diretto da Giovanni De Cicco - NapoliMetropoli.it
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La terra dei veleni. Da quindici anni, ormai, le<br />
cronache locali parlano di un terr<strong>it</strong>orio svenduto<br />
<strong>da</strong>lla locale classe dirigente all’ecomafia.<br />
Un patto tac<strong>it</strong>o. A volte. In altri casi, soprattutto<br />
durante i primi anni del piano rifiuti della Regione<br />
e del nuovo ciclo integrato (differenziata,<br />
Cdr e termovalorizzatore) mai part<strong>it</strong>o, c’è stata<br />
la precisa volontà dei sin<strong>da</strong>ci di centrosinistra<br />
di sacrificare l’hinterland a nord di Napoli<br />
sull’altare degli interessi di Antonio Bassolino.<br />
E Caivano è stato uno dei paesi che ha vissuto<br />
maggiormente le pene di scelte scellerate partor<strong>it</strong>e<br />
<strong>da</strong> una classe pol<strong>it</strong>ica di basso profilo che<br />
ha pensato all’arricchimento personale e alla<br />
carriera professionale piuttosto che agli interessi<br />
collettivi e alla salute dei c<strong>it</strong>tadini. Rifiuti chiamano<br />
rifiuti. E i dossier in quella che una volta<br />
era la “Campania felix” si sono sprecati negli<br />
anni. Fiumi di inchiostro su discariche abusive,<br />
amianto, materiale di risulta, rifiuti industriali,<br />
tossici e nocivi, bruciati a qualsiasi ora del<br />
girono e della notte in aperta campagna. Tra i<br />
campi coltivati. Nessuno ha visto. Nessuno ha<br />
mai denunciato. Hanno sempre girato la faccia<br />
<strong>da</strong>ll’altro lato. Pensando che fosse più comodo.<br />
Dopo anni e anni di devastazione, resta l’amaro<br />
in bocca per un fenomeno che si doveva e si<br />
poteva ev<strong>it</strong>are. Adesso no. E’ troppo tardi. L’aria<br />
è inquinata. Il suolo. L’acqua. Il cibo. Cause<br />
principali dell’aumento esponenziale di malattie<br />
tumorali. Cancro. Leucemia. Hanno chiesto alla<br />
c<strong>it</strong>tadinanza un conto salatissimo. Eppure non<br />
c’è stata una rivolta delle coscienze. Non c’è<br />
stata una rivolta sociale. I c<strong>it</strong>tadini continuano<br />
a morire ma quando si recano nella cabina elettorale<br />
è sempre la stessa storia: si vota il parente,<br />
l’amico che ha fatto la promessa del posto<br />
di lavoro o addir<strong>it</strong>tura ha messo nel fac-simile<br />
un bel bigliettone <strong>da</strong> 50 euro. O addir<strong>it</strong>tura si è<br />
presentato a casa con una bella borsa della spesa.<br />
Selezione al ribasso. E’ scesa la qual<strong>it</strong>à della<br />
classe pol<strong>it</strong>ica ed il terr<strong>it</strong>orio è stato colonizzato<br />
<strong>da</strong> affaristi e soggetti senza scrupoli. Se ne<br />
fregano dei tumori. <strong>De</strong>i rifiuti. <strong>De</strong>i roghi tossici.<br />
<strong>De</strong>lla diossina. <strong>De</strong>l cancro. Le prior<strong>it</strong>à sono<br />
altre e di sicuro non interessano la collettiv<strong>it</strong>à.<br />
Le campagne lasciate nelle mani dell’ecomafia.<br />
Che nell’amb<strong>it</strong>o della raccolta dei rifiuti gest<strong>it</strong>a<br />
<strong>da</strong>ll’ente locale cost<strong>it</strong>uisce una fonte di gua<strong>da</strong>gno<br />
inesauribile. C’è una discarica abusiva <strong>da</strong><br />
bonificare? Non c’è problema. Li chiamano “costi<br />
aggiuntivi”. Sono enormi e la mole di lavoro<br />
non si può controllare. Né la mole né la quant<strong>it</strong>à.<br />
La d<strong>it</strong>ta che lavora per il comune certifica e<br />
l’Ente locale paga. Spesso il circu<strong>it</strong>o è vizioso<br />
Intervista a Padre Maurizio Padriciello<br />
“Bussate alla porta di chi vi ha chiesto il voto.<br />
Svegliateli <strong>da</strong>l sonno: stiamo morendo”<br />
e rappresenta il manuale della corruzione con<br />
mazzette che girano <strong>da</strong>lle mani di imprend<strong>it</strong>ori<br />
a quelle dei pol<strong>it</strong>ici fino a coinvolgere i dirigenti<br />
degli uffici preposti. Lo sanno tutti ma<br />
non si può dimostrare. Ecco perché nessuno<br />
controlla. Nessuno ha veramente intenzione di<br />
combattere questo fenomeno. E l’omertà della<br />
classe dirigente è stata sempre favor<strong>it</strong>a <strong>da</strong>l silenzio<br />
dei c<strong>it</strong>tadini, <strong>da</strong>lla mancanza di una vera<br />
sommossa popolare. Adesso qualcosa sta cambiando.<br />
Perché almeno il popolo ha trovato un<br />
leader, un uomo in carne ed ossa che ha deciso<br />
di smuovere le coscienze. Ha deciso di metterci<br />
la faccia e con coraggio intende gui<strong>da</strong>re il riscatto<br />
