VINI e APRINI - Assonapa

VINI e APRINI - Assonapa VINI e APRINI - Assonapa

30.05.2013 Views

Il carattere oggetto di valutazione genetica è il latte prodotto a 180 gg di mungitura, che rappresenta la lattazione alla durata di riferimento delle pluripare, calcolata secondo la metodologia dell’ICAR. Il processo per la produzione degli indici genetici, del tipo BLUP animal model, si basa su archivi di dati produttivi e anagrafici che permettono di mettere in relazione le produzioni di animali parenti. L’elaborazione tiene conto delle diverse situazioni ambientali, che possono avere effetto sul carattere da selezionare, e stima il valore genetico degli animali considerando le somiglianze delle produzioni conseguenti alle parentele note tra gli animali. Gli indici BLUP animal model sono un prodotto alquanto preciso e costituiscono un punto di primaria importanza nel settore delle valutazioni genetiche. I dati anagrafici sono rilevati dai tecnici delle APA direttamente nelle aziende e periodicamente inviati in via informatica alla Banca dati dell’Asso.Na.Pa.; le informazioni produttive sono invece inviate mensilmente dalle APA all’Ufficio Centrale dei Controlli dell’AIA, per essere poi utilizzate nel calcolo delle lattazioni ed inviate all’Assonapa. Le operazioni di raccolta sul campo dei dati anagrafici e produttivi riferiti agli animali soggetti alla valutazione genotipica presenta un costo non indifferente per gli Enti interessati che sono messi nelle condizioni di potere 8 L’ALLEVATORE DI OVINI E CAPRINI - N. 7/8 - LUGLIO/AGOSTO 2005 GENETICA 13° turno di valutazione genetica della razza ovina Delle Langhe L'Associazione Nazionale della Pastorizia ha elaborato, per l’anno 2005, gli Indici Genetici dei riproduttori della razza ovina Delle Langhe (*) Ufficio Studi dell’Associazione Nazionale della Pastorizia - Roma. p.fresi@assonapa.it di Pancrazio Fresi* svolgere tale attività grazie al contributo economico da parte del Ministero delle Politiche agricole e Forestali. L’obiettivo di selezione è quello di aumentare la capacità produttiva della razza, ed il difficile compito della scelta degli animali, in possesso di merito genetico, da destinare alla rimonta o agli accoppiamenti programmati, risulta essere notevolmente agevolato dall’indice genetico. L’utilizzo di questo indicatore di merito genetico consente di individuare i soggetti candidati al ruolo di riproduttori ed inoltre il continuo utilizzo degli indici produce, generazione dopo generazione, un miglioramento genetico come risposta alla selezione svolta. Per la stima degli indici genetici e loro accuratezza è stato predisposto uno specifico modello genetico (Moioli e Pagnacco,1992) mentre per quanto riguarda l’aspetto operativo della valutazione abbiamo utilizzato il software JAA20 (I. Misztal, 1987). Si ringraziano per la collaborazione i tecnici delle A.P.A. per le verifiche effettuate sulle anagrafiche degli animali che sono state fornite nella maniera più conforme alle esigenze del lavoro svolto. Novità tecniche del 2005 Come già programmato abbiamo adeguato la base genetica spostandola dal 1995 al 2000. Questo aggiornamento ha come conseguenza immediata una diminuzione generalizzata del valore degli indici genetici ma non modifica il ranking ossia la classifica dei soggetti. La base genetica aggiornata periodicamente evita una eccessiva fluttuazione degli indici verso l’alto a causa del progresso genetico in at- to e ne rende possibile un corretto confronto negli anni. Rispetto agli ultimi cicli di indicizzazione non sono state apportate particolari innovazioni di carattere tecnico al modello genetico ma quelle modifiche inserite necessitano, comunque, di particolare attenzione per le ripercussioni che possono interessare le valutazioni delle primipare. Attualmente possiamo constatare che sono oltre un migliaio le lattazioni aperte, proiettate alla durata di riferimento, che nei precedenti cicli di valutazione, in quanto ancora aperte, erano escluse dall’elaborazione. L’impatto sull’indice genetico di una ulteriore lattazione è differente a seconda che si tratti di una pecora pluripara o primipara: infatti, su di una pluripara, essa aggiunge nuovi dati ma sulla primipara rappresenta la maggior fonte di informazione dell’indice genetico. Motivazioni tecniche Si ritiene utile ribadire che l’utilizzo delle lattazioni proiettate alla durata di riferimento è finalizzato alla stima del valore genetico delle pecore in condizioni di omogeneità, per ciò che concerne la durata della lattazione, e per anticipare le informazioni genetiche sulle primipare con la rispettiva lattazione aperta. Negli anni ‘90 ai fini della predisposizione dell’archivio produttivo, si utilizzava il latte effettivo ma in tal modo si confrontavano lattazioni brevi e lunghe, senza che ci fosse una correzione a priori, con la sola esclusione delle lattazioni con durata troppo breve o eccessivamente lunghe, con più di un anno di durata. Attualmente si opera con nuovi indirizzi tecnici e si

