />

Chi è il padre di Giuseppe?<br />

Eli:<br />

Luca 3:23 “Gesù, quando cominciò a insegnare, aveva circa trent'anni ed era figlio, come si<br />

credeva, di Giuseppe, di Eli”.<br />

Giacobbe:<br />

Matteo 1:16 “Giacobbe generò Giuseppe, il marito di Maria, dalla quale nacque Gesù, che è<br />

chiamato Cristo”.<br />

Risposta.<br />

Qui l'arcano sta nel senso del termine 'figlio'. Il sostantivo ebraico ben e quello greco huiòs, che<br />

significano entrambi “figlio”, sono spesso usati in senso più ampio e non semplicemente per<br />

designare un immediato discendente di sesso maschile. “Figlio” può significare figlio adottivo<br />

(Esodo 2:10; Giovanni 1:45), discendente, per esempio nipote o pronipote (Esodo 1:7; 2Cr 35:14;<br />

Geremia 35:16; Matteo 12:23) o genero. — Confronta, 1Cronache 3:17 con Luca 3:27.<br />

In Luca 3:23, “Giuseppe, figlio di Eli”, è evidentemente inteso come genero, in quanto Eli era il<br />

suocero di Giuseppe (in questa frase il termine huiòs, “figlio”, non compare nel testo greco, ma è<br />

sottinteso).<br />

A integrazione di quanto indicato da Caleb, c'è da dire che Matteo e Luca tracciano le genealogie<br />

da due punti diversi, ecco perchè il particolare sembra contraddittorio. Considerando che Luca<br />

considera la discendenza di Cristo dal punto di vista naturale, cioè seguendo gli ascendenti di<br />

Maria, Matteo si sofferma sulla discendenza legale e seguendo gli ascendenti di Giuseppe.<br />

Tieni presente anche che se ci fossero state discrepanze del genere sarebbero stata rilevate dagli<br />

oppositori giudei, molto fiscali sulle registrazioni genealogiche, e avrebbero additato tali lacune. Il<br />

fatto che non vi furono reazioni simili dimostra quanto fosse normale, anche se si trattava della<br />

discendenza per parte materna, partire dal fatto che era sempre figlio di Giuseppe...<br />

Quando Gesù chiama i primi discepoli?<br />

Dopo l'arresto di Giovanni Battista:


Marco 1:14-17 “Dopo che Giovanni fu messo in prigione, Gesù si recò in Galilea, predicando il<br />

vangelo di Dio e dicendo: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; ravvedetevi e credete al<br />

vangelo». Mentre passava lungo il mare di Galilea, egli vide Simone e Andrea, fratello di Simone,<br />

che gettavano la rete in mare, perché erano pescatori. Gesù disse loro: «Seguitemi, e io farò di voi<br />

dei pescatori di uomini»”.<br />

Quando Giovanni battista è ancora libero:<br />

Giovanni 1:35-37 “Il giorno seguente, Giovanni era di nuovo là con due dei suoi discepoli; e<br />

fissando lo sguardo su Gesù, che passava, disse: «Ecco l'Agnello di Dio!» I suoi due discepoli,<br />

avendolo udito parlare, seguirono Gesù”.<br />

Risposta:<br />

Gesù chiamò una prima volta alcuni discepoli, tra cui Andrea che era discepolo di Giovanni, ma<br />

essi non seguirono immediatamente Gesù nel suo ministero ma tornarono al loro mestiere di<br />

pescatori. A distanza di almeno sei mesi (tra sei mesi ed un anno), e dopo l'arresto di Giovanni il<br />

Battezzatore, Andrea, Simone, Giacomo e Giovanni furono chiamati da Gesù a seguirlo e ad<br />

essere suoi discepoli. La contraddizione nasceva dal fatto che non si teneva conto del duplice<br />

incontro a distanza di tempo.<br />

Cosa fecero le donne?<br />

Le donne non dissero niente a nessuno perché avevano paura:<br />

Marco 16:8 “Esse, uscite, fuggirono via dal sepolcro, perché erano prese da tremito e da stupore;<br />

e non dissero nulla a nessuno, perché avevano paura”.<br />

Le donne annunziarono la notizia:<br />

Matteo 28:8-9 “E quelle se ne andarono in fretta dal sepolcro con spavento e grande gioia e<br />

corsero ad annunziarlo ai suoi discepoli. Quand'ecco, Gesù si fece loro incontro, dicendo: «Vi<br />

saluto!» Ed esse, avvicinatesi, gli strinsero i piedi e l'adorarono”.<br />

Luca 24:9 “Tornate dal sepolcro, annunziarono tutte queste cose agli undici e a tutti gli altri”.<br />

Risposta:<br />

Anche qui, francamente, nessuna c‟è nessuna contraddizione perché Marco 16:8 è simile a Matteo<br />

il quale aggiunge semplicemente il particolare che andarono ad annunziare ai discepoli la<br />

risurrezione di Cristo, come l‟angelo aveva comandato al versetto 7 di Marco 16: “Ma andate, dite<br />

ai suoi discepoli e a Pietro: „Egli va davanti a voi in Galilea; là lo vedrete, come vi disse”. Tutti e tre<br />

i racconti concordano che prima degli apostoli, queste donne non dissero "nulla a nessuno" della<br />

notizia.<br />

Inoltre, se fosse attendibile, subito dopo il versetto 8, la conclusione breve riporterebbe queste<br />

parole in Marco: “Ma tutte le cose che erano state loro comandate le narrarono brevemente a<br />

quelli che erano intorno a Pietro. Inoltre, dopo queste cose, Gesù stesso mandò per mezzo d‟essi,<br />

dall‟oriente all‟occidente, la santa e incorruttibile proclamazione della salvezza eterna.”<br />

Che fece lo scudiero?


