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free | anno nono | numero sessantanove | novembre ... - Il Mattino

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L’essenziale è invisibile agli occhi.<br />

Potrebbe essere questo il corretto<br />

sottotitolo da affibbiare alla nuova<br />

deriva che ha imboccato l’arte del<br />

restauro, occupandosi di design. E le<br />

ragioni sono molteplici.<br />

In Italia, pur essendo specialisti di<br />

restauro sia che si tratti di manufatti<br />

storici, sia di architetture, sia<br />

di vere e proprie opere d’arte, non<br />

abbiamo quasi mai sentito associare<br />

il restauro al design. Eppure, sempre<br />

più spesso, si scoprono interazioni,<br />

assonanze e commistioni tra le due<br />

discipline, e si notano oggetti che<br />

oscillano tra l’arte e il design. E ancor<br />

con maggiore frequenza il prodotto<br />

industriale è riconosciuto con il nome<br />

del suo ideatore piuttosto che con il<br />

proprio. Allora perché non restaurare<br />

un oggetto che ha fin troppe somiglianze<br />

con un’opera d’arte, quindi<br />

meritevole della stessa tutela?<br />

Questo deve essersi chiesta Silvana<br />

Annichiarico, direttrice del Triennale<br />

Design Museum, quando, ormai tre<br />

anni or sono, ha ideato il primo museo<br />

di design. Infatti, parallelamente<br />

a quella che ormai è un’istituzione milanese,<br />

è nato anche un essenziale<br />

laboratorio di restauro a servizio del<br />

museo. Pensato fin dal principio unitamente<br />

al progetto museale, spiega<br />

Silvana Annichiarico, è un vero e proprio<br />

centro di ricerca e sperimentazione<br />

su come si debba restaurare<br />

il design contemporaneo: “Quando<br />

ho iniziato a immaginare un museo<br />

che ospitasse oggetti non volevo che<br />

fosse una semplice vetrina ma che<br />

avesse un’anima”.<br />

Quest’anima è riuscita a trovare una<br />

sua collocazione proprio in un laboratorio<br />

che non si limita a curare il<br />

degrado di un manufatto, ma si pro-<br />

pone anche di prevenirlo, proprio<br />

come si fa con il restauro delle opere<br />

d’arte. Ma se l’arte del restauro classica<br />

vanta una storia secolare, quella<br />

del restauro dell’oggetto è neonata,<br />

incontra quindi delle difficoltà tecniche<br />

e deontologiche.<br />

I problemi tecnici sono spesso legati<br />

alla presenza di una gamma nume-<br />

rosa e diversificata di materiali da<br />

restaurare, molti dei quali innovativi<br />

e di cui non si conosce il degrado<br />

nel tempo. È proprio da ciò che il laboratorio<br />

trae il suo punto di forza<br />

e diventa anche centro di ricerca.<br />

Barbara Ferriani, restauratrice e<br />

responsabile del progetto, spiega<br />

che il lavoro che si svolge in labora-<br />

design 69<br />

a cura di valia barriello<br />

La queStIone<br />

del reStauro<br />

Exibart si è addentrata tra le segrete della Triennale di Milano per scoprire un laboratorio che non “cura” le opere d’arte<br />

ma gli oggetti di design. Con l’aiuto della direttrice del Triennale Design Museum e dei suoi collaboratori, iniziamo a<br />

parlare di una disciplina neonata. E proprio per questo di grande interesse...<br />

