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136 Edizi<strong>on</strong>e<br />
2009<br />
aScoltando Un brano di mUSica<br />
“Vedersi senza guardarsi, alzarsi dopo essere<br />
caduti: tutto ciò che ce lo permette riposa<br />
pacificamente nelle canz<strong>on</strong>i.”<br />
Un giorno, dopo aver sentito questa canz<strong>on</strong>e alla<br />
radio, ho capito che queste poche parole c<strong>on</strong>teng<strong>on</strong>o<br />
l’essenza di tutto ciò che noi, ragazzi e n<strong>on</strong>,<br />
pensiamo. Vi siete mai chiesti perchè un determinato<br />
cantante o una band siano talmente popolari? Sì,<br />
c’è il fatto della musica, quella che ci colpisce o ci<br />
disgusta subito al primo impatto, quella che può<br />
farci sognare e viaggiare c<strong>on</strong> la fantasia in universi<br />
mai visitati prima d’allora, quella che ci ricorda di<br />
momenti vissuti quasi dimenticati e forse anche di<br />
sentimenti mai provati. Poi c’è anche l’“image” dei<br />
cantanti, il messaggio a noi inviato dalle loro azi<strong>on</strong>i<br />
e dalle varie interviste, ovvero quello che vogli<strong>on</strong>o<br />
farci vedere e pensare di loro. Ma ci s<strong>on</strong>o anche le<br />
parole. Le frasi. I pensieri da loro cantati a tutta voce<br />
senza paura di essere giudicati per quello che s<strong>on</strong>o<br />
o per quello in cui cred<strong>on</strong>o. La musica vera, quella<br />
che n<strong>on</strong> ha bisogno di rientrare in un genere oppure<br />
in un’etichetta, n<strong>on</strong> è solo una melodia che rimane<br />
impressa nella mente che e n<strong>on</strong> si può fare a meno di<br />
canticchiarla: ascoltando la musica vera ascoltiamo<br />
una pers<strong>on</strong>a. Naturalmente, s<strong>on</strong>o cosciente che<br />
quasi tutto ciò da noi ascoltato sia ormai parte di<br />
una grande industria dove ogni cosa, e ogni mossa<br />
s<strong>on</strong>o c<strong>on</strong>trollate, ma le parole che ci commuov<strong>on</strong>o e<br />
nelle quali leggiamo i nostri pensieri s<strong>on</strong>o state pur<br />
scritte da qualcuno, n<strong>on</strong> è così?<br />
Ascoltando un brano di musica n<strong>on</strong> mi sento sola.<br />
S<strong>on</strong>o sollevata dal fatto che ci sia ancora qualcuno<br />
che prova quello che provo io, che ha in testa la<br />
stessa c<strong>on</strong>fusi<strong>on</strong>e e che ha gli stessi problemi. Mi<br />
pare incredibile che qualcuno sia capace di esprimere<br />
a parole tutta l’immensità di pensieri e sentimenti<br />
che mi frullano per la testa senza lasciarmi in pace<br />
un attimo. Il fatto di sentire cantate le parole che la<br />
mia mente mi sussurra ogni giorno, oltre a porgermi<br />
sollievo e a n<strong>on</strong> farmi sentire un „caso perso“, mi<br />
delude pure un po’: ho sempre creduto di essere la<br />
sola e l’unica a pensare e vedere alcune cose...ma, a<br />
quanto pare, i miei pensieri s<strong>on</strong>o c<strong>on</strong>divisi da migliaia<br />
di pers<strong>on</strong>e.<br />
Ascoltando un brano di musica, c<strong>on</strong>centrandomi<br />
sulle parole cantate, cerco di andare oltre le note<br />
e di capire ciò che l’autore voleva dire. N<strong>on</strong> sento.<br />
Ascolto. Ascolto attentamene sperando di scoprire<br />
i veri sentimenti che si nasc<strong>on</strong>d<strong>on</strong>o dietro alle<br />
parole...Mi rendo c<strong>on</strong>to che i tanto osannati cantati<br />
s<strong>on</strong>o pers<strong>on</strong>e comuni che però, a differenza della<br />
maggioranza, hanno avuto il coraggio di dare parole<br />
al dolore. Hanno fatto parlare l’amore e n<strong>on</strong> hanno<br />
lasciato i pensieri fuggire via ma li hanno scritti<br />
facendoli diventare eterni.<br />
Ascoltando un brano di musica, mi accorgo<br />
dell’ingiustizia che sto compiendo. Ho avuto il<br />
tempo di passare ore ed ore ad ascoltare un po’ di<br />
parole c<strong>on</strong>dite c<strong>on</strong> della musica di uno sc<strong>on</strong>osciuto.<br />
Ho avuto pazienza e ho aspettato che finisca di<br />
cantare, di racc<strong>on</strong>tare la sua storia. Gli ho prestato la<br />
massima attenzi<strong>on</strong>e assorbendo ogni parola detta<br />
per ricordarla. Mi s<strong>on</strong>o ritovata nelle sue frasi, ho<br />
capito i suoi crucci, ma n<strong>on</strong> posso dire di aver fatto<br />
lo stesso c<strong>on</strong> un amico, n<strong>on</strong> di averlo fatto tanto<br />
spesso come lo faccio c<strong>on</strong> le canz<strong>on</strong>i. Ascoltare<br />
un amico n<strong>on</strong> è forse meglio che ascoltare una<br />
canz<strong>on</strong>e? Una pers<strong>on</strong>a che ti parla di sé e dei suoi<br />
sogni n<strong>on</strong> merita forse la massima attenzi<strong>on</strong>e?<br />
Capire ed ascoltare un amico che parla sinceramente<br />
è molto di più che ascoltare una canz<strong>on</strong>e: mi rendo<br />
c<strong>on</strong>to che c’è qualcuno che la pensa come me e che<br />
mi sta accanto, che può aiutarmi a risolvere i miei<br />
problemi, acc<strong>on</strong>tentandosi solamente del fatto di<br />
farmi sentire i suoi.<br />
Ascoltando un brano di musica ascoltiamo un<br />
musicista e un poeta. Allarghiamo le nostre visuali<br />
e, magari, impariamo a c<strong>on</strong>oscere meglio alcuni<br />
sentimenti che abbiamo nascosto da sempre. N<strong>on</strong><br />
c<strong>on</strong>osceremo sicuramente le verità del m<strong>on</strong>do né<br />
diventeremo più intelligenti, ma riusciremo forse<br />
ad accettarle più facilmente e a cuore aperto, c<strong>on</strong><br />
un pizzico di soddisfazi<strong>on</strong>e perché coscienti di n<strong>on</strong><br />
essere da soli c<strong>on</strong> i propri problemi, nemmeno in<br />
assenza di un amico.<br />
BiAnkA ujVAroši koLić<br />
motto LACRIMA<br />
Classe III a<br />
Scuola Media Superiore Italiana Fiume<br />
docente dr.ssa Gianna Mazzieri Sankovic’<br />
aScoltando Un brano mUSicale<br />
Quando si è tristi, quando una lacrima simile alla