Lo scudiero morì con Saul:<br />

1Samuele 31:4 “Saul disse al suo scudiero: «Sfodera la spada e trafiggimi, affinché questi<br />

incirconcisi non vengano a trafiggermi e a farmi oltraggio». Ma lo scudiero non volle farlo, perché<br />

aveva paura. Allora Saul prese la propria spada e vi si gettò sopra”.<br />

1Cronache 10:4-5 “Saul disse al suo scudiero: «Sfodera la spada e trafiggimi, affinché questi<br />

incirconcisi non vengano a trafiggermi e a farmi oltraggio». Ma lo scudiero non volle farlo, perché<br />

ebbe gran paura. Allora Saul prese la propria spada e vi si gettò sopra. Lo scudiero di Saul,<br />

vedendolo morto, si gettò anch'egli sulla propria spada e morì”.<br />

Lo scudiero ritorna da Davide:<br />

2Samuele 1:13-14 “Poi Davide chiese al giovane che gli aveva raccontato quelle cose: «Di dove<br />

sei?» Quegli rispose: «Sono figlio di uno straniero, di un Amalechita». Davide gli disse: «Come mai<br />

non hai temuto di stendere la mano per uccidere l'unto del SIGNORE?»”.<br />

Risposta:<br />

Il giovane di 2 Samuele 1:13,14 non era lo scudiero di Saul, ma un amalechita menzognero che<br />

pensava di ottenere furbescamente favore presso Davide raccontandogli della morte di Saul. Che<br />

non fosse lo scudiero personale del re Saul è evidente dalla ricostruzione dei fatti come riportato<br />

dai versetti 5 fino a 10: «Davide disse quindi al giovane che gli riferiva: “Come sai tu che Saul e<br />

Gionatan, suo figlio, sono morti?” A ciò il giovane che gli riferiva disse: “Mi trovavo per caso [se<br />

fosse stato il suo scudiero, poteva trovarsi "per caso"?] sul monte Ghilboa e vidi Saul che si<br />

appoggiava sulla sua lancia e i carri e i cavalieri stavano per raggiungerlo.<br />

Egli si voltò indietro, mi vide e mi chiamò. Io risposi: "Eccomi". Egli mi chiese: "Chi sei?" [Se fosse<br />

stato il suo scudiero come faceva a non riconoscerlo?] Gli risposi: "Sono un Amalechita".<br />

Egli mi disse: "Avvicìnati a me e finiscimi, perché sono preso da vertigine, anche se sono ancora<br />

vivo". Io dunque mi avvicinai e lo uccisi, perché sapevo che, una volta caduto, non avrebbe potuto<br />

vivere. Poi presi il diadema che egli aveva in capo, il braccialetto che aveva al braccio, e li ho<br />

portati qui al mio signore».<br />

Quanti animali c’erano nell’arca?<br />

7 paia<br />

Genesi 7:2-3 “Di ogni specie di animali puri prendine sette paia, maschio e femmina; e degli<br />

animali impuri un paio, maschio e femmina. Anche degli uccelli del cielo prendine sette paia,<br />

maschio e femmina, per conservarne in vita la razza sulla faccia di tutta la terra”.<br />

2 paia<br />

Genesi 6:19 “Di tutto ciò che vive, di ogni essere vivente, fanne entrare nell'arca due di ogni<br />

specie, per conservarli in vita con te; e siano maschio e femmina”<br />

Risposta:<br />

Non vedo la contraddizione. Genesi 6:19 menziona la direttiva generale emanata da Dio<br />

riguardante la sopravvivenza di un paio di ogni specie. Tale direttiva viene successivamente


dettagliata e Dio dispone per la sola categoria degli animali “puri” la precisazione di prenderne 7,<br />

mentre per gli animali “impuri” permaneva l‟indicazione di un solo paio. Vogliamo chiamarla<br />

clausola integrativa?<br />

Abraamo, Isacco e Giacobbe conoscevano il nome di Dio?<br />

Abramo, Isacco e Giacobbe non conoscevano il nome di Dio:<br />

Esodo 6:3 “Io apparvi ad Abraamo, a Isacco e a Giacobbe, come il Dio onnipotente; ma non fui<br />

conosciuto da loro con il mio nome di SIGNORE”.<br />

Abramo, Isacco e Giacobbe conoscevano il nome di Dio:<br />

Genesi 22:14 “Abraamo chiamò quel luogo «Iavè-Irè». Per questo si dice oggi: «Al monte del<br />

SIGNORE sarà provveduto»”.<br />

Risposta:<br />

Questa, perchè è un'antica obiezione sul nome Jahveh. Evidentemente chi ha posto l'obiezione<br />

disconosce il significato del nome divino perchè è chiaro che esistesse e fosse conosciuto già in<br />

tempi molto remoti (Eva lo menziona, come riportato in Genesi 4:1, quando partorisce Caino).<br />

