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31.05.2013 Views

VII CONCORSO MAILING LIST HISTRIA 15 Ci sono stati numerosi interventi durante l’annuale raduno della Mailing List Histria che si è tenuto nel pomeriggio. L’argomento trattato è stato: “MEMORIA CONDIVISA: uNA pOSSIbILITà O uN’uTOpIA?” Maria Luisa Botteri ha donato alla Comunità degli Italiani di Capodistria un pannello fotografico sulla Cappella di S. Giacomo di Vicovaro nella parte adornata con sculture da Domenico da Capodistria. Il Tempietto di San Giacomo di Vicovaro venne eretto per la famiglia orsini da Domenico da Capodistria morto a Vicovaro e completato da Giovanni Dalmata. L’ottagonale Cappella è la più bella testimonianza del passato splendore di Vicovaro ( cittadina a 40 km da Roma ) ed è considerata uno dei più significativi esempi architettonici e scultorei del periodo di transizione (sec. XV) che questa zona presenti. l pannello è stato realizzato dalla valente fotografa Maria adelaide Stortiglione . Lino Vivoda, direttore del periodico istria europa prendendo la parola Lino Vivoda, direttore del periodico istria europa e sostenitore del concorso della MLH con il premio per il tema che di più si avvicina agli ideali europeistici del giornale, ricorda i primi passi del riavvicinamento esuli-rimasti rallegrandosi dei progressi fatti in questi anni in merito al problema. Infatti quando egli era Sindaco del Libero Comune di pola in esilio diede il via nella sede del Circolo degli Italiani di pola con la presidente Olga Milotti, al ripristino dei rapporti tra gli italiani dell’Istria in tempi ancora molto difficili. Si rallegra poi per il fatto che da Trieste a Capodistria si sia potuti venire oggi senza più sbarre confinarie tra Italia e Slovenia, dal momento che siamo tutti in europa. Segno del mutare dei tempi, ma anche grande soddisfazione per chi come il suo giornale auspica l’Istria in europa, senza più confini tra Istriani. Attende quindi ora che anche la Croazia entri nella comune casa europea in modo che sparisca anche il confine sul Dragogna. Infine si complimenta con i docenti delle scuole istriane e dalmate (ma anche montenegrine) che hanno assistito e spronato i loro alunni a partecipare al concorso della MLH, avendo notato la soddisfazione dei premiati. una larga partecipazione che vede premiati gli intenti della MLH per aiutare la diffusione della cultura e della lingua italiana. una grande soddisfazione per Axel, Gianclaudio, Marialuisa, Walter, e Mariarita, ma anche molti altri. Guido Rumici, insegnante, ricercatore di Storia ed economia regionale, cultore di diritto dell’Unione europea e di organizzazione internazionale nell’Università di Genova; premio carbonetti nel 1998 con “l’istria cinquant’anni dopo il grande esodo”; premio Tanzella nel 2001 con “la scuola italiana in istria” e nel 2006 con “infoibati”. Tra i suoi ultimi lavori: “Un paese nella bufera: pedena 1943/1948” lavoro dedicato al periodo dell’occupazione tedesca e del dopoguerra in una località dell’istria interna e “Storie di deportazione” testimonianze di persone sopravvissute alle carceri jugoslave. La recente istituzione in Italia del Giorno del Ricordo, in occasione dell’anniversario del Trattato di pace firmato a parigi il 10 febbraio 1947, con cui venne sancita la cessione della sovranità alla Jugoslavia delle province di pola, di Fiume e di Zara e di gran parte di quelle di Gorizia e di Trieste, ha fatto tornare alla ribalta dell’opinione pubblica nazionale alcune pagine poco conosciute della storia italiana del Novecento. La Venezia Giulia e la Dalmazia, terre di confine e di incontro tra popoli e culture diverse, sono state il palcoscenico di notevoli eventi storici che hanno modificato a più riprese l’immagine e l’essenza di questi territori con diversi spostamenti delle linee di confine che hanno provocato traumi e lacerazioni in parte delle popolazioni qui residenti. Non sarebbe giusto però ridurre la storia di queste regioni ai soli periodi e momenti di scontro e di tensione, perché l’insieme delle relazioni umane e sociali ha prodotto anche lunghi periodi di convivenza e di collaborazione tra le diverse etnie presenti nell’area interessata. Il recupero della memoria del passato che da anni la

