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VII<br />

CONCORSO MAILING<br />

LIST HISTRIA<br />

3° PREMIO<br />

motto PESCIOLINI D’ORO<br />

Lena b<strong>on</strong>assin, sara b<strong>on</strong>assin<br />

Classe VI b Scuola Elementare Italiana<br />

“Giuseppina Martinuzzi” Pola<br />

Motivazi<strong>on</strong>e - Le candidate, dotate di bu<strong>on</strong>a<br />

padr<strong>on</strong>anza linguistica, hanno saputo dipingere<br />

semplici e simpatici quadretti di vita marinara, c<strong>on</strong><br />

spunti interessanti e vivacità descrittiva. La pertinenza<br />

alla traccia proposta è pienamente soddisfatta e si<br />

denota maturità espressiva e c<strong>on</strong>cettuale unitamente<br />

all’amore per la terra in cui si vive.<br />

STORIE DI MARE CHE SI RACCONTANO NELLA<br />

MIA FAMIGLIA<br />

Il c<strong>on</strong>tadino in barca<br />

C’erano due pescatori, Giuseppe e Pietro, che ogni<br />

giorno andavano a pesca. Al pomeriggio calavano le<br />

reti e il palamito c<strong>on</strong> le esche, al mattino andavano<br />

a riprenderli. Il c<strong>on</strong>tadino T<strong>on</strong>i, loro amico, li pregava<br />

spesso e c<strong>on</strong> insistenza di prenderlo in barca per<br />

vedere come si pesca.<br />

Era bel tempo quel giorno in cui i due pescatori<br />

invitar<strong>on</strong>o T<strong>on</strong>i ad andare c<strong>on</strong> loro. Questi accolse c<strong>on</strong><br />

gioia l’invito. Tutto andò bene finchè il tempo rimase<br />

bello, ma mentre si apprestavano a recuperare le reti<br />

e il palamito il tempo improvvisamente cambiò. Un<br />

forte vento di scirocco fece talmente agitare il mare da<br />

provocare un forte d<strong>on</strong>dolio della barca. Il povero T<strong>on</strong>i<br />

barcollante fu quasi preso dal malore. Giuseppe e Pietro<br />

senza badare a T<strong>on</strong>i c<strong>on</strong>tinuar<strong>on</strong>o nel recupero delle reti<br />

e del palamito come se niente stesse succedendo.<br />

37<br />

Finito il lavoro rimisero i remi negli scalmi e remando<br />

alacremente fecero ritorno nel porticciolo. Arrivati,<br />

T<strong>on</strong>i, evidentemente molto c<strong>on</strong>fuso e agitato, scese<br />

per primo dalla barca . Messo il piede a terra gridò:<br />

«Val più un metro de tera ferma che tuto el mar!<br />

Mai più in barca!». E infatti n<strong>on</strong> chiese più agli amici<br />

pescatori di prenderlo c<strong>on</strong> loro in barca.<br />

Accordo sbagliato<br />

Due compari, Luciano e Gianni, proprietari di una<br />

battana e di un ferale, un giorno decisero di andare<br />

assieme a pesca. Luciano disse: «Compare andemo<br />

a luminà, però ti ti dovaria remar.» «Si, si va ben<br />

andemo.». Arrivata la sera si imbarcar<strong>on</strong>o e si<br />

all<strong>on</strong>tanar<strong>on</strong>o dal porto.<br />

Luciano c<strong>on</strong> la fiocina e il ferale c<strong>on</strong>trollava il f<strong>on</strong>dale<br />

per vedere se c’era del pesce, mentre Gianni remava.<br />

«Gianni ferma, vedo un’ orada.», Gianni c<strong>on</strong>tinuava a<br />

remare. E Luciano dopo un po’: «Gianni ferma, vedo<br />

un granso.», ma Gianni c<strong>on</strong>tinuava a remare. E così<br />

mentre Luciano segnalava un pesce dopo l’ altro Gianni<br />

c<strong>on</strong>tinuava a remare. Rientrati in porto a mani vuote<br />

Luciano arrabbiato rimproverò Gianni. E questi rispose:<br />

«Ti ti me ga ciamado per remar e no per pescar!»<br />

Andò a finire che i due compari rimasero senza<br />

guazzetto e senza cena.<br />

N<strong>on</strong> basta la bu<strong>on</strong>a vol<strong>on</strong>tà<br />

La barca a terra, posta sotto sopra, attendeva nei<br />

pressi del porticciolo di essere ridipinta. Ad eseguire il<br />

lavoro si era offerto sp<strong>on</strong>taneamente il nipote, il quale<br />

di bu<strong>on</strong> mattino pregò il n<strong>on</strong>no di dargli la pittura. Il<br />

n<strong>on</strong>no c<strong>on</strong>tento per la bu<strong>on</strong>a vol<strong>on</strong>tà del nipote gli<br />

c<strong>on</strong>segnò un barattolo di colore di base bianco e gli<br />

disse di dipingere la parte superiore della barca.<br />

Il nipote arrivato nei pressi della barca incerto sul da<br />

fare, decise di dipingere il f<strong>on</strong>do barca che in quella<br />

posizi<strong>on</strong>e era effettivamente la parte superiore.<br />

I passanti sapendo che quel colore serviva per<br />

dipingere la parte superiore della barca si chiedevano<br />

incuriositi come mai quell’ errore.<br />

A lavoro ultimato il nipote andò a chiamare il n<strong>on</strong>no<br />

che subito venne a c<strong>on</strong>trollare l’ opera. Si meravigliò<br />

che il nipote avesse dipinto il f<strong>on</strong>do barca e n<strong>on</strong> la<br />

parte superiore. Disse: «Perchè hai dipinto il f<strong>on</strong>do<br />

barca? Io ti ho detto di dipingere la parte superiore e<br />

n<strong>on</strong> il f<strong>on</strong>do.»<br />

Per correggere l’ errore si dovette dipingere c<strong>on</strong> un<br />

colore idrorepellente il f<strong>on</strong>do barca e naturalmente<br />

la parte superiore c<strong>on</strong> un altro barattolo di bianco<br />

di base.

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