Il nome Jahveh deriva dal verbo hawàh, “divenire”, e in effetti significa anche “Colui che fa<br />

divenire”. Perciò, Jahveh si rivela in Esodo 6:3 come Colui che diviene il Realizzatore dei Suoi<br />

propositi portandoli immancabilmente a compimento...<br />

Da chi è stato acquistato il campo di Sichem?<br />

Da Abraamo:<br />

Atti 7:16 “poi furono trasportati a Sichem, e deposti nel sepolcro che Abraamo aveva comprato con<br />

una somma di denaro dai figli di Emmor in Sichem”. Vedi anche Genesi 23,20<br />

Da Giacobbe:<br />

Giosuè 24:32 “E le ossa di Giuseppe, che i figli d'Israele avevano portate dall'Egitto, essi le<br />

seppellirono a Sichem, nella parte del campo che Giacobbe aveva comprato dai figli di Chemor,<br />

padre di Sichem, per cento pezzi di denaro; e i figli di Giuseppe le avevano ricevute come eredità”.<br />

Vedi anche Genesi 33,19.<br />

Risposta:<br />

E‟ possibile che, essendo Giacobbe nipote di Abraamo, l‟acquisto possa essere stato attribuito ad<br />

Abraamo, il capo patriarcale. Questo sarebbe un uso del nome di un antenato al posto di quello dei<br />

discendenti, come in seguito fu fatto con il nome di Israele (Giacobbe) e di altri. — Confronta Osea<br />

11:1, 3, 12; Matteo 2:15-18.”<br />

Di chi è la profezia dei trenta pezzi d’argento?


In Matteo 27:9 leggiamo che la profezia intorno ai trenta pezzi d‟argento è di Geremia, mentre la<br />

troviamo di fatto in Zaccaria 11:13.<br />

Risposta:<br />

Su questo punto ci sono alcune differenze. In Matteo, mentre tre manoscritti hanno "Geremia", la<br />

Versione Siriaca Filosseniana Eracleense ha “Zaccaria” nel testo. La Peshitta di Lamsa omette il<br />

nome e dice: “Quindi si adempì ciò che era stato proferito dal profeta, cioè: Presi i trenta pezzi<br />

d‟argento, il costoso prezzo ch‟era stato contrattato con i figli d‟Israele, e li diedi per il campo del<br />

vasaio, come il Signore mi aveva comandato”. Il Nuovo Testamento Siriaco di James Murdock,<br />

traduzione inglese della Versione Pescitta, dice la stessa cosa omettendo il nome del profeta...<br />

Anche questa spiegazione è altrettanto valida.<br />

“L‟adempimento della profezia di cui parla Matteo si basa su “ciò che era stato dichiarato dal<br />

profeta Geremia”. Geremia era a volte elencato per primo tra i “profeti posteriori”, e questo gruppo<br />

di profezie includeva non solo gli scritti di Geremia ma anche quelli di Zaccaria. (Confronta Luca<br />

24:44).<br />

Quanti carri, cavalieri e uomini?<br />

Alcuni testi contengono dei numeri che è difficile leggere con precisione o armonizzare con i passi<br />

che trattano gli stessi fatti.<br />

Davide prese a Hadadezer, secondo 2Samuele 8:4, .<br />

Secondo 1Cronache 18:4, queste cifre divengono: .<br />

Risposta:<br />

Le varianti al riguardo in 2 Samuele 8:4 e in 1 Cronache 18:4 possono essere dovute a un errore di<br />

copiatura. Nella Settanta greca entrambi i brani indicano che furono catturati 1.000 carri e 7.000<br />

cavalieri, e quindi quella di 1 Cronache 18:4 è probabilmente la lezione originale.<br />

Si noti però che quelli comunemente ritenuti degli errori di copiatura nella descrizione del conflitto<br />

fra Davide e Adadezer potrebbero semplicemente riflettere altri aspetti della guerra o modi diversi<br />

di fare il conteggio."<br />

Il re uccise ai Siri, secondo 2Samuele 10:18, . In<br />

1cronache19:18 è questione invece di,


Risposta:<br />

Qui è probabile un errore di copiatura. 4000 è ritenuto il numero corretto.<br />

Non meno difficile è il testo di 1Samuele 6:19. Secondo le versioni . Il testo ebraico ha letteralmente: . Alcuni commentatori leggono: .<br />

Risposta:<br />

In effetti, nel manoscritto ebraico c‟è una stranezza. Le due cifre non sono collegate dalla<br />

congiunzione waw (e) come solitamente avviene. Questa mancanza nel testo ebraico addizionata<br />

a quanto riportato dallo storico Giuseppe Flavio, che menziona solo i 70 uomini e omette il<br />

riferimento ai 50.000, farebbe ritenere che “50000 uomini” sia un‟interpolazione. Sarei, però,<br />

curioso di sapere: da quale versione ha tratto quel 50000 in parentesi? In italiano, NVR e CEI han<br />

risolto il problema traducendo „70 su (o fra) 50000‟...<br />

Che età aveva Saul quando iniziò a regnare?<br />

Citiamo infine 1Samuele 13:1: .<br />

Risposta:<br />

L‟età di Saul quando salì al trono, non era conosciuta.<br />

Videro, udirono o no il Cristo?<br />

Non lo videro, ma lo sentirono<br />

Atti 9:7 “Gli uomini che facevano il viaggio con lui rimasero stupiti, perché udivano la voce, ma non<br />

vedevano nessuno”.<br />

Videro ma non lo sentirono:<br />

Atti 22:9 “Coloro che erano con me videro sì la luce, ma non intesero la voce di colui che mi<br />

parlava”.<br />

Risposta:<br />

Prestando attenzione ai sostantivi, è possibile eliminare apparenti contraddizioni.<br />

