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NOTIZIE BIOGRAFICHE SULL’AUTORE Alessandro Gallo Nasce a Napoli nel 1986. Nel 2011 consegue la Laurea Magistrale in “Discipline dello spettacolo dal vivo” dell’Università di Bologna. Autore, attore e regista ha collaborato con i registi: Fabio Acca, Mario Gelardi, Claudio Longhi, Vanda Monaco, Adriano Sforzi. Ha fondato a Bologna l’associazione culturale ZEROCINQUEUNO per la promozione e la diffusione di eventi di spettacolo dal vivo, con particolare interesse al teatro e alla scrittura d’impegno civile ideando progetti di teatro educativo per le scuole superiori e i centri giovanili come il laboratorio di teatro e scrittura per la legalità “Vi raccontiamo le mafie”. Progetti di arte per il sociale, in particolare la mostra spettacolo “No fixed Abode”. Ha curato l’<strong>antologia</strong> La parola liberata dalle mafie (Ed. Caracò, 2011) e come scrittore all’<strong>antologia</strong> La giusta parte a cura di Mario Gelardi (Ed. Caracò, 2011). Ha pubblicato il suo primo romanzo dal titolo Agguantame (Ed. Il punto di partenza, 2009) e con il suo romanzo Scimmie ha vinto il concorso “Giri di parole” di Navarra Editore. Come autore, attore e regista di teatro ha diretto il laboratori di teatro, ha vinto, con lo spettacolo “Tufo” il Premio “Miseno” 2008; con il riadattamento teatrale del suo romanzo Agguantame, si è aggiudicato il Premio “Miseno” 2010 e, con lo spettacolo “Vrènzule” , è arrivato semifinalista al Premio “Scenario” 2009. Come autore per il cinema si è aggiudicato il Premio “Musae” 2007 con il video “Pummarò” e il Premio “Musae” 2008 con il video “This is not a Play”. 8
LETTURA 1 ZIA TITINA Scimmie” parla di tre giovani ragazzi che credendo la malavita fosse la strada giusta per arricchirsi, cominciano a rubare e a delimitare la loro zona d’azione. L’obiettivo è quello di “scalare la piramide” per raggiungere gli apici della Camorra. Però, dopo una serie di eventi che comportano la morte di uno dei ragazzi e l’overdose di un altro, e dopo l’incontro di Pummarò con Giancarlo, l’unico superstite dei tre ragazzi comincia ad avere le idee ben chiare su quello che realmente è la Camorra. Nel brano che leggerete, Bacchettone, Panzarotto e Pummarò cominciano a rubare, a prendersela con gli altri e a fare i prepotenti. Ma non lo facevano più nella loro solita panchina, nella solita piazza, bensì in un nuovo territorio, Santa Croce. Avevano mirato a quella zona perché era un punto da cui passava molta gente. Dopo aver compiuto l’ennesima rapina, in questo caso una moto Guzzi, Panzarotto aveva deciso di fermarsi alla rosticceria di zia Titina, dove lavorava la sua amata, Filomena. Bacchettone e Pummarò speravano che questa fosse la volta buona che Panzarotto si dichiarasse. Ma successe bel altro quel giorno! Dovete sapere che la Camorra aveva concesso a zia Titina di stare in un ricco quartiere, dove c’era molto afflusso di persone, per questo la rosticceria prosperava. Ma, per qualche ragione, i camorristi volevano dare l’avvertimento alla zia che era ora di sloggiare. Così diedero fuoco alla rosticceria mentre Panzarotto e la sua amata erano dentro. I pompieri rinvennero i cadaveri e l’atroce supposizione venne presto confermata. Al funerale c’erano tutti, persino i camorristi, e sulla panchina dove i ragazzi erano soliti riunirsi c’erano fiori di tutti i colori. “Voi non potete immaginare che panzerotti fa zia Titina, la rosticceria in piazza Medaglie d'Oro. Dorati come una pietra preziosa e croccanti al punto giusto. Farciti con della mozzarella ca è a fine do munne. Mozzarella di bufala, vi posso assicurare che è mozzarella di bufala", questo ci ripeteva continuamente il nostro Panzarotto... "E poi come mi fa impazzire la figlia di zia Titina. Quello il panzerotto già è buono di per sé, se poi a servirtelo ci sta Filomena allora non puoi dire di no. […] La zia Titina era una signora speciale, sembrava una maga, sempre piena di gioielli su tutto il corpo, portava due enormi orecchini, tondi, tutti d'oro e degli anelli al polso che se ti menava un cazzotto rischiavi di finire in coma per giorni. Era grossa, era chiatta ma 9
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