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Lindemann - The Free Energy Secrets of Cold ... - Luogocomune.net

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di una durata ridotta. Nessuna di queste energie a impulso poteva essere riprodotta mediante l’uso della<br />

alternanze armoniche ad alta frequenza. Pochi poterono riprodurre questi effetti perché pochi capirono<br />

la necessità assoluta di rispettare quei parametri fissati da Tesla. Questi fatti sono stati spiegati da Eric<br />

Dollard, che ottenne anche con successo gli effetti strani e distinti dichiarati da Tesla.<br />

Nell 1890, dopo un periodo di intensa sperimentazione e sviluppo del progetto, Tesla ricapitolò i<br />

componenti necessari per la realizzazione pratica di un sistema di distribuzione di energia elettrica<br />

radiante. Tesla aveva già scoperto il fatto stupefacente che impulsi di durata pari a 100 microsecondi o<br />

meno non potevano essere percepiti e non avrebbero fatto male fisiologicamente. Progettò di utilizzare<br />

questi ultimi nella sua teletrasmissione di energia. Per di più, le onde elettrizzanti della durata di 100<br />

microsecondi passavano attraverso tutta la materia, una forma idonea di energia elettrica da trasmettere<br />

attraverso una città bisognosa di energia.<br />

Tesla fece una scoperta più sorprendente lo stesso anno, quando mise un solenoide di rame con<br />

una lunga singola spira vicino al suo disgregatore mag<strong>net</strong>ico. La bobina, lunga circa 2 piedi (60<br />

centimetri), non si comportava come facevano i solidi tubi di rame ed altri oggetti. La sottile spira<br />

venne rivestita da un involucro di scintille bianche. Ondulando dalla corona di questa spira, c’erano dei<br />

flussi bianco-argentei molto lunghi simili a un fluido, tenui scariche che sembravano essere<br />

considerevolmente aumentate di voltaggio. Queste effetti furono di gran lunga intensificati quando la<br />

bobina a spirale fu messa all’interno del cerchio del filo del disgregatore. All’interno di questa “zona<br />

d’urto”, la bobina a spirale fu avvolta in una folata, che rimaneva attaccata sulla sua superficie, e risaliva<br />

la bobina fino alla sua estremità aperta. Sembrava come se l’onda elettrica fosse effettivamente tirata via<br />

dallo spazio circostante per aggrapparsi alla superficie della spirale, una strana preferenza attrattiva.<br />

L’onda elettrica fluiva sulla bobina ad angoli retti rispetto agli avvolgimenti, un effetto incredibile. La<br />

lunghezza perpendicolare delle scariche che saltavano dalla corona del solenoide era incomprensibile.<br />

Con la scarica del disgregatore che saltava di un pollice (2,5 centimetri) nel suo campo mag<strong>net</strong>ico<br />

(mag<strong>net</strong>ic housing), le scariche bianche tremolanti si innalzavano dal solenoide fino a una lunghezza<br />

misurata di oltre 2 piedi (60 centimetri). Questa scarica uguagliava la lunghezza esatta della bobina<br />

stessa ! Era una trasformazione inaspettata e sconosciuta.<br />

C’ era un processo di natura molto vicina a quella“elettrostatica”, sebbene Tesla sapesse che il<br />

mondo accademico non avrebbe compreso questo termine quando usato in questa situazione. L’energia<br />

elettrostatica non fluttuava, come invece facevano le sue onde d’urto (shockwaves). L’onda d’urto<br />

(shockwave) esplosiva aveva caratteristiche diverse da qualsiasi altra macchina elettrica esistente.<br />

Tuttavia Tesla affermò che l’onda d’urto (shockwave), durante il breve istante in cui faceva la sua<br />

apparizione esplosiva, assomigliava a un campo elettrostatico molto più che a qualsiasi altra<br />

manifestazione elettrica conosciuta. Proprio come nelle macchine elettrostatiche ad attrito, in cui<br />

corrente e mag<strong>net</strong>ismo sono trascurabili, un componente con un campo estremamente energetico<br />

riempie lo spazio con linee radianti. Questo campo “dielettrico” normalmente si lancia attraverso<br />

tutto lo spazio in una lenta espansione mentre le cariche vengono accumulate. C’era un caso in cui<br />

un generatore DC forniva alto voltaggio. Questo voltaggio caricava un cerchio isolato di rame,<br />

aumentando fino al suo valore massimo. Se tutti i valori nel circuito erano correttamente bilanciati nella<br />

maniera stabilita da Tesla, allora sarebbe avvenuta un’improvvisa caduta di carica. Questa caduta era<br />

necessariamente molto più breve dell’intervallo richiesto per caricare il cerchio. La caduta avviene<br />

quando il disgregatore mag<strong>net</strong>ico estingue l’arco. Se il circuito è correttamente strutturato, non si<br />

verificano mai alternanze di ritorno.<br />

Questa successione unidirezionale di impulsi “carica-scarica” costringe un campo molto strano ad<br />

espandersi all’esterno, che assomiglia vagamente ad un campo elettrostatico “a intermittenza”<br />

(stuttering) o “staccato”. Ma questi termini non descrivevano in maniera soddisfacente le condizioni<br />

effettivamente misurate attorno all’apparato, ossia un potente effetto radiante che superava qualsiasi<br />

valore elettrostatico che ci si potesse aspettare. Il calcolo di questi rapporti delle queste scariche era<br />

impossibile. Implementando la regola del trasformatore mag<strong>net</strong>ico-induttivo standard, Tesla fu<br />

incapace di giustificare l’effetto di moltiplicazione enorme del voltaggio. Dato che le relazioni<br />

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