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nessuna favola e in nessun libro sugli animali, né tanto meno aveva visto una scena simile in televisione, nei tanti documentari che era solito guardare. Era come se le due anatre volessero ringraziare Angelo giocando insieme a lui. E così si rincorsero a vicenda sull'erba fino a quando non furono tutti stanchi; poi le due anatre cercarono di trasportare il gioco nel fiume e così impararono che quello non era l'ambiente naturale per i bambini. Angelo riuscì a stento a rientrare nel bagagliaio prima che suo padre partisse; e una volta a casa continuò a ripensare ai bei momenti passati insieme alle due anatre. La raffineria riprese a funzionare e Angelo spesso si nascondeva nel bagagliaio per andare ad incontrare Pace e Nuvola. Così fece negli anni successivi, e quando fu in grado di andarci da solo non c'era giorno che non si recasse al fiume. Aveva raccontato questa avventura ad altri suoi amici e ogni tanto qualcuno lo accompagnava partecipando dell'intimità e della complicità tra le anatre e Angelo. Dopo alcuni anni la raffineria fu chiusa grazie a una serie di iniziative degli ambientalisti di cui Angelo era uno degli attivisti. Il fiume, dopo alcuni anni, riprese il suo colore "Chiaro" così come tutta la natura intorno si era ripresa il proprio territorio. Quando Angelo divenne grande riuscì a far riconvertire la raffineria in un grande centro per la difesa degli animali e della natura, e il disastro del petrolio rimase solo un lontano ricordo. Tutti i bambini che facevano visita al centro venivano accolti dallo svolazzare delle anatre e degli altri uccelli, e Pace e Nuvola erano diven-tate ormai le mascotte dei visitatori. Il padre di Angelo, ormai anziano, volle un giorno tornare alla vecchia raffineria, in compagnia del figlio. Al suo arrivo si commosse tanto che pianse. Vide Angelo circondato dalle anatre, mentre spiegava ai bambini come si rispetta la natura e come si salvano gli animali in difficoltà. Allora si avvicinò lentamente, facendosi varco tra i bambini, e abbracciò il figlio con tanta forza che non gli fu necessaria alcuna parola per scusarsi di averlo bloccato tanti anni prima, in quel salvataggio da cui poi era nata tanta felicità per lui e per tanti bambini, e che avrebbe consentito agli animali di riprendersi la loro libertà”. (da Lucky Strike. Fiabe ecologiche per grandi e piccini. Palermo, 2011, pp.9-23) 34
IL COMMENTO di Andrea Lo Giudice, Salvatore Marcenò, Dario Roscioli, Francesco Verruso, Manuel Vittorio Ferrera, Santocito Salvatore (classe 2h) Questo brano ci è piaciuto per il messaggio che vuole trasmettere. Una storia iniziata tragicamente rivela poi un lieto fine grazie ad un piccolo gesto di pietà e generosità di un bambino. Angelo, infatti, non solo riesce a mettere in salvo le anatre ma anche ad attivare un centro in difesa degli animali proprio laddove c’era prima la raffineria. Con queste sue azioni, Angelo dà un’importante lezione di vita a suo padre che infatti nella scena finale lo abbraccia pentito per averlo ostacolato in passato nel salvataggio degli animali. Inoltre, questa fiaba ci ha fatto riflettere sul fatto che spesso gli essere umani sono indifferenti al destino degli animali, non capendo che siamo tutti parte di un unico sistema. 35
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