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31.05.2013 Views

VII CONCORSO MAILING LIST HISTRIA quadrata. Credevo che non fosse la chiave giusta, ma provai lo stesso. Infilai la chiave nella serratura, la girai e si sentì un cloc e la porta si aprì. Al momento rimasi a bocca aperta: la tanto temuta soffitta non era una soffitta polverosa come lo sono le altre, ma era simile ad un appartamento ancora ben ammobiliato. Mi chiusi la bocca e pian pianino entrai nell’ „appartamento-soffitta“: dall’entrata si passava subito al soggiorno che comprendeva un tavolo e una vetrina. Il vecchio pavimento era coperto da un sontuoso tappeto, dal soggiorno si poteva uscire sul terrazzo fatto di pietre traballanti. Alla sinistra del corridoio c’era un’enorme camera da letto con dei mobili vecchi, che a me sembravano regali. La soffitta era fantastica e non capivo perché nessuno mi aveva mai permesso di vederla. L’unica cosa che mancava era la cucina, ma non ne feci caso. Mentre perlustravo in giro, mi accorsi che c’era ancora una porta. La porta era sbarrata con degli assi incrociati. Non riuscivo a comprendere come mai in un bel appartamento come quello ci potesse essere una stanza vietata. La cosa mi ha subito incuriosito e perciò ho subito iniziato a rimuovere gli assi dalla porta, silenziosamente, in modo che la nonna non mi potesse sentire. Appena avevo rimosso gli assi, la porta si aprì e ne rimasi meravigliata: la stanza era enorme, era piena di polvere e si vedeva che era stata chiusa ancora prima che venisse imbiancata. La stanza piuttosto malconcia, mi sembrava un posto alquanto interessante da esplorare: era emozionante! Vicino alla porta c’era un vecchio mobile, un comodino e sul muro erano appoggiati due materassi a molla. Mi avvicinai al balcone, dal quale si poteva ammirare un bellissimo tramonto. Quando vidi il tramonto mi ricordai della nonna e del fatto che dovevo tornare a casa altrimenti lei avrebbe fatto mille storie. Ci sarei tornata subito se non avessi avuto così tante cose da esplorare. Mi incuriosiva l’armadio che stava sulla parete di fronte alla porta: era un armadio alto con due ante lavorate ad incasso con decori. Aprii l’armadio per vedere cosa conteneva. L’armadio era diviso a scaffali. Sul fondo dell’armadio c’era una borsa nera. Guardai dentro. Trovai una pacco di lettere legate assieme da un nastro rosso. Le aprii e le lessi una ad una. Erano le lettere che mio bisnonno scrisse a mia bisnonna dall’America. Era andato a cercare un po’ di fortuna, ma non riusciva a stare senza la sua Rosa e perciò era tornato indietro dopo due mesi di vagabondaggio. Aveva fatto tanti mestieri: dal lustrascarpe, al muratore, persino lo scaricatore di porto e quando aveva racimolato un po’ di soldi per poter tornare, era ritornato dalla sua amata. Aveva attraversato l’oceano per ben due volte, senza riuscire a cavar un ragno dal buco. Non era riuscito a stare lontano dalla sua Rosa e nemmeno dalla sua tanto amata Pola. In quel momento sentii squillare il cellulare: era la nonna che mi chiamava perchè ero in ritardo di un’ora. nikoLinA MAtkoVić motto CLOROFILLA 125 Classe VIII Scuola Elementare Dignano, sezione italiana Se poteSSi eSprimere tre deSideri... Tutti noi siamo pieni di desideri e di sogni, e ... , ammettiamolo, quando si tratta di questo siamo tutti un po’ egoisti, non è vero? Ora vi racconto quali son i miei desideri ... Per primo vorrei la pace nel Mondo (sembro una vip, non è vero?) perchè sono veramente stufa di sentire i numeri della gente che muore e soprattutto dei bambini che vengono uccisi. Veramente non capisco cosa c’è nella testa di coloro che vanno in giro ad uccidere la gente. Probabilmente loro non hanno un cuore, perchè altrimenti come spiegarlo? La seconda cosa che vorrei esprimere è che tutti al mondo possano avere cosa mangiare e una casa dove vivere, soprattutto quelli del Terzo Mondo. La terza cosa che vorrei è il sorriso sulle labbra di tutti e tanta felicità nel cuore, perchè quando si è felici, il mondo è bellissimo. Siete d’accordo? Quando sei felice, il mondo è colorato e anche quando piove, per te c’è il sole. Ora se ci penso un’attimo ... e dovessi fare l’egoista: vorrei essere felice, perchè se sei felice allora vuol dire che stai bene con la persona che ami, con la famiglia, con gli amici, ma soprattutto con te stessa. Vorrei poter abbracciare una persona che non c’è più, almeno per un minuto, mi basterebbe ... o forse poter farla tornare in vita. Vorrei poter volare sull’Oceano, essere un angelo, un fiore dai mille petali, un raggio di sole blu ... Lo so, chiedo troppo ... ? Ma comunque i desideri son desideri, e difficilmente possono diventare realtà.

