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free | anno nono | numero sessantanove | novembre ... - Il Mattino

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14 speednews<br />

L’EMERGENZA? è UN SEÑALES ROJAS<br />

Roma mobilitata per il progetto IILA-Fondazione Volume. L'iniziativa ideata da Patricia Rivadeneira si presenta in versione allargata. E coinvolge molte gallerie e spazi<br />

culturali romani, con mostre e performance. Per una serata collettiva...<br />

La prima edizione, nella sola sede romana<br />

dell’Istituto Italo-Latino Americano,<br />

servì quasi da “prova generale”<br />

per un’idea di ben più grande respiro.<br />

Ora Señales Rojas, progetto ideato e<br />

curato da Patricia Rivadeneira, segretario<br />

culturale dell’IILA, prova a<br />

presentarsi in versione allargata, e<br />

con la collaborazione della Fondazione<br />

Volume! coinvolge molte gallerie<br />

e spazi culturali romani con mostre<br />

e performance nella costruzione di<br />

una serata collettiva. Si tratta di un<br />

ciclo espositivo dedicato all’indagine<br />

del concetto di emergenza, per creare<br />

“un tessuto connettivo che parta<br />

dalla relazione tra le realtà culturali<br />

romane e si ampli nella creazione di<br />

una piattaforma dibattimentale, per<br />

riaffermare la funzione sociale dell’arte”.<br />

Nucleo centrale della manifestazione<br />

resta la Galleria IILA, che fi no<br />

all’11 dicembre propone la mostra<br />

collettiva Señales Rojas a cura di Patricia<br />

Rivadeneira, con opere di Jota<br />

Castro (Perù), Regina Galindo (Guatemala),<br />

Alejandro Gómez de Tuddo<br />

(Messico), María Rosa Jijón (Ecuador),<br />

Emilio Leofreddi (Italia), Jorge<br />

Pineda (Repubblica Dominicana),<br />

Manuela Viera-Gallo (Cile), Camilo<br />

Yáñez (Cile). La mostra, con approc-<br />

<strong>Il</strong> cielo sopra New York. Gioni promosso<br />

associate Director del New Museum<br />

A 37 anni, praticamente al top. Magari è un<br />

luogo comune, ma accade in America. Non<br />

certo in Italia, endemicamente malata di gerontocrazia<br />

cronica. Accade a Massimiliano<br />

Gioni, nominato Associate Director e Director<br />

of Exhibitions del New Museum of Contemporary<br />

Art di New York, dove dal 2006 era Associate<br />

Curator. Una carriera folgorante, la sua,<br />

dentro i gangli del sistema Usa come editor<br />

per Flash Art, poi i grandi progetti a Milano con la Fondazione Nicola Trussardi, poi<br />

l’ingresso al museo newyorchese, quest’<strong>anno</strong> la prestigiosa direzione della Gwangju<br />

Biennale. Ora la promozione, con la mission specifi cata di controllare e dirigere l’exhibition<br />

program dell’istituzione, condurre il dipartimento curatoriale e gestirne il personale,<br />

defi nire le politiche per la crescita e l’evoluzione del New Museum. Chapeau!<br />

www.newmuseum.org<br />

Carabinieri Tpc,<br />

al comando il generale Muggeo<br />

“<strong>Il</strong> Tpc va onorato non solo per i risultati raggiunti, ma anche perché ogni singolo<br />

componente dell’Arma ha gli stessi valori che sono incarnati dalla nostra storia nazionale”.<br />

Con queste parole il ministro per i Beni culturali, Sandro Bondi, ha salutato<br />

il generale Giovanni Nistri, che dopo quasi quattro anni ha lasciato la guida del<br />

Comando Carabinieri Tutela patrimonio culturale, alla cui guida arriva il generale<br />

Pasquale Muggeo. Nel corso del suo intervento, Nistri ha sottolineato le caratteristiche<br />

portanti del Comando addetto alla lotta alla contraffazione e del trafugamento<br />

di opere d’arte, a cominciare dalla sua proiezione internazionale. “Oggi il Comando<br />

