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Non vi spaventate. Tra le mani<br />
non avete un nuovo giornale, e<br />
nemmeno un giornale riservato<br />
ai camuni. <strong>Voce</strong> è sempre la stessa.<br />
Girate con calma la prima pagina<br />
e troverete il settimanale di<br />
sempre. Questa “apertura” dedicata<br />
alla Valle Camonica è l’inizio<br />
di un tour in cui vorremmo<br />
dedicare ancora più attenzione<br />
a ciò che accade nei paesi e nelle<br />
parrocchie <strong>del</strong>la nostra terra.<br />
Il 120° di <strong>Voce</strong> ci stimola a starvi<br />
ancora più vicini e a farvi conoscere<br />
ciò che vale la pena di sapere.<br />
Da Ponte di Legno a Pontevico,<br />
da Ponte Caffaro a Pontoglio fino<br />
a Ponte San Marco vi accompagneremo<br />
con un’edizione zonale<br />
settimanale da staccare e leggere<br />
a parte. <strong>La</strong> diocesi di Brescia<br />
si sta muovendo sul fronte <strong>del</strong>le<br />
unità pastorali. Il Sinodo è finito<br />
e ora parte l’attuazione <strong>del</strong> progetto.<br />
Un’iniziativa che potrete<br />
seguire anche sul sito lavoce<strong>del</strong>popolo.it,<br />
sulla pagina www.facebook.it/sinodo<strong>brescia</strong><br />
e in twitter.<br />
com/vocemedia. Cosa si farà nella<br />
mia parrocchia? E nella mia zona?<br />
Quali attività, passi, eventi<br />
e ipotesi sono in campo? E poi i<br />
commenti, anche i vostri che potrete<br />
farci pervenire al giornale. Il<br />
cammino verso le unità pastorali<br />
è appena cominciato. Far sapere<br />
ciò che di bello cresce, e magari<br />
anche qualche errore da non ripetere,<br />
sarà certamente utile. Fin<br />
da questa settimana raggiungeremo<br />
circa 2500 membri dei consigli<br />
pastorali di 260 parrocchie.<br />
A loro chiediamo la pazienza di<br />
conoscerci e magari di sceglierci<br />
per mantenere viva la dimensione<br />
diocesana. Infine a ogni uscita<br />
1000 copie gratis nei mercati <strong>del</strong>la<br />
provincia. Sabato tocca a Darfo,<br />
<br />
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<br />
I profili attivi di Facebook hanno<br />
superato il miliardo nel settembre<br />
scorso e papa Francesco, nei<br />
giorni scorsi, ha superato in<br />
Twitter i sei milioni di follower<br />
(discepoli). Dati a cui se ne<br />
potrebbero aggiungere moltissimi<br />
altri per raccontare cosa significa<br />
oggi essere nella rete. Intanto<br />
cresce la generazione dei cosidetti<br />
‘nativi digitali’: coloro che non<br />
hanno vissuto un tempo <strong>del</strong>la<br />
loro vita senza la navigazione<br />
in internet e nei social network.<br />
Benedetto XVI nel messaggio<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
è, infatti, un mondo in continua (smartphone) o gli viene regalato<br />
evoluzione e non è più ignorabile. il tablet per la cresima inizia a<br />
E anche se ancora oggi da un lato vivere digitalmente 24 ore su 24.<br />
esclude una fetta, non piccola, di Da ogni luogo e in ogni istante<br />
popolazione non ‘digitalmente’ è connesso e se solo qualche<br />
alfabetizzata, dall’altro trasforma tempo fa si decideva di passare<br />
tutto e fa sentire la sua influenza <strong>del</strong> tempo davanti al computer,<br />
sullo sviluppo <strong>del</strong>le idee e sulla oggi la rete è nelle tasche <strong>del</strong>le<br />
costruzione <strong>del</strong>le relazioni persone. Ne è prova il fatto che<br />
umane. Ciò vale nella società le vendite dei computer fissi per<br />
umana come nella Chiesa. Cosa la casa sono drasticamente calati<br />
significa questo cambiamento? e che la fruizione <strong>del</strong>la rete sia<br />
Come affrontare la sfida? Molto ormai sostanzialmente mobile<br />
si potrebbe dire dei rischi e da cellulari e tablet. Internet non<br />
<strong>del</strong>le possibilità. Ce ne sono, è uno strumento è un ambiente,<br />
come in tutte le cose. Preferisco una piazza dice il Papa, dentro<br />
concentrarmi su due parole: cui si possono condividere<br />
abitanti e testimoni. Anzitutto idee, pensieri e relazioni. Siamo<br />
<strong>del</strong>la rete noi siamo ormai abitanti. sempre meno utenti, e sempre<br />
Per un numero sempre maggiore più abitanti. Se poi la rete si abita<br />
di persone la navigazione in come tener conto <strong>del</strong>le regole che<br />
internet non è già più un tempo impone? <strong>La</strong> rete è un ambiente<br />
l t e contiene in sé<br />
a stare nel mondo da testimoni.<br />
Vale anche per la dimensione<br />
digitale. <strong>La</strong> comunicazione è oggi<br />
sostantanzialmente testimonianza<br />
e il criterio di efficacia è quello<br />
<strong>del</strong>l’autenticità. Se andate su<br />
Facebook, ad esempio, trovate<br />
almeno un centinaio di preti<br />
<strong>brescia</strong>ni. È interessante vedere<br />
come molti lo abitano esattamente<br />
nei termini di una carità pastorale<br />
digitalmente espressa. Scambiano<br />
idee, proposte, iniziative;<br />
commentano fatti <strong>del</strong>la vita,<br />
<strong>del</strong>la Chiesa e <strong>del</strong>la società;<br />
intercettano persone vicine o<br />
lontane e lasciano messaggi di<br />
speranza e di vicinanza evangelica.<br />
Con la rete integrano la relazione<br />
che con molte persone hanno<br />
nella vita reale. È bello e utile<br />
e dovrebbe valere anche per<br />
molti laici cristiani. I giovani dei<br />
i <strong>del</strong>le<br />
<br />
<br />
Primavera P a San Girolamo in un’aria di latte con le foglie<br />
nuove n sulle siepi, le rose che stanno per uscire, le pietre<br />
<strong>del</strong>l’aia dd al sole. Primavera rinchiusa nelle mura <strong>del</strong>la corte<br />
dove dd si sommano luce e calore <strong>del</strong>le cose antiche. Primavera<br />
vv vissuta dietro la finestra come se fosse l’inferriata<br />
<strong>del</strong>la d prigione, a sentire cosa può provocare un uccello in<br />
gabbia gg che, per forza, si accontenta e canta, anche se ha<br />
so ssolo<br />
voglia di volare. L’invidia è per il fiore che nasce sulla<br />
ter tterra<br />
e non si muove fino a quando muore, o viene colto. Si<br />
culla cculla<br />
soltanto se soffia il vento. Gli usignoli cantano lungo<br />
fossi ffossi<br />
di acqua chiare. Un albero morto nella foresta è triste<br />
in iin<br />
mezz mezzo al verde che ha intorno: è come un campanile senza<br />
campane ca campane. Quando piove gli uomini guardano solo in terra, forse<br />
perché pe perché sono sono tristi, o perché vogliono evitare le pozzanghere, così<br />
non no non guardano guardano il cielo. Quando il grano fa la spiga, i papaveri sulle ripe<br />
sono sono fioriti fioriti e i pprimi<br />
usciti sono già secchi, ma nei campi di grano più<br />
spesso spesso i papaveri papave non ci sono più. Con i diserbanti è cambiato il mondo.<br />
Ci sono sono ancora ancora le rondini, non si sa fino a quando.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Giro e Mille Miglia.<br />
Un sogno colorato<br />
di rosso e di rosa<br />
<br />
Palazzolo.<br />
S. Fe<strong>del</strong>e tra eventi,<br />
mostre e premi<br />
<br />
Missione oggi.<br />
Siamo davvero gli<br />
ultimi cristiani?<br />
<br />
Uno di noi.<br />
Il 12 maggio la<br />
raccolta <strong>del</strong>le firme<br />
<br />
Governo.<br />
<strong>La</strong> lista <strong>del</strong>la spesa<br />
<strong>del</strong> presidente Letta<br />
<br />
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<br />
Con il ritiro dalla vita politica<br />
e amministrativa attiva di Antonella<br />
Rivadossi, attuale sindaco in<br />
carica al suo primo mandato, si è<br />
aperta una sorta di voragine: Borno,<br />
infatti, ha ben quattro liste che si<br />
daranno battaglia per contendersi<br />
i 2.342 voti , divisi tra 1145 maschi<br />
e 1197 femmine. <strong>La</strong> maggioranza<br />
attuale si è divisa tra chi segue il vicesindaco<br />
Pierpaolo Franzoni, che<br />
ha dato origine alla sua lista “Borno<br />
per passione” e la naturale candidata<br />
post-Rivadossi, Vera Magnolini<br />
con la lista “Per il bene di Borno”,<br />
di cui fanno parte due importanti<br />
assessori <strong>del</strong>l’attuale giunta. Vera<br />
Magnolini, insegnante in pensione,<br />
è nota in paese per il suo impegno<br />
nell’associazionismo e in parrocchia.<br />
In corsa c’è anche Elio Arici,<br />
sindaco per un decennio negli anni<br />
2000, che ha dato vita ad una lista<br />
dal nome predittivo “Giovani con<br />
<br />
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<br />
Prende forma un centro<br />
di livello europeo per la terapia<br />
<strong>del</strong> Parkinson grazie all’intuizione<br />
e alla caparbietà di Alex Reed, che<br />
vive da anni in Valle Camonica e<br />
che deve fare i conti proprio con<br />
la patologia <strong>del</strong> Parkinson. All’interno<br />
<strong>del</strong>le Terme ha creato un<br />
centro di eccellenza che garantisce<br />
terapie e consulenze attraverso<br />
l’attuazione di un protocollo chiamato<br />
“ReGenEuPaTh”. Per promuovere<br />
questo nuovo servizio,<br />
il Comune di Darfo ha promosso<br />
una serata il cui ricavato verrà de-<br />
voluto proprio al progetto di Reed.<br />
Venerdì 10 maggio alle 20.30 sul<br />
palco <strong>del</strong> Terme sale Gene Gnocchi<br />
con un suo show: il biglietto<br />
d’ingresso costa 10 euro. Sabato,<br />
invece, a partire dalle 8.30 viene<br />
promosso il convegno “Parkinson<br />
update: nuovi approcci diagnostici<br />
e terapeutici”. Tra i partecipanti, si<br />
segnala la presenza <strong>del</strong> ricercatore<br />
mondiale Jay Alberts. Per la città<br />
di Darfo è un’altra occasione per<br />
essere all’avanguardia a livello<br />
mondiale su un terreno come<br />
quello <strong>del</strong>la salute.<br />
<br />
Brescia calcio.<br />
ti a<br />
<br />
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<br />
Arici per Borno”. <strong>La</strong> quarta lista,<br />
la più nuova, lavora in paese e si è<br />
organizzata da tempo con lo slogan<br />
“Ripartiamo con Borno” guidata dal<br />
giovane bornese Cristian Poma. Sono<br />
tre invece le liste a Berzo Inferiore:<br />
dopo la doppia tornata di Sergio<br />
Damiola, sindaco uscente e non più<br />
candidabile alla carica, ma attuale<br />
capolista <strong>del</strong>la compagine “Insieme<br />
per Berzo”, al ruolo di candidato<br />
sindaco sale Ruggero Bontempi. <strong>La</strong><br />
lista propone anche tre donne, tutte<br />
impegnate nel campo <strong>del</strong>la cultura<br />
e <strong>del</strong> sociale.
Don Giacomo Zani (vicario zonale<br />
e parroco di Edolo, Cortenedolo<br />
e Monno) sta percorrendo l’Alta<br />
Valle per portare a termine,<br />
entro l’estate, la visita vicariale<br />
in un territorio – quello camuno<br />
– che conosce da 20 anni. “Se<br />
la proposta iniziale – spiega<br />
don Giacomo – era di dividere<br />
l’Alta Valle in tre grandi blocchi,<br />
dalla consultazione è uscita una<br />
quarta: la Valsaviore una realtà<br />
lontana, geograficamente, dalle<br />
altre. Da questo punto di vista le<br />
<br />
istituzioni civili già raggruppano<br />
i Comuni <strong>del</strong>la Valsaviore”. Non<br />
ci sono erigende unità pastorali,<br />
ma da anni si fa un lavoro<br />
che può essere accomunato o<br />
associato alle unità pastorali. “Se<br />
pensiamo all’Alta Valle, mi viene<br />
in mente la collaborazione tra<br />
le parrocchie di Ponte di Legno,<br />
Pezzo, Precasaglio, Pontagna,<br />
Villa Dalegno, Vione, Stadolina e<br />
Canè: si trovano a fare, con una<br />
buona partecipazione, esperienze<br />
di incontri con i ragazzi, con i<br />
<br />
catechisti e con i genitori <strong>del</strong>l’Icfr.<br />
<strong>La</strong> stessa cosa potrei dirla di<br />
Edolo, Cortenedolo e Monno che<br />
hanno un parroco unico e due<br />
curati; per quanto riguarda la<br />
formazione dei catechisti e degli<br />
adolescenti (gli incontri sono<br />
itineranti) Edolo, Cortenedolo<br />
e Monno si allargano a Corteno<br />
Golgi e Santicolo”. Le unità<br />
pastorali non sono un’imposizione<br />
dall’oggi al domani. “Si tratta di<br />
fare un cammino che qui è già<br />
iniziato con la sensibilizzazione e<br />
<br />
embrerà strano, ma nella<br />
Zona pastorale I <strong>del</strong>l’Alta<br />
Valle Camonica le unità<br />
pastorali non saranno<br />
una novità. Anzi, probabilmente,<br />
almeno presso i laici,<br />
non susciteranno soverchie reazioni<br />
di sorpresa o tanto meno<br />
di ostilità. Il terreno, infatti, in<br />
cui si collocano le future strade<br />
<strong>del</strong>l’evangelizzazione, è stato in<br />
questi paesi vangato da tempo. <strong>La</strong><br />
sensibile diminuzione <strong>del</strong> numero<br />
di sacerdoti (oggi 25 di cui 12 ultrasettantenni)<br />
e religiose, si è fatta<br />
sentire per prima proprio in periferia,<br />
a partire dalle comunità numericamente<br />
più contenute e lontane<br />
dal centro. Stanno in Alta Valle<br />
alcune esperienze pionieristiche<br />
nella direzione e nella logica <strong>del</strong>le<br />
unità pastorali. Un primo esempio<br />
con l’individuazione geografica.<br />
Da dove partiamo? Nelle<br />
parrocchie rimangono i preti<br />
e i parroci nelle parrocchie<br />
<strong>del</strong>l’unità pastorale, ma si tratta di<br />
individuare un coordinatore. Dopo<br />
un percorso di discernimento, se<br />
si riterrà opportuno, il Vescovo<br />
farà il suo decreto dove erige<br />
l’unità pastorale. Noi, intanto,<br />
ci formiamo, ci sensibilizziamo,<br />
ci preghiamo sopra… quando il<br />
cammino sarà maturo, diremo sì,<br />
siamo pronti a partire”. (l.z.)<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
è costituito dal numero stesso e<br />
dall’estensione <strong>del</strong>le unità. In effetti,<br />
sulla carta poteva sembrare<br />
naturale pensare ad una suddivisione<br />
in tre aree, centrate rispettivamente<br />
attorno a Ponte di Legno,<br />
Edolo e Malonno. L’esperienza di<br />
questi anni ha, invece, consigliato<br />
di orientarsi su una quadruplice<br />
articolazione: per le comunità<br />
<strong>del</strong>la Valsaviore e dei dintorni sarebbe<br />
stato poco agevole orbitare<br />
su Malonno. Ecco, di conseguenza,<br />
l’idea di una quarta unità per<br />
la parte più meridionale <strong>del</strong>la Zona.<br />
Un’altra questione per la gran<br />
parte superata, grazie alla serietà<br />
e concretezza <strong>del</strong> laicato è il fatto<br />
che due o tre comunità vicine e tradizionalmente<br />
ben distinte se non<br />
contrapposte, abbiano accettato di<br />
condividere la figura <strong>del</strong> parroco.<br />
Salvo eccezioni, la maturità <strong>del</strong>la<br />
gente ha superato inveterate voglie<br />
di campanilismo, optando per<br />
la massima valorizzazione <strong>del</strong>le<br />
iniziative e <strong>del</strong>le forze disponibili.<br />
Mo<strong>del</strong>li-pilota da queste parti si<br />
sprecano e molti sono gli esempi<br />
di pluri-parrocchie, da Malonno-<br />
Paisco (2001), Cedegolo-Grevo<br />
(2007), Monno-Edolo-Cortenedolo<br />
(2008) e Vezza d’Oglio-Incudine<br />
(2008) a quelle più recenti di Demo-Berzo-Monte<br />
(2012). In buona<br />
sostanza sono già molti i fe<strong>del</strong>i che<br />
nelle parrocchie <strong>del</strong>l’Alta Valle in<br />
questi anni hanno fatto l’esperienza<br />
di concreta unità circa molteplici<br />
proposte di carattere pastorale.<br />
<strong>La</strong>ddove i numeri lo hanno consigliato,<br />
sono state messe in cantiere<br />
iniziative infra-parrocchiali<br />
per gli adolescenti e per i giova-<br />
ni; lo stesso vale per i catechisti,<br />
i ministranti e così via. In questa<br />
direzione si collocano anche le<br />
collaborazioni fra comunità con<br />
parroci distinti, ma con differenti<br />
“specializzazioni”: il campo scuola<br />
lanciato da un parroco “giovanile”<br />
(di curati in Alta Valle ne è rimasto<br />
solo uno, a Edolo) viene “sfruttato”<br />
anche dai ragazzi <strong>del</strong>le parrocchie<br />
circonvicine. Non ha destato
I profili attivi di Facebook hanno<br />
superato il miliardo nel settembre<br />
scorso e papa Francesco, nei<br />
giorni scorsi, ha superato in<br />
Twitter i sei milioni di follower<br />
(discepoli). Dati a cui se ne<br />
potrebbero aggiungere moltissimi<br />
altri per raccontare cosa significa<br />
oggi essere nella rete. Intanto<br />
cresce la generazione dei cosidetti<br />
‘nativi digitali’: coloro che non<br />
hanno vissuto un tempo <strong>del</strong>la<br />
loro vita senza la navigazione<br />
in internet e nei social network.<br />
Benedetto XVI nel messaggio<br />
per la 47ª Giornata mondiale<br />
<strong>del</strong>le comunicazioni sociali, che<br />
si celebra domenica 12 maggio,<br />
le chiama reti sociali: porte di<br />
verità e di fede, nuovi spazi di<br />
evangelizzazione. Quello digitale<br />
<br />
è, infatti, un mondo in continua<br />
evoluzione e non è più ignorabile.<br />
E anche se ancora oggi da un lato<br />
esclude una fetta, non piccola, di<br />
popolazione non ‘digitalmente’<br />
alfabetizzata, dall’altro trasforma<br />
tutto e fa sentire la sua influenza<br />
sullo sviluppo <strong>del</strong>le idee e sulla<br />
costruzione <strong>del</strong>le relazioni<br />
umane. Ciò vale nella società<br />
umana come nella Chiesa. Cosa<br />
significa questo cambiamento?<br />
Come affrontare la sfida? Molto<br />
si potrebbe dire dei rischi e<br />
<strong>del</strong>le possibilità. Ce ne sono,<br />
come in tutte le cose. Preferisco<br />
concentrarmi su due parole:<br />
abitanti e testimoni. Anzitutto<br />
<strong>del</strong>la rete noi siamo ormai abitanti.<br />
Per un numero sempre maggiore<br />
di persone la navigazione in<br />
internet non è già più un tempo<br />
che occupa un momento <strong>del</strong>la<br />
giornata bensì è una condizione<br />
di vita. Mi spiego: quando un<br />
ragazzo ha in tasca uno dei<br />
telefonini di nuova generazione<br />
(smartphone) o gli viene regalato<br />
il tablet per la cresima inizia a<br />
vivere digitalmente 24 ore su 24.<br />
Da ogni luogo e in ogni istante<br />
è connesso e se solo qualche<br />
tempo fa si decideva di passare<br />
<strong>del</strong> tempo davanti al computer,<br />
oggi la rete è nelle tasche <strong>del</strong>le<br />
persone. Ne è prova il fatto che<br />
le vendite dei computer fissi per<br />
la casa sono drasticamente calati<br />
e che la fruizione <strong>del</strong>la rete sia<br />
ormai sostanzialmente mobile<br />
da cellulari e tablet. Internet non<br />
è uno strumento è un ambiente,<br />
una piazza dice il Papa, dentro<br />
cui si possono condividere<br />
idee, pensieri e relazioni. Siamo<br />
sempre meno utenti, e sempre<br />
più abitanti. Se poi la rete si abita<br />
come tener conto <strong>del</strong>le regole che<br />
impone? <strong>La</strong> rete è un ambiente<br />
adolescente e contiene in sé<br />
molte contraddizioni. Serve un<br />
po’ di maturità e senso critico per<br />
abitarla consapevolmente. Come<br />
abitarla allora? <strong>La</strong> Chiesa ci invita<br />
<br />
<br />
<br />
a stare nel mondo da testimoni.<br />
Vale anche per la dimensione<br />
digitale. <strong>La</strong> comunicazione è oggi<br />
sostantanzialmente testimonianza<br />
e il criterio di efficacia è quello<br />
<strong>del</strong>l’autenticità. Se andate su<br />
Facebook, ad esempio, trovate<br />
almeno un centinaio di preti<br />
<strong>brescia</strong>ni. È interessante vedere<br />
come molti lo abitano esattamente<br />
nei termini di una carità pastorale<br />
digitalmente espressa. Scambiano<br />
idee, proposte, iniziative;<br />
commentano fatti <strong>del</strong>la vita,<br />
<strong>del</strong>la Chiesa e <strong>del</strong>la società;<br />
intercettano persone vicine o<br />
lontane e lasciano messaggi di<br />
speranza e di vicinanza evangelica.<br />
Con la rete integrano la relazione<br />
che con molte persone hanno<br />
nella vita reale. È bello e utile<br />
e dovrebbe valere anche per<br />
molti laici cristiani. I giovani dei<br />
nostri oratori, dei gruppi e <strong>del</strong>le<br />
associazioni, ma pure molti adulti,<br />
cristiani testimoni nella rete, ma<br />
non schiavi <strong>del</strong>la rete.<br />
<br />
<br />
Primavera P a San Girolamo in un’aria di latte con le foglie<br />
nuove n sulle siepi, le rose che stanno per uscire, le pietre<br />
<strong>del</strong>l’aia d al sole. Primavera rinchiusa nelle mura <strong>del</strong>la corte<br />
dove d si sommano luce e calore <strong>del</strong>le cose antiche. Primavera<br />
v vissuta dietro la finestra come se fosse l’inferriata<br />
<strong>del</strong>la d prigione, a sentire cosa può provocare un uccello in<br />
gabbia g che, per forza, si accontenta e canta, anche se ha<br />
solo so s voglia di volare. L’invidia è per il fiore che nasce sulla<br />
terra ter t e non si muove fino a quando muore, o viene colto. Si<br />
culla cull c soltanto se soffia il vento. Gli usignoli cantano lungo<br />
fossi f di acqua chiare. Un albero morto nella foresta è triste<br />
in i mezzo mezz al verde che ha intorno: è come un campanile senza<br />
campane. campane c Quando piove gli uomini guardano solo in terra, forse<br />
perché pe sono<br />
tristi, o perché vogliono evitare le pozzanghere, così<br />
non no guardano<br />
il cielo. Quando il grano fa la spiga, i papaveri sulle ripe<br />
sono fioriti e i<br />
primi usciti sono già secchi, ma nei campi di grano più<br />
spesso i papaveri papave non ci sono più. Con i diserbanti è cambiato il mondo.<br />
Ci sono ancora le rondini, non si sa fino a quando.<br />
<br />
<br />
Giro e Mille Miglia.<br />
Un sogno colorato<br />
di rosso e di rosa<br />
<br />
Palazzolo.<br />
S. Fe<strong>del</strong>e tra eventi,<br />
mostre e premi<br />
<br />
Missione oggi.<br />
Siamo davvero gli<br />
ultimi cristiani?<br />
<br />
Uno di noi.<br />
Il 12 maggio la<br />
raccolta <strong>del</strong>le firme<br />
<br />
Governo.<br />
<strong>La</strong> lista <strong>del</strong>la spesa<br />
<strong>del</strong> presidente Letta<br />
<br />
Brescia calcio.<br />
Il sogno continua<br />
con l’Airone
al rosso al rosa… Passaggio<br />
cronomatico niente<br />
male per una città come<br />
Brescia che, come il resto<br />
<strong>del</strong> Paese, non sta vivendo<br />
un momento particolarmente<br />
“colorato”. Grazie alla freccia rossa<br />
<strong>del</strong>la Mille Miglia e, due settimane<br />
più tardi, alla carovana rosa <strong>del</strong> Giro<br />
d’Italia, la città e i <strong>brescia</strong>ni avranno<br />
modo di distrarsi dalle preoccupazioni<br />
di tutti i giorni (non ultima quella<br />
<strong>del</strong>la scelta <strong>del</strong> nuovo sindaco a cui<br />
saranno chiamati proprio il giorno<br />
<strong>del</strong>l’arrivo a Brescia <strong>del</strong> giro) grazie<br />
allo sport ai massimi livelli. Mille Miglia,<br />
prima e Giro d’Italia poi si apprestano<br />
a portare il nome di Brescia in<br />
giro per il mondo e la città nonostante<br />
la già ricordata stagione non eccezionale<br />
si sta preparando all’evento.<br />
È una preparazione che viaggia su un<br />
duplice binario: quello <strong>del</strong>la comunicazione,<br />
<strong>del</strong>la sensibilizzazione e <strong>del</strong><br />
coinvolgimento <strong>del</strong>la popolazione e<br />
quello più complesso, sotterraneo<br />
<br />
<br />
Sabato 11 maggio alle 17, presso il<br />
Best Western Hotel Master di via<br />
Apollonio 72 a Brescia, si inaugura<br />
la Mostra “L’Arte nella Mille Miglia”:<br />
un’affascinante esposizione di<br />
47 opere di pittura, scultura e<br />
fotografia dedicata alla “corsa<br />
più bella <strong>del</strong> mondo”. <strong>La</strong> Mostra<br />
ideata da Publisher, è patrocinata<br />
dal Comune di Brescia ed è<br />
organizzata con la collaborazione<br />
<strong>del</strong>l’Associazione Culturale <strong>La</strong><br />
Parada. “L’Arte nella Mille Miglia”<br />
presenta in un accurato progetto<br />
Un sogno colorato<br />
di rosso e di rosa<br />
<br />
<br />
<br />
ma altrettanto prezioso, <strong>del</strong>l’organizzazione.<br />
Un lavoro meticoloso che<br />
sta coinvolgendo un gran numero di<br />
persone e il Comune perché sia in<br />
occasione <strong>del</strong>la gara automobilistica<br />
che Enzo Ferrari ebbe a definire<br />
come il più bello, il più prezioso fra<br />
i musei dei mondo, sia con la tappa<br />
conclusiva <strong>del</strong>la 96ª edizione <strong>del</strong> Giro<br />
d’Italia, in programma per domenica<br />
26 maggio, tutto possa girare al meglio.<br />
I dubbi al proposito sono pochi,<br />
perché quella che Brescia vanta con<br />
le due e la quattro ruote è una tradizione<br />
solida. Quella <strong>del</strong>la Mille Miglia,<br />
infatti è una macchina collaudata, che<br />
ha passato l’esame di edizioni competitive<br />
(quelle realizzate tra il 1927 e il<br />
1957, anno <strong>del</strong>lo stop dopo l’incidente<br />
di De Portago a Guidizzolo) e di 30 rievocative<br />
che si sono succedute che,<br />
come o forse più <strong>del</strong>la competizione<br />
sportiva, hanno contribuito a creare il<br />
mito Mille Miglia. Anche il Giro d’Italia<br />
non è nuovo alla frequentazione<br />
con la città. Brescia ha già accolto la<br />
espositivo i lavori di 33 artisti<br />
chiamati a interpretare il tema<br />
prescelto attraverso i diversi generi<br />
<strong>del</strong>la pittura, la concretezza <strong>del</strong>la<br />
scultura e la <strong>del</strong>icatezza <strong>del</strong>la<br />
fotografia. <strong>La</strong> “Mille Miglia” è una<br />
corsa mitica e parte integrante<br />
<strong>del</strong>la ricerca di quella cultura <strong>del</strong><br />
bello e <strong>del</strong>la velocità che tanto<br />
ha affascinato sin dalle origini i<br />
movimenti artistici <strong>del</strong> ‘900, dal<br />
Futurismo in poi. <strong>La</strong> mostra è<br />
visitabile, dal 12 al 19 maggio dalle<br />
9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 20.<br />
carovana in rosa e dunque sa bene cosa<br />
voglia dire, in termini organizzativi,<br />
“aprirsi” ad un evento tanto importante.<br />
Il Giro, che transita con regolarità<br />
nel Bresciano ha fatto tappa per la<br />
prima volta in città è <strong>del</strong> 1930, 21 anni<br />
dopo la sua nascita. <strong>La</strong> città <strong>del</strong>la<br />
leonessa ospitò l’arrivo <strong>del</strong>la penultima<br />
tappa di quell’edizione. Si dovette<br />
però attendere 16 anni per la replica<br />
<strong>del</strong>l’evento. Il 13 giugno 1947, si conclude<br />
a Brescia la terzultima tappa di<br />
un’edizione vissuta sull’eterno duello<br />
tra Fausto Coppi e Gino Bartali. Da<br />
quell’anno Brescia e provincia divengono<br />
protagoniste stabili <strong>del</strong> Giro,<br />
grazie all’attenzione che un nuovo<br />
e giovane direttore <strong>del</strong>la corsa. Vincenzo<br />
Torriani, il patron per antonomasia<br />
<strong>del</strong>la corsa, è affascinato dalla<br />
terra <strong>brescia</strong>na e dai suoi percorsi.<br />
Nella sua gestione la corsa passa a<br />
più riprese nel Bresciano. E proprio<br />
sulle montagne di casa nostra si disputano<br />
duelli epici, spesso decisivi<br />
per la classifica finale. Nel rapporto<br />
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tra Brescia e il Giro c’è anche spazio<br />
per un record, anche se non sportivo.<br />
Nel 1983 Vincenzo Torriani aveva scelto<br />
piazza Loggia come cornice ideale<br />
per far partire il Giro con una cronometro<br />
a squadre. L’Italia, anche in<br />
quegli anni, era attraversata da pressanti<br />
problemi sociali. Nel Bresciano<br />
era particolarmente avvertito il tema<br />
occupazionale. Gruppi di operai metalmeccanici<br />
approfittarono <strong>del</strong>la ribalta<br />
mediatica offerta dalla corsa a<br />
tappe per manifestare il loro disagio.<br />
Le strade <strong>del</strong>la città vennero bloccate<br />
da sit-in di protesta contro i tagli occupazionali.<br />
Le trattative si trascinarono<br />
per le lunghe, finché, quasi per<br />
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tacita intesa, i ciclisti se ne tornarono<br />
in albergo con un gesto interpretabile<br />
come solidarietà con chi stava lottando<br />
per il lavoro. Polemiche e tensioni<br />
ben più gravi di quelli che hanno segnato<br />
anche la scelta di Brescia per<br />
l’edizione 2013. Al centro <strong>del</strong> dibattito<br />
e <strong>del</strong>la polemica politica i costi eccessivi<br />
<strong>del</strong>l’operazione in un momento in<br />
cui la città è costretta a una drastica<br />
riduzione <strong>del</strong>le sue spese… Questioni<br />
che fanno discutere la politica ma<br />
che non riescono a intaccare l’attesa<br />
<strong>del</strong>la città che, vuole vivere il suo sogno<br />
in technicolor, prima rosso e poi<br />
rosa. Perché sognare, per il momento,<br />
non costa ancora nulla…
Gli appassionati che il 26 maggio<br />
prenderanno d’assalto Brescia per<br />
la tappa finale <strong>del</strong> 96° Giro d’Italia<br />
potranno vedere da vicino gli atleti<br />
reduci da un percorso partito, il<br />
4 maggio scorso, da Napoli. <strong>La</strong><br />
21° tappa prenderà il via da Riese<br />
Pio X nel trevigiano, entrerà nel<br />
Bresciano nel territorio <strong>del</strong> Basso<br />
Garda transitando da Desenzano.<br />
Di qui prenderà il via la lunga volata<br />
che porterà la corsa a Brescia.<br />
Viale Venezia, piazzale Arnaldo,<br />
via Avogadro e il Castello saranno<br />
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Taglieranno il traguardo<br />
di Brescia, posto in piazzale<br />
Garibaldi, dopo aver<br />
percorso i 3454,8 km<br />
<strong>del</strong>l’edizione 2013 <strong>del</strong> Giro<br />
d’Italia. Per il vincitore <strong>del</strong>la gara<br />
a tappe sarà il momento <strong>del</strong>la consacrazione,<br />
per la città di Brescia e<br />
per i <strong>brescia</strong>ni l’ultimo atto di una<br />
bella festa, “di un evento straordinario,<br />
chissà quando ripetibile” come<br />
ha affermato da Marco Velo, ex professionista,<br />
<strong>del</strong> comitato organizzatore<br />
<strong>del</strong>l’arrivo di tappa a Brescia in<br />
una intervista concessa al magazine<br />
“<strong>La</strong> <strong>Voce</strong> <strong>del</strong>lo Sport” in distribuzione<br />
nei prossimi giorni. Che per Brescia<br />
la conclusione <strong>del</strong> Giro d’Italia<br />
sia una vera e propria festa lo si capisce<br />
anche soltanto guardando le<br />
“macchie” di rosa che in questi giorni<br />
stanno invadendo la città. Non<br />
c’è angolo o incrocio in cui non sia<br />
stato posizionato un cartellone che<br />
annuncia l’evento sportivo e il suo<br />
ricco corollario di manifestazioni<br />
pensate dal comitato di “Brescia in<br />
rosa”. L’aria di festa ha contagiato<br />
anche la provincia grazie alla manifestazione<br />
“Tutti in Giro” che nelle<br />
scorse settimane ha toccato diverse<br />
località <strong>del</strong> Bresciano per creare la<br />
giusta attesa in vista <strong>del</strong>l’appuntamento<br />
clou <strong>del</strong> 26 maggio. In questi<br />
giorni, invece è tempo di “Notte<br />
rosa”, articolata in due momenti<br />
nel Bresciano, a Desenzano sabato<br />
11, a Salò il 18, prima di quello che<br />
la cornice <strong>del</strong>l’ingresso in città.<br />
In via San Faustino incomincia<br />
invece un circuito che i ciclisti<br />
dovranno percorrere prima <strong>del</strong>lo<br />
sprint finale in piazzale Garibaldi.<br />
<strong>La</strong>rgo Formentone, piazza Loggia,<br />
via X Giornate, corso Zanar<strong>del</strong>li,<br />
via S. Martino <strong>del</strong>la Battaglia,<br />
via Vittorio Emanuele II, piazza<br />
<strong>del</strong>la Repubblica, via F.lli Ugoni,<br />
piazzale Garibaldi,via Tartaglia e<br />
via Leonardo da Vinci: questi gli<br />
angoli migliori di Brescia messi a<br />
disposizione <strong>del</strong> “Grande arrivo”.<br />
il 25 maggio porterà all’invasione<br />
<strong>del</strong> centro storico di Brescia con<br />
una nutrita serie di appuntamenti a<br />
partire dal concerto di Malika Ayane<br />
in piazza Loggia. Ma la festa vera e<br />
propria, soprattutto per le migliaia<br />
di <strong>brescia</strong>ni che seguono con passione<br />
il ciclismo, sarà la giornata di<br />
domenica 26 maggio con il “grande<br />
arrivo” di piazzale Garibaldi a cui i<br />
“superstiti” <strong>del</strong>le 20 tappe precedenti<br />
giungeranno dopo aver compiuto<br />
sette giri di un percorso che si snoda<br />
attraverso gli angoli più suggestivi<br />
di Brescia, Castello compreso. I superstiti<br />
<strong>del</strong> gruppo di 207 ciclisti che<br />
il 4 maggio scorso sono partiti da<br />
Napoli e hanno giorno dopo giorno<br />
risalito l’Italia arriveranno in città<br />
dopo essere partiti da Riese Pio X, in<br />
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provincia di Treviso, e aver percorso<br />
gli ultimi 199 km <strong>del</strong>la pedalata<br />
lungo lo stivale. Per tanti di loro sarà<br />
una passerella dopo tante fatiche<br />
e forse questo aspetto toglie un po’<br />
di sapore a quello che, comunque,<br />
resta un evento sportivo di grande<br />
prestigio. Alla causa <strong>del</strong> “Grande<br />
arrivo” sono state per quest’anno<br />
sacrificate le grandi montagne <strong>brescia</strong>ne<br />
che in quasi un secolo hanno<br />
contribuito a scrivere più di una pagina<br />
nella storia <strong>del</strong>la corsa in Rosa.<br />
Gavia, Mortirolo, Aprica, Passo <strong>del</strong><br />
Tonale, Montecampione sono nomi<br />
scolpiti nella mente di centinaia di<br />
migliaia di appassionati di ciclismo.<br />
Più e meglio di tante lezioni di geografia,<br />
di ore passate sui banchi di<br />
scuola, hanno potuto le gesta di Pan-<br />
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tani & co. per far conoscere località<br />
e orografia di questa parte d’Italia.<br />
Miracoli di una passione per uno<br />
sport che, nonostante i tanti scandali<br />
che l’hanno investito, continua<br />
a essere esaltazione <strong>del</strong>l’uomo e<br />
<strong>del</strong>la fatica fisica, di uno sport su<br />
cui nel 1964 Paolo VI, in occasione<br />
proprio di un’udienza concessa ai<br />
partecipanti al Giro, si pronunciava<br />
in questi termini “Lo sport è un<br />
simbolo d’una realtà spirituale che<br />
costituisce la trama nascosta, ma<br />
essenziale, <strong>del</strong>la nostra vita; la vita<br />
è uno sforzo, la vita è una gara, la<br />
vita è un rischio, la vita è una corsa,<br />
la vita è una speranza verso un<br />
traguardo che trascende la scena<br />
<strong>del</strong>l’esperienza comune, che l’anima<br />
intravede e la religione ci presenta”.
