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31.05.2013 Views

20 CRISPANO – Il leader del movimento “Progetto Crispano”, Enzo Cennamo, torna carico e motivato. Ha le idee chiare e rompe ogni indugio sulla strada che il nuovo laboratorio politico deve seguire affinché si esca dal degrado sociale, amministrativo e morale. Due le tappe fondamentali: distinte nel tempo. Il rapporto con l’amministrazione guidata da Carlo Esposito e la costruzione di un “cantiere” di idee e proposte dove trovino cittadinanza esclusivamente soggetti che hanno l’obiettivo di rimboccarsi le maniche per lavorare nell’interesse della comunità. Insomma, basta coi privilegi, basta con la “casta” che ha garantito al paese l’etichetta di “Città di camorra”. Basta coi conflitti di interesse, coi consiglieri che barattano il voto in giunta e in Assise con lo stipendio di assessore. Crispano vuole dire basta ad un sistema clientelare e di potere perverso radicato, principale causa del sottosviluppo di uno dei paesi più “inquinati” dell’hinterland a nord di Napoli. Da fiore all’occhiello alla “pecora nera”. Carlo Esposito ha guidato il rilancio e Carlo Esposito lo ha riportato nelle sabbie mobili. “Ci siamo messi in positivo – spiega Enzo Cennamo – sin dall’inizio di questa avventura. Ho dato consigli al primo cittadino per evitare quello che poi si è verificato. Non mi hanno ascoltato. Hanno preferito seguire la strada degli interessi personali e di parte tralasciando quelli collettivi. E’ arrivata l’ora di uscire allo scoperto. C’è bisogno di una riscossa delle coscienze, i cittadini devono tornare protagonisti, la popolazione deve riacquistare dignità e le istituzioni locali autorevolezza”. Non usa mezzi termini il leader di “Progetto Crispano”. Le cose non le ha mai mandate a dire. Si è sempre assunto in prima persona le responsabilità delle proprie azioni, rinunciando anche alla poltrona di assessore e allo stipendio. Quando è arrivato il momento di decidere, Cennamo non ha esitato un attimo. Quando ha capito che i valori e gli ideali erano e restano diversi dal sistema che si è impadronito del Municipio, ha sbattuto la porta e se n’è andato. “Si stanno verificando delle cose dell’altro mondo – continua Cennamo -. Agli assessori non gli bastano più i privilegi, anche e soprattutto professionali, derivanti dalla loro presenza al Comune. Hanno superato ogni limite. Ad esempio è assurdo che alcuni rappresentanti dell’amministrazione abbiano preso il vizio di contattare le imprese che vincono gli appalti in città e pretendere che il personale da impiegare nello svolgimento del servizio lo debbano raccomandare loro. Insomma, una ditta vince l’appalto e AUTUNNO CALDO “Al Comune il festival dell’illegalità Ripartiamo dalle persone perbene” Durissima presa di posizione del leader del movimento “Progetto Crispano” Enzo Cennamo. Un appello al gruppo di Carlo La Sala, a Radici e all’ex sindaco Pasquale D’Errico: “Mettiamo da parte le sigle dei partiti a livello locale per fronteggiare il clima di emergenza democratica che ha distrutto il nostro paese” di Felice Libertà l’assessore vuole mettere la gente a lavorare. Questo non significa dare lavoro ai cittadini di Crispano ma è il più brutto e becero segnale di clientelismo e miscuglio di ruoli tra amministratori e imprenditori che, invece, andrebbero distinti. All’assessore deve interessare che l’appalto sia trasparente, che sia tutto conforme alla legge e si garantisca l’efficienza del servizio. Perché mai una ditta che vince regolarmente un appalto dovrebbe sentirsi obbligata ad assumere gente segnalata dagli assessori? C’è qualcosa che non quadra in questo rapporto pure perché ci sono sempre i soliti funzionari, con conflitti di interessi enormi, che producono atti e determine illegittime e illegali. In questo caso l’assessore fa finta di non vedere e non riesce a controllare. Non riesco a capire – continua Cennamo – come mai il sindaco Esposito che fino a prova contraria è una persona retta avalli questo meccanismo perverso e queste deviazioni che rappresentano il contrario della buona e sana amministrazione”. Una denuncia chiara che dovrebbe suscitare una reazione nella “casta” al governo del paese. Ma non sarà così perché è gente che, come dimostrato negli anni, riesce a superare con la solita faccia tosta, qualche minaccia o tentativo di aggressione, tranquillamente qualsiasi scandalo. E’ come se non si vergognassero più. Nemmeno lo scioglimento degli organi elettivi per infiltrazione della camorra che ha visto protagonista l’attuale sindaco, gran parte dell’attuale giunta e della maggioranza, ha fatto balenare agli occhi di questi signori che bisognava cambiare registro. Niente di niente. “Il sindaco si è dimostrato un bugiardo – dichiara Enzo Cennamo – su più fronti. Innanzitutto, la riduzione degli stipendi del primo cittadino e degli assessori. Quando avanzai la proposta Carlo Esposito assunse un impegno: aspettiamo il nuovo bilancio e attueremo i tagli. Il bilancio è stato approvato e i loro stipendi non sono stati abbassati. Ancora una volta ha preso in giro la città. Così come ha preso in giro gli elettori su tante altre cose. Alcuni esempi. Nel programma del centrosinistra presentato in campagna elettorale, che tutti abbiamo condiviso e firmato, 22 settembre 2012 Crispano

