HDL e rischio Coronarico - Ateneonline

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ATEROSCLEROSI & lipidi NEWSLETTER a cura del C. D. G. A. CENTRO PER LO STUDIO DELLE DISLIPIDEMIE GENETICHE E DELL’ATEROSCLEROSI CATTEDRA DI MEDICINA INTERNA I DIRETTORE PROF. A. NOTARBARTOLO UNIVERSITÀ DI PALERMO DIRETTORE SCIENTIFICO Alberto Notarbartolo VICEDIRETTORE Maurizio Averna SEGRETERIA DI REDAZIONE TECNICA Gisella Marino COMITATO DI REDAZIONE Angelo Baldassare Cefalù Carlo Maria Barbagallo Giovanni Davì Armida Lo Cascio Davide Noto COORDINAMENTO EDITORIALE Giovanni Cavera DIRETTORE RESPONSABILE Dario Fidora GRAFICA E IMPAGINAZIONE Giovanni La Vardera EDITING A CURA DELL’ASSOCIAZIONE FALSTAFF HELIX MEDIA EDITORE marchio gestito da Imago, Garamond & Nexus cooperativa editrice periodici DIREZIONE, REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE VIA CROCE ROSSA, 135 - PALERMO TEL. 091/527544 - FAX 091/6702992 periodico “Informazione & Salute” speciale Aterosclerosi & lipidi Reg. Tribunale Palermo n. 10 del 1985 Stampato in proprio dall’editore A I NEWSLETTER quadrimestrale - Anno VI - Numero 19 - Gennaio/Aprile 2000 Sped. in a.p. comma 26 art. 2 legge 549/95 - Filiale di Palermo Informazione & Salute ATEROSCLEROSI & L I P I D I Novità in tema di terapia con simvastatina Itrials pubblicati su statine e riduzione del rischio cardiovascolare hanno chiaramente dimostrato come la riduzione del rischio sia correlata con la percentuale di riduzione del Colesterolo LDL: in altre parole a riduzioni maggiori si accompagna una maggiore riduzione di eventi cardiovascolari. Tuttavia non é ancora noto quale sarà il beneficio atteso per riduzioni percentuali del Colesterolo LDL superiori al 35%. Questo vuoto d’informazione deriva dal fatto che nel 4S la riduzione percentuale massima del Colesterolo LDL é stata del 35% con una riduzione del rischo del 42%. Cosa ci dobbiamo attendere per riduzioni del Colesterolo LDL superiori al 35% ? Sono le alte dosi di statine tollerate bene così come siamo abituati a vedere con le dosi standard? Tali domande sono diventate di Maurizio Averna sempre più attuali dal momento che oggi sappiamo che possiamo utilizzare le statine ad alte dosi e che abbiamo già a disposizione, e ancor di più avremo nel prossimo futuro, farmaci in grado di ridurre in modo drammatico le LDL. Uno studio recente “Simvastatin 80mg”, ha cercato di dare queste risposte. Sono stati inclusi 1105 pazienti dei quali il 42% erano donne, con trigliceridi < 350mg, e sono stati trattati per 24 mesi con 40 e 80mg di simvastatina in singola somministrazione. 40 e 80mg di simvastatina ridussero il colesterolo LDL del 41 e 47% rispettivamente con una riduzione massima dei trigliceridi del 24% ed un aumento del colesterolo HDL del 9%. I soggetti che in partenza avevano livelli di trigliceridi elevati (>200mg) ottenero una riduzione del 36% con la dose di 80mg. Il risultato piu importante di questo studio é che la simvastatina a 80mg é in grado di ridurre del 55% o più il colesterolo LDL in un quarto dei pazienti e , soprattutto, che é ben tollerata. In un altro studio recente tali elevati dosaggi sono stati testati nei pazienti con iperlipidemia mista, diabetici e non, con riduzioni dei trigliceridi del 33% ed aumento delle HDL del 16%. Presi insieme questi dati mostrano come sia possibile ottenere con dosi elevate di simvastatina riduzioni del colesterolo LDL che vanno oltre quelle ottenute nel 4S. Tuttavia non é possibile estendere i benefici ottenuti nel 4S ai nuovi dosaggi e ai nuovi target terapeutici (riduzione di LDL-C < 100mg ). E’ necessario attendere i risultati di trials disegnati ad hoc. Attualmente sono in corso studi volti a valutare l’efficacia della simvastatina, anche a dosaggi elevati, in gruppi di pazienti che non vennero adeguatamente studiati nel 4S ed in particolare donne, diabetici, pazienti con malattie cerebrovascolari, pazienti con arteriopatie obliteranti periferiche, anziani, ipertesi trattati e soggetti con cardiopatia ischemica ma con colesterolo totale inferiore a 212mg. Un'altra risposta che avremo da questi studi sarà relativa all’utilità di associare antiossidanti per ridurre ulteriormente il rischio. Vediamo di analizzare in dettaglio l’importanza pratica di ottenere informazioni su nuove strategie ed obiettivi terapeutici. E’ in corso uno studio, arrivato adesso al terzo anno, l’ Heart Protection Study, che vuole stabilire l’efficacia della terapia con simvastatina al dosaggio di 40mg, da sola o associata ad anti ossidanti, nel ridurre la mortalità nei pazienti ad alto rischio. I gruppi di pazienti trattati sono soggetti con cardiopatia ischemica, con malattie cerebrovascolari o arteriopatici periferici, diabetici ed ipertesi in trattamento. In questo studio sono largamente rappresentate le donne e i soggetti di età superiore a 65anni e soggetti con colesterolo basso. E’ evidente come i risultati di questo studio ci aiuteranno nel prendere decisioni terapeutiche nei pazienti a più alto rischio e probabilmente dirimeranno il dilemma sull’uso degli antiossidanti; nel GISSI ad esempio i risultati sulla vitamina E negli infartuati sono continua a pagina 4 ATEROSCLEROSI & lipidi Gennaio/Aprile 2000 1 Archivio Numeri Precedenti