l duplice attacco missilistico<br />
condotto nei giorni scorsi da<br />
Israele nei pressi di Damasco<br />
ha aperto un nuovo capitolo<br />
<strong>del</strong>la complicata guerra civile<br />
siriana, prefigurando una sua possibile<br />
internazionalizzazione. Nei giorni<br />
scorsi però qualcosa è cambiato.<br />
L’Iran fornisce armi ad Hezbollah, il<br />
partito-milizia sciita libanese, affinché<br />
questo sostenga il regime di Assad<br />
contro gli insorti. Finora, però,<br />
Hezbollah non si era ancora impegnato<br />
a fondo nel sostegno ad Assad.<br />
Il governo israeliano, invece, teme<br />
un rafforzamento militare di Hezbollah,<br />
che diede già <strong>del</strong> filo da torcere<br />
al proprio esercito nel 2006. Israele<br />
non vuole che gli sciiti libanesi si dotino<br />
di missili terra-terra iraniani con<br />
i quali potrebbero minacciare seriamente<br />
tutto il nord <strong>del</strong> Paese, e infatti<br />
proprio questi missili sono stati<br />
l’obiettivo degli attacchi in territorio<br />
siriano dei giorni scorsi. Con la sua<br />
azione, inoltre, Israele ha lanciato<br />
anche due messaggi importanti. Uno<br />
all’Iran, per chiarire che non tollererà<br />
mosse di Teheran che possano mettere<br />
in pericolo la propria sicurezza.<br />
Il secondo invece è stato per gli Stati<br />
Uniti, che finora si sono tenuti fuori<br />
dal conflitto siriano e hanno recentemente<br />
ribadito di non volervi inviare<br />
soldati, nonostante la notizia sull’uso<br />
di armi chimiche. Israele sta mettendo<br />
pressione alla presidenza Obama<br />
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affinché faccia di più per proteggere<br />
il proprio alleato nella regione, ma<br />
esperti autorevoli negli Stati Uniti sono<br />
scettici circa l’esistenza di un effettivo<br />
interesse americano ad intervenire,<br />
fosse anche con l’uso di missili e<br />
<br />
<br />
L’alzarsi <strong>del</strong>la tensione in Medio<br />
Oriente con il rischio sempre più incombente<br />
di una internazionalizazione<br />
<strong>del</strong> conflitto siriano, ha fatto<br />
passare in secondo piano un altro<br />
focolaio di tensione che da tempo<br />
tiene la comunità internazionale<br />
con il fiato sospeso.<br />
Nonostante se ne parli poco resta<br />
alto lo stato d’allerta tra la Corea<br />
<strong>del</strong> Nord e quella <strong>del</strong> Sud che tiene<br />
da settimane sotto scacco l’intero<br />
<br />
<br />
<strong>La</strong> criminalità organizzata è un reato<br />
transnazionale ed è una minaccia<br />
per i cittadini e l’economia europea,<br />
per le sue imprese e le istituzioni<br />
statali. Per questo motivo va<br />
contrastata creando una positiva<br />
cooperazione a livello europeo<br />
e con i Paesi terzi, compresi i<br />
paradisi fiscali”: Salvatore Iacolino,<br />
eurodeputato italiano, è relatore<br />
permanente <strong>del</strong>la commissione<br />
speciale contro la criminalità<br />
organizzata, la corruzione e il<br />
riciclaggio di denaro, istituita<br />
<strong>del</strong>l’aviazione. Il quadro, infatti, non è<br />
così chiaro: da molte parti si invoca<br />
un intervento <strong>del</strong>la comunità internazionale<br />
che ponga fine agli scontri<br />
e alle sofferenze dei civili. Finora<br />
ogni iniziativa in questa direzione è<br />
stata impedita dal veto dichiarato di<br />
Cina e Russia al Consiglio di Sicurezza<br />
<strong>del</strong>l’Onu. Anche se il veto venisse<br />
meno, però, la situazione è talmente<br />
complessa da rendere molto difficoltoso<br />
qualsiasi intervento. Le posizioni<br />
<strong>del</strong>le parti che si combattono, infatti,<br />
non fanno prefigurare nessuna<br />
volontà di accordarsi e l’opposizione<br />
è frammentata. In queste condizioni,<br />
<br />
sud est asiatico. A soffiare sul fuoco<br />
<strong>del</strong> contrasto tra le due Coree la<br />
ripartenza <strong>del</strong>la zona industriale di<br />
Kaesong, il complesso industriale<br />
gestito dai due Paesi e laboratorio<br />
di convivenza nella penisola.<br />
Seul ha rigettato infatti una serie di<br />
richieste <strong>del</strong> regime di Pyongyang,<br />
prima fra tutte interrompere la sospensione<br />
<strong>del</strong>la politica ostile e <strong>del</strong>le<br />
esercitazioni militari provocatorie<br />
con gli Stati Uniti. <strong>La</strong> Corea <strong>del</strong><br />
dall’Assemblea Ue. <strong>La</strong> commissione<br />
ha approvato nei giorni scorsi un<br />
rapporto di medio termine sulla<br />
diffusione e il radicamento <strong>del</strong>le<br />
mafie in tutto il continente, le loro<br />
attività illecite, suggerendo quindi<br />
una serie di misure di contrasto,<br />
che partono da una maggiore<br />
cooperazione in campo legislativo,<br />
politico e <strong>del</strong>le forze <strong>del</strong>l’ordine.<br />
“Nessuno stato membro <strong>del</strong>l’Ue è<br />
ormai immune dalla presenza <strong>del</strong>le<br />
mafie e dalle loro attività sul proprio<br />
territorio – chiarisce Iacolino<br />
porre velocemente fine al conflitto<br />
appare difficile. L’altra via sarebbe<br />
un intervento di tipo “peacekeeping”<br />
neutrale. Questo però implicherebbe<br />
un grosso impegno <strong>del</strong>le truppe di terra,<br />
che dovrebbero presidiare in forze<br />
ogni angolo <strong>del</strong> territorio siriano.<br />
Se anche si andasse verso una divisione<br />
<strong>del</strong> Paese, che per ora le parti<br />
non vogliono, la missione dovrebbe<br />
rimanere in Siria per lunghi anni e i<br />
governi occidentali al momento non<br />
sembrano pronti ad accettare un simile<br />
carico. Se però il conflitto dovesse<br />
davvero allargarsi a Libano e Israele,<br />
potrebbero non esserci alternative.<br />
Nord, inoltre, aveva inserito fra le<br />
condizioni la gestione “totale” di<br />
alcuni fondi forniti dalla comunità<br />
internazionale al complesso e<br />
“l’immediata interruzione <strong>del</strong>le attività<br />
sovversive nei confronti <strong>del</strong><br />
governo <strong>del</strong> Nord, fra cui l’invio di<br />
volantini anti-Pyongyang che gli attivisti<br />
sudcoreani mandano attraverso<br />
palloni aerostatici.<br />
Il complesso industriale di Kaesong,<br />
che si trova in territorio nord-<br />
–. Questa è diventata una sfida<br />
europea che dobbiamo affrontare<br />
insieme”. Il rapporto segnala i nuovi<br />
settori in cui si infiltrano le attività<br />
<strong>del</strong>la criminalità organizzata, che si<br />
sta orientando verso il controllo <strong>del</strong><br />
gioco d’azzardo (anche on line) o le<br />
manipolazioni dei risultati sportivi.<br />
“Occorre rafforzare, sempre a<br />
livello europeo – specifica Iacolino<br />
– una legislazione che permetta la<br />
confisca dei beni <strong>del</strong>la criminalità<br />
permettendone il riutilizzo a fini<br />
sociali”.<br />
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coreano, è attualmente in uno stato<br />
di fermo. Al momento Seul fornisce<br />
“un minimo” di elettricità allo stabile,<br />
e nessuno dei due governi ha<br />
confermato in maniera ufficiale la<br />
chiusura <strong>del</strong>la zona.<br />
Il Sud ha dovuto però versare al<br />
Nord 13 milioni di dollari per “tasse<br />
e stipendi non pagati” dopo che<br />
il regime aveva bloccato nell’area<br />
sette dirigenti sudcoreani per “accertamenti<br />
fiscali”.
ndreotti è stato un uomo<br />
di intelligenza superiore,<br />
di grande intuito<br />
politico, pragmatico<br />
all’eccesso. Questo lo<br />
ha indotto a fare errori, anche gravi<br />
che gli sono stati non a torto attribuiti”.<br />
Così, senza mezzi termini, il senatore<br />
Fabiano De Zan, rappresentante<br />
di primo piano <strong>del</strong>la Dc <strong>brescia</strong>na e<br />
di quella nazionale, ha ricordato la figura<br />
<strong>del</strong> senatore a vita scomparso<br />
nei giorni scorsi. Nelle parole <strong>del</strong> politico<br />
<strong>brescia</strong>no non c’è falsa retorica.<br />
Quello che De Zan ha dato <strong>del</strong> più discusso<br />
tra i protagonisti <strong>del</strong>la Prima<br />
Repubblica è un ritratto lucido, senza<br />
sconti, in cui luci e ombre trovano il<br />
giusto spazio. Dell’Andreotti politico<br />
De Zan ricorda la capacità tattica, finalizzata<br />
ad ottenere sempre il massimo<br />
da ogni situazione. Una connotazione<br />
che riguarda, però, solo l’uomo<br />
politico, non certo la vita privata che<br />
lo stesso De Zan ricorda essere stata<br />
“irreprensibile”. Nonostante ciò,<br />
secondo De Zan, Andreotti sarebbe<br />
allora “colpevole” di un dualismo<br />
ambiguo: essere e apparire, profilo<br />
privato e profilo pubblico in Andreotti<br />
non coincidevano, offuscando,<br />
così, la figura <strong>del</strong>lo statista. Questo<br />
avrebbe influito anche nel confronto<br />
con l’altro gigante <strong>del</strong>la Democrazia<br />
Cristiana: Aldo Moro. Lui si limitava<br />
ad essere un tattico – riferisce De Zan<br />
parlando <strong>del</strong> senatore a via scompar-<br />
<br />
<br />
Giulio Andreotti era nato a Roma,<br />
il 14 gennaio 1919. È stato uno<br />
dei principali esponenti <strong>del</strong>la<br />
Democrazia cristiana, protagonista<br />
<strong>del</strong>la vita politica italiana per tutta la<br />
seconda metà <strong>del</strong> XX secolo.<br />
Senatore a vita dal 1991, è stato<br />
per sette volte Presidente <strong>del</strong><br />
Consiglio dei ministri (compresa<br />
la presidenza <strong>del</strong> governo di<br />
solidarietà nazionale varato il 16<br />
marzo <strong>del</strong> 1978 a poche ore dal<br />
rapimento di Aldo Moro) e ha<br />
ricoperto a più riprese numerosi<br />
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so – alla politica chiedeva soltanto<br />
quello che era possibile fare a differenza<br />
di Moro che ambiva soprattutto<br />
ad essere uno stratega”. Molti sono i<br />
meriti che De Zan attribuisce però ad<br />
Andreotti, a partire dal rapporto diretto<br />
con i propri elettori, alla capacità<br />
di tenere sempre la barra dritta <strong>del</strong> rispetto<br />
<strong>del</strong>le istituzioni democratiche<br />
<strong>del</strong> Paese. Fabiano De Zan, accanto a<br />
queste luci, non nasconde però alcune<br />
ombre, mai completamente dissolte<br />
che hanno caratterizzato la vicenda<br />
politica di Giulio Andreotti. Il rapporto<br />
mai <strong>del</strong> tutto chiarito con la mafia,<br />
con alcuni personaggi scomodi, il via<br />
libera, formalmente dato dal governo<br />
presieduto negli anni Ottanta, alla<br />
crescita impazzita e fuori controllo<br />
<strong>del</strong> debito pubblico, sono per De Zan<br />
macchie che hanno segnato, insieme<br />
all’eccessivo machiavellismo, la lunga<br />
vicenda politica di Andreotti, vissuta<br />
all’insegna <strong>del</strong>la massima “Meglio tirare<br />
a campare, che tirare le cuoia”.<br />
Solo un uomo straordinariamente<br />
intelligente e, probabilmente anche<br />
molto cinico, riesce ad attraversare<br />
una stagione politica lunga quasi un<br />
sessantennio, come ha fatto Giulio<br />
Andreotti, e il senatore Fabiano De<br />
Zan, protagonista di quella Democrazia<br />
Cristiana già lacerata da correnti<br />
interne ma che, a differenza <strong>del</strong>l’oggi,<br />
sapeva trovare sintesi nel bene <strong>del</strong> Paese,<br />
non ha dubbi nel riconoscere al<br />
“Divo Giulio” queste doti. Maggiore<br />
perplessità dimostra invece rispetto<br />
all’idea di un Andreotti “archetipo”<br />
<strong>del</strong> politico adatto alla stagione che<br />
l’Italia sta vivendo.<br />
incarichi di governo. Ha guidato<br />
anche il governo <strong>del</strong>la “nonsfiducia”<br />
(1976-1977), quello che ha<br />
visto la prima donna-ministro, Tina<br />
Anselmi (al dicastero <strong>del</strong> <strong>La</strong>voro).<br />
È sempre stato presente dal 1946<br />
in poi nelle assemblee legislative<br />
italiane: dalla Consulta nazionale<br />
all’Assemblea costituente, e poi<br />
nel Parlamento italiano dal 1948,<br />
come deputato fino al 1991 e<br />
successivamente come senatore<br />
a vita. Il 2 maggio 2003 è stato<br />
giudicato per concorso esterno in<br />
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associazione mafiosa dalla Corte<br />
d’Appello di Palermo, che lo ha<br />
assolto per i fatti successivi al<br />
1980 e ha dichiarato il non luogo<br />
a procedere per i fatti anteriori.<br />
Nell’ultimo grado di giudizio,<br />
la II sezione penale <strong>del</strong>la Corte<br />
di Cassazione ha confermato<br />
la sentenza di appello. Il reato<br />
“ravvisabile” non era però più<br />
perseguibile per sopravvenuta<br />
prescrizione e quindi si è dichiarato<br />
il “non luogo a procedere” nei suoi<br />
confronti.
Rev. Fra Ginepro,<br />
<strong>La</strong> Televisione (TV) va facendo<br />
passi da gigante e presto<br />
busserà alle porte anche <strong>del</strong><br />
ceto semplicemente agiato.<br />
Che atteggiamento dobbiamo<br />
assumere di fronte ad essa noi<br />
cattolici?... Ritirarci, condannare,<br />
proibire, interdire o ... scendere in<br />
campo, abbracciarne la causa, o<br />
propagandarla addirittura?... Con<br />
distinti doveri. M.A.<br />
Io penso che per risolvere<br />
il problema sia utilissima<br />
l’esperienza da noi fatta negli<br />
ultimi cinquant’anni nei riguardi<br />
<strong>del</strong> cinema. Quando esso è<br />
apparso, i cattolici hanno gridato<br />
allo scandalo e si son tirati in<br />
parte. E il cinema intanto ha fatto<br />
la sua strada senza di noi, contro<br />
di noi. Ora si sta rimontando<br />
la strada. Ma con quanta fatica<br />
e compromessi! L’esperienza ci<br />
dice che una nostra presenza<br />
immediata ed attiva è sempre<br />
la via preferibile. Io son <strong>del</strong><br />
parere sia la via da battere nei<br />
riguardi <strong>del</strong>la Televisione. Essa è<br />
lo spettacolo <strong>del</strong> domani. (...)Qui<br />
sta l’urgenza <strong>del</strong> nostro intervento<br />
come cattolici. <strong>La</strong> TV viene a<br />
toccare l’intimità <strong>del</strong>la famiglia, il<br />
punto nevralgico <strong>del</strong>la vita morale,<br />
quello attorno a quale gravita tutto<br />
<br />
<br />
Dopo l’omaggio a Ray Bradbury<br />
<strong>del</strong>l’anno scorso, realizzato a poca<br />
distanza <strong>del</strong>la sua morte, anche<br />
quest’anno il Teatro Telaio ha<br />
dedicato il laboratorio teatrale<br />
realizzato presso la Piastra<br />
Pendolina ad un altro protagonista<br />
<strong>del</strong>la letteratura mondiale: C. S.<br />
Lewis, noto ai più come autore<br />
<strong>del</strong>le “Cronache di Narnia”.<br />
L’esito, dal titolo “<strong>La</strong> macchina <strong>del</strong><br />
mondo”, sarà aperto al pubblico<br />
l’11 maggio alle ore 21.15 presso la<br />
Piastra Pendolina in via Ragazzi <strong>del</strong><br />
<br />
<br />
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<br />
<br />
’99, a Brescia. Dopo l’esperienza<br />
<strong>del</strong>lo scorso anno il laboratorio<br />
ha voluto tentare una crescita di<br />
livello, cimentandosi con argomenti<br />
e obiettivi un po’ più ampi. Quindi<br />
non più una semplice esercitazioneintroduzione<br />
a tecniche teatrali,<br />
ma uno studio vero e proprio che<br />
permettesse una sperimentazione<br />
più complessa e approfondita sul<br />
piano <strong>del</strong>l’analisi dei testi e sulla<br />
conseguente drammaturgia. Per<br />
informazioni 03046535 oppure<br />
www.teatrotelaio.it<br />
<br />
<br />
<br />
Prende il via il 14 maggio una<br />
nuova tappa <strong>del</strong> festival “I volti<br />
<strong>del</strong> Romanino. Rabbia e fede”<br />
promosso dall’associazione Cieli<br />
Vibranti. Si tratta di “Romanino<br />
express”, tre visite guidate a località<br />
fuori dalla provincia <strong>brescia</strong>na in<br />
cui si trovano tracce <strong>del</strong>l’arte <strong>del</strong><br />
grande artista. <strong>La</strong> prima visita è in<br />
programma per martedì 14 maggio<br />
con partenza alle 14.45 da <strong>La</strong>rgo<br />
Torre Lunga a Brescia, destinazione<br />
Cremona dove i partecipanti<br />
prenderanno parte alla conferenza<br />
<br />
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<br />
<br />
<br />
<strong>La</strong> televisione strumento di civiltà...<br />
quello che si cerca di costruire<br />
altrove: Scuola, Chiesa, Oratorio,<br />
opere educative. Naturalmente,<br />
la TV pone due serie di problemi:<br />
quelli all’interno <strong>del</strong>la famiglia,<br />
che vanno risolti dai singoli<br />
genitori. E quelli che devono<br />
essere risolti dalle organizzazioni<br />
nostre. A quest’ultime vorrei<br />
dire che l’azione più immediata<br />
e proficua e di fondare dei<br />
Tele-Club cattolici (...) a scopo<br />
soprattutto di seguire e con<br />
cognizione di causa intervenire<br />
sull’argomento. (...) Si tratta di<br />
questo in sostanza: in una <strong>del</strong>le<br />
sale <strong>del</strong>le attività ricreative si<br />
istalla un televisore. Gli uomini<br />
e le donne di A.C. hanno la<br />
possibilità di frequentare la sala e<br />
di discutere sui Programmi che di<br />
volta in volta vengono trasmessi.<br />
(...) Dopo ogni spettacolo,<br />
ed eventuale discussione, si<br />
distribuisce un foglio, o stampato<br />
o ciclostilato, da riempire con<br />
il giudizio estetico e morale,<br />
assieme ad indicazioni sulla<br />
ricezione più o meno buona<br />
<strong>del</strong>la trasmissione (...). Questi<br />
stampati, poi, debitamente<br />
riempiti e contrassegnati o<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
timbrati, si fanno pervenire alle<br />
sezioni direttive dei programmi<br />
TV. Ognuno rileverà quale azione<br />
efficace se ne possa avere, e<br />
quale carta in mano, che mostra<br />
il nostro interesse sia tecnico<br />
che artistico (e vicino ad ogni<br />
campanile, è stato già detto, c’è<br />
ben modo di trovare persone<br />
che sappiano cattolicamente<br />
e intelligentemente sentire!)<br />
interesse cui naturalmente<br />
aggiungiamo quello morale,<br />
per noi fondamentale, e che<br />
certamente dai Dirigenti TV<br />
non può essere sottovalutato. Se<br />
di Francesco Frangi, storico<br />
<strong>del</strong>l’arte, sugli affreschi realizzati<br />
dal Romanino a Cremona. Alle<br />
21, poi, il concerto “<strong>La</strong> musica dei<br />
maestri all’epoca <strong>del</strong> Romanino”,<br />
proposto dal coro <strong>del</strong>la Facoltà<br />
di musicologia diretto da Ingrid<br />
Pustijanac. Alle 23 la ripartenza<br />
per Brescia. Altre visite sono in<br />
programma il 19 maggio (Trento) e<br />
il 9 giugno (Asola). Per informazioni<br />
su quote di partecipazione e alti<br />
particolari: 030/395803 o info@<br />
cielivibranti.it<br />
<br />
<br />
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<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
potessimo contare su parecchi di<br />
questi Tele-Club diventerebbe la<br />
nostra una voce non trascurabile<br />
ed un’arma con la quale difendere<br />
i principi morali. (...). Rimane,<br />
però il “busillis” <strong>del</strong>la difficoltà<br />
finanziaria per attrezzare una<br />
sala, un locale, ma più che tutto<br />
l’acquisto <strong>del</strong> televisore (...).<br />
Comunque, certo, la cosa non è<br />
facile e semplice; ma con un po’ di<br />
buona volontà, e la collaborazione<br />
di qualche Ente o anche tramite<br />
più persone, la cosa non sarebbe<br />
poi tanto disperata. Interessante<br />
la notizia di un paesino dove<br />
il colloquio con i “lontani” è<br />
stato ripreso in occasione di un<br />
televisore messo in una <strong>del</strong>le sale<br />
<strong>del</strong>l’Oratorio (...). Parecchie altre<br />
questioni dovrebbero venir poste<br />
in discussione come quella di<br />
utilizzare anche domani, per i<br />
propri cinema, le trasmissioni<br />
TV su grande schermo (...). Sta a<br />
noi seguire questa realtà, esserle<br />
vicino, aiutarla ad essere buona,<br />
(...) certi che ogni invenzione<br />
umana è pur sempre frutto (...)<br />
di una Superiore intelligenza<br />
che noi sentiamo sempre più<br />
viva ed operante nel mondo,<br />
(...), ma altresì attraverso queste<br />
meraviglie sempre crescenti <strong>del</strong>la<br />
scienza.
