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Anche le formiche nel loro piccolo si incazzano

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Della Mea, Ivan. Dal<strong>le</strong> canzoni di lotta alla scrittura di lotta. È uscito (Interno Giallo, 1992) un suo ottimo<br />

libro - Se nasco un’altra volta ci rinuncio (che è diventato anche la nostra numero 1923) - di battute,<br />

aforismi, intuizioni, poe<strong>si</strong>e, genialità. Pieno d’amore.<br />

«Derby club». Cabaret milanese che ha visto il suo sp<strong>le</strong>ndore negli anni ‘70. Al «Derby» è nata e cresciuta la<br />

migliore scuola comica di quegli anni. Unitamente a «Zelig» (v.), che venne immediatamente dopo,<br />

troverete questo loca<strong>le</strong> citato sovente <strong>nel</strong> libro.<br />

Di Capua, Peppiniello. Il minuscolo Giuseppe, timoniere dei fratelli Abbagna<strong>le</strong>.<br />

Di Iorio, Fabio. Giovane autore satirico romano. Ha collaborato a «Tango» e al<strong>le</strong> trasmis<strong>si</strong>oni te<strong>le</strong>vi<strong>si</strong>ve<br />

Va’pen<strong>si</strong>ero, Emilio, Avanzi, I vicini di casa. Fa spesso ditta con Gabriella Rui<strong>si</strong> (v.). Di se stes<strong>si</strong><br />

dicono: «Chi <strong>si</strong>amo, dove andiamo? E ci faranno entrare?»<br />

Dil<strong>le</strong>r, Phyllis. Cabarettista americana, occa<strong>si</strong>onalmente attrice cinematografica (Otto in fuga; Il <strong>si</strong><strong>le</strong>nzio dei<br />

prosciutti) e teatra<strong>le</strong>. È una «grande vecchia» del palcoscenico. Ancora oggi, a più di sessant’anni, <strong>nel</strong><strong>le</strong><br />

sue serate ha come bersagli principali i suoi ex fidanzati.<br />

Disegni, Stefano. Disegnatore satirico romano. Lavora con lo sceneggiatore Mas<strong>si</strong>mo Caviglia, con il qua<strong>le</strong><br />

ha creato il personaggio te<strong>le</strong>vi<strong>si</strong>vo dello Scrondo (Matrioska, L’araba fenice). Collabora tra l’altro a<br />

«Cuore». Ha inventato il fumetto strutturato in fotogrammi. Pubblica con Feltri<strong>nel</strong>li.<br />

Disney, Walt. 1901-1966. Dopo <strong>le</strong> po<strong>le</strong>miche sul maccartismo (è comprovato ormai un suo ruolo di delatore<br />

a fianco di quel movimento oscurantista e antidemocratico) ci è meno <strong>si</strong>mpatico. Ma resta colui che ha<br />

creato qua<strong>si</strong> tutto per quanto riguarda l’animazione e il fumetto. Ci consoliamo pensando che ha<br />

inventato Paperino e che ha ideato capolavori come Biancaneve e il nani e Fanta<strong>si</strong>a. I suoi film in<br />

cassetta hanno salvato molte cene di adulti con pro<strong>le</strong>. Per non parlare di Disneyland e affini che sarà<br />

anche kitsch ma è una grande libidine.<br />

Disraeli, Benjamin. 1804-1881. Romanziere e primo ministro ing<strong>le</strong>se.<br />

Dix, Gioe<strong>le</strong>. Pseudonimo di David Otto<strong>le</strong>nghi. Già attore di teatro, <strong>si</strong> è rivelato <strong>nel</strong>la seconda metà degli anni<br />

‘80 allo «Zelig» di Milano come buon monologhista soprattutto «di osservazione». In seguito <strong>si</strong> è<br />

dedicato al teatro comico. I suoi migliori monologhi sono pubblicati da Baldini&Castoldi: Cinque Dix.<br />

Dodd, Ken. Cabarettista e attore comico made in Usa.<br />

Domina, Umberto. Autore radiofonico (L’aria che tira) e umorista di area cattolica.<br />

«Don Ba<strong>si</strong>lio». Periodico di satira politica e antic<strong>le</strong>rica<strong>le</strong> pubblicato dal 1946 al 1954. Sotto la testata era<br />

scritto: «Settimana<strong>le</strong> satirico contro <strong>le</strong> parrocchie di ogni colore».<br />

Don<strong>le</strong>avy, J.P. Autore americano contemporaneo. Ha scritto tra l’altro The Ginger Man.<br />

Donnay, Maurice. 1859-1945. Fu membro dell’Académie Française. Autore drammatico, ma anche sotti<strong>le</strong><br />

umorista.<br />

Doquier, L. Autore francese.<br />

Doris, Pierre. Cfr. Mirko Amadeo, Enciclopedia del<strong>le</strong> battute umoristiche d’autore, De Vecchi Editore.<br />

Douglas, Jack. Umorista americano. Ha partecipato (probabilmente se ne vergogna ancora) al film Camping<br />

Ponpon (e già dal titolo <strong>si</strong> capisce tutto).<br />

Dovlatov, Sergej. 1941-1990. Scrittore americano di origine sovietica.<br />

Drake, W.A., Marion, F. Sceneggiatori del capolavoro del cinema degli anni ‘30 Grand Hotel, di Edmund<br />

Goulding, con Greta Garbo, da cui è tratta la battuta numero 77.<br />

Drastico, A<strong>le</strong>x. «Ma chi, ma come, ma che cazzo ?» Vedi Antonio Albanese.<br />

Dreesen, Tom. Comedian Usa.<br />

Dru<strong>si</strong>ani, Eros. Bolognese. Cabarettista, mu<strong>si</strong>cista, battutista.<br />

Dubac, Bob. Comedian americano. È spesso citato dalla rivista «GQ»<br />

Dumas, A<strong>le</strong>xandre (figlio). 1824-1895. Scrittore francese, figlio natura<strong>le</strong> di A<strong>le</strong>xandre. La <strong>si</strong>gnora del<strong>le</strong><br />

camelie.<br />

Dumas, A<strong>le</strong>xandre (padre). 1802-1870. Romanziere e drammaturgo francese. Il conte di Montecristo. Avesse<br />

chiamato il figlio Giuseppe avremmo fatto meno ca<strong>si</strong>no coi nomi.<br />

Durabál, Francisco. Citato da Pietro Gorini.<br />

Durante, Jimmy. Attore brillante americano. Lavorò con Bob Hope (Giacomo il bello).<br />

Durium, Dario. Pseudonimo di A<strong>le</strong>ssandro Robecchi, redattore di «Cuore».<br />

Durst, Will. Comedian americano anni ‘80.<br />

Eastwood, Clint. L’attore cinematografico di destra più amato dagli spettatori di <strong>si</strong>nistra.<br />

Eco, Umberto. Tralasciando Il nome della rosa e Il pendolo di Foucault, di cui <strong>si</strong> è detto e scritto a<br />

sufficienza, con<strong>si</strong>gliamo ai più giovani una rilassata <strong>le</strong>ttura di Diario minimo (1963), in cui tra l’altro è<br />

contenuto l’indispensabi<strong>le</strong> saggio su Mike Bongiorno. Gli dobbiamo anche la bella citazione da lui<br />

presa in prestito da James Joyce e pubblicata su Diario minimo: «Mu<strong>si</strong>chall, not poetry, is a criticism of

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