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Le zone più “temute” dal tramonto all'alba - Il Reporter

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<strong>Il</strong> Giornale del tuo Quartiere Q2<br />

CURIOSITÀ<br />

UN TOUR “SPETTRALE”<br />

In città circolano tante leggende<br />

sulla presenza di fantasmi: eccone<br />

una singolare rassegna PAGG.16-17<br />

CAMPO DI MARTE 2020<br />

Viabilità, verde e nuove costruzioni,<br />

come cambierà il quartiere PAG.2<br />

SPORT<br />

Lo sguardo attento de <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong><br />

sulla quotidianità fiorentina<br />

PAG.22<br />

“MARTINO” SI RACCONTA<br />

<strong>Il</strong> danese Jorgensen è tornato<br />

dopo sei mesi di stop: ora parla<br />

di sé, tra passato e futuro PAG.38<br />

di Giovanni Carta<br />

PAG.39<br />

REPORTAGE. Non solo Rom: viaggio nell’insediamento dell’Argingrosso<br />

Una giornata al Poderaccio<br />

n questo periodo s’è fatto un gran par-<br />

<strong>Il</strong>are di “nomadi”, “rom”, “zingari”,<br />

“rumeni” spesso confondendoli, spesso<br />

etichettandoli. E allora <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong> ha deciso<br />

di passare una giornata con gli abitanti<br />

del Poderaccio, per fotografare “da<br />

dentro” un mondo che di solito è lasciato<br />

all’immaginazione e ai luoghi comuni.<br />

Risultato: il villaggio non è un ammasso<br />

di rottami e sporcizia ma una fila di casette<br />

dignitose, molte ben tenute. Quelli<br />

che vengono chiamati “zingari” sono<br />

Periodico d’informazione locale. Anno III n.20 del 1 aprile 2009.<br />

N° reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di firenze. Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96 art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10<br />

PRIMO PIANO<br />

<strong>Le</strong> <strong>zone</strong> <strong>più</strong> <strong>“temute”</strong><br />

<strong>dal</strong> <strong>tramonto</strong> all’alba<br />

<strong>Il</strong> popolo dei senza lavoro<br />

e cifre della crisi sono agghiac-<br />

Lcianti, le storie di chi ha perso<br />

il lavoro lo sono ancora di <strong>più</strong>. Abdulaye,<br />

facchino in un albergo, dopo<br />

20 anni deve ricominciare daccapo,<br />

e con il settore turistico in crisi<br />

l’impresa non è semplice. Gianni,<br />

disegnatore progettista, lavorava all’Enseco:<br />

poi la dichiarazione di fallimento<br />

dell’azienda, e ora un limbo<br />

persone ospitali, piene di bambini, e<br />

soprattutto, lavorano in tanti e dunque si<br />

presume abbiano meno bisogno di corrispondere<br />

a quel luogo comune che li<br />

vuole ladri. Certo, non è un mondo tutto<br />

roseo: ha le sue contraddizioni e certe<br />

usanze particolari, qui le donne si sposano<br />

bambine e il matrimonio risponde<br />

alle leggi del mercato <strong>più</strong> che a quelle<br />

del cuore. Capita che arrivino al Poderaccio<br />

ragazzine da altri campi d’Italia,<br />

e che vivano nella clandestinità (imposta<br />

di Puliti-Wiedenstritt<br />

angosciante. Ancora: Luca, addetto<br />

al supporto tecnico in una società che<br />

si occupa di telefonia, ha paura di essere<br />

costretto a “emigrare” al Nord.<br />

E poi Serena, ex commessa, e come<br />

loro tanti altri: la crisi picchia forte. E<br />

c’è chi allora si adatta a fare mestieri<br />

messi nel cassetto: vedi quello di badante,<br />

che non è <strong>più</strong> solo appannaggio<br />

delle straniere. PAGG.10-11<br />

<strong>dal</strong>la famiglia ospitante, di solito quella<br />

del futuro marito) finché non si trovano a<br />

partorire. L’Ufficio Immigrazione, quando<br />

le scopre, ne segnala la presenza, ma<br />

capita spesso- raccontano- che la macchina<br />

burocratica s’inceppi e che queste<br />

ragazze restino senza un tutor. Un altro<br />

capitolo invece è quello della comunità<br />

rumena che vive in città: sono 4.453 persone,<br />

la metà del totale degli immigrati<br />

comunitari. Ma l’integrazione c’è e non<br />

c’è.<br />

PAGG.8-9<br />

EDIZIONE DEL QUARTIERE 2 • 41.973 COPIE DISTRIBUITE DA<br />

Sondaggio<br />

PAG.3<br />

Vietata la vendita<br />

di alcolici da<br />

asporto in centro<br />

dopo le 22.<br />

Cosa ne pensi?<br />

PAG.15<br />

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APRILE 2009<br />

Primo maggio,<br />

festa tra intimi<br />

Andrea Muzzi*<br />

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Affiliato<br />

rimo maggio, festa<br />

Pdei lavoratori.<br />

Una volta era la festa<br />

di tutti, oggi, grazie alla<br />

disoccupazione, è diventata una festa per<br />

intimi. Una volta il Primo Maggio si festeggiava<br />

nelle piazze, oggi basta il salotto<br />

di casa. I tempi sono cambiati. Una volta<br />

il Primo maggio era la festa degli operai<br />

che votavano comunista. Oggi i comunisti<br />

sono in via di estinzione. Quelli del WWF<br />

hanno cambiato simbolo, al posto del panda<br />

nella bandiera hanno attaccato una fotografia<br />

di Bertinotti. Una volta un uomo<br />

tornava a casa stanco <strong>dal</strong> lavoro, oggi un<br />

uomo torna a casa stanco….e basta. La<br />

verità è che oggi il lavoro non c’è e se c’è<br />

è precario. Quindi è meglio non trovarlo.<br />

Mio fratello aveva un lavoro precario e<br />

viveva nell’insicurezza. Ora che l’ha perso<br />

è sicuro. Sicuro che non lo ritrova. Poi<br />

ci si lamenta se i figli abitano fino a quarant’anni<br />

in casa con i genitori. La colpa<br />

non è mica dei figli! La colpa è dei genitori<br />

che non se ne vogliono andare! Largo ai<br />

giovani, pensate in che situazione vivono:<br />

a Firenze otto professori su dieci sono<br />

precari. I professori precari sono come dei<br />

maghi: appaiono e scompaiono. Non è un<br />

trucco, è il contratto a termine! I contratti a<br />

termine spesso sono brevissimi. Giorni fa<br />

un professore è entrato in classe, ha fatto<br />

l’appello e già gli era scaduto il contratto.<br />

<strong>Il</strong> sostituto, invece, ha aperto la porta ed è<br />

stato subito sostituito! Ieri sul giornale ho<br />

letto di una scoperta sensazionale: dietro<br />

una lavagna, alcuni scienziati hanno ritrovato<br />

l’ultimo insegnante di ruolo, sembra<br />

che risalga all’era del paleozoico. Ora è<br />

esposto nell’aula di scienze con un cartello<br />

al collo “Specie di professore estinta!”.<br />

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2 Aprile 2009 Campo di Marte • Cure • Coverciano<br />

A SPASSO NEL FUTURO. Ecco come potrebbe presentarsi il quartiere tra una decina di anni<br />

2020, passeggiata a Campo di Marte<br />

I cambiamenti annunciati sono tanti, e spostarsi fi no a Bellariva<br />

dovrebbe essere <strong>più</strong> facile di adesso. Niente caos di auto in<br />

piazza delle Cure, la galleria della Tav a Ponte al Pino, nuove case<br />

e verde lungo la ferrovia.<br />

E al vecchio Franchi un museo tutto dedicato alla Fiorentina...<br />

Paola Ferri<br />

E<br />

se una mattina qualsiasi ci svegliassimo<br />

e ci ritrovassimo nel 2020? Che quartiere<br />

troveremmo fuori <strong>dal</strong>la porta di casa?<br />

I cambiamenti annunciati per i prossimi<br />

anni sono tanti e consistenti, ma orientarsi e spostarsi<br />

tra le Cure e Bellariva dovrebbe essere ancora <strong>più</strong><br />

semplice di adesso. Allora, ecco che ci chiudiamo il<br />

portone alle spalle e ci prepariamo ad affrontare il<br />

traffico in zona piazza delle Cure, per raggiungere<br />

il mercato. Giunti a destinazione, la prima sorpresa:<br />

se il caos non è del tutto scomparso, quanto meno le<br />

auto scorrono ordinate attorno a una rotonda, alcune<br />

si immettono in un sottoattraversamento che passa<br />

sotto la ferrovia e sbuca in viale Don Minzoni, in<br />

direzione piazza della<br />

Libertà, altre svoltano<br />

verso lo stadio, nel viale<br />

dei Mille.<br />

Cerchiamo le macchine<br />

e i camion in doppia fila<br />

<strong>dal</strong> lato mercato ma non<br />

le troviamo: le bancarelle si sono allargate all’interno<br />

di quella che un tempo era l’area dell’acquedotto.<br />

Facendo un giro tra i banchi, ci viene voglia<br />

di andare a dare un’occhiata al mercato dietro lo<br />

stadio, chissà se c’è ancora.<br />

Dato che ci troviamo proprio nelle vicinanze della<br />

stazione delle Cure, ci andiamo in treno. Si tratta di<br />

una sola fermata da qui alla stazione di Campo di<br />

Marte, pochi minuti di tragitto, tutti passati a guardare<br />

fuori <strong>dal</strong> finestrino. Eh sì, qui di cose ne sono<br />

cambiate. All’altezza di Ponte al Pino troviamo la<br />

galleria dell’Alta velocità: è qui che i treni <strong>più</strong> rapidi<br />

si interrano (per riemergere alla superstazione<br />

di Norman Foster agli ex Macelli, immaginiamo).<br />

Proseguendo verso Campo di Marte scopriamo che<br />

l’area lungo la ferrovia, che un tempo ospitava una<br />

serie di capannoni e alcuni binari di servizio, adesso<br />

lascia spazio al verde e a nuove costruzioni. Negozi<br />

FOCUS/1<br />

Alta velocità,<br />

sopra o sotto?<br />

n tunnel di 7 chilometri sotto la città, a par-<br />

Utire da Campo di Marte fi no a Castello, passando<br />

per l’avveniristica stazione progettata da<br />

Norman Foster nell’area degli ex Macelli. Tutto<br />

già deciso e prevedibile? Non esattamente. Se è<br />

vero che i cantieri della Tav sembrano incombere<br />

da un momento all’altro sulla nostra città (con il<br />

loro bel carico di scavi, tunnel e camion), i comitati<br />

non si sono ancora dati pace sulla questione<br />

sottoattraversamento. L’alternativa c’è: secondo<br />

gli studi resi pubblici dai “No Tav”, il passaggio<br />

in superfi cie non solo è fattibile, ma comporterebbe<br />

un notevole risparmio. Di tempo, per la realizzazione,<br />

e di denaro. Quale che sia la soluzione<br />

vincente, nel frattempo e fi no alla conclusione dei<br />

lavori, la stazione di Campo di Marte si prepara ad<br />

accogliere i treni ad Alta velocità. Una situazione<br />

provvisoria che necessiterà comunque dell’attivazione<br />

di servizi e strutture apposite, quali ad esempio<br />

parcheggi e collegamenti Ataf <strong>più</strong> intensi.<br />

Un nuovo parco cittadino sorgerà<br />

all’interno dell’area delimitata<br />

da viale Malta e viale Fanti.<br />

<strong>Il</strong> traffi co sarà interrato in viale Paoli<br />

e uffici al piano terra, appartamenti ai piani superiori.<br />

Scesi a Campo di Marte, ci troviamo di fronte ai<br />

cartelli che indicano la fermata della tramvia: si<br />

tratta del proseguimento della linea 3, che porta fino<br />

a Rovezzano. Potremmo dunque salire su un’altra<br />

carrozza e scendere alla fermata dello stadio, ma è<br />

una bella giornata di metà aprile, così proseguiamo<br />

a piedi. Usciamo su via Campo d’Arrigo, utilizzando<br />

il nuovo ingresso della stazione, e ci inoltriamo<br />

su viale Fanti.<br />

Arrivati all’incrocio con viale dei Mille non possiamo<br />

fare a meno di gettare un’occhiata a quello che è<br />

diventato un nuovo parco cittadino, all’interno del-<br />

l’area delimitata da viale<br />

Malta e viale Fanti.<br />

Interrato il traffico, viale<br />

Paoli si presenta adesso<br />

come un raccordo verde<br />

che congiunge l’area del<br />

Campo di Marte a quel-<br />

la dello stadio di atletica.<br />

Pare quasi di stare alle Cascine: alcuni bambini ci<br />

passano accanto sui pattini, mentre poco <strong>più</strong> in là<br />

un gruppo di ragazzi improvvisa una partitella di<br />

calcio sul prato. Potremmo sederci su una panchina<br />

a riposare un po’, ma andiamo avanti, costeggiando<br />

l’Artemio Franchi.Davanti all’ingresso incrociamo<br />

un gruppetto di turisti: stanno entrando al museo dedicato<br />

alla Fiorentina, ricavato all’interno dello stadio<br />

in seguito al trasferimento dell’attività calcistica<br />

nel nuovo grande impianto, situato ai margini della<br />

città. Una coppia sorseggia un caffè al bar con vista<br />

sul campo, mentre qualche ragazzo si avventura a<br />

fare spese nei negozi di gadget viola, all’interno del<br />

vecchio Franchi. Ed eccoci giunti a destinazione, al<br />

mercato dietro lo stadio. C’è ancora, naturalmente,<br />

e pare goda di ottima salute. Non ci resta che tornare<br />

indietro. Nel tempo.<br />

FOCUS/2<br />

Via le automobili,<br />

spazio allo sport<br />

e auto sotto terra e sopra il parco. Un’idea<br />

Lche frulla nelle teste e negli uffi ci tecnici<br />

del Comune già da un po’ di tempo, riguardo<br />

a viale Paoli. <strong>Il</strong> progetto, ancora in fase ideativa,<br />

è quello di dare vita ad un’unica grande<br />

area verde che si estenda <strong>dal</strong> viale Malta fi no ai<br />

giardini di Campo di Marte. Un parco circondato<br />

tutto attorno <strong>dal</strong> viale Fanti e possibilmente<br />

dedicato allo sport. La vocazione all’attività<br />

fi sica, d’altronde, è già manifesta nella zona,<br />

considerato che all’interno dell’area dell’ipotetico<br />

giardino già trovano posto l’Artemio<br />

Franchi, lo stadio di atletica Ridolfi , il campo<br />

di rugby e due palestre. A queste strutture, in<br />

futuro, potrebbero aggiungersi attrezzature per<br />

fare sport all’aria aperta, come campi da tennis<br />

o da pallavolo, prati dove imbastire partitelle a<br />

pallone, chioschi. E il viale Paoli, anziché sulle<br />

quattro ruote dell’auto, potrà essere percorso<br />

sui pattini a rotelle.<br />

RISTRUTTURAZIONI. Già aggiudicate le ex officine del tram<br />

La colonica abbandonata<br />

fi nisce in vendita all’asta<br />

ezzi di quartiere in vendita al-<br />

Pl’asta. Uno è già stato aggiudicato,<br />

l’altro è ancora su piazza. Si<br />

tratta di due immobili di particolare<br />

prestigio su cui già da tempo aleggiavano<br />

voci di alienazione da parte<br />

del Comune. <strong>Il</strong> primo, quello che ha<br />

avuto maggior successo, è il complesso<br />

delle ex offi cine del tram, in<br />

via De André. Con la sua inconfondibile<br />

facciata in mattoni rossi e le<br />

grandi vetrate che si aprono sulla<br />

sponda dell’Arno, l’edifi cio fu costruito<br />

negli anni ’30 per ospitare le<br />

vetture del tram che necessitavano<br />

di manutenzione. E ha mantenuto<br />

la sua funzione di offi cina, per<br />

le auto però, fi no ai nostri giorni.<br />

Battuto all’asta alla fi ne dello scorso<br />

ottobre, il complesso, con tanto<br />

di terreno<br />

circostante,<br />

è stato aggiudicato<br />

al<br />

primo colpo,<br />

ma la trattativa<br />

di alienazione<br />

è ancora in corso. Un nuovo<br />

tassello va dunque ad aggiungersi<br />

alla rinascita della sponda destra<br />

dell’Arno, nel suo tratto <strong>più</strong> periferico.<br />

Dopo l’inaugurazione del<br />

giardino De André e del vicino parcheggio,<br />

la ristrutturazione delle ex<br />

offi cine, che appare imminente,<br />

contribuirà a scacciare l’immagine<br />

dell’abbandono da una zona troppo<br />

a lungo trascurata. Ha avuto meno<br />

fortuna, invece, la colonica di Coverciano,<br />

messa in vendita durante<br />

L’edifi cio all’angolo<br />

tra via Moreni e via Pistelli<br />

è vuoto ormai da anni<br />

e utilizzato dai senzatetto<br />

la stessa seduta, lo scorso ottobre.<br />

Situata all’angolo tra via Moreni e<br />

via Pistelli, la casa risale alla seconda<br />

metà dell’Ottocento. Oltre<br />

960 metri quadri di superfi cie lorda,<br />

con tanto di resede di esterna<br />

di 592 mq, un edifi cio di indubbio<br />

valore su cui pende il vincolo della<br />

Soprintendenza per i beni architettonici.<br />

Per questa struttura, il Comune<br />

avrebbe voluto un milione e<br />

400mila euro, ma anche la seconda<br />

asta, tenutasi il 19 febbraio scorso,<br />

è andata deserta. Sfumano ancora<br />

una volta, dunque, le speranze di<br />

chi abita da quelle parti e auspica<br />

un risanamento dell’area. La colonica,<br />

infatti, è vuota da diversi anni<br />

e da qualche tempo è al centro delle<br />

attenzioni di alcuni senzatetto,<br />

che l’hanno<br />

eletta in <strong>più</strong><br />

occasioni a<br />

dimora. Se<br />

le fi nestre al<br />

piano terra<br />

sono state<br />

murate o sbarrate per evitare il ripetersi<br />

di occupazioni abusive, la<br />

tettoia che si trova sul retro rimane<br />

una meta piuttosto ambita, al calar<br />

delle tenebre. Qui, dietro le fronde<br />

cresciute in maniera incontrollata,<br />

continua a trovare riparo qualche<br />

vagabondo. Una nuova asta in vista?<br />

“Questo non è ancora stato<br />

stabilito – risponde il dottor Roberto<br />

Gabucci <strong>dal</strong>la Direzione Patri-<br />

monio – il destino della colonica è<br />

ancora incerto”.<br />

/P.F.


il giornale del tuo quartiere<br />

primo piano<br />

IL QUARTIERE E I SUOI PERICOLI. Quando le ultime botteghe tirano giù il bandone, le strade sembrano svuotarsi<br />

Se anche la sicurezza va a letto presto<br />

É <strong>dal</strong> <strong>tramonto</strong><br />

all’alba che gli abitanti<br />

si sentono meno<br />

tranquilli, soprattutto<br />

in <strong>zone</strong> come i giardini<br />

Caponnetto, l’area di<br />

San Salvi e vicino agli<br />

edifi ci occupati<br />

Francesca Puliti<br />

Quanti di noi hanno mai fatto<br />

una passeggiata notturna per il<br />

quartiere? Sì, proprio una passeggiata,<br />

qualcosa di <strong>più</strong> del<br />

tratto che ci separa <strong>dal</strong>l’auto parcheggiata al<br />

portone di casa. Fatta eccezione per i luoghi<br />

di aggregazione - pub, ristoranti e qualche<br />

raro cinema sopravvissuto - quando le ultime<br />

botteghe tirano giù il bandone, le strade<br />

del circondario sembrano svuotarsi. Al di<br />

fuori delle vie di maggior transito, anche<br />

le auto di passaggio scarseggiano. Pro e<br />

contro di un quartiere tranquillo e silenzioso.<br />

<strong>Il</strong> silenzio però non sempre si accorda<br />

con la tranquillità, se si ha paura ad uscire<br />

di casa la sera o ad avventurarsi in determinate<br />

<strong>zone</strong>. E ce ne sono, purtroppo, di luoghi<br />

come questi, anche nel nostro pacifi co<br />

quartiere. Posti dove una ragazza diffi cilmente<br />

si avventurerebbe da sola, talvolta<br />

neanche di giorno. Zone tristemente legate<br />

allo spaccio, per esempio. La situazione dei<br />

giardini Caponnetto, sul lungarno del Tempio,<br />

è già nota da tempo ai cittadini così<br />

come alle forze dell’ordine, eppure è cronaca<br />

recente l’arresto di un pusher intento a<br />

spacciare proprio nei soliti giardinetti. Ma<br />

sono probabilmente le occupazioni abusive<br />

degli edifi ci dismessi a creare il maggior<br />

allarme tra i residenti. Ultima ferita inferta<br />

al quartiere, quella dell’ex ospe<strong>dal</strong>e Meyer,<br />

dove da qualche mese alloggiano circa 200<br />

cittadini di diverse nazionalità, per lo <strong>più</strong> di<br />

origine africana, in attesa di asilo politico.<br />

Un’occupazione contro la quale il rione si è<br />

da subito mobilitato: “Ma i mesi passano e<br />

quella che doveva essere una sistemazione<br />

provvisoria sembra si stia stabilizzando”, si<br />

arrabbia una signora che vive nei paraggi.<br />

Affonda le radici molto <strong>più</strong> indietro nel tempo,<br />

invece, l’occupazione di alcune palazzine<br />

all’interno del complesso di San Salvi.<br />

Quel che spaventa chi abita nei dintorni o<br />

chi passa da queste parti, però, non è tanto<br />

la presenza degli “inquilini abusivi”, quanto<br />

il buio che cala sul parco quando scuole<br />

e uffi ci si svuotano. L’area, di proprietà<br />

Copia in abbonamento postale<br />

<strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong><br />

è un periodico di 7 edizioni<br />

che mensilmente<br />

viene distribuito da<br />

in 192.404 copie<br />

L’area sottostante al cavalcavia di piazza Alberti<br />

dell’Asl, è accessibile <strong>dal</strong>l’esterno da <strong>più</strong><br />

punti - tanti sono gli ingressi che rimangono<br />

aperti - e all’interno regna un’oscurità poco<br />

rassicurante. “San Salvi continua ad essere<br />

un punto interrogativo – afferma Federico<br />

Pericoli, capogruppo dell’opposizione al<br />

Quartiere 2 – tutta la zona necessiterebbe di<br />

maggiori controlli, innanzitutto per evitare<br />

che altri edifi ci, compresi quelli di nuova<br />

costruzione, possano diventare oggetto di<br />

occupazioni abusive”. Altro luogo in cui dif-<br />

IL FOCUS<br />

una sensazione di inquietudine quella<br />

É che viaggia sopra e sotto i binari. Passerelle<br />

sopraelevate e sottopassaggi pedonali<br />

rappresentano un punto debole in materia di<br />

sicurezza. Chi si è trovato a dover valicare il<br />

fossato della ferrovia al buio lo sa: sopra o<br />

sotto poco cambia. Proviamo a incamminarci<br />

mentalmente lungo la strada ferrata che affetta<br />

in due il quartiere, <strong>dal</strong>le Cure a Rovezzano.<br />

Partendo da quest’ultima stazione cittadina,<br />

ci troviamo subito di fronte a un sottopasso<br />

di quelli che non godono di ottima fama. Più<br />

su, dopo piazza di Varlungo, ne troviamo un<br />

altro, carrabile, la cui illuminazione è stata re-<br />

Editore e Concessionaria Pubblicitaria:<br />

Web&Press Edizioni s.r.l.<br />

Direzione ed amministrazione:<br />

via Kassel 17- 50126 Firenze<br />

tel. 848.80.88.68<br />

Direttore Responsabile: Matteo Francini<br />

Service editoriale e grafi co:<br />

Tabloid soc.coop., Firenze (FI)<br />

scrivimi@ilreporter.it<br />

fi cilmente una donna - o anche un uomo da<br />

solo - nottetempo andrebbe volentieri a fare<br />

due passi è la zona tra il ponte di Varlungo<br />

e la sponda dell’Arno. Se via del Varlungo<br />

gode, per la parte iniziale, della luce e del<br />

movimento del Saschall, addentrandosi in<br />

direzione del ponte e proseguendo oltre, in<br />

via della Funga, l’illuminazione e le sensazioni<br />

cambiano. L’impressione è che qui<br />

sotto sia una “zona franca”, anche se <strong>più</strong><br />

probabilmente è terreno di battaglia solo per<br />

centemente potenziata. Ma forse una ragazza<br />

da sola, a piedi, non ci passerebbe comunque.<br />

Probabilmente avrebbe qualche timore anche<br />

a scendere nel sottopassaggio di piazza<br />

Alberti. Sotto ai ponti, purtroppo, c’è chi ci<br />

vive per davvero. Spesso si tratta solo di persone<br />

che non hanno nessun altro posto dove<br />

andare, ma nel dubbio meglio affrontare la<br />

salita del cavalcavia. Che però non sembra<br />

affatto studiato per accogliere i pedoni, tanto<br />

è buio quassù. Pare che l’unica illuminazione<br />

sia quella dei fari delle auto, oltre a qualche<br />

bagliore che arriva <strong>dal</strong> basso. Per chi invece si<br />

trovasse ad attraversare i binari <strong>più</strong> a monte,<br />

Stampato da Rotopress International, Loreto (AN)<br />

Periodico d’informazione locale<br />

Anno II n. 20 del 1 aprile 2009<br />

N°reg 5579 del 17/05/2007 tribunale di Firenze.<br />

Iscrizione al Roc 8551. Spedizione in a.p. - 45% legge 662/96<br />

art. 2 comma 20/b. Contiene I.P. Prezzo di copertina euro 0,10€<br />

Associato alla Unione Stampa<br />

Periodica Italiana<br />

3<br />

i writers, che qui si sfi dano a colpi di graffi ti.<br />

“Si tratta di problematiche che conosciamo<br />

– commenta Gianluca Paolucci, presidente<br />

del Q2 – e che abbiamo <strong>più</strong> volte segnalato<br />

alle forze dell’ordine. Alcune situazioni<br />

tendono a ripresentarsi e appaiono diffi cili<br />

da estirpare, com’è il caso dei giardini Caponnetto.<br />

Ma il costante monitoraggio che<br />

manteniamo mi permette di affermare che<br />

il nostro quartiere non presenta particolari<br />

situazioni di allarme”.<br />

Passerelle e sottopassaggi che attraversano la ferrovia destano <strong>più</strong> di una preoccupazione<br />

E l’inquietudine viaggia sopra e sotto i binari<br />

<strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong> di Campo di Marte, Cure, Coverciano<br />

raggiunge 41.973 famiglie nel quartiere 2 di Firenze.<br />

SCHEDA<br />

Più illuminazione<br />

contro il degrado<br />

are luce sulle situazioni di pericolo,<br />

Fpotenziare l’illuminazione come<br />

deterrente contro il degrado e l’abbandono.<br />

Questa la ricetta messa in atto fi -<br />

nora e tuttora in fase di incremento nel<br />

quartiere. “Negli ultimi mesi abbiamo<br />

lavorato molto sull’illuminazione, per<br />

cercare di allontanare la delinquenza<br />

da strade e giardini – aff erma Gianluca<br />

Paolucci, presidente del Q2 – basti pensare<br />

al lavoro fatto in viale Righi, che<br />

un tempo appariva molto buio mentre<br />

adesso, grazie all’installazione di nuovi<br />

lampioni, ha tutto un altro aspetto”.<br />

Anche via Lungo l’Aff rico ha subito un<br />

simile cambiamento, così come via del<br />

Guarlone e via Pasquali, i cui impianti<br />

sono stati rinnovati e potenziati lo<br />

scorso anno. Nuovi lampioni sono stati<br />

installati poi nei giardini di via Novelli,<br />

fi niti nel mirino per la presenza di strani<br />

“ceffi ”. Infi ne anche il verde di Bellariva,<br />

al termine dei lavori di riqualifi ca, sarà<br />

rischiarato da nuova luce, <strong>più</strong> intensa e<br />

di ultima generazione.<br />

diciamo a metà di via Mannelli, l’alternativa<br />

tra sopra e sotto non si pone. Al massimo è<br />

possibile scegliere quale delle due passerelle<br />

prendere. Buio per buio, quella all’altezza<br />

della stazione si presenta se non altro <strong>più</strong><br />

transitata, almeno fi no a una certa ora, grazie<br />

al fl usso dei pendolari. Decisamente meno<br />

frequentato, nonché meno illuminato, il passaggio<br />

<strong>più</strong> vicino a piazza Alberti. Arrivati<br />

invece all’altezza di piazza delle Cure è raro<br />

trovare qualcuno che scelga la via sopraelevata<br />

alla galleria: qui c’è Salvatore, perso-<br />

naggio conosciuto in tutta la zona, a tenere in<br />

ordine, controllare, vivere.<br />

/F.P.<br />

Dati non raccolti presso l’interessato<br />

Si informa che, ai sensi dell’art. 24, comma 1, lett. C, del D.Lgs<br />

196/2003 (codice in materia di protezione dei dati personali), il<br />

consenso per il trattamento dei dati personali, non è richiesto in<br />

quanto i dati sono provenienti da pubblici registri, elenchi, atti o<br />

documenti conoscibili da chiunque. Nel rispetto della normativa<br />

vigente in materia di protezione dei dati personali (art.13 del d.lg<br />

196/2003). La informiamo che i suoi dati personali, non sensibili,<br />

sono raccolti e trattati da Web&Press s.r.l., al solo fi ne dell’invio<br />

presso la Sua residenza del periodico gratuito “il <strong>Reporter</strong>”.<br />

<strong>Il</strong> responsabile del trattamento è Web&Press s.r.l.<br />

Potrà in ogni caso richiedere l’eliminazione dei Suoi dati e in contemporanea<br />

la sospensione dell’invio della sua copia esercitando<br />

l’art. 7 scrivendo a Web&Press via Kassel 17 50126 Firenze.


4 Aprile 2009 Campo di Marte • Cure • Coverciano<br />

PASSEGGIATE/1. Tanti i sentieri e i percorsi poco conosciuti che si nascondono nel Q2<br />

Alla scoperta di via Vecchia Settignanese<br />

Un tratto non molto faticoso ma di grande fascino per muovere<br />

i primi passi dopo l’inverno è proprio la storica “scorciatoia” che<br />

unisce Firenze al borgo<br />

Anna Damasco<br />

della primavera<br />

è il momento migliore<br />

per dedicarsi a brevi<br />

L’arrivo<br />

passeggiate intorno<br />

alla città. Proprio ai confi ni di Firenze,<br />

a Settignano, si nascondono<br />

sentieri e percorsi poco conosciuti<br />

ma con un certo rilievo storico e<br />

naturalistico. Un tratto non molto<br />

faticoso ma di grande fascino, per<br />

cominciare a muovere i primi passi<br />

dopo l’inverno, potrebbe essere la<br />

via Vecchia Settignanese. La strada<br />

inizia sulla sinistra di via Gabriele<br />

D’Annunzio, poco dopo il ponte<br />

sul Mensola, in coincidenza con il<br />

monumento dedicato ai caduti della<br />

Grande Guerra. Dalla base di quest’opera,<br />

purtroppo in completo disfacimento,<br />

ha inizio la salita erbosa<br />

della Vecchia Settignanese: circa<br />

quattrocento metri piuttosto ripidi,<br />

con splendidi muri a secco, per<br />

quanto in alcuni tratti franati. Già<br />

da questo punto si comincia a intuire<br />

il panorama che si aprirà poco<br />

<strong>più</strong> avanti,<br />

avvicinan- Alcuni abitanti della zona<br />

dosi al pae- lamentano però lo stato<br />

se. La strada<br />

di abbandono dell’itinerario<br />

giunge alla<br />

curva di e chiedono un intervento<br />

Mezzaratta<br />

- chiamata così per la posizione<br />

intermedia fra Ponte a Mensola e<br />

Settignano - dove sorge l’omonima<br />

villa ottocentesca costruita in stile<br />

neomedievale. Purtroppo, qui il<br />

percorso pedonale si interrompe e<br />

si è costretti quindi a riprendere via<br />

D’Annunzio, sfi dando le macchine<br />

che sfrecciano in discesa verso Firenze.<br />

Superati questi cento metri,<br />

da una strada sulla sinistra - via dei<br />

Ceci - la passeggiata può ripartire.<br />

Su via dei Ceci, dopo i cancelli di<br />

numerose ville, a destra compare<br />

una viuzza <strong>dal</strong>la quale partono le<br />

scale che si arrampicano sul fi anco<br />

della collina,<br />

per poi<br />

sbucare in<br />

piazza Desiderio.<br />

<strong>Il</strong><br />

panorama di<br />

quest’ultimo<br />

tratto è estremamente suggestivo,<br />

ma il suo apice è al belvedere della<br />

piazza. In tutto sono necessari circa<br />

20 minuti o poco <strong>più</strong> per arrivare<br />

al centro del paese, senza prendere<br />

la macchina così come si faceva un<br />

tempo. Alcuni abitanti di Settignano,<br />

che utilizzerebbero volentieri<br />

questa scorciatoia per raggiungere<br />

le porte della città o semplice-<br />

mente per camminare nelle belle<br />

giornate, lamentano però lo stato<br />

di abbandono di tutto il percorso,<br />

e soprattutto reclamano la necessità<br />

di dare continuità alla “passeggiata<br />

interrotta” tra la vecchia Settignanese<br />

e via dei Ceci. Anche il pezzo<br />

fi nale della scalinata, avrebbe bisogno<br />

di qualche serio intervento<br />

di manutenzione: i gradini stanno<br />

cadendo, manca l’illuminazione e<br />

in <strong>più</strong> punti la strada è completamente<br />

rovinata. Secondo altri, poi,<br />

le potenzialità della zona potrebbero<br />

essere tante: innanzitutto perché<br />

il bacino del Mensola è una Anpil<br />

(area naturale protetta di interesse<br />

locale) e poi perché anche il tratto<br />

della vecchia Settignanese avrebbe<br />

le qualità per inserirsi nella serie di<br />

percorsi che vanno <strong>dal</strong> naturalistico<br />

allo storico, così come quelli già<br />

mappati <strong>dal</strong> quartiere.<br />

PASSEGGIATE/2. Lungo Mugnone, Affrico e Mensola<br />

A piedi sulle sponde dei torrenti<br />

asseggiate primaverili in vi-<br />

Psta. <strong>Le</strong> sponde dei torrenti che<br />

attraversano il quartiere 2 sono<br />

pronte ad accoglierle. O quasi. Tra<br />

Mugnone, Affrico e Mensola, il <strong>più</strong><br />

preparato in materia è sicuramente<br />

quest’ultimo, forte della sua qualifi<br />

ca di “Area naturale protetta di<br />

interesse locale”. Percorsi pedonali<br />

e vaste aree verdi costeggiano il<br />

tratto che <strong>dal</strong>la collina di Fiesole<br />

discende verso il Ponte a Mensola.<br />

Un itinerario che sembra fatto apposta<br />

per chi passeggia in compagnia<br />

di un amico a quattro zampe.<br />

<strong>Il</strong> fi ume cantato <strong>dal</strong> Boccaccio nel<br />

Ninfale fi esolano è inoltre una meta<br />

imprescindibile per i bird watchers<br />

di casa nostra. Diffi cile avvistare<br />

sacchetti o cartacce tra le fresche<br />

e dolci acque, <strong>più</strong> facile invece<br />

scorgere usignoli di fi ume, ballerine<br />

bianche e ranocchie. Non si<br />

può dire altrettanto, purtroppo, del<br />

percorso del Mugnone all’interno<br />

del quartiere. Qui c’è ancora un po’<br />

di lavoro da fare (o ci sono troppi<br />

viandanti poco accurati) perché di<br />

lattine e carte varie buttate per terra<br />

se ne vedono in quantità abbondan-<br />

te. Presenze,<br />

queste ultime,<br />

che non<br />

sembrano<br />

però intimorire<br />

i cittadini.<br />

<strong>Il</strong> Mugnone,<br />

infatti, è sicuramente il <strong>più</strong><br />

vissuto tra i torrenti del quartiere.<br />

Immerso nel tessuto urbano eppure<br />

ancora dimora di tante specie ornitologiche,<br />

non è raro vederci gente<br />

a pescare o cani a fare il bagno,<br />

estate e inverno. E, lungo le rive,<br />

grandi e piccini che osservano anatre<br />

e paperotti, nonché alcuni aironi<br />

di passaggio. Meno frequentato<br />

<strong>Il</strong> torrente Mugnone alle Cure<br />

l’Affrico, per il tratto non interrato,<br />

in zona Salviatino, al confi ne cittadino<br />

con Fiesole. Se fi no a qualche<br />

mese fa la zona non godeva di ottima<br />

fama, da quando sono partiti<br />

i lavori di ristrutturazione dell’ex<br />

ospe<strong>dal</strong>e la situazione si è gradualmente<br />

evoluta. Prima sono spariti<br />

alcuni relitti di auto e motorini da<br />

tempo abbandonati nella zona, in<br />

seguito sono svanite anche alcune<br />

baracche che erano sorte lungo gli<br />

argini del torrente. Qui avevano<br />

trovato casa alcuni senzatetto, prin-<br />

cipalmente di<br />

etnia rom. Da<br />

qualche mese<br />

la sponda ha<br />

però tutto un<br />

altro aspetto:<br />

eliminate<br />

le sterpaglie, anche la recinzione<br />

che delimita l’area privata è stata<br />

completamente sostituita. Eppure<br />

il percorso dell’Affrico è ancora<br />

snobbato dai <strong>più</strong>, e spesso deserto.<br />

Ma forse è bene non fargli troppa<br />

pubblicità, così che possa rimanere<br />

un’oasi di tranquillità e di natura,<br />

<strong>Le</strong> rive dei corsi d’acqua<br />

sono pronte ad accogliere<br />

con la loro fl ora e fauna<br />

gli amanti della natura<br />

a due passi <strong>dal</strong>le strade <strong>più</strong> traffi -<br />

cate.<br />

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il giornale del tuo quartiere<br />

CONSUMI/1. Snobbati fino a qualche anno fa, tornano alla ribalta i negozi di prodotti tipici<br />

