libro casa di riposo - Istituto Comprensivo « Coldigioco

Caro diario,
seduto su questa sedia a rotelle aspetto sempre che qualche vecchio
amico mi venga a trovare per raccontarmi cosa succede fuori di qui. In
quei momenti mi sembra di ritornare nella mia bottega di scarpe quando
servivo e accontentavo i paesani con i miei arnesi da lavoro. A quel tempo,
infatti, ero l’unico in paese ad esercitare la professione di calzolaio
ciabattino.
Anche le signore ricche mi portavano le loro scarpe adornate di
fibbie dorate e mi dava molto fastidio sentirle dire: “Vengo a prenderle
domani perché ho una serata speciale, e mi raccomando Ugolino, nessuno
deve sapere che le ho portate ad aggiustare da te”.
Anche le contadine venivano a riparare le loro scarpe che erano
mezze rotte e odoravano di stalla. Queste le indossavano solo nel giorno
della festa, la domenica, per andare alla messa e qualche volta le
lasciavano in deposito nel mio negozio. Poiché avevano pochi soldi, come
compenso per il mio lavoro, mi portavano uova, olio, polli, conigli e tutto
quello che la campagna offriva loro.
Ormai, caro diario, non ho più molto da raccontarti; i miei ricordi si
sono affievoliti con la vecchiaia, ma ti confesso che essere accudito nella
casa di riposo mi fa sentire bene e cerco di godermi ogni giorno che passa
che per me è prezioso.
Ugolino
di Teo
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