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(0,625 mg. di estrogeno e 2,5 mg. di medrossiprogesterone) può ridurre <strong>il</strong> rischio di osteoporosi<br />
e di cardiopatia ischemica nelle donne <strong>in</strong> post-menopausa. Lo studio WHI (Women’s<br />
Health Initiative), condotto su oltre 160.000 donne, è stato predisposto per determ<strong>in</strong>are <strong>il</strong> rapporto<br />
rischio/beneficio di numerose strategie di prevenzione primaria, tra le quali la dieta, i<br />
supplementi micronutrizionali e la terapia ormonale sostitutiva. In particolare, lo studio ha <strong>il</strong><br />
f<strong>in</strong>e di determ<strong>in</strong>are se la terapia ormonale sostitutiva ha effetti favorevoli o sfavorevoli nelle<br />
donne <strong>in</strong> post-menopausa.<br />
Sono state immesse nello studio, con terapia ormonale sostitutiva <strong>in</strong> random con placebo,<br />
16.608 donne <strong>in</strong> post-menopausa, di età compresa fra 50 e 79 anni, con utero <strong>in</strong>tatto. Durata<br />
pianificata dello studio: 8,5 anni. Gli end po<strong>in</strong>ts primari erano gli eventi ischemici cardiaci<br />
e <strong>il</strong> cancro <strong>in</strong>vasivo della mammella; gli end po<strong>in</strong>ts secondari <strong>in</strong>cludevano <strong>il</strong> cancro endometriale,<br />
quello colo-rettale, altri tipi di cancro, gli eventi trombo-embolici, le fratture dell’anca<br />
e altre fratture. Venivano considerati eventi ischemici cardiaci l’I.M. s<strong>in</strong>tomatico, l’I.M.<br />
s<strong>il</strong>ente osservato su una serie di ecg e le morti per cardiopatia ischemica.<br />
L’età media delle pazienti è risultata di 63,3 anni. Il 66% delle donne riferiva terapia ormonale<br />
sostitutiva precedente o <strong>in</strong> corso, e <strong>il</strong> 7% presentava patologie cardiovascolari note. Lo<br />
studio è stato <strong>in</strong>terrotto dopo una media di 5,2 anni. Durante lo studio <strong>il</strong> 42% delle donne<br />
aveva sospeso la terapia ormonale sostitutiva e <strong>il</strong> 38% aveva sospeso <strong>il</strong> placebo. A 1 anno la<br />
terapia ormonale sostitutiva ha mostrato un impatto significativo sull’HDL colesterolo (-12,7%)<br />
e sull’HDL colesterolo (+7,9%) rispetto al placebo. La terapia ormonale sostitutiva è però risultata<br />
associata con <strong>il</strong> 29% di eventi ischemici <strong>in</strong> più, la massima parte dei quali erano I.M.<br />
non fatali, e con <strong>il</strong> 41% <strong>in</strong> più di stroke, e gli eventi cardiovascolari complessivi sono risultati<br />
<strong>il</strong> 22% <strong>in</strong> più. Inoltre, la terapia ormonale sostitutiva è risultata associata con <strong>il</strong> 26% <strong>in</strong> più<br />
di casi di cancro <strong>in</strong>vasivo della mammella, mentre l’<strong>in</strong>cidenza del cancro colorettale è risultata<br />
ridotta del 37%. La terapia ormonale sostitutiva non ha <strong>in</strong>vece avuto alcun effetto sull’<strong>in</strong>cidenza<br />
del cancro endometriale, di quello polmonare e di altre forme di cancro. Essa ha<br />
ridotto del 33% la percentuale delle fratture. Non è <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e risultata alcuna differenza nella<br />
mortalità da tutte le cause o sulle cause di morte.<br />
Complessivamente, dopo 1 anno, 10.000 donne che prendono l’estro-progestico potranno<br />
presentare 7 episodi <strong>in</strong> più di cardiopatia ischemica, 8 stroke <strong>in</strong> più, 8 casi <strong>in</strong> più di cancro <strong>in</strong>vasivo<br />
della mammella, ma 6 episodi di cancro colorettale e 5 fratture dell’anca <strong>in</strong> meno. E,<br />
nei 5,2 anni di durata dello studio, <strong>il</strong> numero delle donne che ha presentato un evento aumenta<br />
di 100 per 10.000 donne con la terapia ormonale sostitutiva.<br />
Gli autori concludono che i rischi derivanti dall’uso delle associazioni estro-progest<strong>in</strong>iche ne superano<br />
i benefici <strong>in</strong> un follow-up medio di 5,2 anni <strong>in</strong> donne sane <strong>in</strong> post-menopausa, e che<br />
i risultati <strong>in</strong>dicano chiaramente che questo trattamento non deve essere <strong>in</strong>iziato né cont<strong>in</strong>uato<br />
per la prevenzione della cardiopatia ischemica.<br />
È <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e secondo noi opportuno osservare che questi risultati riguardano esclusivamente la<br />
classica terapia sostitutiva ormonale con associazioni estro-progest<strong>in</strong>iche, e non quella con tibolone,<br />
sui cui risultati a distanza ci riserviamo un approfondimento.<br />
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