icco il calendario di appuntamenti<br />
per la festa<br />
patronale di San Fe<strong>del</strong>e<br />
martire. Con il patrocinio<br />
<strong>del</strong>l’Assessorato alla cultura,<br />
sabato 11 maggio alle ore 20.30<br />
presso l’Auditorium San Fe<strong>del</strong>e il coro<br />
“<strong>La</strong> Rocchetta”, offrirà una fiorita<br />
di canti popolari e folkloristici. Domenica<br />
19 maggio, ore 16, sarà la volta<br />
<strong>del</strong> Corpo musicale cittadino che, in<br />
collaborazione con il Centro di formazione<br />
musicale Riccardo Mosca,<br />
eseguirà un concerto in piazza Roma<br />
(in caso di maltempo presso l’Auditorium<br />
San Fe<strong>del</strong>e) con musiche sinfoniche<br />
seguite da solisti pop e rock. Il<br />
giorno <strong>del</strong> patrono, il 14 maggio alle<br />
ore 11, presso la Fondazione-Cicogna<br />
Rampana verrà inaugurata la mostra<br />
sul bicentenario <strong>del</strong>la Torre civica<br />
con visita guidata <strong>del</strong>le sale. Alle ore<br />
16 presso l’Auditorium San Fe<strong>del</strong>e, la<br />
cerimonia per l’assegnazione di premi<br />
e riconoscimenti civici. Ancora presso<br />
la Fondazione Cicogna-Rampana,<br />
lunedì 20 maggio, ore 20.30 incontro<br />
con il prof. Giovanni Zanni: “Personaggi<br />
che si muovono intorno alla torre”.<br />
Lunedì 27 maggio alle 20.30 l’arch.<br />
Stefano Barbò su “Gli stilisti <strong>del</strong>la<br />
Torre”. Lunedì 3 giugno, ore 20.30,<br />
lo storico locale Francesco Ghidotti<br />
parlerà sul tema: “Noi e la torre”. Gli<br />
orari di apertura <strong>del</strong>la mostra sono i<br />
seguenti: lunedì 20.30-22, martedì e<br />
giovedì 14.30-17; festivi 10-12, 16-19.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Per le visite guidate bisogna prenotarsi<br />
al numero 030731333. Gli attestati<br />
di benemerenza sono assegnati: alla<br />
memoria di Innocentina Arici, ved.<br />
Vavassori, per aver svolto un’opera<br />
sociale a favore degli immigrati; alla<br />
sezione di Palazzolo <strong>del</strong> Club alpino<br />
italiano; alla memoria di Omobono<br />
Carrara, primo cittadino dal 1975 al<br />
1980, particolarmente distintosi per<br />
aver saputo interpretare le istanze e<br />
i bisogni <strong>del</strong>la popolazione; a Mario<br />
Pedrali per il sostegno e la generosità<br />
dimostrata nei confronti <strong>del</strong>la Comunità<br />
Shalom, per l’attività imprenditoriale<br />
svolta con caparbietà e successo,<br />
che ha consentito di conoscere<br />
il nome <strong>del</strong>la Città di Palazzolo al di<br />
là dei confini nazionali; a Emanuele<br />
Sabadini e Giorgio Gambirasio per<br />
aver compiuto un gesto coraggioso,<br />
salvando la vita a due bambini in dif-<br />
<br />
Sulla figura <strong>del</strong> sacerdote, Benedetto<br />
XVI ebbe a dire: “Siate consapevoli<br />
<strong>del</strong> grande dono che i sacerdoti sono<br />
per la Chiesa e per il mondo; attraverso<br />
il loro ministero, il Signore continua<br />
a salvare gli uomini, a rendersi<br />
presente, a santificare. Sappiate ringraziare<br />
Dio e soprattutto siate vicini<br />
ai vostri sacerdoti con la preghiera e<br />
con il sostegno, specialmente nelle<br />
difficoltà, affinché siano sempre più<br />
pastori secondo il cuore di Dio”. Pa-<br />
<br />
<br />
L’associazione culturale “Il<br />
Maestrale” sceglie annualmente<br />
un artista <strong>del</strong> territorio <strong>brescia</strong>no<br />
nell’intento di valorizzarne le<br />
opere e le competenze e, per il<br />
2013, ha organizzato una Mostra<br />
<strong>del</strong> pittore colognese Mario<br />
Cucchi, inaugurata il 4 maggio,<br />
presso il salone espositivo <strong>del</strong>la<br />
Biblioteca civica di Palazzolo.<br />
Cucchi nasce a Chiari nel 1943,<br />
risiede a Cologne dove apre un<br />
proprio studio artistico.<br />
Per molti anni disegna e<br />
<br />
lazzolo si stringe attorno ai suoi sacerdoti<br />
che celebrano un particolare anniversario<br />
di ordinazione: il 50° di don<br />
Giuseppe Pozzi (coadiutore a Palazzolo<br />
rettoria di S. Giovanni), i 45 anni<br />
di don Ernesto Pozzi (guanelliano<br />
a Roma) e don Pierangelo Sanzogni<br />
(ex cappellano militare coadiutore<br />
a S. Giuseppe), il 25° di don Claudio<br />
Cittadini (nella foto) e il 25° di don<br />
Luigi Massetti (coadiutore a S. Maria<br />
Assunta di Palazzolo). Sabato 30 giu-<br />
dipinge da autodidatta quindi<br />
si iscrive alla scuola <strong>del</strong> pittore<br />
palazzolese Giuseppe Belotti<br />
che gli trasmette il suo amore<br />
per l’arte e dove finalmente<br />
apprende i rudimenti <strong>del</strong> disegno<br />
e <strong>del</strong>la pittura. Attraverso un<br />
assiduo studio <strong>del</strong>l’arte antica e<br />
moderna raggiunge un buon livello<br />
applicando le tecniche <strong>del</strong>le varie<br />
correnti pittoriche al suo personale<br />
sentire. Frequenta la scuola <strong>del</strong><br />
pittor professor Rik Soardi di<br />
Lovere, validissimo paesaggista<br />
ficoltà nelle acque <strong>del</strong> fiume Oglio. Il<br />
riconoscimento civico “Città di Palazzolo<br />
sull’Oglio” va a Enrico Bertoli, ordinario<br />
di biochimica medica presso<br />
la facoltà di medicina <strong>del</strong>l’Università<br />
di Ancona e direttore <strong>del</strong>la scuola di<br />
specializzazione in scienze <strong>del</strong>l’alimentazione<br />
<strong>del</strong>la medesima facoltà.<br />
Il premio “Ing. Gianpietro Metelli” a<br />
Enrica Demasi, per aver presentato<br />
e discusso la tesi di laurea “Stigma in<br />
Psichiatria: Follie in musica e poesia”<br />
presso la facoltà di medicina e chirurgia<br />
<strong>del</strong>l’Università di Brescia, evidenziando<br />
l’opera svolta dagli educatori<br />
<strong>del</strong> Centro diurno di Palazzolo.<br />
gno in loro onore ci sarà un concerto<br />
<strong>del</strong> coro <strong>La</strong> Rocchetta presso l’Auditorium<br />
San Fe<strong>del</strong>e. In particolare la<br />
comunità di San Giuseppe si unisce<br />
al suo parroco don Claudio Cittadini<br />
(nella foto) nella lieta ricorrenza <strong>del</strong><br />
suo 25° di sacerdozio: fu consacrato<br />
il 2 giugno <strong>del</strong> 1988. <strong>La</strong> comunità<br />
approfitta di questo anniversario per<br />
manifestare a don Claudio sentimenti<br />
di riconoscenza e stima per il prezioso<br />
servizio pastorale che svolge.<br />
e la scuola <strong>del</strong> professor John<br />
Piking di Cortefranca. Le opere<br />
più recenti evidenziano una<br />
maturazione artistica che lo vuole<br />
sensibile traduttore <strong>del</strong>la natura,<br />
in particolare <strong>del</strong>le figure degli<br />
animali “da salvare”, che sviluppa<br />
in un turbinare di linee e di<br />
colori. <strong>La</strong> mostra sarà visitabile dal<br />
pubblico nelle giornate di sabato<br />
e domenica fino al 19 maggio<br />
(compreso il 14 maggio, festa di S.<br />
Fe<strong>del</strong>e, patrono di Palazzolo) dalle<br />
10 alle 12 e dalle 15 alle 19.
andidati sindaco a confronto<br />
sui temi di lavoro,<br />
ambiente, decentramento<br />
e servizi sociali. Nella<br />
sala parrocchiale <strong>del</strong><br />
quartiere Violino, venerdì 3 maggio<br />
quattro dei pretendenti alla carica<br />
di primo cittadino (<strong>La</strong>ura Castelletti,<br />
Emilio Del Bono, Francesco Onofri<br />
e Adriano Paroli) hanno esposto<br />
la loro idea per Brescia. Una città<br />
che ha bisogno di una ricetta per superare<br />
la crisi <strong>del</strong> lavoro. Molti gli<br />
ingredienti sul piatto: per Onofri è<br />
necessario creare dei luoghi fisici<br />
di confronto per le imprese, investendo<br />
su studenti, formazione e<br />
puntando sull’industria <strong>del</strong>la bonifica,<br />
per la quale sarà necessario “reperire<br />
fondi in Europa e creare tecnologie<br />
per l’ambiente”. Castelletti<br />
vede la necessità di “ripartire dalle<br />
infrastrutture soprattutto digitali ed<br />
investire sul turismo”. Emilio Del<br />
Bono ha ricordato quelle che secondo<br />
lui sono state le occasioni perse<br />
negli ultimi anni: piccola velocità,<br />
banda larga, cessione <strong>del</strong>l’aeroporto<br />
di Montichiari, ruolo <strong>del</strong>la città<br />
nell’Expo 2015. Altrettanto puntuale<br />
la replica di Adriano Paroli, che<br />
ha ricordato la recentissima firma<br />
<strong>del</strong> protocollo d’intesa tra le associazioni<br />
<strong>brescia</strong>ne, in prima linea in<br />
vista proprio <strong>del</strong>l’appuntamento <strong>del</strong><br />
2015, la creazione <strong>del</strong>l’ufficio per<br />
<br />
<br />
Dopo l’ultimo aggiornamento <strong>del</strong><br />
Codice deontologico degli infermieri<br />
italiani, l’Ipasvi di Brescia – l’ordine<br />
provinciale degli infermieri e degli<br />
assistenti sanitari – ha deciso di<br />
porre l’attenzione sui dilemmi etici<br />
che vivono gli operatori non solo<br />
in situazioni cosiddette “estreme”<br />
(l’inizio o la fine <strong>del</strong>la vita), ma<br />
nella quotidianità <strong>del</strong> rapporto con<br />
le persone assistite. Il convegno di<br />
sabato 11 sarà l’occasione per dare<br />
avvio a un percorso di riflessione<br />
e approfondimento etico sul<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
“Brescia Smart City” e <strong>del</strong>l’imminente<br />
associazione, i cui progetti sono<br />
valsi il primo premio allo Smau<br />
di Padova, oltre a una “continua attenzione<br />
alle aziende in crescita per<br />
creare occupazione”. Brescia che<br />
quotidiano lavoro di cura, che si<br />
concretizzerà con la realizzazione di<br />
altri quattro seminari, in diverse sedi<br />
<strong>del</strong>la provincia. ”Il messaggio che<br />
vorremmo far scaturire – dichiara<br />
Stefano Bazzana (nella foto),<br />
presidente Ipasvi <strong>del</strong>la Provincia di<br />
Brescia –, è quello di sottolineare il<br />
dovere e la necessità di confrontarsi<br />
apertamente, ricercare soluzioni in<br />
modo da garantire che l’autonomia,<br />
la dignità e l’interesse <strong>del</strong>la<br />
persona siano rispettati”. Anche<br />
quest’anno l’Icn (che riunisce oltre<br />
necessita sempre più di quei servizi<br />
sociali cui l’amministrazione Paroli<br />
ha destinato 42 milioni di euro “nonostante<br />
il taglio, rispetto al 2008,<br />
di 25 milioni di fondi statali e di 72<br />
milioni derivanti dai dividendi di<br />
A2A”, risorse che potranno essere<br />
rese ancora più efficienti “investendo<br />
sulle tante realtà che già si impegnano<br />
sul territorio”. In disaccordo<br />
Emilio <strong>del</strong> Bono che, oltre a lamentare<br />
un calo <strong>del</strong>la spesa sociale, ha<br />
sottolineato la necessità di riconvertire<br />
e di razionalizzare la spesa<br />
rafforzando l’assistenza domiciliare<br />
e l’housing sociale. Residenze<br />
13 milioni di infermieri nel mondo)<br />
dedica la giornata internazionale<br />
<strong>del</strong>l’infermiere al tema “colmare<br />
il divario” che impedisce a molti<br />
uomini, donne, anziani e bambini<br />
l’accesso alle cure. “Anche nel<br />
nostro lavoro di cura – aggiunge<br />
Ermellina Zanetti, vicepresidente<br />
Ipasvi – ogni giorno, ciascuno di<br />
noi contribuisce nel “qui ed ora” di<br />
una decisione presa o non presa,<br />
di un intervento attuato o meno, ad<br />
aumentare oppure a colmare questo<br />
divario”. Nella presa di decisioni<br />
semiprotette, albo <strong>del</strong>le badanti e<br />
responsabilizzazione degli anziani<br />
attivi sono i punti su cui si è soffermato<br />
Francesco Onofri, mentre<br />
<strong>La</strong>ura Castelletti ha invocato “nuovi<br />
mo<strong>del</strong>li per nuovi bisogni, come la<br />
badante condominiale o uno sportello<br />
geriatrico aperto sette giorni<br />
su sette”. Una città che sarà inoltre<br />
orfana <strong>del</strong>le circoscrizioni, abolite<br />
per le città sotto i 250mila abitanti,<br />
ma che, a detta di tutti i candidati<br />
presenti, potrà contare sul potenziamento<br />
dei comitati di quartiere,<br />
necessariamente eletti per Castelletti<br />
e Del Bono, di nomina comunale<br />
per Paroli, mentre Onofri sottolinea<br />
il bisogno che “i dipendenti<br />
comunali escano dai propri uffici ed<br />
ascoltino i bisogni <strong>del</strong>le persone”.<br />
Finale di serata dedicato all’emergenza<br />
Pcb. Per tutti, le bonifiche sono<br />
necessarie e “programmabili in<br />
molti anni” (Paroli), “partendo da<br />
scuole e parchi pubblici” (Del Bono),<br />
“individuando una sentinella<br />
per l’ambiente che raccolga risorse<br />
a Roma e in Europa” (Castelletti),<br />
“ricorrendo al Tar per nominare un<br />
commissario e agire contro il ritardo<br />
nell’intervento” (Onofri). Accenno<br />
anche sul tema <strong>del</strong> futuro <strong>del</strong>la<br />
mobilità nella zona ovest, sul quale<br />
i quattro candidati si sono detti<br />
pressoché concordi nell’individuare<br />
soluzioni a breve termine.<br />
etiche è inoltre fondamentale<br />
che le scelte non vengano prese<br />
unilateralmente, ma attraverso la<br />
discussione e il confronto, anche e<br />
soprattutto con la persona assistita.<br />
“Gli infermieri – conclude Bazzana<br />
– possono far diventare il confronto<br />
e il dialogo il loro principale<br />
oggetto di intervento, non perché<br />
hanno un’etica o una deontologia<br />
diversa da quella degli altri<br />
professionisti, ma – per la posizione<br />
in cui si trovano – possono meglio<br />
conoscere i bisogni <strong>del</strong>l’assistito”.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
–<br />
–
“Danzo e scompaio dalla quotidianità<br />
<strong>del</strong>la vita con un sorriso che<br />
mi fa sognare e viaggiare”. Questi i<br />
pensieri di un detenuto <strong>del</strong> carcere<br />
di Verziano affidati al direttore artistico<br />
<strong>del</strong>la Compagnia Lyria, Giulia<br />
Gussago. Già sperimentato con<br />
successo a partire dal 2011, il Progetto<br />
Verziano è approdato alla sua<br />
seconda edizione. <strong>La</strong>boratori creativi,<br />
stage di cucina e rappresentazioni<br />
teatrali costituiscono il programma<br />
di quest’anno. Partita a ottobre<br />
<strong>del</strong> 2012, l’iniziativa prevede la rea-<br />
<br />
lizzazione di un’ampia e articolata<br />
azione di sensibilizzazione sul tema<br />
<strong>del</strong>l’integrazione tra realtà carceraria<br />
e società civile, con particolare<br />
attenzione per i giovani. Spesso si<br />
pensa al carcere come una realtà a<br />
sé stante, isolata dalla cittadinanza.<br />
Proprio per sfatare ciò che la casa<br />
di reclusione rappresenta nell’immaginario<br />
collettivo è nato il Progetto<br />
Verziano che infatti, oltre a vedere<br />
impegnati i detenuti, coinvolge<br />
diversi ragazzi <strong>del</strong>la Piastra Pendolina,<br />
come ha ricordato il Presiden-<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
l “mondo piccolo”di Giovannino<br />
Guareschi era molto più<br />
di una piazza dove prendevano<br />
vita le furibonde discussioni<br />
politiche fra Don Camillo e<br />
Peppone. Quello di Guareschi era un<br />
regno in cui si celavano scrigni preziosi<br />
contenenti salami, prosciutti, tondeggianti<br />
forme di Parmigiano e bottiglie<br />
di Fortana. Non è un caso che<br />
il giornalista Enrico Sisti, narrando<br />
la passione <strong>del</strong>l’oste di Roncole per<br />
la cucina, abbia così descritto quella<br />
terra di mezzo fra la via Emilia e il Po:<br />
“Una terra inafferrabile come un paesaggio<br />
nella nebbia; concreta quanto<br />
può esserlo pane e culatello”. Una<br />
semplicità che il mondo, con le sue<br />
frenesie urbane, sembra aver dimenticato.<br />
Eppure quella realtà agricola<br />
cara a Guareschi esiste ancora e grazie<br />
all’iniziativa “Per corti e cascine”<br />
torna a risplendere nei casolari <strong>del</strong>la<br />
pianura lombarda. Arrivata alla sua<br />
16ª edizione, da domenica 19 maggio,<br />
la rassegna culinaria apre le porte di<br />
96 aziende, distribuite lungo 14 itinerari.<br />
A questi se ne aggiungeranno altri.<br />
Di particolare interesse è l’itinerario<br />
previsto nella zona orientale <strong>del</strong>la<br />
Lombardia che andrà a percorrere la<br />
strada <strong>del</strong> vino e <strong>del</strong>l’olio nelle colline<br />
moreniche <strong>del</strong> Garda. Adulti e bambini<br />
avranno l’occasione di riscoprire<br />
gesti e sapori antichi. I padroni di casa,<br />
gli agricoltori, accompagneranno<br />
i visitatori in un percorso multisen-<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
soriale che ha per fine la conoscenza<br />
diretta <strong>del</strong>la produzione agricola.<br />
Obiettivo principale è promuovere la<br />
conoscenza dei prodotti di fattoria,<br />
biologici e tradizionali, le loro varietà,<br />
la storia e l’identità territoriale che<br />
li caratterizza. Degustazioni e vendita<br />
diretta saranno quindi sempre pre-<br />
senti tra le attività che ogni azienda<br />
organizzerà per la giornata, secondo<br />
le proprie peculiarità produttive. Non<br />
mancheranno i percorsi nella natura,<br />
i giochi, i laboratori e molte altre proposte<br />
divertenti per grandi e piccoli.<br />
Fra Brescia e Mantova sono diciotto<br />
le aziende pronte ad accogliere le famiglie<br />
per passare una domenica diversa,<br />
una domenica salutare fra i sapori<br />
genuini e l’aria frizzantina <strong>del</strong>le<br />
colline moreniche. Nell’azienda agricola<br />
Fiorella Mellini, ad esempio, dalle<br />
11 alle 19, ci saranno le degustazioni<br />
guidate in abbinamento con i mieli<br />
e le confetture di produzione propria.<br />
Dalle 10 alle 17, invece, all’Agrigelateria<br />
sull’aia sarà possibile visitare il<br />
laboratorio <strong>del</strong> gelato, il caseificio e<br />
la stalla. Spostandosi nel mantovano,<br />
all’Azienda agricola Vojon, dalle 10 alle<br />
19, si potrà passeggiare tra i vigneti,<br />
gli ulivi e gli alberi da frutto. Sul versante<br />
<strong>brescia</strong>no, alla Cascina Balcarino<br />
di Orzinuovi, gli acquisti potranno<br />
essere effettuati cogliendo con mano i<br />
prodotti <strong>del</strong>la terra. Per gli amanti dei<br />
cani, alla Nuova Scardua di Cavriana,<br />
verrà illustrato il funzionamento e la<br />
regolamentazione <strong>del</strong>l’addestramento<br />
destinato agli amici a quattro zampe<br />
impegnati nelle battute di caccia.<br />
Infine, per i palati che prediligono i<br />
sapori antichi, la cucina <strong>del</strong>la Nuova<br />
Scardua propone i caponsèi, le trippe,<br />
sughi di selvaggina e lo stracotto di<br />
cavallo con polenta e altre specialità.<br />
te <strong>del</strong>la circoscrizione nord, Marco<br />
Rossi. Inclusione e partecipazione:<br />
queste le parole d’ordine <strong>del</strong> Progetto<br />
che si concluderà venerdì 21<br />
giugno con lo spettacolo – aperto<br />
al pubblico, presso la casa circondariale<br />
– “Invisibili respiri”, a coronamento<br />
di questi mesi di preparazione,<br />
sotto la direzione artistica di<br />
Giulia Gussago e con la collaborazione<br />
di Alessandro Siani per la sezione<br />
dedicata alla musica. In attesa<br />
<strong>del</strong>la serata finale – nei prossimi<br />
due mercoledì, alle ore 9.30, rispet-<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
tivamente, presso l’Accademia di<br />
belle arti di Santa Giulia e presso il<br />
Centro formativo provinciale “Giuseppe<br />
Zanar<strong>del</strong>li – si terranno gli<br />
incontri di LiberArte: due occasioni<br />
per confrontarsi con i responsabili<br />
<strong>del</strong> Progetto Verziano, compresa<br />
Francesca Lucrezi, direttrice <strong>del</strong>la<br />
casa di reclusione. Oggetto <strong>del</strong>le<br />
“conversazioni”, la sensibilizzazione<br />
alle problematiche carcerarie<br />
e l’importanza <strong>del</strong>l’arte all’interno<br />
<strong>del</strong> percorso riabilitativo. (Romano<br />
Guatta Caldini)
a solidarietà scende in<br />
campo sabato 18 maggio<br />
a Chiari. <strong>La</strong> Caritas<br />
parrocchiale ha lanciato<br />
un sos prontamente<br />
intercettato dall’amministrazione<br />
comunale, dai Servizi sociali, dalle<br />
associazioni di volontariato e dal<br />
terzo settore. L’emergenza è legata<br />
alla continua crescita di richiesta<br />
di aiuto da parte di quelle persone<br />
che vengono ormai definite “i nuovi<br />
poveri”. Si tratta principalmente di<br />
famiglie che prima <strong>del</strong>la crisi conducevano<br />
una vita più che dignitosa<br />
e che ora, a causa <strong>del</strong>la perdita <strong>del</strong><br />
lavoro, esaurita la cassa integrazione<br />
e venuti meno gli ammortizzatori<br />
sociali, faticano ad arrivare a fine<br />
mese. E sul bilancio famigliare è la<br />
spesa per la casa a incidere maggiormente.<br />
Preoccupanti anche i<br />
risvolti sociali legati al sorgere di<br />
insicurezze, malesseri psicologici<br />
che si traducono in difficoltà relazionali<br />
miste a un senso di vergogna<br />
per una situazione sino ad ora sconosciuta<br />
e inaspettata. Situazione<br />
ancor più drammatica se la famiglia<br />
è monoreddito. ”Sono molto soddisfatta<br />
per questo gesto che è prova<br />
<br />
<br />
<br />
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<br />
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<br />
<br />
–<br />
– <br />
<br />
<br />
<br />
Si tornerà per una sera bambini sabato<br />
25 maggio alle 20.30 al Cinema<br />
Gloria di Montichiari grazie al nuovo<br />
musical realizzato dai ragazzi <strong>del</strong><br />
Centro giovanile dal titolo “Peter<br />
Pan”. A coordinare il gruppo composto<br />
da oltre 60 tra ragazzi e ragazze,<br />
anche questa volta, c’è il bravo<br />
Matteo Boldini, coadiuvato come<br />
sempre dal curato don Michele Bodei.<br />
“<strong>La</strong> storia che sta dietro a Peter<br />
Pan – ci spiega Matteo – è ben nota<br />
e conosciuta da tutti. All’interno,<br />
infatti, si trovano avventure di ogni<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
di concretezza e di senso di appartenenza<br />
al territorio nella ricerca di<br />
soluzioni” ha dichiarato l’assessore<br />
ai Servizi sociali Annamaria Boifava.<br />
L’iniziativa che prende il nome<br />
di “Chiari solidale” prevede, presso<br />
i supermercati <strong>del</strong>la città (Conad,<br />
Italmark, Zerbimark e Interspar)<br />
una raccolta di derrate alimentari<br />
grazie alle quali la Caritas, in difficoltà<br />
nel soddisfare tutte le richieste<br />
di questo periodo, potrà aumentare<br />
la capacità di aiutare le famiglie<br />
bisognose attraverso generi alimentari<br />
di prima necessità. A oggi sono<br />
circa una quarantina i pacchi che<br />
ogni 15 giorni vengono distribuiti<br />
ma la domanda è in continua crescita.<br />
Stessa situazione al centro di accoglienza<br />
Auxilium di via Palazzolo<br />
1 dove il responsabile Urgnani non<br />
nasconde una forte preoccupazione<br />
parlando <strong>del</strong>la “crescita dei nume-<br />
genere, persone che non vogliono<br />
crescere oltre ad un’isola che non<br />
c’è verso la quale volare per non diventare<br />
mai grandi. Sappiamo che<br />
è impossibile restare per sempre<br />
bambini, ma questo rimane un desiderio<br />
che in fondo tutti noi proviamo<br />
almeno una volta nella vita,<br />
non è così?”. Ed in tempi particolarmente<br />
duri come gli attuali cosa c’è<br />
di meglio che rifugiarsi in una bella<br />
storia e farsi attrarre, almeno per<br />
un poco, nel rimanere bambini, cullati<br />
dalla fantasia e coccolati dai so-<br />
ri dall’inizio anno: un 25% in più di<br />
richieste tra pasti che distribuiamo<br />
quotidianamente e pacchi alimentari<br />
di generi di prima necessità”. Solo<br />
questi ultimi sono circa 480 ogni<br />
15 giorni. Numeri che non possono<br />
lasciar indifferenti e dietro ai quali<br />
si cela una situazione di emergenza<br />
straordinaria nella quale, chi chiede<br />
aiuto non è più solo l’extracomunitario<br />
spiazzato da una società che<br />
non è stata in grado di accoglierlo<br />
dignitosamente, ma famiglie locali<br />
costrette ad affrontare una povertà<br />
inaspettata e per la quale l’uscita<br />
dal tunnel è ancora lontana. Il territorio<br />
clarense negli ultimi tempi è<br />
stato particolarmente colpito dalla<br />
crisi e la chiusura di alcune grosse<br />
realtà imprenditoriali, ultima la Piceni<br />
serramenti, ha inferto un ulteriore<br />
colpo alla già drammatica<br />
situazione.<br />
<br />
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<br />
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<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
gni? Lo stesso Boldini ricorda come<br />
“non sia stato facile mettere in<br />
scena una commedia musicale così<br />
impegnativa, basti considerare solamente<br />
l’elevato numero di protagonisti:<br />
abbiamo passato tante sere<br />
a provare e riprovare, ma in tutti<br />
c’è stata molta voglia di divertirsi<br />
tra una canzone e un balletto, tra<br />
una recitazione ed una scenografia<br />
ed alla fine ciò che conta è aver<br />
lavorato con piacere e divertimento.<br />
<strong>La</strong> costanza di due anni di lavoro<br />
è stata accompagnata dall’idea di<br />
<br />
<br />
<br />
<strong>La</strong> Sala <strong>del</strong>la comunità “Gabbiano”<br />
di via <strong>La</strong>papasini 42 a Ghedi accoglie<br />
l’8ª edizione di “Inventari superiori”<br />
fino al 12 maggio: una rassegna<br />
di spettacoli degli istituti superiori e<br />
<strong>del</strong>l’immaginario giovanile. “Inventari<br />
superiori” è un progetto di Viandanze<br />
culture e pratiche teatrali, realizzato<br />
con il patrocinio <strong>del</strong> Comune di Ghedi,<br />
<strong>del</strong>la Provincia con il liceo scientifico<br />
“V. Capirola”. <strong>La</strong> manifestazione<br />
è stata aperta, mercoledì 8 maggio (la<br />
replica è in programma domenica 12),<br />
dal liceo scientifico Capirola di Ghedi<br />
che ha portato in scena “Pinocchio”<br />
per la regia di Fausto Ghirardini (nella<br />
foto), direttore artistico <strong>del</strong>la rassegna.<br />
Pinocchio è un classico così<br />
denso che si presta a tante possibili<br />
letture. “Abbiamo privilegiato – spiega<br />
il regista – quella <strong>del</strong> percorso di<br />
formazione e <strong>del</strong> complesso <strong>del</strong>l’opera<br />
abbiamo voluto utilizzare solo alcune<br />
<strong>del</strong>le ‘avventure’ <strong>del</strong> burattino di<br />
legno che voleva diventare un bravo<br />
bambino. Quelle che più si avvicinavano<br />
all’esperienza dei giovani allievi<br />
liceali con i quali abbiamo lavorato.<br />
Quelle che più si prestavano ad un<br />
percorso legato alla ricerca di una<br />
identità”. Giovedì 9, invece, la compagnia<br />
“Il quadrifoglio fiorito” porta<br />
sul palco “Western town”: attraverso<br />
un lavoro di improvvisazione seguito<br />
dalla regista Loredana De Luca è<br />
stato messo a punto un testo completamente<br />
originale appartenente<br />
al genere comico. <strong>La</strong> tranquillità di<br />
un paesino sperduto in qualche parte<br />
<strong>del</strong>l’Ovest, viene turbato dalle angherie<br />
di quattro Gringos fuorilegge che<br />
fondo di tenere uniti questi ragazzi,<br />
facendo loro riscoprire la bellezza<br />
<strong>del</strong>l’aggregazione al Centro giovanile.<br />
In chiusura, sono d’obbligo due<br />
ringraziamenti particolari: “A don<br />
Michele Bodei e a don Italo Uberti<br />
che, come sempre generosamente,<br />
ci mette a disposizione il Cinema<br />
Gloria per una serata che mi auguro<br />
di successo come le precedenti”.<br />
Quanto ai biglietti d’ingresso, il<br />
costo è fissato in 6 euro, con 1 euro<br />
di prevendita: informazioni allo<br />
030/9961897. (f.m.)<br />
mettono a dura prova la pazienza dei<br />
suoi abitanti e <strong>del</strong>le autorità. Venerdì<br />
10 maggio tocca all’Istituto don Milani<br />
di Montichiari (regia di Arrigoni) con<br />
“Le allegre comari di Windsor”: Sir<br />
John Falstaff, a corto di denaro, decide<br />
di corteggiare due ricche donne<br />
sposate. Sabato 11 si esibisce il Calini<br />
con “Un piccolo paese sotto le stelle”.<br />
Gli “Inventari superiori” di Brescia saranno<br />
invece ospitati al Prealpino dal<br />
15 al 23 maggio. L’ingresso (inizio alle<br />
21) è gratuito.