Tpc”, ha sottolineato il generale, “è considerato dall’Unesco partner chiave nelle<br />

iniziative di contrasto al traffi co illecito di beni culturali”.<br />

www.carabinieri.it<br />

Sembrano semi di girasole?<br />

È ai WeiWei alla Turbine Hall<br />

“Quello che vedete non è ciò che si vede,<br />

quello che vedete non signifi ca quello che<br />

pensate”. L’assunto sarà anche vecchiotto,<br />

quasi banalmente duchampiano, ma è l’applicazione<br />

che è straordinaria. Come molti<br />

degli interventi di Ai WeiWei, l’architettoartista<br />

cino-americano noto anche per il<br />

suo impegno per i diritti civili in Cina. È lui<br />

infatti l’autore dell’installazione per le Unilever<br />

Series della Turbine Hall, alla Tate Modern<br />

londinese. Di che si tratta? Di una letterale inondazione di quelli che sembrano<br />

semi di girasole, e lo sono, salvo che sono realizzati... in porcellana. Cento milioni<br />

di oggetti, e - quel che è ancor più sorprendente, e che introduce una rifl essione<br />

di “secondo livello” - non realizzati industrialmente, ma tutti pezzi unici, opera di<br />

centinaia di abili artigiani. Una installazione che però è stata subito chiusa, almeno<br />

temporaneamente, poiché il frantumarsi dei “semi” provocava un innalzamento di<br />

polveri insostenibile per i visitatori.<br />

www.tate.org.uk<br />

cio trasversale al concetto di allarme<br />

sociale, si concentra in particolare<br />

sulla prospettiva del debole, costretto<br />

a divincolarsi tra oppressione, pregiudizio,<br />

aggressione fi sica e giochi di<br />

potere. Dal canto suo, la Fondazione<br />

Volume! propone una videoinstallazione<br />

tratta dalla performance di<br />

Myriam Laplante dal titolo Lupus<br />

in fabula che, con riferimento alle<br />

favole dei fratelli Grimm, evidenzia<br />

“la crudezza di una realtà apparentemente<br />

rassicurante, in cui il confi ne<br />

tra vittima, carnefi ce e osservatore<br />

complice è illusorio”. Ma l’elemento<br />

fondamentale è comunque il proget-<br />

to di network: grazie a una mappa<br />

realizzata per l’occasione, il pubblico<br />

seguirà un percorso tematico che si<br />

snoderà lungo le vie del centro storico<br />

di Roma, interessando principalmente<br />

il territorio tra campo de’<br />

Fiori e Trastevere. Gli spazi espositivi<br />

coinvolti sono 1/9 Unosunove, Associazione<br />

Culturale ESTHIA, Casa della<br />

Memoria e della Storia del Comune di<br />

Roma, Casa Internazionale delle Donne,<br />

Federica Schiavo Gallery, Furini<br />

Arte Contemporanea, LipanjePuntin<br />

arte contemporanea, MLAC - Museo<br />

Laboratorio di Arte Contemporanea,<br />

Studio Stefania Miscetti, The Gallery<br />

Tutto nuovo! Cresce a Spoleto<br />

Palazzo Collicola arti Visive<br />

A pochi mesi dall’apertura uffi ciale del 26 giugno, si riaccendono i rifl ettori sul centro<br />

d’arte Palazzo Collicola Arti Visive - Museo Carandente. <strong>Il</strong> nuovo progetto artistico,<br />

sotto la direzione di Gianluca Marziani, vede infatti grandi novità. A cominciare<br />

dal Collicola Caffè, la nuova caffetteria interpretata da Veronica Montanino con una<br />

coinvolgente installazione lungo mobili, soffi tto e pareti perimetrali. E il nuovo spazio<br />

espositivo, Collicola Ring, dove è in corso una mostra della stessa Montanino.<br />

Inaugurata la mostra del primo Collicola Residence, il progetto di ospitalità che vede<br />

Palazzo Collicola in collaborazione con altri musei e fondazioni per il sostegno della<br />

giovane arte italiana e internazionale. In questa prima occasione sono esposti i quadri<br />

di Rob Sherwood, l’autore che dentro una sala del museo ha lavorato per alcune<br />

settimane estive (il progetto è supportato dalla Anna Mahler Cultural Association).<br />

Proseguono inoltre le acquisizioni di Collicola on the Wall, progetto a lungo raggio<br />

con cui Marziani sta inserendo alcune opere permanenti su alcune pareti del museo.<br />

Dopo il gigantesco stencil di Sten & Lex, tocca ora alla pittura murale dello spagnolo<br />

Santiago Morilla, uno degli street artist più interessanti del momento.<br />

www.palazzocollicola.it<br />

Exibart prosciolta per l’inchiesta sui lilanga<br />

Prosciolti. Non che avessimo mai dubitato<br />

dell’esito, ma ora c’è l’uffi cialità: Exibart<br />

- nelle persone del direttore responsabile<br />

Giovanni Sighele, del direttore editoriale<br />

Massimiliano Tonelli, del caporedattore<br />

Massimo Mattioli - è stata prosciolta<br />

dall’accusa di diffamazione a mezzo<br />

stampa, mossale dalla società National<br />

Gallery. <strong>Il</strong> “casus belli”? I lettori più affezionati<br />

lo ricorder<strong>anno</strong>: una nostra inchiesta<br />

in più puntate relativa a una mostra dell’artista africano George Lilanga allestita a<br />