126 Edizione 2009 GiuLiA pAVLoV motto PABLO Classe VI Scuola Elementare Italiana “Galileo Galilei” Umago Guardo l’orologio, mancano solo 5 minuti! L’adrenalina sale... 2 minuti, 1 minuto, e suona! Evviva, la scuola è finita! Sono libera: un anno di fatiche, interrogazioni e verifiche, e ora è tutto passato! Bisogna viverli i 4 mesi che seguono, andando al mare, in bici, e insomma divertendosi! Vado con gli amici al mare, ci stiamo tutto il giorno, poi si fa sera e tutti a casa. Stasera andrò piu tardi a dormire, finalmente! Mi alzo, il sole è gia alto, sono le 10:00. Mi squilla il cellulare, è un’amica, mi chiede se possiamo andare al mare. Mi preparo, prendo la bici e parto. In spiaggia ci mettiamo d’accordo per la festa che faremo con tutta la classe; una specie di addio! Ci mettiamo d’accordo tutta la settimana e alla fine posso consegnare gli inviti. Sabato mattina, tutti davanti a un negozio, tutti presenti e allora possiamo andare. Stendiamo gli asciugamani e andiamo in mare. Facciamo gare di nuoto e di pallanuoto. Poi andiamo un po’ fuori a scherzare e a giocare a carte. Mi diverte molto stare con i miei amici: peccato che no li potrò vedere tutta l’estate. Be’ ormai è tempo di tornare a casa. Mi sento stanca, faccio la doccia, sento il sale rimuoversi dalla pelle. Vado a letto, prendo un bel libro e mi rilasso. Mi arriva un SMS, non riconosco il numero, mi chiede come sto, ma non rispondo. Sono giorni che mi arrivano SMS di questo genere, ma non so di chi sono. Oggi è un altro giorno di libertà, vado con i miei genitori a vedere una mostra. Finita la mostra mi arriva un SMS dal ragazzo che mi piace. Mi chiede se ci possiamo trovare e gli rispondo di sì. Mi riordino e vado. Lo vedo sulla panchina e mi sento felice. Andiamo un po’ a passeggiare al tramonto. Ci sediamo e lui mi guarda negli occhi, si avvicina, io mi sento così emozionata, sento il suo respiro accanto a me e... mi bacia! Il mio primo bacio! È una meraviglia! Stiamo ancora insieme, ci divertiamo e poi ci salutiamo. Vengo a casa e non c’e nessuno, c’e un messaggio sul tavolo dove scrive che mio nonno sta male ed è all’ospedale. Chiedo un passaggio a un vicino. Corro da mio nonno, non mi dicono ancora cos’ha: sono così preuccapata. La mia famiglia piange e io non so cosa fare, dove andare... mio nonno è all’ospedale già da 3 settimane, non mi dicono niente, nessuna informazione! Alla fine mi dicono che va tutto bene, mio nonno è guarito. Sta a casa a riposarsi. Oggi piove e niente mare. Che sfortuna, adesso mi annoio. Spero che il temporale passerà fino a dopodomani, perché andiamo in vacanza. Siamo partiti, è meraviglioso e il tempo è dalla nostra. Sono stata in uno zoo, è stato bellissimo, anche se vedere tutti quegli animali patire non era molto bello. È gia agosto, fra un mese inizia la scuola. Sono in spiaggia con i miei amici, qualcuno mi mette le mani sugli occhi. Mi giro: è il ragazzo che mi piace. Il cuore mi salta in gola e mi sento così felice! Lui mi dice nell’orecchio se possiamo andare un po’ in giro. Ci allontaniamo e andiamo. Lui mi prende per mano e io divento rossa come un peperone, non so che dire, ho le farfalle nello stomaco! Lui mi parla di tutto: abbiamo molte cose in comune. La sera ci salutiamo. La mattina vado in città a comperare nuovo occorente per la scuola: non mi piace questa parte dell’estate perché mi fa ricordare la scuola. Ho comperato tutto e vado un po’ a studiare. Fra due settimane inizierà la scuola. Ora sono in città, sto tornando dalla casa di un’amica. Passo la strada: un auto sta andando troppo presto, non riesce a frenare... Sento un forte colpo, e poi niente... Apro gli occhi, sono a terra, sento il suono dell’ambulanza, non riesco ad alzarmi, mi si chiudono gli occhi, non so dove sono. Sento qualcuno parlarmi, apro pian pianino gli occhi, c’e tutta la mia famiglia e gli amici. Stanno piangendo... . Sono passati circa 4 giorni sto meglio. Sono in ospedale, ho avuto un forte incidente. I dottori dicono che sto meglio e che fra qualche giorno potrò tornare a casa. Per fortuna non ho molte fratture: solo, e fortunatamente, la mano rotta. La famiglia mi aiuta ad andare a casa. Gli amici mi hanno fatto una festa a sorpresa: ci sono tutti a casa mia. Musica, bere, mangiare: tutto! Poi il volume della musica si abbassa: è arrivata la mia simpatia. Non ci posso credere! Mi chiama a ballare, gli do la mano e balliamo. Mi lascio nelle sue braccia... è cosi bello! Andiamo un po’ fuori a ci baciamo, mi sento cosi felice, la mia vita è meravigliosa! Sto camminando per andare a scuola: rivedo tutti i miei compagni, ci abbracciamo e salutiamo. Suona la campanella, ma questa volta quella d’inizio dell’ora di lezione, di nuove interrogazioni e libri. Tutto è iniziato da capo. Quest’estate è stata la piu bella, piena di avventure, speranze e felicità!