ATEROSCLEROSI & lipidi<br />

NEWSLETTER a cura del C. D. G. A.<br />

CENTRO PER LO STUDIO<br />

DELLE DISLIPIDEMIE<br />

GENETICHE<br />

E DELL’ATEROSCLEROSI<br />

CATTEDRA DI MEDICINA INTERNA I<br />

DIRETTORE PROF. A. NOTARBARTOLO<br />

UNIVERSITÀ DI PALERMO<br />

DIRETTORE SCIENTIFICO<br />

Alberto Notarbartolo<br />

VICEDIRETTORE<br />

Maurizio Averna<br />

SEGRETERIA DI REDAZIONE TECNICA<br />

Gisella Marino<br />

COMITATO DI REDAZIONE<br />

Angelo Baldassare Cefalù<br />

Carlo Maria Barbagallo<br />

Giovanni Davì<br />

Armida Lo Cascio<br />

Davide Noto<br />

COORDINAMENTO EDITORIALE<br />

Giovanni Cavera<br />

DIRETTORE RESPONSABILE<br />

Dario Fidora<br />

GRAFICA E IMPAGINAZIONE<br />

Giovanni La Vardera<br />

EDITING A CURA DELL’ASSOCIAZIONE FALSTAFF<br />

HELIX MEDIA EDITORE<br />

marchio gestito da Imago, Garamond & Nexus<br />

cooperativa editrice periodici<br />

DIREZIONE, REDAZIONE, AMMINISTRAZIONE<br />

VIA CROCE ROSSA, 135 - PALERMO<br />

TEL. 091/527544 - FAX 091/6702992<br />

periodico “Informazione & Salute”<br />

speciale Aterosclerosi & lipidi<br />

Reg. Tribunale Palermo n. 10 del 1985<br />

Stampato in proprio dall’editore<br />

A I<br />

NEWSLETTER quadrimestrale - Anno VI - Numero 19 - Gennaio/Aprile 2000 Sped. in a.p. comma 26 art. 2 legge 549/95 - Filiale di Palermo<br />

