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VII<br />

compagno era dovette andare a combattere. La<br />

guerra finì ma di lui n<strong>on</strong> c’ era traccia e dopo due anni<br />

lo diedere per disperso.<br />

Ascoltavo estasiata il racc<strong>on</strong>to delle mie vite narrate<br />

dal vaso, quando mi venne da starnutire. Il getto d’aria<br />

fece cadere il vaso e nooo... si ruppe in mille pezzi.<br />

Chissà come finì quella mia vita. N<strong>on</strong> lo saprò mai. E<br />

n<strong>on</strong> saprò nulla neanche delle rimanenti. E nemmeno<br />

di quella che stavo vivendo. Meglio. Forse è giusto<br />

che sia così.<br />

tinA CoreLLi<br />

motto MELA<br />

CONCORSO MAILING<br />

LIST HISTRIA<br />

Classe VIII a<br />

Scuola Elementare Italiana “San Nicolò” Fiume<br />

Una pagina bianca piena di... qUello che<br />

vi pare<br />

Inizierò questo racc<strong>on</strong>to dicendovi che questa è una<br />

storia vera, è una storia d’amore, dei tempi di guerra<br />

e di tanti ricordi. É la storia dei Corelli, è la storia della<br />

mia famiglia.<br />

Nato nel 1879, nell’ era fantastica tra il periodo<br />

Napole<strong>on</strong>ico e la Prima Guerra M<strong>on</strong>diale, il bisn<strong>on</strong>no<br />

fu il primo dei tre figli. Già da piccolo era molto<br />

interessato alla guerra e a tutto quello che centrava<br />

c<strong>on</strong> essa, che poi, nel futuro, gli tornerà utile per<br />

difendere il proprio Stato e la propria vita.<br />

Gli anni passar<strong>on</strong>o velocemente ed il bisn<strong>on</strong>no crebbe<br />

da un piccolo bambino in un serio e resp<strong>on</strong>sabile<br />

adulto. Nei primi anni della sua giovinezza inc<strong>on</strong>trò la<br />

mia bisn<strong>on</strong>na al mercato di Pisino. Fu amore a prima<br />

vista. Pochi mesi dopo, nel 1907 si sposar<strong>on</strong>o. Erano<br />

tanto felici insieme e nessuno poteva distruggere<br />

questa felicità. Nel 1908 nacque mio n<strong>on</strong>no e pochi<br />

anni dopo suo fratello. La loro gioia era immensa però<br />

n<strong>on</strong> sapevano che gli anni successivi sarebbero stati<br />

pieni di prove per il loro amore.<br />

La Grande Guerra era iniziata già da qualche mese<br />

però appena a luglio del 1914 fu annunciato il<br />

richiamo degli uomini atti alle armi, in tutti i comuni<br />

della provincia. Il bisn<strong>on</strong>no dovette fare il soldato a<br />

Laurana, ma siccome l’ Austro-Ungheria cominciò<br />

a perdere tante battaglie lo trasferir<strong>on</strong>o sul fr<strong>on</strong>te<br />

vicino all’ Ucraina. Anche lì fur<strong>on</strong>o sc<strong>on</strong>fitti e i Russi<br />

lo imprigi<strong>on</strong>ar<strong>on</strong>o e lo portar<strong>on</strong>o in un campo di<br />

119<br />

c<strong>on</strong>centramento. Vi restò per qualche anno, fino al<br />

ritiro della Russia dalla guerra.<br />

Poi, grazie a passaporti falsi, riuscì a tornare nella<br />

sua adorata Istria a cui era molto legato. Diceva che<br />

da nessuna parte al m<strong>on</strong>do l’erba era cosi verde ed il<br />

cielo era cosi azzurro.<br />

Si riprese bene dalla guerra e da alcune ferite<br />

che aveva guadagnato nel campo di battaglia ed<br />

incominciò a vivere la solita vita. Ebbe ancora quattro<br />

figli. Pensava che quei brutti momenti di guerra n<strong>on</strong><br />

li avrebbe rivissuti mai più ma si scatenò anche la<br />

Sec<strong>on</strong>da Guerra M<strong>on</strong>diale. Questa volta n<strong>on</strong> era lui<br />

quello che combatteva, ma suo figlio, mio n<strong>on</strong>no.<br />

Il 10 giugno 1940 l’ Italia entrò in guerra. Il primo<br />

impatto fu la chiamata alle armi per la popolazi<strong>on</strong>e<br />

maschile e molti istriani fur<strong>on</strong>o inviati sui fr<strong>on</strong>ti<br />

di guerra, in questo caso Fiume e i suoi dintorni. Il<br />

n<strong>on</strong>no fu uno dei pochi fortunati che fu mandato<br />

a Genova dove il terrore della guerra n<strong>on</strong> era tanto<br />

forte. Però un episodio gli restò impresso nella<br />

mente. Subito dopo la capitolazi<strong>on</strong>e dell’ Italia,<br />

cioè a dicembre del 1943, molti soldati provenienti<br />

dall’ Istria salir<strong>on</strong>o sul treno che li doveva portare<br />

a Trieste. Il treno doveva essere segreto ma<br />

questa notizia si sparse tra i soldati tedeschi che<br />

imprigi<strong>on</strong>avano ogni italiano proveniente da quelle<br />

parti. Allora le truppe tedesche decisero di fare lo<br />

sterminio già a Vicenza per liberarsi facilmente dei<br />

cadaveri. Molte pers<strong>on</strong>e, n<strong>on</strong> sapendo che la loro vita<br />

finirà proprio lì, scesero dal treno e vennero uccise.<br />

Tra questi doveva esserci anche mio n<strong>on</strong>no ma grazie<br />

a un certo Giuseppe Gersini n<strong>on</strong> si trovò lì. Egli lo<br />

salvò dalle crudeli armi tedesche e lo riportò sano<br />

e salvo a casa. Ritrovò sua moglie e i suoi figli, ma<br />

restò sorpreso dal numero di pers<strong>on</strong>e che rimasero<br />

nel villaggio. Alcuni scappar<strong>on</strong>o per paura di essere<br />

mandati in guerra e alcuni morir<strong>on</strong>o nel campo di<br />

battaglia. Tanti mariti e figli fur<strong>on</strong>o uccisi in questa<br />

crudele guerra. Il villaggio n<strong>on</strong> tornò ad essere sereno<br />

come prima della guerra. Ora era diventato una<br />

tomba piena di ricordi e di tempi l<strong>on</strong>tani passati c<strong>on</strong><br />

quelli che n<strong>on</strong> erano più vivi.<br />

E poi si accese una luce in mezzo a tutto questo buio.<br />

Il 4 agosto del 1951 nacque un grande uomo, l’ uomo<br />

a cui ringrazio di esistere, l’ uomo che mi è stato<br />

accanto in tutti i momenti della mia vita. Questo<br />

grande uomo è mio padre. Già da piccolo sapeva<br />

quali s<strong>on</strong>o i veri valori che c<strong>on</strong>tano; la famiglia,<br />

l’amore, gli amici... Tutti questi erano valori che n<strong>on</strong> si

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