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PCM 2009 C - ISIS NEWTON VARESE

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P C M<br />

Pulse Code Modulation<br />

1


<strong>PCM</strong>: introduzione<br />

2


<strong>PCM</strong>: introduzione<br />

I primi tentativi per codificare voce la con segnali<br />

elettrici digitali risalgono al XIX secolo, ma non ebbero<br />

molto successo, poiché non erano ancora sufficientemente<br />

sviluppate sia la Teoria dell‘ Informazione che la<br />

Tecnologia Elettronica.<br />

Successivamente, con l’invenzione delle valvole termoioniche e<br />

lo sviluppo massiccio dei circuiti elettronici per l’elaborazione<br />

dei segnali, furono realizzati i primi sistemi analogici a<br />

divisione di frequenza ( FDM ), che per molti anni costituirono<br />

struttura fondamentale delle reti di telecomunicazioni nel<br />

mondo.<br />

3


<strong>PCM</strong>: introduzione<br />

I sistemi cosiddetti “ multiplex a divisione di tempo “<br />

furono realizzati già nel 1930.<br />

Si trattava di di un sistema, mediante il quale, più circuiti erano<br />

trasmessi sullo stesso portante e distribuiti nel dominio del<br />

tempo (TDM) anziché in quello della frequenza, come invece<br />

avveniva nei sistemi FDM.<br />

In questo tipo di trasmissione, denominata PAM (Pulse<br />

Amplitude Modulation), il segnale è rappresentato da una serie<br />

di campioni, l’ampiezza di ciascuno essendo uguale al valore<br />

che il segnale assume nell’istante in cui è “campionato ”, cioè<br />

misurato.<br />

4


.<br />

<strong>PCM</strong>: introduzione<br />

. . .<br />

campioni<br />

Segnale<br />

campionatore<br />

Segnale da<br />

campionare<br />

Segnale<br />

campionato<br />

5


<strong>PCM</strong>: introduzione<br />

Naturalmente il sistema di trasmissione PAM, essendo derivato<br />

dalla modulazione AM, risente dei tipici inconvenienti delle<br />

modulazioni analogiche, cioè la sensibilità ai disturbi<br />

sovrapposti al segnale informativo.<br />

Per risolvere problemi relativi al rumore tipici dei sistemi PAM<br />

A.H. Reeves inventò (il brevetto è del 1938) sistema di<br />

trasmissione digitale: la Modulazione ad Impulsi Codificati<br />

o <strong>PCM</strong>.<br />

Il primo sistema <strong>PCM</strong> fu realizzato dalla Bell System nel 1948.<br />

Utilizzava tubi elettronici, e perciò non fu competitivo con i<br />

sistemi FDM di allora.<br />

6


<strong>PCM</strong>: introduzione<br />

Nel medesimo anno, però, negli stessi laboratori della Bell<br />

venne inventato il transistor che diede un formidabile impulso<br />

a tutta l’elettronica ed in particolare alle tecniche numeriche.<br />

Nel 1962 la stessa Bell iniziò su scala industriale la produzione<br />

di unsistema <strong>PCM</strong> a 24 canali, denominato T1.<br />

Anche in ltalia, a partire dal 1964, furono realizzati analoghi<br />

sistemi e successivamente iniziò la produzione di sistemi<br />

<strong>PCM</strong> -TDM a 30 canali secondo lo standard europeo.<br />

7


<strong>PCM</strong>: introduzione<br />

Attualmente la tecnica di codifica <strong>PCM</strong> è applicata, oltre che<br />

al segnale telefonico anche alle codifiche audio-video.<br />

Qui di seguito sono mostrate alcune applicazioni della <strong>PCM</strong> ai<br />