<strong>Il</strong> quartiere riprende a mangiare toscano<br />

Da Bellariva alle Cure, questo tipo di commercio<br />

ha ricominciato ad attirare clienti, desiderosi di cibi<br />

freschi e genuini. Unico dubbio: il prezzo<br />

Simele Kruklidis<br />

Al supermercato vi è mai capitato<br />

di guardare un’etichetta e scoprire<br />

che un alimento proviene da<br />

luoghi molto, ma molto lontani?<br />

In quel momento, un indicibile sospetto ci<br />

assale e generalmente lasciamo il prodotto lì<br />

dove l’abbiamo trovato: si sa, la qualità della<br />

vita passa anche <strong>dal</strong>la tavola. Di fronte al continuo<br />

via vai delle merci, il desiderio di cibi<br />

freschi e genuini, che <strong>dal</strong>l’azienda arrivino al<br />

punto vendita in poche ore, diventa una vera e<br />

propria esigenza. E se fino a qualche anno fa<br />

i minimarket di stampo toscano doc li avevamo<br />

un po’ snobbati, adesso sono tornati alla<br />

ribalta, anche nel quartiere 2. Ricordare dove<br />

sono situati non è immediato, dato che oramai<br />

un po’ tutti siamo abituati a fare la spesa<br />

nelle grandi catene di distribuzione. Però, con<br />

uno sforzo di memoria, qualcosa viene fuori.<br />

In zona Bellariva troviamo l’azienda agricola<br />

Fattoria di Rimaggio e il Buongustaio di via<br />

obrietà, decrescita, auto-produzione, senso dell’equilibrio, ri-<br />

Sspetto per la natura. Sono i cinque valori fondamentali della<br />

“decrescita felice”, movimento che in Italia si ispira alle idee di<br />

Maurizio Pallante e che ha come obiettivo principale quello di migliorare<br />

la qualità della vita delle persone, ritrovando un maggiore<br />

equilibrio con la natura, imparando a vivere in modo <strong>più</strong> sano, con<br />

meno stress e meno beni materiali. <strong>Il</strong> presupposto di partenza è<br />

l’idea che la crescita economica non porti necessariamente maggior<br />

benessere, ma che, all’opposto, a un aumento indiscriminato<br />

della produzione e dello sfruttamento delle risorse naturali corrisponda<br />

spesso una diminuzione della qualità della vita. “L’attuale<br />

modello di sviluppo ci sta costando troppo sia in termini di sfruttamento<br />

delle risorse naturali, sia in termini economici – spiega<br />

Daniele Ombriti, membro del circolo fiorentino per la decrescita<br />

Quintino Sella, in cui non solo si acquistano<br />

i prodotti, ma dove questi si possono anche<br />

assaporare sul momento. Verso le Cure, in<br />

via Sacchetti, c’è “<strong>Il</strong> Palagiaccio”, aperto di<br />

recente anche in via Gioberti. Senza contare<br />

i piccoli supermercati, che spesso dedicano<br />

una sezione alle leccornie locali, e le enoteche,<br />

dedicate per lo <strong>più</strong> ai vini di stampo<br />

toscano. Fiducia e tradizione sono le parole<br />

chiave di questo commercio che, tra l’altro,<br />

attira molti clienti. L’unico dubbio che resta,<br />

di fronte a tali specialità gastronomiche, è il<br />

prezzo, difficilmente competitivo con quello<br />

dei grandi supermercati. Infatti, un problema<br />

di non poco conto è che si tende ad abbinare<br />

la qualità al costo elevato: un’associazione di<br />

idee che non seduce affatto il consumatore e<br />

che anzi lo spinge ad “accontentarsi” di altri<br />

cibi <strong>più</strong> abbordabili. E, proprio per questo,<br />

“<strong>Il</strong> Palagiaccio” ha lanciato uno slogan che<br />

recita “la qualità non è un lusso”: il suo obiet-<br />

tivo è facilmente intuibile. “<strong>Il</strong> vero punto di<br />

forza degli alimenti di produzione locale è il<br />

‘chilometri zero’ – spiegano <strong>dal</strong> punto vendita<br />

- vale a dire la distanza minima che intercorre<br />

tra l’azienda, il punto vendita e le tavole dei<br />

felice – viviamo questa crisi anche perché si è persa di vista la vita<br />

reale delle persone, il valore del lavoro artigianale. Si pensa ad<br />

accumulare ricchezze materiali e non si dà importanza ai rapporti<br />

fra le persone. Per questo noi parliamo di decrescita in termini di<br />

felicità: vogliamo imparare a usare<br />

la nostra intelligenza per capire di<br />

cosa possiamo fare a meno per vivere<br />

meglio”. Questa è la teoria, ed<br />

è chiara. Ma la pratica? “In pratica,<br />

grazie ai tanti incontri formativi che<br />

organizziamo, abbiamo scoperto che<br />

si può vivere meglio con meno. Meno petrolio e meno energia, ad<br />

esempio. Se produciamo da soli lo yogurt, il pane, la marmellata,<br />

la verdura, risparmiamo il carburante che serve a noi per andarli a<br />

5<br />

fiorentini. La brevità della catena fa sì che il<br />

prezzo si abbassi”. E, in tempi di restrizioni<br />

economiche, la prospettiva di tutelare le tasche<br />

acquistando comunque prodotti di eccellenza<br />

fa breccia.<br />

CONSUMI/2. Al Circolo Andreoni si ritrova il gruppo fiorentino del movimento che propone un nuovo stile di vita<br />

Una risposta (possibile) alla crisi: la “decrescita felice”<br />

PROVA IL TRUCCO<br />

• TRUCCO VEGETALE<br />

viso, occhi, labbra, unghie<br />

• TRUCCO MINERALE<br />

viso, labbra<br />

• TRUCCO BIOLOGICO CERTIFICATO<br />

viso, occhi<br />

- Vieni a ritirare la guida pratica -<br />

MAKE UP NATURALE<br />

APERTURA STRAORDINARIA Domenica 5 Aprile<br />

Via Gioberti, 52/r - Firenze tel. 055 6550810<br />

orario continuato <strong>dal</strong> lunedi al sabato 9.30 - 19.30 1019150<br />

L’obiettivo è ritrovare<br />

<strong>più</strong> equilibrio con la natura<br />

imparando a vivere<br />

in modo <strong>più</strong> sano e senza stress<br />

comprare al supermercato e quello dei camion che trasportano su<br />

e giù per il paese questi prodotti. Ed evitiamo anche lo stress del<br />

traffico e l’inquinamento. Nello stesso tempo non produciamo ricchezza,<br />

perché acquistiamo meno merci. Per fare un altro esempio<br />

pratico, possiamo imparare a costruire<br />

pannelli solari per riscaldare<br />

l’acqua o produrre l’energia elettrica<br />

che ci serve per le nostre case”.<br />

<strong>Il</strong> circolo della decrescita felice si<br />

riunisce periodicamente al Circolo<br />

Arci Andreoni, in zona Coverciano,<br />

ed è aperto a tutti gli interessati. Per maggiori informazioni e per<br />

il calendario degli incontri si può consultare il sito internet www.<br />

meetup.com/circolodecrescitafelicefirenze.<br />

/A.O.<br />

<strong>Il</strong> Sindacato Pensionati CGIL <strong>Le</strong>ga Q.2<br />

è a disposizione per :<br />

Assistenza<br />

per pratiche previdenziali<br />

Assegni familiari<br />

per pensionati<br />

Reversibilità<br />

Richieste di accompagnamento<br />

per invalidi civili e assegno di invalidità civile<br />

Compilazione delle varie Modulistica<br />

Informazioni varie<br />

In sede è presente il CAAF CGIL<br />

tel. 800 730 800<br />

e il Patronato INCA<br />

tel. 055 603788<br />

SPI Q2 Via dell’Arcolaio, 17 • tel 055602820 • spiq2@firenze.tosc.cgil.it


6 Aprile 2009 Campo di Marte • Cure • Coverciano<br />

brevi<br />

IL PROGETTO<br />

RIFLETTERE... CAMMINANDO<br />

Piccole cose per migliorare la propria qualità di<br />

vita: è questo l’obiettivo che si pone l’associazione<br />

“Trekking Italia” che organizza, insieme<br />

al Quartiere 2, un’importante iniziativa volta a<br />

sensibilizzare sui temi di una sana alimentazione,<br />

del benessere fi sico legato al camminare e<br />

della famiglia come nucleo di socializzazione e<br />

di formazione. <strong>Il</strong> progetto, rivolto a bambini e<br />

ragazzi in età scolare e ai loro genitori, prevede<br />

una serie di incontri che coinvolgerà i partecipanti<br />

in una bella camminata in parchi o <strong>zone</strong><br />

cittadine rifl ettendo su una dieta equilibrata e<br />

sulla riscoperta dei sapori genuini dell’alimentazione<br />

dei nostri nonni. Ecco gli appuntamenti:<br />

domenica 19 aprile con la visita al giardino di<br />

Boboli, ritrovo all’ingresso di via Romana e visita<br />

del giardino, si parlerà inoltre di come fare<br />

merenda; domenica 10 maggio lungo l’Arno,<br />

incontro all’ingresso del parco dell’Albereta,<br />

passeggiata fi no alla pescaia di Sant’Andrea a<br />

Rovezzano, si rifl etterà sull’importanza dell’acqua;<br />

domenica 31 maggio visita al parco del<br />

Pratolino, parlando delle abitudini alimentari<br />

dei nostri nonni; domenica 14 giugno, ultimo<br />

appuntamento, ci sarà la visita di una fattoria<br />

nei dintorni di Firenze per conoscere l’ambiente<br />

e gli animali, e i bambini impareranno a fare il<br />

pane che consumeranno con il pranzo al sacco.<br />

Iscrizioni: sede del Trekking Italia. Informazioni<br />

al numero 055/2341040.<br />

ASTRONOMIA<br />

ALLA SCOPERTA DEL CIELO<br />

<strong>Il</strong> cielo sopra di noi è costellato da una miriade<br />

di corpi celesti, di cui noi riusciamo a vedere<br />

soltanto dei piccoli punti luminosi: ne esaltiamo<br />

la bellezza, ma non ne sappiamo molto. Per gli<br />

appassionati di astronomia o semplicemente per<br />

chi vorrebbe saperne di <strong>più</strong>, il Quartiere 2 organizza<br />

alcuni incontri di astronomia del ciclo “La<br />

volta celeste”. A cura di Antonio Zanardi, gli<br />

appuntamenti prossimi saranno lunedì 20 aprile<br />

“Ma quanto alto, vecchio e complicato è questo<br />

cielo” e lunedì 27 aprile “ Andiamo ad esplorare<br />

ai confi ni del sistema solare”. Gli incontri<br />

si svolgeranno entrambi a Villa Arrivabene, in<br />

piazza Alberti 1/a, alle 17. Ingresso libero. Informazioni:<br />

uffi cio cultura, tel. 055/2767828.<br />

STORIA DI UNA CITTA’<br />

“FIRENZE E IL ‘900”<br />

Con un percorso storico-artistico dagli anni Venti<br />

alla Resistenza, fi no alla fondazione della Repubblica,<br />

il ciclo di incontri “Firenze e il ‘900”,<br />

organizzato <strong>dal</strong> Quartiere 2 e <strong>dal</strong>l’associazione<br />

culturale “Regola d’arte”, intende fornire una<br />

visuale degli eventi attraverso gli occhi dell’arte.<br />

Diverse le conferenze in calendario, dopo i primi<br />

due incontri sulla città negli anni Trenta; giovedì<br />

16 aprile, alle 17, “Figure. La ricerca della<br />

scultura dagli anni Venti agli anni Quaranta” a<br />

Villa Arrivabene, in piazza Alberti 1/a; venerdì<br />

24 aprile “Visita al museo Marino Marini”, alle<br />

10 in piazza San Pancrazio; giovedì 30 aprile<br />

“Aspettando l’alba… Guerra e Resistenza a Firenze<br />

(1940-1944)” Villa Arrivabene ore 17; venerdì<br />

8 maggio “Insurrezione e liberazione”, un<br />

percorso in città da piazza Signoria alle 15,30;<br />

giovedì 14 maggio “La pittura alla ricerca della<br />

modernità” alle 17 a Villa Arrivabene; venerdì<br />

22 maggio “Visita alla fondazione Primo Conti”,<br />

alle 10 a Fiesole in via Duprè 1. Per partecipare<br />

occorre prenotarsi ai numeri 333.3833673 (ore<br />

11-13); 347.0057608 (ore 17-19) oppure email<br />

posta@regoladarte.info. Gli eventuali biglietti<br />

d’ingresso saranno a carico dei partecipanti.<br />

LA RASSEGNA<br />

IL CINEMA GRANDI FIRME<br />

Per la rassegna “Pomeriggio al cinema” ultimo<br />

appuntamento dedicato ai grandi di Hollywood,<br />

organizzato <strong>dal</strong> Quartiere con l’associazione<br />

Fuoriscena, venerdì 17 aprile, alle 16, al centro<br />

anziani di via Luna 16, “In amore niente regole”<br />

(Usa 2008), fi lm di e con George Clooney e<br />

Reneè Zellwegger. Una commedia sentimentale<br />

che ha sullo sfondo il football americano. <strong>Il</strong><br />

protagonista, George Clooney, è un campione<br />

di football degli anni venti, deciso a tirare su<br />

le sorti della sua squadra. Si scontra però col<br />

suo acerrimo nemico sportivo che diventa rivale<br />

anche nella vita sentimentale, cercando di<br />

conquistare il cuore della bella e intraprendente<br />

giornalista, <strong>Le</strong>xie Littleton. Ingresso libero. Informazioni:<br />

055/2767824-1.<br />

UNIVERSO BAMBINI<br />

“UNA CITTA’ DA GIOCARE”<br />

Una spruzzata di gioia e divertimento accompagna<br />

ogni anno l’iniziativa “Una città da giocare”,<br />

organizzata <strong>dal</strong> Quartiere 2 insieme alla<br />

Uisp Firenze, che rinnova anche quest’anno i<br />

suoi appuntamenti. Domenica 19 aprile ai giardini<br />

di via del Mezzetta e domenica 17 maggio<br />

in piazza Savonarola, <strong>dal</strong>le 10.30 alle 18.30,<br />

verranno organizzate feste primaverili dedicate<br />

ai bambini. Una giornata all’aria aperta, alternativa<br />

e divertente, nei giardini e nelle piazze<br />

del Quartiere. Balli di gruppo, animazione,<br />

possibilità di giocare a pallone, tornei, tavolini<br />

per disegnare e colorare. E tutti gli spazi saranno<br />

ad accesso libero. Informazioni ai numeri<br />

055.2767836/7846.<br />

ITINERARI<br />

TREKKING DI PRIMAVERA<br />

Invito al Trekking 2009, un progetto del Quartiere<br />

2 con l’associazione Trekking Italia, torna<br />

quest’anno con una nuova selezione di itinerari.<br />

I prossimi appuntamenti di questa primavera<br />

sono: domenica 26 aprile “Da Montefi oralle<br />

a Badia a Passignano”, un percorso di circa 6<br />

ore fra strade bianche e sentieri che attraversa<br />

il grazioso borgo di Montefi oralle, fi no ad ar-<br />

rivare alla Pieve di San Cresci e al Castello di<br />

Colognole; dopo il pranzo passeggiata fi no a<br />

Badia a Passignano, partenza alle 8 alla stazione<br />

di S. M. Novella e rientro alle 19; domenica<br />

10 maggio “Poggibonsi: le sue colline e le sue<br />

campagne”, un’affascinante passeggiata nel<br />

cuore della Valdichiana fra natura e tradizione, 5<br />

ore di cammino, ritrovo alla stazione S.M.N alle<br />

7.45 e rientro per le 19; domenica 31 maggio<br />

“Val d’Orcia: Buonconvento e i suoi dintorni”,<br />

escursione nel paesino nella Valle dell’Ombrone,<br />

fra mura cittadine e deliziose colline, ritrovo<br />

al Saschall alle 7.45 e ritorno alle 19.30. Iscrizione<br />

alla sede del Trekking Italia, in via dell’Oriuolo<br />

17, da martedì a venerdì ore 10-12, e<br />

anche 16,30-18,30 martedì, giovedì e venerdì.<br />

Info: 055/2341040 in orario di uffi cio. E-mail:<br />

fi renze@trekkingitalia.com.<br />

L’APPUNTAMENTO<br />

VILLA FAVARD IN FESTA<br />

Novità per i grandi e piccini. Sabato 9 maggio, a<br />

Villa Favard, in via Aretina 511, <strong>dal</strong>le 15,30 alle<br />

19,30 è in programma la “Festa a Villa Favard”,<br />

giocattoli di una volta, acrobazie, spazio giochi,<br />

animazione circense. Un pomeriggio completamente<br />

dedicato al divertimento organizzato<br />

<strong>dal</strong> Quartiere 2. Molti gli spettacoli in calendario:<br />

le acrobazie aeree e i mimi di Elirudyzuli<br />

<strong>dal</strong> titolo “Destinazione Luna”, un incredibile<br />

viaggio immaginario; giochi e giocattoli di una<br />

volta proposti <strong>dal</strong>l’associazione “<strong>Il</strong> Sicomoro”;<br />

uno spettacolo circense fra trampoli e giochi di<br />

palline dell’associazione culturale Circo tascabile;<br />

infi ne altro divertimento con il labirinto di<br />

fi li, la pesca nei laghetti, i tiri al bersaglio e il<br />

pupazzo mangiapalle dell’associazione dell’ingegneria<br />

del Buon Sollazzo. Parteciperà con<br />

il suo repertorio anche un gruppo di musicisti<br />

della sede distaccata del Conservatorio statale<br />

“Cherubini”. Ingresso libero. Informazioni:<br />

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1023534


8 Aprile 2009<br />

l’inchiesta<br />

REPORTAGE. Nei due lotti del villaggio dell’Argingrosso vivono 440 persone<br />

Viaggio nella terra degli “zingari”<br />

<strong>Le</strong> casette di legno hanno poco a che vedere con le roulotte sgangherate<br />

del nostro immaginario, i bimbi scorrazzano negli spiazzi e molti degli adulti lavorano.<br />

Certo, le contraddizioni ci sono. Ma tanti luoghi comuni si sbriciolano in poche ore<br />

Giulia Righi<br />

Dici campo nomadi e ti viene in mente<br />

una cartolina sporca, fatta di capanne<br />

sudicie e roulotte sgangherate. Sbagliato,<br />

il luogo comune è da riedificare<br />

daccapo. Almeno qui, a Firenze. Ore quindici di<br />

un giorno a caso. Al Poderaccio non c’è un campanello<br />

da suonare. Ci si arriva trotterellando su<br />

una salita che si arrampica sulla collina, volti una<br />

curva e cambi mondo. Entri in un altro, governato<br />

da leggi uguali e diverse da quelle del “fuori”.<br />

<strong>Il</strong> villaggio del Poderaccio (nota bene: villaggio,<br />

non campo), lotto due, comincia con un bar. Con<br />

un furgoncino attrezzato, modello lampredottaio,<br />

che vende dolciumi, salatini, specialità etniche.<br />

E alcool. Molto, troppo, alcool, a detta di chi il<br />

villaggio lo conosce bene. Passato il bar, si arriva<br />

tra le case. Casupole, se si vuol essere fiscali.<br />

Bungalow. Tutto insomma, tranne le roulotte che<br />

uno s’immagina. In fila, a schiera, di legno. Chi<br />

ci abita, 440 persone in tutto divise nei due lotti,<br />

per queste case paga un affitto di dieci euro al<br />

mese. Ma questa è un’altra storia. <strong>Il</strong> Poderaccio è<br />

fatto di gente. Tanta gente: del Kosovo e della Macedonia<br />

soprattutto. E la prima cosa che si nota,<br />

entrandoci, è una pioggia di bambini. Nanerottoli<br />

dagli occhi grandi, che scorrazzano da una parte<br />

all’altra, in bici o sui pattini. Giocano, come tutti i<br />

bambini del mondo, si rincorrono, si nascondono.<br />

La base dei loro giochi è una macchina abban-<br />

donata con le ruote a terra. Si rintanano dentro,<br />

fanno cucù dai finestrini e non importa se la tappezzeria<br />

è una distesa di vetri. “State attenti che<br />

vi fate male alle manine” li ammonisce Giuseppina<br />

Baffè, responsabile dell’Ufficio Immigrazione<br />

del Quartiere 4. Giuseppina, detta Giusy, tra i<br />

corridoi del Poderaccio è un’istituzione. Una via<br />

di mezzo tra un’interfaccia con la pubblica amministrazione<br />

e una psicologa. Non si fanno cinque<br />

passi senza che qualcuno la fermi. “Giusy trovi<br />

un lavoro per me?”. “Giusy ma come faccio per<br />

rinnovare permesso soggiorno?”. E soprattutto,<br />

la frase <strong>più</strong> ripetuta è “Giusy, c’è problema con<br />

bagno”. I bagni sembrano essere la croce degli<br />

abitanti del Poderaccio. <strong>Il</strong> problema, spiega lei, è<br />

che gli scarichi sono comunicanti, e se qualcuno<br />

non li tratta come dovrebbe (pare che dentro ci<br />

finiscano pannoloni e scarpe) ne fanno le spese<br />

tutti. “Tutta la mattina, ho passato tutta la mattina<br />

a pulire. No possibile Giusy”. A parlare è una<br />

donna, una madre di famiglia. “Entrate, venite a<br />

vedere”. Entriamo. Ci si levano le scarpe, per non<br />

sporcare il tappeto. Capito bene. <strong>Il</strong> luogo comune<br />

dello “zingaro sporco” in questo caso si sbriciola<br />

alla svelta. E’ tutto in ordine, le pareti piastrellate<br />

luccicano, non c’è una cosa fuori posto. Accanto a<br />

questa mamma kosovara, c’è il capofamiglia e un<br />

ragazzo adolescente. “Vieni guarda mia camera”.<br />

E’ minuscola, un divanetto e una scrivania. Ma<br />

anche un televisore, un computer e uno stereo. “E’<br />

piccola, ma non ti manca niente”. <strong>Il</strong> ragazzo quasi<br />

si risente. “Guarda che io lavoro”. Ci si siede in-<br />

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torno a un tavolo e si beve un caffè. In questa casa<br />

lavorano tutti, ma la crisi fa paura anche qui, e la<br />

mamma cerca rassicurazioni da Giusy, ha paura<br />

di essere licenziata. Un copione simile si ripete<br />

nella casetta davanti, ordinata e pulita alla stessa<br />

maniera. Anche qui gli adulti lavorano e i bimbi<br />

vanno a scuola. I lavoratori al Poderaccio sono<br />

tanti. Certo, camminando in giro per il villaggio<br />

scopri che Tizio aspetta un processo, Caio è in<br />

carcere per spaccio. L’occhio cade anche su un<br />

paio di Mercedes fiammanti, e viene da chiedersi<br />

da dove arrivi cotanta ricchezza. “Appartengono<br />

a famiglie di lavoratori”, taglia corto Giuseppina<br />

Baffè. Posta questa contraddizione, resta un<br />

dato: visti da qui, quelli che chiamiamo zingari<br />

non fanno paura. Anche se, fuori le cose stanno in<br />

un’altra maniera e i residenti della zona si lamentano.<br />

Piuttosto sono certe loro dinamiche interne<br />

a spaventare un po’. Come la prassi delle spose<br />

bambine, il mercimonio di giovanissime vendute<br />

alla famiglia del futuro sposo. Spesso arrivano<br />

da altri campi, ancora rigorosamente minorenni.<br />

E al Poderaccio, racconta Giuseppina Baffè, trascorrono<br />

lunghi mesi nell’ombra, nella casa dei<br />

suoceri, quasi recluse. “Solo quando partoriscono<br />

in ospe<strong>dal</strong>e diventano ‘visibili’, anche se noi<br />

le segnaliamo subito”. Eppure tecnicamente si<br />

tratta di minori non accompagnate, “e proprio<br />

per questo - conclude la responsabile dell’Ufficio<br />

immigrazione- occorrerebbe maggior attenzione,<br />

andrebbe attivato subito l’iter previsto <strong>dal</strong>la legge<br />

per tutelarle”.<br />

987731<br />

L’INDAGINE<br />

irenze è terza fra le grandi città<br />

Fitaliane quanto a “percezione di<br />

sicurezza” da parte dei suoi abitanti.<br />

A raccontarlo è una ricerca sulla percezione<br />

dell’insicurezza fra i cittadini,<br />

realizzata a gennaio e presentata<br />

da poco da Anci-Cittalia a Novara.<br />

Secondo questo dossier il 62 per cento<br />

dei fiorentini considera la sua città<br />

“molto o abbastanza sicura”. La percentuale<br />

per questo parametro è <strong>più</strong><br />

alta solo a Venezia (81 per cento) e a<br />

Cagliari (77 per cento), mentre sotto<br />

di noi s’incontra Genova (55 per<br />

cento), Milano (52 per cento), Torino<br />

e Bologna (51 per cento), Roma (45<br />

per cento), Bari (38 per cento), Palermo<br />

(30 per cento). A chiudere la<br />

lista ci pensa Napoli, dove a sentirsi<br />

sicuro è il 9 per cento dei residenti.<br />

Ad alimentare il senso di insicurezza<br />

per gli abitanti di Firenze concorrono:<br />

la mancanza o la precarietà del<br />

lavoro, la scarsa efficacia della giustizia,<br />

l’aumento delle diseguaglianze<br />

e la crisi economica. Ancora, per i<br />

fiorentini, i fattori che fanno ritenere<br />

un luogo insicuro sono soprattutto lo<br />

spaccio di droga, il pericolo di furti<br />

e scippi e l’alta concentrazione di<br />

immigrati. Curiosa la classifica dei<br />

posti e delle situazioni che invece<br />

fanno sentire tranquilli: Firenze al<br />

Uno scorcio del lotto 2<br />

<strong>Il</strong> 62% degli abitanti si sente tranquillo<br />

Firenze? Terza in sicurezza<br />

primo posto mette “quando si va a<br />

fare la spesa” (7,2), seguito dai “centri<br />

commerciali (6,9) e da “quando<br />

si cammina per le vie del centro”<br />

(6,6). Quanto alla geografia della<br />

sicurezza, il 52 per cento dei fiorentini<br />

considera la propria città sicura<br />

“nella maggior parte dei luoghi”. <strong>Il</strong><br />

66 per cento ritiene il proprio quartiere<br />

“molto o abbastanza sicuro”,<br />

mentre il 34 per cento “poco sicuro”.<br />

Ma come sono cambiate le cose nel<br />

tempo? <strong>Il</strong> 54 per cento degli abitanti<br />

di Firenze pensa che il suo quartiere<br />

sia sicuro allo stesso modo, mentre<br />

guardando al futuro, il 48 per cento<br />

pensa che il problema sicurezza diventerà<br />

<strong>più</strong> acuto.<br />

/G.R.


l’inchiesta<br />

9<br />

POPOLI. Dei 7.641 stranieri Ue residenti a Firenze, 4.453 provengono <strong>dal</strong>la Romania<br />

La comunità rumena è la <strong>più</strong> numerosa<br />

L’INTERVISTA<br />

Parla Fabio Bracci, Ufficio Immigrazione<br />

“Stigmatizzazione ingiustificata”<br />

all’Ufficio Immigrazione, noto<br />

Dcrocevia di stranieri, Fabio<br />

Bracci esprime il suo punto di vista<br />

sulla presenza della comunità rumena<br />

a Firenze.<br />

Di rumeni si parla tanto, ma in<br />

pochi hanno le idee chiare. Perché<br />

accade?<br />

<strong>Il</strong> problema è che da qualche anno<br />

oramai si è venuto a creare, a Firenze<br />

come nel resto d’Italia, un clima di<br />

diffidenza e paura che rende difficile<br />

l’inserimento degli stranieri. Senza<br />

alcun dubbio i media hanno contribuito<br />

in manie-<br />

ra decisiva a<br />

costruire questa<br />

immagine<br />

distorta, che<br />

non ha nulla<br />

a che vedere<br />

con la realtà.<br />

Non è corretto<br />

infatti pensare<br />

che una comunità possa essere <strong>più</strong> o<br />

meno pericolosa di un’altra.<br />

Si tratta di un vero e proprio clima<br />

di pressione sociale?<br />

Molti rumeni da anni abitano nella<br />

nostra città, lavorano regolarmente<br />

e, nonostante ciò, continuano a subire<br />

una forte discriminazione sociale.<br />

Loro lo percepiscono e ne devono<br />

subire l’offesa. Credo che questa<br />

“stigmatizzazione” sia del tutto ingiustificata,<br />

soprattutto perché spesso<br />

influisce in maniera negativa sulle<br />

persone oneste e sulla loro qualità di<br />

vita. Non bisogna mai generalizzare<br />

o attribuire la colpa di un crimine ad<br />

un’intera comunità: sarebbe un atteggiamento<br />

superficiale e sbagliato,<br />

dettato non di rado <strong>dal</strong>l’ignoranza in<br />

materia.<br />

Chi sono allora i rumeni?<br />

I rumeni sono cittadini europei ed<br />

in quanto tali posseggono uno status<br />

civile che<br />

dovrebbe tutelarli<br />

da ogni<br />

tentativo di<br />

emarginazione<br />

sociale. A mio<br />

parere dunque,<br />

la loro<br />

unica sfortuna<br />

è stata quella<br />

di essere costretti ad emigrare in un<br />

momento storico e sociale delicato,<br />

disagevole. A tal proposito, il report<br />

sull’immigrazione da noi pubblicato<br />

qualche tempo fa, rappresenta per<br />

Firenze un importante strumento di<br />

conoscenza, utile per aiutare i citta-<br />

I rumeni sono cittadini<br />

europei ed in quanto tali<br />

posseggono uno status<br />

civile che dovrebbe<br />

tutelarli da ogni tentativo di<br />

emarginazione sociale<br />

dini a creare una comunità <strong>più</strong> coesa<br />

e soli<strong>dal</strong>e.<br />

/S.K.<br />

La maggior parte di loro è arrivata in età giovane, intorno alla fine degli<br />

anni novanta, e le statistiche riportano dati di immigrazione in crescita,<br />

con una distribuzione sul territorio fiorentino piuttosto uniforme<br />

Simele Kruklidis<br />

Ogni giorno la parola “rumeno” viaggia<br />

di bocca in bocca per tutta Firenze, portando<br />

con sé decine di significati, quasi<br />

sempre negativi: “zingaro”, “rom”, “ladro”,<br />

“furfante”, “stupratore”, queste sono le principali<br />

connotazioni del termine. Ma, al di là della confusione<br />

linguistica e della facilità con cui si radica lo<br />

stereotipo, sarebbe utile, una volta per tutte, capire<br />

davvero chi sono i rumeni, cosa fanno e soprattutto<br />

se sono pericolosi così come li descrive la cronaca<br />

locale. Per imparare qualcosa in <strong>più</strong>, bisogna partire<br />

da un presupposto fondamentale: <strong>dal</strong> 2007 la Romania<br />

fa parte dell’ Unione Europea e questo significa<br />

che i rumeni possono muoversi liberamente nel nostro<br />

Paese. Passiamo adesso ai numeri: i residenti<br />

rumeni a Firenze rappresentano,<br />

da soli, oltre il 50% della popolazione<br />

comunitaria immigrata.<br />

Si considera quindi che dei<br />

7.641 stranieri dell’Ue, 4.453<br />

siano rumeni. La maggior parte<br />

di loro è arrivata in età giovane,<br />

intorno alla fine degli anni novanta e le statistiche riportano<br />

dati di immigrazione in crescita costante. Si<br />

tratta di centinaia di persone, regolari, che abitano<br />

accanto a noi e che passano per lo <strong>più</strong> inosservate,<br />

almeno finché qualche spiacevole fatto di cronaca,<br />

che sia un furto o uno stupro, non le mette tutte sotto<br />

accusa. Immaginare cosa fanno i rumeni per gua-<br />

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Nonostante in molti abbiano in mano un diploma<br />

ed alcuni anche una laurea (circa il 10,1 per cento),<br />

i <strong>più</strong> intraprendono quei lavori che noi abbiamo da<br />

tempo “abbandonato”: di buon grado si reinventano<br />

muratori, imbianchini, operai, badanti, segretari,<br />

camerieri e si adattano bene a qualunque mestiere.<br />

La loro distribuzione sul territorio, secondo gli studi<br />

condotti <strong>dal</strong> Comune, appare piuttosto uniforme,<br />

anche se sembra interessare soprattutto i quartieri<br />

1 e 5 ed in particolar modo l’area di Careggi. Una<br />

presenza consistente è visibile anche nelle <strong>zone</strong> di<br />

viale dei Mille, piazza Oberdan, via Faentina, Cure,<br />

San Salvi, Bellariva, e nel quartiere 4 verso l’Isolotto<br />

Sud, <strong>Le</strong>gnaia e Ponticelli. Meno coinvolto invece<br />

il quartiere 3. Ad ogni modo, tralasciando<br />

per un momento i dati,<br />

quel che emerge è il ritratto di<br />

una comunità vasta, volenterosa,<br />

abbastanza bene inserita, ma che<br />

fatica a farsi accettare. I fiorentini<br />

infatti la temono nella maniera<br />

<strong>più</strong> assoluta ed i casi di delinquenza riportati <strong>dal</strong>la<br />

cronaca locale di certo non favoriscono il clima di<br />

indulgenza. Inutile negarlo, sotto gli occhi di tutti si<br />

profila l’enorme difficoltà di convivenza tra culture<br />

diverse. Ed il trucco per non farsi prendere <strong>dal</strong>l’intolleranza<br />

resta sempre lo stesso: non confondere la<br />

delinquenza di uno, con l’innocenza di altri.<br />

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10 Aprile 2009<br />

dossier<br />

CRISI/1. I sindacati calcolano che ci siano 40mila toscani a rischio licenziamento<br />

Quelli che... il lavoro non lo hanno <strong>più</strong><br />

Francesca Puliti<br />

Licenziati, non confermati, cassaintegrati<br />

o in mobilità. Se il futuro<br />

nel mondo del lavoro non è mai<br />

stato così grigio e nebuloso, il presente<br />

non è certo roseo. Lo spettro della crisi<br />

è diventato una realtà anche a Firenze, travolgendo<br />

i lavoratori. A partire dagli atipici,<br />

la bufera si è abbattuta anche su coloro che<br />

pensavano di avere un posto sicuro, a tempo<br />

indeterminato. Se alla fine dell’anno scorso le<br />

aziende toscane in serie difficoltà erano circa<br />

660, all’inizio del 2009 la cifra era già salita<br />

a 791. Paragonando invece il primo bimestre<br />

del 2009 con quello dell’anno scorso si scopre<br />

che le ore di cassa integrazione sono lievitate<br />

da 315 mila circa a oltre 440 mila. E le<br />

previsioni per i prossimi mesi non fanno ben<br />

sperare. Cgil, Cisl e Uil hanno lanciato l’allarme<br />

all’unisono: secondo le stime dei sindacati<br />

sarebbero 40 mila i toscani a rischio licenziamento<br />

per i quali non si prospetta la possibilità<br />

di accedere alla cassa integrazione. A risentire<br />

maggiormente del crollo economico-finanziario<br />

sono stati finora i settori del tessile, dell’abbigliamento<br />

e delle calzature, già da tempo<br />

insidiati <strong>dal</strong>la concorrenza straniera. Solo<br />

nella provincia fiorentina sono 4.500 i cassaintegrati<br />

provenienti <strong>dal</strong> mondo della pelletteria<br />

e della moda. Non va meglio al comparto<br />

meccanico. Difficile sostenere che la crisi se<br />

la inventano i giornali quando le aziende sotto<br />

casa iniziano a chiudere i battenti. Succede a<br />

Novoli, dove la Pam manda a casa tutti e 20 i<br />

dipendenti, o a Scandicci, dove la Enseco dichiara<br />

fallimento e lascia a piedi 36 persone. <strong>Il</strong><br />

calo del turismo, poi, ha già cominciato a mietere<br />

vittime nel settore dell’accoglienza, come<br />

dimostra il licenziamento di 45 dipendenti di<br />

Excelsior e Grand Hotel. E nel frattempo la<br />

fila davanti agli sportelli dei centri per l’impiego<br />

si allunga. Non <strong>più</strong> soltanto giovani che<br />

si affacciano al mondo del lavoro o donne desiderose<br />

di reinserirsi dopo la maternità, ma<br />

persone di tutte le età, <strong>dal</strong> ragazzo al padre di<br />

famiglia. Sempre <strong>più</strong> spesso si tratta di persone<br />

altamente qualificate, con un’esperienza<br />

consistente alle spalle. E progetti futuri che<br />

scricchiolano sotto il peso di un presente fatto<br />

di incertezze, promesse e risposte date a mezza<br />

bocca. “Bisogna fare di tutto per evitare il<br />

licenziamento – afferma Mauro Fuso, segretario<br />

della Cgil Firenze – fare in modo di tenere<br />

i dipendenti legati all’azienda, attraverso<br />

la cassa integrazione ordinaria e straordinaria,<br />

così che possano <strong>più</strong> facilmente reinserirsi una<br />

volta passato il momento peggiore della crisi.<br />

Ma non solo, è necessario sostenere il reddito,<br />

anche attraverso sgravi fiscali”. <strong>Il</strong> dialogo con<br />

le istituzioni locali, da questo punto di vista, è<br />

già stato avviato.<br />

ABDULAYE, FACCHINO<br />

“Dopo quasi 20 anni<br />

ricomincio daccapo”<br />

uasi 20 anni di lavoro nello stesso alber-<br />

Qgo, poi un giorno ti ritrovi a ricominciare<br />

tutto daccapo. Questa la storia di Abdulaye, in<br />

Italia <strong>dal</strong> 1981, impiegato all’Hotel Ambasciatori<br />

come facchino <strong>dal</strong>l’88. “I problemi sono<br />

cominciati quando, per tagliare sui costi, è<br />

stato deciso di terziarizzare tutto il personale<br />

dandolo in gestione a una cooperativa – racconta<br />

– Un passaggio che non mi sono sentito<br />

di accettare, perché non mi offriva le stesse<br />

garanzie del mio vecchio contratto. Così ho<br />

perso il posto”. Considerato il calo del turismo,<br />

la ricerca di un altro impiego nel settore<br />

si presenta tutt’altro che facile. Dallo scorso<br />

dicembre Abdulaye tira avanti con l’assegno di<br />

disoccupazione, ma rimane ottimista. “La crisi<br />

c’è, ma fortunatamente ci avviamo verso l’alta<br />

stagione. Non credo che il contratto a tempo<br />

indeterminato sia un sogno irraggiungibile”.<br />

LUCA, TECNICO<br />

“La paura è di dovermi<br />

trasferire al nord”<br />

agli trasversali al personale, all’interno del-<br />

Tla CommProve, società che da anni opera<br />

nella telefonia mobile producendo sistemi<br />

hardware e software. Diciassette le vittime del<br />

ridimensionamento azien<strong>dal</strong>e, spiegano <strong>dal</strong>la<br />