no spazio per accogliere,<br />
informare e<br />
dialogare con i cittadini;<br />
uno spazio per<br />
rispondere ancora di<br />
più al mandato originario <strong>del</strong>l’Associazione.<br />
Il circolo Acli, associazione<br />
di laici cristiani, attraverso<br />
una rete di servizi contribuisce a<br />
tessere legami nella società favorendo<br />
forme di partecipazione e<br />
di democrazia. A Manerbio, fin dal<br />
momento <strong>del</strong>la costituzione oltre<br />
40 anni fa, le Acli si sono caratterizzate<br />
per un gran numero di iniziative,<br />
la più recente fra le quali è<br />
il recupero in pieno centro storico<br />
di un edificio in degrado nel quale<br />
si sono creati spazi che hanno<br />
consentito di ampliare le attività<br />
<strong>del</strong> circolo.<br />
All’insegna <strong>del</strong> volontariato è stato<br />
realizzato un concreto esempio di<br />
rivitalizzazione <strong>del</strong> costruito che<br />
è stato inaugurato nella giornata<br />
<strong>del</strong> Primo Maggio, festa di San<br />
<br />
<br />
Sulle orme e sull’esempio degli<br />
apostoli, inviati da Cristo, l’annuncio<br />
<strong>del</strong>la Buona novella continua<br />
ancora oggi attraverso i nuovi<br />
discepoli. È una risposta al mandato<br />
di Gesù, ma anche una risposta<br />
alle esigenze di evangelizzazione<br />
<strong>del</strong>la società odierna, multietnica<br />
e multi religiosa, che ha indotto la<br />
comunità <strong>del</strong>le Suore Betlemite<br />
di Manerbio ad organizzare la<br />
catechesi in lingua inglese, che si<br />
tiene per tutte le domeniche <strong>del</strong><br />
mese di maggio alle ore 16 nel<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
convento di via Santa di Rosa a<br />
Manerbio. <strong>La</strong> catechista è suor Lina,<br />
indiana di Madras, che si trova a<br />
Manerbio da quattro mesi dopo<br />
aver svolto il proprio ministero<br />
in India per otto anni e dopo<br />
aver ricevuto una preparazione<br />
scolastico-religiosa divisa fra il<br />
Paese d’origine e quello di adozione.<br />
Suor Lina è già integrata nella<br />
società manerbiese: è catechista,<br />
oltre ad essere impegnata al Cag<br />
ogni pomeriggio. Aiuta i bambini<br />
a fare i compiti: sono tanti, sono<br />
Giuseppe <strong>La</strong>voratore, con la presenza<br />
di Roberto Rossini (presidente<br />
provinciale Acli), di Davide<br />
Bellini (segretario giovani aclisti)<br />
e <strong>del</strong>la neoparlamentare <strong>brescia</strong>na<br />
Marina Berlinghieri. Il parroco<br />
mons. Tino Clementi ha benedetto<br />
i rinnovati locali, Angelo Bertelli<br />
presidente <strong>del</strong> circolo, in collaborazione<br />
con il vice Angelo Fredi,<br />
ha accolto gli ospiti.<br />
All’interno <strong>del</strong>la vecchia casa che<br />
fu residenza dei curati, in vicolo<br />
Coro 14, ha così stabilito il nuovo<br />
“Punto famiglia” nel quale il circolo<br />
apre ogni giorno dalle 9 alle<br />
12 e dalle 15 alle 18 per dare libero<br />
accesso a quanti sono interessati<br />
a leggere quotidiani, sfogliare<br />
pubblicazioni periodiche, consultare<br />
libri, scambiarsi idee sulla<br />
quotidianità.<br />
Il martedì dalle 15 alle 18 è presente<br />
il <strong>del</strong>egato <strong>del</strong>la Lega consumatori<br />
per la difesa e il sostegno al<br />
potere di acquisto <strong>del</strong>le famiglie,<br />
raccogliere istanze e reclami, risolvere<br />
extragiudizialmente controversie<br />
legate ad affitti e con-<br />
stranieri, europei ed extraeuropei,<br />
ed hanno bisogno di una mano. È<br />
dall’incontro con questa realtà e<br />
dalla constatazione <strong>del</strong>la presenza<br />
di tanti stranieri a Manerbio che<br />
è sorta l’idea <strong>del</strong>la catechesi.<br />
Non ci sono indiani cristiani a<br />
Manerbio, afferma suor Lina; anche<br />
gli africani sono principalmente<br />
musulmani ed i cristiani sono<br />
evangelici e frequentano la chiesa<br />
cittadina. Ci sono però alcune<br />
famiglie cristiane, africane. Queste<br />
sono state contattate ed invitate<br />
tratti, raccogliere problematiche<br />
proposte relativamente ai servizi<br />
pubblici.<br />
Il lunedì, inoltre, dalle 20.30 alle<br />
22.30 si svolgono le riunioni <strong>del</strong><br />
Gas per la raccolta di ordini in consegna<br />
il venerdì dalle 18 alle 19.<br />
Dalle ore 15 alle 17 si riuniscono<br />
gli esponenti <strong>del</strong> Chirone, gruppo<br />
di turismo responsabile.<br />
Nella vecchia sede in via San Martino,<br />
7, di fronte all’oratorio San<br />
Filippo Neri, restano attivi i servizi<br />
<strong>del</strong> circolo aperti ogni martedì<br />
dalle 9 alle 12, il giovedì e venerdì<br />
dalle 8.30 alle 12.30. L’assistenza<br />
fiscale è erogata su appuntamento<br />
(telefono 0302409883).<br />
Negli altri giorni svolgono attività<br />
il Patronato, gratuito per le<br />
pratiche di pensione <strong>del</strong> comparto<br />
pubblico e privato; gli sportelli<br />
immigrati e colf-badanti per dare<br />
informazioni sul contratto di lavoro,<br />
svolgere pratiche di assunzione<br />
e cessazione <strong>del</strong> rapporto di<br />
lavoro, compilazione buste paga e<br />
bollettini Inps e il versamento di<br />
contributi.<br />
a prendere parte alla catechesi<br />
che, programmata per un mese,<br />
prende avvio in modo sperimentale.<br />
Eppure l’impegno di suor Lina va<br />
ben oltre: l’intenzione è di far visita<br />
alle famiglie insieme a don Antonio,<br />
africano, anch’egli “missionario” a<br />
Manerbio. Insieme andranno di casa<br />
in casa e parleranno con i cristiani<br />
stranieri per convincerli a prendere<br />
parte alla catechesi. Un impegno<br />
importante per offrire il pane<br />
spirituale e continuare la missione<br />
apostolica indicata da Cristo. (e.u.)
a crisi non rallenta, colpisce<br />
duramente. È netta<br />
la valutazione dei responsabili<br />
<strong>del</strong>la Caritas<br />
zonale: “Quando citiamo<br />
le 210 famiglie che settimanalmente<br />
si rivolgono alla nostra dispensa<br />
(3360 persone al mese) o rendiamo<br />
noti i dati, qualcuno si preoccupa<br />
per l’immagine non positiva che<br />
esce <strong>del</strong>la comunità lumezzanese...<br />
Il problema non si risolve, nascondendolo<br />
sotto il tappeto”. Loro lo<br />
affrontano con una montagna di generosità<br />
solidale. I 110 volontari sono<br />
preziosi nel loro impegno calcolato<br />
in 10mila ore annue: 2600 ore i<br />
dispensatori, 2400 ore i selezionatori,<br />
200 ore nell’emporio, 600 ore<br />
nel centro di ascolto, 150 ore per<br />
accoglienza e animazione in sede.<br />
Si aggiungono la sensibilizzazione,<br />
la formazione, la ricerca fondi e il<br />
recupero alimenti. Al riguardo è<br />
recente (febbraio) un accordo tra<br />
Comune, Sarca Catering e “Spalla<br />
<br />
<br />
Il 13 maggio ricorre il 20°<br />
anniversario <strong>del</strong>la morte di don<br />
Elio Bonomi, abba Elio come lo<br />
chiamavano i suoi giovani nelle<br />
missioni in Etiopia. Don Elio<br />
nasce a Sarezzo il 31 luglio 1942,<br />
cresce in una famiglia numerosa,<br />
frequenta l’oratorio e mostra<br />
una grande sensibilità interiore<br />
orientata alla dimensione religiosa<br />
<strong>del</strong>la vita, al messaggio di giustizia<br />
<strong>del</strong> Vangelo e nel 1953 lascia<br />
Sarezzo per frequentare la scuola<br />
media dai Salesiani di Chiari.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Ha inizio così il suo cammino<br />
di vocazione sacerdotale che lo<br />
porterà attraverso diverse tappe<br />
all’ordinazione sacerdotale <strong>del</strong> 21<br />
marzo 1970. <strong>La</strong> sua passione per i<br />
giovani gli fa incontrare il gruppo<br />
missionario Operazione Mato<br />
Grosso: i poveri <strong>del</strong>l’America <strong>La</strong>tina<br />
entrano nel suo cuore e nelle sue<br />
scelte. Ma nel 1981 l’Ispettore <strong>del</strong>la<br />
sua congregazione gli chiede di<br />
partire per la missione in Africa,<br />
una nuova missione da aprire in<br />
Etiopia a Dilla; inizia una nuova<br />
a Spalla” perché i pasti in eccesso<br />
non consumati dagli studenti nelle<br />
mense <strong>del</strong>le tre scuole elementari<br />
vengano consegnati alla Caritas<br />
valgobbina. Il risultato è una rete<br />
di “solidarietà” che vede insieme<br />
parte <strong>del</strong>la sua vita al servizio dei<br />
poveri e dei giovani. È proprio<br />
a questi ultimi che si rivolge per<br />
chiedere sostegno e aiuto nella<br />
nuova scelta. Nasce il gruppo<br />
missionario Amici <strong>del</strong> Sidamo (dal<br />
nome <strong>del</strong>la regione <strong>del</strong>la prima<br />
missione) aperto a tutti coloro che<br />
vogliono prepararsi alla missione,<br />
che tengono in cuore il desiderio<br />
di spendere un po’ di tempo, di<br />
vita per gli altri. Iniziano i campi<br />
di lavoro per sostenere i progetti<br />
e iniziano le spedizioni estive di<br />
altre associazioni, Comune e in<br />
particolare la Cooperativa il Mosaico<br />
che da 21 anni è vicina alle<br />
povertà <strong>del</strong> territorio. Ci sono anche<br />
nonni che portano le primizie<br />
<strong>del</strong> loro orto. “Nulla viene lasciato<br />
al caso – ribadiscono –.È un mito<br />
da sfatare che tutti possano accedere<br />
alla dispensa Caritas attiva<br />
dal 2007. Tutti possono accedere<br />
al centro di ascolto: lì si cerca di<br />
dare una risposta complessiva al<br />
disagio, la borsa spesa è un supporto<br />
a chi non ce la fa, per un periodo<br />
definito, con verifica periodica<br />
fisica dei volontari nelle abitazioni<br />
<strong>del</strong>le famiglie che ne usufruiscono.<br />
I numeri sono importanti ma “non<br />
sono l’essenza – si legge nella relazione<br />
– <strong>del</strong>la nostra azione. Nell’ultima<br />
cena, Gesù chiede ai suoi di<br />
amarsi gli uni gli altri. Per gli operatori<br />
Caritas significa un volto <strong>del</strong>la<br />
Chiesa più fraterna, significa un<br />
volontariato di prossimità e non di<br />
sola prestazione”.<br />
un mese durante le quali i ragazzi<br />
vanno in Etiopia e seguiti da abba<br />
Elio si misurano sul “campo”. Da<br />
queste brevi esperienze nascono<br />
vocazioni di volontari che ancora<br />
oggi sono in missione, con i loro<br />
figli, a portare avanti i progetti<br />
iniziati da abba Elio. Domenica<br />
12 maggio una Messa in Etiopia<br />
lo ricorderà, mentre venerdì 17<br />
alle 20 ci sarà una Messa nella<br />
parrocchiale di Sarezzo con la<br />
presentazione <strong>del</strong> libro sulle lettere<br />
e sui discorsi di abba Elio.<br />
<br />
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<br />
robe di caccia a VILLA GLISENTI - Villa Carcina, fino al 19 maggio 2013<br />
Prosegue con successo la mostra inaugurata sabato 27 aprile<br />
organizzata da Valtrompiacuore, che vede esposti dipinti di<br />
Eugenio Busi e oggettistica, appartenenti alle collezioni di<br />
Roberto Baggio e Angelo Piceni.<br />
Valtrompiacuore è un’associazione informativa per la<br />
prevenzione <strong>del</strong>le malattie cardiovascolari, nata a supporto<br />
dei reparti di cardiologia e radiologia <strong>del</strong> P. O. di Gardone<br />
Valtrompia. L’associazione è impegnata nell’organizzazione<br />
di eventi per promuovere sul territorio i propri valori.<br />
Comune di<br />
Villa Carcina<br />
Azienda Ospedaliera<br />
Spedali Civili di Brescia<br />
Ospedale di Gardone V.T.<br />
Ministero Istruzione<br />
Università e Ricerca<br />
Agricoltura<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Tutti i giorni dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 19.00<br />
Lunedì e martedì chiuso - venerdì fino alle ore 21.00<br />
Ingresso libero - Catalogo in mostra<br />
Per la devoluzione <strong>del</strong> <br />
indicare il codice fiscale <strong>del</strong>l’Associazione 02945430987<br />
www.valtrompiacuore.it<br />
Associazione<br />
MARTINO DOLCI<br />
Associazione Amici Istituto<br />
<strong>del</strong> Radio “O. Alberti”
a comunità di Ciliverghe<br />
è pronta ad accogliere il<br />
nuovo parroco don Roberto<br />
Rovaris, che saluta<br />
Porzano di Leno dopo 13<br />
anni di permanenza come parroco.<br />
Don Roberto, originario <strong>del</strong>la parrocchia<br />
di Palazzolo Sacro Cuore,<br />
in precedenza era stato curato a<br />
Zanano (dal 1982 al 1986), Palosco<br />
(1986-1994) e Pontevico (1994-<br />
2000). In questi anni ha sempre<br />
cercato di mettere al centro <strong>del</strong><br />
suo apostolato l’attenzione alle<br />
famiglie, ai giovani e agli anziani.<br />
<strong>La</strong> famiglia, come suggerisce don<br />
Roberto, è la cartina di tornasole<br />
<strong>del</strong>la comunità: “Ho sempre posto<br />
l’attenzione alla famiglia come<br />
Chiesa tra le case”; la preghiera<br />
in famiglia è l’esempio per tutta<br />
la comunità. Guida una piccola<br />
comunità vivace dove le famiglie<br />
sono protagoniste consapevoli<br />
<strong>del</strong>la vita ecclesiale e civile <strong>del</strong>la<br />
frazione di Leno: non si può dire<br />
che manchino iniziative culturali<br />
e proposte, soprattutto all’interno<br />
<strong>del</strong>l’oratorio. Sono gli stessi genitori<br />
che scelgono di condividere<br />
prima <strong>del</strong>le celebrazioni eucaristiche<br />
la recita <strong>del</strong>le lodi e dei vespri.<br />
Una comunità rinnovata anche<br />
nelle strutture con la rimessa<br />
a nuovo <strong>del</strong>l’oratorio (teatro, sala<br />
polivalente e aule di catechismo).<br />
<br />
<br />
Nel mese di maggio, l’Assessorato<br />
ai servizi sociali <strong>del</strong> Comune di<br />
Bedizzole, in collaborazione con<br />
l’Asl di Brescia e la cooperativa<br />
sociale “<strong>La</strong> Rondine”, offre un<br />
percorso di formazione e supporto<br />
a chi assiste a domicilio persone<br />
anziane o non autosufficienti. Gli<br />
incontri, che si terranno presso<br />
il Centro sociale in viale Libertà<br />
36, sono fissati per giovedì 16 e<br />
23 maggio. Il tema è “Il percorso<br />
<strong>del</strong> paziente nell’assistenza<br />
domiciliare”. Il corso ha come<br />
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<br />
Se l’ingresso a Ciliverghe è fissato<br />
per domenica 5 giugno alle 17, per<br />
il momento don Roberto ha già incontrato<br />
il consiglio pastorale che<br />
ha chiaro il messaggio <strong>del</strong>le unità<br />
obiettivo la formazione di nuove<br />
figure operative sul territorio<br />
come quella degli assistenti<br />
familiari: l’assistente familiare<br />
deve possedere caratteristiche<br />
pratico-operative poiché la sua<br />
attività garantisce assistenza<br />
a persone nelle loro necessità<br />
primarie, favorendone l’autonomia<br />
quotidiana e il benessere nel proprio<br />
clima domestico-familiare. Tra<br />
le principali capacità richieste vi<br />
sono il relazionarsi con l’assistito<br />
e con la famiglia; il sapersi<br />
pastorali cioè la collaborazione<br />
con le parrocchie di Molinetto e<br />
Mazzano. Non è certo un’esperienza<br />
nuova per don Rovaris che a Leno<br />
aveva già contribuito ad allestire<br />
giornate di preghiera e di gioco<br />
con le famiglie o i momenti estivi<br />
(Grest e campi scuola). Anche se<br />
va detto che, storicamente, la frazione<br />
di Porzano ha sempre gravitato<br />
di più sul territorio di Bagnolo<br />
Mella: questo oggi si può ritrovare<br />
nelle comuni feste quinquennali<br />
ma anche nel fatto che gli abitanti<br />
di Porzano accedono ai servizi<br />
<br />
orientare nel contesto sociale e<br />
istituzionale <strong>del</strong> territorio senza<br />
dimenticare la capacità di fornire<br />
cura e assistenza nel rispetto<br />
dei bisogni e <strong>del</strong>la condizione<br />
psico-fisica <strong>del</strong>l’individuo. Agli<br />
incontri parteciperanno in qualità<br />
di relatori ed esperti <strong>del</strong> settore<br />
il responsabile Uoi anziani<br />
e cure domiciliari Gianpiero<br />
Montagnoli; il dott. Giovanni<br />
Superti; l’infermiera Roberta Leali;<br />
la psicologa Mariarosa Lombardi;<br />
la fisioterapista Daniela Lusic;<br />
(pensiamo a quello postale) nel vicino<br />
Comune di Bagnolo; bisogna<br />
anche aggiungere che fino a 25 anni<br />
fa Porzano faceva parte proprio<br />
<strong>del</strong>la vicaria di Bagnolo. Ecco allora<br />
che, staccata geograficamente<br />
dal Comune di appartenenza (Leno),<br />
la frazione si affida al parroco<br />
come punto di riferimento. “Porto<br />
negli occhi i volti dei bambini, degli<br />
anziani e degli ammalati che<br />
hanno tanto da insegnare. Il mio<br />
ricordo e ringraziamento va a tutte<br />
le persone che mi hanno aiutato<br />
a crescere, dai sacristi con il loro<br />
prezioso servizio al consiglio pastorale<br />
e atutti quelli che ho incontrato<br />
lungo questo cammino”.<br />
Il suo unico desiderio è quello di<br />
“aiutare le persone a incontrare<br />
Cristo: mi sono fatto debole per<br />
i deboli. <strong>La</strong> comunità cristiana è<br />
una famiglia dove tutti cercando<br />
di testimoniare Gesù. Sono tre le<br />
realtà fondamentali in una comunità<br />
parrocchiale: la preghiera, le<br />
persone e la partecipazione”.<br />
l’assistente sociale <strong>del</strong> Comune<br />
di Bedizzole Barbara Almici e<br />
l’assistente sociale <strong>del</strong>l’Asl Paola<br />
Mangiagli. L’incontro conclusivo<br />
di giovedì 30 maggio, sempre<br />
alle 20.15, con titolo “Il prendersi<br />
cura di sé e degli altri” vede il<br />
coinvolgimento <strong>del</strong>la psicologa<br />
<strong>del</strong>l’Asl Lombardi. <strong>La</strong> partecipazione<br />
è gratuita. Per informazioni<br />
contattare i servizi sociali<br />
telefonando al numero 030/6871700<br />
o scrivere a servisociali@<br />
comunebedizzole.it. (g.d.m.)<br />
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Con l’arrivo <strong>del</strong>la primavera si scoglie<br />
la neve, si riaprono quelle stradine che<br />
i mesi invernali avevano reso impervie.<br />
Così avviene anche per la stradina<br />
che conduce al santuario <strong>del</strong>la Beata<br />
Vergine di Rio Secco. Ora la bella<br />
stagione invoglia ad aprire gli antichi<br />
portali <strong>del</strong>la chiesetta arroccata sulla<br />
roccia, favorendo un movimento di<br />
idee e possibili iniziative, volte a mantenere<br />
viva la devozione mariana che<br />
da decenni connota la vallata. <strong>La</strong> peculiare<br />
posizione <strong>del</strong>la chiesa immersa<br />
in un faggeto, distante dai rumori<br />
<strong>del</strong>la quotidianità e l’atmosfera carica<br />
di spiritualità, offrono l’occasione per<br />
una proficua meditazione sul proprio<br />
cammino verso una maggiore consapevolezza<br />
di sé e <strong>del</strong>la propria dimensione<br />
religiosa. Già dalla scorsa<br />
estate, al fine di poter cogliere la bellezza<br />
artistica <strong>del</strong>l’edificio è stato predisposto<br />
un foglietto riassuntivo (per<br />
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<br />
ora in italiano e tedesco) che, oltre<br />
alla tradizione legata alla nascita <strong>del</strong><br />
santuario e le radici <strong>del</strong>la devozione<br />
mariana, ne descrive gli elementi architettonici.<br />
In seguito all’esperienza positiva <strong>del</strong>lo<br />
scorso anno, dal mese di maggio<br />
fino alla fine <strong>del</strong> mese di settembre, il<br />
santuario rimarrà aperto tutte le domeniche<br />
dalle 14 alle 17.30. Le celebrazioni,<br />
iniziate mercoledì 1 maggio,<br />
continueranno per tutto il mese con la<br />
Messa domenicale che verrà celebrata<br />
alle 17. A conclusione <strong>del</strong> mese mariano<br />
è previsto un pellegrinaggio per<br />
tutte le parrocchie <strong>del</strong>l’unità pastorale<br />
che vedrà confluire al santuario i<br />
partecipanti <strong>del</strong>le diverse comunità.<br />
Rimangono, come di consueto, l’appuntamento<br />
infrasettimanale con la<br />
celebrazione eucaristica <strong>del</strong> martedì<br />
mattina alle ore 8.30 e alle 17 per la<br />
seconda domenica dei mesi di giu-<br />
<br />
<br />
<br />
gno, la prima domenica di luglio, agosto<br />
e settembre. Gli orari relativi alla<br />
festività <strong>del</strong>l’Assunzione <strong>del</strong>la Beata<br />
Vergine Maria (15 agosto) verranno<br />
comunicati in seguito. Le proposte<br />
presentate sono possibili grazie alla<br />
generosità di diverse persone che, a<br />
vario titolo, mettono a disposizione i<br />
loro carismi e il loro tempo per il bene<br />
di tutti. Per informazioni o richiesta<br />
di visite in orari diversi è possibile<br />
contattare il numero 0365/750026<br />
oppure inviare una e-mail all’indirizzo<br />
parrocchia.capovalle@gmail.com. <strong>La</strong><br />
leggenda narra che nella prima metà<br />
<strong>del</strong> XVII secolo (non si sa di preciso<br />
l’anno), alcuni montanari carbonai e<br />
custodi d’armamenti, videro fra il buio<br />
<strong>del</strong>la notte, un vivo e arcano splendore<br />
circondare la roccia di Rio Secco:<br />
videro tra gli abeti e sopra un muretto,<br />
mai osservato prima, un grazioso<br />
dipinto raffigurante la Vergine.
e celebrazioni per il patrono<br />
di Castegnato, San<br />
Vitale martire, che si terranno<br />
dal 9 al 13 maggio,<br />
sono l’occasione per far<br />
conoscere questo paese <strong>del</strong>la Franciacorta,<br />
la sua storia, le sue tradizioni<br />
religiose e anche la sua gente. Le<br />
notizie certe su San Vitale risalgono<br />
al 1685 quando, in coincidenza con la<br />
costruzione <strong>del</strong>la nuova chiesa di Castegnato<br />
il cappuccino fra Giocondo<br />
da Padenghe donò le reliquie al nobile<br />
Girolamo Clera, marito di sua sorella<br />
Orsola Clera Zadei. L’autenticità <strong>del</strong>la<br />
reliquia è attestata da un atto <strong>del</strong> 15<br />
ottobre 1685 <strong>del</strong> notaio <strong>del</strong>la Curia<br />
vescovile nel quale si attesta che il<br />
sacro corpo giunse per varie vie fino<br />
a padre Giocondo, dopo che “venne<br />
estratto dal Cimitero di San Callisto in<br />
Roma per ordine <strong>del</strong> Papa. Le reliquie<br />
di questo martire subirono non poche<br />
traversie per lo più dovute a chi ne<br />
vantava tempo per tempo la proprietà;<br />
divenne <strong>del</strong>la comunità di Castegnato<br />
solo dopo la morte <strong>del</strong>la signora<br />
Zadei, anche se a riguardo non esiste<br />
alcun atto legale di donazione. Solo<br />
ogni 25 anni, in occasione <strong>del</strong> Giubileo,<br />
le spoglie di San Vitale sono porta-<br />
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Sono sempre di più a Castegnato le<br />
famiglie e i singoli che a seguito di<br />
condizioni economiche difficili, fanno<br />
fatica ad affrontare le spese di<br />
riscaldamento, sanitarie e raccolta<br />
rifiuti e per questa ragione la giunta<br />
comunale, anche a seguito <strong>del</strong><br />
protocollo d’intesa sottoscritto con<br />
le organizzazioni sindacali dei pensionati<br />
Cgil, Cisl e Uil, ha stanziato<br />
10mila euro che verranno ripartiti<br />
a seguito di bando, già pubblicato<br />
sul sito <strong>del</strong> Comune, che scade<br />
a fine maggio. L’amministrazione<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
te in processione per le vie <strong>del</strong> paese;<br />
l’ultima volta è stato nel 2000. L’urna<br />
con le spoglie <strong>del</strong> martire è collocata<br />
nell’apposito altare nella chiesa parrocchiale<br />
di San Giovanni Battista. Si<br />
parte giovedì 9 maggio con il concerto<br />
<strong>del</strong>l’associazione Dodicinote al Centro<br />
civico. Venerdì 10 maggio, alle 20,<br />
si inaugura al Centro civico la mostra<br />
concorso estemporanea di pittura Dino<br />
Decca sul tema “Gente e terra di<br />
Franciacorta”. Alle 20.45, nel polivalente<br />
<strong>del</strong>l’oratorio, si terrà l’incontro<br />
dei castegnatesi con maestre e professori<br />
d’altri tempi dal titolo “Buongiorno<br />
signora maestra”. Sabato 11 maggio,<br />
alle 14.30, spettacolo in Convento<br />
per le Suore con il Gruppo Anni Sessanta.<br />
Al centro civico si inaugurano<br />
alle 16 i mercatini <strong>del</strong>l’hobbystica e<br />
alle 16.30 la mostra di biciclette storiche<br />
e moderne e <strong>del</strong> percorso didattico<br />
“Percorrere la terra” sulla cono-<br />
comunale, nell’intento di soccorrere<br />
situazioni di emergenza o di alleviare<br />
difficoltà che potrebbero<br />
ostacolare un’adeguata tutela <strong>del</strong>la<br />
salute, si impegna a riconoscere<br />
un rimborso <strong>del</strong>le spese sanitarie a<br />
tutti i residenti sostenute nel 2012,<br />
con un massimo di 250 euro per nucleo<br />
familiare. Esclusivamente per<br />
gli anziani ultrasessantacinquenni è<br />
possibile presentare anche ricevute<br />
fiscali per spese dentistiche e oculistiche.<br />
Il contributo riscaldamento<br />
ha la finalità di contribuire parzial-<br />
scenza <strong>del</strong>la bici e di educazione alla<br />
mobilità sostenibile”curata da Bici di<br />
Pace e classi Quarte <strong>del</strong>la scuola primaria.<br />
Alle 17 la consegna dei premi ai<br />
vincitori <strong>del</strong> concorso estemporaneo<br />
di pittura “Dino Decca”. <strong>La</strong> cerimonia<br />
religiosa con l’esposizione <strong>del</strong>l’urna<br />
di San Vitale è nella chiesa parrocchiale<br />
alle 20.30. Seguirà, in oratorio,<br />
l’apertura <strong>del</strong>la “Pesca di san Vitale”.<br />
Domenica 12 maggio, alle 17.30, la<br />
processione. Il tutto si conclude lunedì<br />
13 maggio con la chiusura <strong>del</strong>le<br />
mostre e dei mercatini alle ore 18 e<br />
la cerimonia religiosa alle 20.30 per<br />
la reposizione <strong>del</strong>l’urna <strong>del</strong> Santo<br />
patrono. Viene riproposta anche nel<br />
2013 l’iniziativa avviata dal Comune di<br />
coinvolgere cinque tra agriturismo, ristoranti<br />
e trattorie locali che propongono<br />
menù al prezzo fisso nei giorni<br />
<strong>del</strong>la festa <strong>del</strong> patrono. Tutti i dettagli<br />
sul sito www.comunecastegnato.org.<br />
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mente alle spese di riscaldamento<br />
ed è erogato a favore di nuclei familiari<br />
composti da uno o più membri.<br />
L’agevolazione, è puntualizzato<br />
nel bando, fino ad un massimo <strong>del</strong><br />
30%, vale solo per il gas metano distribuito<br />
a rete, il teleriscaldamento<br />
(e non per il gas in bombola o per<br />
il gpl), per i consumi nell’abitazione<br />
di residenza. L’amministrazione<br />
comunale si impegna a rimborsare<br />
la Tarsu anno 2012 ai cittadini ultrasessantacinquenni<br />
che abitano da<br />
soli o con il coniuge in abitazioni<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Torna il nuovo appuntamento, il 15°<br />
per “Franciacorta in fiore”, rassegna<br />
e mostra-mercato itinerante di fiori e<br />
piante, rare e classiche, fragranze e sapori<br />
di Franciacorta. Dal 17 al 19 maggio<br />
2013, e per il quinto anno, la fiera<br />
itinerante è ospite presso Palazzo<br />
Bettoni-Cazzago e Palazzo Guarneri a<br />
Cazzago San Martino ed è organizzata<br />
dal Comune di Cazzago San Martino e<br />
dalla Pro Loco comunale. <strong>La</strong> sede <strong>del</strong>la<br />
manifestazione offre uno dei parterre<br />
più ambiti che i visitatori possano<br />
desiderare. Il piccolo borgo medioevale<br />
che funge da ingresso principale<br />
si apre in un amplissimo spazio verde,<br />
incorniciato da pittoreschi parchi e<br />
vigneti, in prossimità dei due palazzi<br />
signorili: Palazzo Bettoni-Cazzago e<br />
Palazzo Guarneri, visitabili con la collaborazione<br />
<strong>del</strong> Fai, e che conferiscono<br />
alla manifestazione la loro nobiltà<br />
e bellezza senza tempo. <strong>La</strong> rassegna,<br />
che attrae alcune decine di migliaia di<br />
visitatori ogni anno, è animata, come<br />
da tradizione, da molte iniziative collaterali:<br />
i Concorsi: Il primo si intitola<br />
“Filosofia e emozioni in giardino”,<br />
il secondo “Miglior stand espositivo<br />
dei florovivaisti”, il terzo “<strong>La</strong> rosa più<br />
bella”. Sono previste anche lezioni<br />
di decorazioni floreale, dimostrazioni<br />
pratiche di giardinaggio, seminari,<br />
presentazione di libri, mostre d’arte,<br />
l’annullo filatelico e infine la “Franciacorta<br />
Sullalbero”. Sulla scia <strong>del</strong><br />
successo <strong>del</strong>la scorsa edizione si ripropongono<br />
le degustazioni guidate<br />
<strong>del</strong> Franciacorta a cura di Ais (Associazione<br />
italiana sommelier) presso la<br />
Vineria e le visite guidate in cantina, il<br />
con superficie inferiore a 100 metri<br />
quadrati. Il bando approvato dalla<br />
giunta di Castegnato, puntualizza i<br />
redditi e le condizioni per l’accesso<br />
alle diverse proposte di contributo<br />
e rimborso e prevedere rigidi<br />
controlli sia a campione, sia in tutti<br />
i casi di dubbio sulla veridicità <strong>del</strong>le<br />
dichiarazioni presentate. Qualora<br />
infatti si riscontrassero <strong>del</strong>le incongruità<br />
o non venisse prodotta<br />
l’eventuale documentazione aggiuntiva<br />
richiesta, il contributo non sarà<br />
erogato.<br />
“Campo dei Sapori” dove le Condotte<br />
Slow Food Oglio Franciacorta <strong>La</strong>go<br />
d’Iseo e Bassa Bresciana propongono<br />
“Il Mercato di Slow Food” a cura<br />
di produttori rispettosi <strong>del</strong>l’ambiente<br />
e <strong>del</strong>la biodiversità che consigliano un<br />
cibo sano, buono ed equilibrato con<br />
alcuni momenti conviviali ed educativi<br />
per ragazzi ed adulti. Il ricavato<br />
servirà a finanziare un orto, nell’ambito<br />
<strong>del</strong> progetto di Slow Food “Mille<br />
orti in Africa”.