sistemi audio.<br />

8


<strong>PCM</strong>: introduzione<br />

Ma vediamo quali sono i vantaggi principali che derivano dalla<br />

trasmissione di segnali digitali, giustificando gli sforzi fatti<br />

dai progettisti e le maggiori prestazioni richieste ai sistemi<br />

di elaborazione elettronica ed ai mezzi trasmissivi:<br />

• le informazioni in forma analogica non possono essere<br />

trattate dagli elaboratori digitali e perciò è necessario<br />

convertirle in forma digitale<br />

• diversamente dai dati analogici, i dati in formato digitale<br />

possono essere trasportati in modo affidabile attraverso<br />

lunghe distanze (il rumore, diversamente dal caso analogico,<br />

non si accumula lungo un collegamento digitale, poiché gli<br />

impulsi possono essere efficacemente rigenerati dai ripetitori<br />

posti lungo il percorso<br />

9


<strong>PCM</strong>: introduzione<br />

• le tecniche di elaborazione, non in tempo reale, sarebbero<br />

impossibili da applicare se si disponesse solo di circuiti<br />

analogici ( pensiamo ad esempio alle tecniche di cifratura)<br />

• i circuiti digitali sono poco costosi e semplici da interfacciare<br />

• i dati digitali possono essere intercalati con altri dati<br />

in modo da trasmettere più sorgenti di segnale sullo<br />

stesso mezzo trasmissivo, realizzando così la multiplazione<br />

nel dominio del tempo (TDM).<br />

10


<strong>PCM</strong>: generazione<br />

La generazione di un segnale <strong>PCM</strong> implica queste tre<br />

fasi fondamentali:<br />

• il campionamento<br />

• la quantizzazione ( in ampiezza)<br />

• la codifica<br />

11


<strong>PCM</strong>: campionamento<br />

Il valore assunto da un segnale in un istante determinato di<br />

tempo è chiamato campione.<br />

Il processo di prelevare i campioni, ad intervalli regolari, è<br />

chiamato quantizzazione nel tempo.<br />

La figura seguente mostra il segnale che si ottiene da un<br />

campionamento ideale (fig. b) e reale (fig. c).<br />

12


<strong>PCM</strong>: campionamento<br />

Il campionamento ideale si può pensare ottenuto dal prodotto<br />

di un segnale impulsivo di ampiezza unitaria (e durata<br />

infinitesima) con il segnale originario da campionare, come<br />

mostra la schema di principio della figura sotto.<br />

Il periodo di campionamento è T s , dove s sta per “ sampling ”<br />

13


<strong>PCM</strong>: campionamento<br />

Dal punto di vista “ elettronico “ l’operazione di moltiplicazione<br />

dello schema precedente può essere ottenuta con un semplice<br />

interruttore, come schematizzato qui di seguito.<br />

L’uscita del campionatore è in pratica un segnale impulsivo<br />

modulato in ampiezza: è una PAM<br />

14


<strong>PCM</strong>: campionamento<br />

Nella pratica le tecniche per realizzare un campionamento sono<br />

essenzialmente di due tipi:<br />

• campionamento naturale<br />

• campionameto a cima piatta (o Flat-Top)‏<br />

Campionamento naturale: il segnale campionato assume gli<br />

stessi valori del segnale originale durante l’intervallo di<br />

campionamento. Al di fuori di esso il segnale è, in genere, nullo.<br />

Campionamento del tipo ” Sample & Hold “ :<br />

segnale campionato si ottiene mantenendo costante il valore<br />

del campione durante l’intervallo di campionamento.<br />

15


<strong>PCM</strong>: campionamento<br />

Qui di seguito sono mostrati gli schemi dei circuiti (con A.O.)<br />

che realizzano i due tipi di campionamento citati.<br />

Campionamento naturale (modulatore PAM)<br />

16


<strong>PCM</strong>: campionamento<br />

Campionamento “ a cima piatta “<br />

E’ il ben noto Sample & Hold ed è in pratica il circuito<br />

