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142 Edizi<strong>on</strong>e<br />

2009<br />

dire la bu<strong>on</strong>a musica stiamo ascoltando le emozi<strong>on</strong>i<br />

di una pers<strong>on</strong>a. La melodia di un compositore o le<br />

parole di un paroliere spesso ci parlano di lui, della<br />

sua vita e di come percepisce il m<strong>on</strong>do. Quindi, la<br />

sua realta’ spesso coincide c<strong>on</strong> la nostra e possiamo<br />

immedesimarci nelle sue canz<strong>on</strong>i.<br />

Per amare davvero la musica n<strong>on</strong> occorre saper<br />

leggere le note musicali né c<strong>on</strong>oscere la differenza<br />

tra una sinf<strong>on</strong>ia e un quartetto. Amare la musica<br />

significa soprattutto essere c<strong>on</strong>vinti di avere a che<br />

fare c<strong>on</strong> un m<strong>on</strong>do meraviglioso e magico in cui<br />

c<strong>on</strong>viv<strong>on</strong>o tradizi<strong>on</strong>e e innovazi<strong>on</strong>e, in una varietà<br />

infinita di soluzi<strong>on</strong>i e di tendenze da esplorare c<strong>on</strong><br />

le proprie orecchie e il proprio cervello. N<strong>on</strong> saprei<br />

immaginare un m<strong>on</strong>do senza la musica, nè tanto<br />

meno la mia vita senza di essa. È bello ascoltarla in<br />

macchina, sotto la doccia, in bicicletta, mentre si<br />

mangia, ovvero in ogni momento della giornata!<br />

Se ascoltata col cuore, una canz<strong>on</strong>e ti riesce a<br />

trasmettere delle emozi<strong>on</strong>i, a farti commuovere.<br />

Anche quando s<strong>on</strong>o un po’ giù di corda ma basta<br />

sentire alla radio una canz<strong>on</strong>e che mi piace, che mi<br />

dà carica e mi solleva di morale. Nei giorni di tristezza<br />

è meglio ascoltare quelle canz<strong>on</strong>i che danno una<br />

bella dose di adrenalina. La musica mi aiuta nei<br />

momenti bui e in quelli di riflessi<strong>on</strong>e. È il mio gancio<br />

per scappare dalla realtà, un piacevole sottof<strong>on</strong>do<br />

che accompagna le mie giornate. Spesso mi capita<br />

di ascoltare la musica e ballare davanti allo specchio.<br />

Essa mi rilassa tantissimo e mi serve per ricaricare le<br />

batterie durante lo studio.<br />

A chi n<strong>on</strong> è mai capitato di ascoltare un brano e di<br />

godere nello stesso istante di una dolce tristezza o di<br />

una amara felicita?<br />

La musica è ballare, riflettere, sognare, ridere,<br />

scambiare le opini<strong>on</strong>i, è dedicare un’ emozi<strong>on</strong>e, è uno<br />

stato d’ animo. Può esprimere amore e odio, ma ci<br />

da’ fiducia e forza nell’avvenire.<br />

pAuLA CVitkoVić<br />

motto MOON AND SUN<br />

Classe II a<br />

Scuola Media Superiore Italiana Fiume<br />

aScoltando Un brano di mUSica<br />

Una gelida danza delle campane serali battuta<br />

dall’alto della cupola clericale dal coro dei ruvidi<br />

bassi e delle voci angeliche, fuso col dolce pianto del<br />

violino. Il canto lugubre sospeso nell’aria stagi<strong>on</strong>ata,<br />

imp<strong>on</strong>e nelle ossa del passante smarrito, un freddo<br />

che incatena il pensiero nella tristezza. Gli spiriti<br />

dell’inverno passeggiano tra le col<strong>on</strong>ne e avanzano<br />

sempre più sicuri verso l’altare…<br />

Ma in quella gelida sera, le fiamme dei candelabri,<br />

immobili nel loro debole calore, cominciano a<br />

tremare, e si risvegliano una per una, illuminando<br />

l’oscurità della notte, richiamate dalla ritmicità<br />

regolare del triangolo brillante nelle mani di una<br />

ninfa dei laghi, circ<strong>on</strong>data da unicorni, fatine e<br />

minotauri galoppanti c<strong>on</strong> i loro flauti magici. È un<br />

richiamo alla vita, tra il mormorio dell’aura e le stelle<br />

dirigenti il canto celtico del flauto e della cornamusa.<br />

Il paesaggio notturno è dipinto dal ballo vivace<br />

delle fate e dei loro innamorati dai cuori incantati e<br />

appare surreale come in un sogno, come se bastasse<br />

stendere la mano nel tentativo di toccarlo, per farlo<br />

sparire. E come se volesse eliminare ogni incertezza<br />

dagli occhi increduli e ingannevoli di quello stesso<br />

passante, nascosto tra gli alberi ad ammirare la<br />

scena.<br />

L’esercito della vita fa sentire i suoi tamburi,<br />

fermando persino il vento nella sua grandiosità. Le<br />

truppe avanzano nel folle ritmo dei battiti nei petti<br />

spaventati. Ad un tratto - silenzio. Vita e morte<br />

faccia a faccia. Solo paura, specchiata negli occhi<br />

dell’avversario.<br />

Un lungo urlo e part<strong>on</strong>o gli attacchi: lo scalpitare<br />

dei cavalli e la marcia dei soldati sping<strong>on</strong>o alla<br />

disperazi<strong>on</strong>e, mentre i primi caduti veng<strong>on</strong>o<br />

calpestati dal diluvio di rabbia. La stridula raffica delle<br />

frecce degli arcieri oscura il cielo come un’eclissi, i<br />

cann<strong>on</strong>i assordanti fanno tremare la terra sotto i<br />

piedi. La cornamusa ed i tamburi sempre in ritmo<br />

più veloce ed agitato per le vite strappate sembrano<br />

fare una c<strong>on</strong>ta all’indietro, come per dire che s<strong>on</strong>o<br />

sempre meno le bocche fiatanti.<br />

Questa n<strong>on</strong> è più una guerra, è un incubo. Le<br />

percussi<strong>on</strong>i s<strong>on</strong>o più lente e fatali, è la musica dei riti<br />

tribali di sacrificio della vita in <strong>on</strong>ore delle divinità. La<br />

tribù danzante attorno alle vittime, coi visi colorati<br />

e le torce che ting<strong>on</strong>o l’aria di pericolo. Un misto<br />

di tamburi africani, flauti e violini, all’improvviso<br />

interrotto dalla musica spaventosa e prof<strong>on</strong>da del<br />

tromb<strong>on</strong>e di un gigante, liberato dalla morte dopo<br />

mili<strong>on</strong>i di anni trascorsi nelle carceri sotterranee della

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