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VII<br />

CONCORSO MAILING<br />

LIST HISTRIA<br />

SEZIONE ALTRI TEMI PARTECIPANTI<br />

Scuole elementari – lavori individuali:<br />

eLeAnor CLAir Morris GiurGeViCH<br />

motto I SASSI CI RACCONTANO<br />

Classe VII<br />

Scuola Elementare Italiana<br />

“Vincenzo e Diego de Castro” Pirano<br />

prof. Franca Chersicla<br />

“in Una Soffitta Scopri oggetti antichi<br />

che incominciano a racc<strong>on</strong>tarti la<br />

loro Storia”<br />

Era un sabato. Eravamo tutti a casa, quando<br />

ricevemmo una chiamata. Era la zia. Ci comunicò<br />

che mio n<strong>on</strong>no era morto. Tutto a un tratto mi sentii<br />

invadere da una strana tristezza, perché n<strong>on</strong> avevo<br />

mai c<strong>on</strong>osciuto bene i miei n<strong>on</strong>ni materni. Il funerale si<br />

sarebbe tenuto il lunedì seguente. Riguardo la n<strong>on</strong>na<br />

materna posso soltanto dirvi che a quel tempo era<br />

ancora viva e abitava nella casa dei pensi<strong>on</strong>ati, ma n<strong>on</strong><br />

la vedevo molto spesso.<br />

Qualche giorno dopo, insieme agli altri parenti, ci<br />

riunimmo nella casa dei n<strong>on</strong>ni. Mentre i miei parenti<br />

discutevano sul fatto di vendere la casa, decisi di dare<br />

una sbirciatina in soffitta. Là, trovai oggetti di ogni<br />

tipo, ma la mia attenzi<strong>on</strong>e fu attirata sopratutto da<br />

tre oggetti: un grande vaso di vetro pieno di pietre, un<br />

vecchio album marr<strong>on</strong>e zeppo di foto sbiadite e uno<br />

zaino di cuoio tutto sdrucito. Per primo presi in mano<br />

l’album e cominciai a sfogliarlo. Dentro trovai le foto<br />

del matrim<strong>on</strong>io dei miei n<strong>on</strong>ni e dei loro viaggi. Notai<br />

che eccetto le foto del matrim<strong>on</strong>io c’erano pochissime<br />

foto dove i miei n<strong>on</strong>ni erano assieme. Trovai, invece,<br />

tantissime foto di posti sperduti, ma la cosa più stana<br />

era che n<strong>on</strong> vidi foto di capitali o di m<strong>on</strong>umenti storici<br />

famosi (le tipiche foto da turista). Questo poteva<br />

significare una sola cosa: uno dei miei n<strong>on</strong>ni era una<br />

specie di scienziato o qualcosa del genere. In effetti<br />

nello zaino trovai delle lettere che c<strong>on</strong>fermavano il mio<br />

sospetto. Iniziai a leggerle e scoprii che mio n<strong>on</strong>no era<br />

un biologo marino. Spesso partiva per lunghi viaggi<br />

che duravano parecchi mesi. Durante le sue spedizi<strong>on</strong>i<br />

scriveva lunghe lettere a mia n<strong>on</strong>na e lei a lui. Una<br />

di queste lettere riguardava degli studi effettuati in<br />

Patag<strong>on</strong>ia. Lui stava c<strong>on</strong>ducendo delle ricerche sui<br />

batteri che cresc<strong>on</strong>o sulle alghe. Guardando le date<br />

e i testi scoprii che ogni tanto qualche lettera n<strong>on</strong><br />

arrivava a destinazi<strong>on</strong>e. Cominciai a immaginare il<br />

difficile e lunghissimo viaggio che doveva compiere<br />

una lettera a quei tempi. Poteva perdersi dovunque,<br />

aff<strong>on</strong>dare c<strong>on</strong> la nave che la trasportava o poteva<br />

essere rubata da un ladro. Diedi poi un’occhiata al<br />

vaso di vetro. Era una boccia di quelle che si usavano<br />

per c<strong>on</strong>servarvi le caramelle. Svuotai i sassi sul<br />

pavimento e notai che su ogni sasso c’era scritta la<br />

provenienza. C’erano pietre di ogni tipo: da quelle<br />

magmatiche a quelle metamorfiche, di ogni forma<br />

e colore e ognuna aveva una storia da racc<strong>on</strong>tare.<br />

Alcune nascevano da vulcani, altre da sedimenti ed<br />

altre ancora da ceneri, che col passare di mili<strong>on</strong>i di<br />

anni, diventavano pietre verdastre.<br />

Tutto ad un tratto sentii la voce di mia mamma che mi<br />

chiamava e corsi giù per le scale.<br />

Quel giorno scoprii che gli oggetti n<strong>on</strong> solo poss<strong>on</strong>o<br />

racc<strong>on</strong>tarti la loro storia, ma anche quella delle<br />

pers<strong>on</strong>e che li hanno c<strong>on</strong>servati.<br />

MAtjAž puH<br />

motto CHE AVVENTURA PAUROSA!<br />

Classe VII<br />

Scuola Elementare Italiana<br />

“Vincenzo e Diego de Castro” Pirano<br />

prof. Franca Chersicla<br />

101<br />

“Una pagina bianca piena di... qUello che<br />

vi pare”<br />

cosa scrivere su questa pagina bianca? dopo aver<br />

riflettuto un bel po’ ho deciso. vi racc<strong>on</strong>terò...<br />

Le mie vacanze estive del 2007<br />

Quell’estate di due anni fa! Che spasso! Ma se n<strong>on</strong><br />

mi sbaglio... n<strong>on</strong> è quella volta che... era nel 2007?

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