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CRONOLOGIA PERSIANA E DURATA DELL'ESILIO DEI GIUDEI

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Non abbiamo alcuna idea se questo sia un testo originale o uno copiato nell'era<br />

Seleucida. (la presenza di una 'variante' di tempo in verso opposto 1,4 che ho<br />

trascurato di menzionare nel mio libro, non implica necessariamente che il testo sia stato<br />

copiato- potrebbe essere soltanto che lo scriba che compilò il testo riportasse di questa<br />

eclisse 2 differenti osservazioni). Se è una copia, allora è una copia attendibile, con<br />

nessun tentativo di cambiare o modificare il testo.<br />

Siccome quasi nessuno dei diari ed altri testi di osservazioni contengono iscrizioni<br />

contenenti dati della produzione, non potremo mai essere sicuri se i testi sono copie o<br />

originali"<br />

In conclusione, la teoria che gli studiosi Seleucidi abbiano prodotto un'errata e ipotetica cronologia<br />

per i primi tempi e che essi sistematicamente la incorporassero nelle tavolette astronomiche<br />

che copiavano non può essere supportata dai fatti che conosciamo. Non è basata sulla realtà<br />

storica e si tratta di un disperato tentativo di salvare delle date molto care, ma false.<br />

Commenti al capitolo III: ”Le lingue e la scrittura dei documenti originali”<br />

III-A. La trappola linguistica<br />

In questo capitolo Furuli dice poco riguardo alla cronologia. Inizia descrivendo alcune<br />

caratteristiche di base dell'Accadico, Aramaico, Ebraico e Sumero, con lo scopo di discutere<br />

"fino a che punto i segni e le peculiarità di una lingua possono essere la causa di alcune<br />

evidenze cronologiche contraddittorie nelle quali ci imbattiamo." (p.47) Egli dà all'Accadico lo<br />

spazio maggiore e alle altre tre lingue soltanto pochi paragrafi.<br />

Alle pagine 49-56, Furuli fornisce informazioni generali sui segni delle parole dell'Accadico,<br />

sillabe e numeri. A metà di questa sua discussione, alle pagine 52-54, egli tenta di identificare<br />

Marduk, il principale dio di Babilonia, come una deificazione di Nimrod. Si tratta di una<br />

vecchia teoria suggerita da Julius Wellhausen nel tardo 19° secolo e successivamente<br />

incluso Alexander Hislop in The Two Babylons (1916, 2nd ed. 1959, footnote on p. 44). Essa<br />

fu adottata per qualche tempo dalla Società Torre di Guardia, che la presentò nel libro<br />

"Babilonia la Grande è caduta!" Il regno di Dio domina" (1963, pp.33,34) con argomenti<br />

simili a quelli che Furuli cita da The International Standard Bible Encyclopaedia, The<br />

Encyclopaedia Britannica, The Jewish Encyclopedia, and The Two Babylons. La teoria fu inclusa<br />

nel Dizionario Aid to Bible Understanding (1971, p. 668) della WTS, ma fu lasciata cadere<br />

nell'edizione rivista del 1988 Insight on the Scriptures (Vol. 2, p. 974).Fu ancora menzionata<br />

nella rivista 'La Torre di Guardia del 1 aprile 1999, a pagina 11: [La citazione che segue è aggiunta<br />

dal traduttore]<br />

*** w99 1/4 p. 11 Vita dopo la morte: Quali credenze ci sono? ***<br />

12 Secondo la tradizione Nimrod morì di morte violenta. Era ragionevole che dopo la sua<br />

morte si manifestasse fra i babilonesi la tendenza a venerarlo come fondatore, costruttore e<br />

primo re della loro città. Poiché il dio Marduk (Merodac) era considerato il fondatore di<br />

Babilonia e a parecchi re babilonesi fu perfino dato il suo nome, alcuni studiosi hanno avanzato<br />

l’ipotesi che Marduk rappresentasse il deificato Nimrod. (2 Re 25:27; Isaia 39:1; Geremia 50:2) Se<br />

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