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8 ESTATE ROVENTE: I MISFATTI DEGLI IMPRESENTABILI 22 settembre 2012 Il sistema raccontato in due interrogazioni parlamentari. E lunedì se ne parlerà in Consiglio Franco Barbato dell’Idv e Fabio Granata di Futuro e libertà invitano il ministro degli Interni a verificare cosa sta succedendo al Municipio di Afragola. E ricostruiscono gli affari della “cricca”: i concorsi e gli appalti su misura, l’uso di proroghe per aggirare le leggi, la famigerata vicenda “Sean” e le intimidazioni del potere deviato nei confronti di chi denuncia… AFRAGOLA - Un’estate rovente. Di quelle che lasciano il segno e non si scordano più per tutta la vita. Non solo il caldo, il mare, le vacanze, la spiaggia, il divertimento. Vincenzo Nespoli ha altro da ricordare dei tre mesi appena trascorsi. I politici, prima di mettersi in viaggio con la famiglia per raggiungere mete estive, hanno dovuto fare i conti con una bufera: costretti a “leggere” il sistema raccontato nei minimi dettagli. Giugno il mese cruciale. Ironia della sorte il ciclone si è abbattuto su Afragola il giorno quattordici, subito dopo la passerella annuale della festa di Sant’Antonio: ecco servito sul piatto una bella interrogazione parlamentare a firma dell’onorevole Francesco Barbato, parlamentare dell’Italia dei valori; a ruota Fabio Granata parlamentare di Futuro e libertà. Due atti ispettivi che raccontano, in sintesi, solo una piccola parte di quattro anni e mezzo di gestione clientelare, di affari, di scandali, di errori e orrori che hanno visto come unico protagonista il sindaco-senatore del Pdl e la “sfortunata” amministrazione locale. Fatti e misfatti di quello che poi in realtà rappresenta un vero e proprio fallimento. Politico e amministrativo. Il fallimento più brutto della storia della città. Una pagina nera che dovrà essere cancellata e pure in fretta. Una brutta tegola che cade sulla testa della fascia tricolore in modo del tutto inaspettato. L’interrogazione di Barbato è di quelle che lasciano il segno. L’indirizzo è di quelli pesanti: al ministro degli Interni Maria Cancellerieri. Denunce alle Fabio Granata, di Futuro e Libertà Franco Barbato, parlamentare dell’Italia dei valori autorità competenti sull’affarismo che regna al Municipio di Afragola. Atti, delibere e articoli di giornale. Un affondo documentato che punta a mandare a casa una persona definita dal Tribunale del Riesame come “un soggetto di notevole spessore criminale”. Tutto in un solo atto, quasi come se fosse un dossier che racconta il manuale di quello che non dovrebbe fare una buona amministrazione. L’esempio contrario che le istituzioni dovrebbero dare soprattutto in terre difficili come l’hinterland a nord di Napoli. Si parte dall’accusa di bancarotta fraudolenta e riciclaggio di denaro sporco (reati per i quali si procede separatamente) fino ad arrivare alla gestione del Comune di Afragola spaziando tra consiglieri comunali in odore di camorra, bilanci del Comune approvati con i pareri negativi del collegio dei revisori dei conti, querele tra i revisori, appalti saltati perché annullati dall’Autorità di vigilanza in quanto nel capitolato sono state riscontrate irregolarità pesanti; come se si trattasse di vestiti su misura e non di disciplinari di gara. Di esempi ce ne sono a iosa. L’appalto sui rifiuti: 60 milioni di euro in ballo. O quello relativo alle lampade votive: qui i milioni di euro in ballo ne sono 4. Senza trascurare l’uso illegittimo e contro legge dell’istituto della proroga. L’Igiene urbana, ditta che gestisce la raccolta della spazzatura in città, Afragola ad esempio continua ad ottenere appalti senza lo straccio di una gara: proroghe su proroghe. Che, in termini concreti, significano garantire alle casse dell’azienda privata milioni di euro senza concorrenza e senza sforzi. In sostanza, Barbato definisce “atteggiamento criminale” la scelta degli amministratori di evitare la possibilità ad altre imprese di partecipare alle gare per la gestione dei servizi pubblici e la volontà palese dell’esecutivo locale di blindare ogni settore del Municipio favorendo le aziende di “riferimento”. Poi, si arriva alla famigerata “Sean immobiliare”, la speculazione edilizia della famiglia Nespoli realizzata nel centro di Afragola. Barbato ricorda al ministro degli Interni che al sindaco-senatore del Pdl i Pm di Napoli Vincenzo Piscitelli e John Henry Woodkock hanno chiesto al Giudice per le indagini preliminari, Alessandro Buccino Grimaldi, un ordine di arresto, da eseguire ai domiciliari, in merito al crack dell’istituto di vigilanza “La Gazzella” nella quale sono coinvolti anche il nipote di Nespoli, Camillo Giacco, consigliere del Pdl ad Afragola, e la moglie del sindaco. Pelle d’oca. Ma non è finita qui. Anzi, siamo solo agli inizi. Fatti e misfatti. Quasi cinque anni di amministrazione racchiusi in un elenco di cose che messe tutte insieme fanno davvero venire i brividi. Com’è possibile che di fronte a