Informazione & Salute<br />

ATEROSCLEROSI<br />

& L I P I D I<br />

Novità in tema di terapia<br />

con simvastatina<br />

Itrials pubblicati su statine<br />

e riduzione del <strong>rischio</strong> cardiovascolare<br />

hanno chiaramente<br />

dimostrato come la<br />

riduzione del <strong>rischio</strong> sia correlata<br />

con la percentuale di<br />

riduzione del Colesterolo<br />

LDL: in altre parole a riduzioni<br />

maggiori si accompagna<br />

una maggiore riduzione di<br />

eventi cardiovascolari. Tuttavia<br />

non é ancora noto quale<br />

sarà il beneficio atteso per<br />

riduzioni percentuali del<br />

Colesterolo LDL superiori al<br />

35%.<br />

Questo vuoto d’informazione<br />

deriva dal fatto che nel 4S la<br />

riduzione percentuale massima<br />

del Colesterolo LDL é stata<br />

del 35% con una riduzione<br />

del rischo del 42%. Cosa ci<br />

dobbiamo attendere per riduzioni<br />

del Colesterolo LDL<br />

superiori al 35% ? Sono le<br />

alte dosi di statine tollerate<br />

bene così come siamo abituati<br />

a vedere con le dosi standard?<br />

Tali domande sono diventate<br />

di Maurizio Averna<br />

sempre più attuali dal<br />

momento che oggi sappiamo<br />

che possiamo utilizzare le<br />

statine ad alte dosi e che<br />

abbiamo già a disposizione, e<br />

ancor di più avremo nel prossimo<br />

futuro, farmaci in grado<br />

di ridurre in modo drammatico<br />

le LDL.<br />

Uno studio recente “Simvastatin<br />

80mg”, ha cercato di<br />

dare queste risposte. Sono stati<br />

inclusi 1105 pazienti dei<br />

quali il 42% erano donne, con<br />

trigliceridi < 350mg, e sono<br />

stati trattati per 24 mesi con<br />

40 e 80mg di simvastatina in<br />

singola somministrazione. 40<br />

e 80mg di simvastatina ridussero<br />

il colesterolo LDL del 41<br />

e 47% rispettivamente con<br />

una riduzione massima dei<br />

trigliceridi del 24% ed un<br />

aumento del colesterolo <strong>HDL</strong><br />

del 9%. I soggetti che in partenza<br />

avevano livelli di trigliceridi<br />

elevati (>200mg) ottenero<br />

una riduzione del 36%<br />

con la dose di 80mg. Il risultato<br />

piu importante di questo<br />

studio é che la simvastatina a<br />

80mg é in grado di ridurre del<br />

55% o più il colesterolo LDL<br />

in un quarto dei pazienti e ,<br />

soprattutto, che é ben tollerata.<br />

In un altro studio recente tali<br />

elevati dosaggi sono stati<br />

testati nei pazienti con iperlipidemia<br />

mista, diabetici e<br />

non, con riduzioni dei trigliceridi<br />

del 33% ed aumento<br />

delle <strong>HDL</strong> del 16%.<br />

Presi insieme questi dati<br />

mostrano come sia possibile<br />

ottenere con dosi elevate di<br />

simvastatina riduzioni del<br />

colesterolo LDL che vanno<br />

oltre quelle ottenute nel 4S.<br />

Tuttavia non é possibile<br />

estendere i benefici ottenuti<br />

nel 4S ai nuovi dosaggi e ai<br />

nuovi target terapeutici (riduzione<br />

di LDL-C < 100mg ). E’<br />

necessario attendere i risultati<br />

di trials disegnati ad hoc.<br />

Attualmente sono in corso<br />

studi volti a valutare l’efficacia<br />

della simvastatina, anche<br />

a dosaggi elevati, in gruppi di<br />

pazienti che non vennero adeguatamente<br />

studiati nel 4S ed<br />

in particolare donne, diabetici,<br />

pazienti con malattie cerebrovascolari,<br />

pazienti con<br />

arteriopatie obliteranti periferiche,<br />

anziani, ipertesi trattati<br />

e soggetti con cardiopatia<br />

ischemica ma con colesterolo<br />

totale inferiore a 212mg.<br />

Un'altra risposta che avremo<br />

da questi studi sarà relativa<br />

all’utilità di associare antiossidanti<br />

per ridurre ulteriormente<br />

il <strong>rischio</strong>.<br />

Vediamo di analizzare in dettaglio<br />

l’importanza pratica di<br />

ottenere informazioni su<br />

nuove strategie ed obiettivi<br />

terapeutici. E’ in corso uno<br />

studio, arrivato adesso al terzo<br />

anno, l’ Heart Protection<br />

Study, che vuole stabilire<br />

l’efficacia della terapia con<br />

simvastatina al dosaggio di<br />

40mg, da sola o associata ad<br />

anti ossidanti, nel ridurre la<br />

mortalità nei pazienti ad alto<br />

<strong>rischio</strong>. I gruppi di pazienti<br />

trattati sono soggetti con cardiopatia<br />

ischemica, con<br />

malattie cerebrovascolari o<br />

arteriopatici periferici, diabetici<br />

ed ipertesi in trattamento.<br />

In questo studio sono largamente<br />

rappresentate le<br />

donne e i soggetti di età superiore<br />

a 65anni e soggetti con<br />

colesterolo basso. E’ evidente<br />

come i risultati di questo studio<br />

ci aiuteranno nel prendere<br />

decisioni terapeutiche nei<br />

pazienti a più alto <strong>rischio</strong> e<br />

probabilmente dirimeranno<br />

il dilemma sull’uso degli<br />

antiossidanti; nel GISSI ad<br />

esempio i risultati sulla vitamina<br />

E negli infartuati sono<br />

continua a pagina 4<br />

ATEROSCLEROSI & lipidi Gennaio/Aprile 2000 1<br />

Archivio Numeri Precedenti


2<br />

Al Policlinico uno “sportello”<br />

contro le malattie cardiovascolari<br />

Firmato l’accordo tra il Comune di Palermo e il Policlinico Universitario per<br />

l’istituzione di uno sportello permanente che assicuri un servizio gratuito di<br />

assistenza al cittadino per la prevenzione e la diagnostica delle malattie collegate<br />

