libro casa di riposo - Istituto Comprensivo « Coldigioco

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Caro diario, mi chiamo Angelina e mi trovo nella casa di riposo di Apiro. I miei giorni sono sempre uguali: la mattina mi alzo presto perché mi sembra di dover andare a comprare il cibo per tutta la famiglia, invece mi ritrovo sempre nello stesso posto da ormai tre anni. Appena fatta colazione mi metto a chiacchierare con la mia compagna di camera. Poi a metà mattinata voglio sempre uscire per andare a comprare un pezzo di pizza, ma non mi ci fanno andare. Dopo pranzo mi viene a trovare sempre mia figlia Annarita. Nel pomeriggio gioco con Ugolino, il mio compagno di tavolo della mensa e mi faccio una chiacchierata con le mie assistenti. Una mattina d’inverno sono arrivate alcune persone che non conoscevo nemmeno di vista: erano i ragazzi della scuola media, venuti a farci visita e a chiederci se raccontavamo loro la storia della nostra vita. A proposito di storie, adesso ti racconto la mia. Sono nata nel 1926 ed ero la più grande di cinque fratelli. Da piccola ero una bambina allegra, alta, bionda e riccia e spesso aiutavo mia madre nelle faccende domestiche. Quando avevo un po’ di tempo libero mi mettevo a cantare. Avevo un voce così melodiosa da far ammassare attorno a me tutti i ragazzi più belli del paese. La scuola non mi piaceva granché e, per fortuna, ci sono andata solo fino alla terza elementare. La mattina mi svegliavo all’alba e appena finite le lezioni mi recavo a lavorare nei campi dove passavo il tempo a cantare per far distrarre i lavoratori del terreno vicino. La passione del canto mi è rimasta ancore oggi. Adesso vado, caro diario, perché mi sta aspettando mia figlia. Continuerò a raccontarti la mia storia un altro giorno. Angelina. Ciao, ciao di Claudia 22
Caro diario, noi ci conosciamo bene, sono più di dieci anni che scrivo la mia vita sulle tue pagine, ma oggi voglio raccontarti qualcosa che mi ha veramente stupito e che non credevo mi potesse capitare. Questa mattina, verso le otto e mezzo sono arrivati quindici ragazzi della Scuola Media che si trova a circa 300m da qui. All’inizio eravamo tutti un po’ imbarazzati, poi, dopo un quarto d’ora i giovani studenti si sono presentati e ci hanno fatto ascoltare delle bellissime canzoni di Natale. Certo, alcuni di loro erano più intonati, altri sapevano suonare meglio il flauto, ma comunque mi sono piaciuti. Poco dopo ci hanno consegnato le cartelle per giocare a tombola e ognuno di loro aiutava noi anziani a sistemare i numeri e a chiudere le caselle. Con me c’era una ragazza di nome Luana. Noi due insieme non solo abbiamo giocato e provato a vincere, ma abbiamo anche parlato di argomenti che piacciono a entrambe. Alla fine ha vinto Ugolino, aiutato dalla loro professoressa. Come premio i ragazzi hanno portato un panettone con i canditi, l’ho assaggito, era davvero buono. La tua Elia Ora ti saluto, vado a dormire. Ciao a presto di Luana 23
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