free | anno nono | numero sessantanove | novembre ... - Il Mattino
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64 arteatro<br />
a cura di piersandra di matteo<br />
È un macrocosmo complesso quello che vive nelle performance di Barokthegreat. Sonia Brunelli è la performer,<br />
Leila Gharib la musicista. Una dentro l’altra propongono una peculiare ritmica della ripetizione corporea, che<br />
genera un immaginario potente che stratifica livelli d’intensità atmosferica. Ripercorriamo i loro ultimi lavori...<br />
eccItatI dal barocco<br />
Poche sono le realtà performative<br />
capaci come Barokthegreat di colpire<br />
i cliché della visione, una grammatica<br />
coreografica riconoscibile, attraverso<br />
la creazione di figure, di paesaggi<br />
ritmico-mentali intesi come ambienti<br />
che, nella loro aliena apparizione, ci<br />
ri-guardano.<br />
Barokthegreat nasce dall’incontro<br />
di due percorsi artistici individuali:<br />
la performer Sonia Brunelli, figura<br />
anomala di danzatrice dotata di un’attitudine<br />
al movimento primariamente<br />
istintuale e al contempo analitica; e<br />
la musicista Leila Gharib, già voce e<br />
chitarra del gruppo post punk Bikini<br />
the cat. Dalla loro unione si definisce<br />
una ricerca di radicalità e nettezza<br />
espressiva che pensa lo spazio scenico<br />
come atto di continui fallimenti<br />
(della referenza). Barokthegreat si fa<br />
carico di una originale composizione<br />
sipari<br />
IS IT MY WORLD?<br />
Con questa domanda Kinkaleri inaugura gli<br />
appuntamenti ideati nell’ambito del progetto regionale<br />
DaTo/danza in Toscana, raccogliendo il percorso di<br />
quattro artisti della scena performativa nazionale.<br />
In due weekend di fine <strong>novembre</strong>, SpazioK di Prato<br />
accoglie il lavoro di Davide Savorani, Is it my world?<br />
- Yes, Hell!, una lunga installazione live che esplode<br />
in una ritmica ripetizione coinvolgendo lo spazio di<br />
fruizione. Cristian Chironi con Poster presenta una<br />
performance che lavora sulla relazione figura-sfondo,<br />
Barokthegreat con The Origin crea una figura anonima<br />
in cui si stratificano immaginari plurimi, Dewey Dell con<br />
Cinquanta urlanti, quaranta ruggenti, sessanta stridenti<br />
utilizza i nomi dei venti per farne principio di dinamiche<br />
ritmiche. Nelle serate del 20 e del 26 <strong>novembre</strong> alle<br />
performance sono presenti anche le esibizioni live<br />
di due artisti dell’improvvisazione sonora: Mula aka<br />
Zona mc e WJM / JD Zazie. Incontri per moltiplicare le<br />
occasioni di visioni del corpo vivente.<br />
www.kinkaleri.it<br />
La figura si staglia su uno sfondo montato<br />
da temperature luminose, piani di luci e<br />
ombre, retaggi di un cinema astratto<br />
scenica serrata dentro una quadratura<br />
ritmica nella quale si inscrivono<br />
le figure corporee costruite da Brunelli,<br />
letteralmente immerse nell’universo<br />
sonico di Gharib.<br />
Nelle creazioni performative - mai<br />
superiori ai 40 minuti - è in atto una<br />
strategia di superamento della figurazione<br />
(e della rappresentazione). Le<br />
partiture ideate e incorporate da Sonia<br />
Brunelli sono costruzioni in cui si<br />
dispiega al massimo grado un’intensificazione<br />
della presenza, che sembra<br />
non conservare più nulla dell’umano<br />
né dell’animale, per collocarsi in<br />
una zona d’indecidibilità, in uno spazio<br />
che altera la relazione esterno/<br />
interno. La straordinaria energia<br />
