31.05.2013 Views

Leggi pubblicazione on line - Arcipelago Adriatico

Leggi pubblicazione on line - Arcipelago Adriatico

Leggi pubblicazione on line - Arcipelago Adriatico

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

40 Edizi<strong>on</strong>e<br />

2009<br />

la sua delicatezza. La dinamica n<strong>on</strong> rimane più’ nei<br />

pianissimi e nei mezzi forti, ma raggiunge anche i<br />

fortissimi seguiti immediatamente dai mezzi piani<br />

e dai piani, che gli inf<strong>on</strong>de ancora più passi<strong>on</strong>e.<br />

L’ultima parte, infine: il presto agitato, la mia parte<br />

preferita in assoluto. Ascoltandola ti viene voglia<br />

di alzarti e correre (n<strong>on</strong> so perché correre). Provoca<br />

una scarica di adrenalina che ti fa battere il cuore,<br />

qualcosa di incredibile. E se la prima parte inf<strong>on</strong>de<br />

un senso di tranquillità, l’ultima fa l’esatto c<strong>on</strong>trario:<br />

ti agita, ma n<strong>on</strong> c<strong>on</strong> un agitazi<strong>on</strong>e nervosa,<br />

nevrotica, ma c<strong>on</strong> quell’agitazi<strong>on</strong>e che ti fa pensare<br />

„ hei, ho voglia di vivere e ho bisogno di sfogarmi”.<br />

L’ultima parte, anche se è completamente<br />

differente dalla prima, si ricollega ad essa, come<br />

un unico grande pensiero, che ha origine come<br />

semplice pensiero e termina come una tormentata<br />

passi<strong>on</strong>e. C<strong>on</strong>tinuiamo c<strong>on</strong> Richard Wagner, la<br />

famosissima e celeberrima Cavalcata delle Valchirie.<br />

Subito dalle prime battute si percepisce l’arrivo di<br />

qualcosa di potente e maestoso. E poi arrivano: si<br />

riesce quasi a immaginare l’arrivo delle Valchirie in<br />

tutta la loro magnificenza.<br />

Molti dic<strong>on</strong>o che per comporre musica come<br />

questa bisogna essere dei geni. In parte è vero, ma<br />

sec<strong>on</strong>do me, il vero genio, sta’ nel saper esprimere<br />

delle date emozi<strong>on</strong>i c<strong>on</strong> quelle note. Ogni pers<strong>on</strong>a<br />

è in grado di scrivere cinque note in fila e di creare<br />

cosi’ una melodia, ma solamente un genio riesce ad<br />

esprimere, c<strong>on</strong> quelle cinque note, delle emozi<strong>on</strong>i,<br />

dei sentimenti, o immagini di paesaggi idilliaci,<br />

come nel caso della s<strong>on</strong>ata al Chiaro di Luna.<br />

Claude Debussy, Claire de lune. Debussy, al<br />

c<strong>on</strong>trario di Wagner, preferisce la semplicità. Infatti,<br />

questa Claire de lune è una melodia semplicissima,<br />

dolce, delicata, che evoca varie immagini. Immagini<br />

di paesaggi, di fiori accarezzati dal vento, di foglie<br />

che cad<strong>on</strong>o, tutte immagini che rispecchiano la<br />

tranquillità” e la delicatezza.<br />

Passiamo alla Primavera di Ant<strong>on</strong>io Vivaldi.<br />

Vivaldi, il grande Vivaldi, che c<strong>on</strong> un paio di archi<br />

e un clavicembalo ha saputo descrivere quasi<br />

alla perfezi<strong>on</strong>e la primavera. È incredibile come<br />

sia riuscito ad imitare c<strong>on</strong> due violini il canto<br />

degli uccelli, o il fresco venticello di primavera. È<br />

veramente incredibile che un semplice uomo sia<br />

riuscito, c<strong>on</strong> un paio di strumenti, a ricreare, c<strong>on</strong><br />

una melodia, un c<strong>on</strong>cetto astratto come la rinascita,<br />

o il «rinnovamento” in un certo senso, che avviene<br />

proprio in primavera.<br />

Ciò che è paradossale all’inverosimile è il fatto che,<br />

ai giorni nostri, c<strong>on</strong> tutti gli strumenti perfezi<strong>on</strong>ati<br />

al massimo, tutta la tecnologia più avanzata,<br />

eccetera eccetera, n<strong>on</strong> siamo capaci di comporre<br />

qualcosa di vagamente maestoso come le opere<br />

composte nel passato. Il vero musicista n<strong>on</strong> deve,<br />

come molti fanno, scopiazzare da altre canz<strong>on</strong>i già<br />

esistenti (tralasciando il fatto che questo avveniva<br />

anche nel passato). Il vero musicista deve cercare<br />

di esprimere il suo genio musicale comp<strong>on</strong>endo<br />

una musica sua, unica. Il musicista deve cercare nei<br />

meandri della sua mente, nel più prof<strong>on</strong>do del suo<br />

cuore la giusta melodia, quella che, c<strong>on</strong> il passare<br />

degli anni, ha composto senza accorgersene. Ma<br />

per comporre una giusta melodia, n<strong>on</strong> c’è bisogno<br />

soltanto di questo, di questo guardarsi dentro, c’è<br />

bisogno, naturalmente, di certe capacità musicali e,<br />

sempre naturalmente, un po’ di pazzia. Ogni grande<br />

compositore della storia (soprattutto Mozart,<br />

sec<strong>on</strong>do me) è stato un grande pazzo, perché<br />

solamente c<strong>on</strong> un po’ di pazzia si riesce a spezzare<br />

le leggi dell’ordinario e rivoluzi<strong>on</strong>are totalmente la<br />

musica.<br />

Ritorno alla domanda Cos’è’ la musica. Cos’è’ la<br />

musica? La musica è l’arte dei su<strong>on</strong>i. Ma cos’è’ un<br />

su<strong>on</strong>o? Il mio fedelissimo quaderno di fisica mi<br />

dice che: il su<strong>on</strong>o è un <strong>on</strong>da l<strong>on</strong>gitudinale prodotta<br />

dalla vibrazi<strong>on</strong>e di un oggetto (un solido, in<br />

generale) che si propaga nei materiali attraverso<br />

le <strong>on</strong>de successive. In poche parole è un <strong>on</strong>da,<br />

come un <strong>on</strong>da del mare. N<strong>on</strong> è incredibile che<br />

una semplice vibrazi<strong>on</strong>e crea qualcosa come un<br />

su<strong>on</strong>o? Immaginiamo di guardare, molto da vicino,<br />

un dito che pizzica una corda di una chitarra.<br />

È veramente sensazi<strong>on</strong>ale: basta mettere in<br />

vibrazi<strong>on</strong>e, c<strong>on</strong> un gesto semplicissimo, la corda<br />

per creare un su<strong>on</strong>o. Sembra una cosa banale: un<br />

su<strong>on</strong>o, cosa vuoi che sia, se ne sent<strong>on</strong>o infiniti<br />

ogni giorno. Ma se pensiamo su come viene<br />

prodotto, mettendo in vibrazi<strong>on</strong>e per esempio una<br />

corda, su come, questa corda, nel suo movimento<br />

sposti le molecole d’aria e crei delle <strong>on</strong>de, su<br />

come queste <strong>on</strong>de si propagano nell’aria, su<br />

come arrivano alle nostre orecchie e mett<strong>on</strong>o

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!