1 Edizione 2009 Mailing List Histria (M.L.H.) cerca di perseguire, anche con il meritorio concorso letterario dedicato agli allievi delle Scuole elementari e Medie con lingua d’insegnamento italiana presenti nelle attuali repubbliche di Slovenia, Croazia e Montenegro, ha dichiaratamente lo scopo di conservare e diffondere la storia e la cultura delle regioni che si affacciano sull’Adriatico orientale. Tale azione culturale può inevitabilmente essere oggetto di discussione tra chi ritenga che sia possibile lavorare per favorire una memoria condivisa su argomenti storici anche laceranti, come quelli che avvennero nella Venezia Giulia e in Dalmazia durante il secolo scorso, e chi invece ritenga utopistica tale possibilità. e’ opinione di chi scrive che l’obiettivo di una memoria condivisa non sia in realtà né realizzabile né importante: chi ha vissuto periodi storici densi di avvenimenti drammatici difficilmente è disposto a condividere le proprie passioni e le proprie scelte con chi ha seguito percorsi differenti e spesso pure le generazioni più giovani tendono a porsi davanti a tali eventi in base ai propri convincimenti personali preesistenti piuttosto che ad una serena disamina delle varie posizioni. Sarebbe allora preferibile ricercare, piuttosto che una memoria condivisa, una memoria comparata e rispettata, in cui fossero almeno esposte, conosciute e riconosciute le diverse prospettive in cui gli uomini e le donne dell’epoca operarono e fecero le proprie scelte. In tale ottica anche la ong>pubblicazioneong> delle testimonianze orali, degli scritti privati e dei racconti di famiglia, può in un qualche modo contribuire alla conoscenza del tempo passato, pur nei ben noti limiti di tali fonti, molto spesso non del tutto oggettive. I testi scritti a posteriori e le testimonianze raccolte a distanza di molti anni dai fatti narrati risentono infatti dello scorrere del tempo e degli inevitabili condizionamenti apportati dagli avvenimenti successivi. Ciò nonostante, tali fonti, pur nella loro brevità e nella semplicità degli episodi descritti, possono rappresentare uno strumento utile almeno in parte per comprendere meglio il clima in cui si svolsero le ben più ampie vicende di un popolo diviso dai grandi eventi del Novecento. Giorgio Varisco - associazione dalmati italiani nel mondo: Gli italiani di Dalmazia salutano gli amici della ML Histria porto il saluto e il ringraziamento dei dalmati italiani dispersi nel mondo agli amici della ML Histria che hanno il merito di trasmettere via internet una puntuale rassegna stampa che informa di quanto accade in Adriatico. Chi non la legge non solo ignora, ma non è in grado di comprendere e di parlare di quanto oggi avviene a Trieste, in Istria e in Dalmazia. axel Famiglini ha il merito di guidare questo gruppo di amici che promuove questo simpatico Concorso letterario per giovani concorrenti. Amici che non si sono fatti conquistare dall’idea di costituirsi in associazione, scegliendo di mantenere l’autonomia rispetto ai mondi che rappresentano gli italiani da ogni parte del nostro confine. Interverrò su due argomenti, il primo è il tema proposto da Axel per l’odierno Raduno di Capodistria 2009 “memoria condivisa: una possibilità o un’utopia?” . Memoria condivisa? Difficile da realizzare tra chi in Italia ed altrove ha creduto nel comunismo come valore ed altri che hanno combattuto tutto ciò che il comunismo rappresenta. Vi è tuttavia una verità che tra gli storici, ma anche tra gli esuli ed i rimasti, si continua a non comprendere. Responsabili della tragedia dell’esodo non sono comunismo e fascismo, ma il nazionalismo che ebbe origine ben prima che il fascismo producesse i suoi danni. Meglio di altri, i dalmati sapevano di vivere in una terra plurietnica, di rappresentare una minoranza, qualificata, ma minoranza e sapevano che li si voleva cacciare dalla loro terra di origine. Lo sapevamo dalla metà dell’800 quando, complice l’Imperial Regio Governo austriaco, il primo esodo degli italiani dalla Dalmazia ebbe luogo in un clima di forti violenze. Né l’osannata europa, con la suo ombrello di speranze e di illusioni, sembra annullare gli attuali nazionalismi più ottusi. esprimo inoltre una speranza; come oggi vengono premiati i giovani e bravi studenti sloveni, croati e montenegrini della minoranza italiana che studiano nelle scuole dove si insegna anche in italiano, così vorrei che domani potesse iniziare a Zara anche l’insegnamento dell’italiano. e’ di questi giorni la notizia che non si svolgeranno nell’anno scolastico 2009-2010 i corsi di italiano all’asilo “Sunce” di Zadar, così come richiesti dall’unione Italiana. “Non vogliamo essere accusati di italianizzare i nostri bambini” dichiara la solerte direttrice, dimenticando che la cultura di una minoranza è universalmente riconosciuta in europa e nel mondo libero e democratico come un arricchimento anche per la maggioranza. Concetto che dovrebbe essere ben noto e condiviso dalla classe dirigente di quella Croazia che chiede di entrare in europa. Gabriele Bosazzi da “la Voce della Famia ruvignisa” maggio-giugno 2009 Iniziative in Istria A Capodistria l’annuale Raduno della Mailing List Histria Domenica 31 maggio si è svolto a Capodistria il IX raduno della “Mailing List Histria”, un forum dedicato all’Istria. fondato nel 2001 da Axel Famiglini, un giovane di origine