compassi<br />

IL DESIGN VA AL MERCATO<br />

A Torino il 5, 6 e 7 <strong>novembre</strong> non sono soltanto i<br />

giorni in cui seguire Artissima ma, per gli appassionati<br />

di design, anche i giorni in cui andare al<br />

mercato. Per la prima volta, infatti, gli oggetti di<br />

design non sar<strong>anno</strong> esposti dentro inaccessibili<br />

teche museali o su scaffali di costosi shop, ma<br />

in un vero e proprio marketplace lungo le strade<br />

della città. <strong>Il</strong> design scende in piazza e con esso<br />

i singoli creatori, i designer che esporr<strong>anno</strong> e<br />

vender<strong>anno</strong> i loro pezzi autoprodotti. Operae,<br />

nome indovinato del coraggioso progetto, vuole<br />

sensibilizzare e promuovere così il design<br />

dell’artigianato e non solo. E per la prima volta,<br />

perché no?, si potrà anche trattare sul prezzo.<br />

www.operae.biz<br />

i problemi tecnici sono spesso legati ad una<br />

gamma diversificata di materiali, molti dei<br />

quali innovativi e di cui non si conosce il<br />

degrado nel tempo<br />

EDIZIONI D’ARTE NECESSARIA<br />

Arte e design si fondono nuovamente in un progetto<br />

sociale. <strong>Il</strong> risultato sono delle edizioni o,<br />

meglio, delle produzioni di arte necessaria. Produzioni<br />

d’arte perché il risultato tangibile sono illustrazioni<br />

grafiche e pittoriche successivamente<br />

riprodotte su oggetti. Arte necessaria perché<br />

per gli artisti, definiti outsider, che frequentano<br />

centri di attività, la produzione creativa diventa<br />

basilare. Ecco che l’arte è necessaria per percorsi<br />

di guarigione che seguono la creatività e il<br />

design è utile perché diventa supporto per queste<br />

forme di espressione. Entrambe le discipline<br />

diffondono visioni laterali e spontanee di un’arte<br />

che non riesce a essere imprigionata.<br />

www.artb.it<br />

QUANDO IL DIFETTO È UN PLUSVALORE<br />

È nata quest’<strong>anno</strong>, grazie a nove graphic designer,<br />

l’Officina Tipografica Novepunti, a Cesano<br />

Boscone alle porte di Milano. L’officina, oltre a<br />

essere un’associazione culturale, è un vero e<br />

proprio laboratorio artigianale che usa i metodi<br />

di stampa tradizionali con i caratteri mobili in<br />

legno. “Consideriamo anche il libro come un oggetto<br />

di design”, spiega Fabrizio Radaelli, uno<br />

dei soci fondatori. Officina Nove Punti s’impegna<br />

a riportare alla luce il valore della stampa<br />

artigianale che produce copie uniche, con piccoli<br />

difetti, che conferiscono un valore aggiunto,<br />

per evitare che accada quel che recita nel manifesto<br />

con cui ha partecipato alla design week di<br />

Budapest: “Sopra la stampa l’Italia campa, sotto<br />

l’Italia la stampa crepa”.<br />

www.novepunti.org<br />

torio avviene in stretto contatto con<br />

i Paesi Nordici, i più all’avanguardia<br />

nel settore.<br />

Nel laboratorio viene effettuata una<br />

prima diagnosi delle condizioni di<br />

degrado dell’oggetto e successivamente,<br />

dopo i vari consulti e scelte<br />

su come intervenire, viene contattata<br />

la figura professionale più adatta<br />

per trattare quel particolare materiale.<br />

Cercando di risolvere gli ostacoli<br />

tecnici si deve parallelamente considerare<br />

la questione etica di “come”<br />

intervenire sull’oggetto da restaurare<br />

e che aspetto dare a un oggetto restaurato.<br />

Come per le opere d’arte,<br />

ogni oggetto fa storia a sé, spiega<br />

Ferriani, ma se un’opera è contestualizzata<br />

in un determinato periodo<br />

storico, l’oggetto di design spesso è<br />

ancora attuale.<br />

L’obiettivo del laboratorio del Triennale<br />

design Museum è di fermare il<br />

processo di degrado del materiale,<br />

ma di non occultare i segni del tempo<br />

che, per un oggetto, conferiscono<br />

un valore aggiunto. “Vogliamo che il<br />

volto degli oggetti ci parli”, sottolinea<br />

Annichiarico nell’illustrare l’intervento<br />

su una vecchia Vespa restaurata ma<br />

con le rughe ben in evidenza.

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