estratto antologia.pdf - ICS Quasimodo Oberdan

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30.05.2013 Views

quando mi siedo sulla solita panchina in piazza Medaglie d’Oro mentre osservo l’ingresso del locale di zia Titina. Capita spesso che mi sembra di vedere Franco, seduto al mio posto, a osservare per ore Filomena. Mi manca da morire, mi mancano le sue incomprensioni, le sue mille domande. Sorrido ogni qual volta mangio una fetta di torta durante le feste per bambini nel giardino dello zoo, un sorriso al sapor di crema, mentre osservo le mie scimmie preferite”. IL COMMENTO di Miriana Cerniglia (classe 3h) Questo brano mi piace molto perché il protagonista, ripensando a tutti gli errori della sua vita e pentendosi di aver intrapreso la strada della Camorra, ha avuto la forza di uscire da questo momento buio, e ci consiglia di non commettere lo stesso errore suo. Inoltre l’ambientazione è molto suggestiva: la tranquillità del mare rimanda alla sensazione di riappacificazione del protagonista con se stesso. (da Scimmie, Palermo, 2011, pp.74) 18

Intervista all’autore 1. Come mai hai deciso di raccontare questa storia? Perché sentivo l’esigenza di raccontare la storia di Giancarlo ma soprattutto la storia di tanti ragazzi che ieri, come oggi, sono vittime della Camorra. 2. Tutto quello che c'è scritto nel libro è schiettamente reale o romanzato? Le vicende narrate nel libro sono in gran parte reali: storie ed esperienze che ho vissuto in prima persona a fine anni '90, riscritte e ambientate in un tempo altro per distanziarmi dalle storie e romanzarle. 3. Come valuti le esperienze che hai fatto prima di scrivere il libro e da cui prendi le distanze? Esperienze negative, pericolose e per niente sicure. 4. Che ricordi hai di Giancarlo? Mi sono avvicinato alla figura di Giancarlo all’età di dodici anni grazie ad una professoressa che ci faceva leggere i suoi articoli durante le lezioni di teatro a scuola. Non ho mai conosciuto di persona Giancarlo ma grazie alle testimonianze di alcuni giornalisti contemporanei e al lavoro della professoressa è come se l’avessi fatto e la sua figura ha segnato fortemente la mia vita e la scelta professionale. 19

Intervista all’autore<br />

1. Come mai hai deciso di raccontare questa storia?<br />

Perché sentivo l’esigenza di raccontare la storia di Giancarlo ma<br />

soprattutto la storia di tanti ragazzi che ieri, come oggi, sono vittime della<br />

Camorra.<br />

2. Tutto quello che c'è scritto nel libro è schiettamente reale o<br />

romanzato?<br />

Le vicende narrate nel libro sono in gran parte reali: storie ed esperienze<br />

che ho vissuto in prima persona a fine anni '90, riscritte e ambientate in un<br />

tempo altro per distanziarmi dalle storie e romanzarle.<br />

3. Come valuti le esperienze che hai fatto prima di scrivere il libro e da<br />

cui prendi le distanze?<br />

Esperienze negative, pericolose e per niente sicure.<br />

4. Che ricordi hai di Giancarlo?<br />

Mi sono avvicinato alla figura di Giancarlo all’età di dodici anni grazie ad una<br />

professoressa che ci faceva leggere i suoi articoli durante le lezioni di teatro a<br />

scuola. Non ho mai conosciuto di persona Giancarlo ma grazie alle<br />

testimonianze di alcuni giornalisti contemporanei e al lavoro della<br />

professoressa è come se l’avessi fatto e la sua figura ha segnato fortemente la<br />

mia vita e la scelta professionale.<br />

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