Cgil, a seguito del calo delle vendite. Tutte<br />

professionalità medio-alte, lavoratori cresciuti<br />

all’interno dell’azienda, per cui si preannuncia<br />

adesso la cassa integrazione straordinaria:<br />

“Con la speranza di riprenderci il nostro posto<br />

di lavoro, una volta superato il periodo <strong>più</strong><br />

buio della crisi – auspica Luca, 9 anni di esperienza<br />

maturati in CommProve, praticamente<br />

da quando è stata fondata – Questa è l’unica<br />

società di questo tipo in Toscana. La sola alternativa<br />

che avremmo sarebbe spostarci, lasciare<br />

tutto e cercare un altro impiego nel Nord-Italia.<br />

Scelta non facile per chi, come me, ha qui<br />

gli affetti e una casa appena comprata”.<br />

GIANNI, PROGETTISTA<br />

“Siamo tutti ancora<br />

sospesi in un limbo”<br />

he l’azienda stava per essere messa in<br />

Cliquidazione i dipendenti dell’Enseco,<br />

società di ingegneria meccanica e di servizi<br />

tecnici per le industrie metal-meccaniche,<br />

l’hanno saputo a gennaio, nonostante la decisione<br />

fosse stata presa un mese prima. Fino<br />

all’ultimo hanno sperato che potesse essere<br />

acquisita. Poi la dichiarazione di fallimento<br />

e i libri in tribunale. “Siamo in un limbo, non<br />

ancora licenziati, né messi in mobilità, perciò<br />

non possiamo neanche accedere all’assegno di<br />

disoccupazione – racconta Gianni, 31 anni di<br />

cui 11 anni passati all’Enseco nel settore della<br />

progettazione – Siamo tutti giovani e altamente<br />

specializzati, ma ci vengono offerti soltanto<br />

contratti a progetto o ci viene chiesto di aprire<br />

una partita Iva”. Un passo indietro difficile da<br />

accettare per chi ha il matrimonio alle porte,<br />

tra un mesetto, e un mutuo già sulle spalle.<br />

SERENA, COMMESSA<br />

“29 anni: la mia età<br />

è già un ostacolo”<br />

entinove anni e una collezione di contrat-<br />

Vti a tempo determinato. L’ultimo è scaduto<br />

alla fine di febbraio, per Serena. <strong>Il</strong> nome è<br />

di fantasia, ma la storia è vera e purtroppo rispecchia<br />

quella di molte altre ragazze come lei.<br />

Dopo un anno come commessa in una profumeria<br />

di una grande catena, il trattamento<br />

di fine rapporto. Senza appelli. “Ho sperato<br />

fino all’ultimo di essere riconfermata – racconta<br />

– invece niente da fare. Anche un’altra<br />

collega ha il contratto in scadenza e con tutta<br />

probabilità non sarà richiamata”. E adesso che<br />

si fa? “Si ricomincia facendo il giro delle agenzie<br />

interinali. La richiesta però non è molta e<br />

oltretutto la mia età comincia già ad essere un<br />

ostacolo: non rientrando <strong>più</strong> nella fascia interessata<br />

<strong>dal</strong>l’apprendistato risulto meno appetibile<br />

per i datori di lavoro, nonostante abbia<br />

una discreta esperienza in questo campo”.<br />

992414


dossier 11<br />

CRISI/2. Non sono <strong>più</strong> solo le straniere ad accettare questo tipo di lavoro<br />

E le italiane tornano a fare le badanti<br />

Dalle agenzie interinali spiegano che oramai “tutti accettano tutto”<br />

e si adattano a mestieri diversi. Qualche extracomunitario rimpatria,<br />

e con una laurea in tasca ci si accontenta di un lavoro al call center<br />

Serena Wiedenstritt<br />

Iportali di annunci sono un buon indicatore. Da<br />

tempo non si trovavano fra le richieste di lavoro<br />

le parole “signora italiana” e “badante” o<br />

“colf” nella stessa frase. Complice la crisi, invece,<br />

oggi, basta una scorsa ai siti <strong>più</strong> frequentati per<br />

scoprire fra tante offerte di ragazze e donne ucraine,<br />

rumene e georgiane, un’abbondanza di annunci che<br />

suonano come questi due: “Signora 60enne italiana<br />

diplomata referenziata cerca lavoro come badante a<br />

persona sola con vitto alloggio stipendio massima<br />

serietà”, oppure “Signora italiana referenziata, auto<br />

munita, abile in cucina e piccoli lavori di sartoria<br />

cerca a Firenze lavoro come<br />

baby sitter, badante, colf”. Seguono<br />

indirizzi di posta elettronica<br />

e numeri di telefono.<br />

Non sono quindi signore italiane<br />

alla ricerca di un lavoro<br />

qualsiasi, ma che tendono a precisare la necessità di<br />

uno stipendio (qualcuno tenterà di assumere badanti<br />

promettendo solo vitto ed alloggio?) e le competenze,<br />

come il saper fare lavori di sartoria che in tempo<br />

di crisi non qualificano <strong>più</strong>. La stessa percezione di<br />

una crisi che non guarda in faccia nessuno viene fuori<br />

<strong>dal</strong>le risposte di chi è impiegato nei centri che si<br />

occupano di lavoro interinale, che a loro volta sono<br />

lavoratori che a causa del sempre minor numero di<br />

aziende che cercano personale rischiano a breve di<br />

perdere il loro impiego. Raccontano da un’agenzia<br />

che si trova a due passi da piazza della Libertà:“Data<br />

la tremenda crisi che stiamo vivendo, quasi tutti (laureati<br />

e non) si adattano a far tutto, nella speranza che<br />

in futuro la situazione possa migliorare e si possa<br />

valutare qualche lavoro <strong>più</strong> consono ai propri studi”.<br />

Continuano <strong>dal</strong>l’agenzia: “Qualche extracomunitario<br />

ritorna a casa perché non ce la fa <strong>più</strong> a vivere nel<br />

nostro paese e si vedono sempre <strong>più</strong> donne italiane<br />

e disperate che si adattano davvero a tutto”. Non si<br />

adatta proprio a tutto, ma sicuramente è disposta a<br />

scendere a compromessi con la sua storia, la sua formazione<br />

e soprattutto le sue aspirazioni V.P., trentatrè<br />

anni compiuti da poco e un pensiero fisso: come<br />

arrivare alla fine del mese. Per<br />

anni ha combinato studi e lavoretti:<br />

“Lavoro da quando ho<br />

finito il liceo, come commessa<br />

per i saldi estivi, piuttosto che<br />

come hostess per convegni”.<br />

Si è laureata in Scienze Politiche e ha fatto anche un<br />

semestre in Erasmus, voleva rimanere nell’ambiente<br />

accademico, però i fatti l’hanno costretta a cambiare<br />

idea. Ha fatto qualche stage non remunerato e ha<br />

avuto contratti dai tre ai sei mesi, tutti per sostituzioni.<br />

Oggi quando porta i curriculum alle agenzie interinali<br />

non perde tempo a spiegare la sue competenze<br />

e chiede “un lavoro qualsiasi, va benissimo un call<br />

center e non importano i turni”. Se fra due mesi non<br />

avrà trovato niente, però, anche lei si adatterà “a fare<br />

da dama di compagnia a qualche nonnetta. No, non<br />

voglio dire badante”.<br />

I giovani laureati si trascinano<br />

tra uno stage non pagato<br />

e contratti di tre mesi<br />

L’avvocato Aldo Fittante risponde<br />

A cura del Prof. Avv. Aldo Fittante<br />

Sono titolare di un’azienda toscana i cui prodotti, interamente realizzati<br />

in Italia, riscuotono un notevole successo. Constatando che nel mercato<br />

vengono sempre <strong>più</strong> spesso off erti prodotti recanti l’etichetta “Made in<br />

Italy” la cui realizzazione è però riconducibile al nostro Paese solo in misura<br />

ridotta se non nulla, sono a chiederle delucidazioni in ordine alla regolamentazione<br />

giuridica dell’utilizzo di tale marchio.<br />

Gentile lettore, il tema che mi richiede di approfondire è di estrema attualità e coinvolge<br />

da vicino l’oggetto del Corso di Laurea in Disegno Industriale della Facoltà di Architettura di<br />

Firenze nell’ambito del quale sono docente in Diritti d’Autore. <strong>Il</strong> Corso di Laurea in Disegno<br />

Industriale dell’Ateneo fi orentino, istituito con la consapevolezza che Firenze e la Toscana<br />

rappresentino l’origine della moda del brand e del design – come da sempre sostenuto <strong>dal</strong><br />

Prof. Massimo Ruffi lli e <strong>dal</strong> Presidente Prof. Vincenzo <strong>Le</strong>gnante – off re un percorso formativo<br />

completo per coloro che vogliano intraprendere la professione di designer. In quest’ottica<br />

il problema della tutela del Made in Italy non può non costituire un focus nell’ambito della<br />

formazione degli studenti.<br />

L’espressione anglosassone “Made in Italy” identifi ca tradizionalmente il prestigio della<br />

produzione artigianale ed industriale italiana, ed un conseguente primato dei nostri prodotti<br />

nella competizione commerciale internazionale. È chiaro a tutti infatti che l’utilizzazione di<br />

questo marchio induce nel consumatore una garanzia di qualità, creatività, stile e design tale<br />

da costituire un valore aggiunto in termini di vantaggio concorrenziale delle nostre imprese<br />

nella competizione globale.<br />

È anche vero però che spesso il valore suggestivo che il marchio “Made in Italy” è in grado di<br />

evocare può prestarsi a forme di abuso dannose sia per il consumatore sia, a ben guardare,<br />

per le imprese che di esso si avvalgono nel pieno rispetto delle regole del gioco.<br />

Infatti, riferendomi alla nostra realtà economica, è un dato di fatto la tendenza soprattutto<br />

della grande impresa a competere nel mercato globalizzato trasferendo parte della propria<br />

produzione al di fuori del nostro Paese, usufruendo di un sensibile vantaggio soprattutto<br />

in termini di costo del lavoro. Ne deriva per il consumatore il concreto rischio di fare<br />

affi damento sulle qualità che il marchio “Made in Italy” è in grado di evocare, acquistando<br />

però un prodotto nel quale il contributo apportato in termini di realizzazione <strong>dal</strong> nostro Paese<br />

è davvero modesto.<br />

In controtendenza invece le piccole e medie imprese italiane che, non disponendo della<br />

stessa facilità di reperire risorse, non sono in grado con la stessa facilità di esternalizzare<br />

la propria produzione e, dovendo sopportare costi produttivi <strong>più</strong> elevati, si trovano in una<br />

situazione concorrenzialmente svantaggiata.<br />

Facile comprendere le ragioni per le quali da un lato le grandi imprese hanno interesse a che<br />

prevalga una regolamentazione giuridica dell’uso del marchio “Made in Italy” meno restrittiva<br />

e, viceversa, le piccole e medie imprese sono favorevoli ad una disciplina maggiormente<br />

rigorosa.<br />

Un problema a ben guardare di politica economica prima ancora che strettamente giuridico.<br />

Sotto quest’ultimo profi lo mi preme comunque segnalare che l’intervento recente maggiormente<br />

rilevante in materia si è avuto con la fi nanziaria del 2003, quando il nostro <strong>Le</strong>gislatore<br />

ha deciso di rendere maggiormente incisiva la tutela penale del cd. “Made in Italy”. Modifi<br />

cando l’art. 517 c.p., concernente la “Vendita di prodotti industriali con segni mendaci”, si è<br />

provveduto ad includere nella condotta sanzionata <strong>dal</strong>la riferita norma penale incriminatrice<br />

anche la stampigliatura “Made in Italy” su prodotti e merci non originari del nostro Paese<br />

nonché l’uso, anche se accompagnato <strong>dal</strong>la specifi cazione dell’origine o della provenienza<br />

estera del prodotto, di segni, fi gure, o quant’altro possa indurre il consumatore a ritenere che<br />

il prodotto o la merce sia di origine italiana. Si pensi al caso, tutt’altro che infrequente, in cui<br />

nell’etichetta di un determinato prodotto non realizzato in Italia, accanto ad una indicazione<br />

inerente la reale origine del medesimo, si accompagni un riquadro recante la dicitura “Italy” o<br />

i colori della bandiera italiana.<br />

Se l’intervento in questione, ed altri successivi, si mostravano astrattamente idonei ad off rire<br />

una maggiore tutela, nell’applicazione concreta che della norma ha fatto la giurisprudenza<br />

ne è derivato tuttavia un notevole svuotamento di contenuto. Mi riferisco a pronunce, anche<br />

recenti, della Corte di Cassazione nelle quali i giudici italiani hanno mostrato di accogliere un<br />

orientamento particolarmente restrittivo dell’art. 517 c.p., privilegiando l’accezione di “provenienza<br />

giuridica” rispetto a quella di provenienza materiale o geografi ca del prodotto. In<br />

altre parole si è ritenuto che relativamente ai prodotti industriali, la cui qualità dipende <strong>dal</strong>la<br />

affi dabilità tecnica del produttore, per origine o provenienza del prodotto debba intendersi<br />

la sua origine imprenditoriale, cioè la sua fabbricazione da parte di un imprenditore che<br />

assume la responsabilità giuridica, economica e tecnica del processo produttivo: ne deriva la<br />

possibilità che l’imprenditore affi di a terzi l’incarico di produrre materialmente un prodotto<br />

secondo le linee guida da lui stabilite, per poi apporvi regolarmente il proprio marchio.<br />

Di segno opposto tuttavia le recentissime novità che, ancora allo studio del Parlamento, si<br />

candidano a soddisfare le istanze di una regolamentazione <strong>più</strong> rigorosa e restrittiva dell’uso<br />

del marchio “Made in Italy”. In<br />

particolare nell’ambito del disegno<br />

di legge n. 1441 ter (A.S. n. 1195 al<br />

Senato) si prevede un interessante<br />

emendamento specifi camente dedicato<br />

alla materia. Si tratta dell’art. 11 bis del<br />

riferito A.S. nel quale si specifi ca che<br />

un prodotto possa essere messo in<br />

commercio con la stampigliatura Made<br />

in Italy, solo qualora la sua produzione<br />

sia avvenuta esclusivamente o principalmente in Italia, e almeno il 70% dei relativi costi<br />

di manifattura siano imputabili a fasi di lavorazione avvenute in Italia. Alla proposta si<br />

accompagna anche la previsione dell’obbligo dei produttori di indicare in apposita etichetta,<br />

da accompagnare al marchio Made in Italy, la fi liera produttiva del manufatto relativamente<br />

al suo ciclo di produzione, specifi cando per ogni fase di lavorazione i Paesi che hanno<br />

contribuito alla sua realizzazione.<br />

Se la modifi ca dovesse essere licenziata <strong>dal</strong> Parlamento, ma allo stato i relativi lavori<br />

parlamentari sono ancora in itinere, ne deriverebbe un notevole raff orzamento in termini<br />

di garanzia sia dell’affi damento che il consumatore ripone nel marchio “Made in Italy” sia<br />

della tutela del medesimo come strumento di vantaggio competitivo delle nostre imprese<br />

soprattutto piccole e medie – fi ore all’occhiello della nostra economia – nell’agone del<br />

mercato globale.<br />

Per contattare il <strong>Le</strong>gale:<br />

Posta elettronica: fi ttante@fol.it<br />

Telefono: 055 2337651 • fax 055 2306552<br />

Prof. Avv. Aldo Fittante<br />

STUDIO LEGALE FITTANTE<br />

VIA MICHELE DI LANDO, 6<br />

TEL. +39 055 2337651<br />

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12 Aprile 2009<br />

attualità<br />

SICUREZZA. <strong>Il</strong> questore Tagliente punta sulla collaborazione di commercianti, tassisti e autisti<br />

Ronde? No. Qui c’è il “modello Firenze”<br />

In città varie sperimentazioni per pattugliare il territorio “pacificamente”:<br />

<strong>dal</strong>le sentinelle cioniane agli angeli neri, fino agli steward fuori dai locali.<br />

Tutte iniziative portate avanti senza l’uso di armi e affidate al senso civico dei cittadini<br />

Lorenzo Salusest<br />

C’è chi<br />

li chiama assistenti<br />

civici, chi<br />

volontari della sicu-<br />

rezza, chi sentinel-<br />

le, chi presidi di cittadinanza attiva.<br />

E c’è chi le chiama, per comodità<br />

o convinzione, ronde. Quale che<br />

sia la forma espressiva preferita il<br />

contenuto resta lo stesso: uomini e<br />

donne animati da senso civico e armati<br />

esclusivamente di telefonino e<br />

blocco notes, impegnati a pattugliare<br />

il territorio cittadino e segnalare<br />

alle forze dell’ordine possibili situazioni<br />

di pericolo. Un fenomeno<br />

già presente in alcune città d’Italia<br />

che il ministro dell’Interno Roberto<br />

Maroni ha cercato di regolamentare<br />

nel recente “decreto sicurezza”: sì<br />

alle ronde, purché agiscano sotto il<br />

coordinamento dei Comuni e sotto<br />

la responsabilità del Prefetto. Una<br />

decisione che ha spaccato l’opinione<br />

pubblica e la classe politica,<br />

a Firenze come altrove: c’è chi le<br />

invoca e chi le condanna. Posizione,<br />

quest’ultima, assunta da sempre da<br />

Palazzo Vecchio. E dire che Firenze<br />

le sue “ronde” le ha avute, e le ha<br />

tuttora. Tutte o quasi ideate <strong>dal</strong>l’assessore<br />

alla sicurezza sociale Graziano<br />

Cioni. Dapprima le sentinelle:<br />

un esercito di 600 pensionati senza<br />

divisa chiamati a segnalare alla polizia<br />

municipale situazioni di degrado.<br />

Dopo di loro è stata la volta,<br />

l’estate scorsa, degli “Angeli neri”<br />

(a piedi o sull’autobus), mediatori<br />

culturali, secondo la dizione ufficiale,<br />

chiamati (non a titolo gratuito) a<br />

dissuadere il fenomeno dell’abusivismo<br />

commerciale con le sole armi<br />

della parola e del dialogo. E come<br />

non citare gli steward davanti ai locali<br />

notturni, incaricati di preservare<br />

dagli schiamazzi la tranquillità dei<br />

residenti. Iniziative a cui solo per<br />

semplicità pare possibile assegnare<br />

l’etichetta di ronde. Diversamente<br />

da quanto proposto <strong>dal</strong> movimento<br />

giovanile di Alleanza nazionale,<br />

che ha offerto la sua collaborazione<br />

alla polizia in funzione di presidio<br />

del territorio: ragazzi e ragazze con<br />

casacchine fluorescenti e telefonini.<br />

Una proposta abortita sul nascere<br />

per evitare il rischio di scontri tra<br />

“rondisti” e “antirondisti”: un paradosso,<br />

già verificatosi in altre città,<br />

che ha visto le forze dell’ordine distolte<br />

<strong>dal</strong> pattugliamento ordinario<br />

e chiamate a garantire la sicurezza<br />

degli stessi aspiranti collaboratori<br />

degli uomini in divisa. A chiarire la<br />

situazione fiorentina ci ha pensato<br />

infine il Questore Francesco Tagliente:<br />

sua la proposta di un “modello<br />

Firenze” che vede coinvolti<br />

commercianti, tassisti, autisti degli<br />

autobus. Persone che per lavoro vi-<br />

IL DENTISTA RISPONDE<br />

come salvare i nostri denti<br />

QUESTO MESE: La pulizia professionale dei denti<br />

A CURA DEL DOTT. GIUSEPPE GARRUBBA<br />

Cari lettori questa settimana vorrei trattare<br />

un argomento che ritengo di elevato<br />

interesse e del quale, probabilmente,<br />

sapete molto poco.<br />

Come scrissi nella rubrica del mese passato<br />

avrei parlato della pulizia professionale.<br />

Questa operazione si fa <strong>dal</strong> dentista<br />

almeno una volta all’anno come integrazione<br />

alla pulizia giornaliera con lo spazzolino.<br />

Molti di voi ne conoscono l’importanza e<br />

molti altri magari si chiederanno: perché<br />

farsi pulire i denti <strong>dal</strong> dentista dopo tutto lo<br />

spazzolamento giornaliero? La pulizia<br />

professionale, sostanzialmente si compone<br />

di ablazione del tartaro, curetage,<br />

smacchiamento dei denti ed eventualmente<br />

terapia laser per eliminare i batteri. Queste<br />

operazioni servono a rimuovere tutta la<br />

placca ed il tartaro accumulatisi nel tempo.<br />

È soprattutto importante per eliminare il<br />

tartaro (deposito calcareo) sia nella parte<br />

esposta del dente che in quella sotto la<br />

gengiva.<br />

-L’ablazione si pratica con gli ultrasuoni,<br />

uno strumento che per mezzo di vibrazioni<br />

frantuma il tartaro, permettendone la<br />

rimozione.<br />

-<strong>Il</strong> curetage si pratica con dei ferretti appositi (curette) con una<br />

parte terminale a cucchiaio che permettono di rimuovere,<br />

manualmente, i depositi di tartaro e placca che si sono insinuati<br />

tra gengiva e dente. Questa condizione è la <strong>più</strong><br />

rischiosa: quando la gengiva si infiamma,<br />

scollandosi <strong>dal</strong> dente si creano degli spazi,<br />

in gergo chiamati tasche, dove si accumulano<br />

placca e tartaro. Questo dà luogo a un<br />

processo irreversibile naturalmente che<br />

porta ad un progressivo peggioramento con<br />

un accentuarsi della profondità della tasca.<br />

È importante la pulizia professionale<br />

perché se si trascura tutto questo l’osso si<br />

riassorbirà con conseguente vacillamento<br />

dei denti (piorrea). In presenza di tale malattia<br />

delle gengive è consigliabile sottoporsi<br />

alla pulizia professionale anche <strong>più</strong> volte<br />

durante l’anno per stabilizzare la situazione.<br />

-Lo smacchiamento, operazione che permette,<br />

per mezzo di una macchina che spruzza una<br />

soluzione di portare via le macchie <strong>dal</strong>la<br />

superficie dei denti (altra cosa è lo sbiancamento<br />

dei denti che non rientra nella pulizia, ma<br />

serve a modificare il colore del dente).<br />

-La terapia laser non fa parte della pulizia<br />

vera e propria ma può completarla qualora<br />

vi fosse una infiammazione o infezione delle<br />

gengive. Passando la fibra ottica laser sul<br />

bordo della gengiva si uccidono i batteri che<br />

vi si trovano permettendone la guarigione.<br />

Questa della pulizia è un’ottima abitudine che ci permetterà di<br />

conservare i nostri denti. Ricordatelo!<br />

DOTT. GIUSEPPE GARRUBBA Via Lungo L’Affrico, 42 - Firenze - Tel. 055 660225<br />

Dal lunedì al venerdì 9.00/12.30 - 15.00/20.00 - <strong>Il</strong> sabato 9.00/12.30<br />

www.curailtuosorriso.it<br />

955817<br />

vono la città chiamati a svolgere la<br />

funzione di avamposti per la sicurezza,<br />

in collaborazione con le forze<br />

dell’ordine. E infine i semplici cittadini.<br />

La città alle otto di sera tira<br />

giù la saracinesca, lasciando le sue<br />

vie e le sue piazze in balia del buio<br />

e del degrado. Tornare a far vivere<br />

la notte, riportando i fiorentini nelle<br />

strade di Firenze potrebbe essere la<br />

soluzione migliore.<br />

FOCUS<br />

La prefettura attende<br />

direttive <strong>dal</strong> Viminale<br />

“Per ora tutto<br />

in stand by”<br />

iente di nuovo sul fronte<br />

Nsicurezza. O almeno su<br />

quello relativo alle cosiddette<br />

ronde, le associazioni di cittadini<br />

incaricati di segnalare<br />

casi di disagio sociale o di potenziale<br />

pericolo. Nonostante<br />

la discussione intorno al tema<br />

sia animata già da tempo tutto<br />

è ancora in stand by: allo stato<br />

attuale nessuna forma di “sicurezza<br />

partecipata”, estranea<br />

all’operato delle forze dell’ordine,<br />

pare essere autorizzata.<br />

Una fase di stallo tecnico che<br />

tuttavia potrebbe terminare a<br />

breve. <strong>Il</strong> decreto che contiene il<br />

piano straordinario di controllo<br />

del territorio, approvato lo scorso<br />

20 febbraio <strong>dal</strong> Consiglio<br />

dei Ministri, deve essere ancora<br />

convertito in legge. Da allora<br />

il ministro dell’Interno avrà 60<br />

giorni per emanare un ulteriore<br />

decreto che determini gli ambiti<br />

operativi delle associazioni,<br />

i requisiti per la loro iscrizione<br />

in appositi albi e le mo<strong>dal</strong>ità di<br />

tenuta di questi ultimi. In attesa<br />

di queste indicazioni pratiche la<br />

parola d’ordine sembra essere<br />

cautela: “E’ prematura al momento<br />

ogni iniziativa operativa<br />

sul territorio con l’impiego di<br />

sentinelle o il coinvolgimento di<br />

associazioni di categoria riguardo<br />

a una questione ancora all’attenzione<br />

del Governo”, ebbe<br />

a dire il Prefetto di Firenze Andrea<br />

De Martino, all’indomani<br />

dell’approvazione del “decreto<br />

sicurezza”. Proprio alle strutture<br />

prefettizie il Governo ha affidato<br />

il compito di conservare e gestire<br />

gli albi delle associazioni dei<br />

volontari della sicurezza. Ma<br />

fintantoché il Viminale non avrà<br />

chiarito anche i dettagli attuativi<br />

e emanato le direttive tecniche,<br />

confermano dagli uffici della<br />

Prefettura, nessun elenco potrà<br />

essere creato e nessun gruppo<br />

di volontari potrà candidarsi a<br />

svolgere la funzione di sorveglianza<br />

del territorio fiorentino<br />

in collaborazione con le forze<br />

dell’ordine.<br />

/L.S.


14 Aprile 2009<br />

costume<br />

FILM. L’industria cinematografica si diffonde a macchia d’olio. Tra nuovi e vecchi attori<br />

Cinema, tutta la Toscana in un “ciak”<br />

Caterina Gentileschi<br />

Se gli italiani sono un popolo di poeti, santi<br />

e navigatori, quando si parla di toscani<br />

sarebbe bene aggiungere anche la categoria<br />

degli attori. Sì, perché gli abitanti<br />

del granducato si dilettano da tempo a vestire i<br />

panni di nobili e poveracci, giullari, studentelli<br />

e imprenditori pur di guadagnarsi le luci della<br />

ribalta. Sono tanti gli esempi di ragazzi normali<br />

diventati nel corso della vita dei veri e propri personaggi,<br />

famosi al grande pubblico. Molti grazie<br />

alla comicità, altri grazie ad una recitazione seria<br />

e composta. Basti citare Roberto Benigni e Paolo<br />

Poli. <strong>Le</strong>onardo Pieraccioni e Giorgio Panariello.<br />

Oppure Francesco Nuti e Alessandro Benvenuti,<br />

fino a quel nugolo di professionisti giovani e<br />

meno giovani che “abitano” palcoscenici importanti<br />

e teatri di periferia. Ma cosa fa la Toscana<br />

per aiutare gli aspiranti divi a diventare degli attori<br />

con la “a” maiuscola? Poco, perché evidentemente<br />

Firenze non è Cinecittà, ma abbastanza per<br />

dare libero sfogo alle passioni dei novelli Rodolfo<br />

Valentino. La Toscana Film Commission è la prima<br />

e <strong>più</strong> attiva realtà nel settore, che promuove<br />

e sostiene le produzioni che vengono realizzate<br />

nei quattro angoli della regione e pubblica on line<br />

bandi e informazioni riguardanti corsi, casting e<br />

derivati. In questo periodo, chi volesse cimentarsi<br />

nei panni dell’attore, trova pubblicato sul sito<br />

(www.mediatecatoscana.it) il bando di Albatros<br />

Pictures che cerca attori e attrici per la realizzazione<br />

di “Elena prigioniera dell’indifferenza”, un<br />

lungometraggio indipendente firmato da Raffaele<br />

Angiolillo. E’ la storia di una donna e dei suoi<br />

amori, dilaniati dagli eventi, <strong>dal</strong>la malattia e da<br />

“tangentopoli”. <strong>Le</strong> riprese sono previste per il<br />

prossimo mese di maggio tra Firenze e Prato e<br />

la candidatura va mandata entro il 15 aprile. Per<br />

chi invece ha voglia di capire come funziona un<br />

set, ma senza pretendere di trasformarlo in una<br />

fonte di guadagno, ci sono gli organizzatori del<br />

film “Summer Campus” – altra pellicola che verrà<br />

girata nella provincia di Firenze – che cercano<br />

volontari a cui assegnare diversi compiti. Per chi<br />

invece fa sul serio, ed ha aspirazioni da regista,<br />

non mancano i concorsi. E’ dedicato agli universitari<br />

il concorso “Universo-corto”, una selezione<br />

di cortometraggi e documentari riservato a studenti<br />

italiani e stranieri iscritti a corsi di specializzazione<br />

post lauream (Scadenza per la consegna:<br />

30 maggio) e per rimanere in tema, c’è il “Corto<br />

fiction Chianciano terme”, quest’anno dedicato<br />

al tema “Corpo, anima, spirito, Dio”. Chi invece<br />

pensa di essere <strong>più</strong> tagliato per la composizione,<br />

può prendere parte a “Film video Montecatini<br />

2009”, che mette in palio due soggiorni nella cittadina<br />

termale per chi realizzerà la <strong>più</strong> bella sigla<br />

per il festival. E per finire, se è l’animazione, la<br />

passione che anima la fantasia di qualcuno, c’è<br />

pronto un personaggio da realizzare: si chiama<br />

“Toni Respiro” e dovrebbe diventare la mascotte<br />

del prossimo festival Italia Wave di Livorno. Altro<br />

capitolo è quello che riguarda le scuole. Perché<br />

per ogni temerario che si precipita sul palco, c’è<br />

qualcun altro che studia con metodo costruendosi<br />

una professione. Anche da questa punto di vista,<br />

la città non è sguarnita. Basta fare un giro nella<br />

rete per trovarne diverse: <strong>dal</strong>la “Scuola nazionale<br />

di cinema indipendente” all’istituto “Immagina”,<br />

fino a corsi organizzati <strong>dal</strong>le associazioni <strong>più</strong> diverse.<br />

E allora… ciak, si gira!<br />

Sempre <strong>più</strong> dilagante la passione per il palcoscenico. Aumentano a vista d’occhio le<br />

persone desiderose di mettere in pratica l’arte della recitazione. Ma quante sono le<br />

opportunità? Pur non brillando, Firenze presenta un’offerta variegata e divertente<br />

È primavera,<br />

Firenze.<br />

Matteo Renzi Sindaco<br />

www.renzi2009.it - www.matteorenzi.it


Partecipa al sondaggio<br />

Puoi votare sul sito www.ilreporter.it<br />

oppure inviaci una mail a dicolamia@ilreporter.it<br />

o telefona al numero 840.70.74.74<br />

<strong>Il</strong> prefetto ha vietato la vendita<br />

di alcolici da asporto e di tutte le bevande in vetro<br />

in centro <strong>dal</strong>le 22 alle 3 di notte.<br />

Sei d’accordo?<br />

1. Sì, è una misura utile contro il degrado<br />

2. Sì, ma oltre a questo provvedimento ne occorrerebbero altri<br />

3. No, non credo che serva a risolvere i problemi della città<br />

I risultati saranno pubblicati sul prossimo numero<br />

Così avete risposto il mese scorso<br />

Ronde dei cittadini per la sicurezza sul territorio, sei d’accordo?<br />

57,40%<br />

35,41%<br />

No, così c’è il rischio di una giustizia fai-da-te<br />

Sì, serve un maggior controllo nelle strade<br />

Sì, ma solo se sorvegliate e con precisi limiti d’azione<br />

LA 7,19% LEGGE 194 CHE<br />

REGOLAMENTA L’ABORTO<br />

DEVE ESSERE CANCELLATA?<br />

<strong>Il</strong> sondaggio è stato effettuato tramite il sito internet www.ilreporter.it, se sorvegliate e con precisi limiti d’azione: 19 (6,88%); Sondaggio trami-<br />

una linea telefonica dedicata e l’indirizzo e-mail dicolamia@ilreporter.it. te dicolamia@ilreporter.it: totale votanti: 212 (15,54%); Risposte: No, così<br />

Totale votanti:1364; Risposte: No, così c’è il rischio di una giustizia fai-da- c’è il rischio di una giustizia fai-da-te: 121 (57,07); Sì, serve un maggior<br />

te: 783 (57,40%); Sì, serve un maggior controllo nelle strade: 483 (35,41%); controllo nelle strade: 76 (35,84); Sì, ma solo se sorvegliate e con precisi<br />

Sì, ma solo se sorvegliate e con precisi limiti d’azione: 98 (7,19%); Sondag- limiti d’azione: 15 (7,07%); AVVERTENZA: I “sondaggi on line” non sono<br />

gio tramite www.ilreporter.it: 876 (64,22); Risposte: No, così c’è il rischio di sondaggi rappresentativi ai sensi delle direttive dell’Autorità garante del-<br />

una giustizia fai-da-te: 503(57,42%); Sì, serve un maggior controllo nelle le comunicazioni: essi non hanno valore statistico. I risultati che fornisco-<br />

strade: 309 (35,27); Sì, ma solo se sorvegliate e con precisi limiti d’aziono non hanno, cioè, la pretesa di rappresentare l’opinione di gruppi di<br />

ne: 64 (7,30); Sondaggio tramite linea telefonica dedicata: totale votanti: persone. Si tratta di rilevazioni aperte a tutti, non basate su un campione<br />

276 (20,23%); Risposte: No, così c’è il rischio di una giustizia fai-da-te: 159 elaborato scientificamente, che hanno l’unico scopo di permettere agli<br />

(57,60); Sì, serve un maggior controllo nelle strade: 98 (35,5); Sì, ma solo utenti che lo desiderano di esprimere la propria personale opinione.