stima il valore genetico delle pecore in una situazione di pari durata della lattazione. Vediamo più in dettaglio le motivazioni tecniche che hanno portato a modificare il carattere oggetto di selezione. Come spesso accade nelle scelte ci sono argomenti a favore ed altri contrari e solo con una attenta analisi si possono stabilire le scelte più opportune. Fra gli argomenti a favore ricordiamo: a) Uso della lattazione di riferimento. Ha una influenza diretta sulla quantità di latte prodotta nella lattazione. Utilizzando per tutte le pecore la medesima durata di riferimento intendiamo metterle nelle condizioni ottimali per esprimere al meglio il potenziale genetico, eliminando un effetto (lattazioni di diversa durata) che influenzava negativamente il risultato finale. Infatti, maggiori produzioni si ottengono se le lattazioni sono molto lunghe e viceversa con pochi giorni di mungitura si ottengono produzioni modeste. Pertanto il risultato finale da questo punto di vista era sicuramente non ottimale. b) Lattazione aperta con proiezione alla durata di riferimento. Con il termine aperta si intende una lattazione che in archivio non è chiusa, ossia la pecora viene ancora munta; predette lattazioni vengono utilizzate, ai fini della valutazione, dopo che l’Ufficio Centrale dei Controlli le ha proiettate alla durata di riferimento. La proiezione è una importante innovazione tecnica necessaria per utilizzare le lattazioni aperte per le valutazioni genetiche. Ora gli indici genetici stimati, anche con queste informazioni aggiuntive, consentono di avere con notevole anticipo le stime genetiche sulle giovani pecore che, pertanto, possono essere utilizzate nella scelta dei capi da vendere o da mantenere in allevamento. Fra quelli, invece, contrari ricordiamo: a) La persistenza della lattazione. È un carattere di sicura influenza genetica, ma come spesso succede per i caratteri relativi alla produzione del latte, la componente genetica viene mascherata dall’ambiente, come ad es. la disponibilità di pascolo estivo, che rende non quantificabile il ruolo della componente genetica ed i suoi effetti sul valore dell’animale. I nuovi indirizzi tecnici hanno stabilito di utilizzare la lattazione convenzionale e non la “effettiva” perdendo parte dell’informazione collegata alla persistenza che consentiva di selezionare i capi con lattazioni lunghe; è anche vero, però, che la quantità di latte prodotto e la persistenza sono strettamente correlate; pertanto, individuando i capi geneticamente migliori, si conosceranno i capi più persistenti. In conclusione analizzando gli argomenti pro e contro, quelli a favore risultano di maggiore rilevanza tecnica rispetto a quelli contrari e ne giustifica la scelta. Ovviamente, opportune verifiche tecniche saranno effettuate periodicamente, per monitorare le conseguenze sui trend genetici, pronti ad apportare le eventuali modifiche ritenute opportune qualora si rendessero necessarie per indirizzare al meglio il miglioramento genetico della razza. Parametri genetici utilizzati nel calcolo degli Indici Genetici Negli ultimi anni sono utilizzati i seguenti parametri per il calcolo degli indici genetici. Tabella 1 - Parametri genetici. Carattere Ereditabilità Ripetibilità Latte (litri) 0.25 0.40 Carattere oggetto di selezione e Indici Genetici Il carattere considerato come obiettivo di selezione è la produzione del latte munto alla durata di riferimento delle pluripare. I filtri posti per l’utilizzo delle lattazioni sono rimasti immutati rispetto alle precedenti valutazioni genetiche e sono: produzione compresa fra 30 e 550 litri; il 1° controllo funzionale entro il 65° giorno dal parto; l'età al 1° parto di almeno 11 mesi (Moioli B.M., 1992). La produzione di latte è influenzata da vari fattori ambientali fra i quali i più importanti sono: a) l’interazione fra allevamento, annata produttiva e stagione di parto (HYS); b) l’effetto dell’età al parto. Dobbiamo stimare quanto più possibile la loro influenza per limitare al massimo gli errori nella stima del valore genetico: - Effetto HYS; è stato inserito nel modello di analisi e la sua componente é individuata e stimata contemporaneamente al calcolo degli indici; - Effetto dell’ETÀ AL PARTO; grazie agli studi compiuti da Moioli (I.S.Z. di Roma) e Pagnacco (Univ. di Milano) sono stati calcolati ed utilizzati i coefficienti di tipo moltiplicativo per un pre-aggiustamento della produzione del latte. Questi coeffi- L’ALLEVATORE DI OVINI E CAPRINI - N. 7/8 - LUGLIO/AGOSTO - 2005 9

