Leggi pubblicazione on line - Arcipelago Adriatico
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92 Edizi<strong>on</strong>e<br />
2009<br />
N<strong>on</strong>ostante tutte queste bellezze e valori, penso che il<br />
più grande tesoro sia la gente che vive qui. Aperti, gentili,<br />
pr<strong>on</strong>ti a fare amicizia c<strong>on</strong> tutti danno alla città una<br />
qualità indispensabile che vi fa tornare di nuovo qui.<br />
Per tutto questo, Cattaro è un posto che amo e<br />
apprezzo moltissimo. Potrei scriverne ancora molto,<br />
perché ogni piccola via, ogni piazzetta, ogni sasso<br />
nasc<strong>on</strong>de un suo segreto, un bel racc<strong>on</strong>to misterioso<br />
dei marinai e le loro avventure, dell’amore proibito e<br />
forte, tutto un m<strong>on</strong>do da scoprire..<br />
jeLenA DjuroVić<br />
motto LA BIONDA<br />
Classe VII - 2<br />
Scuola Elementare “Njegoš“ Cattaro/Kotor,<br />
M<strong>on</strong>tenegro<br />
in Una Soffitta Scopri oggetti antichi<br />
che incominciano a racc<strong>on</strong>tarti la<br />
loro Storia<br />
Quando il tempo è brutto, specialmente d’inverno,<br />
e l’aria fresca entra in ogni angolo della casa, tutti<br />
hanno paura dei su<strong>on</strong>i e rumori strani.<br />
A me, invece, piace il tempo brutto perché il mio<br />
posto preferito in tutta la casa è la soffitta, piena di<br />
segreti, odori strani e rumori misteriosi.<br />
Ogni oggetto che si trova lì mi racc<strong>on</strong>ta una storia<br />
diversa della vita di qualcuno, di un tempo passato.<br />
Nell’angolo più buio e umido, appoggiato su una<br />
poltr<strong>on</strong>a cadente, si trova un ombrello giallo. Ha<br />
la manina di color argento, c<strong>on</strong> il rilievo di fiori e le<br />
foglie. Quando lo prendo in mano e apro, chiudo<br />
gli occhi e vedo mia n<strong>on</strong>na quand’era bambina e<br />
passava le vacanze in m<strong>on</strong>tagna c<strong>on</strong> i suoi genitori.<br />
La vedo, vestita tutta da stesso colore giallo, c<strong>on</strong> gli<br />
occhi pieni di sorrisi, come canta una canz<strong>on</strong>e strana<br />
e allegra.<br />
Accanto alla poltr<strong>on</strong>a c’è una scatola nera, piena<br />
di guanti e braccialetti. Essi mi racc<strong>on</strong>tano le<br />
storie belle di balli sotto maschere, che facevano<br />
i miei n<strong>on</strong>ni nella loro casa tanti anni fa. È facile<br />
immaginare maschere diverse che arrivano, ridendo<br />
e facendo scherzi e la luna piena che gli faceva<br />
l’occhiolino sopra la casa.<br />
L’oggetto più strano tra tutti è una radio speciale,<br />
che mio n<strong>on</strong>no ha portato dalla Russia, fuggendo<br />
dalla Guerra civile c<strong>on</strong> sua madre. Lui per questa<br />
radio aveva un legame speciale e i suoi occhi erano<br />
sempre pieni di lacrime quando ascoltava sempre la<br />
stessa stazi<strong>on</strong>e nella lingua straniera. Noi sapevamo<br />
che per lui quelli erano momenti speciali e stavamo<br />
zitti benché n<strong>on</strong> capissimo neanche una parola.<br />
Il tempo passato nella soffitta per me è come una<br />
passeggiata c<strong>on</strong> i miei antenati, una bella occasi<strong>on</strong>e<br />
per sentire da loro le storie sempre più belle e<br />
interessanti e di capirli meglio.<br />
joVAnA kekić<br />
motto LA LEONESSA<br />
Classe VII – 2<br />
Scuola Elementare “Njegoš“ Cattaro/Kotor,<br />
M<strong>on</strong>tenegro<br />
in Una Soffitta Scopri oggetti antichi<br />
che incominciano a racc<strong>on</strong>tarti la<br />
loro Storia<br />
La casa dei miei n<strong>on</strong>ni è grande e bella, però n<strong>on</strong><br />
ho mai visto quello che si trova in soffitta. Così, un<br />
giorno, essendo molto curiosa, ho deciso di andarci<br />
a vedere quel famoso posto. S<strong>on</strong>o scappata dalla<br />
mia camera e ci s<strong>on</strong>o salita. Era piena delle cose<br />
vecchie. Da una scatola si poteva vedere la testa di<br />
una bambola. L’ho guardata e lei ha cominciato a<br />
racc<strong>on</strong>tarmi una storia. Era la vecchia bambola di<br />
mia n<strong>on</strong>na. Mi ha detto che la n<strong>on</strong>na l’ha fatta di<br />
fieno e vecchi stracci, e le ha messo i bott<strong>on</strong>i per farla<br />
vedere. E poi le ha fatto la bocca di un filo e i capelli<br />
di fieno. Questa era la bambola preferita di mia<br />
n<strong>on</strong>na. La portava sempre c<strong>on</strong> se, ovunque andava.<br />
Passeggiavano insieme, la n<strong>on</strong>na le racc<strong>on</strong>tava i<br />
suoi problemi, le cantava le canz<strong>on</strong>i per darle la<br />
bu<strong>on</strong>a notte. Ma un giorno quando si è svegliata<br />
n<strong>on</strong> ha visto la n<strong>on</strong>na. Pensava che venisse, ma n<strong>on</strong><br />
era così. Dopo un tempo, mia n<strong>on</strong>na è ritornata e<br />
l’ha abbracciata forte, piangendo. La bambola era<br />
preoccupata. Perché la n<strong>on</strong>na piangeva?Alla fine le<br />
ha detto che i genitori pensavano che era troppo<br />
grande per giocare più c<strong>on</strong> le bambole e che doveva<br />
lasciarla. Così l’ha messa nella scatola. La bambola<br />
era triste perché n<strong>on</strong> poteva fare la n<strong>on</strong>na felice di<br />
più. La coperta della scatola si è chiusa e lei è restata<br />
da solo, nel buio... e così per anni.<br />
Nel frattempo una palla è rotolata fino ai miei piedi.<br />
Era la palla vecchia di mio n<strong>on</strong>no. La bisn<strong>on</strong>na l’ha