In Atti 9:7 il verbo greco è costruito con il genitivo (alla lettera, „udirono della voce‟), mentre in Atti<br />

22:9 è costruito con l‟accusativo, come in Atti 9:4.<br />

Qual è la differenza?<br />

Le traduzioni non ne indicano nessuna, ma il greco in realtà, dice due cose diverse.<br />

Gli uomini udirono letteralmente “della voce”, ma non la udirono nel modo in cui la udì Paolo, il


quale udì le parole e le comprese.<br />

Giosafat eliminò ogni forma di idolatria?<br />

Si:<br />

2Cronache 17:6 “Il suo coraggio crebbe seguendo le vie del SIGNORE; e fece anche sparire da<br />

Giuda gli alti luoghi e gli idoli di Astarte”<br />

No:<br />

1Re 22:43-44 “Egli imitò in ogni cosa la condotta di Asa suo padre, e non se ne allontanò; fece<br />

quel che è giusto agli occhi del SIGNORE. Tuttavia gli alti luoghi non scomparvero; il popolo offriva<br />

ancora sacrifici e profumi sugli alti luoghi”.<br />

Risposta:<br />

Ma l‟adorazione sbagliata praticata sugli alti luoghi era così radicata fra gli israeliti che Giosafat,<br />

nonostante i suoi sforzi, non riuscì a eliminarla in modo completo e permanente.<br />

Non tutte le "alture" erano centri di idolatria, Dio prima del tempio aveva permesso di offrire<br />

sacrifici in altri luoghi, l‟offerta di sacrifici sulle alture era giustificata dal fatto che non c‟era una<br />

casa edificata al nome di Jahveh.<br />

Dopo l'edificazione del tempio questo non era più permesso ma comunque a rigor di termini non<br />

era idolatria, poichè si adorava Jahveh e non qualche altro Dio, anche se non secondo la<br />

disposizione sacra. Probabilmente Giosafat eliminò gli alti luoghi come centri di idolatria me<br />

permise che in questi si adorasse Jahveh. Come detto questo non era un gesto idolatra.<br />

Oppure potrebbe darsi che l'adorazione idolatrica avvenisse in modo clandestino, Giosafat fece<br />

tutto il possibile per eliminare "tutte le alture ed i pali sacri" ma il popolo continuava ad adorare<br />

sulle alture. In questo il re non fu mancante se fece ogni sforzo possibile, la responsabilità era di<br />

chi svolgeva di nascosto questa adorazione.<br />

Diciamo che 2Cronache descrive l'azione compiuta da Giosafat in tutto il suo zelo per ripristinare la<br />

pura adorazione di Jahveh eliminando "anche le alture e i pali sacri" , mentre 1Re registra i fatti<br />

probabilmente al termine del suo regno, riscontrando che nonostante Giosafat stesse "facendo ciò<br />

che è giusto agli occhi del Signore", si dovette riscontrare che "non scomparvero le alture; il popolo<br />

ancora sacrificava e offriva incenso sulle alture".<br />

Perciò, i racconti potrebbero essere considerati asincroni e temporizzati su due livelli: l'azione<br />

generale del re in 2Cronache, il resoconto storico finale del suo regno in 1 Re....<br />

Zaccaria, figlio di Barachia o di Ieoiada?<br />

Figlio di Barachia:<br />

Matteo 23:35 “affinché ricada su di voi tutto il sangue giusto sparso sulla terra, dal sangue del<br />

giusto Abele, fino al sangue di Zaccaria, figlio di Barachia, che voi uccideste fra il tempio e l'altare”.<br />

Figlio di Ieoiada:


2Cronache 24:22 “Il re Ioas non si ricordò della benevolenza usata verso di lui da Ieoiada, padre di<br />

Zaccaria, e gli uccise il figlio; il quale, morendo, disse: «Il SIGNORE lo veda e ne chieda conto!»”.<br />

Risposta:<br />

Le parole “figlio di Barachia” non compaiono nel racconto di Luca e sono omesse da quello di<br />

Matteo nel codice Sinaitico (stesura originale). Un‟ipotesi è che Ieoiada, padre di uno Zaccaria che<br />

fu assassinato, potesse avere due nomi, come altri personaggi biblici. — Confronta Matteo 9:9 con<br />

Marco 2:14; Matteo 10:2, 3.<br />

Generalmente si ritiene che Gesù alludesse qui a Zaccaria “figlio di Ieoiada il sacerdote”. (2Cr<br />

24:20-22) Questa è la conclusione più logica, dato che il libro di Cronache è elencato per ultimo<br />

nel tradizionale canone ebraico, così che Abele sarebbe il primo e Zaccaria l‟ultimo uomo giusto di<br />

cui le Scritture Ebraiche ricordino l‟assassinio. Si, in Matteo 23:35, Zaccaria è definito figlio di<br />

