Prova Invalsi d'italiano classe terza N°1
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VOLUME 3<br />
PER LA PROVA<br />
INVALSI<br />
Unità 1<br />
Il racconto fantastico<br />
Cognome<br />
Nome<br />
Classe<br />
Data<br />
CHI L’HA SCRITTO?<br />
Italo Calvino (1923-1985),<br />
è stato uno dei maggiori<br />
scrittori e intellettuali del<br />
Novecento italiano.<br />
Tra i suoi numerosi libri<br />
ricordiamo Il visconte<br />
dimezzato, Il barone rampante,<br />
Marcovaldo, Fiabe italiane.<br />
DA DOVE È TRATTO?<br />
Da Il cavaliere inesistente.<br />
DI CHE COSA PARLA?<br />
Di un guerriero, Agilulfo,<br />
paladino di Francia, che<br />
durante la notte passeggia<br />
pensieroso: sa benissimo di<br />
essere un bravo uffi ciale, ma<br />
sotto la sua corazza, non c’è<br />
un corpo, lui non è un essere<br />
umano.<br />
COME NE PARLA?<br />
Attraverso un linguaggio<br />
allegorico.<br />
1. uffi ciale di scolta:<br />
sentinella, vedetta.<br />
2. brulichio: movimento<br />
continuo e confuso.<br />
3. padiglioni: grandi tende<br />
da accampamento militare.<br />
4. famigli: domestici, servi.<br />
5. altero: fi ero, pieno di sé.<br />
La notte del cavaliere<br />
inesistente<br />
La notte, per gli eserciti in campo, è regolata come il cielo<br />
stellato: i turni di guardia, l’uffi ciale di scolta 1 , le pattuglie.<br />
Tutto il resto, la perpetua confusione dell’armata in guerra,<br />
il brulichio 2 diurno dal quale l’imprevisto può saltar fuori<br />
come l’imbizzarrirsi d’un cavallo, ora tace, poiché il sonno<br />
ha vinto tutti i guerrieri ed i quadrupedi della Cristianità,<br />
questi in fi la e in piedi, a tratti sfregando uno zoccolo in terra<br />
o dando un breve nitrito o raglio, quelli fi nalmente sciolti<br />
dagli elmi e dalle corazze, e, soddisfatti a ritrovarsi persone<br />
umane distinte e inconfondibili, eccoli già lì tutti che russano.<br />
Solo ad Agilulfo questo sollievo non era dato. Nell’armatura bianca,<br />
imbardata di tutto punto, sotto la sua tenda, una delle più ordinate e<br />
confortevoli del campo cristiano, provava a tenersi supino e continuava<br />
a pensare: non i pensieri oziosi e divaganti di chi sta per prender<br />
sonno, ma sempre ragionamenti determinati e esatti. Dopo poco si<br />
sollevava su di un gomito: sentiva il bisogno d’applicarsi a una qualsiasi<br />
occupazione manuale, come il lucidare la spada, che già era ben<br />
splendente, o l’ungere di grasso i giunti dell’armatura. Non durava a<br />
lungo: ecco che già s’alzava, ecco che usciva dalla tenda, imbracciando<br />
lancia e scudo, e la sua ombra biancheggiante trascorreva per l’accampamento.<br />
Dalle tende a cono si levava il concerto dei pesanti respiri<br />
degli addormentati.<br />
Cosa fosse quel poter chiudere gli occhi, perdere coscienza di sé,<br />
affondare in un vuoto delle proprie ore, e poi svegliandosi ritrovarsi<br />
eguale a prima, a riannodare i fi li della propria vita, Agilulfo non lo<br />
poteva sapere, e la sua invidia per la facoltà di dormire propria delle<br />
persone esistenti era un’invidia vaga, come di qualcosa che non si sa<br />
nemmeno concepire. Lo colpiva e inquietava di più la vista dei piedi<br />
ignudi che spuntavano qua e là dall’orlo delle tende, gli alluci verso<br />
l’alto: l’accampamento nel sonno era il regno dei corpi, una distesa di<br />
vecchia carne d’Adamo, esalante il vino bevuto e il sudore della giornata<br />
guerresca; mentre sulla soglia dei padiglioni 3 giacevano scomposte<br />
le vuote armature, che gli scudieri e i famigli 4 avrebbero al mattino<br />
lustrato e messo a punto. Agilulfo passava, attento, nervoso, altero 5 : il<br />
corpo della gente che aveva un corpo gli dava sì un disagio somigliante<br />