Il carattere oggetto di valutazione<br />

genetica è il latte prodotto<br />

a 180 gg di mungitura,<br />

che rappresenta la lattazione alla<br />

durata di riferimento delle pluripare,<br />

calcolata secondo la metodologia<br />

dell’ICAR.<br />

Il processo per la produzione degli<br />

indici genetici, del tipo BLUP animal<br />

model, si basa su archivi di dati<br />

produttivi e anagrafici che permettono<br />

di mettere in relazione le<br />

produzioni di animali parenti.<br />

L’elaborazione tiene conto delle<br />

diverse situazioni ambientali, che<br />

possono avere effetto sul carattere<br />

da selezionare, e stima il valore<br />

genetico degli animali considerando<br />

le somiglianze delle produzioni<br />

conseguenti alle parentele<br />

note tra gli animali.<br />

Gli indici BLUP animal model sono<br />

un prodotto alquanto preciso e<br />

costituiscono un punto di primaria<br />

importanza nel settore delle<br />

valutazioni genetiche.<br />

I dati anagrafici sono rilevati dai<br />

tecnici delle APA direttamente<br />

nelle aziende e periodicamente<br />

inviati in via informatica alla Banca<br />

dati dell’Asso.Na.Pa.; le informazioni<br />

produttive sono invece<br />

inviate mensilmente dalle APA all’Ufficio<br />

Centrale dei Controlli<br />

dell’AIA, per essere poi utilizzate<br />

nel calcolo delle lattazioni ed inviate<br />

all’<strong>Assonapa</strong>.<br />

Le operazioni di raccolta sul<br />

campo dei dati anagrafici e produttivi<br />

riferiti agli animali soggetti<br />

alla valutazione genotipica presenta<br />

un costo non indifferente<br />

per gli Enti interessati che sono<br />

messi nelle condizioni di potere<br />

8 L’ALLEVATORE DI O<strong>VINI</strong> E C<strong>APRINI</strong> - N. 7/8 - LUGLIO/AGOSTO 2005<br />

GENETICA<br />

13° turno di valutazione genetica<br />

della razza ovina Delle Langhe<br />

L'Associazione Nazionale della Pastorizia ha elaborato, per l’anno 2005,<br />

gli Indici Genetici dei riproduttori della razza ovina Delle Langhe<br />

(*) Ufficio Studi dell’Associazione Nazionale<br />

della Pastorizia - Roma.<br />

p.fresi@assonapa.it<br />

di Pancrazio Fresi*<br />

svolgere tale attività grazie al contributo<br />

economico da parte del<br />

Ministero delle Politiche agricole<br />

e Forestali.<br />

L’obiettivo di selezione è quello<br />

di aumentare la capacità produttiva<br />

della razza, ed il difficile<br />

compito della scelta degli animali,<br />

in possesso di merito genetico,<br />

da destinare alla rimonta o agli<br />

accoppiamenti programmati, risulta<br />

essere notevolmente agevolato<br />

dall’indice genetico.<br />

L’utilizzo di questo indicatore di<br />

merito genetico consente di individuare<br />

i soggetti candidati al ruolo<br />

di riproduttori ed inoltre il continuo<br />

utilizzo degli indici produce,<br />

generazione dopo generazione, un<br />

miglioramento genetico come risposta<br />

alla selezione svolta.<br />