16 Aprile 2009<br />

curiosità<br />

MISTERI/1. Palazzo Vecchio, Poggio Imperiale, il campanile di Giotto: ecco la mappa delle “presenze”<br />

In città un fantasma tira l’altro<br />

<strong>Le</strong>ggenda vuole che Firenze sia ricca di spettri che si aggirano<br />

nelle dimore antiche e che a cadenza regolare si fanno sentire. Ma<br />

niente paura: sono buoni e a qualcuno hanno anche offerto un tè...<br />

A sinistra, Gian Gastone de’ Medici. A destra, Anna Cappello<br />

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Francesca Puliti<br />

Tintinnar di catene e lenzuola<br />

bianche che svolazzano<br />

in bui corridoi?<br />

Macché, i fantasmi di<br />

casa nostra sono molto <strong>più</strong> fantasiosi.<br />

E anche fastidiosi a volte.<br />

Da quelli che si mettono a giocare<br />

a biliardo nel salone, a quelli che<br />

fanno dispetti di ogni tipo fino alle<br />

anime buone che addirittura offro-<br />

L’INTERVISTA<br />

Parla Enrico Baccarini,<br />

studioso di esoterismo<br />

“Ma sembra siano<br />

passati di moda”<br />

ra manifestazioni del demonio,<br />

Ttradizioni massoniche e antica<br />

simbologia, Firenze svela un volto<br />

sconosciuto ai <strong>più</strong>, attraverso le<br />

parole di Enrico Baccarini, appassionato<br />

di misteri ed esoterismo,<br />

autore di diverse pubblicazioni e<br />

libri in tema.<br />

C’è molta “materia prima” in cui<br />

scavare a Firenze? In che epoca<br />

hanno origine le storie <strong>più</strong> affascinanti?<br />

Firenze gode di un’enorme stratificazione<br />

di leggende e tradizioni<br />

esoteriche, a partire <strong>dal</strong> Medioevo<br />

fino al XIX secolo, passando attraverso<br />

il Rinascimento. Molte sono<br />

le storie che si legano alla famiglia<br />

dei Medici, i primi a introdurre<br />

tradizioni e pratiche legate all’esoterismo.<br />

E’ noto ad esempio che<br />

Francesco I aveva in Palazzo Vecchio<br />

uno studio dove si dedicava<br />

alle arti magiche, alla produzione<br />

di pozioni e veleni. Intrugli spesso<br />

letali che sperimentava sui detenuti<br />

del Bargello. <strong>Il</strong> fatto che lo stesso<br />

Francesco e la sua amante Bianca<br />

Cappello siano morti avvelenati si<br />

tinge di nuovi misteri, messo in relazione<br />

a queste pratiche. In epoca<br />

successiva si sono sviluppate numerose<br />

tradizioni esoteriche. Ad esempio<br />

pare che gli Orti Oricellari siano<br />

stati teatro di rappresentazioni dell’Inferno<br />

e pratiche magiche durante<br />

il Rinascimento. Fino ad arrivare<br />

al ‘700, quando Firenze è diventata<br />

la culla della massoneria, con tutta<br />

la simbologia ad essa collegata.<br />

Quali sono i luoghi <strong>più</strong> interessanti?<br />

Molte strade portano i segni di<br />

credenze e leggende popolari. Nei<br />

dintorni di via Tornabuoni si trovano<br />

diverse statuette o immagini,<br />

poste a 2-3 metri di altezza, che testimoniano<br />

antiche apparizioni del<br />

demonio.<br />

E per quel che riguarda l’epoca<br />

<strong>più</strong> recente?<br />

Pare che i fantasmi siano ormai<br />

fuori moda e che i fiorentini si siano<br />

scordati, per fortuna, delle visite<br />

demoniache, così frequenti nel<br />

Medioevo. Adesso al massimo si<br />

segnalano presenze extraterrestri e<br />

ufo sui cieli cittadini. /F.P.<br />

no il tè ai viandanti. Molti sono gli<br />

spettri illustri tra le presenze che<br />

si aggirano per antichi palazzi e<br />

nobili dimore. Personaggi storici<br />

come Bianca Cappello, che non si<br />

sarebbe ancora data pace per esser<br />

stata sepolta lontano <strong>dal</strong>l’amante<br />

Francesco de’ Medici, o Gian<br />

Gastone ultimo discendente della<br />

stessa dinastia. Questo aristocratico<br />

fantasma andrebbe a spasso<br />

per le stanze della Villa di Poggio<br />

Imperiale. Sì, proprio quella che di<br />

giorno appare come un tranquillo<br />

luogo di studio. C’è chi assicura di<br />

aver sentito i passi e i lamenti del<br />

granduca nella notte e chi giura di<br />

averlo addirittura visto coi propri<br />

occhi mentre si trascinava per gli<br />

androni con passo stanco, il fisico<br />

appesantito e la parrucca un po’<br />

scomposta dagli anni e dai tormenti.<br />

Lo spirito di Baldaccio d’Anghiari,<br />

invece, avrebbe scelto come<br />

dimora il palazzo per eccellenza,<br />

Palazzo Vecchio. E’ qui che il valoroso<br />

capitano di ventura venne trucidato<br />

il 6 settembre del 1441. Ad<br />

attirarlo in trappola fu Bartolomeo<br />

Orlandini, che uccidendolo sperava<br />

di metter a tacere le accuse di viltà<br />

che costui gli aveva rivolto quando<br />

aveva abbandonato il paese che<br />

avrebbe dovuto difendere, Marradi.<br />

Secondo un’antica tradizione ogni<br />

50 anni, nell’anniversario della sua<br />

morte, il Baldaccio compare in<br />

quella che fu la sua magione, il Castello<br />

di Sorci, mentre per il resto<br />

del tempo se ne sta rintanato nelle<br />

stanze del palazzo cittadino. Ma<br />

pare che recentemente lo spettro si<br />

sia mostrato ad una giovane coppia<br />

fiorentina, in una sera d’estate, al<br />

piazzale Michelangelo. Al ragazzo,<br />

fiorentino ma con origini proprio<br />

di Anghiari, avrebbe indicato<br />

con la mano il luogo in cui trovò<br />

la morte. Di tutt’altro spirito i fantasmi<br />

delle due donne che, in una<br />

notte dell’immediato dopoguerra,<br />

comparvero ad un giovane uomo<br />

che transitava in via Bolognese.<br />

Madre e figlia chiesero gentilmente<br />

al ragazzo di scortarle fino a casa<br />

e per ringraziarlo, una volta giunti<br />

a destinazione, lo fecero accomodare<br />

e gli offrirono una tazza di tè.<br />

Sembrerebbe tutto nella norma, se<br />

non fosse per il fatto che il giorno<br />

successivo l’uomo ripassò davanti<br />

all’abitazione e constatò che era<br />

in completo stato di abbandono e<br />

che le due signore che ci vivevano<br />

erano decedute da oltre 12 anni.<br />

Come potrebbero poi mancare le<br />

leggende legate agli artisti, che<br />

tanta parte hanno avuto nella storia<br />

di Firenze? Questa volta non parliamo<br />

dei misteri legati alle opere<br />

di geni come <strong>Le</strong>onardo, ma di un<br />

altro tipo di eredità. Ad esempio,<br />

se salendo i gradini del <strong>più</strong> famoso<br />

campanile cittadino avvertite ad<br />

un tratto una brezza fresca lo avete<br />

trovato: è il folletto di Giotto, spiritello<br />

amico che lo accompagnò per<br />

tutta la vita.


curiosità<br />

17<br />

MISTERI/2. Nella credenza popolare la Croce al Trebbio è uno dei luoghi simbolo<br />

E la leggenda vive in Santa Maria Novella<br />

Paola Ferri<br />

Adue passi da Santa<br />

Maria Novella, laddove<br />

si incrociano<br />

via delle Belle Donne,<br />

via del Trebbio e via del Moro<br />

formando un piccolo slargo, si<br />

erge una colonna sormontata da<br />

una croce. E’ la Croce al Trebbio,<br />

memento al sanguinoso scontro<br />

tra eretici e fedeli che proprio qui<br />

ebbe luogo, nel lontano agosto del<br />

1245. Un combattimento<strong>dal</strong>l’esito<br />

incerto.<br />

E come avrebbe<br />

potuto essere<br />

altrimenti in<br />

un posto come<br />

quello? Un incrocio di tre strade,<br />

un trivio caro al demonio, così<br />

racconta una leggenda popolare<br />

di origine medievale. La piazzetta<br />

rimase a lungo infestata <strong>dal</strong>la presenza<br />

del diavolo -dice la leggen-<br />

da- tant’è che vi si affacciava pure<br />

una casa maledetta, antica dimora<br />

di uno stregone di satana. Narrasi<br />

che chiunque osasse mettervi piede<br />

fosse spinto al suicidio. Questo<br />

finché una pia famiglia fiorentina<br />

non vi andò ad abitare e riuscì,<br />

con la forza delle preghiere, ad<br />

esorcizzare quella forza malefica.<br />

Battaglie, vendette, amori spezzati<br />

<strong>dal</strong>la furia della gelosia. Firenze<br />

ricca di cultura,<br />

di passato,<br />

di storia. Ma<br />

anche di storie.<br />

Se le pietre potessero<br />

parlare,<br />

quante sarebbero<br />

le vicende e gli aneddoti da<br />

raccontare. Tra sogno e realtà, tra<br />

eventi accertati e ed episodi affidati<br />

al mito e alla leggenda popolare.<br />

Certo la nostra non è una<br />

città “sulfurea” come Torino, la<br />

Due i manieri toscani<br />

celebri in questo senso:<br />

il castello di Vincigliata<br />

e quello di Poppi<br />

Invece Palazzo Nonfinito,<br />

secondo la tradizione, fu costruito<br />

<strong>dal</strong> re degli Inferi in persona. Che si fermò<br />

alla realizzazione del primo piano<br />

per una banalissima rescissione<br />

del contratto. <strong>Le</strong>ggere per credere<br />

L’INTERVISTA<br />

Parla Luigi Pruneti, saggista e scrittore<br />

L’insolito strada per strada<br />

enticinque anni vissuti da “viandante” della Toscana, alla ri-<br />

Vcerca di quel patrimonio di misteri, miti, leggende popolari<br />

tramandate di generazione in generazione, che rischiano di essere<br />

inghiottiti <strong>dal</strong>la frettolosa vita di tutti i giorni. Luigi Pruneti,<br />

saggista e scrittore, ha dedicato numerose opere alla storia e alle<br />

antiche tradizioni della nostra regione. L’ultima fatica, scritta assieme<br />

a Roberto Pinotti, si intitola “Stradario magico insolito di<br />

Firenze”.<br />

Da dove nasce la sua passione per questa materia?<br />

Ho cominciato ad appassionarmi negli anni ’70, dopo aver letto<br />

una serie di guide dedicate ai misteri delle città. Nelle mie ricerche<br />

fui ispirato anche <strong>dal</strong>la rubrica “Domenica dove” di Giorgio<br />

Batini, che proponeva ogni settimana un itinerario intrigante, tra<br />

storia e immaginazione. Da allora sono venuto a conoscenza di<br />

personaggi ed episodi straordinari, scavando nelle credenze popolari,<br />

nella toponomastica, nelle antiche compilazioni.<br />

Tra le tante vicende in cui si è imbattuto, qual è la sua preferita?<br />

Una storia di fantasmi, ambientata nella Firenze capitale. A quel<br />

tempo gli affitti erano saliti alle stelle, ma una famiglia riuscì a<br />

trovare un appartamento a un canone ragionevole in via Ghibellina.<br />

<strong>Il</strong> motivo di quel prezzo così basso altro non era che la presenza<br />

di uno spettro molesto e dispettoso. La vicenda finì addirittura<br />

in tribunale: la famigliola riuscì ad ottenere la rescissione del<br />

contratto.<br />

Consigli per gli appassionati. Dove cercare per trovare storie<br />

interessanti?<br />

Sicuramente la letteratura non manca in questo campo. Consiglierei<br />

di partire dai testi di storia di Firenze di Davidsohn o di <strong>Le</strong>land,<br />

o dai periodici <strong>più</strong> datati dedicati alle tradizioni popolari. E<br />

prepararsi a leggere molto e a setacciare altrettanto per trovare ciò<br />

che si cerca.<br />

/F.P.<br />

Croce al Trebbio<br />

<strong>più</strong> esoterica d’Italia, né può contare<br />

sui labirinti misteriosi che si<br />

celano sotto la capitale, ma accade<br />

spesso che la verità storica giochi<br />

a confondersi con interpretazioni<br />

e aggiunte di fantasia. Nonostante<br />

il traffico, i clacson, la fretta della<br />

vita moderna, pare che alcuni luoghi<br />

e alcuni palazzi abbiano mantenuto<br />

intatta nel tempo la loro<br />

aura. Altri continuano ad ospitare<br />

inquilini <strong>più</strong> o meno graditi, che<br />

si manifestano solo al calar delle<br />

tenebre, magari nelle notti <strong>più</strong><br />

buie e tempestose. E’ il caso del<br />

Castello di Vincigliata, dove ancora,<br />

di tanto in tanto, appare il<br />

fantasma di una donna di bianco<br />

vestita, che piange e si dispera<br />

per l’amor perduto. O di quello<br />

di Poppi, in Casentino, sulle cui<br />

mura pare si arrampichino i fantasmi<br />

di antichi guerrieri, per darsi<br />

battaglia nel piazzale. E il cozzar<br />

d’armi s’ode ancora nottetempo.<br />

Ma è nel cuore di Firenze che si<br />

annidano i misteri <strong>più</strong> avvincenti.<br />

<strong>Le</strong>ggenda vuole, ad esempio, che<br />

il Palazzo Nonfinito, all’angolo<br />

tra via del Proconsolo e Borgo Albizi,<br />

abbia avuto come architetto<br />

nientemeno che il re degli Inferi e<br />

che sia stato proprio lui a lasciare<br />

incompiuta la sua opera, evitando<br />

di completare le decorazioni del<br />

secondo piano. Perché? Semplice<br />

come ai tempi d’oggi: il proprietario<br />

del palazzo decise di rescindere<br />

il contratto. Niente anima,<br />

niente facciata.<br />

1021292


18 Aprile 2009<br />

amarcord<br />

USI E COSTUMI. Sono poche le botteghe artigianali sopravvissute al tempo che passa<br />

C’erano una volta gli antichi mestieri<br />

Giuditta Boeti<br />

una volta il ciabattino,<br />

c’era una<br />

volta l’arrotino, c’era<br />

C’era<br />

una volta il civaiolo.<br />

C’erano una volta antichi mestieri<br />

ed oggi non ci sono <strong>più</strong>, o quasi.<br />

Anche se ancora, a fatica, in qualche<br />

angolo della città rimane traccia del<br />

nostro passato, di quei lavori manuali<br />

che senza l’ausilio dell’elettronica e<br />

della tecnologia premiavano ingegno<br />

e sudore. Oggi, il mestiere del ciabattino<br />

non è considerato attuale eppure,<br />

Firenze di botteghe umide, dove<br />

i ciabattini insegnavano ai garzoni<br />

a torcere lo spago a suon di scap-<br />

L’INTERVISTA<br />

Stefano Poggesi, titolare<br />

Via Taddea,<br />

60 anni di civaie<br />

Quando nasce la vostra<br />

attività?<br />

“<strong>Il</strong> nostro Civaiolo nasce in via<br />

Taddea nel settembre del 1948<br />

grazie ai mie genitori. Sessant’anni<br />

fa mio babbo Alfredo Poggesi<br />

e mia mamma Dina, iniziarono<br />

l’attività con la vendita di fieno e<br />

biada per i cavalli delle carrozze.<br />

Erano gli stessi fiaccherai a venire<br />

in bottega a comprare dieci, venti<br />

chili di avena. In negozio si vendevano<br />

anche scaldini con la brace<br />

dentro, trabiccoli, preti, lumi ad<br />

olio, tegami e pentole di coccio,<br />

fagioli e ceci. Poi, negli anni successivi,<br />

l’attività fu incrementata<br />

con sempre con <strong>più</strong> articoli”.<br />

Cos’è cambiato oggi in<br />

bottega?<br />

Oggi la bottega, che continua ad<br />

essere a conduzione familiare,<br />

vanta un vastissimo assortimento<br />

di civaie fra cui i famosi e ricercati<br />

fagioli di Sorana e gli zolfini<br />

del Valdarno, spezie da tutto il<br />

mondo, erbe aromatiche della Jamaica<br />

e peperoncini piccanti che<br />

arrivano <strong>dal</strong>la Nuova Guinea. Ma<br />

anche baccalà, aringhe e lampadine!<br />

Ciò che è davvero cambiato<br />

è che non ci sono <strong>più</strong> i pischelli<br />

che organizzano gli scherzi di una<br />

volta… Mio babbo mi raccontava<br />

che i ragazzini venivano in bottega<br />

a comprare “la terra dell’ombra<br />

del Campanile di mezzogiorno” e<br />

lui diceva di averla terminata e di<br />

possedere solo quella di un quarto<br />

al tocco! Oggi, queste scene alla<br />

Ugo Tognazzi nel film “Amici<br />

miei” non esistono <strong>più</strong>, ma ci<br />

sono i flash dei turisti che incuriositi<br />

immortalano nei loro scatti<br />

la nostra bottega, squarcio di una<br />

Firenze immutata. Mi piacerebbe<br />

che i miei figli continuassero a<br />

portare avanti l’attività del nostro<br />

Civaiolo, per conservarne l’identità<br />

storica e la tradizione. Ma ancora<br />

sono dei bambini. Un domani si<br />

vedrà!”.<br />

/G.B.<br />

Donne, è arrivato<br />

l’arrotino!<br />

Arrota coltelli,<br />

forbici, forbicine:<br />

chi non se ne<br />

ricorda?<br />

pellotti, ne ha avute. Ma non solo,<br />

figure come l’impagliatore di sedie,<br />

l’ombrellaio, il restauratore, l’orologiaio<br />

sono sempre <strong>più</strong> rare. Mestieri<br />

affascinanti in via di estinzione, travolti<br />

<strong>dal</strong>l’incalzare del tempo, spesso<br />

dimenticati salvo ricordarcene<br />

all’improvviso, quando scatta quella<br />

particolare esigenza che solo alcuni<br />

specialisti sono in grado di soddisfare.<br />

Come non menzionare l’arrotino che<br />

passava in tutte le strade con il suo<br />

trabiccolo che spesso consisteva in<br />

una bicicletta modificata trasformata<br />

in mezzo di lavoro con cui affilava le<br />

lame dei coltelli. <strong>Il</strong> famoso “Donne,<br />

è arrivato l’arrotino! Arrota coltelli,<br />

forbici, forbicine, forbici da seta, coltelli<br />

da prosciutto! Donne è arrivato<br />

l’arrotino e l’ombrellaio. Aggiustiamo<br />

gli ombrelli. Ripariamo cucine a<br />

Lo storico civaiolo di via Taddea<br />

Tante le figure che oramai sono divenute assai rare: gli orologiai, gli ombrellai, gli arrotini<br />

con il loro rumoroso megafono, ma anche gli impagliatori di sedie e i ciabattini. E si<br />

finisce per ricordarsi di loro quando servirebbero ma non si trovano <strong>più</strong><br />

FIRENZE ai FIORENTINI!<br />

E’ ORA di CAMBIARE!<br />

Cari Amici, il titolo dell’articolo sintetizza il contenuto della<br />

mia collaborazione a questo Giornale, fin <strong>dal</strong>la uscita<br />

del suo primo numero. Sarà anche lo slogan della mia<br />

campagna elettorale; mi presento candidato al Consiglio<br />

Comunale di Firenze nella Lista del Popolo delle Libertà<br />

per GIOVANNI GALLI Sindaco, dopo 15 anni di appassionate<br />

battaglie condotte in Consiglio Comunale come<br />

esponente di Alleanza Nazionale e per oltre 10 anni<br />

come suo capogruppo. Per cambiare Firenze mi rivolgo a<br />

persone come Voi, che credono nella onestà e nel lavoro,<br />

nella competenza e nella operosità. Mi rivolgo ai Fiorentini<br />

tutti: Cittadini, Artigiani, Commercianti, Lavoratori<br />

dipendenti. Giovani - studenti e non – che si trovano ad<br />

affrontare i problemi dello studio, del lavoro, della casa.<br />

PERCHE’ CAMBIARE?<br />

Firenze soffre. Firenze ha perduto la sua identità. Firenze<br />

vive - meglio, sopravvive - nel degrado! Città resa asfittica<br />

nella sua economia, privata delle sue potenzialità di<br />

sviluppo, ferita di giorno da orde di venditori abusivi,<br />

ridotta al rango di città-dormitorio dopo le 21, col centro<br />

svuotato e le piazze abbandonate a clandestini, ubriachi<br />

e spacciatori.<br />

FIRENZE CITTA INSICURA<br />

Sono i tanti Comitati di Quartiere che chiedono di<br />

ripristinare quella qualità della vita che non c’è <strong>più</strong>. Sono<br />

i Comitati di Cittadini che si battono contro lo scempio<br />

della tramvia nel Centro Storico. Sono i Cittadini, i Negozianti,<br />

gli Artigiani, che chiedono a gran voce SICUREZZA<br />

e VITA DIGNITOSA. Sono i Giovani che chiedono luoghi<br />

di aggregazione. Sono Tutti che chiedono spazi vivibili<br />

per TUTTI.<br />

“<strong>Il</strong> Centro Storico è ridotto a un immondezzaio”, “La sera pre-<br />

ferisco restare in casa,<br />

piuttosto che uscire ”,<br />

“Gli Amministratori,<br />

inflessibili per la pipì<br />

di un cane, passano<br />

davanti a accampamenti<br />

di barboni, con<br />

relativo immondezzaio,<br />

cenci e cartoni e<br />

fanno finta di nulla”,<br />

Riccardo Sarra<br />

Capogruppo di AN<br />

al Consiglio Comunale di Firenze<br />

“Latrine a cielo aperto, spaccio di droga aperto 24 ore con<br />

consumo diretto in loco e nessuno fa nulla”, “Quando mi va<br />

bene trovo la serratura del Negozio imbrattata di urina e poi<br />

sputi, pezzi di kebab lanciati sulla vetrina. Ci vuole coraggio<br />

la mattina a venire a lavorare. : sono i contenuti ricorrenti<br />

delle numerose segnalazioni che i cittadini inoltrano al<br />

sito Web del quotidiano locale “La Nazione”.<br />

I FIORENTINI HANNO AMORE PER LA LORO CITTA’ e<br />

RANCORE VERSO l’Amministrazione di Centro-Sinistra.<br />

HANNO ANCHE PAURA<br />

LA CITTA’ HA VOGLIA di SICUREZZA. Sicurezza per le<br />

PERSONE. Sicurezza per le ATTIVITA’. Sicurezza per le<br />

PROPRIETA’. Sicurezza per il LAVORO.<br />

Cosa fa l’Amministrazione di Centro-Sinistra?<br />

Dove è l’Amministrazione di Centro-Sinistra?<br />

Ci siamo NOI. E per questo diciamo :<br />

“E’ ORA di CAMBIARE ! FIRENZE ai FIORENTINI !<br />

Riccardo Sarra<br />

Capogruppo di A.N. al Consiglio Comunale di Firenze<br />

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA<br />

gas: abbiamo i pezzi di ricambio per<br />

le vostre cucine a gas. Se avete perdite<br />

di gas noi le aggiustiamo, se la<br />

cucina fa fumo noi togliamo il fumo<br />

della vostra cucina a gas”, echeggiava<br />

un tempo anche tra le strade di Firenze.<br />

E poi c’era il civaiolo, questa<br />

figura antica nata per vender tegami<br />

e pentole di coccio, fagioli, ceci, fieno<br />

e biada per i cavalli dei fiaccherai,<br />

scaldini, trabiccoli, preti e lumi ad<br />

olio. Per civaie, appunto, si intendevano<br />

i semi di leguminose usati<br />

quando in città si trovavano ancora<br />

tanti orti e campicelli dove molte famiglie<br />

allevavano un paio di galline.<br />

Spesso, erano gli stessi civaioli che<br />

vendevano uccelli da compagnia che<br />

cinguettavano nelle gabbiette appese<br />

all’esterno della bottega, in un’atmosfera<br />

che oggi parrebbe surreale.<br />

Sembra di raccontare un mondo che<br />

non esiste <strong>più</strong>, la pellicola di un film<br />

in bianco e nero, ma fortunatamente<br />

qualcosa è rimasto ancora vivo, a tinte<br />

forti, negli angoli di quella Firenze<br />

custode e vigile della propria storia<br />

e della propria identità. Certo, negli<br />

anni è cambiata la merce in vendita,<br />

non <strong>più</strong> o non solo civaie, ma anche<br />

alimenti come il farro, i funghi, i fagioli,<br />

il pesce e le spezie. Antiche botteghe,<br />

tramandate da babbo a figliolo,<br />

che ancora operano in locali storici e<br />

che portano avanti l’attività di famiglia,<br />

diventando veri e propri punti di<br />

riferimento nella vita di un quartiere<br />

e nella salvaguardia della tradizione.<br />

Tirando su il bandone tutte le mattine,<br />

con costanza e passione.


20 Aprile 2009<br />

provincia<br />

IL VIAGGIO. La visita del presidente Matteo Renzi negli States ha portato nuovi spunti per migliorare la mobilità<br />

Paline intelligenti per i bus. Made in Usa<br />

<strong>Il</strong> progetto per le fermate degli autobus<br />

prevede l’introduzione di apparecchi<br />

elettronici (ed eco-compatibili) che forniranno<br />

informazioni sugli autobus in tempo reale:<br />

si potrà conoscere con esattezza<br />

la posizione del mezzo e l’ora di arrivo<br />

Angelo <strong>Le</strong>nosi<br />

Progettare la città del futuro, proiettare la città nel futuro. E’ questo l’obiettivo<br />

del viaggio istituzionale negli Usa organizzato <strong>dal</strong>la Provincia di Firenze<br />

negli ultimi giorni di marzo. Un tour che ha visto la delegazione<br />

guidata <strong>dal</strong> Presidente Matteo Renzi confrontarsi con i rappresentanti delle<br />

principali istituzioni universitarie della costa orientale degli Stati Uniti, <strong>dal</strong> Boston<br />

Institute, alla Harvard University, al Massachussets Institute of Technologies, con<br />

cui la Provincia ha una collaborazione avviata quattro anni fa. Incontri programmati<br />

per raccogliere spunti utili e proposte finalizzate a migliorare la mobilità pubblica<br />

a Firenze. A partire <strong>dal</strong>l’introduzione delle paline elettroniche, prevista nel prossimo<br />

bando di gara per l’affidamento del trasporto pubblico locale, che andranno a<br />

sostituire almeno 1500 dei 2500 vetusti cartelli alle fermate degli autobus. Nuovi<br />

apparecchi in grado di fornire informazioni in tempo reale relative al traffico e ai<br />

mezzi pubblici in arrivo attraverso sofisticate tecnologie in grado di collegare telepaticamente<br />

autobus e pensiline. Soluzioni non avveniristiche, come hanno dimostrato<br />

i ricercatori del MIT, ideatori di un prototipo presentato alla delegazione fiorentina.<br />

Un progetto che prevede paline totalmente eco-compatibili, grazie all’alimentazione<br />

ad energia eolica e solare. Sulla parete principale sarà possibile consultare orari e<br />

fermate interagendo con uno schermo luminoso e leggero. Sarà inoltre possibile comunicare<br />

a distanza con le pensiline grazie al dispositivo bluetooth e lo schermo sarà<br />

on solo sviluppo tecnologico. <strong>Il</strong> viaggio americano della delegazione<br />

Ndella Provincia di Firenze è stato finalizzato anche alla valorizzazione<br />

delle risorse culturali fiorentine e alla promozione del turismo a stelle e<br />

strisce nella nostra città. Nel breve e nel lungo periodo. In questa direzione<br />

la presentazione al Rockfeller Center di New York della mostra “Galileo<br />

immagini dell’universo”, dedicata alle scoperte del geniale scienziato toscano.<br />

Un’iniziativa, frutto di una collaborazione tra l’Enit e la Provincia<br />

di Firenze, che ha rappresentato, nelle parole del presidente della Provincia<br />

Matteo Renzi, “un modo innovativo di dare respiro internazionale ad<br />

un evento di grande valore culturale per Firenze e il suo territorio”. E la<br />

Matteo Renzi negli Usa<br />

IL FOCUS<br />

Questa ed altre iniziative consentiranno di rilanciare l’indotto turistico<br />

Una proposta di legge per istituire l’anno Vespucciano<br />

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presentazione della mostra dedicata a Galileo non è stata altro che il momento<br />

culminante di un quadro di progetti rivolti ad aumentare l’appeal<br />

del capoluogo toscano, come ad esempio l’accordo stretto tra la Provincia,<br />

Alitalia Agenzia del Turismo e la Fondazione Palazzo Strozzi. Un’intesa<br />

che prevede uno scambio di servizi e agevolazioni per i visitatori della<br />

mostra dedicata che decideranno di giungere a Firenze con un volo della<br />

compagnia italiana. Un passo avanti nel tempo, e uno indietro nella storia:<br />

da Galileo a Amerigo Vespucci. In occasione del quinto centenario della<br />

morte, ricorrente nel 2012, la Provincia ha intenzione di dedicare al navigatore<br />

ed esploratore fiorentino una serie di eventi di interesse internazionale<br />

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dotato del touch screen. Grazie a dispositivi<br />

satellitari sarà possibile conoscere<br />

in qualsiasi momento la posizione esatta<br />

dell’autobus e di conseguenza sapere<br />

in anticipo i tempi di attesa alla fermata.<br />

Inoltre, per agevolare le persone ipovedenti,<br />

le paline del futuro saranno dotate<br />

anche di un sistema audio. <strong>Le</strong> nuove<br />

apparecchiature rappresentano solo<br />

l’inizio di un grande progetto di modernizzazione<br />

lanciato <strong>dal</strong>la delegazione<br />

guidata da Renzi agli scienziati del<br />

MIT. Un progetto, <strong>dal</strong> titolo “Florence<br />

smart City” (Firenze città intelligente),<br />

che ha l’ambizione di disegnare la città<br />

del futuro, e consistente nello studio di<br />

fattibilità di innovazioni tecnologiche<br />

da applicare all’area metropolitana fiorentina:<br />

<strong>dal</strong>l’infomobilità (nuove paline<br />

Ataf e non solo), al risparmio energetico,<br />

<strong>dal</strong>l’estensione delle reti wireless<br />

alla gestione tecnologica dei rifiuti. Un<br />

piano coordinato <strong>dal</strong>la Fondazione per<br />

la Ricerca e l’innovazione, che vede<br />

lavorare a stretto contatto Provincia e<br />

Università di Firenze, e che si avvarrà<br />

della supervisione scientifica dei ricercatori<br />

del MIT di Boston e dei contributi<br />

provenienti dai centri di ricerca<br />

di aziende leader mondiali nel campo<br />

dell’innovazione tecnologica. Progetti<br />

in grado di migliorare la qualità della<br />

vita dei fiorentini e di tenere la città al<br />

passo con i tempi. Perché il futuro non<br />

può attendere.<br />

che coinvolgano i cittadini dell’una e dell’altra parte dell’Atlantico. Un progetto<br />

ambizioso di cui il Presidente Renzi vorrebbe rendere partecipe anche<br />

l’ambasciata italiana a Washington. E proprio nella sede diplomatica Renzi<br />

ha presentato la proposta di legge istitutiva delle celebrazioni e rinnovato la<br />

forte volontà della Provincia, della Regione e dell’Università degli studi di<br />

Firenze nell’organizzazione degli eventi che comporranno l’anno “vespucciano”.<br />

Eventi che procureranno non solo un indotto in termini turistici, ma<br />

costituiranno anche una sorta di ponte culturale e scientifico che andrà a celebrare<br />

i viaggi e le scoperte compiute da Amerigo Vespucci, l’esploratore<br />

fiorentino a cui l’America deve il suo nome.<br />

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politica Firenze<br />

AL VOTO. Giovanni Galli, candidato sindaco del centrodestra<br />

“Sono pronto per la sfida.<br />

E non ho paura di vincere”<br />

Angelo <strong>Le</strong>nosi<br />

Un passato da calciatore, un presente da giornalista<br />

sportivo, un futuro da amministratore<br />

pubblico. Giovanni Galli, ex portiere<br />

di Fiorentina, Milan e Nazionale, è il candidato<br />

sindaco del centrodestra. Guiderà una lista civica<br />

che correrà a fianco del Popolo della Libertà. Smessi i<br />

panni del calciatore, e abbandonati gli studi di Mediaset,<br />

Galli è pronto per lanciarsi verso una sfida nuova.<br />

Sulla scrivania all’interno del suo quartier generale ritratti<br />

di famiglia e una cartellina contenente i dossier sui<br />

problemi di Firenze. La corsa verso Palazzo Vecchio è<br />

iniziata.<br />

Una sfida molto impegnativa. Cosa l’ha spinta ad accettare<br />

la proposta?<br />

L’amore per la mia città. In tutti questi anni in cui mi<br />

sono dedicato alle attività sociali sono stato a stretto<br />

contatto con i fiorentini, ho vissuto al loro fianco la quotidianità,<br />

le difficoltà ed i problemi che ogni cittadino<br />

si trova costretto ad affrontare. Mi sono reso conto che<br />

Firenze così non può funzionare. Per questo motivo ho<br />

deciso di impegnarmi in prima persona, accogliendo<br />

l’invito giunto <strong>dal</strong> Popolo della Libertà. Del resto non<br />

ho tessere di partito in tasca, ma ho sempre avuto fiducia<br />

in Silvio Berlusconi. Ho avuto modo di conoscerlo<br />

nella sua veste di imprenditore, e gli riconosco grandi<br />

capacità.<br />

Adesso ad attenderla c’è una partita lunga circa due<br />

mesi. Che campagna elettorale sarà?<br />

Mi confronterò con la gente, camminando lungo le strade<br />

della città, in centro come in periferia. Ascolterò i<br />

miei concittadini, le loro necessità e le problematiche<br />

che solleveranno. <strong>Il</strong> programma scaturirà fuori da questi<br />

incontri. Non bisogna offrire agli elettori un menù<br />

a prezzo fisso, promesse in cambio di un voto. Vorrei<br />

creare un progetto di condivisione assieme ai fiorentini.<br />

Se si fideranno mi voteranno, altrimenti voteranno<br />

qualcun altro.<br />

Un progetto all’interno del quale ci saranno sicuramente<br />

alcune priorità. Quali?<br />

Innanzitutto garantendo la sicurezza dei cittadini, tornando<br />

a far vivere le strade di Firenze. <strong>Il</strong> governo ha proposto<br />

l’impiego dell’Esercito, non vedo perché respingere questa<br />

iniziativa. Nessuno vuole una camionetta dell’Esercito<br />

in piazza Duomo, ma potremmo dislocare i militari<br />

presso i consolati, consentendo agli agenti di polizia di<br />

presidiare il territorio. Inoltre dobbiamo risolvere i problemi<br />

legati alla mobilità e alla viabilità, a partire <strong>dal</strong>la<br />

messa in discussione dei progetti della tramvia. Infine<br />

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diretta da Laura Checcucci Lisi<br />

Giovanni Galli<br />

dobbiamo incrementare le politiche sociali. Sono queste<br />

le principali questioni aperte. Non sono io a dirlo, ma i<br />

fiorentini con cui mi sto confrontando. L’obiettivo principale<br />

è riqualificare la città, migliorare la sua immagine a<br />

livello nazionale e internazionale. Dobbiamo trasmettere<br />

un messaggio: Firenze sta ripartendo.<br />

Restiamo sulle iniziative sociali. Un tema a lei molto<br />

caro.<br />

L’amministrazione comunale deve essere al fianco di chi<br />

è in difficoltà, attraverso lo sviluppo di progetti di integrazione<br />

e inclusione dedicati a chi ne ha bisogno. E il mio<br />

pensiero va soprattutto ai ragazzi con disabilità. Abbiamo<br />

il dovere di fare qualcosa per loro e allo stesso tempo<br />

dare forza e orgoglio alle loro famiglie. E le politiche di<br />

integrazione riguardano anche gli extracomunitari. Dobbiamo<br />

comprendere le loro ragioni ed accoglierli. Purché<br />

siano in regola. Questo per rispetto nei loro confronti,<br />

perché non sopporto l’idea di vederli dormire per terra o<br />

sotto un ponte. Dobbiamo dar loro la possibilità di riscattarsi.<br />

Che non tradiscano la nostra fiducia, però.<br />

Sarà una sfida difficile, con avversari molto ostici.<br />

Paura di perdere?<br />

Assolutamente no, perché la partita è aperta. In tutta la<br />

mia carriera non ho mai avuto paura di perdere, e non ce<br />

l’ho neanche oggi. E del resto non ho neanche paura di<br />

vincere. Sono pronto ad affrontare questa nuova sfida.<br />

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IL PERSONAGGIO. E’ il nuovo segretario metropolitano<br />

Simone Naldoni, l’uomo<br />

dell’unità ritrovata del Pd<br />

a sua elezione è passata sotto<br />

Ltraccia, non per sue responsabilità,<br />

ma per circostanze esterne<br />

chiamate primarie. Del resto non<br />

poteva essere altrimenti, visto che<br />

Simone Naldoni ha ricevuto l’investitura<br />

a segretario metropolitano<br />

del Partito democratico il 14<br />

febbraio scorso. E dire che, mentre<br />

il Pd si confrontava animatamente<br />

sul nome del futuro candidato<br />

a sindaco per il centrosinistra, la<br />

dirigenza locale convergeva in<br />

maniera quasi unanime sul nome<br />

di Naldoni quale erede di Andrea<br />

Barducci, autosospesosi <strong>dal</strong>l’incarico<br />

per dedicarsi anima e corpo<br />

alla corsa per la conquista della<br />

poltrona di presidente della Provincia<br />

di Firenze. Una successione<br />

che avrebbe potuto generare ulteriori<br />

scontri, ma così non è stato.<br />

Nonostante le fibrillazioni interne<br />

tutto è filato liscio (tre i voti<br />

contrari, quattro gli astenuti), con<br />

somma soddisfazione dei vertici<br />

democratici. E di Naldoni stesso.<br />

Che per svolgere al meglio il suo<br />

nuovo ruolo ha scelto di avere al<br />

suo fianco un esecutivo ridotto<br />

da diciotto a otto membri, rigorosamente<br />

equiparatiti tra uomini e<br />

donne.Un collegio,quello guidato<br />

da Naldoni, che avrà il compito<br />

di collaborare con il coordinatore<br />

cittadino Giacomo<br />

Billi ed il segretario<br />

regionale<br />

Andrea Manciulli,<br />

con l’obiettivo primario<br />

di completare<br />

lo scacchiere delle candidature<br />

locali e prepararsi alla campagna<br />

elettorale, per far sì che il Pd confermi<br />

a giugno i successi elettorali<br />

ottenuti sotto la segreteria di<br />

Andrea Barducci. Predecessore<br />

con cui Naldoni ha alcuni punti<br />

in comune: entrambi sestesi, entrambi<br />

provenienti <strong>dal</strong>l’area ex<br />

Ds, entrambi con alle spalle una<br />

Simone Naldoni<br />

La dirigenza locale<br />

lo ha scelto quasi<br />

all’unanimità<br />

21<br />

lunga esperienza politica.Quarantaquattro<br />

anni, laureato in storia<br />

contemporanea, Simone Naldoni<br />

è stato infatti segretario comunale<br />

Ds <strong>dal</strong> 1997 al 2001, incarico abbandonato<br />

per entrare nello stesso<br />

anno nella giunta comunale di<br />

Scandicci. Ruolo nel quale è stato<br />

riconfermato anche nell’amministrazione<br />

guidata da Simone Gheri:<br />

attualmente Naldoni ricopre la<br />

carica di assessore alle politiche<br />

sociali e alla sanità e alla casa, oltre<br />

ad essere, <strong>dal</strong> 2004, presidente<br />

della Società della<br />

Salute dell’area Firenze<br />

Nord-Ovest.<br />

Impegni politici e<br />

professionali a cui<br />

il neosegretario<br />

metropolitano del Partito democratico<br />

ha affiancato nel tempo la<br />

passione per il calcio (con un passato<br />

da giocatore di buon livello<br />

ed un presente da tifoso della Fiorentina)<br />

e quella per la musica di<br />

Fabrizio De André. Interessi che<br />

adesso <strong>più</strong> di prima Naldoni dovrà<br />

far conciliare con il suo nuovo importante<br />

ruolo.<br />

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22 Aprile 2009<br />

tempo libero<br />

FUORI PORTA. Con il ritorno della bella stagione inizia il periodo delle gite all’aria aperta<br />

Primavera, la scampagnata è servita<br />

Simele Kruklidis<br />

Dopo lunghi mesi trascorsi a patire il freddo e la pioggia, fi nalmente possiamo svegliarci<br />

<strong>dal</strong> letargo: è primavera. <strong>Il</strong> sole è ancora pallido ed incerto, ma accarezza la pelle quel tanto<br />

che basta per far venir voglia di lasciare i nostri accoglienti rifugi invernali, per godere<br />

della natura che di nuovo fi orisce e delle città che tornano ad animarsi. Di primo acchito<br />

tutti vorrebbero fuggire lontano, lasciandosi alle spalle il lavoro e le preoccupazioni, ma il <strong>più</strong> delle<br />

volte il portafoglio magro ed i giorni liberi riducono ampiamente il raggio di scelta delle destinazioni.<br />

Tanto <strong>più</strong> se a spostarsi è un’intera famiglia, poiché il costo della gita sale non di poco. Così, sono<br />

sempre <strong>più</strong> numerosi i fi orentini che, unendo l’utile al dilettevole, decidono di rimanere entro i confi ni<br />

della Toscana, spendendo poco ed offrendosi una piccola vacanza di tutto rispetto. Dalle splendide<br />

colline del Chianti alle cittadine medievali, tutta la regione offre centinaia di spunti per trascorre una<br />

giornata o un intero fi ne settimana all’insegna della cultura e del benessere. Un suggerimento? <strong>Il</strong> primo<br />

passo utile per organizzarsi è capire che genere di escursione si vuole intraprendere: questo signifi ca<br />

non solo valutare risorse e tempo utile, ma optare anche per una meta che metta d’accordo tutti. Per<br />

esempio, la vacanza culturale che segue tappa dopo tappa musei, conventi ed opere d’arte, è adatta ad<br />

un turista <strong>più</strong> maturo o magari ad una coppia: da evitare invece se si hanno bambini, che con tutte le<br />