Barachia, un altro nome di Ieoiada.<br />

Chi era il sommo sacerdote al tempo di Davide?<br />

Abiatar:<br />

Marco 2:26 “Com'egli, al tempo del sommo sacerdote Abiatar, entrò nella casa di Dio e mangiò i<br />

pani di presentazione, che a nessuno è lecito mangiare se non ai sacerdoti, e ne diede anche a<br />

quelli che erano con lui?»”<br />

Aimelec:<br />

1Samuele 21:2.6 “Davide rispose al sacerdote Aimelec: «Il re mi ha dato un incarico e mi ha detto:<br />

"nessuno sappia nulla dell'affare per cui ti mando e dell'ordine che ti ho dato"; e quanto alla mia<br />

gente, le ho detto di trovarsi in un dato luogo. Allora il sacerdote gli diede del pane consacrato,<br />

perché non c'era là altro pane tranne quello della presentazione, che era stato tolto dalla presenza<br />

del SIGNORE, perché fosse sostituito con pane caldo nel momento in cui veniva preso”.<br />

Risposta:<br />

In Marco 2:26 secondo quasi tutte le traduzioni Gesù avrebbe detto che Davide entrò nella casa di<br />

Dio e mangiò il pane di presentazione “al tempo del sommo sacerdote Abiatar”. Dato che l‟episodio<br />

ebbe luogo durante il sacerdozio di Aimelec, padre di Abiatar, tale traduzione sarebbe inesatta dal<br />

punto di vista storico. Si noti che alcuni antichi manoscritti omettono la suddetta frase, e questa<br />

non si trova nei corrispondenti passi di Matteo 12:4 e Luca 6:4. Tuttavia una simile costruzione<br />

greca ricorre in Marco 12:26 e Luca 20:37, e qui molte traduzioni usano l‟espressione “nel passo<br />

del”. (Ga, Ri, VR).<br />

Traducendo perciò: Abiatar “capo sacerdote”, invece di “sommo sacerdote”, sarebbe meglio dal<br />

punto di vista storico, poiché il resoconto delle prime imprese di Abiatar inizia subito dopo quello di<br />

Davide che entrò nella casa di Dio per mangiare il pane di presentazione, e poiché in seguito<br />

Abiatar, sotto il regno di Davide, divenne sommo sacerdote d‟Israele, questa traduzione rispetta<br />

l‟accuratezza storica della narrazione.<br />

Quando fu crocifisso il Signore Gesù?<br />

Era l‟ora terza:


Marco 15:25 “Era l'ora terza quando lo crocifissero”.<br />

Dopo l‟ora sesta:<br />

Giovanni 19:14 “Era la preparazione della Pasqua, ed era l'ora sesta. Egli disse ai Giudei: «Ecco il<br />

vostro re!»”<br />

Risposta:<br />

Incominciamo col commentare la parola “preparazione”. Diciamo che prima del 15 Nisan e dopo il<br />

15 fino al 21 Nisan: ogni giorno veniva chiamato “preparazione”, ossia preparazione al primo<br />

giorno degli Azzimi e il primo giorno della festa pasquale; i giorni successivi venivano chiamati<br />

“preparazione” (parasceve) ed infatti erano di preparazione al settimo e ultimo giorno degli Azzimi,<br />

con il quale si concludeva la festa pasquale.<br />

Siccome Gesù quando lo crocifissero era la terza ora (dalle 9 alle 12 del mattino) non si può<br />

pensare che dopo che lo flagellarono i soldati romani lo schernirono e posero una corona di spine<br />

sul suo capo (Giovanni 19:14), lo avviarono al Golgota, per la semplice ragione che era già l‟ora<br />

che và dalle 12 alle 15 (sesta ora).<br />

Quindi la crocifissione di Gesù, dev‟essere avvenuta il giorno dopo: ora terza del Mercoledì 18<br />

Nisan (Marco 15:25).<br />

Quanti erano i ciechi guariti da Gesù?<br />

Due:<br />

Matteo 20:29-34 “Mentre uscivano da Gerico, una folla lo seguì”. E due ciechi, seduti presso la<br />

strada, avendo udito che Gesù passava, si misero a gridare: «Abbi pietà di noi, Signore, Figlio di<br />

Davide!» Ma la folla li sgridava, perché tacessero; essi però gridavano più forte: «Abbi pietà di noi,<br />

Signore, Figlio di Davide!» Gesù, fermatosi, li chiamò e disse: «Che volete che io vi faccia?» Ed<br />

essi: «Signore, che i nostri occhi si aprano». Allora Gesù, mosso a pietà, toccò i loro occhi e in<br />

quell'istante ricuperarono la vista e lo seguirono”. (grassetto e sottolineatura mie).<br />

Uno:<br />

Marco 10:46-52 “Poi giunsero a Gerico. E come Gesù usciva da Gerico con i suoi discepoli e con<br />

una gran folla, il figlio di Timeo, Bartimeo, cieco mendicante, sedeva presso la strada. Udito che<br />

chi passava era Gesù il Nazareno, si mise a gridare e a dire: «Gesù, figlio di Davide, abbi pietà di<br />

me!» E molti lo sgridavano perché tacesse, ma quello gridava più forte: «Figlio di Davide, abbi<br />

pietà di me!» Gesù, fermatosi, disse: «Chiamatelo!» E chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio,<br />