Per la stima degli indici genetici e<br />

loro accuratezza è stato predisposto<br />

uno specifico modello genetico<br />

(Moioli e Pagnacco,1992) mentre<br />

per quanto riguarda l’aspetto<br />

operativo della valutazione abbiamo<br />

utilizzato il software JAA20<br />

(I. Misztal, 1987).<br />

Si ringraziano per la collaborazione<br />

i tecnici delle A.P.A. per le verifiche<br />

effettuate sulle anagrafiche<br />

degli animali che sono state fornite<br />

nella maniera più conforme alle<br />

esigenze del lavoro svolto.<br />

Novità tecniche del 2005<br />

Come già programmato abbiamo<br />

adeguato la base genetica spostandola<br />

dal 1995 al 2000. Questo aggiornamento<br />

ha come conseguenza<br />

immediata una diminuzione<br />

generalizzata del valore degli indici<br />

genetici ma non modifica il ranking<br />

ossia la classifica dei soggetti.<br />

La base genetica aggiornata periodicamente<br />

evita una eccessiva fluttuazione<br />

degli indici verso l’alto a<br />

causa del progresso genetico in at-<br />

to e ne rende possibile un corretto<br />

confronto negli anni.<br />

Rispetto agli ultimi cicli di indicizzazione<br />

non sono state apportate<br />

particolari innovazioni di carattere<br />

tecnico al modello genetico<br />

ma quelle modifiche inserite<br />

necessitano, comunque, di particolare<br />

attenzione per le ripercussioni<br />

che possono interessare le<br />

valutazioni delle primipare.<br />

Attualmente possiamo constatare<br />

che sono oltre un migliaio le lattazioni<br />

aperte, proiettate alla durata<br />

di riferimento, che nei precedenti<br />

cicli di valutazione, in quanto<br />

ancora aperte, erano escluse<br />

dall’elaborazione. L’impatto sull’indice<br />

genetico di una ulteriore<br />

lattazione è differente a seconda<br />

che si tratti di una pecora pluripara<br />

o primipara: infatti, su di una<br />

pluripara, essa aggiunge nuovi dati<br />

ma sulla primipara rappresenta<br />

la maggior fonte di informazione<br />

dell’indice genetico.<br />

Motivazioni tecniche<br />

Si ritiene utile ribadire che l’utilizzo<br />

delle lattazioni proiettate alla<br />

durata di riferimento è finalizzato<br />

alla stima del valore genetico<br />

delle pecore in condizioni di<br />

omogeneità, per ciò che concerne<br />

la durata della lattazione, e per<br />

anticipare le informazioni genetiche<br />

sulle primipare con la rispettiva<br />

lattazione aperta. Negli anni<br />

‘90 ai fini della predisposizione<br />

dell’archivio produttivo, si utilizzava<br />

il latte effettivo ma in tal modo<br />

si confrontavano lattazioni<br />

brevi e lunghe, senza che ci fosse<br />

una correzione a priori, con la sola<br />

esclusione delle lattazioni con<br />

durata troppo breve o eccessivamente<br />

lunghe, con più di un anno<br />

di durata. Attualmente si opera<br />

con nuovi indirizzi tecnici e si

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!