e strategie <strong>del</strong>la Azienda<br />
sanitaria camuna circa<br />
l’Ospedale <strong>del</strong>l’Alta Valcamonica<br />
sono chiare: la<br />
sede di Edolo verrà mantenuta,<br />
ma a condizione di una riorganizzazione<br />
<strong>del</strong>le sue funzioni. Ecco<br />
i fatti: la dirigenza <strong>del</strong>la Asl ha finalmente<br />
deciso di affidare a un’unica<br />
figura la responsabilità sul nosocomio<br />
edolese; si tratta <strong>del</strong> dott. Giambattista<br />
Bulferetti. Toccherà a lui<br />
gestire la <strong>del</strong>icata fase di trasformazione<br />
strutturale che farà di due sedi,<br />
quella di Esine e quella di Edolo,<br />
un’unica entità ospedaliera. Si parla<br />
di flusso bidirezionale fra Esine e<br />
Edolo, il che, tradotto in altri termini,<br />
significa che certe attività che prima<br />
venivano gestite a Esine o, peggio,<br />
in ospedali esterni all’Asl, ora verranno<br />
dirottati in Alta Valle. Se ne<br />
sono accorti, ad esempio, i pazienti<br />
di ortopedia provenienti da Darfo o<br />
dintorni, che negli ultimi mesi si sono<br />
ritrovati ricoverati per le cure e la<br />
<br />
<br />
Il mese <strong>del</strong>le rose ha avuto la sua<br />
inaugurazione con l’8ª edizione<br />
<strong>del</strong> concorso internazionale di<br />
esecuzione musicale per clarinetto<br />
“Giacomo Mensi”. Da sabato 11<br />
maggio al 2 giugno premio d’arte<br />
“Città di Breno”, un concorso<br />
di pittura estemporanea a tema<br />
libero, ceramica, ecc. inventato<br />
dall’artista brenese Carlo Alberto<br />
Gobbetti più di 30 anni fa. Le opere<br />
partecipanti verranno esposte<br />
all’interno <strong>del</strong>la quattrocentesca<br />
chiesa di Sant’Antonio abate<br />
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<br />
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<br />
nella piazza omonima. Venerdì<br />
17 maggio alle ore 20.30, presso<br />
il ristorante “Giardino” sfilata di<br />
moda, organizzata dall’associazione<br />
“Commercianti brenesi”.<br />
Domenica 19 maggio, in Castello,<br />
“Giochiamo insieme”, laboratori<br />
e mercatini. Dal 19 maggio al 10<br />
giugno, in piazza Mercato “Mostra<br />
di bonsai e di artigianato locale”.<br />
Da venerdì 24 a domenica 26,<br />
dalle 19 in poi, presso la contrada<br />
di Mezzarro festa <strong>del</strong>la patrona<br />
Santissima Maria Ausiliatrice.<br />
rieducazione a Edolo. Lo stesso vale<br />
per esami, visite specialistiche e<br />
quant’altro. In buona sostanza l’ospedale<br />
edolese è a rischio se vengono a<br />
mancare i numeri, cioè se resta sotto<br />
certi parametri di ‘produttività’ a cui<br />
la sanità lombarda deve adeguarsi.<br />
Il direttore sanitario Fabio Besozzi,<br />
in un recente summit con politici e<br />
amministratori, lo ha spiegato con<br />
chiarezza a proposito <strong>del</strong>le prospettive<br />
per il reparto di Chirurgia: “Le<br />
due strutture devono lavorare come<br />
un ospedale unico, dove gli interventi<br />
più <strong>del</strong>icati si eseguono a Esine e i<br />
meno impegnativi a Edolo”. Anzi, per<br />
non lasciare adito a inutili illusioni,<br />
ha affermato che il reparto chirurgico<br />
edolese, dove non sono mancati<br />
investimenti significativi negli<br />
ultimi anni, è destinato a “spegnersi<br />
progressivamente”. Quindi, non due<br />
ospedali, ma un ospedale unico con<br />
una succursale. A maggior ragione lo<br />
stesso discorso vale per ortopedia.<br />
<strong>La</strong> vocazione turistica locale ed in<br />
particolare la vicinanza <strong>del</strong>le stazioni<br />
sciistiche <strong>del</strong> comprensorio Ponte<br />
di Legno-Tonale cui si aggiunge<br />
Accanto a manifestazioni artistiche<br />
non poteva mancare l’aspetto<br />
culturale <strong>del</strong> “Maggio”: presso<br />
il “Palazzo <strong>del</strong>la Cultura” (via<br />
Garibaldi), a cura di Gabriella<br />
Giovanardi, il 25, con inizio alle ore<br />
17 apertura <strong>del</strong>la mostra “Pì e Pìne”<br />
(bambini e bambine). Sempre il 25<br />
alle 20.30, in piazza Sant’Antonio,<br />
presso l’abitazione <strong>del</strong> Capitano<br />
di Valle “Mostra e vendita di abiti<br />
vintage”. Il mercatino si protrarrà<br />
sino al 2 giugno. Domenica 26<br />
maggio, dalle 11 in poi, in Castello<br />
Aprica, avevano messo sulla bocca<br />
di alcuni amministratori la proposta<br />
di promuovere addirittura in loco un<br />
centro di eccellenza nel settore traumatologico.<br />
<strong>La</strong> direzione Asl non ha<br />
espresso un diniego esplicito, che<br />
avrebbe portato ad un’alzata di scudi,<br />
ma ha chiarito che il percorso<br />
dovrà essere “a tappe”, senza il superamento<br />
<strong>del</strong>le quali non avrebbe<br />
senso un investimento consistente<br />
per questo scopo. Ora, la prima tappa<br />
fondamentale è recuperare i numeri,<br />
cioè l’utenza: se non ci sono i malati<br />
da curare normalmente, inutile<br />
pensare alle eccellenze. Come dire:<br />
giusto pensare in grande, ma prima<br />
recuperiamo quel 50% di camuni che<br />
vanno a curarsi fuori Valle. Nel frattempo<br />
fra le cose concrete spicca a<br />
Edolo il raddoppio dei posti letto per<br />
la riabilitazione geriatrica, che arriveranno<br />
a 26, con la promozione da<br />
posti ‘autorizzati’ a posti ‘accreditati’.<br />
<strong>La</strong> Conferenza dei sindaci, che ha<br />
voce in capitolo sull’operato <strong>del</strong>l’Asl,<br />
sembra divisa fra insistere sui desiderata<br />
e lo “stare coi piedi per terra”,<br />
accontentandosi.<br />
animazione e attività ludiche.<br />
Sabato 1 giugno, alle 20.45, in<br />
piazza Mercato, concerto <strong>del</strong>la<br />
civica banda musicale di Breno.<br />
Ovviamente Breno è sempre sede<br />
di tre capolavori che non vanno<br />
dimenticati in ogni occasione:<br />
il Castello (nella foto), carico di<br />
storia: al suo interno il “Centro<br />
d’informazione e di divulgazione<br />
archeologica”; il santuario di<br />
Minerva, in località “Spinera”: uno<br />
dei siti archeologici più suggestivi;<br />
il Museo camuno. (e.g.)
I contributi che raccoglieremo<br />
settimana dopo settimana<br />
in queste pagine saranno<br />
consultabili anche sul sito<br />
www.lavoce<strong>del</strong>popolo.it dove<br />
ospitiamo proprio una sezione<br />
“Comunità in cammino” nella<br />
quale inseriremo i diversi<br />
interventi. Aspettiamo anche<br />
segnalazioni e idee; prenderemo<br />
come esempio anche quelle realtà<br />
che già da anni (sia in diocesi<br />
che fuori dai confini diocesani)<br />
lavorano con le unità pastorali.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
significative obiezioni nemmeno<br />
la scelta di taluni bi- o tri-parroci<br />
di stabilire un unico cammino di<br />
preparazione verso i sacramenti,<br />
con incontri comuni alle differenti<br />
comunità. Certo, le distanze geografiche<br />
talora si fanno sentire, ma<br />
spesso si è visto che non risultano<br />
decisive, quando le iniziative sono<br />
condivise. Talora si è addirittura<br />
sperimentato con successo la rotazione<br />
<strong>del</strong>le sedi d’incontro, vedi il<br />
caso degli incontri per adolescenti<br />
<strong>del</strong>le parrocchie che gravitano su<br />
Edolo. <strong>La</strong> bontà <strong>del</strong> lavoro svolto<br />
dai parroci per responsabilizzare<br />
i laici, attraverso l’assunzione di<br />
incarichi, che vanno dai consigli<br />
pastorali alla catechesi, dalla distribuzione<br />
<strong>del</strong>l’eucaristia alla visita<br />
agli ammalati, dalla liturgia agli<br />
affari economici, dalla tutela <strong>del</strong><br />
patrimonio artistico alla gestione<br />
<strong>del</strong>l’oratorio, potrà godere di una<br />
controprova nei prossimi anni,<br />
proprio grazie al proseguimento<br />
di un percorso oggi nelle terre alte<br />
camune già avviato.<br />
di Magnolini Giovanni<br />
<br />
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DARFO BOARIO TERME (BS)<br />
Piazza Donatori di Sangue, 14<br />
Tel. 0364 531790
<strong>del</strong> Sebino<br />
Lombardia
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Così<br />
sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il<br />
terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a<br />
tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati,<br />
cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete<br />
testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che<br />
il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città,<br />
finché non siate rivestiti di potenza dall’alto”.<br />
Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani,<br />
li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro<br />
e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono<br />
davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con<br />
grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando<br />
Dio.<br />
Testimoniarlo...<br />
<br />
estimoniare. Non si può<br />
ridurre il destino <strong>del</strong> Cristo.<br />
Era già scritto. Paradossale.<br />
Sia per i Giudei<br />
che per i Greci, come dice<br />
Paolo. Ma era già scritto e non capirlo,<br />
ridurlo, renderlo meno difficile<br />
è tradirlo, è darne una lettura parziale<br />
che distrugge il paradosso e la verità.<br />
Tradire invece di testimoniare. È il pericolo<br />
di ogni tempo e di ogni lettura<br />
che si tenta di fare di Gesù. Ogni epoca<br />
ha cercato di capirlo e ogni epoca<br />
ha cercato di farlo entrare nel suo sistema<br />
di idee e di comprensione. Ma<br />
ogni epoca ha rischiato di eliminare<br />
un pezzo di questo tutto che è il Cristo<br />
così com’è, senza compromessi.<br />
E ogni epoca, anche la nostra, l’ha visto<br />
e raccontato per quella parte che<br />
non gli sfuggiva. Non devo fare una<br />
rassegna dei modi nei quali è stato<br />
letto Gesù durante i secoli. Leggerlo;<br />
appunto. Accontentarsi di leggerlo<br />
e quindi di ridurlo a quello che possiamo.<br />
Come per un libro <strong>del</strong> quale<br />
comprendiamo a seconda <strong>del</strong>la cultura<br />
e <strong>del</strong>la padronanza <strong>del</strong>la lingua.<br />
<br />
<br />
<br />
Intorno agli otto anni, con il mio amico<br />
Marco, dopo aver fatto da chierichetti,<br />
ci siamo recati nella conigliera,<br />
una specie di garage con tanti conigli<br />
nelle gabbie e con un forte senso <strong>del</strong><br />
mistero abbiamo preparato su di una<br />
gabbia il necessario per la messa: tovaglia<br />
bianca, un piattino con qualche<br />
scarto di particola regalataci dal sacrestano<br />
e un bicchiere come calice<br />
ma senza vino, solo acqua. Abbiamo<br />
fatto una concelebrazione e i conigli<br />
erano l’assemblea. Il tutto in segreto<br />
perché avevamo paura di venire scoperti.<br />
Come Vangelo ci siamo raccontati,<br />
integrandoci a vicenda, una parabola<br />
di Gesù. Giunti al momento <strong>del</strong>la<br />
consacrazione ci siamo fermati, guardati<br />
negli occhi: tutti e due eravamo<br />
giunti alla stessa conclusione: oltre<br />
Ma Gesù non ha detto di leggerlo ma<br />
di testimoniarlo e ha aggiunto la forza<br />
<strong>del</strong>lo Spirito come modo per superare<br />
il nostro personale e limitato modo<br />
di comprenderlo. Pensiamo cosa<br />
significa testimoniare in tribunale: è<br />
rispondere a domande che costringono<br />
a ricordare particolari e momenti<br />
che la visione sintetica <strong>del</strong>le cose<br />
sembra aver inghiottito. Emergono<br />
particolari che si credevano dimenticati,<br />
frammenti di verità che si erano<br />
persi nelle pieghe <strong>del</strong>l’emozione, anche<br />
elementi traumatici che si preferirebbe<br />
aver cancellato. Testimoniare<br />
è uno sforzo perché non permette di<br />
accontentarsi di ricordare superficialmente;<br />
testimoniare è una faccenda<br />
vitale, che distingue la verità dalla<br />
menzogna e dall’errore. Testimoniare<br />
è rischio di far condannare o di far rilasciare<br />
ingiustamente. È faccenda seria<br />
che chiede di entrare nel profondo<br />
di se stessi perché si attacca alla vita<br />
propria e degli altri. E testimoniare è<br />
l’unico modo possibile per tramandare<br />
quel paradosso che è Gesù. Leggere<br />
e raccontare Gesù significa sezionarlo<br />
non ci era concesso di andare: da lì<br />
in poi la cosa si faceva troppo seria<br />
e troppo grande per noi. Sapevamo<br />
e ne eravamo consapevoli che quel<br />
momento spettava solo al sacerdote<br />
e che il gioco, anche se per noi, molto<br />
serio, doveva fermarsi. Poi siamo andati<br />
a parlarne con il curato, ci aspettavamo<br />
una sgridata, invece don Carlo<br />
ci disse che forse quel gioco esprimeva<br />
un nostro desiderio, un barlume<br />
di vocazione… Un’altra volta, non riesco<br />
bene a collocarla nel tempo, ma<br />
penso più o meno intorno alla stessa<br />
età, con mia sorella Simona ci siamo<br />
consultati e decisi che era bene “battezzare”<br />
i nostri animali per mandarli<br />
in Paradiso. Così, con molta meticolosità<br />
abbiamo raccolto la nostra “Arca<br />
di Noè”: due capre, alcune galline, due<br />
secondo i criteri <strong>del</strong>le scienze umane<br />
e teologiche, collocarlo da una parte<br />
o dall’altra. Significa fermarsi a una<br />
parte, quella visibile. Che serve a conoscerlo<br />
dall’esterno. A sapere cosa<br />
è scritto. Ma non ancora a trovare, nel<br />
labirinto <strong>del</strong>la propria storia personale,<br />
quell’incontro che avviene solo attraverso<br />
la testimonianza e che, con<br />
facce diverse e figure diverse, lascia<br />
trasparire quell’unico volto. Ai discepoli<br />
Gesù consegna questo compito<br />
fondamentale perché non vada perduto<br />
l’essenziale <strong>del</strong>la sua storia, perché<br />
la forza <strong>del</strong>l’esperienza di Lui superi<br />
la freddezza <strong>del</strong>le pagine e <strong>del</strong>le narrazioni.<br />
Chiede paradossalmente di<br />
non essere mai a sufficienza consci di<br />
questa esperienza e di lasciare aperto<br />
sempre lo spiraglio che rende la testimonianza<br />
l’unico modo per balbettare<br />
quel di più che non si potrà mai scrivere.<br />
Così è per ogni testimone che<br />
vede le sue parole rotolare dietro a<br />
quello che ha visto e ha sperimentato.<br />
E che gli rimane dentro nonostante<br />
mille domande e mille risposte. Incomunicabile.<br />
cani e i gatti. Siccome in casa i genitori<br />
ci avevano raccontato le trame<br />
<strong>del</strong>le opere liriche invece <strong>del</strong>le fiabe,<br />
i gatti si chiamavano Leonora (Trovatore),<br />
Liù (Turandot) e Mimì (Bohéme).<br />
C’era anche un’intrusa: Zemira;<br />
aveva ereditato il nome da una cugina<br />
<strong>del</strong>la mamma dalla voce stridula. Anche<br />
la gattina, mezza selvatica, aveva<br />
un miagolio selvaggio. In processione<br />
davanti al lavabo abbiamo battezzato<br />
gli animali uno per uno, con segno di<br />
croce e acqua <strong>del</strong> rubinetto. In alcuni<br />
casi, battesimo per immersione (poveri<br />
gattini!). Gioco? No. Lo facevamo<br />
convinti come spesso i bambini<br />
vivono i loro giochi. Certo questi momenti<br />
dicevano tutto un sottofondo<br />
di cultura cristiana che nelle strade,<br />
nelle famiglie si respirava.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Così<br />
sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il<br />
terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a<br />
tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati,<br />
cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete<br />
testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che<br />
il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città,<br />
finché non siate rivestiti di potenza dall’alto”.<br />
Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani,<br />
li benedisse. Mentre li benediceva, si staccò da loro<br />
e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono<br />
davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con<br />
grande gioia e stavano sempre nel tempio lodando<br />
Dio.<br />
Testimoniarlo...<br />
<br />
estimoniare. Non si può<br />
ridurre il destino <strong>del</strong> Cristo.<br />
Era già scritto. Paradossale.<br />
Sia per i Giudei<br />
che per i Greci, come dice<br />
Paolo. Ma era già scritto e non capirlo,<br />
ridurlo, renderlo meno difficile<br />
è tradirlo, è darne una lettura parziale<br />
che distrugge il paradosso e la verità.<br />
Tradire invece di testimoniare. È il pericolo<br />
di ogni tempo e di ogni lettura<br />
che si tenta di fare di Gesù. Ogni epoca<br />
ha cercato di capirlo e ogni epoca<br />
ha cercato di farlo entrare nel suo sistema<br />
di idee e di comprensione. Ma<br />
ogni epoca ha rischiato di eliminare<br />
un pezzo di questo tutto che è il Cristo<br />
così com’è, senza compromessi.<br />
E ogni epoca, anche la nostra, l’ha visto<br />
e raccontato per quella parte che<br />
non gli sfuggiva. Non devo fare una<br />
rassegna dei modi nei quali è stato<br />
letto Gesù durante i secoli. Leggerlo;<br />
appunto. Accontentarsi di leggerlo<br />
e quindi di ridurlo a quello che possiamo.<br />
Come per un libro <strong>del</strong> quale<br />
comprendiamo a seconda <strong>del</strong>la cultura<br />
e <strong>del</strong>la padronanza <strong>del</strong>la lingua.<br />
<br />
<br />
<br />
Intorno agli otto anni, con il mio amico<br />
Marco, dopo aver fatto da chierichetti,<br />
ci siamo recati nella conigliera,<br />
una specie di garage con tanti conigli<br />
nelle gabbie e con un forte senso <strong>del</strong><br />
mistero abbiamo preparato su di una<br />
gabbia il necessario per la messa: tovaglia<br />
bianca, un piattino con qualche<br />
scarto di particola regalataci dal sacrestano<br />
e un bicchiere come calice<br />
ma senza vino, solo acqua. Abbiamo<br />
fatto una concelebrazione e i conigli<br />
erano l’assemblea. Il tutto in segreto<br />
perché avevamo paura di venire scoperti.<br />
Come Vangelo ci siamo raccontati,<br />
integrandoci a vicenda, una parabola<br />
di Gesù. Giunti al momento <strong>del</strong>la<br />
consacrazione ci siamo fermati, guardati<br />
negli occhi: tutti e due eravamo<br />
giunti alla stessa conclusione: oltre<br />
Ma Gesù non ha detto di leggerlo ma<br />
di testimoniarlo e ha aggiunto la forza<br />
<strong>del</strong>lo Spirito come modo per superare<br />
il nostro personale e limitato modo<br />
di comprenderlo. Pensiamo cosa<br />
significa testimoniare in tribunale: è<br />
rispondere a domande che costringono<br />
a ricordare particolari e momenti<br />
che la visione sintetica <strong>del</strong>le cose<br />
sembra aver inghiottito. Emergono<br />
particolari che si credevano dimenticati,<br />
frammenti di verità che si erano<br />
persi nelle pieghe <strong>del</strong>l’emozione, anche<br />
elementi traumatici che si preferirebbe<br />
aver cancellato. Testimoniare<br />
è uno sforzo perché non permette di<br />
accontentarsi di ricordare superficialmente;<br />
testimoniare è una faccenda<br />
vitale, che distingue la verità dalla<br />
menzogna e dall’errore. Testimoniare<br />
è rischio di far condannare o di far rilasciare<br />
ingiustamente. È faccenda seria<br />
che chiede di entrare nel profondo<br />
di se stessi perché si attacca alla vita<br />
propria e degli altri. E testimoniare è<br />
l’unico modo possibile per tramandare<br />
quel paradosso che è Gesù. Leggere<br />
e raccontare Gesù significa sezionarlo<br />
non ci era concesso di andare: da lì<br />
in poi la cosa si faceva troppo seria<br />
e troppo grande per noi. Sapevamo<br />
e ne eravamo consapevoli che quel<br />
momento spettava solo al sacerdote<br />
e che il gioco, anche se per noi, molto<br />
serio, doveva fermarsi. Poi siamo andati<br />
a parlarne con il curato, ci aspettavamo<br />
una sgridata, invece don Carlo<br />
ci disse che forse quel gioco esprimeva<br />
un nostro desiderio, un barlume<br />
di vocazione… Un’altra volta, non riesco<br />
bene a collocarla nel tempo, ma<br />
penso più o meno intorno alla stessa<br />
età, con mia sorella Simona ci siamo<br />
consultati e decisi che era bene “battezzare”<br />
i nostri animali per mandarli<br />
in Paradiso. Così, con molta meticolosità<br />
abbiamo raccolto la nostra “Arca<br />
di Noè”: due capre, alcune galline, due<br />
secondo i criteri <strong>del</strong>le scienze umane<br />
e teologiche, collocarlo da una parte<br />
o dall’altra. Significa fermarsi a una<br />
parte, quella visibile. Che serve a conoscerlo<br />
dall’esterno. A sapere cosa<br />
è scritto. Ma non ancora a trovare, nel<br />
labirinto <strong>del</strong>la propria storia personale,<br />
quell’incontro che avviene solo attraverso<br />
la testimonianza e che, con<br />
facce diverse e figure diverse, lascia<br />
trasparire quell’unico volto. Ai discepoli<br />
Gesù consegna questo compito<br />
fondamentale perché non vada perduto<br />
l’essenziale <strong>del</strong>la sua storia, perché<br />
la forza <strong>del</strong>l’esperienza di Lui superi<br />
la freddezza <strong>del</strong>le pagine e <strong>del</strong>le narrazioni.<br />
Chiede paradossalmente di<br />
non essere mai a sufficienza consci di<br />
questa esperienza e di lasciare aperto<br />
sempre lo spiraglio che rende la testimonianza<br />
l’unico modo per balbettare<br />
quel di più che non si potrà mai scrivere.<br />
Così è per ogni testimone che<br />
vede le sue parole rotolare dietro a<br />
quello che ha visto e ha sperimentato.<br />
E che gli rimane dentro nonostante<br />
mille domande e mille risposte. Incomunicabile.<br />
cani e i gatti. Siccome in casa i genitori<br />
ci avevano raccontato le trame<br />
<strong>del</strong>le opere liriche invece <strong>del</strong>le fiabe,<br />
i gatti si chiamavano Leonora (Trovatore),<br />
Liù (Turandot) e Mimì (Bohéme).<br />
C’era anche un’intrusa: Zemira;<br />
aveva ereditato il nome da una cugina<br />
<strong>del</strong>la mamma dalla voce stridula. Anche<br />
la gattina, mezza selvatica, aveva<br />
un miagolio selvaggio. In processione<br />
davanti al lavabo abbiamo battezzato<br />
gli animali uno per uno, con segno di<br />
croce e acqua <strong>del</strong> rubinetto. In alcuni<br />
casi, battesimo per immersione (poveri<br />
gattini!). Gioco? No. Lo facevamo<br />
convinti come spesso i bambini<br />
vivono i loro giochi. Certo questi momenti<br />
dicevano tutto un sottofondo<br />
di cultura cristiana che nelle strade,<br />
nelle famiglie si respirava.
eti sociali: porte di verità<br />
e di fede; nuovi spazi<br />
di evangelizzazione”.<br />
È questo il tema per la<br />
47ª Giornata mondiale<br />
<strong>del</strong>le comunicazioni sociali. Non si<br />
tratta più di utilizzare internet come<br />
un mezzo di evangelizzazione ma di<br />
evangelizzare considerando che la vita<br />
<strong>del</strong>l’uomo di oggi si esprime anche<br />
nell’ambiente digitale. Molti ritengono<br />
che i social network siano forme<br />
di condivisione, altri invece che siano<br />
un pericolo. Può la tecnologia <strong>del</strong>la<br />
comunicazione aiutare gli uomini a<br />
incontrare Cristo nella fede? Su Twitter<br />
hanno superato quota sei milioni<br />
i follower (i seguaci) <strong>del</strong> Papa se si<br />
sommano gli account nelle nove lingue.<br />
Quello principale, in inglese, ne<br />
conta 2.474.133; è seguito dallo spagnolo<br />
con circa 2.256.837. Poi vengono<br />
l’italiano (704.911), il portoghese<br />
(299.301), il francese (133.319), il tedesco<br />
(102.160), il polacco (84.046) e<br />
l’arabo (57.387); ma prima di questi ul-<br />
<br />
<br />
Mons. Luigi Novarese (1914 – 1984),<br />
fondatore dei Silenziosi operai <strong>del</strong>la<br />
croce e <strong>del</strong> Centro volontari <strong>del</strong>la<br />
sofferenza viene beatificato l’11<br />
maggio a Roma nella basilica di<br />
San Paolo fuori le Mura alle 10.30.<br />
Il nuovo libro “Luigi Novarese. Lo<br />
spirito che cura il corpo” di Mauro<br />
Anselmo (Edizioni Cvs, 8 euro)<br />
racconta la biografia <strong>del</strong> sacerdote<br />
che dedicò la vita agli ammalati,<br />
insegnando loro a pensare e a<br />
vivere in modo nuovo il proprio<br />
ruolo e la malattia. Novarese nasce<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
a Casale Monferrato il 29 luglio<br />
1914. Papa Giovanni Paolo II lo<br />
definisce “l’apostolo degli malati”.<br />
Impegnò tutto se stesso nella lotta<br />
contro l’emarginazione dei disabili,<br />
dialogò senza complessi con la<br />
medicina, dimostrando l’efficacia<br />
terapeutica <strong>del</strong>la motivazione<br />
spirituale nella cura <strong>del</strong> malato.<br />
Fondò case di cura, centri di<br />
assistenza, corsi professionali<br />
per disabili e infermi, insegnando<br />
loro a pensare e a vivere in modo<br />
nuovo la malattia. Nel 1943<br />
timi due ci sono i “seguaci” <strong>del</strong> latino:<br />
92.813. “Bisogna capire cosa significa<br />
e quali bisogni e domande porta con<br />
sé l’esplosione <strong>del</strong>le Reti sociali. Sta<br />
cambiando non solo il nostro modo di<br />
pensare e lavorare, ma anche – spiega<br />
diede vita alla Lega sacerdotale<br />
mariana per venire in aiuto ai preti<br />
infermi, feriti o in gravi condizioni<br />
economiche a causa <strong>del</strong>la guerra;<br />
quattro anni dopo avviò il Centro<br />
volontari <strong>del</strong>la sofferenza.<br />
Nel 1950 tenne a battesimo la<br />
fondazione dei Silenziosi operai<br />
<strong>del</strong>la croce, “un’associazione di<br />
anime consacrate impegnate a<br />
illuminare gli ammalati sul senso<br />
cristiano <strong>del</strong> dolore e a sostenerli<br />
attraverso opere assistenziali e di<br />
recupero professionale”. Nel 1952<br />
mons. Domenico Pompili, sottosegretario<br />
<strong>del</strong>la Cei e direttore <strong>del</strong>l’Ufficio<br />
nazionale <strong>del</strong>le comunicazioni sociali<br />
– il nostro modo di stabilire relazioni<br />
e alimentarle nel tempo. Ecco perché<br />
è opportuna una riflessione su questo<br />
territorio così centrale per la vita di<br />
tanti, soprattutto dei più giovani. Dal<br />
messaggio, poi, emerge anche l’invito<br />
a vivere il nuovo ambiente non in<br />
maniera impaurita o acritica, ma in<br />
modo consapevole: la tecnica non si<br />
sostituisce alla persona, non la determina<br />
né la impoverisce; a fare la differenza,<br />
anche in questi nuovi ambienti,<br />
è sempre la qualità umana”. Le Reti<br />
sociali non sono semplicemente un<br />
luogo “altro” dove attingere informazioni<br />
o da sfruttare a fini economici.<br />
“Esse rappresentano un ambiente vitale;<br />
sono vissute dalle persone come<br />
occasione di sviluppo <strong>del</strong>le relazioni;<br />
‘sono parte <strong>del</strong> tessuto stesso <strong>del</strong>la società’.<br />
E questo spiega perché la Chiesa<br />
non può non avere a cuore anche<br />
questo ambito”.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
inizia la costruzione <strong>del</strong>la Casa<br />
Cuore Immacolato di Maria a Re<br />
(Verbania) che dal 1960 ospita ogni<br />
anno migliaia di ammalati per i<br />
corsi di esercizi spirituali. Sempre<br />
nel 1952, allo scopo di rendere più<br />
efficace l’accompagnamento degli<br />
infermi, Novarese creò la quarta<br />
associazione, i Fratelli e Sorelle<br />
degli ammalati, persone sane che<br />
si inseriscono nell’apostolato<br />
<strong>del</strong> malato condividendo lo<br />
stesso programma spirituale e<br />
sostenendolo nelle sue necessità.