all’invidia, ma anche una stretta che era d’orgoglio, di superiorità<br />
sdegnosa. Ecco i colleghi tanto nominati, i gloriosi paladini, che<br />
cos’erano? L’armatura, testimonianza del loro grado e nome, delle im-<br />
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2<br />
Volume 3 - Per la prova <strong>Invalsi</strong> U1 - Il racconto fantastico<br />
6. menano: portano.<br />
7. capoposto: capo delle<br />
guardie.<br />
8. improperi: ingiurie, insulti.<br />
9. malintelligibile: poco<br />
comprensibile.<br />
prese compiute, della potenza e del valore, eccola ridotta a un involucro,<br />
una vuota ferraglia; e le persone lì a russare, la faccia schiacciata<br />
nel guanciale, un fi lo di bava giù dalle labbra aperte. Lui no, non era<br />
possibile scomporlo in pezzi, smembrarlo: era e restava a ogni momento<br />
del giorno e della notte Agilulfo Emo Bertrandino dei Guidiverni<br />
e degli Altri di Corbentraz e Sura, armato cavaliere di Selimpia<br />
Citeriore e Fez il giorno tale, avente per la gloria delle armi cristiane<br />
compiuto le azioni tale e tale e tale, e assunto nell’esercito dell’imperatore<br />
Carlo Magno il comando delle truppe tali e talaltre. E possessore<br />
della più bella e candida armatura di tutto il campo, inseparabile da lui.<br />
E uffi ciale migliore di molti che pur menano 6 vanti così illustri; anzi, il<br />
migliore di tutti gli uffi ciali. Eppure passeggiava infelice nella notte.<br />
Udì una voce: – Sor uffi ciale, chiedo scusa, ma quand’è che arriva<br />
il cambio? M’hanno piantato qui già da tre ore! – Era una sentinella<br />
che s’appoggiava alla lancia come avesse il torcibudella.<br />
Agilulfo non si voltò neppure; disse: – Ti sbagli, non sono io l’uffi -<br />
ciale di scolta, – e passò avanti.<br />
– Perdonatemi, sor uffi ciale. Vedendovi girare per di qui, mi credevo…<br />
La più piccola manchevolezza nel servizio dava ad Agilulfo la smania<br />
di controllar tutto, di trovare altri errori e negligenze nell’operato<br />
altrui, la sofferenza acuta per ciò che è fatto male, fuori posto. Ma non<br />
essendo nei suoi compiti eseguire un’ispezione del genere a quell’ora,<br />
anche il suo contegno sarebbe stato da considerare fuori posto, addirittura<br />
indisciplinato. Agilulfo cercava di trattenersi, di limitare il suo<br />
interesse a questioni particolari cui comunque l’indomani gli sarebbe<br />
toccato accudire, come l’ordinamento di certe rastrelliere dove si conservavano<br />
le lance, o i dispositivi per tenere il fi eno secco. Ma la sua<br />
bianca ombra capitava sempre tra i piedi al capoposto 7 , all’uffi ciale di<br />
servizio, alla pattuglia che rovistava nella cantina cercando una damigianetta<br />
di vino avanzata dalla sera prima. Ogni volta, Agilulfo aveva<br />
un momento d’incertezza, se doveva comportarsi come chi sa imporre<br />
con la sola sua presenza il rispetto dell’autorità o come chi, trovandosi<br />
dove non ha ragione di trovarsi, fa un passo indietro, discreto, e fi nge<br />
di non esserci. In questa incertezza, si fermava, pensieroso: e non riusciva<br />
a prendere né l’uno né l’altro atteggiamento; sentiva solo di dar<br />
fastidio a tutti e avrebbe voluto far qualcosa per entrare in un rapporto<br />
qualsiasi con il prossimo, per esempio mettersi a gridare degli ordini,<br />
degli improperi 8 da caporale, o sghignazzare e dire parolacce come tra<br />
compagni d’osteria. Invece mormorava qualche parola di saluto malintelligibile<br />
9 , con una timidezza mascherata da superbia, o una superbia<br />
corretta da timidezza, e passava avanti; ma ancora gli pareva che<br />
quelli gli avessero rivolto la parola, e si voltava appena dicendo: – Eh?<br />
– ma poi immediatamente si convinceva che non era a lui che parlavano<br />