QUANDO BEL TEMPO<br />

FA RIMA CON GITA<br />

Una rondine non fa primavera, ma una Dalle porte delle casine in pietra, spesso<br />

gita sì. Come animali usciti <strong>dal</strong> letargo, ap- si aff acciano inglesi e tedeschi che hanno<br />

pena un raggio di sole riscalda le giornate, messo radici da tempo tra ulivi e vigneti.<br />

i fi orentini si organizzano e partono per Gente che ormai, il toscano doc, lo man-<br />

avvincenti gite domenicali. All’insegna gia a colazione. E poi c’è un’altra scuola di<br />

della sobrietà, questo è certo. Niente di pensiero. Quelli che il weekend vanno al<br />

lontanamente paragonabile alle paranze mare. Si fa per dire, ovviamente. La tem-<br />

che metterebbero in scena i melodramperatura ancora non consente di mettersi<br />

matici napoletani, che per un picnic por- in costume a prendere il sole, ma molti dei<br />

tano con sé una vagonata di cibo pronto. I pionieri della Versilia si avventurano verso<br />

toscani si accontentano di una bella man- la spiaggia per il solo gusto di mangiare<br />

giata in una trattoria di provincia, maga- del pesce, sfoggiare occhialoni e pantalori<br />

sotto un pergolato fi orito, nella quale ni bianchi e fare una passeggiata sul lun-<br />

si illudono SEMPRE di mangiare (e bere) gomare a guardare le vetrine. Dopodichè,<br />

bene e di spendere poco. Niente di meno senza neanche mettere un piede sulla<br />

probabile. Una volta fi nito il banchetto, si sabbia, si godono una coda rientrando in<br />

avviano alla scoperta di borghi e paesini, città. <strong>Il</strong> tutto per il solo gusto di raccontare<br />

girandoli con facce stupite e compiaciute, sornioni ai colleghi in uffi cio: “Ah! Questo<br />

come se si trovassero su un altro pianeta. fi ne settimana sono stato al mare”. Sarà.<br />

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probabilità si annoierebbero. I luoghi “papabili” sono a dir poco numerosi: per citarne alcuni, c’è l’abbazia<br />

di Monte Oliveto, quella Benedettina di San Gaudenzio, ed ancora la certosa di Farneta a Lucca,<br />

ed il convento de la Verna in Casentino. Ma la gita può essere orientata anche alla salute, ed in tal caso<br />

sono d’obbligo le escursioni nel verde e le camminate lungo le viuzze dei borghi d’altri tempi. Oppure<br />

può essere dedicata alla gastronomia, facendo un salto a Colonnata o scovando qualche sagra di paese.<br />

Di possibilità ce ne sono per tutti i gusti ed età, dai ruderi di Castelvecchio, alle cave di Carrara, dai<br />

colori del Casentino ai mulini del Mugello, <strong>dal</strong> parco migliarino di San Rossore ai soffi oni di Larderello.<br />

Si tratta solo di prendere carta e penna ed organizzare, mappa in mano, il percorso <strong>più</strong> adatto alle<br />

vostre esigenze. Dopodiché, infi latevi vestiti comodi, zaino in spalla e, perché no, organizzate un bel<br />

pic-nic: la gita perfetta di inizio primavera è servita.<br />

TOUR<br />

ITINERARIO 1 GIORNO<br />

Mugello, antichi mulini ad acqua<br />

Una piccola gita all’insegna della tradizione, per riscoprire i mestieri del passato, fa tappa nel Mugello.<br />

Questa zona è infatti disseminata di otto splendidi mulini ad acqua, oggi visitabili su prenotazione,<br />

alcune case-museo che raccolgono antichi attrezzi da lavoro e graziose botteghe artigiane. A<br />

Borgo San Lorenzo c’è il Mulino Margheri, risalente all’anno 845 ed il Mulino di Grezzano, del 1580<br />

circa, divenuto vero e proprio museo. Spostandosi a Firenzuola e dintorni, si incontrano il mulino di<br />

Valtellere, splendidamente restaurato, quello <strong>più</strong> spartano di Razzaiole ed il mulino dei Lotti: a pochi<br />

passi da qui, vale una visita il Museo della pietra serena, aperto nei week end.<br />

ITINERARIO 2 GIORNI<br />

Dalle cave di Carrara alle Alpi<br />

La prima tappa verso le conche marmifere conduce a Carrara: qui, le splendide cave di Fantiscritti,<br />

Colonnata e Ravaccione costituiscono il lato <strong>più</strong> imponente dei bacini apuani ed off rono una superba<br />

vista dei maestosi ravaneti sui fi anchi dei Monti Serrone Maggiore e Spallone. La sera, di ritorno<br />

a Carrara, si può fare una tappa nel luminoso paesino di Torano e la suggestiva piazza Alberica. <strong>Il</strong><br />

giorno seguente si arriva in poco tempo a Campocecina, località montana delle Alpi Apuane settentrionali:<br />

dei numerosi sentieri panoramici che si possono imboccare, il monte Borla ed il monte<br />

Sagro regalano la visione di una natura rigogliosa.<br />

ITINERARIO 3 GIORNI<br />

Volterra – Larderello – Massa Marittima<br />

<strong>Il</strong> primo giorno dell’ itinerario è dedicato a Volterra: si parte subito <strong>dal</strong> museo etrusco Guarnacci, uno<br />

tra i <strong>più</strong> antichi e completi del suo genere e, dopo pranzo, vivamente consigliato è un giro in piazza<br />

dei Priori, sulla quale si aff acciano splendidi edifi ci, come il Palazzo Vescovile o Palazzo Pretorio. Da<br />

non perdere il Duomo e l’anfi teatro romano. <strong>Il</strong> secondo giorno, dopo grandi curve panoramiche<br />

sulle colline, si arriva a Saline, antico centro per l’estrazione del sale minerale ed ai soffi oni boraciferi<br />

di Larderello. L’ultimo giorno del mini viaggio tocca Massa Marittima, le spiagge di Follonica ed in<br />

particolar modo Cala Violina, baia sabbiosa di grande bellezza, premiata anche da <strong>Le</strong>gambiente.<br />

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una nuova specializzazione<br />

per gli ambulatori della Misericordia<br />

Molto presto la Misericordia di Firenze<br />

offrirà un servizio specialistico<br />

medico-legale. Tale attività,<br />

spesso fraintesa o male interpretata<br />

a causa di banali luoghi comuni o accattivanti<br />

serie televisive, presenta un<br />

ventaglio applicativo assai ampio. Nella<br />

vita quotidiana, infatti, possono frequentemente<br />

presentarsi, purtroppo,<br />

condizioni patologiche legate in qualche<br />

modo all’ambito giudiziario, assicurativo<br />

privato o sociale, tali da necessitare<br />

una interpretazione medica<br />

applicata al diritto. In tali circostanze<br />

diventa fondamentale il parere specialistico<br />

del medico legale.<br />

Parlando in termini <strong>più</strong> semplici, la medicina<br />

legale è una branca dell’arte<br />

medica rivolta a tutti, dai minori ai pensionati,<br />

dai lavoratori dipendenti agli<br />

autonomi, dagli occupati ai disoccupati,<br />

dai disabili in prima persona e ai loro<br />

familiari. <strong>Le</strong> applicazioni di tale disciplina<br />

sono molteplici. <strong>Il</strong> medico legale, il<br />

quale prima di tutto è un medico, con<br />

un suo bagaglio culturale di base di<br />

medicina e chirurgia, si occupa di problematiche<br />

eterogenee, in ambito di<br />

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Numero Unico 848.812221<br />

Agopuntura<br />

Dr. Rosa Di <strong>Le</strong>rnia Venerdì Dalle 09.00 alle 12.00<br />

Allergologia e immunologia<br />

Dr. Stefano Turchini Giovedì Dalle 17.15 alle 18.30<br />

Cardiologia<br />

Dr. Carmelo Rao Sabato Dalle 09.30 alle 12.00<br />

Dr. Fabrizio Lucà Martedì Dalle 17.00 alle 19.30<br />

Chirurgia<br />

Dr. Riccardo Gattai Lunedì Dalle 15.00 alle 15.40<br />

Dermatologia<br />

Dr. Cesare Filippeschi Martedì Dalle 10.00 alle 13.30<br />

Mercoledì Dalle 15.00 alle 16.30<br />

Venerdì Dalle 15.00 alle 18.30<br />

Dr. Giuseppe Barbati Martedì Dalle 18.00 alle 19.00<br />

Dr. Giulia Marioti Lunedì Dalle 18.00 alle 19.30<br />

Dr. Francesca Gonnelli Mercoledì Dalle 10.30 alle 13.30<br />

Dr. Carmela Cozza Mercoledì Dalle 17.00 alle 18.40<br />

Giovedì Dalle 14.00 alle 16.30<br />

Sabato Dalle 08.30 alle 10.00<br />

Dr. Luca Salimbeni Giovedì Dalle 09.30 alle 12.15<br />

Dr. Cristina Lucin Lunedì Dalle 14.30 alle 16.30<br />

Venerdì Dalle 10.30 alle 12.10<br />

invalidità civile, di handicap, di I.N.P.S.,<br />

I.N.A.I.L., causalità di servizio e collocamento<br />

lavorativo mirato; si occupa<br />

di problematiche assicurative, tossicologiche,<br />

giudiziarie in ambito civilistico<br />

e penalistico. Questo nuovo servizio<br />

specialistico offerto, dunque, che<br />

spesso può essere affiancato da altri<br />

specialisti in diverse discipline mediche<br />

e chirurgiche, è finalizzato a facilitare e<br />

risolvere problematiche complesse,<br />

ma frequentemente anche banali, che<br />

la quotidianità può presentare ad ogni<br />

cittadino, qualunque sia la sua età, la<br />

sua occupazione, la sua scolarità ed il<br />

suo contesto socio-familiare.<br />

In prima persona, affiancato <strong>dal</strong>la Dott.<br />

ssa Federica Formichetti, anch’essa<br />

specialista in Medicina <strong>Le</strong>gale, mi occuperò<br />

della gestione ambulatoriale<br />

del suddetto servizio. La mia formazione<br />

specialistica in materia si è svolta<br />

presso l’Università di Firenze ove,<br />

peraltro, ho conseguito anche la laurea<br />

in Medicina e Chirurgia. Dopo la<br />

laurea, durante la scuola di specializzazione,<br />

ho svolto numerose sostituzioni<br />

in ambito di medicina generale e<br />

Endocrinologia – Dietologia<br />

Dr. Olga Bartolini Lunedì Dalle 08.30 alle 13.00<br />

Venerdì Dalle 13.00 alle 14.30<br />

(solo endocrinologia)<br />

Dr. Gabriele Parenti Martedì Dalle 11.00 alle 12.50<br />

Gastroenterologia<br />

Dr. <strong>Il</strong>aria Giangrandi Mercoledì Dalle 17.30 alle 18.30<br />

Dr. Beatrice Paoli Mercoledì Dalle 15.45 alle 17.00<br />

Geriatria<br />

Dr. Federico Mayer Giovedì Dalle 18.30 alle 19.45<br />

Ginecologia<br />

Dr. Anna Didona Martedì Dalle 14.00 alle 16.30<br />

Dr. Ida Cristina Pieraccini Mercoledì Dalle 13.30 alle 14.30<br />

Giovedì Dalle 17.00 alle 18.30<br />

Dr. Donatella Nannoni Venerdì Dalle 12.30 alle 14.30<br />

Dr. Valentina Pontello Lunedì Dalle 16.00 alle 18.00<br />

Medicina Genetica<br />

Prof. Renato Guazzelli Mercoledì Dalle 10.00 alle 12.00<br />

Neurologia<br />

Dr. Paola Ragghianti Martedì Dalle 08.30 alle 10.00<br />

Oculistica<br />

Dr. Saverio Matteini Giovedì Dalle 14.00 alle 17.00<br />

DIRETTORE SANITARIO: DR. VINCENZO MARRAS<br />

ORARIO DI APERTURA:<br />

Tutti i giorni feriali <strong>dal</strong>le 8.30 alle ore 19.30 e il sabato <strong>dal</strong>le ore 8.30 alle ore 12.30<br />

<strong>Il</strong> servizio infermieristico di iniezioni intramuscolari si eff ettua <strong>dal</strong> lunedì al sabato <strong>dal</strong>le ore 08.00 alle ore 10.00<br />

PER TUTTE LE SPECIALISTICHE OCCORRE PRENOTARE LA VISITA<br />

GLI APPUNTAMENTI VERRANNO DATI PER ILGIORNO RICHIESTO DISPONIBILE IN ORDINE PROGRESSIVO<br />

RISPETTO ALL’ORARIO DI INIZIO DELLA SEDUTA<br />

Dr. Dario Di Salvo Lunedì Dalle 12.00 alle 15.00<br />

Dr. M.Antonietta De Giovanni Lunedì Dalle 09.30 alle 11.45<br />

Martedì Dalle 08.30 alle 11.00<br />

Venerdì Dalle 15.00 alle 19.00<br />

Dr. Maria <strong>Il</strong>aria <strong>Le</strong>gnaioli Lunedì Dalle 15.30 alle 18.00<br />

Dr. Luigi Vitale Martedì Dalle 15.00 alle 18.00<br />

Dr. Elena Desideri Mercoledì Dalle 08.30 alle 12.30<br />

Dr. Francesco De Saint Pierre Giovedì Dalle 08.30 alle 12.30<br />

Dr. Laura Bardi Venerdì Dalle 09.15 alle 12.00<br />

Dr. Claudia Ponchietti Mercoledì Dalle 15.00 alle 17.15<br />

Dr. Vanni Borgioli Sabato Dalle 09.00 alle 12.15<br />

Ortopedia<br />

Dr. Filippo Poccianti Lunedì Dalle 13.00 alle 14.15<br />

Giovedì Dalle 13.30 alle 14.30<br />

Dr. <strong>Le</strong>onardo Sacchi Giovedì Dalle 08.30 alle 11.00<br />

Dr. Paolo Donati Venerdì Dalle 12.00 alle 14.00<br />

Mercoledì Dalle 12.15 alle 13.45<br />

Dr. Francesco Menotti Sabato Dalle 08.30 alle 10.30<br />

Otorinolaringoiatria<br />

Dr. Ferriero Gennaro Lunedì Dalle 17.30 alle 19.00<br />

Sabato Dalle 08.30 alle 10.00<br />

Dr. Chiara Cavicchi Lunedì Dalle 11.00 alle 13.00<br />

di continuità assistenziale. Durante tali<br />

attività ho avuto modo di conoscere<br />

realtà sociali assai varie, eterogenee e<br />

spesso critiche, e le mie conoscenze<br />

di medicina legale e medicina sociale<br />

mi hanno permesso di consigliare<br />

numerose famiglie e di garantire loro<br />

il raggiungimento di un qualche privilegio,<br />

del quale spesso ignoravano il<br />

diritto, che la nostra Società ed il nostro<br />

Sistema Sanitario Nazionale, di<br />

tipo universalistico, offrono ad ogni<br />

cittadino. Tali consigli, che erano sempre<br />

in aggiunta ad un parere medico<br />

di base, finalizzato ad una diagnosi o<br />

ad una terapia, hanno spesso svegliato<br />

un sorriso che ha, se non eliminato,<br />

quanto meno alleviato una sofferenza.<br />

<strong>Il</strong> mio desiderio, dunque, nello svolgimento<br />

di questa attività specialistica<br />

offerta <strong>dal</strong>la Misericordia di Firenze, è<br />

quello di riuscire a garantire al cittadino<br />

l’effettivo godimento dei diritti agli aiuti<br />

ed ai servizi che derivano da uno stato<br />

patologico pregresso o attuale, e dei<br />

quali, molto spesso, ne viene ignorata<br />

l’esistenza.<br />

Dott. Giuseppe Panichi<br />

Venerdì Dalle 16.30 alle 19.00<br />

Dr. Geri Toccafondi Martedì Dalle 10.00 alle 11.15<br />

Mercoledì Dalle 14.00 alle 15.30<br />

Dr. Tommaso Savino Martedì Dalle 15.00 alle 16.10<br />

Dr. Alonzo Attilio Mercoledì Dalle 08.30 alle 10.00<br />

Giovedì Dalle 12.00 alle 13.30<br />

Dr. Marco Lazzeri Mercoledì Dalle 18.00 alle 18.45<br />

Dr. Pontone Filippo Giovedì Dalle 15.00 alle 16.45<br />

Pediatria e chirurgia pediatrica<br />

Dr. Giovanni Grisolia Lunedì Dalle 16.30 alle 17.30<br />

Giovedì Dalle 11.00 alle 12.00<br />

Pneumologia<br />

Dr. Alessandro Romeo Martedì Dalle 09.00 alle 10.00<br />

Psicologia - Psicoterapia<br />

Dr. Claudia Bricci Mercoledì Dalle 09.00 alle 10.30<br />

Dr. Lisa Alessandri Martedì Dalle 12.30 alle 15.00<br />

Reumatologia<br />

Dr. Maria <strong>Le</strong>tizia Conforti Venerdì Dalle 09.00 alle 10.00<br />

Urologia<br />

Dr. Pierluigi Sangiovanni Martedì Dalle 18.00 alle 19.00<br />

Altre Prestazioni - Iniezioni intramuscolari<br />

Dal lunedì al Sabato Dalle 08.00 alle 10.00


Assessorato alla formazione<br />

Direzione lavoro e formazione


good news 27<br />

SANITÀ. Completato l’intervento: il complesso è stato ampliato grazie ad un investimento di 26 milioni di euro<br />

Torregalli raddoppia e cambia look<br />

Un padiglione nuovo si affianca a quello vecchio:<br />

spazi nuovi per la day surgery, il centro trasfusionale,<br />

l’anatomia patologica, l’hospice, il reparto<br />

di psichiatria, i laboratori e altri servizi<br />

Serena Wiedenstritt<br />

Un nuovo padiglione, dedicato<br />

a <strong>Le</strong>onardo da Vinci, si<br />

affiancherà al vecchio, intitolato<br />

ad Amerigo Vespucci.<br />

Così Torregalli raddoppia, con un nuovo<br />

spazio che ospiterà gli ambulatori, la day<br />

surgery, il centro trasfusionale, i servizi di<br />

anatomia patologica, hospice, psichiatria, i<br />

laboratori e altri servizi. L’ampliamento è<br />

di 14 mila metri quadri (contro i 18 mila<br />

metri quadrati del vecchio padiglione) e i<br />

posti letto passano da 367 a 418.<strong>Il</strong> nuovo<br />

San Giovanni di Dio ha comportato un investimento<br />

di 26 milioni di euro, di cui 20<br />

milioni per strutture e impianti e 6 milioni<br />

per gli arredi, le apparecchiature sanitarie e<br />

l’allestimento completo di due sale multimediali.<br />

Con la nuova struttura si raggiunge<br />

un importante primato, che garantisce ai<br />

cittadini ancora di <strong>più</strong> il diritto alla salute:<br />

la Toscana diventa la regione con il patrimonio<br />

immobiliare sanitario <strong>più</strong> nuovo<br />

LA CURIOSITÀ<br />

on il raddoppio di Torregalli, in ospe<strong>dal</strong>e arriva an-<br />

Cche la musica. <strong>Il</strong> progetto, fortemente voluto <strong>dal</strong>la<br />

Regione Toscana, si chiama “Classica dentro” e propone<br />

la diffusione via radio di musica classica negli ospe<strong>dal</strong>i<br />

del Servizio sanitario regionale. <strong>Il</strong> progetto, unico in Italia,<br />

si pone lo scopo di umanizzare la sanità, rendendo<br />

il tempo passato in ospe<strong>dal</strong>e il <strong>più</strong> possibile sereno per<br />

tutti: pazienti, familiari e operatori sanitari che si trovano<br />

a trascorrere la giornata in queste strutture. <strong>Il</strong> progetto<br />

prevede la diffusione della musica di Rete Toscana Clas-<br />

d’Italia e quella dove si sono realizzati gli<br />

investimenti <strong>più</strong> consistenti e si sono rinnovate<br />

tutte le strutture sanitarie. <strong>Il</strong> progetto e<br />

la realizzazione della struttura di Torregalli<br />

sono stati ispirati ai principi di umanizzazione,<br />

inserimento ambientale e flessibilità,<br />

perché il paziente possa non solo ricevere<br />

le cure migliori, ma anche trascorrere la degenza,<br />

lunga o breve che sia, in un ambiente<br />

accogliente. Così i tre piani fuori terra si<br />

sviluppano attorno a quattro chiostri verdi<br />

che consentono di godere di illuminazione<br />

naturale in tutti gli ambienti. La galleria di<br />

accesso funziona come una cerniera fra il<br />

nuovo padiglione (<strong>Le</strong>onardo da Vinci) e<br />

il vecchio padiglione (Amerigo Vespucci)<br />

con una riorganizzazione dei flussi e degli<br />

spazi: nel nuovo padiglione troverà spazio<br />

l’area dedicata all’“outpatients” e ai servizi,<br />

mentre nel vecchio resterà l’area degenza.<br />

<strong>Il</strong> passaggio è costituito da un elemento<br />

vetrato e trasparente, che garantisce luce e<br />

un ambiente <strong>più</strong> piacevole a chi si reca in<br />

ospe<strong>dal</strong>e.La struttura è a basso impatto ambientale,<br />

di altezza contenuta e con blocchi<br />

che richiamano le colline vicine. <strong>Il</strong> progetto<br />

insomma è stato pensato per aumentare gli<br />

spazi, migliorare la qualità degli ambienti e<br />

la vivibilità per chi lavora o deve trattenersi<br />

in ospe<strong>dal</strong>e, senza alterare il paesaggio.<br />

<strong>Le</strong> tecnologie utilizzate e i materiali, oltre a<br />

Anche al San Giovanni di Dio via al progetto per rendere <strong>più</strong> serene degenze e attese<br />

sica in tutti gli ospe<strong>dal</strong>i della Toscana. All’interno del palinsesto<br />

della radio saranno inoltre presentati, a intervalli<br />

di 10 minuti, contenuti informativi di carattere sanitario:<br />

due “edizioni” ogni ora saranno a cura della Regione Toscana;<br />

altre quattro saranno invece curate <strong>dal</strong>la singola<br />

struttura, che potrà diffondere informazioni personalizzate<br />

rivolte agli utenti. Ogni struttura potrà decidere liberamente<br />

in quali aree e in che fascia oraria far ascoltare la<br />

radio.<strong>Il</strong> progetto, realizzato <strong>dal</strong>la Fondazione Sistema Toscana,<br />

è praticamente a costo zero. Rete Toscana Classica<br />

rispondere ai requisiti tecnici per una struttura<br />

ospe<strong>dal</strong>iera, offrono prestazioni supplementari<br />

sia sotto il profilo della durata<br />

e dell’ economia gestionale, sia <strong>dal</strong> punto<br />

di vista del comfort ambientale. E così il<br />

nuovo Torregalli ha contribuito a realizzare<br />

in Toscana una rete ospe<strong>dal</strong>iera moderna,<br />

efficiente, accogliente, a risparmio energetico<br />

ed ecosostenibile.<br />

In corsia arriva la musica classica e l’ospe<strong>dal</strong>e diventa <strong>più</strong> “umano”<br />

trasmette in streaming ed è già disponibile su internet. E’<br />

sufficiente quindi istallare un programma su un normale<br />

computer per gestire la programmazione e l’inserimento<br />

delle news locali e regionali. <strong>Il</strong> servizio è già stato sperimentato<br />

per 6 mesi a Careggi e a San Giovanni di Dio a<br />

Firenze e nell’Ospe<strong>dal</strong>e della Versilia, dove è stato effettuato<br />

uno studio sul gradimento da parte degli utenti per<br />

individuare le aree e i reparti dove la trasmissione è <strong>più</strong><br />

opportuna (ad esempio: nelle sale d’attesa piuttosto che<br />

nei reparti).<br />

/S.W.<br />

SOLO FONDUES SOLO LA SERA<br />

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28 Aprile 2009<br />

zoom<br />

INGORGHI. E’ moltissima la gente che passa le sue giornate nelle code sparse per la città<br />

Traffico, il valzer della frizione<br />

237mila sono le auto che girano vorticosamente per Firenze<br />

e 116 sono le ore che statisticamente ogni cittadino ha trascorso<br />

in macchina lo scorso anno. Troppo spesso spostamento fa rima<br />

con patimento, e i fiorentini cercano delle scappatoie<br />

Caterina Gentileschi<br />

Acceleratore, freno e frizione.<br />

Una vita passata in coda.<br />

Con la radio che parla, il vicino<br />

d’automobile che va in<br />

escandescenza e il piede impegnato a dare<br />

un po’ di gas. Ma non troppo. Questo è<br />

l’infausto destino di chi, soprattutto per<br />

lavoro, si trova quotidianamente a dover<br />

affrontare interminabili ingorghi. Complice<br />

la noia, la rabbia, la fretta e la suggestione,<br />

piccoli tragitti sembrano viaggi<br />

interminabili e monotoni. Ma quanto tempo<br />

spendiamo in media all’interno delle<br />

nostre auto? Tantissimo. Secondo le stime<br />

della società di consulenza Vision e Value<br />

- che di recente ha discusso a Napoli<br />

delle problematiche legate allo smog e al<br />

mancato rispetto del protocollo di Kyoto<br />

- sarebbero <strong>più</strong> di 116 ore per ogni fiorentino.<br />

Un’eternità. Quasi 5 giorni all’anno<br />

sprecati nel traffico. Calcolando una media<br />

(intensa) di 800 chilometri al giorno,<br />

QUANTO TEMPO CI VUOLE?<br />

in cinque giorni si potrebbe percorrere la<br />

distanza che separa Firenze da Mosca. E<br />

invece, nella migliore delle ipotesi, si va<br />

da piazza Beccaria a Novoli con una velocità<br />

media che si aggira intorno ai 28<br />

chilometri orari. Più o meno la velocità<br />

di una carrozza. Siamo messi un po’ meglio<br />

di Napoli, dove nei casi peggiori si<br />

va avanti ad un passo lumaca di circa 16<br />

chilometri all’ora, di Palermo, 19 km/h, e<br />

di Torino, 22 km/h. Sono 237mila i veicoli<br />

che circolano in città (sei fiorentini<br />

su dieci possiedono un’auto) e qualche<br />

furbo esasperato prova a tendere tranelli<br />

alle code cercando tragitti alternativi, pur<br />

di non stare inchiodato nel sottopassaggio<br />

alla Fortezza o a Bottai. Percorsi collinari<br />

nemmeno troppo segreti, che il lavoratore<br />

medio utilizza per evitare semafori e<br />

isterismi. Tra i tracciati <strong>più</strong> utilizzati, c’è<br />

sicuramente <strong>Le</strong> Bagnese, stradina stretta<br />

e piena di buche, diventata nel tempo una<br />

PIAZZALE DI PORTA ROMANA - CASELLO A1 FIRENZE CERTOSA<br />

5 KM<br />

TEMPO PREVISTO*: 8 MINUTI<br />

TEMPO EFFETTIVO ALLE 6 PM: 18 MINUTI<br />

STAZIONE SANTA MARIA NOVELLA - AEROPORTO AMERIGO VESPUCCI<br />

8 KM<br />

TEMPO PREVISTO: 17 MINUTI<br />

TEMPO EFFETTIVO ALLE 6 PM: 35 MINUTI<br />

PIAZZA FRANCESCO FERRUCCI - OSMANNORO<br />

11 KM<br />

TEMPO PREVISTO: 24 MINUTI<br />

TEMPO EFFETTIVO ALLE 6 PM: 38 MINUTI<br />

<strong>Il</strong> gelato per i fiorentini!<br />

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gli unici con le parigine<br />

Prima del cono, il gelato si gustava cosi’...<br />

La tradizione italiana del gelato<br />

artigianale usando solo le migliori<br />

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vera e propria arteria che collega Scandicci<br />

al Galluzzo senza dover passare <strong>dal</strong><br />

centro. Altro escamotage è quello utilizzato<br />

da chi tenta di evitare il tratto viale<br />

Europa/viale Giannotti per arrivare velocemente<br />

da Firenze sud a piazza Francesco<br />

Ferrucci, passando <strong>dal</strong>le Cinque vie<br />

e da via Benedetto Fortini. E ancora c’è<br />

Bellosguardo, che da Piazza Tasso arriva<br />

fino a Soffiano risparmiando al guidatore<br />

la confusione che viene <strong>dal</strong> piazzale di<br />

Porta Romana e <strong>dal</strong> cantiere della tramvia<br />

sul viale Talenti. Spesso sono strade tanto<br />

belle e panoramiche quanto insicure, e in<br />

alcuni tratti sono talmente strette da permettere<br />

il passaggio di un solo veicolo per<br />

volta. Nessuna certezza di arrivare puntuali<br />

o di impiegare meno tempo, perché<br />

talvolta queste alternative sono anche <strong>più</strong><br />

lunghe. Ma poco importante. L’essenziale<br />

è non stare fermi a schiacciare ininterrottamente<br />

acceleratore, frizione e freno.<br />

VIALE EUROPA - PIAZZA LIBERTÀ<br />

5 KM<br />

TEMPO PREVISTO: 14 MINUTI<br />

TEMPO EFFETTIVO ALLE 6 PM: 28 MINUTI<br />

STADIO - SASCHALL LUNGARNO ALDO MORO<br />

3 KM<br />

TEMPO PREVISTO: 8 MINUTI<br />

TEMPO EFFETTIVO: 25 MINUTI<br />

* IL TEMPO PREVISTO È CALCOLATO IN BASE<br />

AD UNA VELOCITÀ DI 45 KM/H<br />

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zoom<br />

29<br />

QUATTRORUOTE. In media la macchina risucchia al suo proprietario quasi 200 euro al mese<br />

Cara automobile, quanto mi costi<br />

FOCUS<br />

tilizzare l’auto solo quando ti serve e pagar-<br />

Ula solo per quel che effettivamente la usi. Un<br />

sogno? No, si chiama Car sharing. <strong>Il</strong> servizio nasce<br />

da una semplice constatazione: spesso accade<br />

che la nostra auto rimanga ferma anche per diversi<br />

giorni, ma paghiamo assicurazione, bollo, ecc. per<br />

l’intero anno. Oltretutto chi vive in città in genere<br />

non brucia esattamente centinaia di chilometri al<br />

giorno, ma si limita a spostarsi da casa a lavoro, ad<br />

accompagnare i bambini a scuola o in piscina e arri-<br />

Tra i capitoli di spesa <strong>più</strong> “pesanti” ci sono l’assicurazione, il<br />

carburante, la revisione, il bollo e la manutenzione. Per non parlare<br />

degli imprevisti e di fanalini e affini che si rompono. <strong>Il</strong> risultato?<br />

Circa 2.300 euro l’anno che se ne vanno<br />

Francesca Puliti<br />

Eccoci lì fuori <strong>dal</strong> concessionario,<br />

chiavi luccicanti<br />

in una mano e contratto di<br />

vendita nell’altra. Pensiamo<br />

che il <strong>più</strong> sia fatto. Ma quanto ci costa<br />

davvero possedere un’auto? Se pensavate<br />

che la spesa fosse tutta nell’acquisto,<br />

vi sbagliavate di grosso. Perché oltre<br />

a comprarla poi c’è da mantenerla,<br />

la macchina, e ogni voce in capitolo ha<br />

un prezzo. Tante le variabili, una sola<br />

certezza: l’auto è una rimessa continua.<br />

Ma, si sa, in pochi rinuncerebbero alle<br />

quattro ruote: un rapporto di attaccamento<br />

quasi affettivo finisce per legarci<br />

al nostro caro (è proprio il caso di dirlo)<br />

veicolo.Senza contare la svalutazione<br />

dell’auto, concentrando l’attenzione<br />

solo sugli aspetti legati all’uso e alla<br />

manutenzione, il nostro mezzo ci costa<br />

in media 2 mila e 300 euro l’anno, il<br />

che significa poco meno di una banconota<br />

da 200 al mese e poco <strong>più</strong> di sei<br />

euro al giorno. Stiamo parlando di cifre<br />

<strong>Il</strong> servizio, attivo <strong>dal</strong> 2005, consente di noleggiare un veicolo anche per poche ore<br />

vare al supermercato. Da qui l’idea di condividere il<br />

mezzo: basta abbonarsi, fare una telefonata per prenotare<br />

il veicolo e andare a prenderlo nei parcheggi<br />

dedicati. A partire <strong>dal</strong> 2005, quando il servizio è<br />

stato attivato nella nostra città, i soci sono cresciuti<br />

fino a raggiungere quota 1150 circa. “Si tratta per lo<br />

<strong>più</strong> di famiglie – spiega il dottor Roberto Burigana,<br />

amministratore di CarSharing Firenze – anche se vi<br />

è anche una piccola quota di aziende con cui abbiamo<br />

un rapporto costante, oltre agli enti pubblici”.<br />

medie ovviamente, calcolate in base ai<br />

comportamenti di un guidatore altrettanto<br />

medio e sui consumi di un’utilitaria.<br />

Partiamo <strong>dal</strong>le spese obbligatorie.<br />

L’assicurazione, innanzitutto, un esborso<br />

compreso tra 500 e oltre mille euro.<br />

L’oscillazione dipende ovviamente da<br />

tanti fattori: tipo di polizza scelta (ad<br />

esempio furto e incendio, kasko ecc.),<br />

modello ed età dell’auto, profilo e “storia”<br />

del guidatore, solo per citarne alcuni.<br />

In genere le assicurazioni online<br />

permettono di risparmiare notevolmente,<br />

ma sono sconsigliate ai cosiddetti<br />

“guidatori a rischio”, ad esempio i giovani<br />

sotto i 25 anni e chi ha alle spalle<br />

diversi incidenti. Passiamo al bollo,<br />

altra spesa fissa ogni anno: in questo<br />

caso si va <strong>dal</strong> centinaio ad oltre 250<br />

euro. A questi costi annuali dobbiamo<br />

aggiungere quello della revisione (una<br />

sessantina di euro dopo i primi quattro<br />

anni e in seguito ogni due) e quello del<br />

tagliando, come minimo un’altra banconota<br />

verde. Ma la vera nota dolente<br />

riguarda il denaro “bruciato” in benzina:<br />

un pieno annuale da quasi mille<br />

Un trucco per risparmiare? Condividere l’auto con il Car Sharing<br />

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Nella maggior parte dei casi l’auto viene richiesta<br />

per un periodo breve, al massimo un weekend, ma<br />

<strong>più</strong> spesso per una giornata o anche un paio d’ore<br />

nel pomeriggio. “Attualmente viaggiamo sulle 240<br />

fatture al mese – continua Burigana – ma contiamo<br />

di ampliare il giro nei prossimi mesi”. La prossima<br />

frontiera sarà quella di posizionare alcune auto della<br />

flotta nei parcheggi dei grandi insediamenti abitati-<br />

vi, così da sconfiggere anche la pigrizia di arrivare<br />

al luogo di sosta <strong>più</strong> vicino.<br />

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euro. Mettiamo che il nostro guidatore<br />

medio percorra circa 10 mila chilometri<br />

l’anno, considerando il consumo di<br />

un’utilitaria pari a circa 12-13 km con<br />

un litro e un prezzo della benzina assestatosi<br />

attorno a 1,16 euro al litro, il<br />

conto è presto fatto: 966 euro solo di<br />

carburante. Se il prezzo del diesel è ormai<br />

pressoché in linea con quello della<br />

verde, i chilometri percorsi con un litro<br />

risultano superiori e si riesce dunque a<br />

risparmiare qualcosa sul conto finale.<br />

Infine ci sono olio, gomme & Co. Se<br />

per il primo in genere basta una cinquantina<br />

di euro ogni 10mila chilometri,<br />

le seconde rappresentano una spesa<br />

ben <strong>più</strong> consistente: dai 70 ai 90 euro<br />

a gomma, cifra che però si spalma su<br />

un periodo di tempo <strong>più</strong> prolungato.<br />

<strong>Il</strong> nostro diligente automobilista dovrà<br />

poi ricordarsi di cambiare le pasticche<br />

dei freni prima di cominciare a sentirle<br />

stridere paurosamente. E sarà un’altra<br />

mazzata di 120 euro.Poi ci sono le spie<br />

che si guastano, i fanalini che si rompono,<br />

i fari che si bruciano, per non parlare<br />

degli interventi <strong>più</strong> costosi, come<br />

riparare il climatizzatore o rimettere gli<br />

airbag che magari si sono aperti in uno<br />

scontro. Alla voce “manutenzione” troviamo<br />

anche un’altra serie di piccole e<br />

grandi spesucce, dai tergicristalli (una<br />

trentina di euro l’uno, anche se in alcuni<br />

grandi supermercati si possono<br />

trovare a 15-20), ai tappetini, fino al<br />

cambio della batteria, che diventa <strong>più</strong><br />

frequente se si tiene l’auto parcheggiata<br />

sempre all’aperto. Calcoliamo così<br />

un’altra cinquantina di euro l’anno tutto<br />

compreso, e il conto è servito. Restano<br />

fuori <strong>dal</strong> conteggio tutte le monetine<br />

che se ne vanno semplicemente per<br />

parcheggiare, ingoiate dai parchimetri.<br />

Ma questo è un capitolo a parte.<br />

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30 Aprile 2009<br />

hobby<br />

PESCA. La popolazione ittica del fiume di Firenze è cambiata e subisce le minacce del temibile Siluro<br />