1 Edizi<strong>on</strong>e<br />

2009<br />

Mailing List Histria (M.L.H.) cerca di perseguire, anche c<strong>on</strong><br />

il meritorio c<strong>on</strong>corso letterario dedicato agli allievi delle<br />

Scuole elementari e Medie c<strong>on</strong> lingua d’insegnamento<br />

italiana presenti nelle attuali repubbliche di Slovenia,<br />

Croazia e M<strong>on</strong>tenegro, ha dichiaratamente lo scopo di<br />

c<strong>on</strong>servare e diff<strong>on</strong>dere la storia e la cultura delle regi<strong>on</strong>i<br />

che si affacciano sull’<strong>Adriatico</strong> orientale.<br />

Tale azi<strong>on</strong>e culturale può inevitabilmente essere oggetto<br />

di discussi<strong>on</strong>e tra chi ritenga che sia possibile lavorare<br />

per favorire una memoria c<strong>on</strong>divisa su argomenti storici<br />

anche laceranti, come quelli che avvennero nella Venezia<br />

Giulia e in Dalmazia durante il secolo scorso, e chi invece<br />

ritenga utopistica tale possibilità.<br />

e’ opini<strong>on</strong>e di chi scrive che l’obiettivo di una memoria<br />

c<strong>on</strong>divisa n<strong>on</strong> sia in realtà né realizzabile né importante:<br />

chi ha vissuto periodi storici densi di avvenimenti<br />

drammatici difficilmente è disposto a c<strong>on</strong>dividere le<br />

proprie passi<strong>on</strong>i e le proprie scelte c<strong>on</strong> chi ha seguito<br />

percorsi differenti e spesso pure le generazi<strong>on</strong>i più<br />

giovani tend<strong>on</strong>o a porsi davanti a tali eventi in base ai<br />

propri c<strong>on</strong>vincimenti pers<strong>on</strong>ali preesistenti piuttosto che<br />

ad una serena disamina delle varie posizi<strong>on</strong>i. Sarebbe<br />

allora preferibile ricercare, piuttosto che una memoria<br />

c<strong>on</strong>divisa, una memoria comparata e rispettata, in cui<br />

fossero almeno esposte, c<strong>on</strong>osciute e ric<strong>on</strong>osciute le<br />

diverse prospettive in cui gli uomini e le d<strong>on</strong>ne dell’epoca<br />

operar<strong>on</strong>o e fecero le proprie scelte.<br />

In tale ottica anche la <str<strong>on</strong>g>pubblicazi<strong>on</strong>e</str<strong>on</strong>g> delle testim<strong>on</strong>ianze<br />

orali, degli scritti privati e dei racc<strong>on</strong>ti di famiglia, può in<br />

un qualche modo c<strong>on</strong>tribuire alla c<strong>on</strong>oscenza del tempo<br />

passato, pur nei ben noti limiti di tali f<strong>on</strong>ti, molto spesso<br />

n<strong>on</strong> del tutto oggettive.<br />

I testi scritti a posteriori e le testim<strong>on</strong>ianze raccolte<br />

a distanza di molti anni dai fatti narrati risent<strong>on</strong>o<br />

infatti dello scorrere del tempo e degli inevitabili<br />

c<strong>on</strong>dizi<strong>on</strong>amenti apportati dagli avvenimenti successivi.<br />

Ciò n<strong>on</strong>ostante, tali f<strong>on</strong>ti, pur nella loro brevità e nella<br />

semplicità degli episodi descritti, poss<strong>on</strong>o rappresentare<br />

uno strumento utile almeno in parte per comprendere<br />

meglio il clima in cui si svolsero le ben più ampie vicende<br />

di un popolo diviso dai grandi eventi del Novecento.<br />

Giorgio Varisco - associazi<strong>on</strong>e dalmati italiani nel m<strong>on</strong>do:<br />