àlzati! Egli ti chiama». Allora il cieco, gettato via il mantello, balzò in piedi e venne da Gesù.<br />

E Gesù, rivolgendosi a lui, gli disse: «Che cosa vuoi che ti faccia?» Il cieco gli rispose: «Rabbunì,<br />

che io ricuperi la vista». Gesù gli disse: «Va', la tua fede ti ha salvato». In quell'istante egli ricuperò<br />

la vista e seguiva Gesù per la via”. (grassetto e sottolineatura mie). Vedi anche Luca 18,35-43.<br />

Risposta:<br />

Vi sono diverse spiegazioni per confutare tale ennesima presunta contraddizione. Uno scrittore<br />

può seguire un ordine strettamente cronologico, mentre un altro può elencare gli avvenimenti<br />

secondo il nesso che hanno col discorso. Similmente, le omissioni possono dipendere dal punto di


vista dello scrittore e dal criterio con cui egli riassume la narrazione. Per esempio, Matteo parla di<br />

due ciechi guariti da Gesù, mentre Marco e Luca ne menzionano uno solo. (Matteo 20:29-34;<br />

Marco 10:46; Luca 18:35) Il racconto di Matteo non li contraddice. È soltanto più specifico circa il<br />

numero, mentre Marco e Luca si soffermano in particolare sull‟uomo col quale Gesù si mise a<br />

parlare e comunque, in ogni caso i due racconti si completano a vicenda.<br />

Esistevano inoltre diversi metodi per calcolare il tempo. La nazione ebraica usava due calendari:<br />

quello sacro e quello secolare o agricolo, ciascuno dei quali iniziava in un diverso periodo<br />

dell‟anno. Gli scrittori che, pur descrivendo il medesimo avvenimento, non concordano nel mese e<br />

nell‟anno potrebbero aver semplicemente seguito calendari diversi. Poiché gli scrittori orientali di<br />

rado usavano le frazioni, parti di un anno erano conteggiate come anni interi. Venivano arrotondate<br />

al più vicino numero intero. Lo si può notare, ad esempio, esaminando gli elenchi genealogici del<br />

capitolo cinque di Genesi.<br />

Giovanni Battista è Elia?<br />

Si:<br />

Matteo 11:13-14 “Poiché tutti i profeti e la legge hanno profetizzato fino a Giovanni. Se lo volete<br />

accettare, egli è l'Elia che doveva venire”.<br />

No:<br />

Giovanni 1:21 “Essi gli domandarono: «Chi sei dunque? Sei Elia?» Egli rispose: «Non lo sono».<br />

«Sei tu il profeta?» Egli rispose: «No»”.<br />

Risposta:<br />

E molto facile confutare questa obiezione. Innanzitutto è ovvio che il Battista non era Elia. Quindi<br />

perché Gesù, nel vangelo di Matteo, parlando ai discepoli, da a suo cugino Giovanni, tale nome?<br />

Luca capitolo uno, verso diciassette risponde a tale domanda.<br />

“andrà davanti a lui con lo spirito e la potenza di Elia, per volgere i cuori dei padri ai figli e i ribelli<br />

alla saggezza dei giusti, per preparare al Signore un popolo ben disposto»”.<br />

Il compito del Battista fu quello di essere il precursore del Messia, egli doveva preparare per lui un<br />

popolo ben disposto. Gesù stesso lo chiamò, come abbiamo già detto, Elia, perché Giovanni<br />

aveva ricevuto lo stesso spirito e la potenza del profeta che visse durante il regno del empio re<br />

d‟Israele, Acab, e non perché era “Elia incarnato”.<br />

Quanti ladroni oltraggiavano Gesù?<br />

Due:<br />

Matteo 27:44 “E nello stesso modo lo insultavano anche i ladroni crocifissi con lui”.<br />

Uno:<br />

Luca 23:39-40 “Uno dei malfattori appesi lo insultava, dicendo: «Non sei tu il Cristo? Salva te<br />

stesso e noi!» Ma l'altro lo rimproverava, dicendo: «Non hai nemmeno timor di Dio, tu che ti trovi


nel medesimo supplizio?”<br />

Risposta:<br />

Anche tale confutazione è semplice. Inizialmente tutti e due i ladroni oltraggiavano, poi uno<br />

successivamente, per grazia di Dio si ravvide e credette nel Figlio di Dio. Matteo e Luca riportano<br />

in pratica due avvenimenti distinti, accaduti durante il periodo in cui Gesù fu affisso al legno.<br />

In che modo morì Giuda?<br />

Impiccato:<br />

Matteo 27:5 “Ed egli, buttati i sicli nel tempio, si allontanò e andò a impiccarsi”.<br />

Sfracellato al suolo<br />

Atti 1:18 “Egli dunque acquistò un campo con la ricompensa della sua iniquità; poi, essendosi<br />

precipitato, gli si squarciò il ventre, e tutte le sue interiora si sparsero”.<br />

Risposta:<br />

Giuda si impiccò, ma il suo corpo era troppo pesante, il ramo si ruppe il suo corpo si squarciò al<br />

suolo. Matteo e Luca riportano due momenti distinti di un determinato avvenimento.<br />