istintuale delle sue figure è quella<br />
dell’apparizione. La presenza corporea<br />
si stratifica di forze invisibili che<br />
assumono la qualità dell’isolamento,<br />
della deformazione, della dilatazione.<br />
Si tratta di forze che agiscono su un<br />
corpo mai assoggettato a una tecnica,<br />
sebbene tecnicamente avvertito,<br />
MÀNTICA<br />
III edizione per Màntica. <strong>Il</strong> festival, ideato da Chiara<br />
Guidi, dedicato a voce, musica, teatro e cinema,<br />
torna a Cesena dal 16 al 28 <strong>novembre</strong> presso Teatro<br />
Comandini, sede della Socìetas Raffaello Sanzio.<br />
Un programma stratificato di eventi, laboratori e<br />
seminari ruota attorno al tema del Volto annunciato<br />
dallo spettacolo di Romeo Castellucci, Sul concetto di<br />
volto nel Figlio di Dio, e dalle immagini dei videoartisti<br />
Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi che, in dialogo<br />
con Enrico Ghezzi, presentano una selezione di<br />
lavori. Al volto dedica il suo intervento sonoro Daniela<br />
Cascella. Un’altra forma di ritratto è proposta dagli<br />
sloveni Via Negativa con lo spettacolo Invalid, mentre<br />
sul filo del vedere, o dell’ascoltare attraverso la visione,<br />
v<strong>anno</strong> lette le presenze degli illustratori Stefano Ricci<br />
e Anke Feuchtenberger, le proiezioni filmiche di<br />
Elephant di Alan Clarke e Decasia di Bill Morrison.<br />
Molti sono gli incontri e i progetti laboratoriali, che<br />
h<strong>anno</strong> per protagonisti Alexander Balanescu, Fabrizio<br />
Borghesi, Igor Koshkendey, Marivaldo Paim. Molto<br />
altro ancora...<br />
www.raffaellosanzio.org<br />
un corpo vibrante, dotato<br />
di una ricercata,<br />
ma non dichiarata,<br />
dimensione affettiva,<br />
finanche pulsionale.<br />
Presentata in prima assoluta<br />
al Grand Theatre<br />
di Groningen, ospitata<br />
i primi di settembre<br />
a B.motion TEATRO/<br />
Opera Estate Festival di<br />
Bassano del Grappa e<br />
di recente al Teatro delle<br />
Passioni di Modena<br />
dentro la cornice di Vie<br />
Scena Contemporanea<br />
Festival, Barok [nella<br />
foto di Valerio Tosi Beleffi]<br />
è una creazione<br />
toccata dal principioguida<br />
dell’eccitazione<br />
come impulso elettrico,<br />
in senso propriamente<br />
nervoso, liberato da<br />
una logica dell’isteria.<br />
In nero, incappucciata,<br />
con il viso coperto<br />
da un ovale arancione<br />
catarifrangente, senza<br />
occhi né bocca, la figura<br />
si staglia su uno<br />
sfondo montato da<br />
temperature luminose,<br />
piani di luci e ombre,<br />
retaggi di un cinema<br />
astratto (dal Lettrismo a Stan<br />
Brakhage). Oggetti di plastica, gelatine,<br />
piastre metalliche sono manualmente<br />
modulate (non a vista) davanti<br />
agli spettri luminosi, creando un dispositivo<br />
analogico di proiezione che<br />
regola i livelli di intensità attraverso<br />
una logica degli elementi compositivi.<br />
Su questi detriti cromatici s’inquadra<br />
una schizomorfia gestuale regolata<br />
(per atti mancati) su un loop sonico<br />
che bagna, asciuga, gonfia e svuota<br />
l’ambiente attraverso un andamento<br />
L’ACQUA IN TESTA<br />
Con un cartellone di 20 appuntamenti per oltre 70<br />
artisti e curatori, Italia Creativa, in collaborazione<br />
con l’ANCI Associazione Nazionale Comuni Italiani e<br />
GAI, fa il punto sul biennio appena trascorso, e lo fa<br />
dando vita, a Bari, a una tre giorni di eventi (dal 25<br />
