estratto antologia.pdf - ICS Quasimodo Oberdan
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IL COMMENTO<br />
di Davide Di Marco, Francesco Dell’Orzo,<br />
Vittorio Castelli, Matteo Di Fiore, Samuele Amato<br />
(classe 2h)<br />
Questa parte del libro è la più commovente, in quanto, proprio Panzarotto, il più debole<br />
del gruppo, la persona che più di tutti fra loro si era avvicinata di più alla verità, colui che<br />
non era convinto a rubare e a fare del male, morì in un incendio appiccato dalla Camorra<br />
stessa, che ha piegato quella vita che meno di tutte se lo meritava. Da questo brano<br />
emerge quanto la Camorra sia una piaga sociale che attira proprio chi è debole.<br />
LETTURA<br />
2<br />
LE SCELTE DI PUMMARÒ<br />
Pummarò trova rannicchiato su se stesso Bacchettone davanti alla lapide di<br />
Panzarotto. Si avvicina per consolarlo ma, appena gli posa una mano sulla spalla,<br />
quest’ultimo cade a terra con la schiuma alla bocca e una siringa conficcata nel<br />
braccio. Si era drogato, era evidente, e, dopo avere assunto la sua dose, era svenuto.<br />
Subito lo porta in ospedale e quando rinviene i due parlano a lungo e Bacchettone<br />
ammette di essere troppo sensibile per il tipo di vita che conducono, e perciò aveva<br />
cercato conforto nelle sostanze stupefacenti.<br />
Dopo di che Pummarò decide di seguire Giancarlo, un giornalista che gli aveva<br />
proposto di portarlo a conoscere veramente cosa fosse la Camorra, proprio la stessa<br />
Camorra che voleva imitare e che gli aveva arrecato così tanto dolore.<br />
“Seduto sul marciapiede poco lontano dalla panchina riconobbi Tore. Stava piegato su se<br />
stesso. Sembrava dormire. Lo chiamai ma non mi rispose, sembrava assente. Allora mi<br />
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