31.05.2013 Views

Anche le formiche nel loro piccolo si incazzano

Anche le formiche nel loro piccolo si incazzano

Anche le formiche nel loro piccolo si incazzano

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Prefazione di Oreste Del Buono<br />

Finalmente, questa pubblicazione di tutto il formicaio di Gino & Miche<strong>le</strong> mi<br />

fornisce l’occa<strong>si</strong>one di ringraziare pubblicamente una brava persona che ha contato<br />

molto <strong>nel</strong>la nostra vita. Questo benefattore di nome Paolo Mauri a cui saremo per<br />

sempre grati, il 26 gennaio 1991 pubblicò su la Repubblica <strong>nel</strong> settore cultura<strong>le</strong> a cui<br />

pre<strong>si</strong>edeva una precisa denuncia sotto il titolo «Le <strong>formiche</strong> di via Biancamano». La<br />

trascrivo pedissequamente, se non addirittura reverentemente. E anche,<br />

semplicemente, a trascriverla e, quindi, in qualche modo a ri<strong>le</strong>ggerla, mi dà un<br />

fremito di commozione. Recita, infatti, l’articolo: «Lo sapevo che prima o poi<br />

qualcuno avrebbe approfittato della Guerra del Golfo per compiere qualche<br />

nefandezza di cui, in tempi normali, non <strong>si</strong> sarebbe macchiato a cuor <strong>le</strong>ggero. Il<br />

qualcuno in questione è l’editore Einaudi, già molto serio e impegnato politicamente<br />

quando i ragazzi di via Biancamano <strong>si</strong> chiamavano Leone Ginzburg, Cesare Pavese e<br />

Italo Calvino e via e<strong>le</strong>ncando e oggi in vena di flirt non tanto col mercato del libro<br />

(non ci sarebbe nulla di ma<strong>le</strong>), ma addirittura col mercato del non libro, fino a oggi<br />

gadget dell’industria cultura<strong>le</strong> più povera di idee.<br />

«Sebbene <strong>si</strong> viva in tempi dominati dal pen<strong>si</strong>erino debo<strong>le</strong> è diffici<strong>le</strong> accettare che,<br />

negli stes<strong>si</strong> tascabili che presentano al pubblico Proust e Balzac, <strong>si</strong> affacci un libretto<br />

firmato da Gino & Miche<strong>le</strong> il cui titolo - citazione dell’umorista Marcello Marche<strong>si</strong> -<br />

suona: <strong>Anche</strong> <strong>le</strong> <strong>formiche</strong> <strong>nel</strong> <strong>loro</strong> <strong>piccolo</strong> s’<strong>incazzano</strong>. Si tratta di una <strong>si</strong>lloge di<br />

battute, sul tipo “la sai l’ultima”, un tempo frequenti <strong>nel</strong>l’editoria ferroviaria, né il<br />

paratesto di genettiana memoria (vulgo: la pre e postfazione) ci induce a mutare<br />

pen<strong>si</strong>ero. Dicono i due autori presentando la <strong>loro</strong> fatica: “Sottilis<strong>si</strong>mo è il filo che<br />

separa una buona battuta da una tremenda stronzata”. Postilla Oreste Del Buono (col<br />

qua<strong>le</strong> ci permettiamo di essere in tota<strong>le</strong> amichevo<strong>le</strong> disaccordo per l’avallo che dà a<br />

questa operazione) <strong>nel</strong> far<strong>si</strong> biografo dei due comici Gino & Miche<strong>le</strong> che tra <strong>le</strong> molte<br />

cose capitate <strong>loro</strong> <strong>nel</strong>la vita c’è anche l’incontro con Beppe Recchia, il regista di<br />

Drive in, nonché la frequentazione di Teo Teocoli e la <strong>le</strong>ttura as<strong>si</strong>dua del<br />

Vernacoliere, lo sbracatis<strong>si</strong>mo foglio umoristico che <strong>si</strong> stampa a Livorno e che, dopo<br />

la tragedia di Cernobyl, uscì colla notizia: “Miracolo! è nato un pisano furbo!”<br />

«Intendiamoci: nessuno vuo<strong>le</strong> condannare Gino & Miche<strong>le</strong> e tutte <strong>le</strong> varie pa<strong>le</strong>stre<br />

umoristiche più o meno riuscite che abbondano oggi in Italia, tra carta stampata e<br />

spettacolo. Francamente pen<strong>si</strong>amo che l’Einaudi debba muover<strong>si</strong> a livelli diver<strong>si</strong> e, se<br />

intende aprire <strong>le</strong> porte all’umorismo, lo debba fare con un taglio diverso e senza<br />

inquinare il proprio catalogo. Non vorrei che fosse al<strong>le</strong> viste l’opera omnia del<br />

peraltro <strong>si</strong>mpatico Raffae<strong>le</strong> Pisu con la prefazione di Norberto Bobbio...».<br />

A volte una stroncatura, se esasperata <strong>si</strong>no a superare i limiti del<strong>le</strong> convenzioni,<br />

può giocare a favore del libro che <strong>si</strong> vuo<strong>le</strong> distruggere. Di fronte a certe<br />

intemperanze, la gente può anche inalberar<strong>si</strong>, pretendere di giudicare di testa propria,

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!