normalmente utilizzato per il campionamento della voce<br />

nei sistemi <strong>PCM</strong>.<br />

17


<strong>PCM</strong>:circuito pratico di un S&H<br />

18


<strong>PCM</strong>:teorema di Shannon<br />

Indipendentemente dal tipo di campionamento utilizzato, c’è<br />

da porsi un problema fondamentale:<br />

bisogna cioè stabilire se il campionamento di un segnale<br />

comporti la perdita di informazione e quindi se sia possibile<br />

ricostruire, a partire dal segnale campionato, il segnale<br />

originario esattamente come era prima del campionamento.<br />

La risposta al problema è affermativa, se sono rispettate<br />

alcune condizioni; ed è ben espressa dal famoso e<br />

fondamentale:<br />

TEOREMA DEL CAMPIONAMENTO<br />

meglio conosciuto come “ teorema di Shannon ”.<br />

19


<strong>PCM</strong>:teorema di Shannon<br />

Questo teorema afferma che:<br />

se un segnale analogico a banda limitata (con<br />

frequenza massima f m ), è campionato in modo<br />

che la frequenza di campionamento f s rispetti la<br />

condizione<br />

f s ≥ 2 f m<br />

allora può essere ricostruito completamente senza<br />

perdita alcuna di informazione e perciò senza<br />

distorsione<br />

2 f m è la cosiddetta “ frequenza di Nyquist ”<br />

20


<strong>PCM</strong>:campionamento segnale telefonico<br />

Vediamo ora un’applicazione pratica del teorema di Shannon,<br />

analizzando il caso del segnale telefonico.<br />

Il canale telefonico utilizza una banda di circa 3.1 KHz per il<br />

segnale vocale.<br />

Per campionare la voce il teorema di Nyquist-Shannon<br />

afferma che servono campioni a frequenza di almeno 6.8KHz.<br />

21


<strong>PCM</strong>:campionamento<br />

Per la voce, lo standard definito dall’ ITU prevede 8000<br />

campioni al secondo (per introdurre una banda di guardia).<br />

22


<strong>PCM</strong>:campionamento<br />

La ricostruzione del segnale analogico originale si ottiene<br />

inserendo, nell’apparato ricevente, un opportuno filtro<br />

PASSA-BASSO (filtro di SMOOTHING ) in grado di lasciar<br />

passare solo la banda di frequenza 0 → f M.<br />

23


<strong>PCM</strong>:campionamento<br />

Osserviamo che se si campionasse con frequenza f C = 2 f m ,<br />

sarebbe necessario un filtro di ricostruzione IDEALE !<br />

Curva di risposta sdi un Passa-Basso IDEALE!<br />

24


<strong>PCM</strong>:campionamento<br />

Se per la frequenza di campionamento si ha che f C ≤≤≤≤ 2 f m ,<br />

il TEOREMA DI SHANNON NON È RISPETTATO, si verifica una<br />

sovrapposizione delle varie bande nello spettro in frequenza<br />

che non consente il recupero dell’informazione analogica<br />

originale.<br />

E’ il cosiddetto fenomeno di ALIASING (frequenze fantasma).<br />

25


<strong>PCM</strong>: quantizzazione<br />

IL segnale PAM ottenuto dal processo di campionamnto è<br />

discreto nel tempo ma non in ampiezza:<br />

Per rendere discrete le ampiezze del segnale PAM è<br />

necessaria l’operazione di quantizzazione, mediante la quale<br />

si individua il segmento al cui interno cade l’ampiezza del<br />

campione.<br />

La gamma di valori che il segnale può assumere (quantization<br />

range) è divisa in segmenti, detti<br />

SEGMENTI DI QUANTIZZAZIONE.<br />

Ogni segmento ha un livello di riferimento, posto nel suo<br />

mezzo, che rappresenta il LIVELLO DI QUANTIZZAZIONE<br />

e ad ogni segmento di quantizzazione (quindi ad ogni livello di<br />

quantizzazione) è associato un unico codice binario.<br />

26


Segmento 8<br />

Segmento 7<br />

Segmento 6<br />

Segmento 5<br />

Segmento 4<br />

Segmento 3<br />

Segmento 2<br />

Segmento 1<br />

<strong>PCM</strong>: quantizzazione<br />

8V<br />

7V<br />

6V<br />

5V<br />