22 settembre 2012 Crispano www.napolimetropoli.it - il portale “all news” dell’area nord C’E’ VOGLIA DI LEGALITA’ c’è l’impegno a modificare lo statuto per approvare la norma sugli assessori esterni. Perché non li vogliono fare? Eppure si garantirebbe maggiore partecipazione e avremmo la possibilità di impegnare dei seri e preparati professionisti di Crispano che hanno la voglia, la volontà e la capacità di condurre il paese in un’epoca di sviluppo concertato, armonico e di programmazione. Invece no. Il sindaco preferisce un manipolo di cortigiani pronti a sacrificare per una poltroncina e uno stipendio mensile gli interessi collettivi. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Altri impegni assunti e non mantenuti sono lì, nei diversi programmi da quasi vent’anni. Dov’è la scuola nel rione “Acquedotto”? Dov’è la scuola nel rione “Cappuccini”? Dov’è la sala teatro da realizzare in via Lutrario? Progetti vecchi. Non hanno realizzato nulla. Non sono riusciti a realizzare nessuna opera avveniristica e di livello. Con l’aggravio dei costi in quanto i progetti sono vecchi e col passar degli anni devono essere adeguati con la crescita della spesa che il Comune dovrà sostenere. Hanno fallito”. La soluzione: “Se Carlo Esposito vuole salvare la consiliatura in extremis – spiega il consigliere comunale di Progetto Crispano – deve innanzitutto far dimettere la giunta. Dobbiamo modificare lo statuto e aprire l’amministrazione alle migliori energie e professionalità che Crispano esprime. Diversamente, se vogliono bene alla loro terra, dovrebbero dimettersi e liberare le istituzioni e il paese lasciando spazio ad un rinnovamento di metodi, di ragionamenti, di idee e pure di uomini. Serve il giusto mix tra vecchi e nuovi, l’esperienza e l’energia, la forza, la voglia di rinascere e di riportare Crispano in auge ripartendo dalla questione morale e dalla legalità. Concetti sconosciuti a gran parte dei componenti dell’attuale casta”. Diretto, incisivo, preciso. Critiche e proposte. Proposte che riguardano anche il futuro. “I mesi che ci separano dalle prossime elezioni devono essere utilizzati – spiega Enzo Cennamo - dall’intellighencia locale per costruire un percorso comune. E’ evidente che viviamo in un clima di emergenza democratica. C’è la necessità di mettere da parte le sigle dei p artiti, prendere le distanze da chi ha dimostrato esclusivamente interesse per gli affari personali ed organizzare una seria alternativa di governo ragionata. Non bisogna badare solo al criterio quantitativo ma soprattutto a quello qualitativo. Le migliori energie della politica insieme alla gente comune, alla gente perbene, ai professionisti, agli operai, alle donne e ai giovani che vogliono cambiare pagina. Che pretendono di vivere in un paese moderno dove ci sia il primato dei bravi sui mediocri, ci sia il primato della legalità sull’illegalità, della meritocrazia sulle raccomandazioni e il familismo. In particolare, sul piano politico il primo appello va all’ingegnere Carlo La Sala. Non è e non può essere la stampella di Carlo Esposito. Anzi, è il 21 leader di un gruppo da valorizzare ed insieme abbiamo il dovere di costruire un futuro migliore, lontano dalle attuali logiche e dai valori negativi che l’amministrazione in carica esprime. Un altro appello lo lancio al movimento Radici, a Gregorio Imitazione, all’avvocato Michele Emiliano, all’ex sindaco Pasquale D’Errico ed ai tanti amici e giovani che negli anni si sono battuti col solo obiettivo di migliorare il paese. Mettiamo da parte a livello locale le sigle dei partiti e costruiamo un cartello di gente perbene. Crispano deve ripartire dalla gente perbene e da valori positivi”. L’ultima chicca sulla farsa delle “Città che vogliamo”. “E’ stata un fallimento – conclude Cennamo -. Usano quell’etichetta solo per predicare bene ma razzolano davvero male. Pensano che con qualche manifesto e con l’enunciazione di concetti vecchi, triti e ritriti, in un miscuglio di demagogia e pessimo populismo, riescano a coprire l’affarismo evidente, la deriva democratica, i conflitti di interesse, l’illegalità e la totale mancanza di trasparenza nell’amministrazione pubblica. Dopo questo fallimento bisognerà innanzitutto restituire decoro alle istituzioni locali. Decoro e autorevolezza. Il vero programma partecipato lo faremo noi scendendo nelle piazze, parlando con la nostra gente e promuovendo azioni che facciano il bene della nostra terra, dei nostri giovani, della nostra economia. Sarà il programma partecipato dei cittadini. Non quello degli affaristi”.

