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110 Edizi<strong>on</strong>e<br />

2009<br />

L’inchiostro scivola leggero sulla pagina: aumenta<br />

il passo, corre, è un folle privo di c<strong>on</strong>trollo, poi<br />

d’improvviso si blocca e mette un punto all’incanto.<br />

La carta rimane, invece, lì, ferma e impassibile,<br />

nell’attesa di essere macchiata di nero, sporcata di<br />

pensieri, inevitabilmente e indelebilmente.<br />

Eppure la mente n<strong>on</strong> riesce a capire. Tenta di<br />

inseguire ogni movimento della mano, ogni lurida<br />

parola, ogni scricchiolio della penna. Il segno<br />

insudicia e, come rapito, scompare nel nulla,<br />

lasciando parole che sanno di promesse.<br />

L’estasi fa emergere emozi<strong>on</strong>i, che alla lettura<br />

sembrano altre; tanto prof<strong>on</strong>de da n<strong>on</strong> ric<strong>on</strong>oscerle: ti<br />

legg<strong>on</strong>o nell’anima, ti scrutano nel cuore, ti penetrano<br />

intensamente, senza volerlo. I ricordi affiorano in<br />

preda al panico, l’amore diventa dolore e comincia a<br />

puzzare di silenzio e finzi<strong>on</strong>e, l’immaginazi<strong>on</strong>e colora e<br />

aggiunge c<strong>on</strong>fusi<strong>on</strong>e a c<strong>on</strong>fusi<strong>on</strong>e.<br />

La scrittura manifesta qualcosa di inaspettato, n<strong>on</strong><br />

voluto, cancellato, divorato a morsi; e allora i fogli<br />

finisc<strong>on</strong>o in mille pezzi, da strappare ancora, fino ad<br />

annullarli. Quel cestino che si riempie c<strong>on</strong>tinuamente<br />

e viene ripetutamente svuotato. Giorno dopo giorno,<br />

insopportabile alla vista.<br />

Perchè il bianco ancora chiama? Una lite, un<br />

messaggio senza risposta, uno sguardo che si<br />

abbassa, una parola sbagliata, il cuore spezzato<br />

c<strong>on</strong>tinuamente e ripetutamente. Tutto colpisce,<br />

distrugge e imbratta pagine su pagine. Le lacrime<br />

veng<strong>on</strong>o così versate inc<strong>on</strong>sapevolmente, come<br />

fossero di sc<strong>on</strong>osciuti, e il dolore che c<strong>on</strong>suma a<br />

mano a mano si attenua, diventando di un altro.<br />

La scrittura è questo: la capacità di vedersi come<br />

sé altro, l’opportunità di scrivere, cancellarsi e<br />

dimenticare, la c<strong>on</strong>sapevolezza dolce di vivere<br />

sognando, l’unica traccia che promette eternità.<br />

Scrivere è la mia poesia ed è scrivendo che<br />

comincio l’anno, seduta sul letto di una casa n<strong>on</strong><br />

mia. Ho scritto, scrivo e scriverò, s<strong>on</strong>o queste le<br />

mie poche certezze, insieme alle immagini che mi<br />

accompagnano, mentre la notte, che n<strong>on</strong> termina,<br />

l’amicizia che ritorna, la bellezza che n<strong>on</strong> sfuma,<br />

l’amore, s<strong>on</strong>o gli obiettivi da fissare e n<strong>on</strong> cancellare.<br />

Quest’anno sì, comincio c<strong>on</strong> una trasgressi<strong>on</strong>e:<br />

scrivo in prima pers<strong>on</strong>a e scrivo per imprimere.<br />

In ogni caso scrivo, perchè solo così so amare;<br />

Scrivo, perchè solo così devo ricordare;<br />

Scrivo, perchè solo così ti potrei cancellare...<br />

Scrivi per n<strong>on</strong> rinunciare.<br />

DAriA čep<strong>on</strong><br />

motto I PENSIERI SONO LIBERI E NESSUNO PUÓ<br />

SCRUTARLI<br />

Classe IX b<br />

Scuola Elementare Italiana<br />

“Vincenzo e Diego de Castro” Pirano<br />

Una pagina bianca piena di ... qUello che<br />

vi pare<br />

Di quello che mi pare ? Proprio di tutto, in una sola<br />

pagina?<br />

Ma come si fa ad esprimere su dei vuoti fogli bianchi<br />

tutta la tua vita, tutti i tuoi pensieri e sentimenti?<br />

E’ impossibile, o quasi. Chi rispetta sa farlo, sa, c<strong>on</strong><br />

una sola frase racc<strong>on</strong>tare e dire quello che pensa del<br />

m<strong>on</strong>do o di un amico, di un’idea o di un errore.<br />

Io credo di farcela, proprio perché so di essere capace<br />

di rispettare i pensieri e le visi<strong>on</strong>i altrui. Ma n<strong>on</strong> basta<br />

solo la certezza di riuscirci, bisogna sapere anche<br />

come e di cosa riempire questa pagina. Forse c<strong>on</strong> dei<br />

pensieri, oppure c<strong>on</strong> dei giudizi o c<strong>on</strong>sigli. Sec<strong>on</strong>do<br />

me potrebbe servire anche per sfogarsi, per liberare<br />

un certo peso che teniamo dentro di noi, ma la cosa<br />

più giusta è sicuramente seguire l’istinto.<br />

L’istinto è, infatti, il fattore che spinge qualcuno<br />

ad agire in un certo modo, bello o brutto, giusto o<br />

sbagliato, comunque spesso l’istinto ha ragi<strong>on</strong>e<br />

e ci dice cosa sia opportuno fare. Anche se gli<br />

altri n<strong>on</strong> c<strong>on</strong>divid<strong>on</strong>o il tuo modo di fare, il tuo<br />

comportamento, le tue idee, n<strong>on</strong> vuol dire ancora che<br />

loro hanno ragi<strong>on</strong>e e tu torto. Bisogna sempre essere<br />

sicuri di sé, credere in noi stessi in qualsiasi momento<br />

e da qualsiasi parte. L’importante è di n<strong>on</strong> mollare<br />

mai e neanche di ripudiare ciò in cui sinceramente si<br />

crede, anche a rischio di n<strong>on</strong> essere accettati.<br />

Ognuno è speciale a suo modo e possiede doti<br />

diverse dalle tue, ma se ognuno impara a rispettare<br />

sé stesso e gli altri, allora n<strong>on</strong> c’è alcun motivo o<br />

giustificazi<strong>on</strong>e plausibile perché una pers<strong>on</strong>a n<strong>on</strong><br />

ti debba accettare così come sei. Rispettare e<br />

giudicare n<strong>on</strong> s<strong>on</strong>o termini del tutto antitetici, anzi,<br />

sec<strong>on</strong>do me, giudicare n<strong>on</strong> significa solo criticare<br />

negativamente qualcosa o qualcuno, ma se il nostro<br />

giudizio è costruttivo alla fine ci si arricchisce e si<br />

cresce insieme. E se stiamo già parlando di cosa<br />

sia giusto o sbagliato, io credo sinceramente che<br />

la cosa migliore sia che una pagina bianca resti<br />

bianca. N<strong>on</strong> macchiata da vane parole di ingiustizia,

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