e andava via come scappasse.<br />
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Volume 3 - Per la prova <strong>Invalsi</strong> U1 - Il racconto fantastico<br />
10. fendenti: colpi di<br />
spada.<br />
11. sciorinava: faceva<br />
vedere.<br />
Avanzava ai margini del campo, in luoghi solitari, su per un’altura<br />
spoglia. La notte calma era percorsa soltanto dal soffi ce volo di piccole<br />
ombre informi dalle ali silenziose, che si muovevano intorno senza<br />
una direzione nemmeno momentanea: i pipistrelli. Anche quel loro<br />
misero corpo incerto tra il topo ed il volatile era pur sempre qualcosa<br />
di tangibile e sicuro, qualcosa con cui si poteva sbatacchiare per l’aria<br />
a bocca aperta inghiottendo zanzare, mentre Agilulfo con tutta la sua<br />
corazza era attraversato a ogni fessura dagli sbuffi del vento, dal volo<br />
delle zanzare e dai raggi della luna. Una rabbia indeterminata, che gli<br />
era cresciuta dentro, esplose tutt’a un tratto: trasse la spada dal fodero,<br />
l’afferrò a due mani, l’avventò in aria con tutte le forze contro ogni<br />
pipistrello che s’abbassava. Nulla: continuavano il loro volo senza<br />
principio né fi ne, appena scossi dallo spostamento d’aria. Agilulfo<br />
mulinava colpi su colpi; ormai non cercava nemmeno più di colpire i<br />
pipistrelli; e i suoi fendenti 10 seguivano traiettorie più regolari, s’ordinavano<br />
secondo i modelli della scherma con lo spadone; ecco che<br />
Agilulfo aveva preso a fare gli esercizi come si stesse addestrando per<br />
il prossimo combattimento e sciorinava 11 la teoria delle traverse, delle<br />
parate, delle fi nte.<br />
da I. Calvino, Il cavaliere inesistente, Mondadori, Milano 1993<br />
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1. La similitudine la notte, per gli eserciti in campo, è regolata come il cielo stellato (righe 1-2) signifi<br />
ca che:<br />
A. gli eserciti di notte brillano come le stelle.<br />
B. di notte sui campi di battaglia gli eserciti guardano le stelle.<br />
C. gli eserciti sono disposti e organizzati in modo preciso come le stelle nel cielo.<br />
D. gli eserciti sono disposti secondo i disegni delle costellazioni.<br />
2. I pronomi dimostrativi questi e quelli alle righe 7 e 8, indicano rispettivamente:<br />
A. i cavalli – gli asini.<br />
B. i cavalli e gli asini – i guerrieri.<br />
C. i guerrieri – i cavalli e gli asini.<br />
D. i quadrupedi – la cristianità.<br />
3. Alla riga 12, l’aggettivo imbardata signifi ca:<br />
A. adatta a cavalcare.<br />
B. armata.<br />
C. abbellita con accessori preziosi.<br />
D. imbottita.<br />
4. Quali sentimenti prova Agilulfo vedendo i compagni addormentati?<br />
A. Disprezzo e sdegno.<br />
B. Pace e serenità.<br />
C. Invidia e superiorità.<br />
D. Inquietudine e disagio.<br />
5. Perché Agilulfo di fronte ai corpi addormentati dei compagni prova sentimenti contrastanti?<br />
A. Perché considera più importante un’armatura di chi la indossa.<br />
B. Perché non riesce a comprendere il valore del corpo in quanto non ne possiede uno.<br />
C. Perché Agilulfo disprezza i suoi compagni.<br />
D. Perché vorrebbe avere anche lui un corpo.<br />
6. Trascrivi due espressioni tratte dal brano che indichino il colore dell’armatura di Agilulfo.<br />
A. ...........................................................................................................................................................................................................................<br />
B. ............................................................................................................................................................................................................................<br />
