estratto antologia.pdf - ICS Quasimodo Oberdan
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I lavori andarono avanti per alcuni mesi senza ostacoli e, alla<br />
fine, un'enorme raffineria<br />
sorgeva al posto di quello che era stato il bosco di Fiume Chiaro. Vi fu la solita<br />
inaugurazione con le autorità locali e nazionali che facevano a gara per chi dovesse avere<br />
il merito di quel progetto, dichiarando, fra l'altro, che la scelta di quel posto lontano dai<br />
centri abitati rappresentava una sicurezza per gli uomini che vivevano nella zona.<br />
Già il giorno successivo la raffineria lavorava a pieno regime. L'aria divenne irrespirabile<br />
sin dai primi giorni e il fiume, dopo pochi mesi, perse la rinomata lucentezza e<br />
trasparenza che lo avevano reso famoso. Ma non era tutto.<br />
Un giorno, anzi una notte, non si sa bene se per un sabotaggio o per un prevedibile<br />
guasto ai macchinari, si erano riversati nel fiume milioni e milioni di litri di un liquido<br />
denso e fangoso, una vera e propria ondata nera che trasformò la superficie del povero<br />
fiume in un manto oleoso nero e maleodorante. Una vera e propria catastrofe, uno<br />
scempio. E l'ondata scura sarebbe arrivata giù fino al mare procurando morte e<br />
distruzione durante tutto il suo tragitto. Fiume Chiaro era diventato un fiume nero.<br />
Tutti gli animali furono presi alla sprovvista quando si ritrovarono invischiati in quella so<br />
stanza appiccicosa, portatrice di morte. I primi commenti dei giornali annunciavano<br />
che non vi era nessun pericolo per l'uomo, ma nessuno fece riferimento al pericolo che<br />
correvano tutti gli animali del fiume e dei dintorni. […]<br />
Una giovane anatra che si chiamava Pace, tutta bianca con le zampe rosse che era andata<br />
curiosare nel fiume, si ritrovò paralizzata nella fanghiglia nera. Nessuno degli uomini che<br />
erano accorsi alla raffineria si prodigò per far qualcosa, eppure tutti l'avevano vista<br />
perché era molto vicino alla riva del fiume. La povera Pace gridava ed implorava aiuto,<br />
ma nella lingua degli animali, che gli uomini non comprendono. Ma gli uomini hanno<br />
bisogno di conoscere la lingua delle anatre per capire quando hanno bisogno di aiuto?<br />
"Aiuto, aiuto, aiutatemi! Sono intrappolata nel fiume, non riesco più a volare!" Gridò<br />
Pace più volte, cercando di liberarsi dalla melma oleosa; ma più si dimenava e più si<br />
ritrovava invischiata nel petrolio. Invocò anche l'intervento dei suoi genitori senza sapere<br />
che erano rimasti travolti dall'ondata maledetta, proprio a qualche metro di distanza da<br />
lei, e che non avrebbero mai più risposto.<br />
Mentre Pace lentamente perdeva le energie e ormai si muoveva sempre meno, un<br />
bambino, figlio di uno degli operai della raffineria che erano accorsi per cercare di<br />
bloccare la fuoriuscita del petrolio, vide la povera anatra in difficoltà. Il bambino si<br />
chiamava Angelo, aveva otto anni e frequentava la terza elementare. Angelo si preci<br />
pitò senza indugiare per cercare di fare qualcosa, ma non appena fu arrivato vicino alla<br />
riva, venne richiamato e rimproverato severamente dal padre.<br />
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