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32<br />
Giornale Italiano di Cardiologia Pratica<br />
It J Practice Cardiol<br />
Ottobre 2003<br />
poi avrà una sopravvivenza a c<strong>in</strong>que anni.<br />
Dei sopravvissuti <strong>il</strong> 25% avrà una recidiva di<br />
Stroke con una mortalità del 60%. Tutto<br />
questo nei pazienti che sono ricoverati <strong>in</strong> reparti<br />
non dedicati e cioè nei reparti di medic<strong>in</strong>a<br />
generale, neurologia o rianimazione.<br />
I pazienti che sono stati ricoverati nelle Stroke<br />
Unit hanno una riduzione della mortalità<br />
a seconda delle varie Stroke Unit dal 18<br />
al 29%. In uno studio norvegese (2) <strong>il</strong> ricovero<br />
<strong>in</strong> Stroke Unit ha ridotto del 46% la<br />
mortalità rispetto al ricovero <strong>in</strong> medic<strong>in</strong>a generale.<br />
Dall’analisi dei dati di 20 studi selezionati<br />
(2) risulta che nelle Stroke Unit si<br />
previene una morte ogni 32 casi trattati,<br />
che un paziente <strong>in</strong> più torna a vivere a casa<br />
ogni 16 trattati e che un caso <strong>in</strong> più ogni<br />
18 recupera l'<strong>in</strong>dipendenza. Questi risultati<br />
danno ragione a chi <strong>in</strong> Italia, da molti<br />
anni, presta assistenza <strong>in</strong> acuto a questo<br />
tipo di patologia.<br />
La terapia fibr<strong>in</strong>olitica nell’Ictus è oramai più<br />
che validata. Vi sono dati disponib<strong>il</strong>i su più<br />
di 3.000 pazienti arruolati nei vari trial<br />
N<strong>in</strong>ds, Atrantis, Ecass I ed Ecass II, i quali<br />
differiscono tra loro <strong>in</strong> base ai tempi di somm<strong>in</strong>istrazione<br />
dei farmaci e alle dosi impiegate.<br />
Si va dalle 3 ore del N<strong>in</strong>ds alle 6 ore<br />
degli Ecass e da dosaggi di 0.9 a 1 Mg/Kg<br />
del farmaco.<br />
La metanalisi della Cochrane del 2000 ha<br />
dimostrato che <strong>il</strong> dato comb<strong>in</strong>ato morte e<br />
dipendenza è significativo sia per i trattati<br />
entro 3 ore che per i trattati entro 6 ore (3).<br />
Dai dati di questa metanalisi si ev<strong>in</strong>ce che<br />
per 1.000 pazienti che ricevono r – TPA i.v.<br />
57 di quelli trattati entro 6 ore e 140 di<br />
quelli trattati entro 3 ore evitano morte e dipendenza<br />
a 3 mesi.<br />
Esempio di Stroke Unit<br />
Dovrebbe prevedere 2 - 4 o anche 8 posti<br />
letto (a seconda dei vari ospedali) monitorizzati<br />
con respirazione assistita con gestione<br />
multidiscipl<strong>in</strong>are: medici <strong>in</strong>ternisti, cardiologi,<br />
rianimatori e con la presenza di un<br />
neurologo stab<strong>il</strong>e o consulente ma tale da<br />
assicurare la presenza di un medico per<br />
due posti letto nelle 24 ore. L’accesso riservato<br />
a pazienti con TIA e/o Ictus con degenza<br />
media 7 - 14 giorni con un <strong>in</strong>fermiere<br />
per due posti letto o anche per quattro<br />
posti letto nelle 24 ore e con servizi disponib<strong>il</strong>i<br />
di tac, neurosonologia, laboratorio<br />
analisi 24 ore su 24.<br />
L'unità richiede anche la presenza di un<br />
fisioterapista e, ove possib<strong>il</strong>e, di un logopedista.<br />
Casi di Ictus nel nostro territorio<br />
Nei vari reparti di medic<strong>in</strong>a i pazienti affetti<br />
da tale patologia costituiscono circa <strong>il</strong> 40%<br />
di tutti i ricoveri. Questi pazienti vengono<br />
curati con terapia tradizionale non ricevendo<br />
farmaci trombolitici. L'attuazione di una<br />
Stroke Unit potrà far curare al meglio tale<br />
popolazione di pazienti, con una riduzione<br />
di mortalità <strong>in</strong>torno al 20% rispetto al trattamento<br />
tradizionale.<br />
Risorse nei vari Ospedali<br />
Questa struttura può sorgere <strong>in</strong> collaborazione<br />
tra i reparti di medic<strong>in</strong>a e cardiologia,<br />
ut<strong>il</strong>izzando una stanza da concordare fra i<br />
due reparti e secondo quanto previsto dal<br />
piano sanitario nazionale e/o regionale (4),<br />
ut<strong>il</strong>izzando <strong>il</strong> 10% dei posti letto per le patologie<br />
aff<strong>in</strong>i alle due discipl<strong>in</strong>e.<br />
L’Equipe medica<br />
L’Equipe multidiscipl<strong>in</strong>are che si dovrà occupare<br />
del servizio va <strong>in</strong>dividuata nella collaborazione<br />
tra i medici dei seguenti reparti:<br />
medic<strong>in</strong>a generale, cardiologia, anestesia<br />
e rianimazione che sono i reparti base e con<br />
un consulente neurologo che può essere<br />
preso da ospedali vic<strong>in</strong>i o dai servizi di neurologia<br />
territoriale, qualora non presenti nella<br />
struttura.<br />
Il personale <strong>in</strong>fermieristico<br />
Il personale opportunamente addestrato<br />
può essere <strong>in</strong>dividuato nei reparti di cardiologia,<br />
medic<strong>in</strong>a, pronto soccorso o altro reparto<br />
esistente.<br />
Inoltre può essere ut<strong>il</strong>izzato un terapista<br />
della riab<strong>il</strong>itazione e, ove possib<strong>il</strong>e, un logopedista.<br />
Le risorse strumentali<br />
Queste risorse quali la TAC, ultrasonologia,<br />
laboratorio di analisi, sono essenziali, molte<br />
già presenti, altre <strong>in</strong> via di <strong>in</strong>staurazione come<br />
la TAC, oramai presente <strong>in</strong> quasi tutti gli<br />
ospedali del nostro paese.<br />
Il ritardo evitab<strong>il</strong>e<br />
Tanto più precocemente viene <strong>in</strong>staurata la<br />
terapia trombolitica e tanto più tessuto cerebrale<br />
viene salvato. Il tempo che <strong>il</strong> paziente<br />
impiega dall’<strong>in</strong>izio dei s<strong>in</strong>tomi all’arrivo<br />
<strong>in</strong> Ospedale va sotto <strong>il</strong> nome di ritardo