di intere popolazioni che hanno per troppi<br />
anni sub<strong>it</strong>o in silenzio e continuano a subire<br />
pagando con la v<strong>it</strong>a. Don Maurizio Padriciello.<br />
Un parroco originario di Frattamaggiore ma in<br />
“servizio” a Caivano nella chiesa ubicata in un<br />
quartiere di frontiera: il Parco Verde. Ha 57 anni<br />
e opera presso la chiesa “San Paolo Apostolo”<br />
<strong>da</strong> più di vent’anni. Ha concesso un’intervista<br />
esclusiva a “mosaico”, ripercorrendo le lunghe<br />
ed estenuanti battaglie condotte contro i roghi<br />
tossici che affliggono la Campania. Uomo determinato<br />
e coraggioso. Un modello <strong>da</strong> seguire in<br />
terr<strong>it</strong>ori che hanno bisogno di simboli pos<strong>it</strong>ivi.<br />
Non a caso don Maurizio è amato soprattutto <strong>da</strong>i<br />
giovani della provincia di Napoli.<br />
Padre Murizio oramai lei è conosciutissimo<br />
per questa grande campagna contro i roghi<br />
tossici, i quali sono diventati una vera e propria<br />
piaga. Da cosa nasce, dunque, il desiderio<br />
di manifestare questa denuncia? Qual è<br />
la scintilla che ha fatto scattare in lei questa<br />
reazione?<br />
“Io prima di essere prete sono un uomo. E penso<br />
che questa doman<strong>da</strong> dovrebbe essere posta a chi<br />
non ha a cuore queste cose. A chi non ha rispetto<br />
per la nostra terra. A chi rimane indifferente. A<br />
chi, an<strong>da</strong>ndo a letto di sera, non pensa ai bambini<br />
che respirano questi veleni. Io stesso ho un<br />
disturbo alla gola che non tende a passare. Noi<br />
tutti dobbiamo respirare quest’aria avvelenata.<br />
E ciò che mi fa rabbia è sentir dire <strong>da</strong>lle autor<strong>it</strong>à<br />
competenti che non c’è denaro sufficiente. Non<br />
so se la gente ne è a conoscenza: il Prefetto di<br />
Napoli ha convocato tutti i sin<strong>da</strong>ci, i quali non<br />
hanno fatto altro che lamentarsi a causa della<br />
mancanza di mezzi con i quali tutelare i loro<br />
terr<strong>it</strong>ori. E la lamentela è provenuta soprattutto<br />
<strong>da</strong>i sin<strong>da</strong>ci dei paesi più grandi come ad esempio<br />
quelli di Nola e di Caivano. Il Prefetto ha<br />
risposto dicendo che il problema doveva essere<br />
di competenza loro. Ora se io do un fardello<br />
22 settembre 2012<br />
Il parroco che gestisce la parrocchia “San Paolo Apostolo” nel Parco Verde di Caivano si confessa a<br />
Mosaico e tenta di smuovere le coscienze sul dramma dei roghi tossici che continua a mietere v<strong>it</strong>time.<br />
Il sacerdote coraggio è divenuto famoso per la sua battaglia contro l’inquinamento e rappresenta<br />
un simbolo pos<strong>it</strong>ivo in una terra dominata <strong>da</strong>ll’omertà e ostaggio dell’ecomafia<br />
di Sossio Barra<br />
Esclusiva<br />
pesantissimo ad un bambino, quest’ultimo mi<br />
risponderà di non essere in grado di sopportarne<br />
il peso. Dunque come la mettiamo? Anch’io<br />
ho abboccato alla storiella dei rifiuti urbani. Per<br />
car<strong>it</strong>à di Dio l’inciviltà dei c<strong>it</strong>tadini resta, ma il<br />
problema non risiede qui bensì <strong>da</strong>i rifiuti industriali,<br />
i quali dovrebbero essere smalt<strong>it</strong>i <strong>da</strong>gli<br />
imprend<strong>it</strong>ori stessi. Gli amministratori pensano<br />
sempre che la questione sia di marca locale. Ma<br />
oramai non è più così. Quando si lamentano che<br />
non ci sono i soldi non fanno altro che utilizzare<br />
un paravento perché in realtà non vogliono affrontare<br />
con serietà il problema dei roghi tossici<br />
e risovlerlo”.<br />
La Campania è la regione col tasso più alto<br />
di morti di tumore. La percentuale è arrivata<br />
al 47 per cento. Da un lato abbiamo l’omertà<br />
delle persone che o per paura o per<br />
convenienza non denunciano tale problema.<br />
Dunque quanto è difficile per lei operare su<br />
tematiche così delicate in un terr<strong>it</strong>orio difficile<br />
e inquinato sotto tutti i punti di vista come<br />
la provincia di Napoli?<br />
“Indubbiamente vi è un alto tasso di difficoltà<br />
quando si va a tastare certe piaghe. La Campania<br />
è <strong>da</strong> sempre una regione molto sofferente,<br />
con tanti problemi. Spiegatemi perché, ad esempio,<br />
si continua a lavorare “in nero”. Lo Stato è<br />
sempre stato cieco <strong>da</strong> questo punto di vista. Anche<br />
il Ministro degli Interni lo sa. Il lavoro è un<br />
dir<strong>it</strong>to ma se capisci che oltre al lavoro non re-