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diretto da Giovanni De Cicco - NapoliMetropoli.it

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12<br />

La terra dei veleni. Da quindici anni, ormai, le<br />

cronache locali parlano di un terr<strong>it</strong>orio svenduto<br />

<strong>da</strong>lla locale classe dirigente all’ecomafia.<br />

Un patto tac<strong>it</strong>o. A volte. In altri casi, soprattutto<br />

durante i primi anni del piano rifiuti della Regione<br />

e del nuovo ciclo integrato (differenziata,<br />

Cdr e termovalorizzatore) mai part<strong>it</strong>o, c’è stata<br />

la precisa volontà dei sin<strong>da</strong>ci di centrosinistra<br />

di sacrificare l’hinterland a nord di Napoli<br />

sull’altare degli interessi di Antonio Bassolino.<br />

E Caivano è stato uno dei paesi che ha vissuto<br />

maggiormente le pene di scelte scellerate partor<strong>it</strong>e<br />

<strong>da</strong> una classe pol<strong>it</strong>ica di basso profilo che<br />

ha pensato all’arricchimento personale e alla<br />

carriera professionale piuttosto che agli interessi<br />

collettivi e alla salute dei c<strong>it</strong>tadini. Rifiuti chiamano<br />

rifiuti. E i dossier in quella che una volta<br />

era la “Campania felix” si sono sprecati negli<br />

anni. Fiumi di inchiostro su discariche abusive,<br />

amianto, materiale di risulta, rifiuti industriali,<br />

tossici e nocivi, bruciati a qualsiasi ora del<br />

girono e della notte in aperta campagna. Tra i<br />

campi coltivati. Nessuno ha visto. Nessuno ha<br />

mai denunciato. Hanno sempre girato la faccia<br />

<strong>da</strong>ll’altro lato. Pensando che fosse più comodo.<br />

Dopo anni e anni di devastazione, resta l’amaro<br />

in bocca per un fenomeno che si doveva e si<br />

poteva ev<strong>it</strong>are. Adesso no. E’ troppo tardi. L’aria<br />

è inquinata. Il suolo. L’acqua. Il cibo. Cause<br />

principali dell’aumento esponenziale di malattie<br />

tumorali. Cancro. Leucemia. Hanno chiesto alla<br />

c<strong>it</strong>tadinanza un conto salatissimo. Eppure non<br />

c’è stata una rivolta delle coscienze. Non c’è<br />

stata una rivolta sociale. I c<strong>it</strong>tadini continuano<br />

a morire ma quando si recano nella cabina elettorale<br />

è sempre la stessa storia: si vota il parente,<br />

l’amico che ha fatto la promessa del posto<br />

di lavoro o addir<strong>it</strong>tura ha messo nel fac-simile<br />

un bel bigliettone <strong>da</strong> 50 euro. O addir<strong>it</strong>tura si è<br />

presentato a casa con una bella borsa della spesa.<br />

Selezione al ribasso. E’ scesa la qual<strong>it</strong>à della<br />

classe pol<strong>it</strong>ica ed il terr<strong>it</strong>orio è stato colonizzato<br />

<strong>da</strong> affaristi e soggetti senza scrupoli. Se ne<br />

fregano dei tumori. <strong>De</strong>i rifiuti. <strong>De</strong>i roghi tossici.<br />

<strong>De</strong>lla diossina. <strong>De</strong>l cancro. Le prior<strong>it</strong>à sono<br />

altre e di sicuro non interessano la collettiv<strong>it</strong>à.<br />

Le campagne lasciate nelle mani dell’ecomafia.<br />

Che nell’amb<strong>it</strong>o della raccolta dei rifiuti gest<strong>it</strong>a<br />

<strong>da</strong>ll’ente locale cost<strong>it</strong>uisce una fonte di gua<strong>da</strong>gno<br />

inesauribile. C’è una discarica abusiva <strong>da</strong><br />

bonificare? Non c’è problema. Li chiamano “costi<br />

aggiuntivi”. Sono enormi e la mole di lavoro<br />

non si può controllare. Né la mole né la quant<strong>it</strong>à.<br />

La d<strong>it</strong>ta che lavora per il comune certifica e<br />

l’Ente locale paga. Spesso il circu<strong>it</strong>o è vizioso<br />

Intervista a Padre Maurizio Padriciello<br />

“Bussate alla porta di chi vi ha chiesto il voto.<br />

Svegliateli <strong>da</strong>l sonno: stiamo morendo”<br />

e rappresenta il manuale della corruzione con<br />

mazzette che girano <strong>da</strong>lle mani di imprend<strong>it</strong>ori<br />

a quelle dei pol<strong>it</strong>ici fino a coinvolgere i dirigenti<br />

degli uffici preposti. Lo sanno tutti ma<br />

non si può dimostrare. Ecco perché nessuno<br />

controlla. Nessuno ha veramente intenzione di<br />

combattere questo fenomeno. E l’omertà della<br />

classe dirigente è stata sempre favor<strong>it</strong>a <strong>da</strong>l silenzio<br />

dei c<strong>it</strong>tadini, <strong>da</strong>lla mancanza di una vera<br />