Quale<br />
7. sollievo non era dato ad Agilulfo?<br />
A. Il sollievo del sonno.<br />
B. Il sollievo di russare.<br />
C. Il permesso di dormire.<br />
D. Il permesso di distrarsi.
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8. Alla riga 50, nella frase Eppure passeggiava infelice nella notte, eppure può essere sostituito con:<br />
A. nonostante questo.<br />
B. invece.<br />
C. infatti.<br />
D. quindi.<br />
9. Tenendo conto di tutto il brano, Agilulfo si presenta come:<br />
A. severo e intollerante.<br />
B. ordinato e autoritario.<br />
C. socievole e benvoluto.<br />
D. timido e infelice.<br />
10. Alla riga 96, il verbo mulinava signifi ca:<br />
A. fantasticava.<br />
B. progettava.<br />
C. faceva ruotare.<br />
D. macinava.<br />
11. Per quale motivo Agilulfo sfodera la spada contro i pipistrelli?<br />
A. Perché non sopporta i pipistrelli.<br />
B. Per sfogare la propria rabbia.<br />
C. Per esercitarsi nella scherma.<br />
D. Per mostrare la sua bravura.<br />
12. La notte, per Agilulfo, è:<br />
A. il momento più adatto per scoprire delle manchevolezze nel servizio al campo.<br />
B. un momento di tranquillità e pace.<br />
C. un momento di profonda solitudine.<br />
D. il momento in cui l’esercito è più vulnerabile.<br />
13. Alle righe 45-47, la ripetizione di tali… tale… talaltre, lascia capire che:<br />
A. l’autore non ricorda con precisione i fatti.<br />
B. l’autore non ritiene importante indicare con precisione i fatti.<br />
C. i titoli nobiliari erano spesso vuoti di signifi cato e troppo solenni.<br />
D. Agilulfo non si vantava delle proprie imprese perché era timido.<br />
14. In quale epoca è ambientato il brano?<br />
A. Negli anni d’oro dell’Impero Romano.<br />
B. Nel 1600 circa.<br />
C. Durante il Medioevo.<br />
D. Durante la Prima guerra mondiale.<br />
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15. Il riferimento alle armi cristiane (riga 45) fa intuire che:<br />
A. le armi che i paladini usavano erano sacre.<br />
B. per entrare nell’esercito occorreva essere cristiani.<br />
C. i paladini erano dei missionari.<br />
D. i paladini combattevano contro persone di un’altra religione.<br />
1B. Il sostantivo brulichio è un nome:<br />
A. derivato.<br />
B. alterato.<br />
C. concreto.<br />
D. astratto.<br />
Quesiti di Grammatica<br />
2B. Nell’espressione una qualsiasi occupazione, qualsiasi è:<br />
A. avverbio di modo.<br />
B. aggettivo indefi nito.<br />
C. pronome indefi nito.<br />
D. avverbio di quantità.<br />
3B. Nella frase Dalle tende a cono si levava il concerto dei pesanti respiri degli addormentati, a cono è<br />
complemento di:<br />
A. qualità.<br />
B. termine.<br />
C. stato in luogo.<br />
D. moto a luogo.<br />
4B. Nell’espressione i giunti dell’armatura (riga 18), la parola giunti è:<br />
A. un verbo.<br />
B. un sostantivo.<br />
C. un aggettivo.<br />
D. un avverbio.<br />
Nell’espressione<br />
5B. la più piccola manchevolezza, l’aggettivo è al grado:<br />
A. positivo.<br />
B. comparativo di maggioranza.<br />
C. superlativo assoluto.<br />
D. superlativo relativo.
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6B. Quale tra i seguenti sostantivi non è formato con un prefi sso negativo?<br />
A. indomani.<br />
B. incertezza.<br />
C. indisciplinato.<br />
D. disagio.<br />
7B. Nella frase avanzava in luoghi solitari, in luoghi solitari è complemento di:<br />
A. stato in luogo.<br />
B. moto a luogo.<br />
C. moto per luogo.<br />
D. moto da luogo.<br />
8B. Alle righe 89-90, la frase mentre Agilulfo con tutta la sua corazza era attraversato dagli sbuffi del vento è:<br />
A. una proposizione principale.<br />
B. una subordinata che esprime un’ indicazione temporale.<br />
C. una subordinata che esprime un’opposizione con la principale.<br />
D. una subordinata che esprime una conseguenza della principale.<br />
9B. Nella frase trasse la spada dal fodero, l’afferrò a due mani, l’ è:<br />
A. un articolo determinativo.<br />
B. un articolo indeterminativo.<br />
C. un pronome con funzione di soggetto.<br />
D. un pronome con funzione di complemento oggetto.<br />
Il periodo<br />
10B. poi immediatamente si convinceva che non era a lui che parlavano e andava via come scappasse<br />
è composto da:<br />
A. una principale e 5 subordinate.<br />
B. una principale, 3 subordinate e 1 coordinata.<br />
C. una principale e 4 subordinate.<br />
D. 2 principali e 3 subordinate.<br />
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