Gli italiani di Dalmazia salutano gli amici della ML<br />

Histria<br />

porto il saluto e il ringraziamento dei dalmati italiani<br />

dispersi nel m<strong>on</strong>do agli amici della ML Histria che hanno il<br />

merito di trasmettere via internet una puntuale rassegna<br />

stampa che informa di quanto accade in <strong>Adriatico</strong>.<br />

Chi n<strong>on</strong> la legge n<strong>on</strong> solo ignora, ma n<strong>on</strong> è in grado di<br />

comprendere e di parlare di quanto oggi avviene a Trieste,<br />

in Istria e in Dalmazia. axel Famiglini ha il merito di<br />

guidare questo gruppo di amici che promuove questo<br />

simpatico C<strong>on</strong>corso letterario per giovani c<strong>on</strong>correnti.<br />

Amici che n<strong>on</strong> si s<strong>on</strong>o fatti c<strong>on</strong>quistare dall’idea di<br />

costituirsi in associazi<strong>on</strong>e, scegliendo di mantenere<br />

l’aut<strong>on</strong>omia rispetto ai m<strong>on</strong>di che rappresentano gli<br />

italiani da ogni parte del nostro c<strong>on</strong>fine.<br />

Interverrò su due argomenti, il primo è il tema proposto<br />

da Axel per l’odierno Raduno di Capodistria 2009<br />

“memoria c<strong>on</strong>divisa: una possibilità o un’utopia?” .<br />

Memoria c<strong>on</strong>divisa? Difficile da realizzare tra chi in Italia<br />

ed altrove ha creduto nel comunismo come valore ed<br />

altri che hanno combattuto tutto ciò che il comunismo<br />

rappresenta. Vi è tuttavia una verità che tra gli storici,<br />

ma anche tra gli esuli ed i rimasti, si c<strong>on</strong>tinua a n<strong>on</strong><br />

comprendere. Resp<strong>on</strong>sabili della tragedia dell’esodo n<strong>on</strong><br />

s<strong>on</strong>o comunismo e fascismo, ma il nazi<strong>on</strong>alismo che ebbe<br />

origine ben prima che il fascismo producesse i suoi danni.<br />

Meglio di altri, i dalmati sapevano di vivere in una terra<br />

plurietnica, di rappresentare una minoranza, qualificata,<br />

ma minoranza e sapevano che li si voleva cacciare dalla<br />

loro terra di origine. Lo sapevamo dalla metà dell’800<br />

quando, complice l’Imperial Regio Governo austriaco, il<br />

primo esodo degli italiani dalla Dalmazia ebbe luogo in un<br />

clima di forti violenze. Né l’osannata europa, c<strong>on</strong> la suo<br />

ombrello di speranze e di illusi<strong>on</strong>i, sembra annullare gli<br />

attuali nazi<strong>on</strong>alismi più ottusi.<br />

esprimo inoltre una speranza; come oggi veng<strong>on</strong>o<br />

premiati i giovani e bravi studenti sloveni, croati e<br />

m<strong>on</strong>tenegrini della minoranza italiana che studiano nelle<br />

scuole dove si insegna anche in italiano, così vorrei che<br />

domani potesse iniziare a Zara anche l’insegnamento<br />

dell’italiano. e’ di questi giorni la notizia che n<strong>on</strong> si<br />

svolgeranno nell’anno scolastico 2009-2010 i corsi di<br />

italiano all’asilo “Sunce” di Zadar, così come richiesti<br />

dall’uni<strong>on</strong>e Italiana. “N<strong>on</strong> vogliamo essere accusati<br />

di italianizzare i nostri bambini” dichiara la solerte<br />

direttrice, dimenticando che la cultura di una minoranza<br />

è universalmente ric<strong>on</strong>osciuta in europa e nel m<strong>on</strong>do<br />

libero e democratico come un arricchimento anche per<br />

la maggioranza. C<strong>on</strong>cetto che dovrebbe essere ben noto<br />

e c<strong>on</strong>diviso dalla classe dirigente di quella Croazia che<br />

chiede di entrare in europa.<br />

Gabriele Bosazzi<br />

da “la Voce della Famia ruvignisa” maggio-giugno 2009<br />

Iniziative in Istria<br />

A Capodistria l’annuale Raduno della Mailing List<br />

Histria<br />

Domenica 31 maggio si è svolto a Capodistria il IX raduno<br />

della “Mailing List Histria”, un forum dedicato all’Istria.<br />

f<strong>on</strong>dato nel 2001 da Axel Famiglini, un giovane di origine

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