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VII<br />
CONCORSO MAILING<br />
LIST HISTRIA<br />
GAiA ForLAni<br />
motto LA BALLERINA<br />
Classe VI<br />
Scuola Elementare Dignano, sezi<strong>on</strong>e italiana<br />
„in Una Soffitta Scopro oggetti antichi<br />
che incominciano a racc<strong>on</strong>tarmi la<br />
loro Storia“<br />
Io s<strong>on</strong>o una ragazza molto curiosa e c<strong>on</strong> un’enorme<br />
fantasia. A volte, nelle giornate di pioggia, mi capita<br />
di mettermi davanti alla finestra e c<strong>on</strong> l’aiuto della<br />
mia fantasia, viaggiare in paesi molto l<strong>on</strong>tani e vivere<br />
storie incredibilmente fantastiche.<br />
Un giorno mi s<strong>on</strong> detta: - Perché n<strong>on</strong> fare qualcosa<br />
di diverso, oggi! Così, ho deciso di andare dai n<strong>on</strong>ni<br />
a curiosare nella soffitta. Volevo vedere che cosa<br />
ci fosse in quella stanza, di cui da piccola avevo un<br />
po’ di paura. Forse, dentro i vecchi armadi, tra le<br />
pagine dei libri, nelle valige di una volta, vivevano dei<br />
fantasmi, degli spettri, forse anche simpatici, che la<br />
mia fantasia mi faceva immaginare.<br />
Mi voltai di scatto: in mezzo a quella stanza, tra<br />
cose antiche, vecchie, avevo sentito una vocina.<br />
Mi spaventai, ma n<strong>on</strong> corsi via, anche se c<strong>on</strong> la<br />
mente ero già per le scale che correvo, mentre le<br />
gambe mi tenevano lì, come fossero cementate. Mi<br />
avvicinai a quella vocina. Guardai sotto un grande<br />
lenzuolo polveroso, c<strong>on</strong> cui erano state coperte mille<br />
cianfrusaglie. La voce si fece sempre più forte quando<br />
davanti a me vidi una borsetta che magicamente iniziò<br />
a parlare. Mi racc<strong>on</strong>tò mille storie diverse.<br />
Era una borsetta cucita a mano, di circa 120 anni<br />
fa. La mia bisn<strong>on</strong>na l’aveva comperata durante un<br />
suo viaggio a Parigi. Era una borsetta molto bella, di<br />
un bel colore bianco c<strong>on</strong>fetto, c<strong>on</strong> per<strong>line</strong> azzurro<br />
chiare. Aveva una storia molto interessante, aveva<br />
viaggiato tanto, in moltissimi paesi. Da Parigi a<br />
Milano, da Milano a L<strong>on</strong>dra, da L<strong>on</strong>dra a New York<br />
e in molti altri luoghi. Dopo mezz’ oretta circa sentii<br />
un’altra vocina. Guardai un po’ più in là, in una<br />
scatola, trovai una cosa di cui s<strong>on</strong>o innamorata, e<br />
c<strong>on</strong> cui io mi diverto ogni settimana. Erano un paio di<br />
scarpette c<strong>on</strong> le punte, quelle che usano le ballerine<br />
classiche. Erano vecchie e usate, ma pur sempre<br />
eleganti, come nuove. Mi stupii. N<strong>on</strong> sapevo che i<br />
miei n<strong>on</strong>ni tenessero in soffitta una delle cose che<br />
mi interessano di più. Ero c<strong>on</strong>tentissima di averle<br />
trovate, e mi abband<strong>on</strong>ai alla fantasia. Anche loro<br />
iniziar<strong>on</strong>o a racc<strong>on</strong>tarmi il proprio passato. Erano<br />
appartenute ad una mia trisavola che era stata<br />
una ballerina e si era esibita in molti teatri, di tutto<br />
il m<strong>on</strong>do: a L<strong>on</strong>dra, a Parigi e anche alla Scala di<br />
Milano, insieme alla ballerina istriana Carlotta Grisi.<br />
Anche se n<strong>on</strong> l’ho mai c<strong>on</strong>osciuta questa mia bis bis<br />
bis n<strong>on</strong>na, penso di poter dire, di essere molto fiera<br />
di lei, dal punto di vista artistico perché io da grande<br />
spero di diventare una grande ballerina e magari di<br />
finire l’accademia di danza classica a New York o alla<br />
Scala di Milano. Le scarpette mi racc<strong>on</strong>tar<strong>on</strong>o anche<br />
uno degli spettacoli della mia bis bis bis n<strong>on</strong>na, a<br />
Parigi.<br />
Una sera avevano messo in scena „La Giselle“, la<br />
mia trisavola si era aggiudicata il posto di prima<br />
ballerina di fila. Tutto andò bene, lo spettacolo<br />
fu un success<strong>on</strong>e e la serata poi si c<strong>on</strong>cluse<br />
magnificamente. Quella sera aveva detto „sì“ alla<br />
proposta di matrim<strong>on</strong>io del suo corteggiatore ...<br />
N<strong>on</strong> mi ero quasi accorta di quanto si fosse fatto<br />
tardi e dovevo tornare a casa. Dopo quel giorno io<br />
tornai molte volte nel solaio dei n<strong>on</strong>ni, a trovare<br />
quelle che io chiamo „ amiche“ ossia le scarpette c<strong>on</strong><br />
la punta. Era un gioco che mi faceva molto felice,<br />
perché ogni volta che tornavo in soffitta, le scarpette<br />
mi racc<strong>on</strong>tavano un’altra avventura, ed ogni volta<br />
mi facevano sognare nella speranza che un giorno io<br />
possa esaudire il mio sogno, di tutta la vita.<br />
ALessAnDrA DAMijAnić<br />
motto AURORA<br />
123<br />
Classe VII<br />
Scuola Elementare Dignano, sezi<strong>on</strong>e italiana<br />
„in Una Soffitta Scopri oggetti antichi<br />
che incominciano a racc<strong>on</strong>tarti la<br />
loro Storia“<br />
I miei genitori s<strong>on</strong>o sempre impegnati sul lavoro,<br />
anche se devo dire la verità, n<strong>on</strong> è che mi lamenti<br />
per questo, perché riesc<strong>on</strong>o sempre a trovare del<br />
tempo per me; riesc<strong>on</strong>o sempre venire a prendermi<br />
a scuola, mi aiutano nello studio e tante altre cose.<br />
Alcune volte mi portano dalla n<strong>on</strong>na a Pola. A lei<br />
piace seguirmi nello studio ed aiutarmi c<strong>on</strong> i compiti.<br />
Quando finisco, se n<strong>on</strong> ho cosa fare, le chiedo il<br />
permesso di uscire. Lei, invol<strong>on</strong>tariamente, mi dice