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Tenuto conto che <strong>il</strong> picco di velocità Em ed<br />
<strong>il</strong> rapporto Em/Am sono espressioni delle<br />
proprietà diastoliche del miocardio ventricolare<br />
destro, <strong>il</strong> loro aumento può <strong>in</strong>dicare un<br />
miglioramento della compliance miocardica,<br />
<strong>in</strong>dotto dall’allenamento all’esercizio<br />
di endurance. Contemporaneamente <strong>in</strong><br />
questi soggetti si r<strong>il</strong>eva, com'era previsto,<br />
una performance “supernormale” sistolica<br />
del miocardio cioè un più elevato picco di<br />
velocità ventricolare destra (RV Sm).<br />
Il risultato più caratteristico del nostro studio<br />
è la dimostrazione negli atleti di endurance<br />
di un prolungamento del tempo di pre-contrazione<br />
ventricolare destro (RV PCTm) e<br />
del tempo di r<strong>il</strong>asciamento miocardico<br />
(RTm) a livello sia dell’anulus mitralico sia di<br />
quello tricuspidalico, con caratteristiche peculiari<br />
<strong>in</strong> quest’ultima sede.<br />
Dati sperimentali hanno evidenziato che <strong>il</strong><br />
ventricolo destro, a differenza del ventricolo<br />
s<strong>in</strong>istro, <strong>in</strong>izia l’espulsione sistolica dopo un<br />
m<strong>in</strong>imo tempo di contrazione isovolumetrica<br />
ed <strong>in</strong>izia <strong>il</strong> riempimento diastolico senza<br />
un <strong>in</strong>tervallo di di r<strong>il</strong>assamento isovolumetrico<br />
quando lavora contro basse impedenze<br />
vascolari periferiche (32-35).<br />
Questo comportamento è stato riscontrato<br />
nel nostro gruppo di controllo. Infatti nel<br />
30% dei casi si è riscontrata l’assenza del<br />
RTm del ventricolo destro nella popolazione<br />
normale.<br />
È noto <strong>in</strong>vece che <strong>in</strong> tutte le condizioni patologiche<br />
che <strong>in</strong>teressano <strong>il</strong> ventricolo destro,<br />
<strong>in</strong> rapporto con l’aumento del “load”<br />
(del carico o delle pressioni o delle resistenze)<br />
polmonare, o con la disfunzione miocardica<br />
<strong>in</strong>tr<strong>in</strong>seca del ventricolo destro, si è<br />
riscontrato un prolungamento del tempo di<br />
precontrazione isovolumetrica e di r<strong>il</strong>asciamento<br />
(34-36).<br />
Negli atleti allenati all’endurance <strong>il</strong> prolungamento<br />
di questi <strong>in</strong>tervalli di tempo del<br />
ventricolo destro può essere <strong>in</strong>terpretato come<br />
conseguenza della dim<strong>in</strong>uzione della<br />
frequenza cardiaca e/o dell’aumento del<br />
precarico legati all’aumento del ritorno venoso<br />
<strong>in</strong>dotto dall’allenamento.<br />
Inoltre i nostri dati evidenziano, <strong>in</strong> tutti i<br />
soggetti esam<strong>in</strong>ati, una stretta correlazione<br />
tra l’entità della gittata sistolica del ventricolo<br />
s<strong>in</strong>istro e la durata del tempo di r<strong>il</strong>asciamento<br />
del ventricolo destro. L’analisi multivariata<br />
fornisce ulteriori <strong>in</strong>formazioni su<br />
questa associazione funzionale, dopo normalizzazione<br />
dei dati per numerose variabi-<br />
li, scelte <strong>in</strong> accordo con la fisiologia cardiaca<br />
(sesso, superficie corporea, frequenza cardiaca,<br />
diametri cavitari ventricolari, spessore<br />
delle pareti settali) (37-39).<br />
Con questa analisi è stata evidenziata un’associazione<br />
<strong>in</strong>dipendente tra gittata sistolica<br />
del ventricolo s<strong>in</strong>istro e valori del RTm del<br />
ventricolo destro. Questa associazione <strong>in</strong>dipendente<br />
svela la reciproca <strong>in</strong>terazione tra i<br />
due ventricoli, che viene dimostrata nel nostro<br />
studio anche dalla associazione tra gli<br />
<strong>in</strong>dici DTI omologhi a livello dell’anulus tricuspidalico<br />
del ventricolo destro e dell’anulus<br />
mitralico del ventricolo s<strong>in</strong>istro.<br />
Anche se la modulazione dell’<strong>in</strong>terazione<br />
ventricolare è esercitata dalla parete settale,<br />
<strong>il</strong> DTI pulsato è capace di evidenziare questo<br />
fenomeno mediante l’analisi delle velocità<br />
longitud<strong>in</strong>ali e degli <strong>in</strong>tervalli di tempo<br />
degli anuli ventricolari destri e s<strong>in</strong>istri.<br />
L’<strong>in</strong>terazione ventricolare è l’espressione<br />
della stretta associazione anatomica tra i<br />
due ventricoli, che sono circondati da fibre<br />
muscolari comuni, hanno una parete settale<br />
<strong>in</strong> comune e sono racchiusi nel sacco pericardio<br />
(15,35).<br />
L’espansione volumetrica del ventricolo s<strong>in</strong>istro,<br />
alterando le dimensioni e la porzione<br />
del setto, provoca anche una deformazione<br />
delle pareti ventricolari destre, un cambiamento<br />
delle pressioni ventricolari destre e<br />
del grado di r<strong>il</strong>asciamento isovolumetrico<br />
del ventricolo destro.<br />
Negli atleti bisogna considerare <strong>in</strong>oltre altri<br />
fattori emod<strong>in</strong>amici aggiunti che co<strong>in</strong>volgono<br />
modificazioni del precarico di entrambi i<br />
ventricoli.<br />
Un allungamento del RVRTm può essere<br />
responsab<strong>il</strong>e <strong>in</strong> parte di un miglior riempimento<br />
diastolico del ventricolo destro, <strong>in</strong><br />
grado di provocare sia un miglior r<strong>il</strong>asciamento<br />
della camera ventricolare destra, sia<br />
un più bassa pressione proto-diastolica.<br />
Questo miglior riempimento ventricolare<br />
destro, dimostrato nei nostri atleti, può provocare<br />
un <strong>in</strong>cremento della gittata sistolica<br />
ventricolare destra con conseguente aumento<br />
del precarico ventricolare s<strong>in</strong>istro, al<br />
quale corrispondono un più elevato diametro<br />
telediastolico del ventricolo s<strong>in</strong>istro. L’aumento<br />
del precarico è l’elemento fondamentale<br />
che spiega <strong>il</strong> miglioramento della<br />
gittata sistolica ventricolare s<strong>in</strong>istra nei soggetti<br />
allenati, per una ut<strong>il</strong>izzazione ottimale<br />
del meccanismo di Frank-Starl<strong>in</strong>g (40). Dall’altro<br />
canto, l’aumento della gittata sistolica<br />
A. D’Andrea et al.<br />
Cooperazione biventricolare<br />
47