Arno, vecchi amori e nuovi intrusi<br />

<strong>Le</strong> sue acque, ormai assai poco d’argento, sono popolate<br />

da pesci venuti da lontano: alcune specie sono anche molto<br />

invasive, e il risultato è che la pescosità si è dimezzata.<br />

Ma i pescatori non demordono<br />

Giuditta Boeti<br />

dentro e fuori. Quello che vive sopra<br />

il fiume è un mondo da cartolina, istantanee<br />

che fanno il giro del mondo: Ponte<br />

L’Arno,<br />

Vecchio, i lungarni, gli Uffizi. Poi c’è un<br />

altro mondo, <strong>più</strong> sconosciuto ma non meno affascinante,<br />

che popola le acque non <strong>più</strong> d’argento dell’Arno:<br />

una popolazione ittica che negli ultimi anni ha visto<br />

modificare in modo sostanziale i suoi componenti. In<br />

mezzo a questi due mondi vivono – forse sopravvivono<br />

– quei fiorentini da sempre innamorati dell’Arno: pe-<br />

scatori, canottieri, barcaioli. Gente<br />

che vive ancora la magia di un<br />

fiume, croce e delizia di una città,<br />

capace di tenere tutti con il fiato<br />

sospeso nei giorni di piena e poi<br />

di emozionarli nelle sere d’estate,<br />

quando le luci dei lampioni disegnano la superficie dell’acqua<br />

e creano capolavoro naturali. L’Arno non è <strong>più</strong><br />

come una volta. Né dentro, né fuori. Tra le otto categorie<br />

ittiche inserite nella lista delle cento peggiori specie<br />

invasive a livello mondiale, ben cinque sono presenti<br />

nelle acque fiorentine (tra cui il famigerato “Siluro” di<br />

origine asiatica, che divora tutto ciò che trova, o quasi).<br />

E questa è una delle principali minacce per la fauna ittica<br />

locale, assieme all’inquinamento e all’alterazione<br />

degli habitat fluviali. I pescatori si consolano con le<br />

grosse carpe che ancora popolano il fiume e che con<br />

colpi di coda si lasciano andare a convulsi caroselli, nel<br />

<strong>Le</strong> specie ittiche presenti<br />

nel tratto fiorentino<br />

sono circa quaranta<br />

tentativo di afferrare il cibo offerto da qualche turista.<br />

Ma la pesca “piange”. Negli ultimi quattro anni – da<br />

quanto emerge da un studio dell’Assessorato provinciale<br />

agricoltura, caccia e pesca – si è registrato un calo<br />

di pescosità di circa il 50 per cento. <strong>Il</strong> cestino del pescatore<br />

si è così ridotto da 4 a circa 2 chili. <strong>Le</strong> specie ittiche<br />

presenti nel tratto fiorentino dell’Arno sono circa<br />

40, di cui il 50 per cento alloctone, cioè non originarie<br />

dei corsi d’acqua italiani. <strong>Le</strong> motivazioni che causano<br />

il dimezzamento della pescosità sono molteplici.Oltre<br />

ai danni prodotti <strong>dal</strong> “Siluro” anche<br />

l’uomo fa la sua parte. Detriti<br />

di ogni genere, sacchetti di immondizia,<br />

calcinacci, siringhe ed<br />

erba lasciata crescere senza cura,<br />

corrono lungo le sponde del fiume<br />

che diventa inesorabilmente deposito di rifiuti.Ma gli<br />

amanti dell’Arno riescono a vivere ancora la loro passione.<br />

Nonostante tutto. A cominciare dai pescatori che<br />

in ogni periodo dell’anno presidiano il fiume. “L’Arno<br />

non è mai solo – dice Pier Luigi Ghilarducci, autore del<br />

libro “Nell’acqua e sulle rive” – Sulle rive, in barca,<br />

sulle briglie, l’esile profilo di una canna che si protende<br />

nell’acqua non manca mai. Nel tratto che va <strong>dal</strong> Ponte<br />

alle Grazie al Ponte Vecchio dove secondo la can<strong>zone</strong><br />

di Spadaro ‘si specchiava il firmamento’, le acque dell’Arno<br />

sono sempre solcate <strong>dal</strong>le veloci imbarcazioni<br />

dei canottieri fiorentini”.<br />

COMUNICATO<br />

AI SENSI DELL’ARTICOLO 7 COMMA 1 DELLA LEGGE N. 28 DEL 22 FEBBRAIO 2000<br />

“Disposizioni per la parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e referendarie e per la comunicazione politica”<br />

La società Web & Press Edizioni Srl editrice del mensile di informazione <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong> di Firenze, Fiesole e impruneta, nelle edizioni attualmente pubblicate e in quelle che dovessero<br />

essere pubblicate da qui all’ 8 Giugno 2009, a norma della legge n.28 del 22.02.2000 e relative delibere delle autorità competenti, comunica le CONDIZIONI che intende applicare PER<br />

LA DIFFUSIONE DI MESSAGGI POLITICI ELETTORALI PER LE ELEZIONI AMMINISTRATIVE ED EUROPEE INDETTE PER I GIORNI 7 E 8 GIUGNO 2009.<br />

Agli annunci pubblicati di tutti i partiti, di tutte le liste, di tutti i movimenti politici e di tutti i candidati verranno applicate le seguenti tariffe in Euro che si debbono intendere al netto<br />

dell’Iva al 4% prevista <strong>dal</strong>la normativa vigente:<br />

LISTINO ELETTORALE CON COPERTURA GLOBALE DI TUTTA LA CITTÀ DI FIRENZE E PER I COMUNI DI FIESOLE E IMPRUNETA<br />

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30 Moduli<br />

CM 25,5 X 10,2 H<br />

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€ 925,00 € 1.150,00 € 450,00 € 750,00 € 1.200,00<br />

€ 800,00 € 1.000,00 € 375,00 € 650,00 € 1.000,00<br />

€ 750,00 € 900,00 € 325,00 € 550,00 € 900,00<br />

€ 600,00 € 700,00 € 250,00 € 400,00 € 700,00<br />

La pubblicazione degli avvisi alle tariffe sopra indicate è prevista, per tutti i numeri in diffusione <strong>dal</strong> 1.5.2009 sino all’ultimo numero consentito <strong>dal</strong>le previsioni normative prima della<br />

consultazione elettorale cui detti avvisi fanno riferimento.<br />

Tutti i soggetti politici aventi diritto avranno garantita la parità di accesso agli spazi per i messaggi politici elettorali. <strong>Il</strong> criterio di accettazione delle prenotazioni si basa sul principio<br />

della progressione temporale e saranno pubblicati tutti gli annunci pervenuti e conformi alle previsioni del documento analitico di cui <strong>più</strong> sotto sino ad esaurimento degli spazi<br />

riservati ai messaggi politici elettorali.<br />

Sono ammesse soltanto le forme di messaggio politico previste <strong>dal</strong>la normativa vigente ed in particolare <strong>dal</strong>l’art. 7 comma 2 della legge n. 28 del 22.2.2000.<br />

Tutte le inserzioni devono recare la dicitura “messaggio politico elettorale” ed indicare il soggetto politico committente.<br />

Non sono previsti sconti di quantità né sconti o provvigioni di agenzia.<br />

<strong>Il</strong> pagamento dovrà essere effettuato anticipatamente all’accettazione dell’ordine di pubblicazione.<br />

<strong>Il</strong> materiale per la pubblicazione dovrà pervenire completo del nome dei richiedenti ed il materiale di stampa agli uffici della Web & Press Edizioni non meno di 10 giorni lavorativi<br />

prima della data di pubblicazione dell’annuncio.<br />

L’Editore si riserva di integrare e/o modificare il presente comunicato preventivo ove necessario a seguito della pubblicazione delle delibere dell’Autorità per le Garanzie nelle<br />

Comunicazioni di attuazione della legge n. 22 febbraio 2000 n. 28.<br />

E’ stato predisposto un documento analitico a disposizione di chiunque abbia interesse a prenderne visione, depositato presso la redazione in Via Kassel, 17/7 Firenze.<br />

<strong>Le</strong> richieste di preventivi e/o pubblicazioni dovranno essere indirizzate alla Web & Press Edizioni Via Kassel, 17/7 50126 Firenze – 055.68.22.1 – 848.80.88.68 – Fax 055.68.22.336.<br />

BIANCO E NERO<br />

Tante le figure legate a queste acque<br />

C’era una volta il renaiolo<br />

fiorentini hanno smesso di “vi-<br />

Ivere” l’Arno in modo diretto<br />

e quotidiano, come facevano un<br />

tempo. Non ci sono <strong>più</strong> gli stabilimenti<br />

balneari (nella zona di<br />

Bellariva, almeno fino all’alluvione<br />

del ‘66, gli argini erano puliti<br />

e l’acqua era limpida e cristallina)<br />

anche se, alla come accade nelle<br />

odierne Beauty Farm, sulla briglia<br />

di Santa Rosa, tra il Ponte<br />

alla Carraia e il Ponte Vespucci,<br />

durante l’estate, si esibiscono bagnanti<br />

in cerca di un’abbronzatura<br />

“domestica”. Sono sparite anche<br />

le donne che risciacquavano i<br />

panni nelle pescaie. E i renaioli<br />

hanno smesso di grattare il letto<br />

del fiume per trovare la “rena” che<br />

costituiva la parte pregiata delle<br />

malte da costruzione. Bastava affacciarsi<br />

dai lungarni per vedere<br />

quegl’infaticabili uomini all’azione:<br />

in mezzo al fiume, estate ed<br />

inverno, <strong>dal</strong>la mattina alla sera,<br />

con l’immancabile cappello sbertucciato<br />

in testa calato sugli occhi.<br />

Ma, oggi come allora, chi pesca in<br />

città può ritenersi fortunato perché<br />

alzare il proprio trofeo in aria<br />

ed osservarlo alle spalle della vetrata<br />

degli Uffizi, piuttosto che del<br />

campanile di Ognissanti, o della<br />

Torre di Arnolfo, o della Chiesa<br />

del Cestello, è un’emozione unica.<br />

Almeno il fascino è rimasto<br />

immutato. Sono cambiati i tempi e<br />

di conseguenza gli strumenti della<br />

pesca hanno subito modifiche, ma<br />

per chi è interessato a conoscere<br />

le attrezzature usate dai pionieri<br />

della pesca, tra cui un’ingegnosa<br />

macchina “acchiappa insetti”,<br />

è possibile visitare (l’ingresso è<br />

gratuito) l’Art Athletic Center di<br />

Walter Rontani, in via Maggio a<br />

Firenze, unico museo al mondo<br />

nel quale è raccolta un’importantissima<br />

collezione di attrezzi spor-<br />

tivi usati sin <strong>dal</strong> XV secolo nelle<br />

varie discipline.<br />

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1001767


LA MOSTRA. Nella Sala d’Arme, fino al 22, ci sono le opere dell’artista fiorentino<br />

Un arcobaleno color Ghelli<br />

Spirali del barone rampante<br />

Caterina Gentileschi<br />

La sala d’arme esplode di<br />

colori. Arcobaleni volanti,<br />

barchette a forma di gheriglio,<br />

alberelli appuntiti e<br />

oceani <strong>dal</strong>le sfumature blu intenso.<br />

E a controllare che tutte le tinte rimangano<br />

ordinate al posto, ci pensa<br />

un silenzioso squadrone di busti<br />

femminili in terracotta. Sono questi i<br />

protagonisti della mostra firmata da<br />

Giuliano Ghelli - “<strong>Le</strong> porte della fantasia”<br />

- che potrà essere visitata ancora<br />

fino al 22 aprile. 62 opere collocate<br />

nel suggestivo spazio espositivo della<br />

Sala d’Arme di Palazzo Vecchio <strong>dal</strong>le<br />

mani esperte del curatore Maurizio<br />

Vanni. “Questa mostra non sarà<br />

una mostra per me, sarà un’emozione,<br />

non paragonabile a nessun’altra<br />

della mia lunga e fortunata carriera.<br />

- spiega Giuliano Ghelli - A volte i sogni<br />

si realizzano anche per chi è abituato<br />

a regalarli”. Accanto alle tele<br />

farà la sua apparizione il “pacifico”<br />

esercito di terracotta, busti di donna<br />

alti 70 centimetri sui quali l’artista<br />

applica i simboli della sua pittura e<br />

incide brani di poesie di Campana,<br />

Saramago, Majakovskij, a significare<br />

che le vere vittorie si ottengono attraverso<br />

l’arma della cultura. “Giuliano<br />

Ghelli affronta la terracotta con il<br />

piglio del giovane artista che deve<br />

conquistare la materia, con l’incoscienza<br />

di colui che desidera ancora<br />

meravigliarsi per nuove scoperte e<br />

inedite soluzioni artistiche - spiega il<br />

curatore Maurizio Vanni - ma anche<br />

con la consapevolezza dell’artista affermato,<br />

testimone del proprio tempo,<br />

che vuole inviare un messaggio<br />

preciso al mondo”. In contemporanea<br />

a quella di Palazzo Vecchio, una<br />

mostra collaterale è stata allestita<br />

presso la galleria Mirabili di Firenze,<br />

dove sono esposte oltre 50 opere<br />

relative alla ricerca artistica degli<br />

ultimi dieci anni. <strong>Il</strong> catalogo, curato<br />

da Maurizio Vanni ed edito <strong>dal</strong>la<br />

Carlo Cambi Editore, raccoglie le<br />

immagini dei dipinti esposti in sala<br />

d’Arme, le fotografie delle realizzazioni<br />

delle sculture nelle fornaci storiche<br />

di Impruneta e dell’esposizione<br />

dell’Esercito di Terracotta di ritorno<br />

<strong>dal</strong>le mostre in Spagna, Portogallo,<br />

Marocco e <strong>dal</strong>l’Istituto Italiano di<br />

Cultura di Tokyo. Oltre al saggio<br />

del curatore, nel catalogo è inserita<br />

un’introduzione di Paolo Cocchi,<br />

assessore alla cultura della Regione<br />

Toscana. Durante l’organizzazione<br />

della mostra, evidentemente di buon<br />

auspicio, Ghelli ha ricevuto l’incarico<br />

<strong>dal</strong>l’amministrazione comunale<br />

della città di Siena per la realizzazione<br />

del Palio dell’Assunta, del 16<br />

Agosto 2009, ed è stato premiato<br />

per la 44esima edizione del Premio<br />

Internazionale “<strong>Le</strong> Muse” a Firenze.<br />

Entrambe le mostre sono ad ingresso<br />

gratuito. Sala d’Arme: aperta <strong>dal</strong><br />

martedì alla domenica. Galleria Mirabili:<br />

<strong>dal</strong> martedì al sabato.<br />

L’INTERVISTA<br />

<strong>Le</strong> porte delle<br />

fantasia?<br />

Uno stargate<br />

sul mondo<br />

tu per con Maurizio Vanni, cura-<br />

Atore della mostra “<strong>Le</strong> porte della<br />

fantasia” nella Sala d’Arme, professionista<br />

giovane ed esperto che lavora da<br />

anni nell’arte contemporanea.<br />

Maurizio, quali sono per il curatore<br />

le Porte della Fantasia?<br />

Sono il risultato di una mostra site<br />

specific che ha come elementi principali<br />

proprio la porta e la fantasia. Tutti<br />

i quadri in mostra sono della stessa<br />

dimensione, 150 centimetri per un<br />

metro. Ogni quadro rappresenta una<br />

porta. La porta è un passaggio, una<br />

sorta di stargate, che presuppone ci sia<br />

qualcosa al di qua e qualcosa al di là.<br />

Un confine immaginario posto <strong>dal</strong>l’uomo.<br />

E poi c’è la fantasia, la fantasia<br />

dell’artista, che è quella che fa vivere<br />

un sogno ad occhi aperti ma proiettato<br />

nel quotidiano.<br />

E poi c’è l’esercito di terracotta…<br />

E poi c’è un esercito di pace che fa da<br />

spartiacque nella grande sala di Palazzo<br />

Vecchio.<br />

Da tempo una vox popoli lega il suo<br />

nome all’imminente apertura di un<br />

museo a Lucca.<br />

Ancora è tutto in fieri, ma posso anticipare<br />

che a maggio verrà aperto un<br />

museo internazionale, <strong>dal</strong> carattere<br />

non conservatore. Un luogo che sarà<br />

in grado di offrire molti servizi. Ospiterà<br />

idee frizzanti e particolari e sarà<br />

caratterizzato da un veloce susseguirsi<br />

di mostre temporanee, il tutto nella<br />

cornice di un palazzo del Cinquecento<br />

proprio nel centro della città. /C.G.<br />

952258


cultura 33<br />

L’APPUNTAMENTO. In arrivo la 72esima edizione del festival <strong>più</strong> importante della città<br />

Un Maggio con la cinghia tirata<br />

Apre i battenti il 29 e porta al Comunale un cartellone ridimensionato nei costi,<br />

a causa del taglio netto dei finanziamenti statali. <strong>Il</strong> risultato?<br />

Una manifestazione oculata e di qualità, con pochi ospiti ma dai nomi altisonanti<br />

Sara Ghilardi<br />

Firenze in apprensione per il Maggio.<br />

<strong>Il</strong> cartellone del 72esimo Maggio<br />

Musicale Fiorentino è arrivato<br />

in via definitiva dopo essere stato<br />

cancellato e riprogrammato rispetto a quello<br />

presentato quasi un anno fa. <strong>Il</strong> motivo sono<br />

i pesanti tagli alla cultura e allo spettacolo<br />

che hanno costretto alla cura dimagrante<br />

anche uno dei festival <strong>più</strong> blasonati d’Italia,<br />

orgoglio e spirito di una città. Un cartellone<br />

sofferto, ma garantito anche per quest’anno,<br />

presentato assieme alla campagna di sensibilizzazione<br />

“senza musica mai” nella quale<br />

i musicisti appaiono privi dei loro strumenti.<br />

Suoni voci, gesti è il nuovo titolo, per significare<br />

la pluralità dei contributi degli artisti<br />

che interverranno. Bilanci e guai finanziari<br />

a parte, a chi gli chiede che Festival dobbiamo<br />

aspettarci il sovrintendente Francesco<br />

Giambrone assicura: “Sarà un Maggio<br />

bello anche se ripensato rispetto a quello<br />

programmato prima che cambiassero in<br />

maniera così evidente le condizioni di base,<br />

ma un Maggio che mantiene alcuni elementi<br />

fondamentali che ne fanno uno degli<br />

appuntamenti culturali <strong>più</strong> interessanti del<br />

nostro Paese. Conserverà l’eccellenza che<br />

si conquista anche attraverso i nomi. Vedrà<br />

protagonista infatti Zubin Metha il direttore<br />

principale che completa il ciclo wagneriano<br />

insieme ad altri grandissimi come Muti, Abbado<br />

e Bartoletti”. Tutto pronto quindi per il<br />

debutto il 29 aprile con il Crepuscolo degli<br />

dei di Richard Wagner, frutto della collaborazione<br />

tra Metha e la Fura Dels Baus. Altro<br />

fiore all’occhiello del Festival la prima<br />

assoluta dell’opera contemporanea Patto<br />

di sangue di Matteo D’Amico. “Quest’anno<br />

è la volta di nuova produzione- spiega<br />

il Direttore artistico Paolo Arcà – <strong>Il</strong> lavoro<br />

del compositore italiano Matteo D’Amico.<br />

Certamente la possibilità di mettere in<br />

scena nuovi titoli è la dimostrazione della<br />

fiducia che noi abbiamo nel teatro musicale,<br />

che non si ferma al repertorio ma vive nella<br />

contemporaneità”. Un omaggio alla carriera<br />

è quello che il Festival tributa a Sir Peter<br />

Maxwell Davies, il compositore inglese che<br />

festeggia nel 2009 il 75° compleanno e che<br />

sarà presente a Firenze il 29 maggio al concerto<br />

a lui dedicato <strong>dal</strong> Contempoartensemble<br />

diretto da Mauro Ceccanti. A chiudere<br />

il Festival il 1° luglio il tradizionale Galà di<br />

danza e il grande Concerto diretto da Metha,<br />

con la Messa da Requiem di Giuseppe Verdi.<br />

Anche quest’anno il Festival ospita Maggio<br />

Off, la rassegna parallela con una proposta<br />

meno tradizionale che si apre ad altri generi<br />

musicali. L’altro lato della musica è il tema<br />

di questa terza edizione che si inaugura il<br />

22 maggio e prosegue con altri cinque appuntamenti<br />

fino al 24 giugno, festa di San<br />

Giovanni.<br />

Mai <strong>più</strong> soli a casa<br />

FOCUS<br />

Wagner, atto terzo<br />

Sul palco c’è la Fura<br />

o spettacolo inaugurale e anche la punta di<br />

Ldiamante del 72° Maggio Musicale Fiorentino,<br />

nonostante i tagli che hanno costretto a<br />

rivedere il resto del programma, è il Götterdämmerung,<br />

‘<strong>Il</strong> crepuscolo degli dei’ di Richard Wagner,<br />

diretto da Zubin Mehta nell’allestimento<br />

della Fura dels Baus. <strong>Il</strong> 29 aprile l’opera chiuderà<br />

la tetralogia dell’anello di Nibelungo, messa<br />

in scena nel corso della collaborazione triennale<br />

tra il Teatro del Maggio e la compagnia teatrale<br />

catalana famosa nei cinque continenti. Una sinergia<br />

fruttuosa che ha già visto la realizzazione<br />

quest’anno del Siegfried nella programmazione<br />

invernale con un ottimo successo. Nel “Crepuscolo<br />

degli dei” la tensione e la drammaticità arrivano<br />

all’apice. Spettacolare e avanguardistico<br />

l’allestimento della Fura dels Baus compagnia<br />

nota soprattutto per la sua impostazione radicale<br />

e anticonformista, le installazioni provocatorie e<br />

tecnologiche e la ricerca continua del coinvolgimento<br />

degli spettatori nella rappresentazione.<br />

Piena la sintonia con il Maestro Metha che ha<br />

<strong>più</strong> volte dichiarato: “In tutta la mia carriera non<br />

mi era mai capitato di avere un rapporto così<br />

felice con un regista come con Carlus Padrissa”.<br />

I miti pagani prenderanno così vita ancora<br />

una volta immersi nell’arte d’avanguardia, tra<br />

i mille colori di una scena che dà man forte<br />

all’orchestra nel proiettare il pubblico direttamente<br />

nel sogno e nella fiaba. <strong>Il</strong> tutto secondo<br />

la concezione wagneriana del teatro totale, nel<br />

<strong>più</strong> fedele rispetto dello spirito innovatore del<br />

maestro tedesco.<br />

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34 Aprile 2009<br />

IL FESTIVAL. Dal 23 al 26 torna l’appuntamento per gli amanti del ballo argentino<br />

Ad aprile Firenze si veste di tango<br />

Camilla Sanpietrini<br />

L’uomo guida, la donna segue. Lui<br />

le cinge la schiena con la destra e<br />

con la sinistra le tiene la mano, in<br />

un abbraccio che è insieme passione<br />

allo stato puro, sensualità e ritmo. <strong>Il</strong><br />

tutto al suono di una musica struggente e a<br />

tratti drammatica. E’ il tango argentino, un<br />

pensiero triste che si balla secondo la celebre<br />

definizione dello scrittore argentino Luis<br />

Borges. Una danza che sintetizza anche un<br />

modo di essere e di sentire, nella quale l’improvvisazione<br />

e l’affiatamento la fanno da<br />

padroni. Dai sobborghi di Buenos Aires dove<br />

è nato nella seconda metà dell’800 il tango<br />

ha affascinato mezzo mondo. Anche Firenze<br />

per alcuni giorni diventa capitale di questa<br />

danza con il Firenze<br />

Tango Festival, uno<br />

degli eventi <strong>più</strong> attesi<br />

dai tangheri e dagli<br />

amanti dell’autentica<br />

cultura del tango argentino<br />

in Italia e all’estero,<br />

ideato da Patricia Hilliges e Matteo<br />

Panero, ballerini di grande esperienza che<br />

insegnano in molte città in Italia e in Europa<br />

ed hanno partecipato ad alcuni tra i <strong>più</strong><br />

importanti festival a livello nazionale ed eu-<br />

ropeo. La settima edizione del Firenze Tango<br />

Festival si svolgerà <strong>dal</strong> 23 al 26 aprile in vari<br />

luoghi della città. <strong>Le</strong> due giornate principali<br />

si terranno al Saschall e interverranno ballerini<br />

e insegnanti internazionali, oltre a musicisti<br />

di primo livello. Stages di tango salon,<br />

nuevo e milonguero, milonga, vals, tecnica,<br />

chacarera, canyengue sono gli ingredienti di<br />

questa edizione. Accanto agli elementi della<br />

tradizione via libera anche alla sperimentazione<br />

con la sala del Tango Lounge dedicata<br />

all’ascolto e al ballo di selezioni musicali di<br />

musica di tango elettronico ed alternativo. E<br />

poi c’è Swingintango una formazione jazz<br />

che suona temi di tango tradizionale con arrangiamenti<br />

jazz. Molto atteso dagli amanti<br />

delle emozioni del<br />

tango, lo spettacolo<br />

di venerdì 24 intitolato<br />

quest’anno “colores<br />

de tango”. “Chi<br />

percorre le strade di<br />

Buenos Aires è invaso<br />

<strong>dal</strong>la forza dei colori della città, delle<br />

case, della vita dei quartieri in cui è nato e<br />

vive il tango.” Un omaggio ai colori che fra<br />

mille sfumature esprimono le emozioni <strong>più</strong><br />

profonde che sono parte della vita del tango.<br />

Accanto agli elementi<br />

della tradizione via libera<br />

anche alla sperimentazione<br />

con il Tango Lounge<br />

a pacifica rivoluzione Toscana”, così è<br />

“Lstato definito il corteo che il 17 Aprile<br />

1859 partì da piazza Indipendenza e arrivò in<br />

piazza della Signoria issando la bandiera tricolore<br />

sulla facciata di Palazzo Vecchio, dopo<br />

la cacciata <strong>dal</strong>la città del granduca <strong>Le</strong>opoldo<br />

II. Comincia così la storia di un’indipendenza<br />

tutta toscana, che ebbe un ruolo fondamentale<br />

nell’unificazione dell’intero Paese. Per<br />

ricordare questo pezzo importante di storia<br />

made in Tuscany, il 27 aprile apre i battenti<br />

nella sala d’arme di Palazzo Vecchio la mostra<br />

“27 aprile 1859: l’alba dell’unità nazionale a<br />

Firenze e in Toscana”. Gli oggetti in mostra,<br />

Protagonisti di questo viaggio: il rosso dei<br />

tramonti incendiati, delle passioni che esplodono<br />

improvvise, il blu dei cieli, del mare,<br />

del ricordo, il giallo delle terre sconfinate,<br />

del silenzio, del rimpianto per la patria lonta-<br />

disposti in ordine rigorosamente cronologico,<br />

sono dipinti, disegni, stampe, incisioni, bandi<br />

e manifesti dedicati ai fatti e alle figure <strong>più</strong><br />

rappresentative del periodo, ma anche caricature<br />

e allegorie tratte dai giornali satirici della<br />

metà dell’Ottocento. E ancora si potranno ammirare<br />

divise, armi, monete e francobolli, oltre<br />

ai tre scranni ritrovati di recente, che facevano<br />

parte del corredo del parlamento fiorentino e<br />

sui quali sedevano Bettino Ricasoli, Adriano<br />

Mari e Ubaldino Peruzzi. Una carrellata<br />

completa che ripercorre gli anni dell’indipendenza,<br />

cominciata nel granducato e finita con<br />

l’Unità d’Italia nel 1861. Proprio in occasione<br />

cultura<br />

na, il nero della notte che tutto avvolge come<br />

una furente passione. Protagonista l’Ensemble<br />

Hyperion, un’orchestra di tango formata<br />

da 8 elementi, cantante e 5 coppie di ballerini<br />

di fama internazionale.<br />

L’EVENTO. Alla Sala d’Arme di Palazzo Vecchio una mostra ricorda “la pacifica rivoluzione”<br />

Se l’unità nazionale comincia in Toscana<br />

962983<br />

delle celebrazioni per l’unità nazionale, che<br />

verranno festeggiate nel 2011 e delle quali saranno<br />

protagoniste le tre capitali d’Italia – Firenze,<br />

Torino e Roma – il comune di Firenze<br />

promuove questa iniziativa per poter scandire<br />

un momento dopo l’altro gli eventi che hanno<br />

portato l’Italia all’unificazione definitiva ed<br />

evidenziare il ruolo fondamentale che la città<br />

ebbe all’interno del processo risorgimentale<br />

italiano. Gli oggetti in mostra sono stati messi<br />

a disposizione da numerosi enti prestatori<br />

tra cui la Fondazione Spadolini, il museo del<br />

Risorgimento e la galleria d’arte moderna di<br />

Palazzo Pitti. Fino al 7 giugno. /L.V.Z.


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sovraspinoso o del capo lungo del m. bicipite brachiale), spalla dolorosa acuta<br />

(associata a borsite calcifica subacromiale), spalla bloccata o congelata<br />

(capsulite adesiva), sindrome da conflitto sotto-acromiale (rottura della cuffia dei<br />

rotatori). E’ frequente sia in attività lavorative che sportive, per traumi efficienti,<br />

microtraumi ripetuti, sovraccarico funzionale notevole. Si manifesta clinicamente<br />

con limitazione funzionale e dolore che si accentuano nei movimenti attivi e<br />

passivi. Generalmente il dolore è localizzato sulla faccia antero laterale della<br />

spalla con possibile irradiazione sulla faccia anteriore del braccio.<br />

<strong>Il</strong> trattamento all’inizio è conservativo associando terapia farmacologia per via<br />

generale e locale.<br />

Efficace è la terapia fisica strumentale (Ultrasuoni, Ionoforesi, Tens,<br />

Laserterapia, Tecarterapia). Per potenziare i risultati della terapia medica e<br />

fisica è indispensabile il trattamento riabilitativo per riattivare la motilità<br />

articolare compromessa specie nella spalla bloccata, per rinforzare i gruppi<br />

muscolari deficitari, con automotivazione del paziente per un migliore<br />

recupero funzionale della spalla.<br />

978832<br />

PRESTAZIONI<br />

• Terapie strumentali:<br />

- ultrasuoni - ionoforesi -<br />

- idrogalvanoterapia -<br />

- elettroterapia antalgica - infrarossi -<br />

- elettrostimolazioni muscolari -<br />

- compex - magnetoterapia -<br />

- trazione vertebrale -<br />

• Tecar terapia<br />

• Laserterapia (a diodi-CO2)<br />

• Terapie manuali:<br />

massaggio - pompage - linfodrenaggio<br />

• Riabilitazione neuro-motoria e<br />

funzionale<br />

• Ginnastica vertebrale segmentarla<br />

• Ginnastica posturale<br />

• Visite Specialistiche:<br />

- Fisiatria - Ortopedia - Neurologia -<br />

- Oculistica - Dermatologia -<br />

- Medicina dello Sport -<br />

935740<br />

1003444


36 Aprile 2009<br />

cultura<br />

ARTE CONTEMPORANEA. Bagarre tra Accademia e ExTre per l’aggiudicazione dell’appalto<br />

Ex Quarter, una storia infinita<br />

Sara Ghilardi<br />

<strong>Il</strong> giallo di un documento di identità<br />

misteriosamente sparito sta dietro<br />

la gestione contesa dell’ ex Quarter,<br />

il centro per l’arte contemporanea<br />

di Viale Giannotti. <strong>Il</strong> Quarter di Gavinana<br />

chiuso <strong>dal</strong> 2006 e lasciato al degrado,<br />

è stato l’oggetto di un bando del Comune,<br />

per riqualificarlo e rimetterlo in funzione.<br />

Una gara alla quale hanno partecipato l’Accademia<br />

delle Belle Arti e l’associazione<br />

Extre Toscana. Ma il progetto presentato<br />

<strong>dal</strong>l’Accademia non era stato neanche valutato<br />

a causa della documentazione arrivata<br />

incompleta per ben due volte alla commissione<br />

giudicante. Una vicenda complicata<br />

da questioni esclusivamente burocratiche: la<br />

fotocopia di un documento smarrita ha fatto<br />

accantonare un’idea potenzialmente molto<br />

interessante per la città. Un pasticcio, un<br />

rompicapo che ha mandato su tutte le furie<br />

il presidente dell’Accademia Paolo Targetti<br />

che quel documento rivendica di averlo<br />

consegnato. Fatto sta che l’aggiudicazione<br />

della gara è andata all’Associazione Extre<br />

Toscana che ha già pronto il programma di<br />

eventi, mostre ed esposizioni .Un esito che<br />

ha suscitato malumori per l’esclusione di<br />

una realtà storica importante come l’Accademia,<br />

bisognosa di nuovi spazi, che però<br />

ha annunciato l’intenzione di ricorrere al Tar<br />

per andare fino in fondo a questa vicenda.<br />

Di come sono andate le cose si era rammaricato<br />

anche il Presidente della Commissione<br />

Cultura Dario Nardella. <strong>Il</strong> fatto evidente è<br />

che una gara senza almeno due alternative<br />

da prendere in considerazione non è una<br />

gara, almeno <strong>dal</strong> punto di vista dei conte-<br />

Oggi invece questa<br />

grave malattia può<br />

essere combattuta e<br />

addirittura prevenirla.<br />

Questa malattia colpisce<br />

sia le persone in eta’<br />

avanzata che persone<br />

relativamente giovani.<br />

Si osserva anche in<br />

persone che hanno<br />

una estrema cura dei<br />

denti e li puliscono<br />

quotidianamente.<br />

<strong>Il</strong> sanguinamento dei<br />

denti, gonfiore delle gengive, arrossamento, sensibilita’<br />

al caldo e al freddo sono campanelli di allarme e si<br />

dovrebbe immediatamente chiedere un appuntamento<br />

con un dentista parodontologo per valutare la gravita’<br />

di questa patologia se si vuole evitare il progredire della<br />

malattia e conseguente caduta dei denti.<br />

<strong>Il</strong> paradontologo ha molte armi a disposizione per<br />

combatterla.<br />

La visita consiste in un sondaggio delle tasche eseguita<br />

con una sonda apposita, di una panoramica della<br />

bocca per valutare lo stato dell’osso e la perdita di<br />

attacco.<br />

La visita deve essere accurata e dopo di che studiata<br />

una terapia personalizzata.<br />

nuti. Per salvare capra e cavoli è intervenuto<br />

l’Assessorato alla Cultura con la proposta<br />

di nuovi spazi.“Ancora deve essere tutto aggiudicato”<br />

ha messo le mani avanti l’Assessore<br />

Giani “Io spero comunque di prevenire<br />

eventuali riscorsi al Tar trovando anche per<br />

l’Accademia una giusta collocazione per le<br />

esigenze didattiche che ha prospettato”. Allo<br />

studio c’è infatti la proposta di assegnare all’Accademia<br />

un paio di padiglioni del Parterre,<br />

che ben si adatterebbero allo scopo<br />

didattico. Niente gestione in tandem quindi,<br />

come si era pensato in un primo momento,<br />

ma una soluzione che lascerebbe a ciascuno<br />

i suoi spazi, trovando una soluzione per il<br />

Quarter senza ulteriori ritardi, visto che da<br />

marzo la struttura avrebbe dovuto entrare<br />

nuovamente in funzione se non ci fosse stato<br />

l’intoppo di una fotocopia.<br />

Ex-Quarter<br />

LA RECENSIONE. <strong>Il</strong> volume del regista e giornalista Gabriele Parenti<br />

<strong>Le</strong>ader e politici, in un libro le istruzioni per l’uso<br />

e elezioni amministrative sono vicine, molti candidati sono già in<br />

Lpista e alle prese con le strategie per un’efficace e, si spera, vincente<br />

campagna elettorale. Questione delicata, con cui gli aspiranti sindaci<br />

e presidenti dovranno fare i conti, è il fondamentale rapporto con la<br />

stampa e i media in generale. Per quelli un po’ a digiuno, candidati e<br />

non, viene in soccorso un recentissimo libro edito <strong>dal</strong>l’editore fiorentino<br />

Mauro Pagliai: “Napoleone in sala stampa”, strategie d’immagine<br />

nella storia, scritto <strong>dal</strong> giornalista e regista Rai Gabriele Parenti. <strong>Il</strong> volumetto<br />

(pagg. 176, euro 10) ripercorre a grandi linee la storia dei grandi<br />

politici e comunicatori del passato. Scopriamo così che “spin doctor”<br />

è il termine coniato <strong>dal</strong> giornalista americano William Safire nel 1984<br />

