CRONOLOGIA PERSIANA E DURATA DELL'ESILIO DEI GIUDEI
CRONOLOGIA PERSIANA E DURATA DELL'ESILIO DEI GIUDEI
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Alle pagine 27 e 28, Furuli argomenta che siccome v'erano tre (in effetti quattro!) re<br />
Persiani chiamati col nome di Artaserse, è spesso difficile sapere se la tavoletta si riferisce al<br />
re I, II, o III. Egli afferma che gli studiosi, nel tentativo di fare combaciare le date con la<br />
cronologia tradizionale, sono inclini a ragionamenti viziosi.<br />
Questa condizione, nondimeno, non è così malvagia come Furuli la dipinge. Questo è<br />
mostrato nella Terza parte di questa critica, nella quale discuto in dettaglio il regno di<br />
Artaserse.<br />
1-B. Potenziali "fonti di errori" nelle tavolette astronomiche<br />
babilonesi:<br />
Furuli è ben consapevole che la prova più schiacciante contro la sua Cronologia di Oslo è fornita<br />
dalle tavolette cuneiformi astronomiche.<br />
Per tale ragione, è importante che egli cerchi di indebolire l'attendibilità di questi testi. Perciò,<br />
alle pagine 29-37, egli descrive nove "potenziali fonti di errori" che possono scalzare<br />
l'attendibilità delle tavolette astronomiche. Sfortunatamente, Furuli trascura di tracciare una<br />
conclusione chiara riguardo a queste fonti di errori. Sebbene sia vero che tali errori esistono in<br />
rapporto a vari aspetti delle antiche tavolette, Furuli trascura di spiegare come influiscono<br />
tali errori sull’intera cronologia tradizionale Neobabilonese e Persiana. Egli semplicemente<br />
lascia il lettore concludere vagamente che, in qualche inspiegabile maniera, la possibilità di<br />
errore invalida l'intera cronologia.<br />
E’ come qualcuno che dica: “Gli scienziati commettono degli errori”, intendendo così, ma senza<br />
dirlo davvero, che l’intera scienza è priva di valore in quanto ci sono fonti d’errore. Così, se si<br />
ritiene che una particolare tavoletta astronomica possa contenere sufficienti errori da essere<br />
inutilizzabile ai fini della cronologia, ciò non comporta che tutte le tavolette astronomiche sono<br />
inutili.<br />
Purtroppo, è ciò che Furuli generalmente sostiene. Egli approfitta degli errori di qualche tavoletta<br />
per gettare discredito sull'attendibilità di tavolette che non non gli piacciono, come la VAT<br />
4956. Incoerentemente, egli usa la tavoletta Strm. Kambys 400 quale base della Cronologia<br />
di Oslo - ovviamente perché la Società Torre di Guardia se ne serve.<br />
Un buon esempio di falsa implicazione che egli usa nel dimostrare errori nelle antiche tavolette<br />
astronomiche è quella conosciuta come "la Tavoletta di Venere di Ammisaduga" per far<br />
credere che la tavoletta VAT 4956 è piena di errori. Parte della discussione alle pagine 29-37<br />
del suo libro è basata su un articolo di John D. Weir, "The Venus Tablets: A Fresh approach", in<br />
Journal for the History of Astronomy, Vol. 13:1, 1982, pp 23-49. Che cosa sono queste Tavolette di<br />
Venere?<br />
I-B-0: La Tavoletta di Venere di Ammisaduqa<br />
L'articolo di Weir discute la ben conosciuta e molto discussa Tavoletta di Venere di<br />
Ammisaduga. Questa tavoletta fa parte di una serie particolare di 70 tavolette di presagi celesti<br />
chiamati Enuma Anu Enli (EAE). La Tavoletta di Venere è la n° 63 della serie. Contiene<br />
registrazioni e osservazioni della prima e l'ultima visibilità di Venere fatta al tempo del regno<br />
di Ammisaduga, il penultimo re della prima dinastia di Babilonia. Questo re regnò<br />
probabilmente 1000 anni prima dell'era neobabilonese. Le copie frammentarie della Tavoletta<br />
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