30.05.2013 Views

Scarica il documento in formato pdf (574 KB - ANCE

Scarica il documento in formato pdf (574 KB - ANCE

Scarica il documento in formato pdf (574 KB - ANCE

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

nale con risultati positivi misurab<strong>il</strong>i dopo 5 anni: la competizione è qu<strong>in</strong>di altissima e l’abitud<strong>in</strong>e<br />

e le regole di una condotta di ricerca responsab<strong>il</strong>e sono totalmente assenti. Anche qui<br />

non c’è alcun organo di coord<strong>in</strong>amento centrale, e le varie fondazioni sono <strong>in</strong> lotta per concepire<br />

le loro stesse <strong>in</strong>chieste, quando necessario. Il più eclatante esempio recente è lo studio<br />

sulla conduzione scorretta della ricerca che è stato <strong>in</strong>iziato dal Deutsche Forschungs Geme<strong>in</strong>schaft,<br />

la più importante fondazione di ricerca tedesca e completato due anni fa: esso<br />

ha concluso che di 347 lavori scientifici esam<strong>in</strong>ati, 85 erano stati sicuramente o molto probab<strong>il</strong>mente<br />

manipolati. Lo stesso D.F.G. ne ha pubblicato sul suo sito web una lista soltanto <strong>in</strong><br />

l<strong>in</strong>gua tedesca, e si è astenuto dall’<strong>in</strong>formare le riviste co<strong>in</strong>volte, tanto che molti di questi lavori<br />

sono arrivati alle stampe dopo due anni!<br />

Va comunque osservato che le parti co<strong>in</strong>volte <strong>in</strong> questi processi sono diverse: i s<strong>in</strong>goli ricercatori,<br />

le istituzioni, le fondazioni, i giornali, le società scientifiche, i governi, ed <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e lo stesso<br />

ambiente nel quale le ricerche vengono condotte, ovvero l’op<strong>in</strong>ione pubblica e le priorità<br />

socio-politiche.<br />

La recente adozione da parte di numerose pubblicazioni, <strong>in</strong>cluso The Lancet, di una maggiore<br />

trasparenza nell’<strong>in</strong>dicare ogni eventuale conflitto di <strong>in</strong>teressi, rappresenta certamente<br />

un passo avanti per <strong>in</strong>fluenzare, seppure <strong>in</strong>direttamente, l’<strong>in</strong>tegrità della ricerca. Ma la<br />

responsab<strong>il</strong>ità di assicurare questa <strong>in</strong>tegrità spetta decisamente alle istituzioni. I centri accademici<br />

dovrebbero sv<strong>il</strong>uppare programmi educazionali completi ed efficaci per promuovere<br />

la correttezza; le istituzioni di ricerca hanno <strong>in</strong>oltre <strong>il</strong> dovere di valutare ed <strong>in</strong>crementare<br />

la correttezza dei loro ambienti di lavoro, sia attraverso l’autovalutazione sia<br />

l’analisi esterna.<br />

L’editoriale osserva <strong>in</strong>f<strong>in</strong>e che molti leader accademici si lamenteranno di una maggiore burocrazia,<br />

cercheranno di dimostrare che questi suggerimenti sono di impossib<strong>il</strong>e realizzazione,<br />

e ne negheranno l’efficacia; ma che soltanto una rigorosa sorveglianza della correttezza<br />

della ricerca sarà <strong>in</strong> grado di consentire <strong>il</strong> raggiungimento dell’eccellenza scientifica al di là del<br />

guadagno personale e di ottenere la fiducia del pubblico sui nuovi dati scientifici; e conclude<br />

affermando che questo rapporto merita un’ampia diffusione ed una risposta.<br />

Da parte nostra ci limitiamo ad aggiungere che la situazione italiana non ci sembra certamente<br />

migliore né di quella <strong>in</strong>glese né di quella tedesca: estendiamo qu<strong>in</strong>di l’<strong>in</strong>vito ad un’accurata<br />

lettura e ad una adeguata risposta, oltre che alle nostre società scientifiche, anche e<br />

soprattutto alle nostre istituzioni ed alle nostre autorità accademiche.<br />

Obesità e rischio di scompenso cardiaco<br />

Kenchaiah S, Evans J C, Levy D et Al.<br />

N Engl J Med 2002, 347: 305-313<br />

Il Fram<strong>in</strong>gham colpisce ancora! Il più famoso degli studi epidemiologici dimostra ancora una<br />

volta di essere una m<strong>in</strong>iera di dati, e conferma ulteriormente l’importanza degli studi osservazionali,<br />

condotti con rigidi criteri scientifici sul territorio, nell’approfondimento delle varie<br />

patologie <strong>in</strong> genere e di quelle cardiache <strong>in</strong> particolare.<br />

Partendo dall’osservazione che, mentre l’obesità grave è da tempo riconosciuta come fattore<br />

di rischio per lo scompenso cardiaco, non è <strong>in</strong>vece ancora ben chiaro se <strong>il</strong> semplice sovrappeso<br />

ed i gradi più lievi di obesità siano anch’essi <strong>in</strong>dicatori di rischio, gli autori hanno<br />

studiato <strong>il</strong> rapporto tra <strong>il</strong> “body mass <strong>in</strong>dex” (<strong>il</strong> peso <strong>in</strong> ch<strong>il</strong>ogrammi diviso per <strong>il</strong> quadrato<br />

dell’altezza <strong>in</strong> metri) e l’<strong>in</strong>cidenza di scompenso cardiaco su 5881 pazienti partecipanti allo<br />

studio Fram<strong>in</strong>gham (età media 55 anni, 54% di donne). Il body mass <strong>in</strong>dex è stato valutato<br />

considerando normali valori da 18,5 a 24,9, sovrappeso da 25 a 29,9, e obesità oltre i 30.<br />

Durante <strong>il</strong> follow up, durato <strong>in</strong> media 14 anni (altro miracolo del Fram<strong>in</strong>gham!), lo scompenso<br />

cardiaco si è manifestato <strong>in</strong> 496 soggetti (258 donne e 238 uom<strong>in</strong>i). Dopo l’aggiustamento<br />

per altri fattori di rischio stab<strong>il</strong>izzati, è risultato un <strong>in</strong>cremento del rischio di scompenso<br />

cardiaco del 5% per gli uom<strong>in</strong>i e del 7% per le donne per ogni <strong>in</strong>cremento di 1 unità<br />

nel body mass <strong>in</strong>dex. Rispetto ai soggetti con un body mass <strong>in</strong>dex normale i soggetti obesi<br />

hanno mostrato un raddoppio del rischio di scompenso cardiaco: per le donne addirittu-<br />

67

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!