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diretto da Giovanni De Cicco - NapoliMetropoli.it

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22 settembre 2012<br />

Afragola<br />

www.napolimetropoli.<strong>it</strong> - il portale “all news” dell’area nord<br />

La spina nel fianco del sin<strong>da</strong>co<br />

destino. Uno scherzo <strong>da</strong>vvero strano. Ma molto,<br />

molto strano.<br />

Risvolti dell’<strong>it</strong>er giudiziario: il fallimento è già<br />

in Cassazione<br />

Il fallimento della “Sean” dichiarato <strong>da</strong>l tribunale<br />

è stato confermato sia in primo grado di giudizio<br />

che nel secondo. Adesso la famiglia Nespoli<br />

ha presentato ricorso in Cassazione avverso la<br />

sentenza n. 112 del 12-06-2012 emessa <strong>da</strong>lla<br />

Corte di Appello di Napoli. Ad assistere la<br />

famiglia Nespoli gli avvocati Luigi Imperlino e<br />

Luca Parrella. Un documento molto articolato,<br />

copioso, che riporta tuttavia – per certi aspetti –<br />

le stesse tesi difensive, sistematicamente respinte<br />

<strong>da</strong>i giudici di prime cure. Fon<strong>da</strong>mentalmente i<br />

motivi del ricorso per Cassazione sono due: il<br />

primo con riferimento alla c.d. leg<strong>it</strong>timazione del<br />

P.M. e il secondo con riferimento all’affermata<br />

sussistenza dello stato di insolvenza.<br />

E <strong>da</strong>gli processuali emerge addir<strong>it</strong>tura un’altra<br />

chicca: il singolare intervento operato <strong>da</strong>l<br />

sin<strong>da</strong>co-senatore Vincenzo Nespoli che con<br />

una propria lettera chiedeva al suo consulente<br />

dott. Luciano Nobili di riferire ai magistrati di<br />

“essere disponibile a versare risorse economiche<br />

a favore della sean al fine di poter superare la<br />

fase di impasse che vive la società, lim<strong>it</strong>andosi<br />

a quanto necessario per la stessa per eseguire<br />

le vend<strong>it</strong>e” i magistrati hanno respinto pure<br />

la richiesta del sin<strong>da</strong>co-senatore di rilevare<br />

Al Consiglio loro siedono sulla poltrona<br />

3<br />

il fallimento della società in prima persona.<br />

Intanto i giudici della Corte di Appello hanno<br />

anche rigettato i reclami attraverso i quali sono<br />

intervenuti nel procedimento otto promissari<br />

acquirenti che chiedevano di vedersi riconosciuto<br />

il compromesso. Al momento l’unica possibil<strong>it</strong>à<br />

offerta ai promissari acquirenti, in possesso di un<br />

compromesso non registrato, è quello di iscriversi<br />

al passivo fallimentare della società. Un’arma a<br />

doppio taglio perché in molti, almeno quelli che<br />

realmente volevano acquistare casa, rischiano<br />

– se tutto va male – di non riuscire nemmeno a<br />

recuperare la “caparra”. Truffati e beffati.<br />

Un brutto affare. O meglio, un “affaire”<br />

maleodorante…<br />

mentre lasciano i c<strong>it</strong>tadini col sedere per terra…<br />

AFRAGOLA – “Giro giro tondo, casca il mondo, casca la terra tutti giù<br />

per terra”. Chi nella v<strong>it</strong>a non ha cantato una delle filastrocche più famose<br />

d’Italia che tanto piacciono ai bambini?<br />

La cosa strana è che la si deve cantare anche quando si va ad assistere un<br />

consiglio comunale.<br />

In aula quelli che dovrebbero essere i rappresentanti del popolo: tutti in<br />

giacca e cravatta. Ipad tra le mani mentre per le donne borse griffate,<br />

rossetto e oggetti di lusso. Per car<strong>it</strong>à, bisogna rappresentare gli elettori<br />

quindi è giusto essere lindi e pinti.<br />

Tirati a lucido. Ma il sistema è talmente innamorato di sé che non riesce<br />

a fare altro che specchiarsi. Si sentono belli e potenti. Sfilano <strong>da</strong>vanti al<br />

pubblico presente prima di sedersi su una como<strong>da</strong> poltroncina. C’è, però,<br />

un problema. I c<strong>it</strong>tadini che assistono alle riunioni del Consiglio devono<br />

solo guar<strong>da</strong>re e mostrarsi desiderosi.<br />

Quasi con la bava alla bocca.<br />

Non della cravatta, della borsa griffata, della giacca, dell’automobile.<br />

Queste sono cose <strong>da</strong> ricchi. Chi si reca in Consiglio per sapere cosa succede<br />

in c<strong>it</strong>tà, fa la bava alla bocca perché desidera la poltrona. Quella<br />

poltrona. Nessun frainteso. Non mi riferisco al potere, alla carica.<br />

Cose troppo lontane per la gente comune. Parlo proprio della poltrona,<br />

della sedia. Infatti, quelle riservate al pubblico sono sfon<strong>da</strong>te (la foto è<br />

eloquente, ndr). Chi si vuole sedere lo può fare, ma col sedere per terra.

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