VII<br />

CONCORSO MAILING<br />

LIST HISTRIA<br />

quadrata. Credevo che n<strong>on</strong> fosse la chiave giusta,<br />

ma provai lo stesso. Infilai la chiave nella serratura, la<br />

girai e si sentì un cloc e la porta si aprì. Al momento<br />

rimasi a bocca aperta: la tanto temuta soffitta n<strong>on</strong> era<br />

una soffitta polverosa come lo s<strong>on</strong>o le altre, ma era<br />

simile ad un appartamento ancora ben ammobiliato.<br />

Mi chiusi la bocca e pian pianino entrai nell’<br />

„appartamento-soffitta“: dall’entrata si passava subito<br />

al soggiorno che comprendeva un tavolo e una vetrina.<br />

Il vecchio pavimento era coperto da un s<strong>on</strong>tuoso<br />

tappeto, dal soggiorno si poteva uscire sul terrazzo<br />

fatto di pietre traballanti. Alla sinistra del corridoio<br />

c’era un’enorme camera da letto c<strong>on</strong> dei mobili vecchi,<br />

che a me sembravano regali. La soffitta era fantastica<br />

e n<strong>on</strong> capivo perché nessuno mi aveva mai permesso<br />

di vederla. L’unica cosa che mancava era la cucina, ma<br />

n<strong>on</strong> ne feci caso. Mentre perlustravo in giro, mi accorsi<br />

che c’era ancora una porta. La porta era sbarrata c<strong>on</strong><br />

degli assi incrociati. N<strong>on</strong> riuscivo a comprendere come<br />

mai in un bel appartamento come quello ci potesse<br />

essere una stanza vietata. La cosa mi ha subito<br />

incuriosito e perciò ho subito iniziato a rimuovere<br />

gli assi dalla porta, silenziosamente, in modo che la<br />

n<strong>on</strong>na n<strong>on</strong> mi potesse sentire. Appena avevo rimosso<br />

gli assi, la porta si aprì e ne rimasi meravigliata: la<br />

stanza era enorme, era piena di polvere e si vedeva che<br />

era stata chiusa ancora prima che venisse imbiancata.<br />

La stanza piuttosto malc<strong>on</strong>cia, mi sembrava un posto<br />

alquanto interessante da esplorare: era emozi<strong>on</strong>ante!<br />

Vicino alla porta c’era un vecchio mobile, un comodino<br />

e sul muro erano appoggiati due materassi a molla.<br />

Mi avvicinai al balc<strong>on</strong>e, dal quale si poteva ammirare<br />

un bellissimo tram<strong>on</strong>to. Quando vidi il tram<strong>on</strong>to mi<br />