Roma al Museo Andersen, rispetto alla quale raccogliemmo pareri che sostenevano<br />

che la gran parte delle opere erano false. Ovviamente ci limitammo a riportare queste<br />

opinioni terze, offrendo alla controparte - gli organizzatori della mostra, appunto<br />

la National Gallery - il diritto di replica, e arricchendo l’inchiesta di ulteriori riscontri<br />

e testimonianze. Tutto inutile: la società - nelle persone di Luca Faccenda e Marco<br />

Parri - ci trascinò in giudizio, sostenendo di essere stata diffamata dalla nostra<br />

inchiesta. Ora giunge la risposta più logica e scontata, anche grazie al lavoro degli<br />

ottimi avvocati Niccolò Grossi e Carlo Zaccagnini: proscioglimento. Tutto bene, dunque?<br />

No, perché resta una grande amarezza, per due ragioni almeno. La prima, la<br />

conferma che la giustizia italiana perde tempo in casi del tutto inesistenti come questo,<br />

tralasciando di occuparsi delle vere emergenze, che sono molte. La seconda? È<br />

che la nostra inchiesta metteva nel mirino non tanto gli organizzatori della mostra o<br />

le opere false (o autentiche, poco cambia); noi ci rivolgevamo principalmente ai funzionari<br />

pubblici che incautamente - o dolosamente - avevano ospitato in un museo<br />

pubblico una mostra su un artista che era notoriamente e da tempo al centro di dispute<br />

sull’autenticità delle opere e sulla paternità a certifi carne l’autenticità o meno.<br />

Un terreno minatissimo, insomma. Nella fattispecie ci rivolgevamo alla direttrice del<br />

Museo Andersen, Elena Di Majo, ma soprattutto alla soprintendente della Galleria<br />

Nazionale d’Arte Moderna - alla quale il Museo Andersen afferisce - Maria Vittoria<br />

Marini Clarelli, rivolgendo loro precise e circostanziate domande. Che sono tutt’oggi<br />

rimaste senza risposte, e probabilmente lo rester<strong>anno</strong> ancora.<br />

www.museoandersen.beniculturali.it<br />

Apart. Un progetto condiviso direttamente<br />

anche da Exibart, media partner<br />

dell’evento insieme a Ram - Radio<br />

Arte Mobile.<br />

[massimo mattioli]<br />

info<br />

dall’11 <strong>novembre</strong> all’11 dicembre<br />

Señales Rojas<br />

a cura di Patricia Rivadeneira<br />

Sedi varie - Roma<br />

s.culturale@iila.org; www.iila.org<br />

<strong>numero</strong> 69 | <strong>anno</strong> <strong>nono</strong><br />

<strong>novembre</strong> - dicembre 2010<br />

DIRETToRE EDIToRIalE<br />

Massimiliano Tonelli<br />

direttore@exibart.com<br />

STaff DI DIREZIoNE<br />

Marco Enrico Giacomelli (vicedirettore)<br />

Massimo Mattioli (caporedattore news)<br />

Claudia Giraud (caporedattore eventi)<br />

Helga Marsala (caporedattore Exibart.tv)<br />

SUPERVISIoNE<br />

Anita Pepe<br />

IMPaGINaZIoNE<br />

Alessandro Naldi<br />

REDaZIoNE<br />

Via Giuseppe Garibaldi 5<br />

50123 Firenze<br />

onpaper@exibart.com<br />

www.exibart.com<br />

INVIo CoMUNICaTI STaMPa<br />

redazione@exibart.com<br />

RESPoNSaB<strong>Il</strong>E PRoDoTTI<br />

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Tel. +39 0552399766<br />

Fax +39 06233298524<br />

adv@exibart.com<br />

UffICIo CoMMERCIalE<br />

Fabienne Anastasio<br />

Valentina Bartarelli<br />

DIRETToRE RESPoNSaB<strong>Il</strong>E<br />

Giovanni Sighele<br />

STaMPa<br />

CSQ - Centro Stampa Quotidiani<br />

Via delle Industrie 6 - Erbusco (BS)<br />

TIRaTURa<br />

85.000 copie<br />

DISTRIBUZIoNE PER lE EDIColE<br />

DIFFUSIONE<br />

CDM srl<br />

Viale Don Pasquino Borghi 172 – 00144 roma<br />

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onpaper.exibart.com<br />

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EDITo Da<br />

Emmi s.r.l.<br />

Via Garibaldi 5 - 50123 Firenze<br />

www.emmi.it<br />

PRESIDENTE<br />

Artico Gelmi di Caporiacco<br />

aMMINISTRaToRE<br />

Paolo di rocco<br />

REGISTRaZIoNE<br />

presso il Tribunale di<br />

Firenze n. 5069 del 11/06/2001<br />

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