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Queste tre fasi sono le fasi extracellulari, fac<strong>il</strong>mente reversib<strong>il</strong>i.<br />

Se l'entità del deposito non si riduce ma aumenta le omotoss<strong>in</strong>e non rimangono più nello<br />

spazio extracellulare ma penetrano nelle cellule dell'organo colpito realizzando quelle che<br />

sono le fasi cellulari:<br />

IV di impregnazione delle cellule del parenchima, <strong>in</strong> questo caso l’endotelio, f<strong>in</strong>o ad <strong>in</strong>durre<br />

una loro<br />

degenerazione V. La degenerazione delle cellule arriva f<strong>in</strong>o alla fase di<br />

neoformazione VI come può essere una placca complicata con formazione del trombo.<br />

In queste ultime 3 fasi la noxa penetrata all'<strong>in</strong>terno della cellula, eleva <strong>il</strong> livello di danno riducendo<br />

progressivamente le possib<strong>il</strong>ità di guarigione.<br />

Ricordiamo necessariamente alcuni concetti:<br />

1) <strong>il</strong> connettivo è costituito da una parte amorfa (la sostanza fondamentale), da una parte fibr<strong>il</strong>lare<br />

(fibre collagene ed elastiche) e da una parte cellulare (fibrociti, fibromiociti, mastcellule...).<br />

2) L'evoluzione della risposta, può dipendere oltre che dall'entità della noxa anche dalla<br />

immunità del soggetto e fondamentalmente dai monociti-macrofagi che possono orientare<br />

la risposta <strong>in</strong> senso umorale (Atc) o cellulare (fagocitazione) poiché oltre ad avere<br />

funzione fagocitaria possono presentare l'antigene (APC = cellule presentanti l'Antigene)<br />

al L<strong>in</strong>focita T.<br />

IL PARADIGMA DELL'OMOTOSSICOLOGIA NELL'ATEROSCLEROSI A<br />

CONFRONTO CON LA NOSTRA MEDICINA ACCADEMICA.<br />

L'attuale <strong>in</strong>terpretazione del processo aterosclerotico, secondo <strong>il</strong> paradigma della medic<strong>in</strong>a<br />

accademica, è basato sui meccanismi dell'<strong>in</strong>fiammazione spiegati secondo i concetti della<br />

biologia molecolare (9-10-11).<br />

L'azione dei radicali dell'ossigeno porta all'ossidazione delle LDL ed ad una perossidazione<br />

dei lipidi di membrana, ad una ossidazione degli enzimi cellulari e dei residui am<strong>in</strong>oacidi del<br />

DNA e l'<strong>in</strong>duzione di fattori di trascrizione.<br />

Le LDL-ossidate, attraverso <strong>il</strong> messaggio delle molecole di adesione, aderiscono all'endotelio<br />

e si portano nel subendotelio, i monociti-macrofagi vanno a fagocitarle come <strong>in</strong> un’altra reazione<br />

immunitaria di tipo cellulare contro un antigene.<br />

Interessante segnalare che a livello della lesione aterosclerotica sono stati ritrovati anche germi<br />

quali l'Elicobacter Pylori, la Chlamidia pneumoniae, <strong>il</strong> Cytomegalovirus e micobatteri che<br />

sembrano non avere un valore patogenetico diretto ma che hanno <strong>in</strong> comune una prote<strong>in</strong>a<br />

HSP (Heart-Shock Prote<strong>in</strong>) dal valore antigenico capace di <strong>in</strong>durre una reazione immunitaria<br />

<strong>in</strong> questo caso di tipo cellulare.<br />

Il contatto tra monociti, macrofagi e l<strong>in</strong>fociti T attivati è un potente stimolo pro<strong>in</strong>fiammatorio<br />

che avvia le prime fasi del processo aterosclerotico.<br />

L'American Heart Association ha stab<strong>il</strong>ito 6 tipi di lesione aterosclerotica che possono<br />

corrispondere alle varie fasi di evoluzione della lesione aterosclerotica.<br />

Le lesione dall'I al III corrispondono alla stria lipidica.<br />

La stria lipidica deve <strong>il</strong> suo nome alla quantità di lipidi contenuta <strong>in</strong> cellule chiamate per questo<br />

cellule schiumose ("foam cells"). Queste cellule sono state riconosciute essere fondamentalmente<br />

macrofagi e fibromiociti (cioè cellule del connettivo <strong>in</strong>terstiziale). La stria lipidica<br />

non necessariamente deve evolvere verso stadi più avanzati delle lesioni aterosclerotiche,<br />

come la placca, potendo regredire.<br />

La lesione IV (ispessimento fibroso dell'<strong>in</strong>tima), lesione V (la placca ateromasica), lesione<br />

VI (la lesione complicata) sono irreversib<strong>il</strong>i.<br />

I parallelismi con le fasi della malattia secondo la concezione omotossicologica sono notevoli.<br />

Un eccesso di sostanze dal potere antigenico, che l'omotossicologia chiama omotossoni, a livello<br />

del connettivo del subendotelio (LDL-ossidate, germi etc.) se non vengono drenate si<br />

accumulano (fase 3 o di deposito) nello spazio extracellulare (ovvero si forma la stria lipidica).<br />

Le prime tre fasi, abbiamo detto, sono reversib<strong>il</strong>i per entrambi i paradigmi. Quando <strong>il</strong><br />

deposito non viene drenato aumenta (fase 4: impregnazione = ispessimento fibroso dell’<strong>in</strong>-<br />

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