Missionari Saveriani di Brescia<br />
presentano il convegno annuale,<br />
organizzato dal mensile “Missione<br />
Oggi”, in collaborazione<br />
con “Cem Mondialità”. L’evento<br />
è in programma sabato 18 maggio<br />
presso la chiesa di San Cristo a<br />
Brescia, con inizio alle ore 9. Dopo<br />
i temi <strong>del</strong>l’immigrazione e <strong>del</strong>la povertà,<br />
il convegno affronterà la crisi<br />
di civiltà, che sta drammaticamente<br />
attraversando anche il nostro Paese<br />
e che ci fa sentire come “sulla soglia<br />
di un nuovo mondo”. Sarà il filosofo<br />
<strong>del</strong>l’Università di Bergamo, Mauro<br />
Ceruti, a tracciare un’analisi <strong>del</strong>la<br />
<br />
<br />
Venerdì 10 maggio<br />
Ore 6.50 - Brescia -<br />
Santa Messa presso il Seminario<br />
minore.<br />
Ore 20.30 - Pontevico -<br />
Incontro<br />
di preghiera per i giovani presso<br />
la chiesa parrocchiale.<br />
Sabato 11 maggio<br />
Ore 9.30 - Brescia -<br />
Rito di ammissione<br />
tra i candidati<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
complessità in cui viviamo, con particolare<br />
riguardo all’Europa multiculturale,<br />
per aiutarci a costruire nuove<br />
visioni di civiltà, anche politica, e un<br />
nuovo ethos pubblico. Ma in questa<br />
crisi anche le Chiese e i cristiani stan-<br />
al diaconato e al presbiterato<br />
presso la chiesa di S. Bartolomeo.<br />
Ore 15.30 - Brescia -<br />
Cresime in Cattedrale.<br />
Domenica 12 maggio<br />
Ore 10.30 - Villanuova sul Clisi -<br />
Cresime e prime comunioni.<br />
Ore 17 - Brescia -<br />
Incontro con i collaboratori<br />
e Santa Messa presso la Volta<br />
Bresciana.<br />
Martedì 14 maggio<br />
Ore 18.30 - Brescia -<br />
S. Messa con il giovane clero<br />
presso il Centro<br />
pastorale Paolo VI.<br />
no soffrendo una metamorfosi inedita,<br />
a tal punto che un grande teologo,<br />
Jean Marie Tillard, è giunto a chiedersi<br />
se non “siamo gli ultimi cristiani”.<br />
Per rispondere alla questione, “Missione<br />
Oggi” ha interpellato il teologo<br />
spagnolo Andrés Torres Queiruga<br />
<strong>del</strong>l’Università di Santiago de Compostela;<br />
il saveriano Francesco Marini<br />
(missionario saveriano e teologo),<br />
da anni in Indonesia; il domenicano<br />
Carlos Mendoza-Álvarez (teologo<br />
domenicano, docente alla Facoltà di<br />
teologia di Città <strong>del</strong> Messico e di Friburgo/Svizzera);<br />
l’insegnante di Roma<br />
Antonella Fucecchi. Il confronto sarà<br />
facilitato da Paolo Boschini, parroco<br />
e filosofo <strong>del</strong>la Facoltà teologica di<br />
Bologna; le conclusioni saranno affidate<br />
a Cristina Simonelli, teologa,<br />
presidente <strong>del</strong> Coordinamento <strong>del</strong>le<br />
teologhe italiane. In occasione <strong>del</strong><br />
convegno, è stato pensato anche un<br />
seminario di studio, dal titolo: “Dio in<br />
tutte le religioni. Ripensare la rivelazione<br />
in tempo di pluralismo religio-<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
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Mercoledì 15 maggio<br />
Ore 9.30 - Brescia -<br />
Consiglio presbiterale.<br />
Ore 20.30 - Pisogne -<br />
S. Messa<br />
per il centenario<br />
<strong>del</strong>la morte di<br />
mons. Corna Pellegrini.<br />
Giovedì 16 maggio<br />
Ore 10.30 - Brescia -<br />
S. Messa<br />
per le scuole cattoliche<br />
in Cattedrale.<br />
Ore 20 - Cossirano -<br />
Liturgia <strong>del</strong>la Parola<br />
presso la chiesa<br />
parrocchiale.<br />
so”, che avrà luogo il 16 e 17 maggio.<br />
Il seminario sarà a numero chiuso,<br />
fino a un massimo di 30 persone; è<br />
possibile iscriversi fino al 10 maggio<br />
presso la segreteria di Missione Oggi<br />
(0303772780). Il Seminario si articola<br />
in due momenti: il primo, di carattere<br />
introduttivo e fondativo, con la relazione<br />
di don Flavio Dalla Vecchia che<br />
farà il punto sul tema <strong>del</strong>la rivelazione<br />
in prospettiva conciliare, e con quella<br />
di Andrés torres Queiruga (filosofo e<br />
teologo, professore emerito <strong>del</strong>l’Università<br />
di Santiago de Compostela e<br />
professore invitato in Messico e in<br />
Brasile) che ci presenterà il suo punto<br />
di vista, già sviluppato soprattutto<br />
nell’opera “<strong>La</strong> rivelazione di Dio nella<br />
realizzazione <strong>del</strong>l’uomo” (Borla, Roma<br />
1991), in prospettiva postmoderna<br />
e pluralista, ripensare la rivelazione in<br />
tempo di pluralismo religioso. Il secondo<br />
momento di approfondimento<br />
avrà lo scopo di precisare il rapporto<br />
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<strong>La</strong> Cancelleria<br />
<strong>del</strong>la curia diocesana<br />
annuncia i seguenti<br />
provvedimenti <strong>del</strong>l’ordinario:<br />
<strong>La</strong> nomina a vicario zonale<br />
<strong>del</strong>la Zona XIV –<br />
Bassa Orientale <strong>del</strong> Chiese –<br />
<strong>del</strong> rev.do sac. don Bernardo<br />
Chiodaroli.<br />
<br />
<strong>del</strong>la rivelazione biblica giudaico-cristiana<br />
con le prospettive religiose altre.<br />
Al Seminario portano il loro contributo<br />
due dei relatori <strong>del</strong> Convegno<br />
<strong>del</strong> 19 maggio: padre Francesco Marini<br />
che parte dall’esperienza e riflessione<br />
maturata nel contesto asiatico,<br />
soprattutto nel Paese con più musulmani<br />
al mondo come l’Indonesia; Carlos<br />
Mendoza Álvarez, che si sofferma<br />
sulla teologia <strong>del</strong>la liberazione; di don<br />
Paolo Boschini che prende in analisi il<br />
contesto italiano ed europeo.
“Abbiate in voi gli stessi<br />
sentimenti di Cristo Gesù” (Fil 2,<br />
5). Sabato 11 maggio, alle 9.30,<br />
il vescovo Monari celebra il rito<br />
di ammissione tra i candidati<br />
al diaconato e al presbiterato:<br />
Federico Corsini (SS. Trinità<br />
- Irma) e Manuel Valetti (S.<br />
Stefano - Sale di Gussago). I due<br />
candidati hanno scelto come<br />
icona l’immagine “Il ritorno <strong>del</strong><br />
figliol prodigo” di Rembrandt<br />
ospitata all’Ermitage di San<br />
Pietroburgo.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
a giornata <strong>del</strong> 1° maggio<br />
è stata un occasione di<br />
grazia, a partire dal tempo<br />
che ha permesso a più<br />
di 400 persone di raggiungere<br />
a piedi con passeggini e carrozzine<br />
e in bici il bellissimo Santuario<br />
<strong>del</strong>la Madonna <strong>del</strong>la Pieve a Corticelle,<br />
in una campagna accogliente<br />
per i grandi spazi e per l’organizzazione<br />
<strong>del</strong>la parrocchia. Scavi recenti<br />
visitabili hanno rivelato che le<br />
fondamenta <strong>del</strong> santuario poggiano<br />
su una villa romana di convertiti al<br />
cristianesimo che aveva anche un<br />
fonte battesimale, essendo probabilmente<br />
una Domus Ecclesiae. Famiglie<br />
non solo <strong>del</strong>la zona, ma anche<br />
di altre molto distanti, hanno potuto<br />
godere di una pausa in fraternità,<br />
riflessione e preghiera, con uno<br />
tempo dedicato agli adulti mentre i<br />
bambini erano con gli animatori ma<br />
con uno spazio anche per ritrovarsi<br />
tutti insieme come famiglia insieme<br />
ad altre famiglie. Salutando i pellegrini<br />
arrivati alla meta il vescovo<br />
Luciano ha offerto una riflessione a<br />
partire dal testo di Matteo <strong>del</strong>la casa<br />
costruita sulla roccia, lasciando<br />
come consegna l’importanza <strong>del</strong>la<br />
Parola di Dio che accolta e vissuta<br />
orienta la nostra vita come una bussola<br />
e permette di fare agli altri quello<br />
che vorremmo fosse fatto a noi.<br />
<strong>La</strong> Parola che umanizza sempre più<br />
le nostre relazioni a partire da quel-<br />
<br />
<br />
Sabato 11 maggio alle ore 18 nella<br />
sala Piamarta di via San Faustino a<br />
Brescia è in programma un incontro<br />
dal titolo “Ecco io faccio nuove tutte<br />
le cose”: un viaggio in compagnia<br />
dei seminaristi <strong>del</strong>la Fraternità San<br />
Carlo alla scoperta <strong>del</strong>la passione di<br />
Dio per l’uomo, raccontando il libro<br />
<strong>del</strong>l’Apocalisse. <strong>La</strong> presentazione è<br />
curata da Luca Montini, seminarista<br />
<strong>brescia</strong>no <strong>del</strong>la San Carlo. I<br />
seminaristi stanno presentando in<br />
diverse diocesi le figure bibliche di<br />
San Paolo, Ezechiele...<br />
<br />
<br />
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<br />
<br />
le di casa. Don Giorgio Comini nel<br />
pomeriggio ha proposto agli adulti<br />
la lettura di un’icona, frutto <strong>del</strong>la<br />
riflessione di un cammino biennale<br />
di un gruppo di famiglie, sulla risposta<br />
di Gesù a Maria e Giuseppe<br />
<br />
<br />
“Vi sono diversi ministeri,<br />
ma uno solo è il Signore”. <strong>La</strong><br />
parrocchiale di S. Bartolomeo,<br />
sabato 18 maggio, ospita alle<br />
9.30 il rito di istituzione dei<br />
ministri lettori e accoliti. I<br />
ministri lettori sono: Stefano<br />
Ambrosini (S. Bartolomeo,<br />
Bornato), Luca Biondi (S. Carlo,<br />
Rezzato); Marco Cavazzoni 8S.<br />
Lorenzo, Manerbio), Gianmaria<br />
Frusca (SS. Tirso ed Emiliano,<br />
Monticelli Brusati), Francesco<br />
Gussago (S. Maria Assunta,<br />
in Luca 2: “Non sapevate che io devo<br />
occuparmi <strong>del</strong>le cose <strong>del</strong> Padre<br />
mio?”. Dall’icona la riflessione si è<br />
spostata sulla vita concreta per dire<br />
come è possibile vivere la famiglia<br />
“stando nelle cose <strong>del</strong> Padre” nostro<br />
– anche quando ci sono ferite<br />
non sanabili – e quanto questo faccia<br />
bene alla nostre vite come figli,<br />
genitori, nonni, zii… Abbiamo concluso<br />
la giornata con la Messa ritornando<br />
poi alla spicciolata, sperimentando<br />
cosa significhi celebrare<br />
la festa insieme, quanto sia prezioso<br />
concedersi uno spazio per guardare<br />
l’altro negli occhi e per guardarsi in<br />
Forniture per pesche<br />
di beneficenza<br />
A Fontaniva da molti anni, l’azienda F.lli Fabian, con la nuova sede appositamente<br />
ideata, ha saputo evolvere la propria organizzazione per soddisfare al megio la clientela<br />
operante nel mondo <strong>del</strong>le festività e <strong>del</strong>le manifestazioni che valorizzano il<br />
territorio e le tradizioni. Con una vastissima gamma di prodotti, prezzi imbattibili<br />
e un eccellente servizio pre e post vendita, il personale dinamico e qualificato,<br />
saprà interpretare ogni richiesta con professionatà e spirito di innovazione.<br />
Orzinuovi), Davide Podestà<br />
(S. Lorenzo, Manerbio),<br />
Andrea Regonaschi (S. Maria<br />
Annunciata, Isorella), Luca<br />
Sabatti (Regina <strong>del</strong>la Pace,<br />
Zanano); Alessandro Savio (S.<br />
Lorenzo Manerbio). Quattro,<br />
invece, i ministri accoliti:<br />
Marco Forti (SS. Zeno e Rocco,<br />
Mazzano), Marco Mondinini (S.<br />
Michele Arcangelo, Gianico),<br />
Massimo Pucci (S. Maria<br />
Assunta, Orzinuovi), Giorgio<br />
Tonolini (S. Pietro, Serle).<br />
Dio e ai nostri figli abbiamo regalato<br />
un’esperienza di fede e di gioco<br />
insieme alla bellezza di essere con<br />
altri. È un dono che nessuno potrà<br />
togliere loro.<br />
Un ultimo appuntamento aperto a<br />
tutti per quest’anno pastorale: il<br />
Simposio di pastorale familiare <strong>del</strong>la<br />
mattina <strong>del</strong> 15 giugno con mons.<br />
Carlo Rocchetta sul tema “Famiglia:<br />
pietra viva <strong>del</strong>la comunità cristiana”.<br />
Lo stesso relatore il 14 giugno<br />
alle ore 16.30 presenterà il suo testo<br />
“Teologia <strong>del</strong>la famiglia”. Entrambi<br />
gli appuntamenti sono a Brescia al<br />
Centro pastorale Paolo VI.<br />
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All’interno <strong>del</strong>le iniziative<br />
riguardanti la riflessione sul<br />
Concilio Vaticano II a 50 anni<br />
dalla sua apertura, il Movimento<br />
ecclesiale di impegno culturale di<br />
Brescia promuove per lunedì 13<br />
maggio alle 20.45 presso l’oratorio<br />
<strong>del</strong>la Pace (via Pace, 10) un<br />
incontro-confronto dal titolo “Per<br />
una Chiesa aperta e conviviale”,<br />
a partire dalla testimonianza di<br />
mons. Piero Gabella, già direttore<br />
<strong>del</strong>l’Ufficio nazionale <strong>del</strong>la Cei per<br />
la pastorale dei rom e dei sinti.<br />
F.lli Fabian s.a.s.<br />
Via <strong>del</strong>la Meccanica 3 - 35014 Fontaniva (PD) - Tel. 049.5940533 - Fax 049.5940994 - E-mail: f.llifabianlibero.it - fllifabianemail.it
a comunità parrocchiale<br />
di Manerbio ha reso<br />
un commosso saluto a<br />
don Michele Portesani<br />
nel giorno <strong>del</strong> suo funerale<br />
officiato nella chiesa di San<br />
Lorenzo martire dove il sacerdote<br />
aveva celebrato la sua prima Messa<br />
all’indomani <strong>del</strong>l’ordinazione<br />
sacerdotale nel Duomo <strong>del</strong>la diocesi,<br />
il 14 giugno 1953. È stato un<br />
sacerdote generoso. A testimoniare<br />
la sua solerte dedizione alla<br />
missione che aveva abbracciato in<br />
gioventù si sono alternati i vescovi<br />
emeriti, mons. Mario Vigilio Olmi<br />
(intervenuto alla veglia di preghiera)<br />
e mons. Giacomo Capuzzi (che<br />
lo ebbe grande amico) il quale ha<br />
presieduto la concelebrazione per<br />
le esequie con sacerdoti coi quali<br />
aveva condiviso gli anni <strong>del</strong> Seminario<br />
(i parroci emeriti mons.<br />
Osvaldo Mingotti e mons. Luigi<br />
Corrini) e altri in servizio a Manerbio<br />
e nella zona che ne hanno<br />
conosciuto la disponibilità. Don<br />
Portesani ha concluso la sua vita<br />
terrena il 2 maggio. Era nato a<br />
Manerbio l’11 agosto 1925. Dopo<br />
l’ordinazione era stato designato<br />
vicario cooperatore a Barbariga<br />
(1953-1957) e Urago Mella (1957-<br />
1973) per diventare parroco di Porzano<br />
fino al 2000. In seguito era<br />
tornato a Manerbio come presbitero<br />
collaboratore, ma l’aggravarsi<br />
di una infermità l’aveva costretto<br />
a trasferirsi nella Casa <strong>del</strong> Clero<br />
di Mompiano. Nell’elogio funebre<br />
il parroco mons. Tino Clementi ne<br />
ha tracciato la figura partendo dal-<br />
<br />
<br />
L’Eremo di Bienno organizza gli<br />
esercizi spirituali per sacerdoti,<br />
religiosi e laici.<br />
Per i sacerdoti (a richiesta<br />
aperti anche ad altri):<br />
dal 16 al 21 giugno 2013 con<br />
mons. Ettore Malnati, <strong>del</strong>la<br />
diocesi di Trieste, docente di<br />
teologia e studioso <strong>del</strong> pontefice<br />
<strong>brescia</strong>no: “L’amore di Dio si<br />
manifesta in noi dapprima con la<br />
vocazione alla fede” (Paolo VI, 21<br />
giugno 1967);<br />
dal 7 al 12 luglio 2013 “Il Cantico<br />
<br />
la “sua infanzia caratterizzata dalla<br />
presenza di una comunità cristiana<br />
vivace che con la sua famiglia lo ha<br />
educato alla fede”. Amava la montagna,<br />
con attenzione ai piccoli fiori<br />
che non trascurava di coltivare<br />
nel suo giardino dove ce n’erano<br />
sempre in abbondanza. “Questo<br />
amore – il commento di mons.<br />
Clementi – verso le vette, verso<br />
orizzonti lontani lo avvicinava al<br />
Creatore ed era indice di una sua<br />
specifica attenzione al bello”. Ancora:<br />
“Don Michele aveva una vena<br />
artistica e nelle case ha lasciato<br />
in dono qualche suo lavoretto,<br />
ritratti e paesaggi descrivendo le<br />
sue sensazioni nel mondo che lo<br />
circondava”. Il sacerdote generoso<br />
dei Cantici” con mons. Marco<br />
Frisina <strong>del</strong>la diocesi di Roma,<br />
musicista e biblista;<br />
dal 25 al 30 agosto 2013 “<strong>La</strong> Porta<br />
<strong>del</strong>la fede” con mons. Francesco<br />
Cattadori, <strong>del</strong>la diocesi di<br />
Piacenza;<br />
dal 10 al 15 novembre 2013<br />
(anche per i laici) “<strong>La</strong> fede<br />
nel catechismo <strong>del</strong>la Chiesa<br />
cattolica” con mons. Raffaello<br />
Martinelli, vescovo di Frascati.<br />
Per laici, ma aperti a tutti:<br />
dal 5 al 10 agosto 2013 “Chi<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
e scrupoloso nell’adempiere il suo<br />
ministero è stato testimoniato in<br />
numerosi messaggi: da don Domenico<br />
Battaglia, suo coetaneo e don<br />
Franco Tambalotti. Mons. Luciano<br />
Baronio ha voluto esprimere la sua<br />
ha il Figlio, ha la vita (1Gv<br />
5,12): Come vivere secondo<br />
l’uomo nuovo” con don Marco<br />
Busca, don Sergio Passeri e<br />
collaboratori;<br />
dall’1 al 5 luglio “L’intimità<br />
<strong>del</strong>la fede” con padre Giuseppe<br />
Barzaghi, filosofo e domenicano.<br />
Per le religiose è previsto dal<br />
7 al 15 giugno un corso di otto<br />
giorni con padre Fiorenzo Reati<br />
(Ofm): “Cerchiamo il tuo volto:<br />
una riflessione sulla vita religiosa<br />
nell’Anno <strong>del</strong>la fede”.<br />
ammirazione per don Michele. Riconoscenza<br />
ed apprezzamento anche<br />
da don Roberto Ravasi che ne<br />
ha raccolto il testimone alla guida<br />
<strong>del</strong>la parrocchia di Porzano. Nel<br />
saluto finale l’auspicio di mons.<br />
Clementi a don Michele: “Non dimenticare<br />
il posto vuoto che lasci<br />
qui, nell’aldilà uno sguardo particolare<br />
rivolgilo al nostro Seminario<br />
che possa conoscere tante<br />
vocazioni, anche manerbiesi, vocazioni<br />
generose capaci di dire il<br />
proprio ‘si’ al Signore per tutta la<br />
vita perché le comunità cristiane<br />
possano avere come te altri ministri<br />
che annunciano la Pasqua vivendola<br />
giorno per giorno nel nome<br />
<strong>del</strong> Cristo Risorto”.<br />
<br />
<br />
I giovani per un mondo unito <strong>del</strong><br />
Movimento dei focolari si ritrovano<br />
in Piazza Loggia sabato 11 maggio<br />
dalle 16 alle 18 per costruire<br />
insieme ponti di unità: stand di<br />
musica e danza per promuovere<br />
il “United World Project”(www.<br />
unitedworldproject.org) che,<br />
con una raccolta firme, punta al<br />
riconoscimento di un Osservatorio<br />
internazionale permanente per<br />
promuovere e verificare quanto la<br />
fraternità universale sia messa in<br />
atto da singoli, gruppi e nazioni.
I pilastri <strong>del</strong>la pace<br />
di Giovanni XXIII<br />
<br />
ssistere agli innumerevoli<br />
conflitti <strong>del</strong> nostro<br />
tempo” nella “presunzione<br />
che una guerra<br />
mondiale sia ormai un<br />
rischio lontano nel tempo” mentre<br />
“<strong>del</strong>la pace non possiamo mai presumere<br />
nulla, perché è un dono di Dio,<br />
ma anche un’opera quotidiana degli<br />
uomini”. Così il vescovo di Bergamo<br />
Francesco Beschi ha introdotto il convegno<br />
organizzato dal Mcl e dall’Ufficio<br />
di pastorale sociale e <strong>del</strong> lavoro<br />
<strong>del</strong>la diocesi di Bergamo in occasione<br />
<strong>del</strong> 50° <strong>del</strong>l’enciclica di Giovanni XXIII,<br />
la Pacem in terris, celebrato sabato<br />
27 aprile al Teatro <strong>del</strong>le Grazie <strong>del</strong>la<br />
città orobica. Il compito di diffondere<br />
l’attualità <strong>del</strong> pensiero giovanneo è<br />
affidato al card. Peter Kodwo Appiah<br />
Turkson, presidente <strong>del</strong> Pontificio consiglio<br />
<strong>del</strong>la giustizia e <strong>del</strong>la pace, che<br />
ha ricordato il ruolo internazionale <strong>del</strong><br />
“Papa buono” nel dirimere nel 1962 la<br />
crisi di Cuba: l’influenza <strong>del</strong> Papa ha<br />
contribuito alla distensione. L’enciclica<br />
è indirizzata prima ai popoli, alle genti,<br />
poi alle nazioni, perché queste, perseguendo<br />
prima il loro interesse, sono in<br />
contrapposizione tra loro. È la prima<br />
enciclica rivolta a tutti, non solo ai cattolici.<br />
Ciò che è diritto deriva dalla dignità<br />
<strong>del</strong>l’uomo, dalla sua natura, cioè<br />
dall’ordine voluto da Dio. Tra i diritti<br />
intrinseci spicca quello all’esistenza e<br />
a un tenore di vita dignitoso, dai quali<br />
derivano i diritti sociali, i diritti di libera<br />
iniziativa e il diritto al lavoro. Spiega<br />
il cardinale: “<strong>La</strong> storia ha prodotto<br />
nuove forme di guerra come la guerra<br />
sociale, la guerra finanziaria, la guerra<br />
sui beni, la guerra sulla mobilità e<br />
<br />
<br />
“Famiglia, speranza e futuro per<br />
la società italiana” è il tema <strong>del</strong>la<br />
47ª Settimana sociale che si terrà a<br />
Torino dal 12 al 15 settembre.<br />
Nella consapevolezza che passa<br />
proprio dalla famiglia la nostra<br />
possibilità di rinascita, Mcl<br />
intende prepararsi con tre distinti<br />
seminari nazionali, ciascuno su<br />
un aspetto specifico: a Torino il<br />
25 maggio sulla famiglia quale<br />
soggetto sociale, a Milano dal<br />
19 al 22 giugno prendendo in<br />
esame la famiglia quale risorsa<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
sull’immigrazione. Molto importante è<br />
anche l’enfasi posta dall’enciclica sulla<br />
guerra interiore di ciascun uomo”. Le<br />
multiformi manifestazioni <strong>del</strong>le guerre<br />
sono state ricordate anche da Carlo<br />
Costalli, presidente nazionale Mcl: “ la<br />
Pacem in terris è una lettura istruttiva<br />
per chi è ancora convinto che il necessario<br />
risanamento dei conti pubblici<br />
e la crescita debbano avvenire con il<br />
per la società nel suo complesso,<br />
a Senigallia dal 5 al 7 settembre<br />
sulla difficile armonizzazione tra<br />
famiglia e lavoro. Il primo evento<br />
sarà, appunto, a Torino sabato 25<br />
maggio alle ore 15 presso il teatro<br />
Spazio+Incontri di via Saccarelli<br />
18 per aiutare a considerare la<br />
famiglia nella sua dimensione di<br />
“soggetto” sociale protagonista<br />
nella società: in ciò richiamando<br />
quanto espressamente indicato<br />
nella Familiaris Consortio.<br />
Interverranno Luca Antonini,<br />
sacrificio dei diritti sociali” che “sempre<br />
più spesso non vengono rivendicati<br />
come diritti e il dogma <strong>del</strong> mercato<br />
appare dominante e inattaccabile”.<br />
L’economista Simona Beretta afferma<br />
come rispetto a 50 anni fa “si sono accorciate<br />
le distanze tra i Paesi poveri<br />
e quelli ricchi, ma dentro tutti i Paesi<br />
sono cresciute le divergenze sociali.<br />
L’accentuazione degli squilibri era già<br />
messa a tema dall’enciclica”. Per don<br />
Francesco Poli, direttore <strong>del</strong>l’Ufficio<br />
diocesano per la pastorale sociale e<br />
<strong>del</strong> lavoro, la costruzione <strong>del</strong>la pace<br />
“ha un valore dinamico perché interpella<br />
la libertà”. In un messaggio l’arcivescovo<br />
Loris Capovilla, già segretario<br />
di papa Giovanni XXIII dichiara “ ogni<br />
credente dev’essere scintilla di luce<br />
e fermento vivificatore <strong>del</strong>la pace”.<br />
presidente <strong>del</strong>la commissione<br />
paritetica sul federalismo <strong>del</strong>la<br />
Presidenza <strong>del</strong> Consiglio, Simona<br />
Beretta <strong>del</strong>l’Università cattolica<br />
e componente <strong>del</strong> Comitato<br />
scientifico/organizzatore<br />
<strong>del</strong>le Settimane sociali, don<br />
Flavio Luciano, membro <strong>del</strong>la<br />
commissione Pastorale sociale<br />
e lavoro <strong>del</strong>la Conferenza<br />
episcopale piemontese. Con questi<br />
appuntamenti Mcl intende porsi<br />
in continuità con la precedente<br />
settimana di Reggio Calabria.