sommossa popolare. Adesso qualcosa sta cambiando.<br />

Perché almeno il popolo ha trovato un<br />

leader, un uomo in carne ed ossa che ha deciso<br />

di smuovere le coscienze. Ha deciso di metterci<br />

la faccia e con coraggio intende gui<strong>da</strong>re il riscatto<br />

di intere popolazioni che hanno per troppi<br />

anni sub<strong>it</strong>o in silenzio e continuano a subire<br />

pagando con la v<strong>it</strong>a. Don Maurizio Padriciello.<br />

Un parroco originario di Frattamaggiore ma in<br />

“servizio” a Caivano nella chiesa ubicata in un<br />

quartiere di frontiera: il Parco Verde. Ha 57 anni<br />

e opera presso la chiesa “San Paolo Apostolo”<br />

<strong>da</strong> più di vent’anni. Ha concesso un’intervista<br />

esclusiva a “mosaico”, ripercorrendo le lunghe<br />

ed estenuanti battaglie condotte contro i roghi<br />

tossici che affliggono la Campania. Uomo determinato<br />

e coraggioso. Un modello <strong>da</strong> seguire in<br />

terr<strong>it</strong>ori che hanno bisogno di simboli pos<strong>it</strong>ivi.<br />

Non a caso don Maurizio è amato soprattutto <strong>da</strong>i<br />

giovani della provincia di Napoli.<br />

Padre Murizio oramai lei è conosciutissimo<br />

per questa grande campagna contro i roghi<br />

tossici, i quali sono diventati una vera e propria<br />

piaga. Da cosa nasce, dunque, il desiderio<br />

di manifestare questa denuncia? Qual è<br />

la scintilla che ha fatto scattare in lei questa<br />

reazione?<br />

“Io prima di essere prete sono un uomo. E penso<br />

che questa doman<strong>da</strong> dovrebbe essere posta a chi<br />

non ha a cuore queste cose. A chi non ha rispetto<br />

per la nostra terra. A chi rimane indifferente. A<br />

chi, an<strong>da</strong>ndo a letto di sera, non pensa ai bambini<br />

che respirano questi veleni. Io stesso ho un<br />

disturbo alla gola che non tende a passare. Noi<br />

tutti dobbiamo respirare quest’aria avvelenata.<br />

E ciò che mi fa rabbia è sentir dire <strong>da</strong>lle autor<strong>it</strong>à<br />

competenti che non c’è denaro sufficiente. Non<br />

so se la gente ne è a conoscenza: il Prefetto di<br />

Napoli ha convocato tutti i sin<strong>da</strong>ci, i quali non<br />

hanno fatto altro che lamentarsi a causa della<br />

mancanza di mezzi con i quali tutelare i loro<br />

terr<strong>it</strong>ori. E la lamentela è provenuta soprattutto<br />

<strong>da</strong>i sin<strong>da</strong>ci dei paesi più grandi come ad esempio<br />

quelli di Nola e di Caivano. Il Prefetto ha<br />

risposto dicendo che il problema doveva essere<br />

di competenza loro. Ora se io do un fardello<br />

22 settembre 2012<br />

Il parroco che gestisce la parrocchia “San Paolo Apostolo” nel Parco Verde di Caivano si confessa a<br />

Mosaico e tenta di smuovere le coscienze sul dramma dei roghi tossici che continua a mietere v<strong>it</strong>time.<br />

Il sacerdote coraggio è divenuto famoso per la sua battaglia contro l’inquinamento e rappresenta<br />

un simbolo pos<strong>it</strong>ivo in una terra dominata <strong>da</strong>ll’omertà e ostaggio dell’ecomafia<br />

di Sossio Barra<br />

Esclusiva<br />

pesantissimo ad un bambino, quest’ultimo mi<br />

risponderà di non essere in grado di sopportarne<br />

il peso. Dunque come la mettiamo? Anch’io<br />

ho abboccato alla storiella dei rifiuti urbani. Per<br />

car<strong>it</strong>à di Dio l’inciviltà dei c<strong>it</strong>tadini resta, ma il<br />

problema non risiede qui bensì <strong>da</strong>i rifiuti industriali,<br />

i quali dovrebbero essere smalt<strong>it</strong>i <strong>da</strong>gli<br />

imprend<strong>it</strong>ori stessi. Gli amministratori pensano<br />

sempre che la questione sia di marca locale. Ma<br />

oramai non è più così. Quando si lamentano che<br />

non ci sono i soldi non fanno altro che utilizzare<br />

un paravento perché in realtà non vogliono affrontare<br />

con serietà il problema dei roghi tossici<br />

e risovlerlo”.<br />

La Campania è la regione col tasso più alto<br />

di morti di tumore. La percentuale è arrivata<br />

al 47 per cento. Da un lato abbiamo l’omertà<br />

delle persone che o per paura o per<br />

convenienza non denunciano tale problema.<br />

Dunque quanto è difficile per lei operare su<br />

tematiche così delicate in un terr<strong>it</strong>orio difficile<br />

e inquinato sotto tutti i punti di vista come<br />

la provincia di Napoli?<br />

“Indubbiamente vi è un alto tasso di difficoltà<br />

quando si va a tastare certe piaghe. La Campania<br />

è <strong>da</strong> sempre una regione molto sofferente,<br />

con tanti problemi. Spiegatemi perché, ad esempio,<br />

si continua a lavorare “in nero”. Lo Stato è<br />

sempre stato cieco <strong>da</strong> questo punto di vista. Anche<br />

il Ministro degli Interni lo sa. Il lavoro è un<br />

dir<strong>it</strong>to ma se capisci che oltre al lavoro non re-

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