C’ERA UNA VOLTA LA PIORREA<br />

C’ERA UNA VOLTA LA PIORREA, E LA GENTE<br />

SI ARRENDEVA ALL’INEVITABILE: LA PERDITA DEI DENTI!<br />

La terapia non può e non deve essere limitata alla<br />

semplice detartrasi, che al momento può dare sollievo,<br />

ma può recidivare dopo 3-4 settimane in quanto non si<br />

è scoperto la causa reale deve essere impostato un<br />

piano di trattamento preciso:<br />

Dopo la detartrasi va effettuato un test batteriologico o<br />

al DNA a seconda dei casi, per individuare i batteri<br />

presenti nelle tasche parodontali ed in caso positivo<br />

effettuare una terapia sistemica e locale con antibiotici.<br />

Alle persone che non tollerano gli antibiotici, o<br />

sono contrari ad essi la Dr.sssa Daniela Soave<br />

effettua una TERAPIA OMEOPATICA APPOSITA<br />

ALTRETTANTO EFFICACE.<br />

In aggiunta va eseguita la levigatura dei denti<br />

per asportare la placca sottogengivale e quando si<br />

ritiene necessario fare delle applicazioni LASER per<br />

decontaminare e biostimolare i siti infetti in maniera<br />

completamente indolore.<br />

La TERAPIA LASER è un’arma molto potente<br />

contro la PIORREA, ed oggi viene usato di routine<br />

nello studio della dr.ssa Daniela Soave ed è molto<br />

efficace.<br />

Con questo protocollo si ottengono risultati duraturi, ed<br />

in molti casi anche la remissione totale della malattia.<br />

Va ricordato però che la malattia è sempre in agguato<br />

e vanno poi eseguiti controlli periodici per evitare le<br />

recidive.<br />

PER ULTERIORI INFORMAZIONI DAL LUNEDI AL VENERDI:<br />

tel. 055 7321144 e-mail: daniela.soave1@tele2.it, daniela.soave1@gmail.com<br />

Studio Odontoiatrico Dr.ssa Daniela Soave - Via de’ Tommasi, 4 Firenze<br />

per definire i consulenti politici che elaborano strategie d’immagine.<br />

Nei secoli scorsi molti statisti sono stati anche degli ottimi spin doctor<br />

per la capacità di rendere popolari alcune scelte politiche, di volgere<br />

a proprio favore un evento negativo. Giulio Cesare e Napoleone sono<br />

stati dei veri maestri in questo campo. Ci sono state poi situazioni in<br />

cui campagne di stampa hanno determinato le scelte politiche o personaggi<br />

il cui reale profilo è sublimato nel mito (da Lawrence d’Arabia a<br />

Che Guevara). Gabriele Parenti ha realizzato vari programmi per le reti<br />

nazionali della Rai e per Rai International. Autore di documentari e di<br />

docu-fiction, attualmente coordina i programmi culturali della sede Rai<br />

di Firenze.<br />

/Ciro Becchimanzi<br />

LA EX REGINA<br />

DELL'ARABIA<br />

SAUDITA PRIMA<br />

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riduzione delle rughe • riduzione delle borse sotto gli<br />

occhi • zigomi prominenti • rassodamento dei muscoli<br />

facciali • miglioramento della postura • chiusura dei pori<br />

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LA REGINA DELL'ARABIA<br />

SAUDITA DOPO<br />

UN ANNO DI<br />

TRATTAMENTO


Mostre<br />

Ferdinado I De’ Medici.<br />

Maiestate tantum<br />

Dal 2 Maggio all’1<br />

Novembre<br />

Museo delle Cappelle<br />

Medicee – San Lorenzo<br />

<strong>Il</strong> granduca Ferdinando I<br />

(1549 – 1609) fu tra le figure<br />

eminenti della dinastia medicea,<br />

e il quarto centenario<br />

della sua morte verrà ricordato<br />

con una mostra, promossa<br />

<strong>dal</strong> Polo Museale fiorentino<br />

unitamente all’Opificio delle<br />

Pietre Dure, che da Ferdinando<br />

fu fondato. La mostra, che<br />

ha per titolo il motto personale<br />

di Ferdinando I (Maiestate<br />

tantum), si concentra su due<br />

eventi emblematici, entrambi<br />

legati a quella politica di<br />

affermazione dinastica che fu<br />

di guida all’operato di Ferdinando.<br />

<strong>Le</strong> nozze con Cristina<br />

di Lorena, della famiglia dei<br />

reali di Francia, e il prezioso<br />

altare-ciborio per il mausoleo<br />

di famiglia, la Cappella<br />

dei Principi, scelta a sede<br />

dell’esposizione.<br />

I marmi vivi. Gian<br />

Lorenzo Bernini e la<br />

nascita del ritratto<br />

barocco<br />

Fino al 12 luglio<br />

Museo Nazionale del<br />

Bargello<br />

Dopo la mostra “Bernini and<br />

the Birth of Baroque Portrait<br />

Sculpture” organizzata <strong>dal</strong><br />

Getty Musem di Los Angeles<br />

e <strong>dal</strong>la National Gallery di<br />

Ottawa (5 agosto 2008 - 8<br />

marzo 2009), anche Firenze<br />

rende omaggio all’artista e<br />

alle sue eccezionali qualità di<br />

ritrattista: con il busto di Costanza<br />

Bonarelli, il Museo Nazionale<br />

del Bargello possiede<br />

infatti la testimonianza <strong>più</strong><br />

emozionante e <strong>più</strong> celebre<br />

della svolta che Gian Lorenzo<br />

Bernini (1598-1680) operò<br />

nel genere della ritrattistica<br />

scultorea.<br />

Concerti<br />

Max Gazzè<br />

6 Aprile<br />

Teatro Puccini<br />

<strong>Il</strong> progetto live “Casi ciclici”<br />

è prima di tutto uno spettacolo<br />

audio visivo. <strong>Le</strong> canzoni<br />

seguono un ordine preciso e<br />

sono accompagnate da immagini<br />

che rendono parole e<br />

musica visibili, ne dilatano il<br />

contenuto, le interpretano e<br />

le estendono. Un film sonoro<br />

in cui Max coinvolgerà il pubblico<br />

nel suo modo eclettico<br />

e originale. Elettro-acustico<br />

perché la voglia di sperimentazione<br />

di Max trascende i<br />

generi musicali e per questo<br />

progetto ha scelto musicisti<br />

provenienti da mondi musicali<br />

diversi e apparentemente<br />

incompatibili: Megahertz<br />

(teremin e sintetizzatori)<br />

Sergio Carnevale (batteria),<br />

Silvia Catasta (flauto traverso<br />

e ottavino) e il Quartetto<br />

d’Archi EdoDea.<br />

Nomadi<br />

19 Aprile<br />

Saschall<br />

I Nomadi stanno per tornare<br />

con un disco di canzoni<br />

nuove ed un tour. Ad aprile<br />

è prevista infatti l’uscita del<br />

nuovo album, il primo con<br />

materiale inedito da studio<br />

<strong>dal</strong> 2006, anno in cui pubblicarono<br />

“Con me o contro<br />

di me”. Due inediti erano<br />

stati inseriti anche nell’album<br />

live con la Omnia Symphony<br />

Orchestra uscito nel 2007,<br />

ma ormai la voglia di canzoni<br />

nuove tra i fan era altissima.<br />

L’occasione per ascoltare<br />

<strong>dal</strong> vivo queste composizioni<br />

sarà il tour già in preparazione<br />

che partirà anch’esso<br />

ad aprile. Al momento non<br />

si hanno indiscrezioni circa<br />

il titolo del nuovo disco o<br />

particolari sul contenuto.<br />

Tiziano Ferro<br />

22 Aprile<br />

Nelson Mandela Forum<br />

Un tour che porta a Firenze<br />

il nuovo album di Tiziano<br />

Ferro, “Alla mia età”, uscito<br />

in contemporanea in 42 paesi<br />

del mondo. E’ il quarto della<br />

sua carriera iniziata nel 2001,<br />

a soli 21 anni, con il singolo<br />

“Xdono” e l’album “Rosso<br />

Relativo”. <strong>Il</strong> titolo dell’album<br />

suggerisce il contenuto<br />

autobiografico di questo<br />

suo nuovo lavoro. Tiziano<br />

riassume in 12 canzoni tutto<br />

quello che il suo cuore ha<br />

metabolizzato in questi ultimi<br />

due anni. Questo album lo ha<br />

visto collaborare con Ivano<br />

Fossati e Franco Battiato con<br />

cui ha scritto rispettivamente<br />

i brani ‘Indietro’ e ‘<strong>Il</strong> tempo<br />

stesso’ e con Kelly Rowland<br />

con cui ha duettato nel bonus<br />

track ‘Breathe gentle’ (versione<br />

inglese del pezzo con<br />

Fossati).<br />

Nek<br />

23 Aprile<br />

Saschall<br />

<strong>Il</strong> nuovo tour di Nek, è il risultato<br />

di un lavoro durato <strong>più</strong><br />

di due anni. Tanto è passato<br />

<strong>dal</strong>l’uscita di “Nella stanza<br />

26” a “Un’altra direzione”,<br />

titolo dell’ultimo album.<br />

Un disco di composizioni<br />

originali, capace di ripercorre<br />

un’evoluzione personale<br />

che rimane fedele alla sua<br />

raffinatezza stilistica, ma<br />

allo stesso tempo allarga il<br />

proprio orizzonte artistico,<br />

spaziando <strong>dal</strong> lento classico<br />

di “Se non ami” alle atmosfere<br />

sincopate di “<strong>Le</strong> mie mani”<br />

con una chitarra reggae<br />

<strong>dal</strong>l’incedere percussivo.<br />

Fiorella Mannoia<br />

29 Aprile<br />

Saschall<br />

Dopo il successo del tour<br />

legato alla raccolta “Canzoni<br />

nel tempo”, che ha visto<br />

l’artista nelle piazze d’Italia<br />

durante tutta l’estate 2008,<br />

Fiorella Mannoia torna ad esibirsi<br />

<strong>dal</strong> vivo per presentare il<br />

suo nuovo lavoro “<strong>Il</strong> Movimento<br />

del dare”. E’ un album<br />

che contiene collaborazioni<br />

con alcuni dei <strong>più</strong> grandi<br />

autori della musica italiana<br />

tra cui Ligabue, Fossati,<br />

Jovanotti, Battiato e molti<br />

altri. Sono canzoni, quelle<br />

contenute nel nuovo album,<br />

che sembrano non scritte per<br />

lei, ma quasi da lei, tanta è la<br />

capacità di Fiorella di sapersi<br />

immedesimare nelle parole<br />

degli uomini che scrivono<br />

per lei e al tempo stesso la<br />

capacità degli autori di riuscire<br />

a scandagliare l’animo<br />

femminile e di esprimere<br />

sono cose che (di solito) “gli<br />

uomini non dicono”.<br />

Teatro<br />

Corrado Guzzanti<br />

7 Aprile<br />

Nelson Mandela Forum<br />

Dopo gli ultimi anni passati<br />

tra apparizioni tv, cinema<br />

ed editoria, Corrado torna in<br />

scena a grande richiesta, con<br />

uno spettacolo interamente<br />

dedicato ai suoi personaggi<br />

vecchi e nuovi.<br />

Gigi Proietti<br />

16 e 17 Aprile<br />

Nelson Mandela Forum<br />

Con il suo nuovo show, Gigi<br />

rende omaggio a tanti grandi<br />

del teatro e a un genere, il<br />

“ Varietà” che tanto fece<br />

divertire e ancora oggi<br />

diverte il pubblico di ogni età,<br />

condizione e censo. Accompagnato<br />

come sempre <strong>dal</strong>la<br />

sua orchestra di fedelissimi,<br />

dieci elementi scelti tra i<br />

migliori musicisti italiani,<br />

la compagnia di attori, il<br />

balletto, e le figlie Susanna<br />

e Carlotta, Proietti nello<br />

spettacolo alterna canzoni<br />

romane a grandi successi<br />

internazionali; liriche d’amore<br />

e sketch esilaranti; nuovi e<br />

vecchi personaggi con una<br />

chicca d’autore: l’atto unico “<br />

Pericolosamente” di Eduardo<br />

De Filippo.<br />

Nel mezzo del cammin.<br />

Canti e canzoni<br />

<strong>dal</strong>l’inferno di Dante<br />

23 e 24 Aprile<br />

Teatro di Rifredi<br />

Una rivisitazione moderna<br />

dell’Infreno dantesco, curata,<br />

realizzata e diretta da Angelo<br />

Savelli e interpretata da<br />

Carlo Monni, insieme a Nicola<br />

Pecci, Andrea Bruno Savelli,<br />

Massimo Grigò, Marzia<br />

Risaliti.<br />

Amore e psiche. La<br />

favola dell’asino d’oro<br />

Dal 14 al 19 Aprile<br />

Teatro della Pergola<br />

“L’Asino d’oro” è uno dei due<br />

grandi romanzi “moderni”<br />

dell’antichità romana (e non<br />

solo) insieme al “Satyricon”<br />

di Petronio, e non a caso,<br />

segnalazioni a redazione@ilreporter.it<br />

dopo aver affrontato lo<br />

scorso anno il Satyricon, ora<br />

mi impegno nella messa in<br />

scena dell’Asino d’oro (conosciuto<br />

anche col titolo di Metamorfosi).<br />

E così come per il<br />

Satyricon mi ero concentrato<br />

sull’episodio della Cena di<br />

Trimalcione, per l’asino, non<br />

ho preso l’intero romanzo<br />

ma la sua parte centrale,<br />

senz’altro la <strong>più</strong> bella, poetica<br />

e suggestiva, “la favola di<br />

Amore e Psiche”.<br />

Visite guidate<br />

Archeologia Narrante<br />

Dal 15 Aprile<br />

al 14 Giugno<br />

Centro di Restauro e<br />

archeo-antropologia<br />

Nell’ambito dell’iniziativa<br />

“Archeologia narrante” del<br />

Ministero dei Beni e delle<br />

Attività Culturali, <strong>dal</strong> 15 aprile<br />

al 15 giugno 2009 sarà possibile<br />

effettuare visite guidate<br />

ai laboratori del Centro di<br />

Restauro e di Archeo-antropologia<br />

della Soprintendenza<br />

per i Beni Archeologici<br />

della Toscana. <strong>Le</strong> visite si<br />

svolgeranno, su prenotazione,<br />

la mattina dei giorni lunedì,<br />

mercoledì e venerdì. Sarà<br />

possibile prenotare anche<br />

visite pomeridiane, limitatamente<br />

al mese di maggio,<br />

per i giorni lunedì e mercoledì.<br />

I partecipanti potranno<br />

apprendere le principali fasi<br />

delle attività svolte e osservare<br />

gli interventi in corso,<br />

inoltre, verranno illustrate le<br />

caratteristiche degli apparecchi<br />

e delle attrezzature<br />

impiegate. <strong>Le</strong> prenotazioni<br />

potranno essere effettuate<br />

<strong>dal</strong> lunedì al venerdì <strong>dal</strong>le<br />

ore 10,00 alle ore 12,00<br />

ai seguenti numeri: Centro<br />

di Restauro 055.0949311<br />

o 055.0949336. Laboratorio<br />

di Archeo-antropologia<br />

055.253273


FIORENTINA. <strong>Il</strong> danese sta vivendo la sua quinta stagione (la <strong>più</strong> complicata) in maglia viola<br />

“Martino” è tornato. E ora pensa al futuro<br />

Martin Jorgensen<br />

Ha fatto il suo rientro in campo dopo sei mesi di stop a causa di un<br />

virus che, per diverso tempo, ha fatto discutere (e preoccupare)<br />

Firenze. Ora, lasciato il peggio alle spalle, Jorgensen - che ha il<br />

contratto in scadenza – è concentrato sul suo rinnovo. “Sono<br />

ottimista, ma devo guardarmi intorno per non arrivare a giugno senza<br />

sapere dove giocare”. E da “grande” sogna di allenare i bambini<br />

Cristina Guerri<br />

Martin Jorgensen, 35<br />

anni il prossimo 6<br />

ottobre, sta vivendo<br />

la sua quinta stagione<br />

in maglia viola. Stagione che,<br />

senza dubbio - assieme alla prima<br />

- è quella <strong>più</strong> complicata. <strong>Il</strong> danese<br />

è stato fuori <strong>dal</strong> campo per<br />

quasi sei mesi a causa di un virus<br />

provocato <strong>dal</strong> morso di un insetto.<br />

“Non vengo da un periodo<br />

semplice. Per la prima volta sono<br />

rimasto tanti mesi senza calcio, è<br />

stata durissima, anche perché ho<br />

dovuto fare diversi controlli – racconta<br />

-. Come stavo? Sempre abbastanza<br />

sereno, anche se a Firenze<br />

sono circolate un sacco di voci.<br />

Prima nessuno aveva il coraggio<br />

di dirmi cosa avevo, me l’hanno<br />

detto dopo, quando avevano capito<br />

che tutto si sarebbe risolto.<br />

Comunque – continua - ho preso<br />

quel virus da un insetto, non so<br />

quando, certamente prima del ritiro<br />

a Castelrotto, una settimana<br />

o forse quindici giorni prima”. <strong>Il</strong><br />

suo rientro nella partita di ritorno<br />

con l’Ajax, assieme a quello<br />

di Almiron - in una gara che, alla<br />

fi ne, ha visto la Fiorentina uscire<br />

<strong>dal</strong>la Coppa Uefa - è stato messo<br />

sotto accusa <strong>dal</strong>la critica. Acqua<br />

passata, ormai. <strong>Il</strong> centrocampista,<br />

con tante esperienze in difesa e<br />

in attacco, vive invece ora una situazione<br />

di stallo a causa del suo<br />

contratto in scadenza a giugno.<br />

<strong>Il</strong> ds Pantaleo Corvino ha detto<br />

che l’accordo non si è trovato per<br />

50mila euro... “Se la cifra fosse<br />

stata 50mila euro avrei già fi rmato<br />

– spiega “Martino” - dipende<br />

da tutte e due le parti, io sono ottimista,<br />

anche se devo guardarmi<br />

intorno per non arrivare a giugno<br />

senza sapere dove giocare. Speravo<br />

di chiudere il discorso in poco<br />

tempo. Comunque non sono deluso<br />

o arrabbiato”. <strong>Il</strong> suo futuro,<br />

La Giusta<br />

soluzione per<br />

il lavoro che<br />

stai cercando<br />

nel caso sfumasse il rinnovo con<br />

la società viola, è in Danimarca.<br />

“Mi tengo in contatto con Brian<br />

Nielsen (diesse dell’Aarhus, il<br />

suo primo club da professionista,<br />

ndr), è un amico, ma prima<br />

di tutto vorrei evitare di giocarmi<br />

gli ultimi anni cambiando<br />

squadra. Si tratta di capire quanti<br />

e quali passi si possa fare l’uno<br />

verso l’altro. In Italia? Solo alla<br />

Juve!” (ride, ndr). Una cosa è certa,<br />

quindi. Quando Martin appenderà<br />

le scarpette al chiodo vivrà<br />

con la sua famiglia in Danimarca,<br />

dove, probabilmente seguirà l’attività<br />

di famiglia. “Forse lavorerò<br />

con la mia famiglia, i miei hanno<br />

un’agenzia di viaggio (trentacinque<br />

pullman) ad Aarhus – dice<br />

- anche se vorrei restare sempre<br />

vicino al mondo del calcio. Mi<br />

piacerebbe fare l’allenatore dei<br />

bambini, non mi vedo come direttore<br />

sportivo o team manager”.<br />

L’ipotesi di vederlo nelle vesti di<br />

dirigente viola, infatti, era solo<br />

uno scherzo tra lui, Corvino e<br />

Mencucci. Se continuasse a giocare<br />

a calcio fi no al 2010, Jorgensen,<br />

che ha praticamente giocato<br />

in tutti i ruoli - tranne da portiere<br />

e difensore centrale - potrebbe diventare<br />

l’unico calciatore danese<br />

ad aver partecipato a tre mondiali.<br />

Intanto, con la maglia viola ci<br />

sono da conquistare i preliminari<br />

di Champions. Obiettivo diffi cile<br />

ma non impossibile, per Martin.<br />

“Quest’anno è mancata un po’ di<br />

convinzione ed esperienza. Scendevamo<br />

in campo con la mentalità<br />

di essere <strong>più</strong> forti degli altri, sia<br />

come singoli che come collettivo.<br />

Bisogna essere <strong>più</strong> umili. Per il<br />

quarto posto – conclude - sono<br />

fi ducioso, abbiamo reagito alla<br />

critica e lavorato per la squadra:<br />

dopo la partita con l’Inter ho visto<br />

la reazione che serviva”.<br />

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sport<br />

39<br />

FUORI DAL CAMPO. Mutu & Gila? No, i veri protagonisti viola sono i supporter<br />

Vita da tifosi (ogni maledetta domenica)<br />

Cristina Guerri<br />

Non sono solo Mutu & Co.<br />

i protagonisti della domenica.<br />

Perché, per 11 maglie<br />

viola che scendono<br />

in campo, ci sono migliaia di tifosi a<br />

sostenerle. E sono proprio loro, forse,<br />

i veri protagonisti. A cui <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong><br />

ha deciso ora di dare spazio. Lorenzo<br />

la partita la vede in maratona. “Come<br />

va quest’anno? C’è un problema di<br />

modulo tattico, oltre che di condizione<br />

fi sica – dice - il centrocampo non<br />

corre. Penso che sia diffi cile raggiungere<br />

il quarto posto, anche se sono<br />

fi ducioso. <strong>Il</strong> contratto di Jorgensen?<br />

Andrea ha l’abbonamento da 11 anni<br />

(“ma l’ultima stagione con Cecchi Gori<br />

non l’ho fatto”), Paolo è un “afi cionado”<br />

della Fiesole, Alessandro va allo stadio<br />

<strong>dal</strong> ‘75. E ora dicono la loro<br />

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Dipende quanto vuole, anche se per<br />

un anno glielo rinnoverei. Rimpianti<br />

per Pazzini? No. sono sempre stato un<br />

suo sostenitore, avevo anche la maglia,<br />

però oggettivamente non faceva<br />

gol neanche a spingerlo. In futuro mi<br />

piacerebbe vedere la Fiorentina in un<br />

nuovo stadio, non importa dove, basta<br />

che abbia 50.000 posti e sia coperto.<br />

La dirigenza viola? non si potrebbe<br />

averne una migliore”. Andrea è abbonato<br />

da 11 anni. “L’ultima stagione<br />

con Cecchi Gori non l’ho fatto perché<br />

ero contro di lui – racconta - anche se<br />

compravo il biglietto. Prima andavo<br />

in curva, ora mi godo la tribuna. Questa<br />

è stata una stagione di alti e bassi;<br />

credo che non ce la faremo ad andare<br />

in Champions... spero di sbagliarmi,<br />

ma la penso così. Sono affezionato al<br />

Franchi, ma purtroppo è obsoleto. Lo<br />

stadio nuovo va bene anche a Sesto,<br />

quello del Bayern Monaco è fuori <strong>dal</strong><br />

centro della città. Rimpiangere Pazzini?<br />

Troppo facile, ora”. Paolo ha l’abbonamento<br />

da ben 7 anni in Fiesole.<br />

Si defi nisce un po’ un cane sciolto,<br />

non facendo parte di nessun gruppo<br />

organizzato. “I Della Valle hanno<br />

investito molto, soprattutto su due<br />

giocatori, Vargas e Gilardino. Uno, i’<br />

Gila, li ha ripagati, l’altro ancora deve<br />

esplodere. L’anno prossimo – chiosa<br />

- manderei via parecchi giocatori per<br />

stare tra le prime quattro-cinque del<br />

campionato. Chi vorrei? Ivanovic e<br />

Diego, anche se sogno Messi. Jorgensen<br />

va premiato con il rinnovo, è<br />

un giocatore di cuore che si è anche in<br />

ruoli non suoi quando ce n’era biso-<br />

<strong>Le</strong> barriere<br />

da abbattere<br />

gno. <strong>Il</strong> Pazzo? È’ uno dei migliori attaccanti<br />

italiani, anche se l’ho sempre<br />

criticato”. Alessandro va allo stadio<br />

<strong>dal</strong> ‘75. “E’ un’annata al di sotto delle<br />

aspettative, con tutti i giocatori che<br />

sono arrivati in estate – commenta -<br />

che cambiamenti farei? La Fiorentina<br />

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Chissà se Firenze avrà mai uno stamento delle barriere che separano gli<br />

dio nuovo. Nell’attesa - a dire il vero spettatori <strong>dal</strong> campo di gioco. Come<br />

neanche tanto trepidante - di saper- si vede già in molti stadi europei, a<br />

lo, pensiamo a cosa abbiamo a dispo- partire <strong>dal</strong>l’ex-hooligana Inghilterra,<br />

sizione adesso. Lo stadio comunale e come si dovrebbe vedere - salvo<br />

oggi intitolato ad Artemio Franchi, imprevisti - allo stadio Olimpico di<br />

progettato da Pier Luigi Nervi nel Roma in occasione della prossima<br />

1929, fu costruito tra il 1930 e il 1932. finale di Champions <strong>Le</strong>ague. Senza<br />

A conferma dei corsi e ricorsi storici, per forza scadere nella retorica, sono<br />

allora si discuteva sulla localizzazio- tante le barriere da abbattere nello<br />

ne: alle Cascine o alle Cure? Alla sport. A cominciare <strong>dal</strong> basso, dai<br />

fine si optò per la capiente area della campi di periferia, <strong>dal</strong>le miriadi di<br />

Piazza d’Armi, dedicata a Marte, dio società sportive che stanno assumen-<br />

della guerra. C’era anche la pista di do sempre <strong>più</strong> un ruolo fondamenta-<br />

atletica, sacrificata nel 1990 quando le come nuovi centri di aggregazione<br />

lo stadio fu ritoccato per ospitare sociale e palestre di vita per bambi-<br />

quattro gare dei campionati del monni e adolescenti. E’ in queste realtà<br />

do. Da allora nessun altro interven- che va fatto lo sforzo maggiore per<br />

to, nel rispetto della sacralità del mo- diffondere valori di solidarietà, di<br />

numento nazionale, se si escludono onestà e correttezza, di fair-play, di<br />

quelli, esterni, imposti <strong>dal</strong> decreto sportività. Perché non serve applau-<br />

anti-violenza del 2007: i tornelli e la dire il “terzo tempo” dei campioni<br />

recinzione metallica di pre-filtrag- sul tappeto rosso se i nostri giovani<br />

gio, orrendo scempio “regalato” alla campioni crescono sull’onda della<br />

già tartassata popolazione residente. competitività esasperata e sulla spin-<br />

Guardando al futuro, è desiderabile ta di genitori-ultrà al di là della rete<br />

una manovra al contrario: l’abbatti- che circonda il campo di gioco.<br />

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avrebbe bisogno di una persona di<br />

immagine, a livello dirigenziale, che<br />

ci metta la faccia, tipo Antognoni. Lo<br />

stadio? <strong>Il</strong> Franchi è antico, è stato costruito<br />

durante il periodo fascista, sarebbe<br />

da rimodernare. Sennò meglio<br />

costruirne uno nuovo”.<br />

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40 Aprile 2009<br />

sport<br />

VIAGGIO NEL PALLONE. Ottava tappa del tour de <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong> tra i club sportivi di casa nostra<br />

Cattolica Virtus, la maglia che non ti scordi<br />

Lorenzo Mossani<br />

Nel 1957 Don Mario Alberto<br />

Lupori fondò una delle <strong>più</strong><br />

gloriose società sportive<br />

d’Italia: la San Michele<br />

Cattolica Virtus. In breve tempo, la polisportiva<br />

divenne un importante centro<br />

di aggregazione per migliaia di giovani.<br />

Negli ultimi anni la San Michele, oggi<br />

guidata da don Massimiliano Gabbricci,<br />

ha anche curato la formazione religiosa<br />

dei ragazzi impegnati nel gioco del<br />

calcio e delle ragazze della pallavolo<br />

femminile. Ma è soprattutto nel calcio<br />

che la Cattolica Virtus è sempre stata<br />

una delle maggiori “sforna talenti” in<br />

città, riuscendo a vincere titoli nazionali<br />

e regionali: l’ultimo in ordine di tempo<br />

la Coppa Toscana categoria Allievi nella<br />

passata stagione, in finale contro lo Sporting<br />

Arno. Ma le coppe in bacheca non<br />

sono il solo vanto della società. <strong>Il</strong> sogno<br />

è quello di regalare al calcio professionistico<br />

giovani stelle. Non è sempre stata<br />

solo utopia. Alcuni esempi? <strong>Il</strong> campione<br />

del mondo 1982 Paolo Rossi e il nazionale<br />

Andrea Barzagli. Tutt’oggi, a ogni<br />

partita disputata in casa sono presenti osservatori<br />

di tutte le “big” d’Italia. I “senatori”<br />

della gloriosa società fiorentina<br />

ammettono, infatti, che negli ultimi dieci<br />

anni il livello del calcio giovanile made<br />

in Italy, soprattutto da un punto di vista<br />

tecnico, si è abbassato, rendendo molto<br />

<strong>più</strong> difficile un ricambio generazionale.<br />

Altra differenza con gli anni ’80 e i primissimi<br />

anni ’90 è semplice: c’è molto<br />

In campo con la Cattolica Virtus<br />

<strong>più</strong> abbandono in età giovanile di allievi<br />

che non hanno nel calcio un futuro remunerativo.<br />

E’ proprio per questo che<br />

la San Michele Cattolica Virtus cerca,<br />

oltre che far crescere i propri atleti da un<br />

punto di vista educativo e spirituale, di<br />

selezionare i ragazzi che possano avere<br />

una prospettiva, soprattutto <strong>dal</strong>la Seconda<br />

Divisione fino alla Serie A. Ormai<br />

in Serie D o in Eccellenza gli stipendi<br />

dei calciatori non sono tali da permettere<br />

una sopravvivenza in una società<br />

sempre <strong>più</strong> ai margini della povertà.<br />

Senza offrire illusioni o posti di lavoro,<br />

la Cattolica ha come obiettivo i primi<br />

posti dagli Esordienti fino agli Juniores,<br />

grazie all’ausilio del ds Marco Marchi e<br />

di esperti dirigenti che forniscono ai propri<br />

tecnici, tutti qualificati, un organico<br />

di prima scelta. Un altro vanto per tutte<br />

le persone che sono vicine all’ambiente<br />

della San Michele è che la prima squadra<br />

è composta da ragazzi e da uomini<br />

che indossano da sempre, o quasi, la maglia<br />

giallorossa, maglia che per qualsiasi<br />

giocatore è un ricordo indelebile.<br />

PROGETTO 1.000 TETTI<br />

FOTOVOLTAICI<br />

azzerare il costo dell’energia elettrica oggi e’ possibile<br />

grazie al Conto Energia e al progetto 1000 Tetti<br />

LA ATI costituita da Solgenera s.r.l. del<br />

GRUPPO CONSIAG S.p.A. da Empower<br />

Energy Group S.r.l. e Columbus S.r.l.,<br />

intende realizzare un progetto volto a<br />

promuovere la diffusione di impianti fotovoltaici<br />

in Toscana. <strong>Il</strong> progetto prevede<br />

l’installazione di 1.000 sistemi fotovoltaici,<br />

ciascuno con potenza nominale pari a 3<br />

kWp (sufficiente a garantire il fabbisogno<br />

energetico domestico medio di una<br />

famiglia), nel territorio di ciascuna<br />

provincia della Toscana, con assegnazione<br />

a ciascun Comune di una quota di<br />

ripartizione.<br />

Ogni singolo impianto usufruirà degli<br />

incentivi sull’energia elettrica prodotta<br />

attraverso il meccanismo del “Conto Energia” disciplinato <strong>dal</strong> DM 19/02/2007 e dunque messi a disposizione <strong>dal</strong>lo<br />

Stato italiano.<br />

Chiunque possegga un edificio con caratteristiche tali da consentire l’installazione di un impianto con potenza<br />

nominale pari a 3 kWp grazie all’ATI e agli incentivi messi a disposizione <strong>dal</strong>la normativa del nostro Paese ed<br />

inoltrando una specifica domanda alla ATI, potrà partecipare alla selezione e e rendere possibile il sogno di non<br />

pagare <strong>più</strong> le bolltte per l’energia elettrica. Sarà la ATI ad occuparsi dell’intero progetto: dai sopralluoghi necessari,<br />

alla realizzazione ed installazione degli impianti; dai collaudi previsti <strong>dal</strong>la legge, a tutte le attività necessarie<br />

all’attivazione degli incentivi previsti <strong>dal</strong> Conto Energia.<br />

<strong>Il</strong> progetto sarà realizzato con la collaborazione delle Amministrazioni Locali interessate, l’Assessorato all’Ambiente<br />

del Comune di Firenze, le Province ed i Comuni aderenti all’iniziativa, le Associazioni di categoria.<br />

la partecipazione al progetto prevede l’invio di una domanda di adesione da compilarsi attraverso un modulo fornito<br />

<strong>dal</strong>la ATI. Successivamente all’ammissione alla selezione sarà verificata la presenza di tutti i requisiti richiesti per<br />

l’installazione dell’impianto.<br />

PER INFORMAZIONI:<br />

CELL. 328.0882340<br />

TEL. 055.2280921<br />

www.consiag.it - www.columbusenergia.it - www.empowerenergygroup.it<br />

info@1000tettifotovoltaicifirenze.it - Solgenera S.r.l.- info@empowerenergygroup.it<br />

1023707<br />

L’INTERVISTA. Parla il direttore sportivo Piccardi<br />

Canottieri Firenze,<br />

75 anni di successi<br />

Arno d’argento risplende<br />

L’ il firmamento. E’ proprio<br />

così, perché solo di stelle - nel<br />

caso della Canottieri Comunali<br />

Firenze - si può parlare. Tanti<br />

successi e molte ambizioni anche<br />

per il futuro. <strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong> ha chiesto<br />

al direttore sportivo Alessandro<br />

Piccardi quali sono i segreti<br />

di così tanti successi.<br />

Senza considerare l’olimpionica<br />

Stefania Cicali, prodotto del<br />

vostro vivaio, quali sono stati i<br />

risultati della vostra stagione<br />

agonistica?<br />

Direi che è andata sopra ogni<br />

aspettativa. La nostra società ha<br />

chiuso infatti il 2008 con un verdetto<br />

ufficiale di grande prestigio:<br />

siamo stati la terza società italiana<br />

di canoa. Nella classifica finale<br />

la società biancorossa è preceduta<br />

solo <strong>dal</strong>l’Idroscalo Club con<br />

12513,5 punti e, di pochissimo,<br />

<strong>dal</strong>la Canoa San Giorgio con<br />

9854, contro i nostri 9533,8.<br />

Dopo un 2008 così avete già iniziato<br />

il 2009 conquistando titoli<br />

su titoli. Quali sono gli obiettivi<br />

<strong>più</strong> importanti?<br />

Nella canoa olimpica allenata da<br />

Marco Guazzini abbiamo grandi<br />

ambizioni con Susanna Cicali,<br />

sorellina di Stefania, che a ritmo<br />

di pagaiate sta ripercorrendo i<br />

successi avuti <strong>dal</strong>la sorella. Nel<br />

mese di luglio sarà sempre impegnata<br />

con la Nazionale nella<br />

categoria Juniores. La speranza è<br />

di riuscire a portare qualche piazzamento<br />

importante agli Europei<br />

e ai Mondiali.<br />

Mentre nelle altre discipline?<br />

Nella canoa fluviale allenata da<br />

Niccolò Pandolfini abbiamo in<br />

partenza diverse certezze: i fratelli<br />

Fianchisti nel K1, Ricardo<br />

Tonini nel C1, tutti categoria Senior,<br />

e tanti giovani che stanno<br />

crescendo e cercando di raggiungere<br />

il livello dei nostri atleti <strong>più</strong><br />

forti. Nella canoa polo, allenata<br />

da Massimiliano Sizzi, cerchiamo<br />

di puntare ai play-off, abbiamo<br />

lavorato molto in questi mesi<br />

per allestire una formazione che<br />

possa raggiungere i vertici della<br />

classifica, iscrivendo inoltre altre<br />

tre formazioni ai campionati di<br />

Serie B, Under 21 e Juniores allenate<br />

da Massimo Chiti. Anche<br />

in questa disciplina siamo sicuramente<br />

una solida realtà.<br />

Capitolo a parte sono il dragonboat,<br />

la canoa polinesiana e<br />

il podismo, altre attività svolte<br />

<strong>dal</strong>la Canottieri Comunali...<br />

Nel dragonboat siamo ormai un<br />

punto di riferimento in Europa,<br />

tanto che in Francia hanno chiesto<br />

il nostro aiuto per importare<br />

questa disciplina come in altre<br />

città italiane. La canoa polinesiana<br />

e il podismo sono portati avanti<br />

con entusiasmo dai nostri soci<br />

e sono un vanto per una società<br />

con sempre <strong>più</strong> energia e voglia<br />

di fare.<br />

Quest’anno festeggiate i settantacinque<br />

anni <strong>dal</strong>la vostra<br />

nascita, quali saranno le iniziative?<br />

Inutile elencarle tutte, siamo<br />

rientrati nel pre-ingresso delle<br />

società centenarie e stiamo organizzando<br />

gare e manifestazioni<br />

per tutte le categorie. Vogliamo<br />

onorare questa stagione nel migliore<br />

dei modi, non lasciando<br />

niente al caso.<br />

/L.M.


sport 41<br />

CICLISMO. L’edizione speciale della gara toccherà anche Firenze<br />

IL PERSONAGGIO. L’atleta alla sua sesta partecipazione<br />

Cento anni di Giro: un secolo in rosa Scarselli guida i fiorentini<br />

Per celebrare<br />

l’anniversario<br />

saranno ricordati<br />

i campioni che ne<br />

hanno scritto la<br />

storia: la 13esima<br />

tappa dedicata<br />

a Gino Bartali<br />

Ivana Vita<br />

<strong>Il</strong> Giro d’Italia compie 100<br />

anni. <strong>Il</strong> 9 maggio, la corsa rosa<br />

ripartirà <strong>dal</strong> Lido di Venezia<br />

marcando le strade italiane<br />

per un totale di 3.395,5 chilometri.<br />

Un giro che si annuncia scoppiettante<br />

per la presenza di molti<br />

“big” del ciclismo: oltre al giovane<br />

madrileno, vincitore del giro 2008,<br />

Alberto Contador, le collaudate star<br />

Sastre, Evans e Menchov tra gli<br />

stranieri e Garzelli, Simoni, Cunego,<br />

Di Luca, Basso e Petacchi tra<br />

gli italiani. Anche se la grande stella<br />

del centenario pare essere Lance<br />

Armstrong, che correrà al Giro per<br />

la prima volta nella sua carriera alla<br />

ricerca di conferme dopo il rientro<br />

nel mondo delle competizioni. Un<br />

tracciato adatto a tutti e quindi imprevedibile,<br />

che sarà il palcoscenico<br />

ideale per un’edizione spettacolare:<br />

le Alpi arrivano dopo soli quattro<br />

giorni, uno sconfinamento in Austria<br />

e uno in Francia e la conclusione del<br />

31 maggio a Roma avverrà con una<br />

crono individuale. Per celebrare il<br />

Centenario, il Giro d’Italia 2009<br />

ricorderà i grandi campioni che ne<br />

hanno scritto i capitoli <strong>più</strong> belli: la<br />

13esima tappa, 150 chilometri tra<br />

Lido di Camaiore e Firenze, sarà dedicata<br />

a Gino Bartali, il campione di<br />

Ponte a Ema che ha segnato la storia<br />

del nostro paese <strong>dal</strong>la fine degli anni<br />

‘30 ai primi anni ‘50. Lambirà tutte<br />

le città fondatrici del 1909, avrà un<br />

inno inedito e un logo speciale dedicato<br />

ai 100 anni. In <strong>più</strong> una maglia<br />

rosa rivisitata eccezionalmente da<br />

Dolce & Gabbana e una mascotte<br />

particolare, Girbecco lo Stambec-<br />

co, animale simbolo di caparbietà,<br />

forza e onestà, doti che serviranno<br />

ai protagonisti della corsa <strong>più</strong> amata<br />

dagli italiani. La città di Firenze corre<br />

con il fiorentino <strong>Le</strong>onardo Scarselli<br />

e Dario David Cioni, nato in Inghilterra<br />

ma residente sulle colline<br />

di Montelupo Fiorentino, entrambi<br />

corridori della neoformazione italoucraina<br />

della Isd, che vanta come<br />

consulente tecnico e d’immagine il<br />

campione Mario Cipollini. Questa<br />

edizione, che raccoglie l’esperienza<br />

di un secolo in rosa, vuole essere<br />

all’insegna di un ciclismo che promuova<br />

i valori di eticità e qualità nel<br />

rispetto della tradizione, ma che allo<br />

stesso tempo sia attuale e guardi al<br />

futuro della disciplina. Nel 1909 il<br />

vincitore fu Luigi Ganna: chi sarà<br />

quello del 2009?<br />

INES 42 anni, straniera ma in Italia già da molti anni. La vita non è stata generosa con me ma voglio tornare a<br />

sorridere, a ballare, a essere felice con un uomo buono, comprensivo ma soprattutto allegro.<br />

ADELE 63 enne, nonostante sia rimasta vedova ho comunque reagito alla vita. Mi occupo a tempo pieno del mio<br />

nipotino ma non tralascio tantissimi altri interessi quali il teatro, la lettura e i tornei di carte. Mi piace molto<br />

viaggiare, ballare e vorrei trovare un compagno giovanile e allegro con il quale condividere momenti splendidi.<br />