22 settembre 2012<br />

Crispano<br />

www.napolimetropoli.<strong>it</strong> - il portale “all news” dell’area nord<br />

C’E’ VOGLIA DI LEGALITA’<br />

c’è l’impegno a modificare lo statuto per approvare<br />

la norma sugli assessori esterni. Perché non<br />

li vogliono fare? Eppure si garantirebbe maggiore<br />

partecipazione e avremmo la possibil<strong>it</strong>à di impegnare<br />

dei seri e preparati professionisti di Crispano<br />

che hanno la voglia, la volontà e la capac<strong>it</strong>à di<br />

condurre il paese in un’epoca di sviluppo concertato,<br />

armonico e di programmazione. Invece no.<br />

Il sin<strong>da</strong>co preferisce un manipolo di cortigiani<br />

pronti a sacrificare per una poltroncina e uno stipendio<br />

mensile gli interessi collettivi. E i risultati<br />

sono sotto gli occhi di tutti. Altri impegni assunti<br />

e non mantenuti sono lì, nei diversi programmi <strong>da</strong><br />

quasi vent’anni.<br />

Dov’è la scuola nel rione “Acquedotto”? Dov’è la<br />

scuola nel rione “Cappuccini”? Dov’è la sala teatro<br />

<strong>da</strong> realizzare in via Lutrario? Progetti vecchi.<br />

Non hanno realizzato nulla. Non sono riusc<strong>it</strong>i a<br />

realizzare nessuna opera avveniristica e di livello.<br />

Con l’aggravio dei costi in quanto i progetti<br />

sono vecchi e col passar degli anni devono essere<br />

adeguati con la cresc<strong>it</strong>a della spesa che il Comune<br />

dovrà sostenere. Hanno fall<strong>it</strong>o”. La soluzione:<br />

“Se Carlo Espos<strong>it</strong>o vuole salvare la consiliatura in<br />

extremis – spiega il consigliere comunale di Progetto<br />

Crispano – deve innanz<strong>it</strong>utto far dimettere<br />

la giunta. Dobbiamo modificare lo statuto e aprire<br />

l’amministrazione alle migliori energie e professional<strong>it</strong>à<br />

che Crispano esprime. Diversamente, se<br />

vogliono bene alla loro terra, dovrebbero dimettersi<br />

e liberare le ist<strong>it</strong>uzioni e il paese lasciando<br />

spazio ad un rinnovamento di metodi, di ragionamenti,<br />

di idee e pure di uomini. Serve il giusto<br />

mix tra vecchi e nuovi, l’esperienza e l’energia,<br />

la forza, la voglia di rinascere e di riportare Crispano<br />

in auge ripartendo <strong>da</strong>lla questione morale<br />

e <strong>da</strong>lla legal<strong>it</strong>à. Concetti sconosciuti a gran parte<br />

