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Lindemann - The Free Energy Secrets of Cold ... - Luogocomune.net

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“mezzo”, allora a cosa si riferiva? Più avanti nell’articolo dice chiaramente che “oltre all’aria, è presente<br />

un altro medium”.<br />

Attraverso successivi arrangiamenti sperimentali, Tesla scoprì diversi fatti riguardanti la<br />

produzione del suo effetto. Per prima cosa la causa si trovava indubbiamente nella discontinuità del<br />

caricamento. Era nella chiusura dell’interruttore, l’esatto istante della “chiusura e interruzione”, che<br />

spinge fuori l’effetto nello spazio. L’effetto fu messo con certezza in relazione con il tempo, il tempo di<br />

un IMPULSO. In secondo luogo Tesla scoprì che era imperativo che il processo di caricamento<br />

accadesse in un singolo impulso. Non era ammissibile alcuna inversione della corrente, altrimenti<br />

l’effetto non si sarebbe manifestato. In questo, Tesla fece brevi osservazioni descrivendo il ruolo della<br />

capacità nel circuito radiante a scintille. Scoprì che l’effetto era enormemente potenziato mettendo un<br />

condensatore fra il disgregatore e la dinamo. Mentre forniva una straordinaria potenza all’effetto, il<br />

dielettrico del condensatore serviva anche a proteggere gli avvolgimenti della dinamo.<br />

L’effetto poteva anche essere enormemente intensificato a nuovi e più potenti livelli aumentando<br />

il voltaggio, velocizzando la frequenza dell’interruttore che “che creava le interruzioni”, e accorciando il<br />

tempo effettivo di chiusura dell’interruttore. Finora Tesla aveva impiegato interruttori a contatto<br />

rotante per produrre i suoi impulsi unidirezionali. Quando questi sistemi a impulso meccanico non<br />

riuscirono a realizzare i più grandi effetti possibili, Tesla cercò un mezzo più “automatico” e potente.<br />

Trovò questo “interruttore automatico” in speciali scaricatori di arco elettrico. L’uscita ad alto voltaggio<br />

di un generatore di corrente continua fu applicata ad una coppia identica di conduttori attraverso il suo<br />

nuovo meccanismo ad arco, un mag<strong>net</strong>e permanente molto potente collocato trasversalmente rispetto<br />

al percorso della scarica L’arco di scarica era “fatta saltare” automaticamente e continuamente da questo<br />

campo mag<strong>net</strong>ico.<br />

Per ottenere questo raro e desiderato effetto, era obbligatorio che il condensatore e i suoi cavi<br />

connessi fossero scelti accuratamente in modo che potessero ricevere e scaricare la carica elettrostatica<br />

acquisita in modo staccato unidirezionale. Il vero circuito di Tesla assomigliava ad un pulsoreattore<br />

(pulse jet), in cui nessuna pressione inversa ferma mai il flusso che avanza impetuosamente. La carica<br />

elettrostatica aumenta a un massimo ed è scaricata molto più velocemente. La costante applicazione<br />

della “pressione” della dinamo ad alto voltaggio al circuito assicura che siano ottenute successioni<br />

continue di “carica-rapida e scarica”. E’ allora e solo allora che si può osservare l’Effetto di Tesla. Gli<br />

impulsi fluiscono letteralmente dalla dinamo attraverso l’apparato. Il condensatore, il disgregatore e i<br />

suoi cavi collegati, si comportano come una valvola che sfarfalla.<br />

La dinamo ad alto voltaggio rimane l’effettiva sorgente elettrostatica dell’apparato. Questo era un<br />

fatto ben apprezzato da Tesla, che detestava i fastidiosi effetti radianti che si muovevano nello spazio.<br />

Era chiaro che la dinamo era stata in qualche modo modificata dall’aggiunta di questi “circuiti a valvola<br />

pulsante”. Le dinamo che venivano usare generavano voltaggi mortali, capaci di uccidere un uomo. I<br />

circuiti a di valvola stavano forzando una strana radianza di quelle energie di campo mortali. In qualche<br />

modo, l’energia della dinamo veniva espansa nello spazio con una forza pericolosa e dolorosa. Ma in<br />

che modo? Da quali misteriosi e provocatori mezzi di trasmissione era determinata questa condizione?<br />

Il risultato di questa serie di esperimenti fissò un nuovo concetto nella mente di Tesla. Egli aveva<br />

naturalmente compreso le implicazioni del suo misterioso effetto di “campo elettrizzante” (shocking<br />

field). Questa era elettricità radiante.<br />

Tesla condusse in primo luogo indagini elaborate ed ampie per poter comprendere l’esatta natura<br />

di questo nuovo effetto elettrico. Tesla capì che questo insolito “campo elettrizzante” si diffondeva<br />

effettivamente attraverso lo spazio dall’apparato ad impulsi. Se questa era energia elettrostatica, allora<br />

era più intensa e più pe<strong>net</strong>rante di qualsiasi campo elettrostatico avesse mai osservato. Se questo era<br />

semplicemente un campo elettrostatico “intermittente”, perché allora la sua energia era così oltremodo<br />

intensificata? Tesla cominciò a credere di aver scoperto una nuova forza elettrica, e non semplicemente<br />

un trattamento di una forza esistente. E’ per questo motivo che spesso descriveva l’effetto come<br />

“elettrodinamico” o “più elettrostatico”.<br />

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