4V<br />

3V<br />

2V<br />

1V<br />

0V<br />

8° Livello → 111<br />

7° Livello → 110<br />

6° Livello → 101<br />

5° Livello → 100<br />

4° Livello → 011<br />

3° Livello → 010<br />

2° Livello → 001<br />

1° Livello → 000


<strong>PCM</strong>: quantizzazione<br />

…a chiarimento del concetto di quantizzazione<br />

28


<strong>PCM</strong>: nota sulla quantizzazione<br />

Purtroppo però l’operazione di quantizzazione è distruttiva<br />

ed irreversibile, poiché introduce una degradazione del<br />

segnale campionato (essendo quest’ultimo un’approssimazione<br />

del segnale originario).<br />

Questa alterazione del segnale è conosciuta come rumore di<br />

quantizzazione, che nel caso di segnali fonici ha uno spettro<br />

simile a quello del rumore bianco.<br />

Per questo motivo da un segnale <strong>PCM</strong> non si potrà mai<br />

ricavare una copia esatta del segnale analogico di partenza,<br />

anche quando il teorema del Campionamento è<br />

perfettamente rispettato!<br />

29


<strong>PCM</strong>: quantizzazione<br />

Osserviamo che, dal momento che lo spettro del rumore è<br />

piatto, succede che per bassi livelli del segnale analogico si ha<br />

un basso livello del rapporto S/N, mentre per segnali di livello<br />

elevato tale rapporto è inutilmente elevato.<br />

30


Esempio di codifica <strong>PCM</strong><br />

In questo primo esempio il segnale è campionato in 11<br />

istanti di tempo, usando 8 segmenti di quantizzazione.<br />

Tutti i valori che cadono all’interno di un segmento si<br />

approssimano con il livello di quantizzazione situato nel suo<br />

mezzo.<br />

I livelli sono definiti<br />

usando la tabella a lato<br />

31


Esempio di codifica <strong>PCM</strong><br />

La figura seguente mostra il processo di quantizzazion e<br />

codifica di un segnale.<br />

I campioni mostrati sono GIÀ QUANTIZZATI<br />

ed approssimati al livello di quantizzazione più vicino.<br />

Alla destra di ogni campione è indicato il numero del suo livello<br />

di quantizzazione.<br />

Questo numero è convertito poi in un codice binario di 3 bit,<br />

secondo la tabella precedente.<br />

32


Esempio di codifica <strong>PCM</strong><br />

33


<strong>PCM</strong>: rumore di quantizzazione<br />

La figura seguente mostra invece il processo<br />

di ricostruzione del segnale, che è formato dai campioni presi.<br />

Come già accennato, il segnale ricostruito differisce dal segnale<br />

di partenza a causa del rumore di quantizzazione.<br />

È importante osservare che tale rumore è indipendente dal<br />

livello del segnal e perciò:<br />

se il segnale diminuisce di ampiezza, il rumore di<br />

quantizzazione diventa più evidente ed il rapporto S/N<br />

diminuisce.<br />

34


<strong>PCM</strong>:ricostruzione segnale<br />

35


<strong>PCM</strong>: bit stream<br />

Il segnale in esame, codificato in <strong>PCM</strong>, si presenta dunque<br />

come la seguente stringa:<br />

101 111 110 001 010 100 111 100 011 010 101<br />

5 7 6 1 2 4 7 4 3 2 5<br />

Sono quindi necessari 33 bit per codificare il nostro segnale<br />

36


LPF S/H<br />

Input<br />

Segnale<br />

analogico<br />

clock<br />

<strong>PCM</strong>: codificatore<br />

Quantizzatore<br />

ADC<br />

Codificatore<br />

Convertitore<br />

P/S<br />

Output<br />

<strong>PCM</strong><br />

37


Input <strong>PCM</strong> +<br />

noise<br />

<strong>PCM</strong>: decodificatore<br />

Convertitore<br />

Rigeneratore Decodificatore<br />

S/P<br />

S/H LPF<br />

clock<br />

DAC<br />

Output<br />

analogico<br />

38


<strong>PCM</strong>:gli standard<br />

La codifica di segnali vocali con tecnica <strong>PCM</strong> è uno standard<br />