al 28 <strong>novembre</strong>). <strong>Il</strong> Festival A.T.S. L’Acqua in Testa<br />
diventa, infatti, il contenitore per realizzare una fitta<br />
programmazione di spettacoli, performance, reading,<br />
proiezioni, e per costruire una serie di incontri con<br />
i protagonisti che, nell’ultimo biennio, sono stati<br />
riconosciuti come i migliori interpreti e ideatori di<br />
progetti artistici, nelle quindici sedi di Italia Creativa.<br />
A.T.S. si configura anche come l’occasione per<br />
mettere in rete i giovani artisti italiani nelle diverse<br />
discipline espressive. Merita una menzione speciale<br />
la formazione ravennate Orthographe, presente con<br />
Gorgone III. La nascita dell’ibrido, performance ideata<br />
da Alessandro Panzavolta, come terzo episodio di una<br />
serie di azioni sceniche che indagano il mondo delle<br />
abductions (rapimenti alieni).<br />
www.acquaintesta.it<br />
continuo e circolare. L’effetto cumulativo<br />
della ripetizione e la sovrascrittura<br />
di una stessa cellula sonora<br />
registrata in origine si assoggetta<br />
al cambiamento, al ritardo, all’anticipazione<br />
in una pronuncia altra, che<br />
snerva le pulsazioni regolari in asimmetrie<br />
ritmiche.<br />
Barok ha letteralmente in The Origin<br />
il suo grumo originale e originario.<br />
The Origin, performance ideata per<br />
Sujets à Vif 2008/Festival d’Avignon<br />
in stretto dialogo con il regista londinese<br />
Simon Vincenzi, è un calzino<br />
rovesciato di Barok. L’azione si apre<br />
su due sottsassiane gambe capovolte,<br />
emergenti dal pavimento, quasi<br />
elemento scultoreo. Un capovolgimento<br />
repentino svela la figura, un<br />
abito e l’emergere di un non-volto.<br />
All’unisono uno spostamento della<br />
sorgente sonora lavora sul taglio<br />
delle frequenze. Appare una creatura<br />
nera fino al busto. Testa, capelli,<br />
mani, braccia di un nero intensissimo,<br />
risaltano dal costume-armatura<br />
elisabettiano. Busto, corsetto,<br />
stringhe e faldiglia per sorreggere<br />
gli strati di tessuto catarifrangente.<br />
Questa performance è l’invenzione<br />
di uno spazio che agisce come vuoto<br />
pneumatico, in cui un andamento<br />
ostinatamente ritmico, sospinto dalla<br />
ripetizione pulsante di un accordo minore<br />
statico, serba qualcosa di allucinatorio<br />
e familiare, un nodo psichico.<br />
La progressione del suono, prodotto<br />
dalla sovraincisione di un timbro metallico<br />
e crepitante, s’intensifica e si<br />
distorce con l’avanzamento della figura,<br />
come guidata da un bussare ostinato<br />
e controllata da un basso continuo<br />
di fischi. L’immagine aliena elude<br />
il centro spingendosi continuamente<br />
verso un fuori della scena, fino alla<br />
brusca caduta che cancella il volto<br />
con le gambe.<br />
Un figura sintetica e statica è, invece,<br />
Fidippide, performance breve<br />
pensata per Marathon of the Unexpected,<br />
sessione dedicata alle esperienze<br />
sperimentali del Festival di<br />
Danza Contemporanea della Biennale<br />
di Venezia 2010. Barokthegreat si<br />
ispira al leggendario corridore greco:<br />
lavora didascalicamente sulla logica<br />
motoria del maratoneta e lo fa rifuggendo<br />
l’illustrativo e ribattezzando le<br />
motivazioni del movimento per generare,<br />
ancora una volta, la presenza di<br />
un corpo attraversato.<br />
link<br />
[piersandra di matteo]<br />
www.barokthegreat.com<br />
myspace.com/barokthegreat<br />
facebook.com/barokthegreat<br />
vimeo.com/barokthegreat<br />
www.dadaprod.net