Deliberazione del C.C. n. 42 - Comune di Salice Salentino

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30.05.2013 Views

il Sindaco allora, l’Amministrazione Gravili a suo tempo. Non è che fece chiacchiere, una vendita di cose che non stanno in cielo né in terra. Allora, cosa conveniva? Magari i debiti come feci io allora o come avete fatto voi adesso non pagare i debiti e fare la zona Trisolino 750 mila euro, 390 mila euro per il convento distruggendo un parco storico che rimarrà nella storia quello che state facendo. 170 mila euro al centro polifunzionale per far vincere una gara a qualcuno che a me non interessa nulla di nulla solamente che vediamo soggetti che sono amici, amici degli amici qua dentro, questo vedo là dentro, che la gara l’ha vinta qualcuno che non so nemmeno io come definirlo, ma comunque sono 170 mila euro per sette anni ditemi voi se così si può amministrare o se così si intende amministrare correttamente. Allora 750 mila euro, 390 e sono 400 e più 170 mila euro buttati al vento, abbiate pazienza, caro Consigliere Innocente, così ti rendi conto e ci rendiamo conto tutti di come si spendono i soldi. Ecco perché, quando tu dici poi che non bisogna parlare, io solo per parlare non l’ho mai fatto, quando sono arrivato io, e prima di me ci sono stati altri Sindaci, ho amministrato e basta e sono andato avanti. Io dissi solamente una cosa al Sindaco ma l’ho ripetuta più di una volta e sta anche registrato negli atti che noi facciamo, prenditi tutte quelle cose esclusa nessuno. Tutte quelle cose che interessano a me, la mia Amministrazione, esclusa nessuna. Portatele qua dentro e facciamo un Consiglio Comunale ad hoc, tutte. Mi date i documenti che io non ho a portata di mano e ne discutiamo qua dentro, uno per uno, facciamo un Consiglio a nostro piacimento e discutiamo dal primo fino all’ultimo. PRESIDENTE: Grazie, Consigliere. Prego, Sindaco. SINDACO: Replico subito, Consigliere Gravili. Ovviamente noi qui non stiamo per dare un giudizio sull’Amministrazione Gravili, perché portare tutte le deliberazioni che ha fatto l’Amministrazione Gravili qui significherebbe esprimere un giudizio o fare un Consiglio monotematico su questo. Noi dobbiamo fare altro, poi incidentalmente si discute anche su quello che è stato fatto dall’Amministrazione Gravili, su quello che è stato fatto dall’Amministrazione Scandone, su quello che fece l’Amministrazione De Mitri e quant’altro. Ma giusto per una questione di chiarezza io ritengo, a me piace molto il modo di argomentare che da ultimo lei ha perché le cose le dice, le dice con calma, posso dissentire o consentire su tutto o su alcune cose. Quando prima ho detto che non ero d’accordo con lei, Consigliere Innocente, non ero d’accordo sulla premessa poi dopo aveva detto cose giuste che bisogna guardare al passato per non commettere errori in futuro. Ecco, da questo punto di vista, questo debito è un debito emblematico ed io non ho paura a parlarne e non ne avrei avuto neanche se a determinarlo fossi stato io. E’ un debito importante che l’Amministrazione sta pagando dopo tantissimi anni, siamo a ventiquattro - venticinque anni. Come nasce quel debito? Prima risposta: gli Amministratori di allora intendevano realizzare il centro polifunzionale, che poi realizzarono molto in parte, adottarono una procedura per la dichiarazione di pubblica utilità dell’opera che implica anche il procedimento esplorativo. Quella dichiarazione di pubblica utilità dell’opera venne annullata dal TAR e l’Amministrazione Comunale in quella circostanza fu contumace, quindi non si costituì davanti al TAR. Questo che cosa ha determinato per capire la natura del debito? Ha determinato la cosiddetta occupazione usurpativa di quel territorio; cioè, ci sono tre tipi di esproprio: l’esproprio legittimo, l’esproprio che determina accessione invertita quando c’è un incidente, una illegittimità che viene dichiarata però poi il Comune successivamente rimedia il bene rimane al Comune in virtù del fatto che il Comune realizzando l’opera inverte una norma del Codice Civile che dice che tutto ciò che è sul suolo appartiene al proprietario del suolo anche se altri ha costruito l’opera. Qui si inverte, la cosiddetta Pag. 32 di 72