22 settembre 2012 Afragola www.napolimetropoli.it - il portale “all news” dell’area nord tutto questo lo Stato alzi bandiera bianca? Com’è possibile che ad Afragola ogni giorno si suoni un inno all’illegalità e nessuna istituzione, oltre la magistratura, muova un dito per dimostrare ai cittadini che lo Stato, quello vero, è altra cosa? Dalla “Sean” si passa alle assunzioni al Municipio. I due dirigenti Nunzio Boccia (ufficio Tecnico) e Marco Chiauzzi (ufficio Economato) assunti con concorsi “sospetti” dove i nomi dei vincitori erano già noti in città e nell’ambiente politico addirittura mesi prima che il bando fosse pubblicato. Le interrogazioni raccontano pure i “capricci” a sfondo politico del comandante della Polizia Municipale Michele Arvonio: in particolare i riflettori sono stati accesi su alcuni “atti persecutori nei confronti di alcune associazioni locali ree di aver messo in piedi attività sociali e ricreative in modo del tutto gratuito con un regolare contratto firmato dalla Nac costruzioni (titolare dei campetti ubicati tra l’iKea e Leroy Merlin); iniziative sociali da mettere al bando”. Ebbene, Arvonio si presenta con varie pattuglie dei caschi bianchi sul posto in “stile blitz”, caccia dalla struttura vari ragazzi e li trattiene nel Comando ingiustamente. Come se avessero commesso chissà quale reato. Invece si tratta dell’ennesima lezione che il sistema ha dato a chi pensa di mettersi di traverso. La “Nac costretta”, infatti, annulla il contratto alle associazioni e impedisce ai giovani di Afragola di usufruire di quelle strutture sportive su pressioni della Casa Comunale. Un macello. Tant’è che dopo alcuni giorni c’è stato un ravvedimento generale. Tutto è ritornato come prima, al netto di un’azione intimidatoria e senza senso. Almeno in apparenza. Chi, invece, conosce i fatti e le persone, sa bene che quei ragazzi sono stati intimoriti perché l’obiettivo non dichiarato ma a tutti palese era un altro: Salvatore Iavarone. Punto di riferimento delle associazioni locali ma con un difetto, imperdonabile per il sistema Nespoli. È un esponente dell’Idv, il segretario per la precisione, che ha portato e sta portando avanti in paese una battaglia a tutela della legalità. Dovrebbe avere una medaglia. Invece no. Questi atteggiamenti ad Afragola devono essere puniti. Senza sconti Vincenzo Nespoli sindaco di Afragola e senza paura in quella che ormai è considerata “terra di nessuno”. Un evento del genere, però, non poteva passare inosservato ai parlamentari che hanno dimostrato, carte alla mano, cosa significa essere governati da “soggetti di notevole spessore criminale”. Iavarone perseguitato. L’opposizione perseguitata. Proprio come capita nei regimi autoritari. Nel “dossier” non manca la chiusura del circolo degli universitari nel teatro “Umberto” “per mancanza dell’uscita di sicurezza”. Guarda caso: il circolo degli universitari. C’entra di nuovo Salvatore Iavarone. Insomma, se la struttura è utilizzata da Iavarone bisogna chiuderla. Se, invece, arriva Nespoli con Scajola, Gasparri, Fini, succede che le autorità locali chiudono gli occhi e non si accorgono di nulla. Così come capita che le attività commerciali di chi denuncia le illegalità del sistema vengano passate al setaccio con provvedimenti di chiusura che si basano su elementi smentiti in tempi record dalla magistratura. Altro tassello al mosaico. Repressione e intimidazione allo stato puro. Mentre nei confronti delle attività illegali della famiglia di chi il sistema lo sostiene, come i consiglieri comunali di maggioranza, si chiude un occhio e spesso entrambi. Possono operare tranquillamente in una situazione totale impunità. E nessuno dice nulla. Nessuno vede nulla. Nessuno fa nulla. Vicende all’attenzione della magistratura che dovrebbe capire l’emergenza che si vive a livello locale e intervenire con maggiore decisione. L’interrogazione parla pure della Corte dei conti che ha richiamato numerose volte l’ufficio Finanze, gestito da Marco Chiauzzi, contestando, tra l’altro, pure la mancata trasparenza del bilancio delle società “in house” tra cui “Afragol@net” creata proprio da Nespoli. In “Afragol@net” il sindaco ha “infilato” il marito di sua nipote Chiara, e tanti altri soggetti legati al sistema. Assunzioni bollate dall’opposizione come “illegali e clientelari”. In una “zuppa del Casale” di questo genere, un pizzico di familismo non guasta. Pronti, ancora, ad entrare nell’organico comunale figli di dirigenti di partito, giornalisti del giornale del sindaco, figli di dipendenti comunali “amici” ed organici, amici degli amici. (Ma su questo punto approfondiremo nelle prossime settimane) Assunzioni sospette al Municipio finite nel mirino anche della Presidenza del Consiglio, dipartimento della Funzione Pubblica, che ha richiamato il Comune, per l’ennesima volta, a chiarire la sua posizione. Nell’interrogazione si parla pure di un’altra questione spinosa. La “Smart Project”. Società che gestiva ad Afragola le “strisce blu”. I Comuni del Nord Italia tra cui Calolziocorte in provincia di Lecco, la città stessa di Lecco, il Comune di Cassino (Fr) e la vicina Aversa, appena sono entrati in possesso di documenti della Prefettura che spiegavano le collusioni tra la criminalità organizzata e i vertici e i dipendenti dell’impresa, hanno provveduto immediatamente ad interrompere i rapporti fino a quando tutto non fosse chiarito. L’amministrazione di Afragola, invece, con il suo dirigente alla Polizia municipale, ha 9 preferito tenersi l’impresa stretta come se nulla stesse accadendo (sulle novità relative alla telenovela della Smart project leggere l’articolo a pagina 7, ndr). E ancora: i “Piani più Europa”. Altra pioggia di denaro pubblico che il sindaco dovrebbe spendere per riqualificare il centro storico. Il sindaco fa tutto lui. Lui è la legge. Lui è il verbo. Barbato ricostruisce uno spaccato davvero brutto, indecoroso. A questi elementi oggettivi bisogna aggiungerne altri. La presenza in Assise di consiglieri in odore di camorra, altri espressione del malaffare, altri ancora condannati e/o indagati anche per reati di mafia. E di fronte a queste accuse, di fronte a questi atti oggettivi e documentati, il sindaco che fa? Scrive una lettera al prefetto spiegando che si tratta di accuse non “riscontrabili”. Punto e basta. Una debole difesa d’ufficio che testimonia la carenza di argomenti, l’incapacità e l’impossibilità di difendersi da ricostruzioni attente, dettagliate, minuziose e supportate da atti ufficiali arricchiti da ricostruzioni della Procura della Repubblica. Manca poco e i cinque lunghi anni del sistema arriveranno al capolinea. La parola tornerà agli elettori che possono punire i “collusi”, gli affaristi e tutti quelli che hanno pensato agli interessi personali, ai loro sporchi interessi speculando sulla pelle della comunità. Gli elettori hanno l’arma per punire questi soggetti. Un’arma potentissima. Una semplice matita. Provate ad utilizzarla nel modo giusto, come una clava, nella cabina elettorale e verificate i risultati. Saranno devastanti. Basta volerlo. Afragola, dopo quanto successo, ha il diritto e il dovere di rialzare la testa. I cittadini devono riprendersi la dignità. Anche perché bisogna giudicare innanzitutto un sindaco. Un sindaco “impresentabile”. Sotto tutti i punti di vista. Ma i chiarimenti alle interrogazioni parlamentari prima ancora di arrivare dal ministro Cancellieri arriveranno lunedì prossimo durante il consiglio comunale appositamente convocato per ottenere dei chiarimenti dal sindaco in merito ai contenuti delle interrogazioni parlamentari. Infatti su richiesta dei consiglieri Gennaro Giustino, Biagio Montefusco, Raffaele Falco, Giovanni Boccellino, Pasquale Grillo, Enrico Esposito, Giuseppina Tignola, Vincenzo Zucchini, Gennaro Di Lena, Marco Castaldo, Nicola Perrino è stato convocato un consiglio comunale per lunedì 24 settembre per affrontare la questione. “Non potevamo mostrarci disinteressati alle accuse dei parlamentari all’indirizzo dell’amministrazione comunale, sono accuse gravi sulle quali il sindaco e il consiglio devono fare chiarezza. Il comune è preso di assedio dagli investigatori, sintomo questo che ci lascia preoccupati e turbati. Certamente c’è qualcosa che non va ad Afragola. Il consiglio su questo deve interrogarsi. Non può bastare la ridicola lettera che il sindaco ha scritto al Prefetto di Napoli per giustificarsi delle accuse dei parlamentari interroganti. Una missiva pregna di menzogne che racconta fatti parziali distorcendo la realtà, dato questo che ci inquieta ancora di più” dichiara il primo firmatario della richiesta di consiglio comunale Gennaro Giustino. a cura di Roberto Farnese
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