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CRONOLOGIA PERSIANA E DURATA DELL'ESILIO DEI GIUDEI

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E' chiaro che gli astronomi Babilonesi potevano calcolare un certo numero di fenomeni<br />

astronomici. Ad uno stadio più recente essi erano soliti usare il ciclo di Saros per calcolare e<br />

predire l'occorrenza delle eclissi lunari. Come è mostrato dalle ultime tavole delle efemeridi,<br />

essi impararono anche come calcolare e predire l'occorrenza di certi fenomeni planetari<br />

periodici, come per esempio la prima e l'ultima visibilità, il punto fisso, e la retrogradazione.<br />

Ma, significa questo che essi erano in grado di calcolare tutti i disparati fenomeni astronomici<br />

registrati e riportati dalle tavole delle osservazioni?<br />

II-B-2. I fenomeni che gli astronomi Babilonesi erano<br />

incapaci di calcolare<br />

Benché gli astronomi Babilonesi fossero in grado di calcolare e predire determinati eventi<br />

astronomici, i testi delle osservazioni -diari, testi planetari e testi di eclissi- contengono rapporti di<br />

diversi fenomeni e circostanze connesse con le osservazione che non potevano essere calcolate.<br />

Che i diari solitamente riportano osservazioni reali è mostrato dai loro resoconti di fenomeni<br />

climatologici. Per esempio, gli scribi ripetutamente riportano quando il cattivo tempo impediva<br />

l'osservazione astronomica. Spesso troviamo rapporti del genere: "nubi e precipitazioni di vario<br />

genere, descritti in dettaglio con numerosi termini tecnici, così come nebbia, foschia,<br />

grandine, tuoni, lampi, venti da tutte le direzioni, spesso freddi, e frequenti 'pisan dib', di<br />

significato sconosciuto ma sempre associato a pioggia" (Professor N. M. Swerdlow, The<br />

Babylonian Theory of the Planets, Princeton University Press, 1998, p. 18). Altri fenomeni<br />

registrati erano arcobaleni, aloni solari, livelli del fiume. Nessuno di questi poteva essere stato<br />

retro calcolato molto più tardi. Che dire, quindi, sui fenomeni astronomici?<br />

Discutendo i vari fenomeni planetari registrati nei testi, Swerdlow osserva:<br />

"Le congiunzioni di pianeti con la luna ed altri pianeti, con la loro distanza, non potevano<br />

essere calcolati né con le efemeridi né predetti dalla periodicità"(Swerdlow, op. cit., p.<br />

23).<br />

Swerdlow spiega inoltre:<br />

"La distanza dei pianeti dalle stelle normali poteva essere predetta", ma "non c'era modo<br />

di predire la distanza della luna dai pianeti o quella di l'un l'altro i pianeti.<br />

Si noti che la VAT 4956 riporta un numero di tali -per gli astronomi Babilonesi non prevedibili e<br />

non calcolabili fenomeni.<br />

Che dire dei rapporti delle eclissi lunari? Potevano essere calcolate più avanti? In riferimento ai<br />

testi dei 18 anni (i testi dei "cicli di Saros"), Furuli usa il termine “tavolette di Saros”, ma<br />

egli non chiarisce se si riferisce a tutte le tavolette dei 18 anni esistenti (circa una dozzina) o ad<br />

un particolare gruppo di tali testi. A pagina 40 egli menziona due gruppi di tavolette che<br />

usano lo schema dei 18 anni di Saros. Il primo, egli dice, copre il periodo dal 747 al 315 a.C. La<br />

sua nota in fondo pagina n° 51 mostra che la serie consiste di tavolette di eclissi lunari LBAT 1413-<br />

1417 e 1419 (=Numeri 1-4 in Hunger, ADT, Vol. V). L'altra serie che egli menziona è una<br />

tavoletta soltanto, alla quale gli studiosi generalmente si riferiscono come alla "Tavoletta di<br />

Saros", BM 34576 (= N° 34 in ADT, Vol. V). Essa copre il periodo di 468 anni che va dal 567 al 99<br />

a.C.<br />

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