per la codifica della voce fin dagli anni ’60, con la sigla G.711.<br />

All’interno di questo standard, sono poi definiti due algoritmi:<br />

'A-Law ’ e ‘ µ-Law ’.<br />

La A-Law è usata in Europa ed altri paesi .<br />

La µ-Law in Nord America ed in Giappone.<br />

Tuttavia, per entrambi i tipi, le ampiezze sono rappresentate<br />

con numeri che vanno da 0 a ± 127, utilizzando 8 bit: uno<br />

per il segno e sette per il valore assoluto.<br />

39


<strong>PCM</strong>:gli standard<br />

Qui sotto è mostrata una lista degli standard di codifica della<br />

voce secondo ITU.<br />

40


<strong>PCM</strong>:gli standard<br />

In pratica lo standard <strong>PCM</strong> (A-Law o µ-Law ) si basa sui<br />

seguenti punti:<br />

• filtraggio per limitare la banda a 4 kHz (anti aliasing)<br />

• campionamento: f s = 8 kHz (periodo T s = 125 µs)<br />

• codifica <strong>PCM</strong> ad 8 bit ( 7 +1).<br />

41


<strong>PCM</strong> e sistema telefonico<br />

Calcoliamo or la frequenza di cifra di un sistema <strong>PCM</strong>.<br />

Essendo la frequenza di campionamento del segnale<br />

telefonico f C = 8 KHz, la velocità di trasmissione del segnale<br />

numerico <strong>PCM</strong> a 8 bit (un solo canale) risulta:<br />

8000⋅ campioni<br />

sec<br />

8 ⋅ bit<br />

⋅ 64000<br />

campione<br />

bit<br />

⋅<br />

sec<br />

42


<strong>PCM</strong> - TDM<br />

Il sistema <strong>PCM</strong> fa sì che molte sorgenti di informazione,<br />

analogiche o digitali, possano essere concentrate in pochi<br />

canali digitali o multiplate in un unico flusso di bit, per la<br />

trasmissione tra DCE (Data Communication Equipment).<br />

Le trasmissioni tra DCE possono consistere di impulsi di tensione o di<br />

corrente su linee di trasmissione o, per lunghe distanze, gli impulsi <strong>PCM</strong><br />

posssono modulare una portante analogica ( con tecniche ASK, FSK, PSK,<br />

43<br />

ecc.) .


TDM – Time Division Multiplexing<br />

Rivediamo il concetto di multiplazione…<br />

44


TDM<br />

Consideriamo ora la classificazione dei sistemi di multiplazione.<br />

45


TDM<br />

La figura seguente esprime il concetto di multiplazione a<br />

divisione di tempo o TDM.<br />

46


Esempio.<br />

TDM: esempio<br />

Si vuole realizzare una trasmissione multiplex di 4<br />

canali da 1Kbps. Trovare:<br />

1) la durata di 1 bit prima del multiplexing;<br />

2) il “ transmission rate ” del collegamento;<br />

3) la durata di un time slot;<br />

4) la durata di un frame.<br />

47


Risposta:<br />

TDM: esempio<br />

Per Per la la soluzione soluzione osserviamo osserviamo che che nella nella TDM, TDM, il il data data rate rate<br />

del del collegamneto collegamneto èè n n volte volte piùù pi veloce, veloce,<br />