allo sviluppo dell’Arteriosclerosi<br />

Il Comune di Palermo ha deciso di promuovere<br />

un’attività permanente di assistenza gratuita al<br />

cittadino nel campo delle patologie cardiovascolari,<br />

attraverso azioni di informazione, prevenzione<br />

e diagnostica. Per questo motivo ha stipulato<br />

un protocollo d’intesa con l’Istituto di Medicina<br />

Interna e Geriatria dell’Università di Palermo.<br />

L’accordo ha portato all’apertura al pubblico<br />

di uno sportello presso il Centro di Dislipidemie<br />

Genetiche ed Aterosclerosi, che ha sede al<br />

Policlinico universitario in via del Vespro 143 a<br />

Palermo, per la somministrazione gratuita di un<br />

“Servizio di Assistenza al Cittadino per la Prevenzione<br />

e la Diagnostica delle Malattie del Metabolismo<br />

dei Lipidi che predispongono allo sviluppo<br />

dell’Arteriosclerosi”.<br />

L'iniziativa, che parte da un progetto di<br />

lavori socialmente utili elaborato dalla associazione<br />

Falstaff, vuole dare un valido contributo alla<br />

prevenzione delle patologie cardiovascolari, che<br />

rappresentano statisticamente la prima causa di<br />

morte.<br />

Il servizio riguarda segnatamente attività<br />

di assistenza e di ricerca scientifica in favore di<br />

una categoria di particolari soggetti svantaggiati<br />

quali i portatori di gravi ipercolesterolemie genetiche.<br />

L'Ipercolesterolemia Familiare rappresenta<br />

una grave malattia genetica, presente nella popolazione<br />

alla frequenza di 1 caso ogni 500 individui.<br />

I soggetti portatori di tale malattia in eterozigosi<br />

se non identificati e trattati precocemente hanno<br />

un elevatissimo <strong>rischio</strong> di malattie cardiovascolari<br />

(infarto o angina) entro la quinta decade di vita;<br />

i soggetti omozigoti, se non trattati, hanno un'aspettativa<br />

di vita non superiore ai 20-30 anni. In<br />

Sicilia sono presenti dai 10.000 ai 15.000 portatori<br />

eterozigoti di tale patologia.<br />

Attraverso lo sportello presso il C.D.G.A.<br />

viene assicurato nel territorio comunale di Palermo<br />

un servizio gratuito di prevenzione e assistenza<br />

all'utenza nell'ambito delle patologie cardiovascolari;<br />

in particolare l'attività mira ad assistere i<br />

soggetti che necessitano di diagnosi e cura delle<br />

Dislipidemie Genetiche, che devono essere identificati<br />

e correttamente diagnosticati per potere<br />

instaurare il trattamento atto a prevenire le complicanze<br />

cardiovascolari.<br />

Lo sportello è aperto al pubblico ogni<br />

mattina dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12 presso<br />

il C.D.G.A. - Centro per lo studio delle Dislipidemie<br />

Genetiche e dell’Aterosclerosi - Cattedra di<br />

Medicina Interna (Direttore Prof. Alberto Notarbartolo)<br />

dell’Istituto di Medicina Interna e Geriatria<br />

(Direttore Prof. Serafino Mansueto) dell’Università<br />

degli Studi di Palermo - Policlinico, via del<br />

Vespro n°143 a Palermo. Il biologo responsabile<br />

del Servizio è la dottoressa G. Marino, microbiologa,<br />

esperta in diagnostica di laboratorio delle<br />

ipercolesterolemie con tecniche di biologia molecolare.<br />

Il Comune di Palermo ha messo a disposizione<br />

il personale per l'attuazione del servizio,<br />

utilizzando soggetti impiegati in Lavori Socialmente<br />

Utili.<br />

Il Policlinico e l’Amministrazione comunale<br />

si sono impegnati a definire ed a promuovere<br />

programmi, iniziative, convenzioni ed ogni altra<br />

attività che sia finalizzata al reperimento delle<br />

risorse per la copertura degli oneri per il funzionamento,<br />

la gestione e lo sviluppo della struttura e<br />

del personale dello sportello in seno alle attività<br />

del C.D.G.A.<br />

CONSIGLI ALIMENTARI<br />

a cura di Mario Manunta<br />

In questa pagina di consigli alimentari è rappresentato un comportamento<br />

dietetico ideale per un intero giorno.<br />

Il medico può fotocopiare il foglio e darlo direttamente al paziente.<br />

Nei prossimi numeri daremo altre ricette che coprano, in modo<br />

variato, l’intera settimana.<br />

Pizza Rustica<br />

Ingredienti per 4 persone: 600 gr. di pasta da pane lievitata, 16 olive<br />

nere, 1 cipolla, 6 acciughe, 10 gr di capperi, 1 scatola di pelati (240<br />

gr), origano e peperoncino.<br />

Procedimento: Mettere la pasta in un luogo tiepido coperta da un<br />

panno di tela ed uno di lana. Appena la pasta si gonfia, toglierla dalla<br />

terrina e sgonfiarla con le mani, sbattendola contro il tavolo con<br />

forza. Formare un disco di pasta molto sottile che andrà leggermente<br />

infarinato. Poggiare il disco sopra la piastra del forno e sistematevi<br />

sopra i pomodori pelati. Completate la pizza rustica con le olive<br />

snocciolate, le acciughe ridotte a filetti e ben lavate, i capperi e le<br />

cipolle. Queste ultime dopo avere avuto l’accortezza di tagliarle a<br />

fettine molto sottili. Spolverate tutto con origano e peperoncino e<br />

lasciate cuocere al forno a calore medio per 30 minuti.<br />

Peperonata<br />

Ingredienti per 4 persone: 4 peperoni rossi e 2 peperoni gialli, 2 gambi<br />

di sedano, 10 pomodorini a pera, 1 cipolla grossa, 1 carota, sale,<br />

pepe.<br />

Procedimento: Sbucciate i pomodorini, togliete i semi ed i filamenti<br />

bianchi ai peperoni e tagliateli a listarelle. Tagliate a fettine il<br />

sedano e le carote, e mettete tutte le verdure a cuocere in una pentola<br />

di coccio. Salare, ed eventualmente aggiungere anche il pepe. La<br />

cottura deve essere portata a termine a fuoco lento per un’ora. Se<br />

voleste usare la peperonata come salsa per secondi piatti, potete passarla<br />

al setaccio a mezza cottura o frullarla.<br />

limone e aglio tagliato sottilissimo. Servite tiepido.<br />

ATEROSCLEROSI & lipidi Gennaio/Aprile 2000<br />

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NOVITA’ DALLA LETTERATURA<br />