Quante donne andarono al sepolcro?<br />

Una<br />

Giovanni 20:1 “Il primo giorno della settimana, la mattina presto, mentre era ancora buio, Maria<br />

Maddalena andò al sepolcro e vide la pietra tolta dal sepolcro”.<br />

Due:<br />

Matteo 28:1 “Nella notte del sabato, verso l'alba del primo giorno della settimana, Maria<br />

Maddalena e l'altra Maria andarono a vedere il sepolcro”.<br />

Tre:<br />

Marco 16:1 “Passato il sabato, Maria Maddalena, Maria, madre di Giacomo, e Salome comprarono<br />

degli aromi per andare a ungere Gesù”<br />

Più di tre:<br />

Luca 24:10 “Quelle che dissero queste cose agli apostoli erano: Maria Maddalena, Giovanna,<br />

Maria, madre di Giacomo, e le altre donne che erano con loro”.<br />

Risposta:<br />

E‟ chiaro. I quattro evangelisti danno ciascuno dettagli particolari dell‟accaduto. Essi si completano<br />

a vicenda e non si escludono l‟uno con l‟altro.


Può anche darsi che Marco, Luca, Matteo e Giovanni hanno semplicemente riportato di tutto<br />

l‟avvenimento, ciò che li aveva colpiti in modo particolare.<br />

Cos’hanno visto le donne?<br />

Due angeli fuori dal sepolcro:<br />

Luca 24:4 “Mentre se ne stavano perplesse di questo fatto, ecco che apparvero davanti a loro due<br />

uomini in vesti risplendenti”.<br />

Un angelo fuori dal sepolcro:<br />

Matteo 28:2 “Ed ecco si fece un gran terremoto; perché un angelo del Signore, sceso dal cielo, si<br />

accostò, rotolò la pietra e vi sedette sopra”.<br />

Due angeli dentro il sepolcro<br />

Giovanni 20:12 “ed ecco, vide due angeli, vestiti di bianco, seduti uno a capo e l'altro ai piedi, lì<br />

dov'era stato il corpo di Gesù”.<br />

Un angelo dentro il sepolcro<br />

Marco 16:5 “Entrate nel sepolcro, videro un giovane seduto a destra, vestito di una veste bianca, e<br />

furono spaventate”<br />

Risposta<br />

La risposta da dare a questa ennesima apparente contraddizione e analoga a quella redatta poco<br />

prima per confutare la “contraddizione”: “Quante donne andarono al sepolcro?”<br />

Era legale mettere a morte Gesù?<br />

Si:<br />

Giovanni 19:7 “I Giudei gli risposero: «Noi abbiamo una legge, e secondo questa legge egli deve<br />

morire, perché si è fatto Figlio di Dio»”.<br />

No:<br />

Giovanni 18:31 “Pilato quindi disse loro: «Prendetelo voi e giudicatelo secondo la vostra legge». I<br />

Giudei gli dissero: «A noi non è lecito far morire nessuno»”.<br />

Risposta:<br />

In effetti la legge mosaica prevedeva la pena di morte per i bestemmiatori, e dato che i giudei non<br />

credettero alle parole del Cristo, pronunciate in Giovanni 5,18; e non solo, lo accusarono di<br />

bestemmiare Dio, solo che essendo sottoposti ad una dominazione straniera non potevano agire di<br />

loro iniziativa, ma dovevano chiedere il permesso delle autorità costituite che li governavano (i<br />

romani), prima di uccidere uno ritenuto da loro degno di morte.


A chi apparve per primo il Signore?<br />

A Maria Maddalena:<br />

Marco 16:9 “[Or Gesù, essendo risuscitato la mattina del primo giorno della settimana, apparve<br />

prima a Maria Maddalena, dalla quale aveva scacciato sette demòni”.<br />

A Maria Maddalena e l‟altra Maria<br />

Matteo 28:8-9 “E quelle se ne andarono in fretta dal sepolcro con spavento e grande gioia e<br />

corsero ad annunziarlo ai suoi discepoli. Quand'ecco, Gesù si fece loro incontro, dicendo: «Vi<br />

saluto!» Ed esse, avvicinatesi, gli strinsero i piedi e l'adorarono”.<br />

Ai due discepoli:<br />

Luca 24:13-15 “Due di loro se ne andavano in quello stesso giorno a un villaggio di nome<br />

Emmaus, distante da Gerusalemme sessanta stadi; e parlavano tra di loro di tutte le cose che<br />

erano accadute. Mentre discorrevano e discutevano insieme, Gesù stesso si avvicinò e cominciò a<br />

camminare con loro”.<br />

A Pietro (detto Cefa)<br />

1Corinzi 15:5 “che apparve a Cefa, poi ai dodici”.<br />

Risposta:<br />

In Matteo e Marco si parla di due apparizioni distinte, non si riferiscono ad uno stesso momento. Il<br />

Signore in pratica apparve prima a Maria Maddalena, e poi successivamente sempre a lei insieme<br />

all‟altra Maria.<br />

Infine, le apparizioni del risorto ai due discepoli descritte in Luca e a Pietro citata nella prima lettera<br />

ai corinzi avvennero successivamente e non furono le prime in ordine di tempo.<br />

Dopo quanti giorni l’ascesa al cielo?<br />

Secondo Luca, la stessa domenica della resurrezione.<br />

Luca 24:1.51 “Ma il primo giorno della settimana, la mattina prestissimo, esse si recarono al<br />

sepolcro, portando gli aromi che avevano preparati. Mentre li benediceva, si staccò da loro e fu<br />

portato su nel cielo”.<br />

Secondo Atti invece dopo quaranta giorni.<br />

Atti 1:3 “Ai quali anche, dopo che ebbe sofferto, si presentò vivente con molte prove, facendosi<br />

vedere da loro per quaranta giorni, parlando delle cose relative al regno di Dio”.<br />

Risposta:<br />

Nella sua trama l‟autore ha utilizzato come una cerniera, il complesso unitario della risurrezioneascensione.