e e la la durata durata dell’’ dell<br />

unitàà unit di di tempo tempo èè n n volte volte piùù pi breve..<br />

breve<br />

• la durata di 1 bit, prima del multiplexing é:<br />

1/1 Kbps= 0.001 s (1 ms).<br />

2) Il data rate del collegamneto è: 1 Kbps * 4 = 4 Kbps.<br />

3) la durata di un time slot è: 1/4 ms = 250 ms.<br />

4) la durata di un frame é : 1 ms.<br />

48


TDM: esempio<br />

Qui è mostrato come, in linea di principio, può essere<br />

realizzata una TDM<br />

49


Esempio.<br />

TDM: esempio<br />

Quattro canali sono multiplexati con tecnica TDM.<br />

Se ognuno di essi invia 100 bytes/s e noi<br />

multiplexiamo 1 byte per canale, mostrare:<br />

• la trama che viaggia sul collegamento,<br />

• le dimensioni della trama,<br />

• la sua durata,<br />

• il frame rate,<br />

• il bit rate del collegamento.<br />

50


Soluzione ……<br />

TDM: esempio<br />

51


<strong>PCM</strong>:il multiplo primario<br />

Nella multiplazione a divisione di tempo (TDM) per trama<br />

(frame) si intende<br />

l’insieme dei segnali digitali compresi entro un periodo<br />

di tempo necessario a compiere un ciclo operativo<br />

completo di esplorazione di tutti i canali.<br />

Nel sistema telefonico europeo la trama è organizzata in 32<br />

intervalli temporali ( TS = Time Slot ) ciascuno contenente<br />

8 bit e corrispondente ad un canale:<br />

52


<strong>PCM</strong>:il multiplo primario<br />

53


Multiplo primario: segnalazione<br />

La segnalazione è l’informazione necessaria alla<br />

instaurazione, mantenimento e abbattimento di una<br />

connessione<br />

La segnalazione può essere:<br />

• associata: si trasmette la segnalazione insieme ai<br />

canali fonici utilizzando il 16esimo time slot<br />

• a canale comune: si utilizzano flussi dedicati a<br />

64 kbit/s attraverso i quali le centrali di commutazione<br />

si scambiano i messaggi di segnalazione.


<strong>PCM</strong>:il multiplo primario<br />

Il multiplex primario opera le funzioni di codifica e<br />

decodifica <strong>PCM</strong> e la multiplazione TDM, mediante<br />

le seguenti operazioni:<br />

• Codifica di sorgente a 64 kbit/s:<br />

• filtraggio per limitare la banda a 4 kHz<br />

• campionamento ad 8 kHz (periodo 125 µs)<br />

• codifica <strong>PCM</strong> ad 8 bit.<br />

55


8000 ⋅ Frame<br />

sec<br />

<strong>PCM</strong>:il multiplo primario<br />

La velocità del flusso di bit (bit-rate) nel sistema <strong>PCM</strong><br />

europeo si può valutare come segue:<br />

⋅<br />

32 ⋅ canali<br />

Frame<br />

8 ⋅ bit<br />

⋅ 2.048Mbps<br />

canale<br />

I segnali Multiplex <strong>PCM</strong> Primari sono alla base<br />

delle gerarchie PDH :<br />

standard europeo: 2.048 Mb/s, 30 canali telefonici<br />

( legge A )<br />

standard americano: 1.544 Mb/s, 24 canali<br />

telefonici (legge µµµµ)‏ ‏‏ ‏<br />

56


<strong>PCM</strong>:il multiplex primario<br />

L'apparato che esegue la multiplazione <strong>PCM</strong>,<br />

è chiamato in genere multiplexer <strong>PCM</strong>.<br />

57


<strong>PCM</strong>:il multiplex primario<br />

L'apparato che esegue la demultiplazione <strong>PCM</strong>,<br />

è chiamato in genere demultiplexer <strong>PCM</strong>.<br />

58


Caratteristiche di un MPX commerciale<br />

59


Caratteristiche du un MPX commerciale<br />

60


<strong>PCM</strong>:il multiplex primario<br />

Ancora uno schema di sistema per la multiplazione <strong>PCM</strong>.<br />

61


<strong>PCM</strong>:il multiplex primario<br />

Esempio di sistema per la multiplazione e la demultiplazione <strong>PCM</strong>.<br />