Mundy et al, Science 286(5446) Dic 1999<br />

si calcola che cento milioni di persone siano affette<br />

da osteoporosi nel mondo. Tale cifra e’ destinata<br />

ad aumentare con l’invecchiamento delle popolazioni<br />

occidentali. Purtroppo le attuali terapie non sono in<br />

grado di ottenere miglioramenti significativi del quadro<br />

clinico e della prognosi. Una nuova prospettiva terapeutica<br />

e’ stata individuata da un gruppo di studiosi della<br />

Universita’ del Texas. Questi ricercatori hanno testato in<br />

vitro l’attivazione del gene BMP2, che induce la differenziazione<br />

degli osteoblasti e la neoformazione ossea , da<br />

parte di almeno 30.000 composti. Gli unici composti in<br />

grado di determinare l’attivazione di tale gene si sono<br />

rivelate le statine. Tale effetto e’ mediato dalla inibizione<br />

dell’ HMG CoA reduttasi, ed e’ infatti abolito dalla<br />

somministrazione di mevalonato, che annulla il blocco<br />

enzimatico. Frammenti di osso della teca cranica di topi<br />

neonati sono stati posti in coltura con o senza statine. La<br />

aggiunta di statine ha determinato un aumento di 2-3<br />

volte della formazione di osso in coltura. Inoltre sono<br />

state somministrate statine per via orale in topi femmine<br />

sia ovulanti che ovariectomizzate, per simulare la<br />

condizione postmenopausale. La somministrazione di<br />

statine ha determinato un’ aumento evidente della<br />

neoformazione ossea negli animali che assumevano statine.<br />

Gli autori concludono che, sebbene gli effetti su<br />

animali siano realizzabili con dosi paragonabili ai dosaggi<br />

commerciali, le statine attualmente presenti sul mercato<br />

hanno come bersaglio l’HMG CoA reduttasi epatica,<br />

quindi nuove molecole che abbiano maggiore affinita’ per<br />

l’enzima osseo dovranno essere sintetizzate in futuro.<br />

L’ANGOLO DELL’AGGIORNAMENTO<br />

<strong>HDL</strong> e <strong>rischio</strong> <strong>Coronarico</strong><br />

