CRONOLOGIA PERSIANA E DURATA DELL'ESILIO DEI GIUDEI
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elative a stelle e pianeti], 604 sono osservazioni lunari chiamate Lunar Six ... e 295 sono<br />
posizioni di celesti opposizioni dentro una costellazione" (Gerd Grasshoff, "Normal Stars in<br />
Late Astronomical Babylonian Diaries," in Noel M. Swerdlow [ed.], Ancient Astronomy and<br />
Celestial Divination, London: The MIT Press, 1999, p.107). Sicché, i due terzi delle posizioni<br />
sono relative a stelle o a pianeti, mentre solo circa il 10 per cento sono in relazione a costellazioni.<br />
In aggiunta alla sua pretesa circa la "grossolanità delle osservazioni" registrate nelle tavolette<br />
Babilonesi, Furuli fa una lunga citazione dal B. L. van der Waerden. Sfortunatamente, Furuli<br />
ha grossolanamente frainteso le affermazioni di van der Waerden.<br />
Van der Waerden discute, non la grossolanità delle osservazioni, come pretende Furuli, ma<br />
la grossolanità dei calcoli che gli astrologi Babilonesi eseguirono per la posizione della luna<br />
a un dato momento quando lo zodiaco, nel quale la luna si trovava, non poteva essere<br />
determinata dall'osservazione, sia per il cattivo tempo sia per il giorno, quando le stelle non erano<br />
visibili. Tali posizioni calcolate sono state dedotte dalle posizioni lunari prossime a tale<br />
momento. L’osservazione che Van Der Waerden cita dalla VAT 4956 per mostrare che cosa fosse<br />
richiesto per tali calcoli è esattamente una posizione lunare relativa ad una “stella normale”, non<br />
soltanto un segno zodiacale.<br />
“All’inizio della notte del 5° la luna superò di un cubito verso est la stella polare al piede<br />
del Leone (Beta Virginis)” (B. L. van der Waerden, Science Awakening II, 1974, p. 185)<br />
Furuli, quindi, ha completamente frainteso la discussione di van der Waerden, perchè (1) egli<br />
parla di grossolanità di (astronomici) calcoli, non di osservazioni, e (2) il tipo di<br />
osservazione necessario per tali calcoli (che egli mostra riferendosi alla VAT 4956) è<br />
dettagliato perché la posizione lunare è data in relazione a una stella, la cui distanza e<br />
direzione sono ambedue specificate. Inoltre l'esempio del caso di van der Waerden riporta<br />
un errore (vedere in basso sotto 1-B-4), l'informazione data è in definitiva non grossolana. E'<br />
specifica e precisa.<br />
La scrittura originale delle tavolette sulla I-B-3. base di osservazioni annotate.<br />
Un'ulteriore fonte di errore, secondo Furuli, è "il processo della messa per iscritto dei dati".<br />
La sua discussione in questo è focalizzata sulla tavoletta astronomica VAT 4956, il "diario"<br />
datato al 37° anno del regno di Nabucodonosor. Furuli spiega:<br />
"La tavoletta stessa è una copia fatta molto tempo dopo l'originale, ma perfino l'originale<br />
copre un intero anno, per cui l'argilla difficilmente poteva tenersi molle per 12 mesi, le<br />
osservazioni devono essere state messe per iscritto completamente da porzioni di<br />
tavolette più piccole, le quali furono copiate quando l'originale fu fatto." (pp.30,31).<br />
Furuli descrive correttamente la procedura, che è ben nota agli assiriologi. Ma Furuli aggiunge tra<br />
parentesi "(stabilito che le informazioni non furono calcolate più tardi e non c’era mai stata<br />
una ‘tavoletta originale'.)" Questa teoria che gli studiosi Babilonesi hanno calcolato in tempi più<br />
recenti le informazioni registrate nel diario astronomico VAT 4956 e datato 37° anno di<br />
Nabucodonosor- è falsa perché molti dei fenomeni riportati dalla tavoletta erano impossibili<br />
da retro calcolare.<br />
Dal momento che Furuli ripete e rielabora questa teoria nel capitolo 2, contesterò le sue pretese in<br />
relazione ai miei commenti in su quel capitolo. E' sufficiente notare che gli studiosi<br />
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