“Accessione Invertita” quando c’è un determinato meccanismo. Nel caso che occupa si parlava di occupazione usurpativa perché non si rimediò all’errore, fu annullata la dichiarazione di pubblica utilità dell’opera e si è determinato che i proprietari del bene hanno chiesto il risarcimento dei danni al Comune. [Il Consigliere Innocente interviene senza l’uso del microfono] SINDACO: Non proprio così. Sarebbe stato necessario correggere e dire: “Io realizzo quell’opera per questa pubblica utilità”. La causa non è stata sull’indennità di esproprio, sarebbe stata competenza della Corte d’Appello, la causa è stata sul risarcimento dei danni. Il debito è nato per questo e quindi noi oggi stiamo provvedendo a risanarlo nel modo in cui ha detto l’Assessore Fina; cioè che cosa è successo? Siccome questo debito è un debito che si deve pagare anche perché i proprietari stanno facendo le azioni esecutive, siccome noi avevamo previsto di pagarlo in un certo modo attraverso l’alienazione degli immobili, posto che per questo tipo di debiti è consentito in virtù di quella circolare a cui faceva riferimento l’Assessore Fina attingere al finanziamento della Cassa Depositi e prestiti, abbiamo modificato il tutto quindi facendo un mutuo per il pagamento del debito. [Intervento fuori microfono] SINDACO: E’ chiaro che diminuisce, ma questo va detto oggettivamente. Però cosa potevamo fare: non pagare il debito? Certo che incide. Ora, molte volte si è parlato della questione Trisolino, questione Convento, bisogna dire che il Convento è stato realizzato e secondo me è una grande opera, con i fondi del fotovoltaico, senza alcun indebitamento per il Comune. Mentre per quanto riguarda la zona Trisolino: sì, lì abbiamo fatto uno dei pochissimi finanziamenti a fondo perduto a carico nostro e lo abbiamo fatto per noi. Ha ragione, perché quella era una zona che gridava allo scandalo per come era con i topi in mezzo alla strada in pieno centro storico. Poi si potrà dire: “Avete sbagliato”. Gli elettori lo diranno e noi ci consegneremo al giudizio degli elettori. Ma torniamo, sarò brevissimo mi dica quando sto per andare fuori termine, alla questione dei Debiti fuori Bilancio. Ha detto il Consigliere Gravili: “Io ho fatto una grande opera perché ho realizzato un impianto di distribuzione di carburanti comunale e invece l’attuale Sindaco allora fece causa contro il Comune”. Io ne feci diverse cause contro il Comune per la questione degli impianti. Questione dell’impianto sulla strada per Veglie, vinta e il Comune ha pagato un po’ di soldi; impianto sulla strada per Guagnano, vinta e il Comune ha pagato le somme. [Il Consigliere Gravili interviene senza l’uso del microfono] SINDACO: Sono stati realizzati gli impianti. Io sono stato calmo. Il Comune ha pagato le spese a me. PRESIDENTE: Consigliere, per cortesia. CONSIGLIERE GRAVILI: C’è una relazione del Comandante delle Guardie che se qualcuno va a sprecarla, caro Sindaco, vi dico io che cosa passate voi. SINDACO: Io sono rimasto calmo, dovrebbe farlo pure lei. CONSIGLIERE GRAVILI: Vi pensate di parlare così in piazza quando nessuno vi contrasta. Pag. 33 di 72

il Sindaco allora, l’Amministrazione Gravili a suo tempo. Non è che fece chiacchiere, una ven<strong>di</strong>ta<br />

<strong>di</strong> cose che non stanno in cielo né in terra. Allora, cosa conveniva? Magari i debiti come feci io<br />

allora o come avete fatto voi adesso non pagare i debiti e fare la zona Trisolino 750 mila euro, 390<br />

mila euro per il convento <strong>di</strong>struggendo un parco storico che rimarrà nella storia quello che state<br />

facendo. 170 mila euro al centro polifunzionale per far vincere una gara a qualcuno che a me non<br />

interessa nulla <strong>di</strong> nulla solamente che ve<strong>di</strong>amo soggetti che sono amici, amici degli amici qua<br />

dentro, questo vedo là dentro, che la gara l’ha vinta qualcuno che non so nemmeno io come<br />

definirlo, ma comunque sono 170 mila euro per sette anni <strong>di</strong>temi voi se così si può amministrare o<br />

se così si intende amministrare correttamente. Allora 750 mila euro, 390 e sono 400 e più 170 mila<br />

euro buttati al vento, abbiate pazienza, caro Consigliere Innocente, così ti ren<strong>di</strong> conto e ci ren<strong>di</strong>amo<br />