Numerosi studi clinici<br />

hanno dimostrato<br />

come una riduzione<br />

dei livelli circolanti di LDLcolesterolo<br />

si associno a una<br />

ridotta mortalità e morbilità<br />

per cardiopatia ischemica.<br />

Questi studi hanno destato<br />

grande interesse nella comunità<br />

medica. Un ruolo<br />

importante nella protezione<br />

della malattia coronarica su<br />

base aterosclerotica è da riferire<br />

ai livelli plasmatici di<br />

lipoproteine ad alta densità<br />

(<strong>HDL</strong>) deputate a trasportare<br />

il colesterolo dalla periferia<br />

al fegato. Lo studio di Framingham<br />

aveva mostrato in<br />

modo inequivocabile come<br />

bassi livelli di <strong>HDL</strong>-colesterolo<br />

(< 35 mg/dl negli uomini<br />

e < 40 mg/dl nelle donne)<br />

rappresentino un fattore predittivo<br />

indipendente per<br />

coronaropatia. Recentemente<br />

sia dati sperimentali che<br />

clinici stanno fornendo una<br />

solida base scientifica a questa<br />

relazione.<br />

Tra i fattori che influenzano<br />

i livelli plasmatici di <strong>HDL</strong><br />

colesterolo possiamo includere<br />

il fumo di sigaretta,<br />

l’obesità, la sedentarietà e<br />

l’uso di alcuni farmaci come<br />

i beta-bloccanti. Elevati<br />

livelli di <strong>HDL</strong> sono invece<br />

associati ad altri fattori, tra i<br />

di Angelo Baldassare Cefalù<br />

quali gli estrogeni, che<br />

potrebbe spiegare perché’ le<br />

donne tendono ad avere<br />

livelli di <strong>HDL</strong> colesterolo<br />

mediamente più’ elevati<br />

degli uomini e presentano<br />

una minore incidenza di<br />

coronaropatia prima dei 50<br />

anni; smettere di fumare,<br />

che puo’ incrementare i<br />

livelli di <strong>HDL</strong> di circa 3-4<br />

mg/dl; regolare esercizio fisico<br />

e moderato consumo di<br />

alcol. Fattori ereditari giocano<br />

un ruolo importante. Una<br />

condizione genetica denominata<br />

ipoalfalipoproteinemia<br />

familiare e’ caratterizzata<br />

principalmente da bassi<br />

livelli di <strong>HDL</strong> colesterolo<br />

senza associazioni con altri<br />

fenotipi dislipemici (colesterolo<br />

e trigliceridi plasmatici<br />

nel range di desiderabilità).<br />

La prevalenza di coronaropatia<br />

e’ piu’ alta nei soggetti<br />

con ipoalfaliporpteinemia<br />

comparati con soggetti che<br />

presentano livelli di <strong>HDL</strong><br />

nella media. Inoltre studi<br />

angiografici hanno dimostrato<br />

come bassi livelli di <strong>HDL</strong><br />

si associano ad una maggiore<br />

severità di lesioni aterosclerotiche<br />

coronariche angiograficamente<br />

documentate e<br />

sembrano essere associati<br />

ad un aumento di incidenza<br />

di restenosi dopo PTCA. Un<br />

dato importante emerso<br />

dagli studi epidemiologici e’<br />

che bassi livelli di <strong>HDL</strong> colesterolo<br />

risultano essere predittivi<br />

di un aumento della<br />

mortalità totale in pazienti<br />

con coronaropatia e livelli di<br />

colesterolo totale desiderabili<br />

(< 200 mg/dl). Sulla scorta<br />

di tali dati clinici ed epidemiologici<br />

le piu’ recenti<br />

linee guida statunitensi del<br />

National Cholesterolo Education<br />

Program (NCEP)<br />

identificano i bassi livelli di<br />

<strong>HDL</strong> colesterolo come un<br />