Il card. Bagnasco in un<br />
recente convegno su scuola<br />
ed educazione ha detto: “<strong>La</strong><br />
nostra è una società che stenta a<br />
educare perché per molto tempo<br />
si è sentita paga <strong>del</strong> benessere<br />
raggiunto e <strong>del</strong>lo sviluppo<br />
conseguito; perché si è pensata<br />
autonoma dalle sue radici e dai<br />
suoi valori più alti.<br />
È necessario quindi che la società<br />
nel suo insieme, tanto più in<br />
un contesto in cui l’educazione<br />
è sempre più concepita come<br />
<br />
<br />
<br />
sorta sotto la guida forte<br />
el 1963 si costituisce a<br />
Roè Volciano la prima cooperativa<br />
sociale italiana.<br />
Si tratta <strong>del</strong>la S.Giuseppe,<br />
e discreta di Giuseppe Filippini. Grazie<br />
ad un artificio legale la S.Giuseppe<br />
per prima riuscì ad aggirare il vincolo<br />
<strong>del</strong>la ‘mutualità interna’. Questa venne<br />
sostanzialmente dilatata oltre la<br />
tradizionale cerchia dei soci, prevedendo<br />
nel proprio statuto come scopo<br />
<strong>del</strong>la cooperativa “l’elevazione morale<br />
dei soci, dei loro figli nati o nascituri,<br />
loro parenti fino al 4° grado mediante<br />
lo svolgimento di ogni attività formativa,<br />
educativa, ricreativa, assistenziale<br />
e caritativa (art.3)”. Ancor di più faceva<br />
l’art.4, consentendo l’ammissione<br />
quali soci di “tutte le persone che intendono<br />
concorrere al raggiungimento<br />
degli scopi sociali”. Inoltre, recitava<br />
ancora l’art.4 <strong>del</strong>la S.Giuseppe, “a giudizio<br />
esclusivo <strong>del</strong> consiglio di amministrazione<br />
potranno essere ammessi<br />
a beneficiare comunque <strong>del</strong>l’attività<br />
sociale anche i non soci e non parenti<br />
dei soci, purché provenienti ed<br />
operanti in zone da cui provengono,<br />
in cui risiedono o dove operano i soci<br />
e i loro parenti indicati nell’art.3”.<br />
È evidente lo slalom: far apparire come<br />
mutualistica – cioè diretta a soddisfare<br />
un interesse dei soci – un’attività<br />
che successivamente si allarga<br />
al mondo intero. Ed è così che, in seguito,<br />
grazie all’appoggio <strong>del</strong>l’Unione<br />
provinciale <strong>del</strong>le cooperative,<br />
oggi Confcooperative Brescia, e poi<br />
di Confcooperative Lombardia e nazionale<br />
e al sostegno di parlamentari<br />
<strong>brescia</strong>ni come Franco Salvi, un’idea<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
che a molti sembrava utopistica incominciò<br />
a farsi strada, fin tanto che<br />
nel 1991 l’approvazione <strong>del</strong>la Legge n°<br />
381 ha espressamente riconosciuto lo<br />
specifico di questa particolare forma<br />
di sodalizio sociale. Attualmente la<br />
cooperativa è gestore <strong>del</strong> Cfpa Roè<br />
Volciano, <strong>del</strong>la Scuola Primaria “San<br />
Giuseppe” a Salò, <strong>del</strong>la Scuola <strong>del</strong>l’In-<br />
fanzia “Paola di Rosa” sempre a Salò,<br />
<strong>del</strong> campeggio estivo e di varie attività<br />
culturali ed educative. Il 1° maggio<br />
scorso presso la sede <strong>del</strong>la cooperativa<br />
a Roè Volciano si è tenuta la celebrazione<br />
<strong>del</strong> 50° anno di fondazione.<br />
L’incontro è stato un’occasione di<br />
festa con quanti hanno vissuto questi<br />
anni nella cooperativa e nelle scuole e<br />
con quanti hanno consentito alla cooperativa<br />
e alle scuole di radicarsi nel<br />
tessuto sociale <strong>del</strong> territorio. Il programma<br />
ha previsto alle ore 10.30 la<br />
S. Messa e poi i saluti <strong>del</strong>le Autorità.<br />
Sono tra gli altri intervenuti Valeria<br />
Negrini, presidente settore solidarietà<br />
sociale di Confcooperative Brescia e<br />
Felice Scalvini co-presidente di Coop<br />
Eu e vice presidente Ica.<br />
trasmissione di saperi volti a uno<br />
sviluppo esclusivamente tecnico,<br />
impari a concepirsi come una<br />
comunità che educa, che forma<br />
persone e le accompagna nella<br />
vita.<br />
Si può far questo solo se<br />
l’educazione è trasmissione<br />
<strong>del</strong>l’immenso patrimonio valoriale<br />
e culturale <strong>del</strong>la tradizione”.<br />
Anche il mondo <strong>del</strong>le imprese<br />
cooperative – il 50° <strong>del</strong>la S.<br />
Giuseppe ne è una storica<br />
testimonianza –, per i suoi valori e<br />
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per il suo mo<strong>del</strong>lo organizzativo,<br />
ha una dimensione educativa<br />
intrinseca: al primo posto la<br />
persona, che deve interagire con<br />
altre persone in una logica di<br />
corresponsabilità condivisa; mai<br />
paga dei risultati raggiunti; non si<br />
esaurisce nell’aspetto tecnico e<br />
trasmette il patrimonio culturale<br />
e valoriale <strong>del</strong>la tradizione.<br />
Per questo il messaggio rivolto ai<br />
giovani: la cooperazione per voi<br />
ha le porte spalancate!<br />
(Angelo Chiappa)
unto primo: sensibilizzare<br />
le singole coscienze<br />
e l’opinione pubblica.<br />
Punto secondo: organizzarsi<br />
e agire per coinvolgere<br />
attivamente almeno un milione<br />
di cittadini. Punto terzo: seguire<br />
gli sviluppi <strong>del</strong>la proposta in sede<br />
istituzionale. Sono le tre fasi che<br />
deve attraversare ciascuna “Iniziativa<br />
dei cittadini europei” (Ice),<br />
nuovo istituto di partecipazione democratica<br />
predisposto dal Trattato<br />
di Lisbona ed entrato in vigore un<br />
anno fa, il 1° aprile 2012.<br />
Attualmente sono una quindicina le<br />
Ice attivate, la più nota è “Uno di<br />
noi” (che domenica 12 maggio celebra<br />
la sua giornata italiana) per<br />
la difesa <strong>del</strong>l’embrione umano, sostenuta<br />
da una vasta gamma di soggetti<br />
pro-life diffusi in tutto il continente.<br />
Va rilevato come questa modalità<br />
predisposta per far risuonare<br />
la voce dei cittadini nelle sedi istituzionali<br />
di Bruxelles e Strasburgo<br />
<br />
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<br />
stia muovendo non poche energie<br />
“di base”; in tal senso la mobilitazione<br />
a favore di “Uno di noi” (“One<br />
of us” nella versione inglese; www.<br />
oneofus.eu) si può ben considerare<br />
in pole position. A seconda dei Paesi,<br />
si sta puntando alla raccolta di<br />
firme con banchetti e gazebo nelle<br />
piazze <strong>del</strong>le città, all’uscita di messa,<br />
nei ritrovi giovanili, a margine<br />
di convegni di associazioni laicali.<br />
Si tenta anche di non limitare il<br />
campo di azione alle realtà confessionali,<br />
perché ovviamente la vita è<br />
patrimonio universale. Il milione di<br />
firme è solo un “traguardo volante”<br />
<br />
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per condurre fino in fondo l’impegno<br />
a tutela <strong>del</strong>l’embrione. E ciò<br />
per vari motivi. Anzitutto bisogna<br />
ricordare che gli stessi promotori<br />
<strong>del</strong>l’iniziativa fanno riferimento –<br />
come è necessario – alle esclusive<br />
materie comunitarie: “Uno di noi”<br />
è intesa “a estendere la protezione<br />
giuridica <strong>del</strong>la dignità, <strong>del</strong> diritto alla<br />
vita e <strong>del</strong>l’integrità di ogni essere<br />
umano fin dal concepimento in tutte<br />
le aree di competenza <strong>del</strong>l’Ue”.<br />
Essa domanda in particolare all’Ue<br />
di “porre fine al finanziamento di<br />
attività che presuppongono la distruzione<br />
di embrioni umani nei<br />
settori <strong>del</strong>la ricerca, nei programmi<br />
di riduzione <strong>del</strong>le nascite e nella<br />
pratiche di sanità pubblica che presuppongono<br />
la violazione <strong>del</strong> diritto<br />
alla vita” (è fra l’altro il campo<br />
<strong>del</strong>la cooperazione internazionale).<br />
Non ci si può dunque attendere, per<br />
fare un esempio, che l’Ue intervenga<br />
sulle legislazioni riguardanti le<br />
interruzioni di gravidanza in vigo-<br />
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re nei singoli Paesi, che sono di<br />
esclusiva competenza giuridica nazionale.<br />
In secondo luogo, occorre<br />
prestare attenzione alle procedure.<br />
Infatti non è sufficiente raccogliere<br />
indistintamente un milione di firme<br />
(entro il 1° novembre 2013), ma occorre<br />
farlo mediante criteri predefiniti<br />
per quanto riguarda la validità<br />
<strong>del</strong>le dichiarazioni di sostegno:<br />
quindi le firme passeranno al vaglio<br />
<strong>del</strong>le autorità nazionali prima di essere<br />
trasmesse a Bruxelles. Ancora:<br />
le firme devono provenire da almeno<br />
sette Paesi, rispettando quorum<br />
minimi a secondo <strong>del</strong>le dimensioni<br />
demografiche: in Germania la quota<br />
è 74.500 firme, in Francia 55.500,<br />
in Italia e Regno Unito 54.750, per<br />
scendere a 38.250 in Polonia, 15milain<br />
Svezia, 13.500 in Bulgaria, 4.500<br />
a Malta… Quando si giungerà al milione<br />
di firme “certificate”, “Uno di<br />
noi” arriverà finalmente alla Commissione,<br />
la quale incontrerà il Comitato<br />
promotore per consentire di<br />
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esporre nel dettaglio le tematiche<br />
sollevate dall’Ice, che saranno presentate<br />
anche nel corso di un’audizione<br />
pubblica al Parlamento<br />
europeo. L’Esecutivo Ue avrà tre<br />
mesi di tempo per decidere e far<br />
sapere (mediante una “comunicazione”<br />
pubblica) se intende formulare<br />
un’iniziativa legislativa oppure<br />
motivare un’eventuale risposta<br />
contraria. Se poi si dovesse effettivamente<br />
giungere a un’iniziativa<br />
legislativa <strong>del</strong>la Commissione, la<br />
palla passerà nel campo <strong>del</strong> Parlamento<br />
europeo e <strong>del</strong> Consiglio Ue,<br />
che sono le due autorità legislative<br />
<strong>del</strong>l’Unione europea, le quali a loro<br />
volta potranno stabilire di legiferare<br />
secondo la richiesta dei cittadini<br />
oppure non legiferare o, anche,<br />
paradossalmente, legiferare discostandosi<br />
dalle attese dei promotori<br />
<strong>del</strong>l’Ice. Il percorso, come si vede, è<br />
lungo, ma la posta in gioco è la vita:<br />
ecco perché occorre procedere con<br />
assoluta determinazione.
stato il vescovo di Brescia,<br />
Luciano Monari, con un<br />
sintetico quanto efficace<br />
intervento sul significato<br />
<strong>del</strong>la cattedrale a aprire<br />
la presentazione <strong>del</strong> dvd “<strong>La</strong> chiesa<br />
cattedrale di Brescia” ultimo arrivato<br />
<strong>del</strong>l’iniziativa editoriale che la sottocommissione<br />
per la catechesi attraverso<br />
l’arte e il Centro diocesano per<br />
le comunicazioni sociali avevano lanciato<br />
qualche anno fa per la valorizzazione<br />
<strong>del</strong>l’immenso patrimonio storico,<br />
artistico e culturale rappresentato<br />
dalle chiese <strong>del</strong>la diocesi. Un patrimonio<br />
che, se adeguatamente documentato<br />
e valorizzato, poteva diventare<br />
uno strumento importante per la catechesi<br />
e l’annuncio. Il dvd dedicato<br />
alla Cattedrale di Brescia presenta in<br />
realtà un triplice percorso. Il suo racconto,<br />
infatti, è diviso tra il Duomo<br />
Vecchio, probabilmente edificato sul<br />
mo<strong>del</strong>lo <strong>del</strong> Sacro sepolcro di Gerusalemme<br />
o <strong>del</strong>la Cappella palatina<br />
di Aquisgrana, come ha sottolineato<br />
Fabio <strong>La</strong>rovere, curatore <strong>del</strong> progetto<br />
nel corso <strong>del</strong>la presentazione, e il<br />
Duomo Nuovo sotto le cui volte sono<br />
conservate singificative opere d’arte<br />
connotate da importanti caratteristi-<br />
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Due poeti <strong>brescia</strong>ni si sono<br />
affermati al 7° concorso nazionale<br />
“<strong>La</strong> Carica” di Pastrengo nel<br />
Veronese, promosso dal Comune<br />
nell’ambito <strong>del</strong>le annuali<br />
celebrazioni <strong>del</strong>la storica carica dei<br />
Carabinieri, con la partecipazione<br />
di centinaia di concorrenti di quasi<br />
tutte le regioni italiane.<br />
<strong>La</strong> commissione giudicatrice<br />
formata da cattedratici e docenti<br />
<strong>del</strong>l’Università di Verona ha<br />
assegnato nella sezione lingua<br />
italiana il secondo premio a Eros<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
che teologiche. Completa il dvd anche<br />
un approfondimento dedicato al<br />
Tesoro <strong>del</strong>le Sante Croci per spiegare<br />
origini modalità di esposizione di<br />
questo suggestivo rito a cui i <strong>brescia</strong>ni<br />
possono assistere soltanto in Quaresima<br />
e in poche altre occasioni nel<br />
corso <strong>del</strong>l’anno. Il senso ultimo di una<br />
iniziativa editoriale che non può essere<br />
riassunta in una semplice opera<br />
documentaristica è stato tratteggiato<br />
dal vescovo Monari che ha ricordato<br />
il significato cristiano <strong>del</strong> tempio,<br />
luogo fisico in cui il popolo di Dio, la<br />
vera Chiesa in Cristo, si riunisce per<br />
pregare. <strong>La</strong> cattedrale, ha proseguito<br />
ancora mons. Monari, diventa il luogo<br />
simbolo, lo spazio di riferimento<br />
sul territorio a cui il popolo, Chiesa di<br />
persone, guarda per sentirsi un’unica<br />
comunità. Per questo motivo, e intenti<br />
che non siano diversi dalla volontà<br />
<strong>del</strong>l’uomo di dare gloria a Dio, la catte-<br />
Nava di Calcinato per la lirica “<strong>La</strong><br />
beccaccia”. Il secondo <strong>brescia</strong>no<br />
premiato al concorso di Pastrengo<br />
è <strong>La</strong>zzaro Mutti di Montichiari, a<br />
cui è stato assegnata la medaglia<br />
<strong>del</strong> Pontefice. I due poeti <strong>brescia</strong>ni<br />
hanno ricevuto l’ambito premio<br />
domenica entrambi dalle mani <strong>del</strong><br />
Procuratore capo <strong>del</strong>la Repubblica<br />
Mario Giulio Schinaia nel corso<br />
<strong>del</strong>la cerimonia conclusiva <strong>del</strong>la<br />
manifestazione alla presenza <strong>del</strong>le<br />
massime autorità istituzionali <strong>del</strong>la<br />
provincia di Verona.<br />
drale è diventata nel tempo la più importante,<br />
anche da un punto di vista<br />
storico e culturale, di tutte le chiese di<br />
una diocesi. Il dvd “<strong>La</strong> chiesa cattedrale<br />
di Brescia”, risponde dunque anche<br />
a questo intento che ha saldi fondamenti<br />
teologici. Questo non significa<br />
che dall’opera, affidata alla regia di<br />
Claudio Uberti, non risalti la meraviglia<br />
<strong>del</strong>le due chiese madri <strong>del</strong> Bresciano,<br />
con il loro apparato artisticoarchitettonico<br />
che lascia senza parole<br />
chi si trovi a varcare per la prima volta<br />
la porta d’ingresso <strong>del</strong>la Cattedrale o<br />
<strong>del</strong>la Rotonda. Il dvd sulle cattedrali,<br />
realizzato anche con il sostegno <strong>del</strong>la<br />
Fondazione Asm, è, dunque, l’ultimo<br />
capitolo di un progetto che ha già portato<br />
alla realizzazione di opere analoghe<br />
sulle parrocchiali di Montichiari,<br />
Flero, Bedizzole, Verolanuova, Gardone<br />
Valtrompia, Ghedi e <strong>del</strong>l’unità<br />
pastorale di Botticino.<br />
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Il liceo statale “Gambara” di<br />
Brescia, su iniziativa dei docenti<br />
<strong>del</strong>la Commissione “Stage” e <strong>del</strong><br />
Dipartimento di scienze umane<br />
<strong>del</strong>lo stesso liceo, in collaborazione<br />
con il Ctrh (Centro territoriale<br />
risorse per l’handicap) provinciale<br />
in via dei Mille 4/b, ha inaugurato<br />
il 6 maggio scorso, nell’aula magna<br />
<strong>del</strong>la scuola in via Gambara 3,<br />
una mostra documentaria dal<br />
titolo: “Un passo dopo l’altro… il<br />
cammino <strong>del</strong>l’integrazione dalla<br />
separazione all’inclusione nelle<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
Torna “Musica da bere” concorso musicale<br />
che si svolge in terra <strong>brescia</strong>na,<br />
giunto alla 4ª edizione. Le date <strong>del</strong>le<br />
finali sono il 17, il 18 e il 19 maggio,<br />
rispettivamente al Ctm di Rezzato, al<br />
Teatro Corallo di Villanuova sul Clisi e<br />
al Centro sportivo di Vobarno. A contendersi<br />
la vittoria sei gruppi, selezionati<br />
tra 130 iscritti provenienti da tutta<br />
Italia: Arcane of Souls, Alberto Gesù,<br />
Fadà, <strong>La</strong> Metralli, <strong>La</strong>ula <strong>La</strong>lla Domeneghini<br />
e Tablo. A presiedere la giuria<br />
Enrico De Angelis, responsabile<br />
artistico <strong>del</strong> Club Tenco di Sanremo,<br />
affiancato dal giornalista Massimo Pirotta,<br />
dall’organizzatore Enrico Faccio<br />
e dai musicisti Giorgia Poli (nota<br />
bassista degli Scisma) e Cesare Basile,<br />
bravo cantautore siciliano. Le tre<br />
serate finali saranno arricchite dalla<br />
presenza di tre nomi importanti <strong>del</strong>la<br />
canzone italiana. Al Ctm di Rezzato,<br />
assieme ai finalisti, si esibirà Cristina<br />
Donà, cantautrice tra le più intelligenti<br />
e all’avanguardia <strong>del</strong>la canzone<br />
italiana; l’ultimo album di Cristina è<br />
“Torno a casa a piedi” <strong>del</strong> 2011. Sabato<br />
18 a Villanuova si esibirà invece Shel<br />
Shapiro, nato a Londra e indimenticabile<br />
leader dei Rockes negli anni<br />
’70, straordinario testimone di una<br />
mondo (non solo musicale) che pare<br />
non tramontare mai. <strong>La</strong> conclusione<br />
<strong>del</strong>la rassegna vedrà come ospite un<br />
cantautore particolare come Davide<br />
Van De Sfroos (nella foto), nato come<br />
songwriter dialettale ma capace di<br />
competere in quanto a notorietà con i<br />
migliori rappresentanti italiani. Onore<br />
al merito quindi per gli organizzatori<br />
di questo importante Festival, che con<br />
istituzioni scolastiche <strong>brescia</strong>ne”.<br />
L’iniziativa, visitabile sino all’11<br />
maggio, è particolarmente<br />
significativa per la realtà<br />
<strong>brescia</strong>na, in quanto ripercorre<br />
con testimonianze documentarie e<br />
fotografiche le principali tappe <strong>del</strong><br />
processo di integrazione didattica<br />
e culturale <strong>del</strong>la scuola <strong>brescia</strong>na a<br />
partire dalla seconda metà <strong>del</strong> ‘700<br />
ai primi anni Settanta <strong>del</strong> ‘900 con<br />
il passaggio dalle scuole “speciali<br />
e differenziali” alla “scuola statale<br />
pubblica”.<br />
coraggio e caparbietà continuano a investire<br />
tempo, energie e idee per far<br />
crescere la musica di qualità. L’anima<br />
di questo concorso è Davide Vedovelli,<br />
artefice anche <strong>del</strong> blog Spaccadischi,<br />
che mantiene alta l’attenzione<br />
sulle vicende musicali italiane. Un<br />
ringraziamento ai Comuni che hanno<br />
sostenuto questa iniziativa (Rezzato,<br />
Villanuova, Vobarno) oltre alla<br />
Provincia e alla Comunità montana<br />
di Vallesabbia. Info Davide Vedovelli<br />
377/4578845, www.musicadabere.it.
Anche Brescia, con il Grande,<br />
partecipa all’“European opera<br />
days”, l’iniziativa che da sei anni<br />
coinvolge in due giornate più di<br />
80 compagnie d’opera e teatri,<br />
europei e non solo, organizzando<br />
eventi gratuiti aperti al pubblico<br />
per far scoprire l’arte <strong>del</strong>l’opera in<br />
tutte le sue diverse sfaccettature.<br />
<strong>La</strong> Fondazione <strong>del</strong> Teatro Grande<br />
ha coinvolto il Conservatorio<br />
Luca Marenzio, dedicando al tema<br />
<strong>del</strong>l’opera il secondo appuntamento<br />
<strong>del</strong>la rassegna dei “Concerti <strong>del</strong><br />
Conservatorio al Teatro Grande”<br />
in programma per domenica 12<br />
maggio alle 11 presso<br />
il Ridotto <strong>del</strong> Teatro Grande. Nel<br />
concerto Omaggio all’Opera i<br />
giovani cantanti <strong>del</strong> Conservatorio<br />
<strong>del</strong>le classi di canto <strong>del</strong>le prof.sse<br />
Cristina Pastorello, Silvia Dalla<br />
Benetta, Donatella Lombardi e<br />
Vittoria Licari, accompagnati al<br />
pianoforte dal prof. Damiano<br />
Carissoni ed eseguiranno alcune<br />
<strong>del</strong>le arie più celebri <strong>del</strong>la storia <strong>del</strong><br />
melodramma.<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
<br />
a tempo tanti amici mi<br />
chiedevano di raccogliere<br />
in un libro di tutte le<br />
mie canzoni. Ma per un<br />
motivo o per l’altro continuavo<br />
a rinviare. Poi, grazie anche<br />
all’aiuto <strong>del</strong>l’amico scout Battista<br />
Cavagna, una vita di musica ha trovato<br />
spazio in un volume di oltre 220<br />
pagine”. Così Francesco Braghini, il<br />
cantautore <strong>brescia</strong>no per eccellenza,<br />
parla di “Le sue 80 canzoni popolari<br />
e dialettali” un volume che raccoglie<br />
gran parte <strong>del</strong>la sua produzione dedicata<br />
a cantare la <strong>brescia</strong>nità. Braghini,<br />
a 82 anni, non ha ancora smesso di<br />
divertire e di divertirsi con il dialetto<br />
che considera una vera e propria lingua<br />
che se oggi non gode di grande<br />
salute (“sempre in meno lo parlano e<br />
quei pochi tendono a italianizzarlo”<br />
è la constatazione <strong>del</strong> cantautore)<br />
ma che è uno straordinario veicolo<br />
per trasmettere sentimenti ed emozioni.<br />
E così Francesco Braghini non<br />
dice mai di no a chi lo invita. D’altra<br />
parte mettere a sordina alla musica<br />
sarebbe come rinunciare a una parte<br />
importante <strong>del</strong>la sua vita. Una parte<br />
messa nero su bianco nelle pagine<br />
<strong>del</strong>l’opera fresca di stampa. Sfogliare<br />
il volume, soffermarsi a leggere<br />
le brevi note che raccontano la ge-<br />
<br />
nesi di ogni singola canzone è come<br />
entrare in punta di piedi nella vita di<br />
Francesco Braghini e, tramite la sua<br />
musica, nella storia di Brescia e <strong>del</strong>la<br />
<strong>brescia</strong>nità. Una storia che si apre<br />
con “Bressa, me bela città”, composta<br />
nel 1960 in un impeto di orgoglio tutto<br />
<strong>brescia</strong>no. Se Milano aveva la sua<br />
“Bela Madunina”, è la riflessione di<br />
Braghini, perché Brescia non poteva<br />
avere una canzone che ne esaltasse la<br />
capacità di mantenere la barra dritta<br />
su sentimenti e valori che nemmeno<br />
la “modernità <strong>del</strong> tempo” poteva scalfire?<br />
E dopo l’ode all’amata città molte<br />
altre sono state le canzoni che Braghini<br />
ha dedicato a un mondo sempre<br />
in bilico tra propensione al futuro e<br />
una sguardo al passato qualche volta<br />
velato di nostalgia. E come capita<br />
nella migliore tradizione cantautorale<br />
i testi finiscono spesso col diventare<br />
poesia. Si schernisce, Braghini, se<br />
qualcuno gli fa notare che le sue non<br />
sono semplici ballate popolari, ma testi<br />
che hanno la dignità <strong>del</strong>la migliore<br />
poesia popolare. Non ne vuole sapere,<br />
si considera soltanto il primo cantautore<br />
dialettale <strong>del</strong> Bresciano che con<br />
le sue canzoni ha voluto raccontare<br />
momenti belli e meno belli <strong>del</strong>la sua<br />
città, <strong>del</strong>la sua vita, consegnando alle<br />
generazioni future un importante pa-<br />
trimonio artistico e culturale. Charlie<br />
Cinelli, Piergiorgio Zanetti e Daniele<br />
Gozzetti considerino Francesco Braghini<br />
il loro maestro, il capostipite <strong>del</strong>la<br />
scuola <strong>del</strong>la canzone dialettale <strong>brescia</strong>na.<br />
Per questo era importante che<br />
prima o poi Braghini accettasse l’idea<br />
di mettere mano a una raccolta di tutte<br />
le sue canzoni, corredandola, come<br />
ha fatto, di una parte dedicata a chi ha<br />
cantato il dialetto prima di lui. L’opera<br />
ora è compiuta, ma non è il canto<br />
<strong>del</strong> cigno di Braghini che continua a<br />
cantare e che a dispetto di tutto e di<br />
tutti considera ancora “Bressa” una<br />
bella città. “Certo – afferma – i tempi<br />
sono cambiati. Il centro storico è stato<br />
per troppo tempo abbandonato a<br />
se stesso”. Cosa canterebbe, allora,<br />
se dovesse riscrivere oggi la canzone<br />
che l’ha lanciato nel panorama <strong>del</strong>la<br />
musica dialettale. Braghini non ha<br />
dubbi: la metropolitana.
Da lunedì al venerdì, a partire<br />
dalle 7, Radio <strong>Voce</strong> vi informa<br />
sui principali fatti da Brescia,<br />
dall’Italia e dal mondo. Nell’arco<br />
di oltre due ore in diretta, potrete<br />
seguire rassegne stampa locali<br />
e nazionali, ed approfondimenti<br />
sulle notizie principali.<br />
Per cominciare la giornata col<br />
piede giusto, ascoltando la<br />
musica migliore e costantemente<br />
informati, l’appuntamento è con<br />
Brescia in diretta. Seguite il nostro<br />
consiglio e buon ascolto.<br />
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Dall’11 maggio la Messa <strong>del</strong> sabato<br />
alle 18.30, viene trasmessa in<br />
diretta dalla chiesa <strong>del</strong>la Natività<br />
di Maria in Brescia su TT 2<br />
Teletutto (87) e Super Tv (92-115).
Si celebra questa domenica la<br />
47ª Giornata mondiale per le<br />
comunicazioni sociali. Il messaggio<br />
di papa Benedetto XVI (annunciato<br />
come tradizione il 24 gennaio<br />
scorso, festa di S. Francesco di<br />
Sales, patrono dei giornalisti)<br />
riguarda dunque i social network<br />
da considerare, nel contesto<br />
<strong>del</strong>l’Anno <strong>del</strong>la fede, porte di<br />
verità e di fede, nuovi spazi di<br />
evangelizzazione e fattore di<br />
sviluppo umano. Ne parliamo in<br />
Primo Piano (ore 9.20) con il nostro<br />
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<strong>La</strong> scorsa domenica Rai Uno ha proprio<br />
toccato il fondo, e speriamo che<br />
più in basso non si possa andare. Una<br />
bestemmia urlata davanti al portone<br />
<strong>del</strong>la Basilica di Santa Maria in Aracoeli,<br />
a Roma, alle ore 17, in diretta<br />
nazionale, isole comprese.<br />
Una scivolone inaccettabile trasmesso<br />
durante la trasmissione “Domenica<br />
in – Così è la vita”, che seguiva<br />
minuto per minuto il matrimonio<br />
<strong>del</strong>l’ex soubrette Valeria Marini, evento<br />
mondano e pesantemente pubblicizzato,<br />
migliaia di persone, centinaia<br />
di vip. Insomma, ancora una volta<br />
il circo in tv.<br />
Dallo studio le gentildonne di turno<br />
direttore don Adriano Bianchi.<br />
Ecclesia (ore 11) si occupa ancora<br />
di Pastorale universitaria con don<br />
Raffaele Maiolini. Il commento al<br />
Vangelo è di don Marco Busca. Il<br />
programma domenicale prodotto<br />
da <strong>Voce</strong>Media e curato da Betty<br />
Cattaneo, va in onda (in differita)<br />
anche su Radio <strong>Voce</strong> Camuna, Ecz,<br />
Radio Claronda, Radio Basilica<br />
Verolanuova, Radio Ponte di<br />
Manerbio e Radio Raphaël. Le<br />
rubriche si possono riascoltare in<br />
podcast sul sito www.radiovoce.it<br />
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commentano qualsiasi cosa si muova,<br />
ma ovviamente il protagonista <strong>del</strong>la<br />
frittura mista è il vestito <strong>del</strong>la sposa:<br />
il pizzo pregiato, il velo lungo ben otto<br />
metri, i diamanti un po’ ovunque...<br />
le mancano solo i petardi nei capelli.<br />
Nulla di tutto ciò può salvare questo<br />
evento dal qualunquismo di una<br />
grottesca farsa televisiva, che risulta<br />
volgare ancor prima <strong>del</strong> fatto <strong>del</strong>la<br />
bestemmia. Una sposa che sfila nascosta<br />
da numerosi grandi ombrelli<br />
bianchi, per non fare vedere il vestito<br />
al transennato pubblico <strong>del</strong>irante<br />
e alle telecamere, perché ovviamente<br />
qualche agenzia ha pagato profumatamente<br />
per avere l’esclusiva. Una sce-<br />
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na che ricorda gli arresti dei latitanti<br />
mafiosi: scortati dalla polizia, a testa<br />
bassa, con il volto coperto dai vestiti.<br />
E questa sarebbe la bellezza di una<br />
sposa il giorno <strong>del</strong> suo matrimonio?<br />
Povera Valeria, schiava <strong>del</strong>la sua immagine<br />
ancor più dei suoi fan, prigioniera<br />
<strong>del</strong>lo spettacolo che sempre deve<br />
offrire al pubblico affamato. Sarà<br />
certo vantaggioso per la sua notorietà<br />
sposarsi in pubblico in stile festa da<br />
scudetto, ma che tristezza vedere una<br />
donna schiacciata, spintonata, braccata<br />
dalla folla e dai giornalisti. È proprio<br />
durante questa calca primordiale<br />
che i bodyguard <strong>del</strong>la Marini spintonano<br />
i cameraman e i paparazzi, e<br />
<br />
<br />
<strong>La</strong> prossima puntata <strong>del</strong>la<br />
rubrica “<strong>La</strong> Buona Notizia” apre<br />
con il servizio su “<strong>La</strong> Giornata<br />
per le comunicazioni sociali”<br />
che si festeggia domenica. A<br />
seguire: “Gli esercizi spirituali<br />
per giovani” guidati dal Vescovo<br />
all’Eremo di Bienno; il “Convegno<br />
<strong>del</strong>le Ancelle <strong>del</strong>la carità” per il<br />
bicentenario <strong>del</strong>la nascita <strong>del</strong>la<br />
fondatrice; “Grestival”, l’incontro<br />
degli animatori <strong>del</strong> Grest al<br />
PalaBanco di Brescia. <strong>La</strong> rubrica<br />
“4 parole...” è con don Adriano<br />
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nella tensione generale arriva, nitida<br />
e scandita, la bestemmia in questione.<br />
Bando ai moralismi e ai contro-moralismi:<br />
di bestemmie purtroppo ne<br />
sentiamo spesso un po’ ovunque. Ma<br />
ascoltarle in diretta nazionale è troppo.<br />
Si è trattato di una miopia televisiva<br />
a livello di produzione, di ideazione:<br />
è ovvio che se si decide di seguire<br />
in diretta un evento di tale bassezza<br />
culturale il rischio di incappare in scene<br />
o frasi offensive o sconvenienti è<br />
alto. Chi cerca trova.<br />
Ma se errare è umano, perseverare è<br />
diabolico. E infatti su una pagina <strong>del</strong><br />
sito internet ufficiale <strong>del</strong>la Rai, (nello<br />
specifico Rai Replay, dove si trovano<br />
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Bianchi per presentare la nuova<br />
sovra-copertina <strong>del</strong> settimanale<br />
diocesano “<strong>La</strong> <strong>Voce</strong> <strong>del</strong> <strong>Popolo</strong>”.<br />
“<strong>La</strong> Buona Notizia” va in onda: la<br />
domenica alle 13.05 su Teletutto<br />
e alle 18.30 su Tt2 Teletutto; su<br />
Super TV la domenica e il martedì<br />
alle 20; su Più Valli TV la domenica<br />
alle 8; su Teleboario la domenica<br />
alle 8.15 e alle 10; e su www.<br />
vocemedia.tv che manderà in<br />
onda anche lo speciale “Il Corpo<br />
ecclesiale” <strong>del</strong>la sezione “Terre di<br />
Fede” <strong>del</strong>l’Agorà.<br />
le repliche <strong>del</strong>le trasmissioni <strong>del</strong>la settimana<br />
precedente) nessuno si è preso<br />
la briga di censurare la bestemmia:<br />
si può riascoltare a piacimento, come<br />
se niente fosse.<br />
Colpa <strong>del</strong>la tv. E colpa <strong>del</strong> pubblico.<br />
Chi affida il suo tempo libero a una<br />
televisione di pessima qualità deve<br />
aspettarsi il peggio.<br />
<strong>La</strong>sciamo da sola questa televisione.<br />
<strong>La</strong>sciamoli soli nei loro studi sgargianti<br />
a ridersi e piangersi addosso.<br />
Basterebbero poche ore di scelta critica,<br />
di boicottaggio mediatico, per<br />
cancellare per sempre questa brutta<br />
tv: se non dai palinsesti, almeno da<br />
casa nostra.