Dal punto di Dio, l‟ascensione del risorto Gesù dopo la risurrezione è senza tempo.<br />

E‟ interessante comunque notare che le parole “ed era portato su nel cielo”, le quali sono presenti<br />

in questo versetto, mancano in alcuni manoscritti antichi e perciò in alcune traduzioni moderne<br />

sono omesse (NE, AT) o scritte fra parentesi quadre (Co). Compaiono però nel papiro Bodmer<br />

(P75), nel manoscritto Alessandrino, nel manoscritto Vaticano 1209 e in altri manoscritti antichi.<br />

Dove avvenne l’ascensione del Cristo?<br />

A Betania:<br />

Luca 24:50-51 “Poi li condusse fuori fin presso Betania; e, alzate in alto le mani, li benedisse.<br />

Mentre li benediceva, si staccò da loro e fu portato su nel cielo”<br />

Sul monte degli ulivi:<br />

Atti 1:9.12 “Dette queste cose, mentre essi guardavano, fu elevato; e una nuvola, accogliendolo, lo<br />

sottrasse ai loro sguardi. Allora essi tornarono a Gerusalemme dal monte chiamato dell'Uliveto,<br />

che è vicino a Gerusalemme, non distandone che un cammin di sabato”.<br />

Risposta:<br />

Confutare quest‟altra “contraddizione” è forse la cosa più semplice. Il monte degli ulivi si trovava<br />

“presso Betania”. Tutto qui.<br />

Come può essere giustificato l’uomo davanti a Dio?<br />

Per mezzo della sola fede:<br />

Galati 2:16 “sappiamo che l'uomo non è giustificato per le opere della legge ma soltanto per mezzo<br />

della fede in Cristo Gesù, e abbiamo anche noi creduto in Cristo Gesù per essere giustificati dalla<br />

fede in Cristo e non dalle opere della legge”.<br />

Per fede e opere:<br />

Giacomo 2:20-24 “Insensato! Vuoi renderti conto che la fede senza le opere non ha valore?<br />

Abraamo, nostro padre, non fu forse giustificato per le opere quando offrì suo figlio Isacco<br />

sull'altare? Tu vedi che la fede agiva insieme alle sue opere e che per le opere la fede fu resa<br />

completa; così fu adempiuta la Scrittura che dice: «Abraamo credette a Dio, e ciò gli fu messo in<br />

conto come giustizia»; e fu chiamato amico di Dio. Dunque vedete che l'uomo è giustificato per<br />

opere, e non per fede soltanto”.<br />

Risposta:<br />

Questi due insegnamenti, di Paolo e di Giacomo anche se sembrano apparentemente contraddirsi,<br />

in realtà di completano a vicenda dando un quadro esauriente della dottrina della fede.<br />

L‟apostolo Paolo afferma giustamente che la salvezza si ottiene per grazia, mediante la sola fede,<br />

Efesini 2,8-9; mentre Giacomo sottolinea altrettanto correttamente che la fede per essere


ealmente valida, giusta agli occhi di Dio, deve necessariamente manifestare buone opere senza<br />

le quali si dimostrerebbe una fede morta, che non porta a Dio.<br />

Le Sacre Scritture sono un dono meraviglioso datoci da Dio per mezzo dei suoi servi, Iddio stesso<br />

è il loro protettore e per mezzo di esse ha sempre cercato di comunicare con il genere umano. Di<br />

trasmettere alle sue creature chi è lui, i suoi propositi, il suo amore verso tutti gli uomini.<br />

Esse sono davvero come un pozzo profondo dal quale nel continuo gli amanti della verità e della<br />

giustizia possono trarre sano nutrimento spirituale e ristoro per le loro anime.<br />

L‟apostolo Paolo, nello scrivere al suo caro Timoteo poteva senza dubbio affermare:<br />

“Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile a insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla<br />

giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona”. 2Timoteo<br />

3:16-17.<br />

L‟uomo ha continuo bisogno di Dio. Essendo una sua creatura, dipende totalmente dal suo<br />

Creatore, fattore. La necessità della guida divina per ogni uomo è ancora più importante del<br />

bisogno di mangiare e bere.<br />

Chiediamo allora al Padre celeste per mezzo di Gesù, di aiutarci a comprendere la sua parola<br />

benedetta, invocando nello stesso tempo il suo aiuto per riuscire a comprenderla e fare così frutto<br />

dei suoi benedetti insegnamenti.<br />

Come sempre, a Dio solo vada ogni gloria in Cristo suo Figlio, il benedetto in eterno.<br />

Tratto: http://gaetano.wikispaces.com/teo_contraddizioninellabibbia

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!