fattore di <strong>rischio</strong> indipendente<br />

di coronaropatia e raccomandano<br />

che tutti i soggetti<br />

adulti sani vengano<br />

screenati sia per i livelli di<br />

colesterolo totale che di<br />

<strong>HDL</strong> colesterolo.<br />

Nella pratica clinica spesso<br />

accade di etichettare come<br />

“normolipemici” soggetti<br />

con colesterolo totale normale<br />

e Trigliceridi normali,<br />

senza magari prestare attenzione<br />

ai livelli di <strong>HDL</strong>-colesterolo.<br />

Sulla scorta di quanto<br />

fin qui esposto e’ necessario<br />

considerare tali soggetti<br />

come “dislipidemici” e cercare<br />

per quanto possibile di<br />

indagare sulla storia personale<br />

e familiare (altri membri<br />

della famiglia hanno<br />

<strong>HDL</strong>-colesterolo < 35mg%?<br />

sono presenti nella famiglia<br />

malattie cardiovascolari o<br />

una elevata mortalità per le<br />

stesse?) e tentare di correggere<br />

le condizioni che abbiamo<br />

visto riducono le <strong>HDL</strong><br />

(fumo, sedentarietà,sovrappeso<br />

).<br />

ATEROSCLEROSI & lipidi Gennaio/Aprile 2000 3<br />

Archivio Numeri Precedenti


continua da pagina 1<br />

stati deludenti.<br />

Altro problema aperto é quello<br />

dell’omocisteina. Sappiamo<br />

che avere livelli elevati espone<br />

ad un <strong>rischio</strong> cardiovascolare,<br />

infatti tale metabolita é<br />

direttamente dannoso per<br />

l’endotelio. Quello che non<br />

sappiamo é se la riduzione dei<br />

livelli di omocisteina ottenuta<br />

mediante la somministrazione<br />

di acido folico e vitamina<br />

B12 sia in grado di ridurre<br />

il <strong>rischio</strong> cardiovascolare. Lo<br />

studio Search é stato uno studio<br />

pilota su 141 pazienti,<br />

effettuato prima di iniziare il<br />

trial vero e proprio, attualmente<br />

in corso, che durerà 5<br />

anni ed interesserà 12000<br />

pazienti.<br />

I risultati dello studio pilota<br />

sono stati estremamente<br />

incoraggianti dimostrando<br />

che con simvastatina a 80mg<br />

é possibile ridurre il colesterolo<br />

LDL del 55% e con<br />

l’associazione di folati/vit.<br />

B12 ridurre i livelli di omocisteina<br />

del 25%. E ribadendo<br />

che il trattamento ad 80mg é<br />

assolutamente ben tollerato.<br />

Alla fine del trial principale<br />

sapremo se con queste drastiche<br />

riduzioni avremo un<br />

beneficio aggiuntivo sulla<br />

mortalita’ rispetto a quello<br />

ottenuto nel 4S.<br />

Il COURAGE é un degli altri<br />

nuovi grandi trials con simvastatina<br />

attualmente in corso<br />

che avra’ la durata di 4.5<br />

anni. L’obiettivo che si pone é<br />

ambizioso: comparare l’angioplastica<br />

con il trattamento<br />

aggressivo con simvastatina<br />

riducendo il colesterolo LDL<br />

fino a livelli di 60-85 mg. In<br />

questo studio sono coinvolti<br />

3260 pazienti con severa aterosclerosi<br />

coronarica e l’elemento<br />

interessante é che<br />

anche i pazienti che si sotto-<br />

4<br />

Per informazioni sulle attività<br />

ambulatoriali del Centro per lo<br />

Studio delle Dislipidemie<br />

Genetiche e dell’Aterosclerosi<br />

telefonare allo 091/6552995 dalle<br />

ore 11.30 alle ore 12.30<br />

pongono alle procedure di<br />

rivascolarizzazione associeranno<br />

terapia con simvastatina.<br />