utto pronto, o quasi, per la<br />
66ª edizione <strong>del</strong> Festival<br />
di Cannes che apre mercoledì<br />
15 maggio e chiude<br />
domenica 26 maggio.<br />
Nell’immaginario collettivo, e non solo,<br />
il festival francese se la gioca quasi<br />
alla pari per importanza mondiale<br />
con la Mostra <strong>del</strong> cinema di Venezia;<br />
ma forse più di questa, proprio per la<br />
sua collocazione oltralpe, racchiude<br />
anche un po’ di quell’aria naïf, di bellezza<br />
quasi d’altri tempi, di eleganza<br />
e glamour. E l’apertura è nel rispetto<br />
<strong>del</strong>la sua immagine più classica con<br />
“Il Grande Gatsby” (fuori concorso)<br />
<strong>del</strong> regista Baz Luhrman e un fenomenale<br />
Leonardo Di Caprio che dovrebbe<br />
calpestare (condizionale d’obbligo<br />
fino all’ultimo momento) il red carpet.<br />
E c’è anche un po’ di Italia a Cannes.<br />
Torna per la quinta volta Paolo Sorrentino<br />
con “<strong>La</strong> grande bellezza” (in<br />
concorso) suo ultimo lavoro che annovera<br />
nel cast Toni Servillo, protagonista,<br />
e fra gli altri Carlo Verdone,<br />
Sabrina Ferilli, Carlo Buccirosso, Iaia<br />
Forte, Pamela Villoresi, Isabella Ferrari,<br />
Giorgio Pasotti e Roberto Hertlizka.<br />
il film è un viaggio nel fascino<br />
eterno di Roma fra un’umanità decadente.<br />
<strong>La</strong> guida di questo viaggio è un<br />
giornalista e scrittore, Servillo, amaro<br />
e disilluso. L’Italia c’è anche con<br />
il primo lavoro alla regia di Valeria<br />
Golino “Miele”, con Jasmine Trinca<br />
nei panni di Irene, una ragazza che<br />
per guadagnarsi da vivere favorisce<br />
la dolce morte a malati terminali che<br />
non ce la fanno più a sopportare i dolori.<br />
“Miele” non è in concorso, ma è in<br />
“Un certain regard”, sezione parallela<br />
al concorso ufficiale. Un pezzo di cinema<br />
nostrano anche nella “Semaine<br />
de la Critique” con il lungometraggio<br />
“Salvo” di Fabio Gassandonia e Antonio<br />
Piazza. Fra le proiezioni speciali<br />
c’è poi Roberto Minervini con “Stop<br />
the pounding heart”.<br />
Italia a parte, scorrendo i film si nota<br />
come gli Stati Uniti sembrano un po’<br />
farla da padroni. Emma Watson, ormai<br />
molto ex maghetta di Harry Potter,<br />
è la protagonista <strong>del</strong> film diretto<br />
da Sofia Coppola “The Bling ring” che<br />
aprirà “Un certain regard”. Il film, tratto<br />
da una storia vera, racconta di alcu-<br />
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ni adolescenti che si introducono nelle<br />
case dei vip per rapinarli. Non mancano,<br />
in gara, i fratelli Coen “Inside<br />
Llewyn Davis” con una storia ispirata<br />
a Dave Van Ronk. Dopo “Drive” continua<br />
la collaborazione tra il regista<br />
Nicolas Winding Refn e Ryan Gosling<br />
in “Only God forgive”. In concorso anche<br />
Steven Soderbergh con “Behind<br />
the can<strong>del</strong>abra” con la biografia <strong>del</strong><br />
pianista Liberace; interpreti Michael<br />
Douglas e Matt Damon. Chiusura <strong>del</strong><br />
festival con “Zulu” di Jérôme Salle<br />
con Orlando Bloom e Forest Whitaker.<br />
Da ricordare ancora in concorso<br />
“The immigrant” di James Gray con<br />
Marion Cotillard e Joaquin Phoenix,<br />
“<strong>La</strong> Vènusà la fourrure” di Roman Polanski<br />
con Emanuelle Seigner, “<strong>La</strong> vie<br />
d’Adèle” di Ab<strong>del</strong>latif Kechiche e “Le<br />
passè” di Asghar Farhadi, già premio<br />
Oscar per “Una separazione”.<br />
Assaggi di nomi e titoli noti, ma lo<br />
spazio è anche per quelli che il grande<br />
pubblico conosce meno o non conosce<br />
affatto, tra cui potrebbe nascondersi<br />
il vincitore <strong>del</strong>la Palma d’oro. A<br />
giudicare, la giuria presieduta da Steven<br />
Spielberg, tra cui spiccano Nicole<br />
Kidman, Ang Lee e Christoph Waltz.<br />
<strong>La</strong> madrina <strong>del</strong>la 66ª edizione è Audrey<br />
Tatou, diventata celebre grazie<br />
al ruolo ne “Il favoloso mondo di<br />
Amélie”.
u come spendere i denari<br />
pubblici, la lista che ha di<br />
fronte il nuovo governo Letta<br />
è lunga, continuamente<br />
aggiornata da più parti<br />
e incessantemente promossa da chi<br />
intende beneficiarne. Incentivi alle<br />
aziende, all’export, all’occupazione,<br />
agli esodati e a chi ha perso il lavoro;<br />
alle energie pulite e alle spese degli<br />
enti locali. E poi i pagamenti arretrati<br />
<strong>del</strong>la pubblica amministrazione, le<br />
opere pubbliche da finanziare, le famiglie<br />
da sostenere… Se aggiungiamo<br />
pure la voce: “togli quelle tasse”,<br />
la lista si fa fitta fitta. Questo non<br />
vuol dire che queste richieste siano<br />
ingiuste, immotivate, assurde. Anzi.<br />
Solo che a tale lista si contrappone<br />
quella in cui sono elencati i modi per<br />
reperire tali risorse: ad oggi assai striminzita.<br />
Posti due limiti estremi (da<br />
una parte aumentare ancora la già<br />
esorbitante pressione fiscale; dall’altra<br />
affidarsi a ciò che c’è nel cilindro<br />
<strong>del</strong> prestigiatore), dentro questo spazio<br />
il governo per forza di cose dovrà<br />
muoversi. Già da subito qualcosa si<br />
può fare, a costo zero o penalizzando<br />
pochi a vantaggio di tutti. A cominciare<br />
dall’abolizione di certe imposte o<br />
normative che hanno fatto più danni<br />
che vantaggi. <strong>La</strong> necessaria fretta con<br />
cui ha agito, soprattutto all’inizio, il<br />
governo Monti, ha prodotto anche alcune<br />
storture dannose ma facilmente<br />
rimediabili. Con lo scopo di raggranel-<br />
<br />
lare subito qualche decina di milioni<br />
di euro, si è fortemente penalizzato il<br />
settore automobilistico: il taglio dei<br />
costi deducibili ha fatto risparmiare<br />
qualcosina alle casse <strong>del</strong>lo Stato, ma<br />
ha letteralmente messo in ginocchio<br />
un comparto già in difficoltà. Le immatricolazioni<br />
sono scese a livelli da<br />
anni Sessanta e decine di migliaia i<br />
posti di lavoro nella filiera <strong>del</strong>l’automobile<br />
sono andati in fumo. Abbiamo<br />
<br />
<br />
risparmiato10, abbiamo perso 10mila.<br />
Va da sé che cambiare sinfonia farà la<br />
fortuna di tutti, Stato compreso. Prendendo<br />
spunto dall’agenda Giavazzi –<br />
lo studio fatto dall’omonimo economista<br />
per vedere come e dove tagliare<br />
la spesa pubblica – si può adottare in<br />
un amen il proposito di limare gli incentivi<br />
troppo generosamente accordati<br />
alle fonti energetiche alternative.<br />
Un salasso da diversi miliardi di euro<br />
<br />
<br />
L’Assocazione industriale <strong>brescia</strong>na<br />
ha dato avvio alla road map <strong>del</strong>le<br />
assemblee che porteranno a quella<br />
di fine maggio in cui la maggiore<br />
organizzazione imprenditoriale<br />
locale eleggerà i suoi nuovi vertici.<br />
Il 6 maggio scorso è toccato al<br />
Comitato piccola industria che,<br />
nel corso <strong>del</strong>la sua assemblea ha<br />
individuato in Giancarlo Turati,<br />
amministratore <strong>del</strong>egato di<br />
Fasternet, il nuovo presidente che<br />
succede nella carica a Francesco<br />
Franceschetti, non più rieleggibile<br />
<br />
Valorizzare il territorio a 360 gradi:<br />
dalla ristorazione all’agricoltura, dal<br />
turismo alla cultura, portando all’interno<br />
di sedi prestigiose le opportunità,<br />
le tradizioni, i colori e i sapori <strong>del</strong><br />
nostro territorio. È la ‘mission’ che si<br />
propone “Made in Provincia di Brescia<br />
– Territorio da Vivere”, evento<br />
promosso dalla Provincia, in collaborazione<br />
con il Centro vitivinicolo<br />
provinciale e il Comune di Rodengo<br />
Saiano. Tre giorni, dal 31 maggio al 2<br />
giugno, nella cornice <strong>del</strong>l’abbazia olivetana<br />
di San Nicola, dedicati all’economia<br />
locale, per far incontrare il<br />
produttore con il consumatore. Una<br />
occasione per promuovere il marchio<br />
d’impresa “Made in Provincia di Brescia”,<br />
“uno strumento – spiega Daniele<br />
Molgora (nella foto), presidente<br />
<strong>del</strong>l’ente – che consentisse alle nostre<br />
imprese radicate sul territorio di farsi<br />
conoscere. <strong>La</strong> nostra provincia è un<br />
territorio ricco di cultura, di storia e di<br />
<br />
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<br />
all’anno che tutti pagano in bolletta ai<br />
pochi che ne hanno approfittato. Non<br />
si dice di togliere, ma di limare sì. E<br />
un’altra cosuccia che, con una legge<br />
di poche righe, ridarebbe fiato all’intera<br />
società italiana, è la riformulazione<br />
<strong>del</strong>la riforma previdenziale Fornero<br />
in senso più elastico. Enrico Letta<br />
l’ha già preannunciata: una norma<br />
che permette più flessibilità nell’età<br />
pensionabile, in cambio di una penalizzazione<br />
<strong>del</strong> trattamento pensionistico.<br />
Andare in pensione prima, percependo<br />
meno, non altererebbe i conti<br />
previdenziali, risolverebbe il dramma<br />
degli esodati, libererebbe posti di lavoro<br />
a favore <strong>del</strong>le giovani generazioni.<br />
Si tratta solo di alcuni suggerimenti<br />
che si possono fare subito e senza<br />
grandi costi. <strong>La</strong> vendita di beni <strong>del</strong>lo<br />
Stato abbisogna di tempi lunghi e di<br />
favorevoli circostanze di mercato; il<br />
recupero <strong>del</strong>l’evasione fiscale non è<br />
pianificabile per decreto; le grandi<br />
riforme (a cominciare dalla giustizia<br />
civile) necessitano di grandi risposte<br />
<strong>del</strong>la politica.<br />
attrazioni, ma conta anche su un mercato<br />
fatto da 1milioni e 300mila residenti<br />
e su un indotto di oltre 9 milioni<br />
di presenze turistiche”. L’evento di<br />
Rodengo propone a partire dalle 18 di<br />
venerdì una serie di laboratori <strong>del</strong> gusto,<br />
assaggi e degustazioni di prodotti<br />
tipici, aperitivi ‘locali’. “Mettiamo<br />
in rete le attività produttive – precisa<br />
Mauro Tognoli, <strong>del</strong> Centro vitivinicolo<br />
– per mostrare le eccellenze e la qualità<br />
che la nostra provincia può offrire”.<br />
secondo il regolamento associativo.<br />
Paolo Franceschetti (Camuna<br />
Idroelettrica) e Maddalena<br />
Nocivelli (S 4 Win) sono i nuovi<br />
vice presidenti, in carica come<br />
il presidente per il quadriennio<br />
2013/2017. I Componenti il consiglio<br />
direttivo sono: Paolo Franceschetti<br />
(Camuna Idroelettrica), Piermatteo<br />
Ghitti (Barone Pizzini), Maddalena<br />
Nocivelli (S 4 Win), Luca Roda<br />
(Luca Roda), Mauro Tininini (Thre),<br />
Elisa Torchiani (Torchiani) e<br />
Giancarlo Turati (Fasternet).<br />
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Nelle serate di sabato e di domenica<br />
nella zona ristorazione saranno servite<br />
le prelibatezze locali per una cena<br />
“Made in Provincia di Brescia” con<br />
menu bio e di territorio. Durante la<br />
‘tre giorni’ i visitatori troveranno uno<br />
spazio libri, con le produzioni di case<br />
editrici <strong>brescia</strong>ne dedicate all’enogastronomia,<br />
itinerari artistici, intrattenimenti<br />
musicali, zona animazione e<br />
giochi per i più piccoli e momenti dedicati<br />
alla solidarietà e al volontariato.
nuovo showroom<br />
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FIDELITY<br />
CARD<br />
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lla fine ci voleva lui.<br />
L’Airone che per buona<br />
parte <strong>del</strong>la stagione<br />
ha stentato nel suo<br />
volo e che per un certo<br />
periodo è sembrato più simile a<br />
un anatroccolo, troppo brutto per<br />
essere vero, finalmente è tornato<br />
alle altezze che gli competono.<br />
L’ha fatto dopo i segnali di risveglio<br />
<strong>del</strong>le scorse giornate, prendendosi<br />
la squadra sulle spalle,<br />
anzi sulle ali, imprimendo il suo<br />
marchio su una gara appassionante<br />
e segnata da continui cambi di<br />
risultato.<br />
Il match di sabato contro l’Ascoli,<br />
infatti, ha visto il Brescia andare<br />
per due volte in vantaggio proprio<br />
con Caracciolo, salvo poi essere<br />
raggiunto in entrambi i casi da<br />
un’autorete di De Maio e da un rigore<br />
realizzato dall’ex di giornata<br />
Robert Feczesin.<br />
Il Brescia arriva anche a temere<br />
nel finale la beffa dei marchigiani,<br />
ma ancora una volta è il suo cannoniere<br />
a rimettere a posto le cose,<br />
trafiggendo di testa Gomis su<br />
punizione di Scaglia, sul finire <strong>del</strong><br />
secondo tempo.<br />
Andrea Caracciolo sale così a 15<br />
gol in stagione, superando anche<br />
quota 100 con la maglia <strong>del</strong> Brescia,<br />
arrivando quindi con 101 reti<br />
ad una sola lunghezza dal record<br />
di sempre di De Paoli.<br />
<br />
L’augurio è ovviamente quello che<br />
possa superarlo già in questa stagione,<br />
continuando a contribuire<br />
alla causa <strong>del</strong>le Rondinelle che<br />
nella giornata appena trascorsa<br />
ha avuto risvolti positivi: il pareggio<br />
<strong>del</strong> Varese ha consentito ai ragazzi<br />
di Calori l’aggancio al 6° posto<br />
a quota 59 e la contemporanea<br />
sconfitta <strong>del</strong> Novara contro il Bari<br />
<br />
<br />
lascia la 5ª posizione, occupata dai<br />
piemontesi a un solo punto. Anche<br />
la distanza tra Empoli e Livorno,<br />
rispettivamente in 4ª e 3ª posizione<br />
è ridotta a 8 punti, lasciando quindi<br />
aperta la possibilità di disputare<br />
i playoff.<br />
Brescia quindi ancora padrone <strong>del</strong><br />
proprio destino, soprattutto tenendo<br />
conto <strong>del</strong>l’anticipo di venerdì,<br />
<br />
<strong>La</strong> festa è archiviata. Le bandiere bianconere<br />
in tutta Italia stanno lì a ricordare<br />
il nuovo successo in campionato<br />
<strong>del</strong>la Juventus di Antonio Conte. Il<br />
secondo in due anni. Non è un caso<br />
se persino Zeman, nemico giurato <strong>del</strong>la<br />
Vecchia Signora, l’abbia definito il<br />
miglior allenatore d’Italia. <strong>La</strong> stagione<br />
2012/2013 non ha più molti verdetti<br />
ancora da sancire, tra retrocessioni<br />
e accessi alle coppe. Resta invece da<br />
dire sul fatto che i conti, nonostante<br />
Conte, non tornino. Il calcio nostrano<br />
rimane indietro, relegato ancora<br />
all’idea che il campione (top player)<br />
sia colui al quale la squadra debba<br />
mettersi a servizio, colui che deve<br />
primeggiare, immagine <strong>del</strong>la squadra.<br />
Non così la Juve di Conte, che<br />
ha chiesto più di un top player per rimanere;<br />
ha anche spiegato che il suo<br />
riferimento resta il Bayer in cui i top<br />
player sono al servizio <strong>del</strong> gruppo e,<br />
di contro, il gruppo esalta le doti <strong>del</strong><br />
<br />
<br />
Un’opera prima dedicata alla grande<br />
passione per la squadra <strong>del</strong>la<br />
nostra città, una passione che non<br />
indietreggia nemmeno di fronte al<br />
purgatorio <strong>del</strong>la serie cadetta.<br />
Verrà presentato sabato 11 maggio<br />
alle 18 presso il centro culturale<br />
“Aldo Moro” di Orzinuovi il libro<br />
di Giannino Palumbo intitolato<br />
“Una vita in B. Brescia calcio nel<br />
cuore (e calci al cuore)”.<br />
Il libro racconta <strong>del</strong>la vita di un<br />
uomo e di quella di un tifoso: 40<br />
anni di passione per una squadra<br />
che si giocherà in trasferta proprio<br />
contro il Livorno. <strong>La</strong> sfida è difficile,<br />
contro una <strong>del</strong>le migliori formazioni<br />
<strong>del</strong> campionato, che già<br />
fece piangere il Brescia nel 2009,<br />
soffiandogli la promozione in serie<br />
A proprio in una finale playoff.<br />
In vista di una sfida che si preannuncia<br />
altrettanto importante per<br />
la stagione <strong>del</strong> Brescia, il capitano<br />
Marco Zambelli afferma in proposito:<br />
“Sappiamo di affrontare una<br />
gara difficile, sotto tanti punti di<br />
vista, ma andremo a giocarcela<br />
serenamente e consapevoli <strong>del</strong>le<br />
nostre capacità.<br />
<strong>La</strong> cosa più bella però è che arriviamo<br />
a questa partita con la possibilità<br />
di giocarci ancora il raggiungimento<br />
di un traguardo importante”.<br />
Il sogno continua, insomma, e<br />
sarà più facile da raggiungere se<br />
l’Airone continuerà a volare ad<br />
ali spiegate<br />
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top player. Credo predicato in Italia<br />
in passato da Arrigo Sacchi che fece<br />
grande il Milan pieno di campioni che<br />
giocavano per la squadra. Ma la strada<br />
tracciata dal Bayern va al di là <strong>del</strong><br />
gioco in campo, guarda a strutture e<br />
società all’avanguardia che mirano al<br />
futuro. E se Conte se ne andrà dalla<br />
Juve non sarà solo una questione di<br />
calciomercato ma anche perché il calcio<br />
in Italia è ancora fermo a un concetto<br />
di gioco e di strutture antiche.<br />
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di calcio, il Brescia, con la “B”<br />
nel suo destino. Squarci di luce,<br />
ma soprattutto ombre; speranze,<br />
ma soprattutto illusioni. Nei<br />
numerosi viaggi e nei mille<br />
incontri per l’Italia (e non<br />
solo). Partendo da un piccolo<br />
paese <strong>del</strong>la Bassa, dove sempre<br />
ritornare.<br />
Alla presentazione <strong>del</strong> libro<br />
interverranno anche il curatore<br />
Tarcisio Muratore e l’assessore<br />
allo Sport <strong>del</strong> Comune orceano<br />
Alessandro Battaglia.<br />
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E perché le squadre italiane possano<br />
riprendere a dire qualcosa in Europa<br />
non servono necessariamente i soldi<br />
(la Juve con Conte ha speso 156 milioni<br />
contro i 115 <strong>del</strong> Bayern) ma una<br />
mentalità. Quella che in Italia una volta<br />
funzionava: investire sulle persone<br />
e sulle idee. Basti pensare al citato<br />
Milan di Sacchi o alla Juve in cui giocava<br />
Conte. Non sempre si compravano<br />
campioni, li si cresceva. Allora i<br />
conti tornavano, così come i successi.
arà la partita <strong>del</strong>l’anno. In<br />
certi casi perfino la partita<br />
<strong>del</strong>la vita, perché arrivare<br />
a giocarsi una finale provinciale<br />
non capita tutti i<br />
giorni. Giovedì 9 maggio l’inizio <strong>del</strong><br />
“pellegrinaggio” sportivo a San Zeno,<br />
dove le squadre <strong>del</strong> calcio targato Csi<br />
sperano di ricevere come grazia uno<br />
scudetto. L’antipasto, però, viene servito<br />
nella vicina Folzano, al palazzetto<br />
Vittorio Mero. Alle 20.30 Calcinato<br />
e Orzinuovi si affrontano per il bronzo.<br />
Alle 21.30 riflettori puntati su Bcc<br />
Caffè Danesi e Real Futsal, pronte a<br />
contendersi il titolo. Venerdì si passa<br />
al calcio a 11 (ore 19 al Comunale di<br />
via Moro). Da una parte il Fuorimisura,<br />
dall’altra una tra Young Boys<br />
Chiari e Sporting Montichiari. Sabato<br />
trasferimento all’oratorio sanzenese<br />
di via Roma. Alle 17 il faccia a faccia<br />
<strong>del</strong>l’under 14 tra Giaffa Clusane e Augusta<br />
A, mentre alle 18.30 sarà la volta<br />
di Asco Vestone e San Rocco A, le<br />
big <strong>del</strong>la categoria allievi. Chiusura di<br />
giornata dedicata al calcio femminile,<br />
con la sfida tra Sale Gussago e Lions<br />
(ore 20). Piatto ricchissimo anche<br />
quello domenicale. Alle 17 in campo<br />
gli juniores di B. Rock e Borgonato,<br />
alle 18.30 in palio il titolo top junior tra<br />
Nave e Gussago. Alle 20.30 chiusura<br />
con la finalissima open di Élite. Due<br />
Effe Liquori e Bevande l’ha già conquistata<br />
a spese <strong>del</strong> Ponte Zanano, Duomo<br />
Rovato e Folgore se la contenderanno<br />
dopo il 3-3 <strong>del</strong>l’andata. Anche<br />
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nel volley a San Zeno si alza il sipario<br />
giovedì sulle finali provinciali, con la<br />
sfida di open maschile tra Castenedolo<br />
e Solferino. Appuntamento venerdì<br />
anche per l’open femminile tra Nave<br />
e Castenedolo. Sabato fitto di gare.<br />
Alle 16 Franciacorta Team e Cartoleria<br />
Scarabocchio si contenderanno<br />
il bronzo juniores; Offlaghese e Ponte<br />
Zanano quello under 14. Per l’oro<br />
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Il Csi partecipa al cordoglio per<br />
la scomparsa <strong>del</strong> senatore a vita<br />
Giulio Andreotti, ricordando in<br />
lui un sincero amico, oltre che un<br />
politico attento ai problemi <strong>del</strong>lo<br />
sport. Negli anni <strong>del</strong> dopoguerra<br />
i suoi interventi furono<br />
essenziali per la rifondazione<br />
<strong>del</strong> sistema sportivo nazionale<br />
secondo criteri di pluralismo, di<br />
democrazia interna e di piena<br />
autonomia, nella convinzione<br />
che Coni, Federazioni ed Enti<br />
di promozione dovessero<br />
faccia a faccia tra S. Angela Merici e<br />
Paolo VI Concesio alle 18 (juniores)<br />
e tra Pezzaze e Fionda alle 18.30 (under<br />
14). L’under 14 mini, invece, scenderà<br />
in campo alle 17.30 con Bassa<br />
Bresciana - Castel Mella. Domenica<br />
mattina largo alle top junior. Alle 10<br />
Abcf Comero – S. Giacinto per il titolo,<br />
Paolo VI Mura – Rs Volley per il<br />
podio. Nel pomeriggio l’open misto.<br />
Alle 15 la finalina, alle 17 la finalissima.<br />
In gara Olimpia Paitone, All Star,<br />
Camignone e Cortefranca.<br />
Basket di scena sabato sera alle 21.<br />
Prima <strong>del</strong>la sfida per il titolo Team<br />
75 Lograto e i ragazzi di San Zeno<br />
giocheranno nel ricordo <strong>del</strong>l’amico<br />
Daniele Tira.<br />
operare in “stretta intesa e<br />
unità collaborativa”, essendo<br />
“omogenei e complementari”. <strong>La</strong><br />
vicinanza e l’amicizia tra Giulio<br />
Andreotti e il Csi, anche dopo<br />
la presidenza di Luigi Gedda, è<br />
testimoniata dai tanti preziosi<br />
interventi ai congressi, dai<br />
messaggi di stima, dalla presenza<br />
alla storica inaugurazione <strong>del</strong>la<br />
sede in via <strong>del</strong>la Conciliazione.<br />
Il Csi ne celebra la memoria con<br />
un minuto di silenzio sui propri<br />
campi per tutta la settimana.
Contro la Rai per<br />
una blasfema esibizione<br />
Egr. direttore,<br />
in merito alla scandalosa e blasfema<br />
esibizione avvenuta durante il concerto<br />
<strong>del</strong> 1 Maggio trasmesso da Rai<br />
3 ho ritenuto di inviare alla Rai la lettera<br />
di protesta in cui ho espresso la<br />
mia indignazione per gli atti blasfemi<br />
avvenuti e tollerati nel concerto<br />
<strong>del</strong> 1 maggio di Piazza San Giovanni<br />
a Roma, promosso da Cgil, Cisl e Uil,<br />
e trasmesso da Rai3. Ancora una volta<br />
la Rai si rende strumento massmediatico<br />
di inqualificabili esibizioni che<br />
ledono e offendono gravemente la dignità<br />
e la fede religiosa di milioni di<br />
cittadini italiani che oltretutto devono<br />
pagare il canone. È una beffa, pagare<br />
una tassa per subire un servizio pubblico<br />
che irride i valori religiosi fondamentali<br />
<strong>del</strong>la nostra nazione. Nella<br />
lettera di protesta ho chiesto pertanto<br />
che la Rai prenda dei provvedimenti<br />
esemplari nella gestione dei rapporti<br />
con la suddetta manifestazione e<br />
nei confronti dei responsabili <strong>del</strong>la<br />
diffusione <strong>del</strong>le immagini. Ho chiesto,<br />
altresì, che tali provvedimenti<br />
siano resi pubblici. Ho auspicato infine<br />
vivamente che tali atti inqualificabili<br />
non vengano più diffusi dalla<br />
Rai nel modo più assoluto. Chiudo<br />
questa lettera ricordando che tutti<br />
possiamo farci sentire scrivendo alla<br />
Rai collegandosi al seguente link:<br />
http://www.scriverai.rai.it/eService_<br />
ita/&SWEHo=www.scriverai.rai.it<br />
Giorgio Marusi<br />
Pellegrini <strong>del</strong>la gioia<br />
Egr. direttore,<br />
le proposte <strong>del</strong>l’Anno <strong>del</strong>la fede hanno<br />
arricchito di novità il tradizionale<br />
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pellegrinaggio “Roma express” e lo<br />
“Start-up” o “Festa <strong>del</strong>la fede” rivolto<br />
ai ragazzi che stanno completando<br />
l’Icfr con l’anno <strong>del</strong>la mistagogia.<br />
Il Papa ha fissato per i giorni 26-28<br />
aprile il Pellegrinaggio dei cresimandi<br />
e dei cresimati a Roma. È stata la<br />
buona occasione per unire le due iniziative<br />
promosse dall’Ufficio per gli<br />
oratori e i giovani e dall’Ufficio per la<br />
catechesi, con l’apporto prezioso di<br />
un’équipe di animazione coordinata<br />
dalle Suore Operaie.<br />
Indimenticabile il momento <strong>del</strong>l’arrivo<br />
dei pullman con a bordo più di<br />
1500 preadolescenti sullo spiazzo <strong>del</strong><br />
santuario <strong>del</strong>la Madonna <strong>del</strong> Divino<br />
Amore a Roma, per il primo momento<br />
<strong>del</strong> pellegrinaggio. Ad attenderli<br />
le Suore Operaie con canti, danze e<br />
un’animazione dinamica e festosa.<br />
Dopo un primo momento di timidezza,<br />
i ragazzi si sono lasciati coinvolgere<br />
con l’entusiasmo, l’immediatezza<br />
e la semplicità che li caratterizza.<br />
<strong>La</strong> festa <strong>del</strong>la fede, che aveva come<br />
tema conduttore lo slogan “Rimanete<br />
nel mio amore xkè la vs gioia sia<br />
piena!”, è continuata in santuario,<br />
con un momento di preghiera viva<br />
e dinamica, animata fra l’altro dalla<br />
“scuola di danza moderna cristiana<br />
Holy Dance”. Un modo inedito di pregare<br />
che con semplici scenografie<br />
ed eleganti passi di danza ha saputo<br />
evocare, tra lo stupore dei ragazzi,<br />
la bellezza e il fascino <strong>del</strong>la fede.<br />
L’ascolto <strong>del</strong>la Parola non poteva<br />
che avere al centro il Vangelo da cui<br />
è stato tratto lo slogan <strong>del</strong>la festa:<br />
“Io sono la vite voi i tralci, rimanere<br />
nel mio amore perché la vostra gioia<br />
sia piena”. Il vescovo Luciano ha<br />
invitato i ragazzi ad essere persone<br />
capaci di portare frutti buoni e ha<br />
indicato alcune caratteristiche che<br />
qualificano le persone autentiche,<br />
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come la responsabilità e la capacità<br />
di amare. <strong>La</strong> professione di fede e la<br />
preghiera <strong>del</strong> mandato hanno concluso<br />
la celebrazione.<br />
Durante il viaggio di andata i ragazzi<br />
sono stati invitati a fare una piccola<br />
offerta per sostenere papa Francesco<br />
nel suo servizio ai poveri, e, nella<br />
stessa occasione, sono state consegnate<br />
loro <strong>del</strong>le cartoline speciali,<br />
appositamente realizzate per l’occasione,<br />
con le quali avrebbero potuto<br />
raggiungere persone care e donare<br />
loro la gioia di un ricordo da Roma.<br />
L’assegno ricavato dalle offerte è stato<br />
poi consegnato personalmente al<br />
papa da Paolo, il ragazzo <strong>brescia</strong>no<br />
che ha ricevuto la Cresima dallo<br />
stesso Pontefice.<br />
Il momento più desiderato è intenso<br />
è stato l’incontro con papa Francesco,<br />
durante la celebrazione eucaristica<br />
di domenica. Già dalle prime<br />
ore <strong>del</strong> mattino decine di migliaia di<br />
ragazzi hanno riempito Piazza San<br />
Pietro. In mezzo ad essi i <strong>brescia</strong>ni,<br />
riconoscibili dal cappellino bianco<br />
e dal pass con lo slogan: “Xkè la vs<br />
gioia sia piena”. Papa Francesco ha<br />
ricordato ai cresimandi che il Signore<br />
non ci sceglie per “cosine piccole”,<br />
ma affinché giochiamo la nostra vita<br />
su grandi ideali. Emozionante il rito<br />
<strong>del</strong>la crismazione presieduto dal papa,<br />
con una cinquantina di cresimandi<br />
provenienti da tutti i continenti.<br />
A concludere la celebrazione, l’atteso<br />
e ormai consueto giro <strong>del</strong>la piazza<br />
<strong>del</strong> Papa, con le toccanti fermate per<br />
salutare ammalati e bambini. Subito<br />
dopo la ripartenza per Brescia. Nelle<br />
aree di servizio in autostrada, poche<br />
battute con i nostri ragazzi sono state<br />
sufficienti per cogliere la gioia che si<br />
portavano dentro per quei tre giorni<br />
indimenticabili di festa <strong>del</strong>la fede.<br />
suor Stefania Nadai<br />
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