ELIA 26 enne. Sono simpatico, solare, giocoso, amo molto lo sport, i cavalli e trascorrere il tempo libero all’aria<br />

aperta. Ma allo stesso tempo guardo avanti, alla famiglia che voglio per me, alla ragazza che vorrà condividere con<br />

me questo progetto entusiasmante.<br />

AMEDEO 45enne, sono un concertista, la musica ha accompagnato la mia vita fin da bambino e mi ha preso cosi<br />

tanto da farmi tralasciare altri valori importanti che adesso voglio ritrovare insieme a te! Ti cerco carina, nubile e<br />

soprattutto disposta a condividere i valori di una vera famiglia.<br />

ANTONELLA 38enne nubile, impiegata; sono una ragazza riflessiva e divertente. Vorrei finalmente<br />

conoscere qualcuno che desideri cambiare la propria vita in meglio. Da soli si riesce a vivere ma in due si<br />

può toccare il cielo con un dito.<br />

FRANCESCA bella 40enne, separata. Sono mora, con la pelle ambrata. Cerco un uomo non fumatore,<br />

interessato ad una conoscenza non superficiale. So essere coinvolgente e passionale.<br />

LUCIA 42enne. Libera professionista, mamma single. Cerco un uomo passionale e divertente che sappia<br />

rendermi felice.<br />

MARTA 46anni, laureata, educata e di classe. Sensibile e dolce, odio le bugie e l’ipocrisia. Cerco una<br />

anima gemella per costruire un percorso insieme.<br />

ALESSANDRA 47enne, particolarmente sensibile ma <strong>dal</strong> carattere estremamente forte. Amo cercare nelle<br />

persone e cose la semplicità, pur essendo io, una donna ambiziosa. Mi ritengo di bella presenza. Cerco<br />

un uomo come me, distinto, di bella presenza, esigente, ma profondamente legato ai principi morali e alla<br />

famiglia.<br />

BARBARA 51enne vedova. Ho trascorso tanti anni in solitudine, ora cerco un compagno: curato, a modo,<br />

anche con figli, semplice, libero e come me amante del ballo.<br />

ARIANNA 55 anni, begl’occhi verdi, mora, affettuosa, dolce, sensibile, “impiegata”, cerco compagno<br />

intelligente, romantico, sensibile che ami la famiglia.<br />

TATIANA 58enne. Non sono italiana ma vivo in questa bellissima regione che è la Toscana già da tanti<br />

anni, nella mia terra ho lasciato tutto, specialmente i miei affetti <strong>più</strong> cari, e <strong>dal</strong> momento che sono qui<br />

vorrei ricominciare tutto da capo. Se ci sei e sei disposto ad accompagnarmi in questo strano ed<br />

entusiasmante viaggio, chiamami!<br />

ROSITA 64enne. Ho vissuto intensamente la mia vita, ora sono in pensione e cerco un uomo per<br />

condividere il tempo libero, che sia allegro e ottimista.<br />

alla conquista della corsa<br />

orrerà al Giro d’Italia per la se-<br />

Csta volta il fiorentino <strong>Le</strong>onardo<br />

Scarselli, classe 1975, professionista<br />

<strong>dal</strong> 2000: abbiamo chiesto a lui cosa<br />

significhi prendere parte alla corsa a<br />

tappe <strong>più</strong> amata dagli appassionati del<br />

ciclismo.<br />

Debutto della Isd al giro: come si trova<br />

nella sua nuova squadra?<br />

Bene, è una squadra piccola, appena<br />

nata, ma ben organizzata e con tanta<br />

voglia di crescere.<br />

Cosa significa per un corridore prendere<br />

parte al Giro d’Italia?<br />

<strong>Il</strong> Giro, per un italiano, è la manifestazione<br />

<strong>più</strong> importante dell’anno, richiama<br />

tanta gente. Ci sono altre corse<br />

belle come la Milano–Sanremo, il Giro<br />

di Lombardia, ma non hanno lo stesso<br />

fascino. La gente associa il ciclismo al<br />

Giro d’Italia.<br />

La tappa fiorentina sarà dedicata a<br />

Gino Bartali: come la vive?<br />

Noi toscani abbiamo avuto la fortuna<br />

di ammirare un ciclista eccellente che è<br />

il simbolo stesso di questo sport. Non<br />

possiamo che esserne fieri. Peccato che<br />

si tratti di una tappa tutta in pianura,<br />

quindi si prospetta un arrivo in volata.<br />

Fosse stata una tappa intermedia si poteva<br />

aspirare a qualcosa di diverso. Io<br />

cercherò di affiancare la mia squadra<br />

affinché si possa arrivare a una vittoria.<br />

Mario Cipollini è il consulente tecnico<br />

e d’immagine della Isd: una<br />

garanzia?<br />

Mario è un grandissimo campione, con<br />

lui ovunque vai trovi le porte aperte. E’<br />

un onore averlo come uomo immagine<br />

e come presenza all’interno della squa-<br />

<strong>Le</strong>onardo Scarselli<br />

dra. E’ molto importante perché anche<br />

se la nostra è una squadra piccola, lui ha<br />

creduto in un progetto che ha ambizioni<br />

ben <strong>più</strong> ampie.<br />

C’è qualcosa che deve cambiare nel<br />

mondo del ciclismo?<br />

Al contrario di quanto si dice, nel ciclismo<br />

è già cambiato tanto, solo che<br />

è uno sport popolare che ha meno aiuti<br />

economici e politici di altri ed è stato<br />

fin troppo facile prenderlo di mira. Fino<br />

al 1995 sembrava uno sport pulito, poi<br />

siamo stati noi ciclisti a chiedere maggiori<br />

controlli e lì è scoppiata una bomba.<br />

Certo, è vero che abbiamo sbagliato<br />

tanto in questi anni ed è giusto che chi<br />

sbaglia sia punito, ma si è arrivati a una<br />

situazione paradossale. Adesso abbiamo<br />

la reperibilità a casa 24 ore su 24,<br />

neanche i carcerati, e se salti tre controlli<br />

prendi una squalifica. Comunque<br />

molto è stato fatto e, se oggi avessi un<br />

figlio, non avrei alcun problema a farlo<br />

correre in bici.<br />

/I.V.<br />

GIAMPAOLO 27enne. Sono un ragazzo simpatico, allegro e altruista, realizzato professionalmente. Cerco una<br />

ragazza giovane simpatica e intelligente che creda nei veri valori e che sia disposta a costruire un rapporto<br />

basato sulla fiducia reciproca.<br />

ALESSANDRO 34enne celibe, buon carattere, aspetto piacevole, molto serio e riservato, affettivamente<br />

maturo, conoscerebbe buona presenza, minuta, carattere dolce, seriamente motivata.<br />

LEONARDO Ho 35 anni anche se ne dimostro meno, sono un ragazzo sportivo e estroverso. Dopo un lungo<br />

fidanzamento mi sono trovato da solo, ma vorrei ricominciare proprio da te e con te, semplice, carina ma<br />

soprattutto allegra e coinvolgente! Ti aspetto!<br />

FABIO 40enne. Dopo una lunga relazione voglio ricominciare da un rapporto romantico e appagante con una<br />

ragazza che ami il mare, il cinema, la letteratura.<br />

MARIO 45enne, architetto. So che esistono le donne intelligenti, le donne serie, so che l’amore trionfa sempre!<br />

L’anno prossimo non voglio andare al cinema da solo la sera di S. Valentino, voglio una donna per condividere tutto!<br />

FABRIZIO 50 anni. Sarei il classico uomo da sposare ma non ho ancora trovato una ragazza che stia al mio<br />

fianco. Ho tanto da dare e vorrei tanto ricevere. Cerco una ragazza dolce, che condivida valori ed interessi.<br />

Vorrei costruire un rapporto solido e arrivare a qualcosa di veramente importante.<br />

MI CHIAMO ALESSANDRO mi ritengo un uomo carismatico e passionale. Ho 54anni, sono un imprenditore<br />

di bella presenza. Non fumatore. Cerco una Signora massimo 50enne.<br />

ANTONIO medico 59enne. Sono una persona solare, allegra e comunicativa, e questo mi aiuta molto nel mio<br />

lavoro, che amo. Ma c’è un vuoto nella mia vita che vorrei che tu riempissi, portando nelle mie giornate quel<br />

calore che solo una DONNA sa dare.<br />

ALFIO 72 anni. Sono un uomo del sud, radicato un po’ alle mie origini e anche al senso della famiglia. La<br />

perdita di mia moglie mi ha colto di sorpresa, ma io non ci sto a stare da solo! Credo, anzi so di sicuro, di<br />

avere molte qualità e soprattutto tanto affetto da dare ad una donna che come me si sia ritrovata da sola e<br />

soprattutto non abbia voglia di affrontare il futuro in solitudine. 992584


42 Aprile 2009<br />

Inviaci le tue lettere a<br />

redazione@<br />

ilreporter.it<br />

<strong>Le</strong>ttere e segnalazioni:<br />

tutto su www.ilreporter.it<br />

<strong>Le</strong>ttere, segnalazioni, proposte, ma anche<br />

veri e propri articoli scritti dai lettori.<br />

Tutto questo ed altro ancora sul portale<br />

www.ilreporter.it. Tutte le lettere che non<br />

trovano spazio in queste pagine saranno<br />

pubblicate sul sito. E poi spazio ai<br />

commenti e alle vostre opinioni<br />

QUEI PASSAGGI<br />

PEDONALI MAI APERTI<br />

Io abito a Rovezzano, un quartiere di Firenze<br />

Sud, e vi scrivo per segnalare un malfunzionamento<br />

della via pedonale sul viale Generale<br />

Dalla Chiesa (se di malfunzionamento si può<br />

parlare). Sul lato destro della palestra Virgin e su<br />

quello sinistro del ristorante Otel ci sono due<br />

bellissimi passaggi pedonali con tanto di accesso<br />

per gli invalidi (premetto che io sono invalido)<br />

per arrivare al parco lungo l’Arno. Peccato<br />

che sono chiusi. Costruiti circa 4 anni fa non<br />

sono mai stati aperti (il presidente del quartiere<br />

mi ha fatto sapere che possono venire aperti<br />

solo durante le gare di pesca!!!). Chi vuole andare<br />

al parco lungo l’Arno deve fare un giro molto<br />

<strong>più</strong> lungo (nel mio caso devo prendere l’auto).<br />

Sarebbe auspicabile che visti i soldi spesi per le<br />

opere, le stesse fossero fruibili di giorno a tutti<br />

gli abitanti del quartiere. Ringrazio per l’attenzione<br />

sperando in un eco alla mia richiesta.<br />

Cordiali saluti,<br />

Vanni Milli<br />

TAVOLINI E DIRITTI<br />

Ricominciamo con i tavolini per via Borgo San<br />

Lorenzo e a noi abitanti sta anche bene se però<br />

saranno salvaguardati i nostri diritti e cioè:<br />

1) che la sera si possa entrare con la macchina<br />

per caricare e scaricare come stabilito <strong>dal</strong>le<br />

leggi del comune e confermato <strong>dal</strong> cartello<br />

all’inizio della strada.<br />

2) I tavolini siano messi a debita distanza per<br />

non ostacolare in alcun momento il passaggio<br />

di mezzi di soccorso.<br />

3) I ristoranti rispettino gli orari di chiusura e<br />

scoraggino gli schiamazzi notturni considerando<br />

che nella strada ci sono molti abitanti<br />

non solo turisti che si vogliono divertire<br />

<strong>Le</strong>ttera firmata<br />

QUANDO ATTRAVERSARE LA STRADA<br />

DIVENTA UN PROBLEMA<br />

Gentile Direttore,<br />

noi di via di Scandicci, da anni, abbiamo segnalato<br />

un gravissimo problema riguardante<br />

l’attraversamento pedonale, di fronte alla croce<br />

lignea della chiesa di San Paolo a Soffiano.<br />

In sostanza in questo punto si è costretti a<br />

stare in equilibrio in circa cm. 40 di spazio su<br />

una sorta di marciapiedino (che non può es-<br />

Nido d’infanzia 6 mesi / 3 anni<br />

Centro per la cultura<br />

Dell’infanzia<br />

viale a.volta, 72 - via g.cavalcanti, 4 firenze<br />

sere chiamato tale), tra bus ed auto che sfrecciano<br />

(immaginate i motociclisti) in spregio<br />

della incolumità e della vita altrui. Abbiamo<br />

coinvolto: l’URP-Quartere 4 (Limonaia)- Dott.<br />

Giuseppe D’Eugenio, il Comando Vigili Urbani-P.M.<br />

Isolotto-<strong>Le</strong>gnaia, Città Sicura con Conferma<br />

Registrazione Caso Utenti (conclamata<br />

ed accertata estrema pericolosità incolumità<br />

utenza), caso estremamente pericoloso a<br />

cui è stato attribuito il numero 080403-1051-<br />

31877-09, la Nazione di Firenze, presa d’atto<br />

per la presa in carico <strong>dal</strong>la SAS (Società- Comune<br />

di Firenze per la Gestione Integrata dei<br />

servizi di Mobilità Urbana..). Chiedevamo un<br />

parapetto bianco/rosso per mettere in sicurezza<br />

almeno i bambini. Ci si è limitati solo ad<br />

una ripennellatura deludente...e ancor peggio!<br />

Siamo stanchi di avere paura nell’attesa<br />

di attraversare la strada, appoggiati al muro,<br />

stringendo i nostri bambini mentre le auto<br />

ci sfiorano sempre <strong>più</strong> veloci, incuranti della<br />

nostra difficoltà, da gente priva di senso<br />

civico! Siamo stanchi di doverci affidare alla<br />

fortuna ogni volta che si percorre quel pericolosissimo<br />

marciapiede (se così può definirsi),<br />

costretti a mettere i piedi sull’asfalto, col<br />

rischio di essere urtati da auto guidate a gran<br />

velocità senza il minimo rispetto per i pedoni.<br />

Mettono, talvolta, gli autovelox in punti<br />

meno pericolosi del nostro, argomentando<br />

l’incidenza degli infortuni... ma allora dov’è<br />

andata a finire la prevenzione?!.<strong>Il</strong> 18.02.2009<br />

è stato depositato, all’Ufficio-Comando Vigili<br />

Urbani N.O.T.-Isolotto-<strong>Le</strong>gnaia-Quartiere 4,<br />

l’insieme della richiesta di installazione autovelox<br />

con gli Allegati delle firme dei cittadini,<br />

stanchi di questo lassismo a spregio dei cittadini<br />

che pagano profumatamente le tasse a<br />

fronte di un menefreghismo che ci spinge a<br />

ricorrere al Vostro risaputo e civico interessamento<br />

per il buon funzionamento del nostro<br />

quartiere. Ancor prima, ossia il 03.02.2009, è<br />

stata depositata altrettanta richiesta, in abbinamento<br />

alla installazione autovelox, anche<br />

della ringhiera protettiva bianco/rossa. Ci<br />

rispondono che ci passa il 118, ma il 118 ne<br />

è dispensato proprio perché è la tutela del<br />

iscrizioni anno<br />

educativo 2009 - 2010<br />

<strong>Il</strong> nido d’infanzia Barbapapà accoglie bambini/e da 6 mesi a 3<br />

anni di età. L’ambiente, completamente ristrutturato con materiali,<br />

arredi e pitture ecocompatibili, è aperto <strong>dal</strong> lunedì al venerdì<br />

<strong>dal</strong>le ore 7.30 alle ore 18.30 (è possibile, su richiesta, prolungare<br />

l’orario fino alle 19.00) e il sabato <strong>dal</strong>le 09.00 alle 13.00. Gli ambienti<br />

sono ampi e luminosi e si affacciano su un grande giardino<br />

e una corte interna. L’asilo organizza laboratori, atelier e incon-<br />

tri a tema sull’infanzia sull’infanziaa con la partecipazione di professionisti al-<br />

tamente qualificati. Sono inoltre previsti pomeriggi di gioco per<br />

bambini <strong>più</strong> grandi. La cucina interna prepara quotidianamente<br />

il pranzo e le merende per i bambini con alimenti di origine biologica.<br />

L’asilo si avvale della presenza costante di un pediatra pediatraa ed uno<br />

psicologo di riferimento. <strong>Le</strong> iscrizioni sono aperte tutto l’anno.<br />

La struttura rimane aperta anche nei mesi di luglio e agosto agosto, con<br />

la possibilità di frequenza settimanale.<br />

per informazioni<br />

055.5535688 - 346.6608231<br />

www.asilobarbapapa.it<br />

info@asilobarbapapa.it<br />

cittadino e che tutto si può fare, basta metterci<br />

i dovuti cartelli di preavviso stra<strong>dal</strong>i!!..<br />

Sono ormai tre anni di lotta contro un muro<br />

di gomma che non ci saremmo mai aspettati<br />

da una Firenze che tuttavia amiamo e che ci<br />

teniamo stretta al cuore! Fate qualcosa! Grazie<br />

infinite.<br />

ANCORA A PROPOSITO<br />

DELLA CARTA FATA<br />

Sul numero di marzo, <strong>Reporter</strong> riporta la risposta<br />

quasi seccata dell’Ataf a proposito dell’abolizione<br />

della Carta Fata. La riduzione, dice l’Ataf<br />

“si basava sull’equazione del tutto ipotetica e<br />

demagogica: anziano uguale povero”. Rispondo<br />

che il fatto di essere anziano giustifica di<br />

per se un trattamento preferenziale. Esempio:<br />

musei, cinema ed altro. Nel caso Ataf, si deve<br />

in primis considerare che un ultra 75enne non<br />

si diverte a fare diverse corse al giorno e quindi<br />

usa l’autobus per lo stretto necessario. C’è un<br />

abbonamento studenti (per giovani) favorito (e<br />

studente non vuol dire povero) quindi ci poteva<br />

essere e rimanere un abbonamento favorito<br />

per i vecchi. Nel mio caso ho usato FATA sino al<br />

mese di novembre 2008 e quindi per tanti anni.<br />

Ora che ne ho 84 FATA non c’è <strong>più</strong> e la carta<br />

Mago è sparita sul nascere : è toccata a chi è arrivato<br />

prima. Pagare l’abbonamento ordinario<br />

di 350 euro per fare da 10 o se va bene 15 corse<br />

al mese solo per la comodità di non obliterare<br />

il biglietto è uno spreco anche per i non poveri.<br />

Quindi per me l’Ataf ha torto marcio.<br />

<strong>Le</strong>ttera firmata<br />

“LE MIE IDEE PER LE CASCINE”<br />

lettere<br />

Credo di non scoprire niente dicendo che <strong>Le</strong><br />

Cascine sono qualcosa di impagabile per Firenze<br />

e che se non ci fossero bisognerebbe<br />

inventarle, un po’ come Central Park per New<br />

York. E allora, se così è, perché non migliorarne<br />

la fruibilità per tutte le categorie di frequentatori:<br />

pedoni con e senza cani, mamme<br />

e nonni con carrozzine, podisti, pattinatori e<br />

ciclisti? Per esempio, si potrebbero identifica-


lettere<br />

930736<br />

invia la tua segnalazione<br />

alla nostra redazione<br />

redazione@ilreporter.it<br />

PERMESSI INVALIDI, LA PIAGA DELL’USO IMPROPRIO<br />

Trovo ridicolo leggere articoli e indagini nei confronti di persone che fanno uso improprio del tagliando<br />

invalidi pur essendo sani come pesci. Non sto a polemizzare sulle vetture, per le quali certe volte ci<br />

vuole l’ascensore per salirci dentro, figuriamo per un invalido. I commenti dei vigili da me interpellati?<br />

(a 50 metri da spazi per invalidi occupati da auto normali senza autorizzazione) “Non possiamo intervenire<br />

perché non autorizzati <strong>dal</strong> comando per quel tipo di situazione”. (Ma liberi i vigili di girare in coppia<br />

e fermarsi al bar a parlare di Juve o Milan). Mercato di Sant’Ambrogio, 10/15 posti occupati in maniera<br />

fissa da personaggi del mercato che con i loro banchi hanno bisogno dell’affettuosa presenza della<br />

loro auto. Non solo, se fai loro osservare che non hanno diritto di stare lì, ti mandano anche a quel paese<br />

e se si tenta di avvertire i vigili trovati nella strada accanto, li si trova impegnati in altre faccende. Io<br />

sono costretto a cercare posto oltre piazza Beccaria il <strong>più</strong> delle volte, o lasciarla lontana <strong>dal</strong> posto dove<br />

devo andare perché impossibilitato a fare sforzi, portare pesi e quanto altro. Dimenticavo 4 interventi al<br />

cuore, coronopatia cronica, cardiopatia ischemica, e ultimo il mese scorso intervento a cuore battente.<br />

Non voglio pietismi, ma auguro a questi signori arroganti e prepotenti di usare il permesso per invalidi<br />

perché gli è arrivata addosso la stessa patologia che ho io. Con i miei <strong>più</strong> sinceri auguri.<br />

<strong>Le</strong>ttera firmata<br />

Partendo col dire che il male (soprattutto quando si parla di patologie serie, come in questo caso) non andrebbe<br />

mai augurato a nessuno, è vero che quello dell’uso improprio dei permessi per invalidi è un problema<br />

che deve essere risolto. L’Italia, si sa, è il paese dei “furbetti”, e purtroppo ormai non stupisce <strong>più</strong> di tanto<br />

leggere di individui sorpresi a utilizzare un permesso non loro magari per parcheggiare il <strong>più</strong> vicino possibile<br />

allo stadio il giorno della partita o per entrare all’interno della Ztl e farsi un bel giro in centro. Sono tante,<br />

troppe le notizie di questo tipo che si leggono sui giornali, e che vedono “protagoniste” persone che sembrano<br />

proprio non fermarsi davanti a nulla, fino a utilizzare contrassegni di amici o perfino della madre morta.<br />

Comportamenti che si commentano da soli, e che non possono essere etichettati se non come vergognosi.<br />

Ma, probabilmente, “vergogna” è una parola non conosciuta da chi utilizza un permesso invalidi senza<br />

averne diritto. Scopo, come è facilmente intuibile, di questi permessi è quello di rendere (almeno un po’) la<br />

vita <strong>più</strong> facile a chi ne ha bisogno. Per questo, l’utilizzo “disinvolto” di questi permessi – per qualsiasi motivo<br />

– da parte di coloro a cui non sono destinati è un comportamento da condannare senza appello. Mesi fa,<br />

<strong>Il</strong> <strong>Reporter</strong> si era già occupato della questione, censurando il fenomeno dell’utilizzo improprio dei contrassegni<br />

per invalidi: ma, da allora, la cronaca cittadina ha mostrato come nuovi casi del genere non siano<br />

mancati. E se è vero che le forze dell’ordine hanno il dovere (compito peraltro a volte non facile) di controllare<br />

che comportamenti del genere non si ripetano, è altrettanto vero che non dovrebbe nemmeno essercene<br />

bisogno. L’idea di utilizzare un permesso per invalidi pur non essendolo non dovrebbe neanche sfiorare la<br />

testa di nessuno, e non è una questione di maggiore o minore sensibilità o di “leggerezza” da parte di chi,<br />

facendolo una volta, pensa in fondo di non far del male a nessuno. È una questione di civiltà.<br />

Marco Agnoletti<br />

re specifiche piste ciclabili (e pattinabili), in<br />

particolare sui viali Washington, dell’Indiano,<br />

del Pegaso e dell’Aeronautica, migliorando<br />

la convivenza fra i predetti ed eliminando, o<br />

quantomeno minimizzando, discussioni sui<br />

rispettivi diritti (non ho citato il viale Lincoln<br />

in quanto è talmente largo da ospitare agevolmente<br />

tutti e, data la presenza del mercato<br />

il martedì, non sarebbe probabilmente<br />

pratico dipingere del rosso-pistaciclabile una<br />

sua parte). Ci sarebbero anche altri aspetti da<br />

esaminare, come ad esempio l’utilizzo della<br />

passerella dell’Isolotto da parte delle moto,<br />

ma non voglio abusare dell’ospitalità e mi<br />

fermo qui, sperando di riuscire a sollevare un<br />

po’ d’interesse da parte dei settori competenti<br />

dell’amministrazione (a proposito, vi risulta<br />

che esista un indirizzo e-mail di quest’ultima<br />

alla quale il cittadino possa fare segnalazioni<br />

dirette?). Grazie dell’attenzione e complimenti<br />

per la rubrica.<br />

CIMITERO DI BROZZI,<br />

IL “CRATERE” NEL PARCHEGGIO<br />

Gentile Redazione,<br />

per ragioni non difficili da immaginare mi reco<br />

spesso al cimitero di Brozzi, in via di San Martino<br />

a Brozzi. Lascio abitualmente l’auto all’interno<br />

del grande parcheggio posto proprio di<br />

fronte all’ingresso del cimitero, per non ostacolare<br />

il traffico fermandomi lungo la strada. L’ingresso<br />

del parcheggio però è caratterizzato da<br />

parecchi mesi da un tombino sconnesso e da<br />

43<br />

un “cratere” che diventa sempre <strong>più</strong> profondo.<br />

Per quanto si possa procedere lentamente e<br />

con attenzione, è quasi impossibile non prendere<br />

l’uno o l’altro con una delle ruote. Capisco<br />

che in tempi di crisi, dovendo pensare ai<br />

costi della tramvia, non ci siano <strong>più</strong> soldi per<br />

riparare le buche, ma nel caso specifico, senza<br />

spendere un solo Euro si potrebbe lo stesso<br />

rimediare. Infatti, come appare sempre <strong>dal</strong>le<br />

foto, il passaggio è diviso in due parti da una<br />

colonnina di ferro a sostegno di una catena. Ebbene<br />

la catena è sempre abbassata <strong>dal</strong>la parte<br />

della buca ed è sempre alzata <strong>dal</strong>la parte con<br />

l’asfalto integro. Possibile? Proprio così! Troppo<br />

evidente per essere casuale. Forse invecchiando<br />

comincio a perdere qualche colpo, ma non<br />

riesco proprio a trovare una soluzione logica di<br />

questa scelta. C’è forse un tacito accordo con la<br />

lobby dei meccanici e dei carrozzieri? O forse<br />

la scelta è stata fatto proprio perché assolutamente<br />

illogica?<br />

Grazie, cordiali saluti<br />

Giovanni Garofalo<br />

L’AREA VERDE AL BUIO<br />

Da ben sei mesi l’area verde, con albereta e<br />

area per cani, tra via vecchia di Pozzolatico e<br />

via Cicognani è al buio. Abbiamo cercato inutilmente<br />

di contattare il Comune, il Quartiere<br />

3, per far presente questo disagio, ma sembra<br />

che l’area in questione sia di nessuno. Tante<br />

persone dopo le diciotto, in particolare signore<br />

con cani non si addentrano per paura e fanno<br />

anche bene visto i tempi che corrono. Possibile<br />

che tra tutti gli incaricati del quartiere nessuno<br />

possa interessarsi del caso, chiamando un elettricista?<br />

Forze dovremmo rivolgerci ai servizi<br />

segreti oppure aspettare che qualche male intenzionato<br />

approfitti del buio per fare del male<br />

a qualcuno? Siamo nel buio <strong>più</strong> totale, se esiste<br />

qualcuno che ci può aiutare, grazie.<br />

Distinti e preoccupati saluti,<br />

Franco Berti


44 Aprile 2009<br />

IN CUCINA. Con il primo caldo arrivano cibi leggeri e le “istruzioni” per l’uovo<br />

Stagione nuova, ricette nuove<br />

prile, anche la tavola si veste di primavera,<br />

Ail menu si arricchisce dei colori e dei sapori<br />

della bella stagione, ma soprattutto della leggerezza<br />

necessaria per affrontare le giornate <strong>più</strong><br />

lunghe e il caldo estivo in arrivo. In primavera<br />

inizia la depurazione del nostro corpo con i frutti<br />

che ci offre la bella stagione, dopo che in inverno<br />

i grassi e le calorie contenuti nei cibi son serviti<br />

per sopportare le temperature rigide. Mettiamo<br />

pure da parte le noci, le mandorle, le nespole e<br />

i cachi e andiamo a cercare le fragole, le ciliegie<br />

e le prime pesche. Quello che è interessante<br />

e di cui abbiamo bisogno sono poi i germogli e<br />

le insalatine fresche, ma anche alcuni formaggi,<br />

tipo il marzolino fatto con il latte delle pecore che<br />

hanno mangiato l’erba verde appena germogliata<br />

e ricca di clorofilla. A proposito di germogli ricordiamo<br />

i teneri e prelibati asparagi con la loro<br />

azione depurativa e diuretica. Poi c’è l’erba primaverile<br />

principe: il tarassaco, amarognola quasi<br />

sempre presentata cotta in tavola, è gradevolissi-<br />

Angelo Mazzi<br />

La fortezza<br />

delle idee e della creatività<br />

ma anche cruda, tagliata a listarelline e condita<br />

con un po’ di aceto di mele e olio extra vergine<br />

di oliva. Notevolissima anche qui la proprietà depurativa<br />

e drenante. Se depurarsi è la parola d’ordine<br />

è pur vero che l’uovo di Pasqua è sempre<br />

l’uovo di Pasqua. Quest’anno lo prepariamolo da<br />

soli con almeno tre vantaggi: il cioccolato lo scegliamo<br />

noi, così come la sorpresa e poi vedrete<br />

che anche il portafoglio ringrazierà.<br />

L’uovo è <strong>più</strong> buono<br />

se è fai da te<br />

Procurarsi gli appositi stampi per uova nei negozi<br />

specializzati, casalinghi o grandi magazzini<br />

ben forniti.<br />

Scegliere il cioccolato a piacimento, fondente o<br />

al latte, per una quantità indicativa di 500 grammi<br />

circa.<br />

Sciogliere il cioccolato a bagnomaria o nel microonde<br />

mescolando bene per assicurarsi che<br />

non rimangano grumi.<br />

Versarlo nello stampo <strong>dal</strong>la parte cava facendolo<br />

roteare in modo da foderarlo completamente<br />

con uno strato il <strong>più</strong> possibile omogeneo. Ripetere<br />

l’operazione per entrambe le metà dell’uovo<br />

Lasciare indurire per un paio d’ore in frigorifero<br />

e poi togliere le due metà premendo delicatamente<br />

dietro i due mezzi stampi. Inserire in una<br />

delle due parti la sorpresa avvolta in un sacchettino<br />

per alimenti.<br />

Con la lama di un coltello scaldato ammorbidire<br />

i bordi delle due metà e unire.<br />

Per la decorazione acquistare dei fiorellini di<br />

cialda, intingerli in un pochino di cioccolato<br />

sciolto da usare come collante.<br />

/Rubrica a cura di Sara Ghilardi<br />

con i consigli dello Chef Angelo Mazzi,<br />

Presidente Associazione Cuochi Fiorentini<br />

A Firenze <strong>dal</strong> 25 aprile al 3 maggio 2009 va in scena ART<br />

La Mostra mercato Internazionale dell’Artigianato.<br />

Quest’anno il ‘fatto a mano’ fa tendenza e l’handmade è un<br />

po’ l’ultima mania dei modaioli. Nella delicata congiuntura<br />

economica internazionale che stiamo vivendo si fa sempre<br />

<strong>più</strong> strada la ricerca di tutto quello che è ben fatto, con<br />

un occhio di riguardo per quelle opere di esperti artigiani<br />

in grado di garantire, come un tempo, durata e qualità. E<br />

mentre pullulano in libreria saggi sulle virtù del lavoro manuale<br />

scritti da illustri studiosi e sociologi italiani e stranieri,<br />

sempre <strong>più</strong> attuale e calzante è la celebre aff ermazione<br />

di Emanuel Kant” La mano è la fi nestra della mente”.<br />

A chi voglia lasciarsi trasportare <strong>dal</strong> fascino intramontabile<br />

e <strong>dal</strong>la seduzione del ‘fatto a mano’, l’appuntamento<br />

è <strong>dal</strong> 25 Aprile al 3 Maggio 2009 alla Fortezza da Basso<br />

di Firenze con ART – la Mostra Mercato Internazionale<br />

dell’Artigianato, giunta alla 73° edizione. La mostra sarà<br />

aperta al pubblico con il seguente orario: tutti i giorni<br />

<strong>dal</strong>le ore 10,00 alle ore 23,00 (ultimo giorno: chiusura<br />

alle ore 20,00).<br />

<strong>Le</strong> stelle della Maga Lula<br />

Ariete 20 marzo • 20 aprile<br />

Sul lavoro, questo sarà mese il delle novità. Inattese: potrebbe<br />

arrivare una proposta che vi coglierà alla sprovvista,<br />

e che scardinerà le vostre certezze, proponendovi<br />

di lasciare la cosiddetta “via vecchia per la nuova”. Tutto<br />

calmo sul fronte dell’amore: ma non sedetevi sugli allori,<br />

il partner richiede attenzioni costanti.<br />

Toro 21 aprile • 21 maggio<br />

Siete un po’ irascibili, tendete ad addossare al partner<br />

colpe che magari non ha. Forse è il caso di fare un bel<br />

respirone, e di pensare che in fondo non è tutto così<br />

nero. Sul lavoro invece la strada è in discesa, è il tempo<br />

della raccolta dopo una faticosa semina, e il portafoglio<br />

potrebbe gioirne.<br />

Gemelli 22 maggio • 21 giugno<br />

<strong>Il</strong> prossimo mese vi riserverà una vita sociale traboccante<br />

di spunti e occasioni, ma non è il caso di montarsi<br />

la testa per questo imprevisto exploit, per non rischiare<br />

di prendere abbagli. Sul lavoro, le “buone nuove” tanto<br />

attese dovranno aspettare ancora un pochino, ma siate<br />

fiduciosi: è questione di tempo.<br />

Cancro 22 giugno • 22 luglio<br />

Serenità, entusiasmo e passione: sono questi gli ingredienti<br />

del mese in corso, e per chi ha il cuore impegnato<br />

si prospetta un periodo decisamente sereno. I single<br />

dovranno invece portare pazienza. Sul lavoro tutto tace,<br />

e prosegue senza grandi scossoni lungo i binari della<br />

routine.<br />

<strong>Le</strong>one 23 luglio • 22 agosto<br />

Sarete molto pretenziosi, e questo sarà il mese dell’estrema<br />

pignoleria nel giudicare certi aspetti del carattere del<br />

partner: tutto normale, basta non esagerare e non chiedere<br />

troppo. Sul lavoro potrebbero arrivare svolte: vantaggiose<br />

per certi versi, assai impegnative per altri.<br />

Vergine 23 agosto • 22 settebre<br />

Ottimo momento per la vita di coppia, dove tutto scorre<br />

all’insegna della sintonia. I cuori in cerca di compagnia<br />

troveranno pane per i loro denti. Sul versante lavorativo<br />

si preannunciano giorni di grande impegno: non vi fate<br />

abbattere, ne vale la pena e arriverà il momento della<br />

ricompensa.<br />

terra e cielo<br />

Bilancia 23 settembre • 22 ottobre<br />

<strong>Il</strong> mese in corso si trascinerà dietro un carico di profondo<br />

scetticismo: siete in cerca di rassicurazioni ma, una volta<br />

ottenute, non vi bastano. E quindi è il caso di rilassarsi un<br />

pochino, e di tenere a freno le irrequietezze dell’anima.<br />

Sul lavoro ci sarà qualche imprevisto, ma sarete bravissimi<br />

a risolverli.<br />

Scorpione 23 ottobre • 22 novembre<br />

Non è il mese migliore per le faccende sentimentali. Ci<br />

sarà qualche scontro con il partner, e forse scegliere di<br />

stargli meno col fiato sul collo potrebbe essere la decisione<br />

migliore. Ottimo momento invece per la carriera, la<br />

strada è in discesa e potrebbe essere in arrivo qualche<br />

entrata decisamente interessante.<br />

Sagittario 23 novembre • 21 dicembre<br />

La primavera fa bene all’amore: a quello che c’è già, e a<br />

quello che deve ancora arrivare per i single, che questo<br />

mese avranno di che gioire. In campo professionale invece<br />

è il momento di mettere tutto in stand by ed aspettare<br />

tempi migliori, le uscite tendono ad essere <strong>più</strong> importanti<br />

delle entrate.<br />

Capricorno 22 dicembre • 20 gennaio<br />

<strong>Le</strong> stelle consigliano di iniziare a mettere in cantiere<br />

l’ipotesi di un passo in avanti, potrebbe essere l’ora di<br />

assecondare il partner nel suo desiderio di stabilizzazione.<br />

Sul lavoro ci sono stati momenti migliori: ma come<br />

sempre le cose sono destinate ad evolvere rapidamente<br />

in modo positivo.<br />

Acquario 21 gennaio • 19 aprile<br />

Sembra che in questo periodo le faccende di cuore non<br />

vi tocchino: ma in realtà, e lo sapete voi per primi, ci<br />

tenete molto e state solo temporeggiando. In campo<br />

professionale è l’ora delle responsabilità: occorre assumersele,<br />

e rendersi conto del fatto che stanno diventando<br />

importanti.<br />

Pesci 20 aprile • 19 marzo<br />

In amore, finalmente vi sentite compresi e la vita a due<br />

smette di darvi fastidiosi grattacapi. Anche per i cuori in<br />

cerca di capanne le cose non si mettono affatto male. Sul<br />

lavoro si prospetta un periodo di tranquillità, specialmente<br />

<strong>dal</strong> punto di vista relazionale: le acque si calmano e gli<br />

screzi diminuiscono.<br />

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Quest’anno, a quella che noi e i nostri “nonnini”<br />

ricordiamo <strong>più</strong> semplicemente come “La Mostra dell’Artigianato”,<br />

ci sarà anche la Fondazione Montedomini<br />

con i suoi prodotti griff ati 1476<br />

E così l’evento acquisterà il sapore e il fascino delle cose di<br />

un tempo, con la presentazione dei “camicioni da notte<br />

del nonno e della nonna” ispirati a quelli ritrovati negli<br />

armadi del “Guardaroba Storico” di Montedomini<br />

che verranno esposti insieme ad un’originale linea<br />

di abbigliamento e accessori “Montedomini 1476” nel<br />

rispetto della tradizione fi orentina: giacche da camera,<br />

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devoluto ai progetti di supporto agli anziani della Fondazione Montedomini<br />

Come aiutare la Fondazione Montedomini<br />

La Fondazione è aperta e chiunque voglia dare il proprio contributo è ben accetto:<br />

l’Azienda di Servizi alla Persona continuerà ad occuparsi dei servizi per la terza età,<br />

mentre la Fondazione si dedicherà alla ricerca di risorse da destinare a iniziative di<br />

sostegno agli anziani bisognosi.<br />

<strong>Il</strong> conto corrente (c/c) postale a cui far riferimento è: 83174292 Intestato a<br />

“Fondazione Montedomini” - Oppure per il bonifi co bancario utilizzare il<br />

seguente codice IBAN: IT 50 Y 07601 02800 000083174292


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da ristrutturare, 5 vani di metratura<br />

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ottimo cinque vani, composto<br />

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