Sapremo alla fine come<br />

comportarci in questi pazienti<br />

ad altissimo <strong>rischio</strong> e<br />

soprattutto sapremo fino a<br />

quale livello di LDL colesterolo<br />

spingerci per ottenere un<br />

beneficio clinico.<br />

L’ultimo di questa serie di<br />

trials è l’ “AtoZ”. Tale studio<br />

ha come target i pazienti con<br />

angina instabile che una volta<br />

stabilizzati con terapia convenzionale,<br />

eparina ed aspirina,<br />

associata o no a tirofiban<br />

(Aggrastat), il nuovo inibitore<br />

del recettore piastrinico,<br />

verranno immediatamente<br />

avviati alla terapia con simvastatina<br />

alla dose da 40-80<br />

mg. Tale trattamento aggressivo<br />

verrà continuato per<br />

almeno un anno e lo scopo del<br />

trial sarà quello di valutare<br />

quanto rapidamente si avranno<br />

benefici con la terapia con<br />

simvastatina una volta che<br />

questa viene iniziata aggressi-<br />

vamente e precocemente<br />

dopo un evento coronarico<br />

acuto e se la terapia con simvastatina<br />

in questo tipo di<br />

pazienti produrrà un beneficio<br />

aggiuntivo a quello ottenibile<br />

con la terapia anticoagulante<br />

e antiaggregante. Se ci<br />

sarà tale beneficio sarà da<br />

attribuire alla stabilizzazione<br />

della placca precocemente<br />

ottenuta con la statina. Non<br />

va dimenticato infatti che i<br />

pazienti con angina instabile<br />

hanno un elevato <strong>rischio</strong> di<br />

morte e di infarto del miocardio<br />

nell’anno successivo<br />

all’evento. Gli studi in corso<br />

(vedi tabella) risponderanno<br />

quindi ad una serie di quesiti<br />

e speriamo risolveranno moltissimi<br />

dei problemi decisionali<br />

che ognuno di noi si pone<br />

nella pratica clinica davanti<br />

ad un paziente ad alto <strong>rischio</strong>,<br />

che si possono riassumere in<br />

alcune domande : Fino che<br />

livello devo ridurre il colesterolo<br />

LDL? Fino a che dosaggio<br />

devo usare la simvastatina?<br />

Posso associare antiossidanti<br />

e/o folati e vitamina B12? E’<br />

sicuro un trattamento ad alte<br />

dosi? Posso iniziare immediamente<br />

dopo un evento coronarico<br />

acuto il trattamento<br />

con simvastatina?<br />

STUDI IN CORSO SULLA SIMVASTATINA<br />

HEART PROTECTION<br />

STUDY<br />

-gruppi pazienti finora non studiati<br />

-valutazione degli antiossidanti<br />

-valutazione del benessere<br />

nell’aterosclerosi distrettuale:<br />

cervello, arterie periferiche<br />

AtoZ<br />

-sindromi coronariche acute<br />

terapia immediata con simvastatina<br />

SEARCH<br />

-ridurre maggiormente il colesterolo<br />

LDL<br />

-ridurre l’omocisteina assieme<br />

al colesterolo LdL<br />

COURAGE<br />

-associazione di terapia intensiva<br />

ipocolesterolemizzante e<br />

procedure di rivascolarizzazione<br />

ATEROSCLEROSI & lipidi Gennaio/Aprile 2000<br />

Archivio Numeri Precedenti<br />

IN A.P.<br />

COMMA 26 ART. 2<br />

LEGGE 549/95<br />

FILIALE<br />

DI PALERMO<br />

ATEROSCLEROSI I SPED.<br />

& L I P I D I<br />

Informazione & Salute<br />

C. G. D. A. - CENTRO PER LO STUDIO DELLE DISLIPIDEMIE GENETICHE E DELL'ATEROSCLEROSI (Prof. Alberto Notarbartolo)<br />

HELIX MEDIA EDITORE Via Croce Rossa, 135 - 90146 PALERMO<br />

E-mail: helixmedia@libero.it

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