62


Numero di bit per la codifica di un sistema <strong>PCM</strong><br />

Il segnale PAM è un segnale discreto nel tempo ma<br />

non nelle ampiezze.<br />

L’operazione che rende discrete le ampiezze del<br />

segnale PAM è la quantizzazione.<br />

Le ampiezze del segnale PAM possono assumere,<br />

nell’intervallo di lavoro, infiniti valori di tensione


Numero di bit per la codifica di un sistema <strong>PCM</strong><br />

Invece i valori numerici in uscita dal codificatore sono<br />

soltanto 2 8 = 256.<br />

In un sistema di conversione UNIPOLARE le 256<br />

combinazioni rappresentano tutti i numeri interi<br />

compresi tra 0 (0000 0000) e 255 (1111 1111).<br />

Nel caso di un SISTEMA BIPOLARE il bit più significativo<br />

indica la polarità del segnale analogico:<br />

• 0 = segnali positivi, 1 = segnali negativi<br />

• gli altri 7 bit codificano l’ampiezza del<br />

segnale.<br />

64


Numero di bit per la codifica di un sistema <strong>PCM</strong><br />

Nel processo di conversione dalla forma<br />

analogica a quella numerica si commette<br />

inevitabilmente un errore:esso è denominato<br />

ERRORE di QUANTIZZAZIONE.<br />

Il quanto q rappresenta la minima variazione<br />

della tensione analogica necessaria a produrre<br />

una variazione di una unità del codice binario<br />

di uscita ed è pari ad 1 LSB.<br />

65


Caratteristica di trasferimento di un ADC unipolare.<br />

Questo semplice convertitore a 3 bit è affetto da un<br />

errore di quantizzazione pari ad 1 LSB, cioè VFS /8.<br />

66


Caratteristica di trasferimento di un ADC unipolare.<br />

Mediante l’aggiunta di un offset pari a ½ LSB, l’errore<br />

di quantizzazione viene ridotto a ± ½ LSB<br />

67


Caratteristiche di un ADC<br />

Un convertitore A/D è caratterizzato in primo<br />

luogo dal valore di fondo scala Vfs e dal numero di bit n.<br />

Si definisce valore di fondo scala VFS del convertitore<br />

ADC la quantità:<br />

Vfs = q 2 n<br />

La tensione di entrata Vimax a cui corrisponde il<br />

massimo numero binario a n bit è:<br />

Vimax = (2 n - 1) q<br />

68


Caratteristiche di un ADC<br />

La relazione tra tensione di ingresso Vi e il<br />

corrispondente codice decimale N associato al numero<br />

binario a n bit, si può porre nella forma:<br />

Vi = q N con N compreso tra 0 e 2 n -1.<br />

Esempio:<br />

se è q = 1 mV, e il numero di bit è n = 8, l’uscita può<br />

assumere solo 256 valori compresi tra N = 0 e N = 255<br />

(255 = 2 8 -1).<br />

La corrispondente tensione di ingresso è compresa tra<br />

0 e 255 mV.<br />

69


GAMMA DINAMICA dei sistemi telefonici<br />

Un altro parametro importante di un ADC è la<br />

GAMMA DINAMICA (DR - Dynamic Range) espressa<br />

dalla seguente relazione:<br />

DR dB = 20 log2 n = 20 n log2<br />

= 6.02 n [dB]<br />

Questa formula consente di calcolare il numerodi bit<br />

necessari per coprire l’intera gamma dinamica di un<br />

segnale analogico.<br />

70


Esempio:<br />

GAMMA DINAMICA dei sistemi telefonici<br />

nel caso dei segnali telefonici la gamma dinamica, è<br />

compresa teoricamente tra -65 dBmo e +3 dBmo.<br />

Si ricordi che il livello di potenza espresso in dBmo<br />

indica che la misura è riferita all’ origine del<br />

collegamento e che il parlatore medio è caratterizzato<br />

da un livello di circa -15 dBmo.<br />

71


GAMMA DINAMICA dei sistemi telefonici<br />

La gamma dinamica del sistema telefonico<br />

ipotizzato vale allora:<br />

3 - (-65) = 68 dBmo<br />

Per valutare il numero di bit del convertitore ADC si<br />

deve applicare la<br />

DR dB = 6.02 n<br />

e si ha pertanto: 6.02 n = 68 dB<br />

da cui si ricava: n = 12 bit<br />

72

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