dei componenti dell’attuale casta”.<br />

Diretto, incisivo, preciso. Cr<strong>it</strong>iche e proposte. Proposte<br />

che riguar<strong>da</strong>no anche il futuro. “I mesi che<br />

ci separano <strong>da</strong>lle prossime elezioni devono essere<br />

utilizzati – spiega Enzo Cennamo - <strong>da</strong>ll’intellighencia<br />

locale per costruire un percorso comune.<br />

E’ evidente che viviamo in un clima di emergenza<br />

democratica. C’è la necess<strong>it</strong>à di mettere <strong>da</strong> parte<br />

le sigle dei p<br />

art<strong>it</strong>i, prendere le distanze <strong>da</strong> chi ha dimostrato<br />

esclusivamente interesse per gli affari personali<br />

ed organizzare una seria alternativa di governo<br />

ragionata. Non bisogna ba<strong>da</strong>re solo al cr<strong>it</strong>erio<br />

quant<strong>it</strong>ativo ma soprattutto a quello qual<strong>it</strong>ativo.<br />

Le migliori energie della pol<strong>it</strong>ica insieme alla<br />

gente comune, alla gente perbene, ai professionisti,<br />

agli operai, alle donne e ai giovani che vogliono<br />

cambiare pagina.<br />

Che pretendono di vivere in un paese moderno<br />

dove ci sia il primato dei bravi sui mediocri, ci sia<br />

il primato della legal<strong>it</strong>à sull’illegal<strong>it</strong>à, della mer<strong>it</strong>ocrazia<br />

sulle raccoman<strong>da</strong>zioni e il familismo.<br />

In particolare, sul piano pol<strong>it</strong>ico il primo appello<br />

va all’ingegnere Carlo La Sala. Non è e non può<br />

essere la stampella di Carlo Espos<strong>it</strong>o. Anzi, è il<br />

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leader di un gruppo <strong>da</strong> valorizzare ed insieme abbiamo<br />

il dovere di costruire un futuro migliore,<br />

lontano <strong>da</strong>lle attuali logiche e <strong>da</strong>i valori negativi<br />

che l’amministrazione in carica esprime. Un altro<br />

appello lo lancio al movimento Radici, a Gregorio<br />

Im<strong>it</strong>azione, all’avvocato Michele Emiliano,<br />

all’ex sin<strong>da</strong>co Pasquale D’Errico ed ai tanti amici<br />

e giovani che negli anni si sono battuti col solo<br />

obiettivo di migliorare il paese. Mettiamo <strong>da</strong> parte<br />

a livello locale le sigle dei part<strong>it</strong>i e costruiamo<br />

un cartello di gente perbene. Crispano deve ripartire<br />

<strong>da</strong>lla gente perbene e <strong>da</strong> valori pos<strong>it</strong>ivi”.<br />

L’ultima chicca sulla farsa delle “C<strong>it</strong>tà che vogliamo”.<br />

“E’ stata un fallimento – conclude Cennamo<br />

-. Usano quell’etichetta solo per predicare<br />

bene ma razzolano <strong>da</strong>vvero male. Pensano che<br />

con qualche manifesto e con l’enunciazione di<br />

concetti vecchi, tr<strong>it</strong>i e r<strong>it</strong>r<strong>it</strong>i, in un miscuglio di<br />

demagogia e pessimo populismo, riescano a coprire<br />

l’affarismo evidente, la deriva democratica,<br />

i confl<strong>it</strong>ti di interesse, l’illegal<strong>it</strong>à e la totale<br />

mancanza di trasparenza nell’amministrazione<br />

pubblica. Dopo questo fallimento bisognerà innanz<strong>it</strong>utto<br />

rest<strong>it</strong>uire decoro alle ist<strong>it</strong>uzioni locali.<br />

<strong>De</strong>coro e autorevolezza. Il vero programma partecipato<br />

lo faremo noi scendendo nelle piazze,<br />

parlando con la nostra gente e promuovendo<br />

azioni che facciano il bene della nostra terra, dei<br />

nostri giovani, della nostra economia. Sarà il programma<br />

partecipato dei c<strong>it</strong>tadini. Non quello degli<br />

affaristi”.

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