ricordai della n<strong>on</strong>na e del fatto che dovevo tornare a<br />

casa altrimenti lei avrebbe fatto mille storie. Ci sarei<br />

tornata subito se n<strong>on</strong> avessi avuto così tante cose<br />

da esplorare. Mi incuriosiva l’armadio che stava sulla<br />

parete di fr<strong>on</strong>te alla porta: era un armadio alto c<strong>on</strong> due<br />

ante lavorate ad incasso c<strong>on</strong> decori. Aprii l’armadio<br />

per vedere cosa c<strong>on</strong>teneva. L’armadio era diviso a<br />

scaffali. Sul f<strong>on</strong>do dell’armadio c’era una borsa nera.<br />

Guardai dentro. Trovai una pacco di lettere legate<br />

assieme da un nastro rosso. Le aprii e le lessi una<br />

ad una. Erano le lettere che mio bisn<strong>on</strong>no scrisse<br />

a mia bisn<strong>on</strong>na dall’America. Era andato a cercare<br />

un po’ di fortuna, ma n<strong>on</strong> riusciva a stare senza la<br />

sua Rosa e perciò era tornato indietro dopo due<br />

mesi di vagab<strong>on</strong>daggio. Aveva fatto tanti mestieri:<br />

dal lustrascarpe, al muratore, persino lo scaricatore<br />

di porto e quando aveva racimolato un po’ di soldi<br />

per poter tornare, era ritornato dalla sua amata.<br />

Aveva attraversato l’oceano per ben due volte, senza<br />

riuscire a cavar un ragno dal buco. N<strong>on</strong> era riuscito a<br />

stare l<strong>on</strong>tano dalla sua Rosa e nemmeno dalla sua<br />

tanto amata Pola.<br />

In quel momento sentii squillare il cellulare: era la<br />

n<strong>on</strong>na che mi chiamava perchè ero in ritardo di un’ora.<br />

nikoLinA MAtkoVić<br />

motto CLOROFILLA<br />

125<br />

Classe VIII<br />

Scuola Elementare Dignano, sezi<strong>on</strong>e italiana<br />

Se poteSSi eSprimere tre deSideri...<br />

Tutti noi siamo pieni di desideri e di sogni, e ... ,<br />

ammettiamolo, quando si tratta di questo siamo<br />

tutti un po’ egoisti, n<strong>on</strong> è vero?<br />

Ora vi racc<strong>on</strong>to quali s<strong>on</strong> i miei desideri ...<br />

Per primo vorrei la pace nel M<strong>on</strong>do (sembro una vip,<br />

n<strong>on</strong> è vero?) perchè s<strong>on</strong>o veramente stufa di sentire<br />

i numeri della gente che muore e soprattutto dei<br />

bambini che veng<strong>on</strong>o uccisi. Veramente n<strong>on</strong> capisco<br />

cosa c’è nella testa di coloro che vanno in giro ad<br />

uccidere la gente. Probabilmente loro n<strong>on</strong> hanno un<br />

cuore, perchè altrimenti come spiegarlo?<br />

La sec<strong>on</strong>da cosa che vorrei esprimere è che tutti al<br />

m<strong>on</strong>do possano avere cosa mangiare e una casa<br />

dove vivere, soprattutto quelli del Terzo M<strong>on</strong>do.<br />

La terza cosa che vorrei è il sorriso sulle labbra di<br />

tutti e tanta felicità nel cuore, perchè quando si è<br />

felici, il m<strong>on</strong>do è bellissimo. Siete d’accordo? Quando<br />

sei felice, il m<strong>on</strong>do è colorato e anche quando piove,<br />

per te c’è il sole.<br />

Ora se ci penso un’attimo ... e dovessi fare l’egoista:<br />

vorrei essere felice, perchè se sei felice allora vuol<br />

dire che stai bene c<strong>on</strong> la pers<strong>on</strong>a che ami, c<strong>on</strong> la<br />

famiglia, c<strong>on</strong> gli amici, ma soprattutto c<strong>on</strong> te stessa.<br />

Vorrei poter abbracciare una pers<strong>on</strong>a che n<strong>on</strong> c’è più,<br />

almeno per un minuto, mi basterebbe ... o forse poter<br />

farla tornare in vita. Vorrei poter volare sull’Oceano,<br />

essere un angelo, un fiore dai mille petali, un raggio<br />

di sole blu ...<br />

Lo so, chiedo troppo ... ?<br />

Ma comunque i desideri s<strong>on</strong> desideri, e difficilmente<br />

poss<strong>on</strong>o diventare realtà.

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