conto tutti <strong>di</strong> come si spendono i sol<strong>di</strong>. Ecco perché, quando tu <strong>di</strong>ci poi che non bisogna parlare, io<br />

solo per parlare non l’ho mai fatto, quando sono arrivato io, e prima <strong>di</strong> me ci sono stati altri Sindaci,<br />

ho amministrato e basta e sono andato avanti. Io <strong>di</strong>ssi solamente una cosa al Sindaco ma l’ho<br />

ripetuta più <strong>di</strong> una volta e sta anche registrato negli atti che noi facciamo, pren<strong>di</strong>ti tutte quelle cose<br />

esclusa nessuno. Tutte quelle cose che interessano a me, la mia Amministrazione, esclusa nessuna.<br />

Portatele qua dentro e facciamo un Consiglio Comunale ad hoc, tutte. Mi date i documenti che io<br />

non ho a portata <strong>di</strong> mano e ne <strong>di</strong>scutiamo qua dentro, uno per uno, facciamo un Consiglio a nostro<br />

piacimento e <strong>di</strong>scutiamo dal primo fino all’ultimo.<br />

PRESIDENTE: Grazie, Consigliere. Prego, Sindaco.<br />

SINDACO: Replico subito, Consigliere Gravili. Ovviamente noi qui non stiamo per dare un<br />

giu<strong>di</strong>zio sull’Amministrazione Gravili, perché portare tutte le <strong>del</strong>iberazioni che ha fatto<br />

l’Amministrazione Gravili qui significherebbe esprimere un giu<strong>di</strong>zio o fare un Consiglio<br />

monotematico su questo. Noi dobbiamo fare altro, poi incidentalmente si <strong>di</strong>scute anche su quello<br />

che è stato fatto dall’Amministrazione Gravili, su quello che è stato fatto dall’Amministrazione<br />

Scandone, su quello che fece l’Amministrazione De Mitri e quant’altro. Ma giusto per una<br />

questione <strong>di</strong> chiarezza io ritengo, a me piace molto il modo <strong>di</strong> argomentare che da ultimo lei ha<br />

perché le cose le <strong>di</strong>ce, le <strong>di</strong>ce con calma, posso <strong>di</strong>ssentire o consentire su tutto o su alcune cose.<br />

Quando prima ho detto che non ero d’accordo con lei, Consigliere Innocente, non ero d’accordo<br />

sulla premessa poi dopo aveva detto cose giuste che bisogna guardare al passato per non<br />

commettere errori in futuro. Ecco, da questo punto <strong>di</strong> vista, questo debito è un debito emblematico<br />

ed io non ho paura a parlarne e non ne avrei avuto neanche se a determinarlo fossi stato io. E’ un<br />

debito importante che l’Amministrazione sta pagando dopo tantissimi anni, siamo a ventiquattro -<br />

venticinque anni. Come nasce quel debito? Prima risposta: gli Amministratori <strong>di</strong> allora intendevano<br />

realizzare il centro polifunzionale, che poi realizzarono molto in parte, adottarono una procedura<br />

per la <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> pubblica utilità <strong>del</strong>l’opera che implica anche il proce<strong>di</strong>mento esplorativo.<br />

Quella <strong>di</strong>chiarazione <strong>di</strong> pubblica utilità <strong>del</strong>l’opera venne annullata dal TAR e l’Amministrazione<br />

Comunale in quella circostanza fu contumace, quin<strong>di</strong> non si costituì davanti al TAR. Questo che<br />

cosa ha determinato per capire la natura <strong>del</strong> debito? Ha determinato la cosiddetta occupazione<br />

usurpativa <strong>di</strong> quel territorio; cioè, ci sono tre tipi <strong>di</strong> esproprio: l’esproprio legittimo, l’esproprio che<br />

determina accessione invertita quando c’è un incidente, una illegittimità che viene <strong>di</strong>chiarata però<br />

poi il <strong>Comune</strong> successivamente rime<strong>di</strong>a il bene rimane al <strong>Comune</strong> in virtù <strong>del</strong> fatto che il <strong>Comune</strong><br />

realizzando l’opera inverte una norma <strong>del</strong> Co<strong>di</strong>ce Civile che <strong>di</strong>ce che tutto ciò che è sul suolo<br />

appartiene al proprietario <strong>del</strong> suolo anche se altri ha costruito l’opera. Qui si inverte, la cosiddetta<br />

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